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Vacanza nell'entroterra della Costa Azzurra, dove vissero i grandi pittori
By Admin (from 21/03/2011 @ 14:00:00, in it - Scienze e Societa, read 1530 times)

Costa Azzurra: sono due parole che, al solo leggerle, potrebbero evocare, nell'immaginazione dei più fantasiosi, quella fascia di terra verde e felice, irta di promontori e riflessa nel Mediterraneo, che vide al tempo della belle époque le follie floreali di principi e regnanti invaghiti di affascinanti avventuriere; che divenne celebre nel primo dopoguerra per i capricci patetici dei miliardari americani esaltati da Scott Fitzgerald in Tenera è la notte; e che, più recentemente, ha visto i propri allori rinverditi da spiagge soprannominate Tahiti e dagli scandaletti veri o inventati di stelle e stelline del cinema.

La Costa Azzurra che suggeriamo in questa guida, però, non è questa. È quella non meno bella, non meno verde e non meno felice dell'entroterra. Sono i villaggi non ancora o non ancora tutti contaminati dal turismo di massa, le strade che non conoscono gli scoraggianti intasamenti della costa, gli alberghi e i ristoranti i cui prezzi - benché non troppo modesti, come dappertutto in Francia non hanno tuttavia raggiunto i livelli astronomici dei locali lungo il mare. Un viaggio nell'entroterra, a cavallo tra la Costa Azzurra, i rilievi delle Alpi Marittime e le colline bianche dell'Alta Provenza, potrebbe essere una gradita sorpresa per tutti; addirittura una vacanza affascinante per chi ha la passione per l'arte perché, tra le pieghe di queste colline, sono vissuti, hanno lavorato ed hanno lasciato la loro opera Fragonard, Renoir, Matisse, Léger, Picasso. E potrebbe piacere anche a chi ha il gusto per .la gastronomia, per i fragranti profumi, per il buon miele di montagna, per le memorie napoleoniche, per gli straordinari spettacoli della natura, per i musei, per i silenzi profondi che danno l'impressione di essere fuori dal mondo, su un altro pianeta.

Un viaggio nell'entroterra della Costa Azzurra, dunque. Chi supera il confìne italo-francese dovrebbe fado al mattino, dopo aver pernottato sulla riviera ligure. Il mattino, con il sole alle spalle, è il momento migliore per affrontare, subito dopo Mentone, la Grande Comiche. Che la strada corra alta sulla montagna non deve preoccupare: la salita è condensata tutta nelle prime rampe che conducono al villaggio di Roquebrune. Chi desidera visitare il castello, che è tra i più belli della Francia, deve fare molta attenzione a non perdere la strada a gomito, sulla destra, che porta in piazza della Repubblica, antico barbacane della fortezza ed oggi unico parcheggio del villaggio.

La discesa su Nizza rappresenta un momento particolare del viaggio.
Per non perdersi nell'intrico delle strade del centro è bene seguire le indicazioni che conducono al porto, imboccare lo celebre passeggiata degli Inglesi e percorrerla fìno in fondo, oltre l'aeroporto e Gros de Cagnes. AI bivio dell'autostrada con lo Nazionale n. 7 è meglio seguire quest'ultima, sulla sinistra, percorrere altri 2 chilometri e salire poi, voltando a destra, verso Biot. Il museo di Fernand Léger è prima del villaggio, a circa 300 metri sulla destra della strada. Biot non offre molte possibilità di parcheggio. Chi non lascia l'auto sulla piazza all'ingresso del paese, può trovarsi in serie difficoltà per fare poi lo retromarcia o per districarsi dai vicoli strettissimi, con curve impossibili. Biot, del resto, merita una visita a piedi: si tratta, fra tutto, di 500 metri.
Lasciata Biot è bene prendere l'autostrada fìno a Cannes e, usciti al casello di Le Cannet, imboccare lo strada per Grasse. Dopo 3 chilometri i cartelli segnalano lo deviazione per Mougins, che potrebbe essere lo sede ideale per il primo giorno di viaggio o, addirittura, per una lunga vacanza.

Ripartendo da Mougins la strada da seguire è quella per Grasse, la stessa che percorse, con il cuore in gola, il fuggiasco Napoleone per gli ultimi cento giorni di gloria. Grasse è una città difficile per gli automobilisti. Chi proviene da Mougins, cioè dalla strada di Cannes,percorre fatalmente i boulevards leclerc e Victor Hugo fino all' avenue De Gaulle. Qui è opportuno parcheggiare e inoltrarsi a piedi fino al museo di Fragonard (il pittore nacque a Grasse nel 1732), alla Cattedrade di Notre-Dame e al belvedere della piazza 24 agosto. Grasse, se ha fama di «stazione climatica », lo deve a Paolina Bonaparte che tra il 1807 e il 1808 venne qui a ritemprarsi. Il suo giardino - stupendo per la vegetazione e per il panorama che offre - è a 4 chilometri.

Imboccata l'avenue Baudoin (strada per Digne), bisogna svoltare quasi subito a destra sul boulevard Cnarabot, praseguire sul boulevard Albert I e seguire le indicazioni.
La route Napoléon è tra le più belle strade di montagna che attraversino la Francia da sud a nord. Ai suoi margini si incontrano numerosi chioschi che vendono, a prezzi convenienti, acqua di lavanda e miele.
Vi consigliamo di pernottare poco più avanti a Castellane per affrontare, la mattina dopo, il circuito del gran canyon del Verdon. Il fìume taglia Castellane e lo si incontra di nuovo poco più avanti, già verde smeraldo e alle prese con le rocce a strapiombo che esso ha scavato nei corso della sua esistenza. Il nostro suggerimento è di percorrere prima la strada settentrionale (direziore Moustiers) per una ragione di prudenza. Poiché la strada non è molto larga, è opportuno trovarsi sempre dalla parte della montagna piuttosto che dalla parte dei precipizio. Numerosi cartelli segnalano le deviazioni per scendere ai belvedere, quasi tutti raggiungibili in auto.

Moustiers è celebre per le faiences esposte nel suo glorioso museo.
Le maioliche smaltate di Moustiers si diffusero in tutta la Francia quando nel 1672, per risanare le fìnanze, Luigi XIV ordinò la requisizione di tutto il vasellame d'oro e d'argento. La nobiltà sostituì allora i vassoi e i piatti con i prodotti delle industrie locali che ebbero qui, fìno al 1873, i più grandi maestri. La tradizione, spenta per molti anni, è ripresa nel 1925. Da Moustiers, oltrepassato il ponte sul Verdon, e raggiunto l'abitato di Aiguines, dominato da un vecchio castello, si può prendere la Corniche Sublime, cioè lo strada meridionale che costeggia il canyon. È una strada da vertigini, in molti punti senza protezioni sul precipizio: è perciò opportuno, anche in questo caso, trovarsi dalla parte della montagna.

Giunti a Comps, la strada da seguire è quella che scende da Draguignan, dove si può pernottare o a Frejus i cui alberghi, aperti da giugno a settembre, sono tutti sulla spiaggia, Da qui una bella strada panoramica attraversa le colline dell'Esterel e scende a Cannes. Proseguendo lungo il mare, all'altezza di Golf-Juan si può salire a Vallauris scendere ad Antibes e, arrivati a Gros de Cagnes, tornare nell' entroterra.

Da Vence altri 14 chilometri portano - attraverso il villaggio di Tourrettes - al canyon del loup e da qui, percorrendo la strada secondaria D 6, all'incantevole St. Paul.

Da St. Paul, tornati a Cagnes, si prosegue lungo la Nazionale 7 fìno a Nizza e, giunti al porto, si sale verso la Moyenne Corniche per evitare il traffico sempre intenso che scorre lungo il mare. Non solo per questo, ma per avere lo possibilità, prima di varcare il confìne, di visitare il villaggio di Eze. L'itinerario, partendo dal confìne italiano e tornandovi, è di 450 chilometri.

Fonte: ilturista.info

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