La forma della nostra Via Lattea non è stata sempre la stessa, e non è immutabile. Quella che osserviamo oggi - la spirale con la corona di braccia simmetriche che dipartono dal compatto nucleo centrale - è stata in realtà forgiata da una piccola galassia: la Galassia Nana Ellittica del Sagittario. I due oggetti celesti si sono scontrati e hanno interagito per miliardi di anni e, oggi, la Via Lattea sta inglobando la sua vicina.
A mostrarlo è una simulazione al computer dell’interazione tra i due insiemi di stelle, condotta da Chris Purcell e il suo team presso l’ Università di Pittsburgh.
“ Abbiamo sempre creduto che la Via Lattea si fosse evoluta relativamente indisturbata nel corso degli ultimi miliardi di anni - ha spiegato Purcell a Space.com - in altre parole, pensavamo che nessuna forza esterna rilevante avesse contribuito a donarle la struttura e la forma che possiede oggi”.
Invece, come descritto nell’ articolo pubblicato su Nature, molto probabilmente la storia è andata diversamente. I ricercatori hanno simulato l’interazione tra una galassia dalla forma circolare, piatta e compatta (come si presuppone dovesse essere in origine la Via Lattea) e una galassia minore del tipo Sagittario; i calcoli mostrano che, in questo particolare caso, la prima cambia aspetto, trasformandosi da un disco piatto a una spirale. Non solo: l’interazione tra i due sistemi porta anche alla formazione di una scia di detriti stellari attorno alla galassia maggiore, che ricorda molto la Costellazione dell’Unicorno che aleggia attorno alla Via Lattea.
La galassia nana, scoperta solo nel 1994, sta per essere cannibalizzata dalla Via Lattea, che entro i prossimi cento milioni di anni la ingloberà totalmente. Ma in questa fusione la Galassia del Sagittario non fa solo la parte della vittima e non è passiva, anzi. Se non fosse stato per lei “ non si sarebbe verificata la formazione di alcuna spirale”, ha ribadito Purcell su Scientific American.
Ma come ha fatto un piccolo ammasso di stelle ad avere tanta influenza su una galassia gigante come la nostra? Tanto per cominciare - spiegano i ricercatori - la Galassia del Sagittario non era poi così nana qualche miliardo di anni fa. È molto probabile che fosse racchiusa in un cocoon di materia oscura grande 100 miliardi di volte la massa del Sole. Secondo, quella tra i due sistemi stellari non è stata una semplice collisione: la Galassia del Sagittario, infatti, si è ripetutamente scontrata con la Via Lattea.
Quello descritto da Purcell e la sua équipe potrebbe non essere un caso isolato nell’Universo. “ Sappiamo che le galassie minori possono avere effetti rilevanti sulle loro ospiti - ha commentato David Law, un ricercatore dell’ University of Toronto’s Dunlap Institute for Astronomy and Astrophysics che non ha preso parte allo studio - ma questa è la prima volta che è stato individuata una relazione specifica tra l’azione di una galassia minore e il suo effetto”.
Rimane da scoprire quali altre galassie devono la loro forma alla collisione con sistemi stellari minori, un’affermazione tutt’altro che scontata. Molte, infatti, possono esser state le forze evolutive che ne hanno plasmato le forme. Altre informazioni a riguardo potrebbero arrivare dallo stesso Purcell, che ha intenzione di studiare Andromeda, una delle galassie a spirale più vicine alla Via Lattea, distante 2,5 milioni di anni luce).
Fonte: wired.it
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