Al Dld di Monaco, il co-fondatore del sito di microbloggling spiega: “Aiutiamo gli utenti a ricevere le notizie piů rilevanti per loro in tempo reale”. Altro che Google
MONACO - L’ acquisto di Summify da parte di Twitter è forse la risposta di Jack Dorsey all’ integrazione di Google+ in Google Search da parte di Mountain View, con relativa esclusione di Twitter (e Facebook) dal nuovo motore di social-ricerca. Il co-fondatore di Twitter è stato ospite alla Digital Life Design conference di Monaco, dove ha spiegato che la propria creatura non è (più) un social network, ma uno strumento di informazione.
“Il nostro servizio è incentrato su semplicità e informazione in real time . Vogliamo aiutare l’utente a scoprire cosa sta succedendo ora, mentre negli altri social network - Dorsey dice proprio così - non hai bisogno di questa immediatezza”. Intervistato sul palco della Dld, Dorsey si toglie un sassolino: “Non siamo focalizzati sul social, come invece Google. Che ha un sacco di evoluzioni da affrontare ancora, con la ricerca che lentamente comincia a essere rimpiazzata dalle applicazioni”.
“Ci stiamo concentrando sulla crescita di Twitter”, ribadisce il presidente della compagnia quando si tratta di spiegare l’acquisizione di Summify, web app e iOS app che crea un sommario degli argomenti più twittati dai nostri contatti. “Vogliamo consegnare ai nostri utenti i contenuti più rilevanti istantaneamente - spiega il co-fondatore di Twitter - e oggi non ci sono più solo twit da 140 caratteri, ma anche foto, video e link ad articoli. Già con l’ultima versione di Twitter abbiamo fatto un passo in questa direzione”. Il destino di Summify, che già pareva segnato, resta dubbio, visto che alla domanda circa eventuali nuove acquisizioni Dorsey risponde: “Siamo sempre in cerca di team in gamba e dato che li possiamo avere acquistando aziende, perché no?”
La sintesi estrema del Dorsey-pensiero è in una frase all’apparenza banale: “Io non controllo più le news, apro Twitter”. Per presentare (l’ex) sito di microblogging come strumento d’informazione il presidente ricorda l’episodio dell’ammaraggio di un aereo nell’Hudson: “La notizia l’ha data su Twitter una persona con venti follower e da lì è arrivata ai media”. Molti, spiega Dorsey, usano Twitter proprio così: per leggere le notizie. Tanto più che “per usare Twitter non è necessario un account”. Visto che “ogni singolo dispositivo sul pianeta è connesso con Twitter” e che “chiunque può partecipare, anche semplicemente mandando un sms”, ecco che ritorna il lato social del sistema, che si configura come un luogo pubblico in cui si trovano le notizie e “dove avvengono conversazioni pubbliche in tempo reale”. Nulla a che fare con Facebook e Google.
L’operazione di ri-posizionamento del prodotto è completata da Dorsey con l’aggiunta di qualche numero (140 milioni di dollari di ricavi nel 2011) e l’assicurazione che il business model basato sui “tweet sponsorizzati”, capaci di coinvolgere gli utenti con una percentuale che varia del 3 al 5%, funziona: “Gli inserzionisti stanno tornando indietro e il fatto che questo abbia un mercato dimostra che la gente è interessata a queste cose”.
(Nella foto: Jack Dorsey al Dld di Monaco. Credit: Johannes Simon/Getty Images)
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