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Qui di seguito, in italiano, la conferenza "domanda e risposta" del fondatore di Wikileaks sul sito del Guardian. Julian Assange, la web conference.
By Admin (from 04/12/2010 @ 05:00:01, in it - Osservatorio Globale, read 2136 times)

Hai un passaporto australiano, vuoi ritornare nel tuo Paese o è fuori questione perché rischi di essere arrestato all’arrivo per aver rilasciato i “cable” sui diplomatici australiani?

Sono un cittadino australiano e mi manca molto il mio Paese, tuttavia nelle ultime settimane il primo ministro australiano e il procuratore generale hanno fatto sapere chiaramente non solo che il mio ritorno è impossibile, ma che stanno aiutando attivamente il governo Usa nei suoi attacchi contro di me e contro le persone che lavorano con me. Questo ovviamente mi spinge a chiedermi che cosa significa essere un cittadino australiano. Vuol dire qualcosa oppure saremo tutti trattati come David Hicks, giusto perché i politici australiani e i diplomatici possano essere invitati ai migliori cocktail party dall’ambasciata americana?

In che modo credi di aver cambiato lo scenario mondiale? E considerata tutta l’attenzione che hai ricevuto non credi che anche la tua fonte dovrebbe ricevere una parola di apprezzamento da parte tua?

Negli ultimi quattro anni uno dei nostri obiettivi è stato di esaltare le fonti che si assumono i veri rischi in ogni rivelazione giornalistica. E senza questi sforzi, i giornalisti sarebbero nulla. Se è vero, come sostiene il Pentagono, che un giovane soldato – Bradley Manning – è dietro alcune delle nostre ultime rivelazioni, di sicuro lui è un eroe senza precedenti.

Avete rilasciato o rilascerete ‘cable’ (sia negli ultimi giorni sia nelle rivelazioni sulle guerre in Asia) con i nomi di informatori afghani o simili?Avete intenzione di censurare – scusa il termine – qualche nome che voi ritenete potrebbe trovarsi in pericolo di rappresaglia? In ogni caso penso che la storia ti assolverà, ben fatto…

Wikileaks ha una storia di pubblicazioni che dura da quattro anni. In questo periodo non c’è nessuna affermazione credibile – neanche da parte di organizzazioni come il Pentagono – che una persona abbia subito danni come risultato delle nostre attività. Questa è una manipolazione molto comune che cerca di spingere le persone a una conclusione fuorviante. Non abbiamo intenzione di cambiare politica a questo riguardo.

Il Dipartimento di Stato sta dibattendo sulla questione se tu sia o no un giornalista. Sei un giornalista? Nel momento in cui si pubblica informazione che qualcuno non vuole veder pubblicata, ha importanza che tu sia un giornalista oppure no?
Ho cofirmato il mio primo saggio quando avevo 25 anni. Da allora ho lavorato in documentari, giornali, tivù e su Internet. Tuttavia non è necessario dibattere se sono o non sono giornalista. O come mai chi lavora con me misteriosamente è accusato di aver cessato di fare il giornalista nel momento in cui comincia a scrivere per la nostra organizzazione. Anche se io ancora scrivo, faccio ricerca e inchieste, il mio ruolo è primariamente quello di un direttore che organizza e dirige altri giornalisti.

Mister Assange, ha mai ricevuto documenti che avessero a che fare con gli Ufo?

Abbiamo avuto a che fare con molti personaggi strani ci scrivono sugli Ufo o su come hanno scoperto che erano l’Anticristo mentre parlavano con la loro ex moglie durante una festa in giardino… Tuttavia non hanno finora soddisfatto due delle nostre condizioni di pubblicazione: che i documenti non siano fatti in casa e che siano autentici. Però posso dire che in alcune parti dei nostri cable non ancora pubblicati ci sono riferimenti agli Ufo.

Che cosa è successo a tutti gli altri documenti che si trovavano su Wikileaks prima di questa serie di “mega-leaks”? Li rimetterete on line a un certo punto, ‘difficoltà tecniche’ permettendo?

Molti di questi documenti sono ancora disponibili su Mirror.wikileaks.info e il resto ritornerà on line appena troveremo un momento per occuparci delle questioni tecniche complesse. Da aprile di quest’anno i nostri tempi non abbiamo potuto deciderli noi, perché la nostra agenda è stata decisa dalle mosse del governo americano contro di noi. Ti posso assicurare che sono profondamente dispiaciuto che tre anni e mezzo del lavoro mio e degli altri non sia accessibile facilmente dal pubblico.

Ti aspettavi questo livello di impatto (delle tue rivelazioni) sul mondo? Hai paura per la tua sicurezza?

Ho sempre pensato che l’idea di Wikileaks avrebbe giocato un ruolo globale e a un certo livello era chiaro che lo stava già facendo nel 2007, quando ha cambiato il risultato delle elezioni in Kenya. Credevo che ci sarebbe voluti due anni invece di quattro affinché altri ci riconoscessero questo ruolo importante. Quindi per quel che mi riguarda siamo un po’ indietro rispetto ai miei piani e abbiamo molto lavoro da fare. Le minacce contro le nostre vite sono una questione pubblica, tuttavia stiamo prendendo le precauzioni appropriate, sempre considerando che abbiamo a che fare con una superpotenza.

Può spiegarci la censura su alcune identità marcate come “xxxx” nei cable che sono stati rivelati? Alcune identità critiche sono lasciate in chiaro, altre sono nascoste. Alcuni cable poi sono rivelati in parte… Ancora: c’è un ordine nel modo in cui rivelate i cable o sono selezionati in modo casuale?

I cable che abbiamo reso pubblici corrispondono alle notizie rilevanti dei nostri partners nei grandi media. Sono stati rivisti in redazione dai giornalisti che lavorano su queste storie, dal momento che queste persone devono conoscere bene il materiale, per poterci scrivere. Questi materiali vengono poi rivisti almeno da un altro redattore. Poi noi rivediamo anche degli stralci forniti da altre organizzazioni per essere sicuri che il processo funzioni.

Per quanto possa essere fastidioso, i blocchi al tuo server possono farti pubblicità o quanto meno aggiungono credibilità a quello che fai. E così anche essere stato buttato fuori dai server di Amazon. Cosa ne pensi? E cosa pensi di fare in proposito?

Fin dal 2007 abbiamo messo alcuni dei nostri server sotto giurisdizioni che sospettavamo potessero avere un deficit di libertà di parola, separando la retorica dalla realtà. Amazon è uno di questi casi.

Tom Flanagan, un consigliere del primo ministro canadese, ha detto: “Penso che Assange dovrebbe essere assassinato. Penso che Obama dovrebbe occuparsene e non mi dispiacerebbe se Assange sparisse”. Come ti sei sentito, dopo averlo letto?

E’ corretto dire che mister Flanagan e gli altri che fanno seriamente di queste affermazioni dovrebbero essere incriminati con l’accusa di istigazione a delinquere.

Perché hai creduto che fosse necessario “dare a Wikileaks una faccia”? Non pensi che sarebbe stato meglio se l’organizzazione fosse stata anonima? Tutto il dibattito è diventato molto personale e si riduce a te – “Assange ha rilasciato dei documenti” , “Assange è un terrorista” etc- e nessuno parla più di Wikileaks come di un’organizzazione e molti neanche sanno che ci sono altre persone dietro. Questo rende Wikileaks vulnerabile perché permette ai tuoi avversari di screditarti sul piano personale. Se convincono il pubblico che tu sei un malvagio, uno stupratore e un terrorista, allora la credibilità di Wikileaks sarà finita. E inoltre, con tutto il rispetto per te, non credo che sia giusto nei confronti delle altre persone coraggiose che lavorano per Wikileaks.

E’ una domanda interessante. All’inizio ho cercato di mantenere l’organizzazione anonima, perché non volevo che i nostri ego avessero un ruolo in ciò che facciamo. Questo segue la tradizione dei Bourbaki, un collettivo di matematici francesi anonimi. Tuttavia ciò ha portato rapidamente a una curiosità esagerata su chi fossimo e anche al fatto che degli individui si attribuissero la facoltà di rappresentarci. E alla fine qualcuno deve essere responsabile di fronte all’opinione pubblica. Soltanto una leadership che è disposta a essere pubblicamente coraggiosa può dare un’idea veritiera che le fonti si assumono un rischio per il bene collettivo. In questo processo io sono diventato il parafulmine. Ho ricevuto attacchi non meritati su ogni aspetto della mia vita personale. Ma ho anche ricevuto crediti non meritati, come in una sorta di compensazione

I governi occidentali sottolineano la loro autorità morale legandola al fatto che nei loro Paesi ci sono garanzie legali per una stampa libera. Ma la minaccia di ritorsioni contro Wikileaks e contro di te sembrano indebolire questa pretesa. (…). Sei d’accordo con l’affermazione che attaccando Wikileaks i governi occidentali rischiano di perdere autorità morale? Anzi, credi che davvero i governi occidentali abbiano una qualche autorità morale?

L’Occidente ha “fiscalizzato” le sue relazioni di potere attraverso una rete di contratti, prestiti, possesso di azioni e proprietà finanziarie. In questo contesto, è facile per la parola essere libera perché un cambiamento nella volontà politica raramente porta alcun cambiamento reale in questa rete di rapporti e proprietà. In Occidente la parola, essendo qualcosa che raramente ha effetti sul vero potere, è libera come gli uccelli e i tassi (cioè serve a poco, ndr). In stati come la Cina c’è invece una censura pervasiva perché la libertà di parola ha ancora un potere e dunque il potere la teme. Dobbiamo sempre guardare alla censura come a un segnale economico che rivela il potere potenziale della libertà di espressione in quel tipo di governo. Gli attacchi contro di noi da parte degli Stati Uniti ci fanno intravedere una grande speranza, ovvero che la libertà di informazione sia abbastanza potente da rompere questo muro di rapporti consolidati.

Credi che ci possa essere un vincitore nel gioco in cui sei finito? Tecnicamente puoi continuare a giocare a nascondino con i potenti quando i service provider sono direttamente o indirettamente sotto i controlli governativi, o comunque vulnerabili di fronte alle pressioni, come Amazon? Se vieni “rimosso ” (in senso tecnico, non necessariamente fisico) che alternative hai? C’è una seconda linea di attivisti che può continuare la tua campagna? E il tuo materiale è abbastanza distribuito in modo che rimuovere una cache non voglia dire mettere fine al gioco?

L’archivio “cablegate” è stato distribuito insieme a materiale significativo dagli Usa e da altri Paesi a oltre diecimila persone in forma criptata. Se ci succede qualcosa, le parti più importanti saranno diffuse immediatamente. Inoltre gli archivi “cablegate” sono nelle mani di più organizzazioni editoriali. La storia vincerà e il mondo diventerà un posto migliore. Noi sopravviveremo? Questo dipende da voi»

Traduzione di Lara Crinò

Fonte: PIOVONO RANE di Alessandro Gilioli