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 Trilingual World Observatory: italiano, english, română. GLOBAL NEWS & more... di Redazione
   
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
By Admin (from 26/01/2011 @ 10:00:32, in it - Osservatorio Globale, read 1895 times)

Un gruppo di cento scienziati nei Paesi Bassi si è recentemente formato per chiedere l’interruzione degli allevamenti zootecnici di tipo industriale. Ma non si sono limitati a questo, ovviamente. In un documento che esprime i loro comuni intenti, hanno descritto a quali problemi possono portare gli allevamenti di massa e, soprattutto, hanno fornito una serie di soluzioni.

Le richieste, molto importanti, vanno a toccare i principali punti dolenti del sistema economico e produttivo del settore zootecnico, e sono ancora più importanti se si considera che l’agricoltura e gli allevamenti sono la principale causa di emissioni di gas serra e, quindi, dei famigerati cambiamenti climatici, provocandone una quota del 50% superiore a quella dovuta ai mezzi di trasporto esistenti, aerei inclusi.

Il documento redatto dai cento accademici olandesi presenta queste dieci richieste:

 

1) I governi devono introdurre cambiamenti e non aspettarsi una semplice presa di coscienza da parte dei consumatori, che è di per sé insufficiente. Sono necessari dei governanti che mostrino chiara indipendenza rispetto agli interessi economici in atto.

 

2) Il consumo dei prodotti animali deve calare almeno del 33% da qui al 2020. Ai governi il compito di informare in modo aperto e incisivo sulle conseguenze di un consumo eccessivo di tali prodotti. 

 

3) Tutti i costi della produzione di carne e latticini devono includere il costo aggiuntivo per la salute pubblica e la distruzione dell'ambiente. Si richiede la disposizione di una nuova tassazione su questi prodotti.

 

4) Se non si ottiene nessun accordo su scala europea o internazionali, i singoli Paesi dovranno fungere da modello. 

5) Alla protezione degli animali deve essere accordato un ruolo centrale, incluso e menzionato all'interno delle Costituzioni e disciplinato da leggi in modo da abolire pratiche crudeli.

 

6) L'utilizzo di antibiotici o ormoni nella produzione di alimenti deve essere vietata. 

 

7) Si deve sostenere la reintroduzione di cicli chiusi e autosufficienti nella produzione alimentare. 

 

8) L'espansione edilizia e degli allevamenti deve fermarsi. È opportuno introdurre limiti precisi con una soglia massima di capi per ettaro, regione o paese.

 

9) Ai  contadini deve essere data la possibilità di passare alle nuove disposizioni. La politica, come matrice di un modello di sviluppo errato, deve saper accompagnare un nuovo processo orientato alla sostenibilità. 

 

10) Deve essere incentivato lo sviluppo di alimenti sani e gustosi di origine vegetale per facilitare i consumatori nel passaggio ad un'alimentazione povera di carne e non appesantita da troppi latticini.

 

Dieci punti, quelli elencati sopra, che trattano in sintesi le problematiche più sentite da chiunque abbia a cuore la sostenibilità, che vanno a toccare la salute ed il bene comune, la politica e l’ambiente, addirittura e giustamente associando alla necessità di frenare l’espansione degli allevamenti quella di frenare il consumo di territorio. Per gli autori del documento, infatti, la distruzione del suolo, così come le deforestazioni, la progressiva acidificazione del terreno e l’inquinamento delle le falde acquifere, sono un problema di primaria importanza.

 

Tra le motivazioni presentate, inoltre, una posizione di spicco è riservata al trattamento che subiscono gli animali ed alla conseguente necessità di una loro protezione, dato che maltrattamenti, mutilazioni e sovralimentazione delle varie specie sono purtroppo all’ordine del giorno, in un sistema in cui "gli animali vengono adattati alle esigenze dell'industria".

 

L'argomento più forte di questa richiesta, però, è lo stesso che ha portato ormai moltissime persone a diventare vegetariane, ossia il fatto che la fame del mondo non può essere combattuta nemmeno a parole, quando il 40% della raccolta cerealicola nel mondo viene utilizzato per l'alimentazione animale, e quando in media, come viene scritto nel documento, servono 5 kg di cereali per produrre 1kg di carne.

La produzione di carne richiede poi un enorme quantitativo (e quindi consumo) idrico (una famiglia di tre persone che usa l’acqua in modo parsimonioso per una settimana, chiudendo il rubinetto quando lava i denti ecc., vede infatti vanificato il suo sforzo quando acquista un chilo di carne di manzo).

Inoltre, se si pensa alle previsioni di chi afferma che già nel 2017 il 70% della popolazione mondiale avrà problemi di accesso ad una quantità di acqua potabile sufficiente, forse è meglio agire di conseguenza.

 

Ci sono mille buoni motivi per diventare vegetariani, quindi, che possono essere di tipo etico, ambientale, salutistico e così via. E ce ne sono altri mille per augurarsi che il documento scritto dai cento scienziati olandesi venga accolto dalle Istituzioni europee o, in alternativa, dai singoli governi.

Perché ognuno di noi può modificare da subito le proprie abitudini, anche in campo alimentare. Ma al cambiamento delle nostre società e delle nostre economie, come viene detto nel primo dei dieci punti sopra riportati, il supporto della politica è indispensabile.

Fonte: ilcambiamento.it - Autore: Andrea Bertaglio

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By Admin (from 26/01/2011 @ 08:00:27, in ro - Stiinta si Societate, read 1825 times)

 Despre o posibila catastrofa ecologica, declansata de noxele poluante tot mai crescute a inceput sa se vorbeasca dupa cel de-al doilea razboi mondial. Abia in ultimele decenii omenirea a inteles dimensiunea pericolului, ce poate duce la disparitia sa de pe Terra. Dar vestea buna este ca, dupa cate se pare, nu doar pe Pamant se incalzeste clima ci si pe „Planeta rosie”, fapt benefic insa, caci ar face-o pe aceasta locuibila...

In ultimii ani, am asistat la un veritabil „razboi pe hartie” intre savantii care avertizau ca ne paste o apocalipsa meteo si cei ce sustineau ca dracul nu-i asa de negru precum fumul rafinariilor, deci pericolul poluarii a fost supradimensionat. Fara a ne situa pe pozitii partizane, trebuie sa recunoastem ca traim o perioada de importante schimbari climatice, dar ce nu se stie este daca aceste schimbari sunt cauzate in totalitate de interventia antropica. Altfel spus, este omul singurul vinovat de incalzirea globala?

In opinia savantului rus Habibullo Abdussamatov, seful Centrului de Cercetari Spatiale din cadrul Observatorului Astronomic Pulkovo, langa Sankt Petersburg, raspunsul la aceasta intrebare este negativ. Se stie ca Pamantul a trecut, de-a lungul erelor geologice, prin nenumarate raciri si incalziri succesive, derulate ciclic, de milioane de ani. In urma cu cateva zeci de mii de ani, clima era deosebit de rece dar omul de Neanderthal a reusit sa faca fata temperaturilor foarte scazute. Cand clima s-a incalzit insa, sustine Abdussamatov, neanderthalienii nu s-au mai putut adapta si au disparut. Nu stim daca le vom impartasi soarta, dar este clar ca, potrivit acestei ipoteze, incalzirea periodica a Terrei nu este un accident declansat de omul modern.

Soarele imparte viata si moartea

 Abdussamatov afirma ca in ultimele decenii asistam la o incalzire globala nu doar a Pamantului, ci si a intregului Sistem Solar! „Potrivit datelor transmise de statiile spatiale Mars Global Surveyor si Odyssey, calotele polare de pe Marte s-au diminuat considerabil, in anii din urma, ceea ce ar putea avea drept rezultat aparitia de mari si oceane pe planeta rosie si, in perspectiva, aparitia unei atmosfere respirabile pentru om”, este de parere savantul rus, care adauga ca un proces similar se inregistreaza chiar si pe indepartatul Pluto, dar acesta ne intereseaza mai putin pe noi, pamantenii. Ceea ce ne-ar putea interesa, desigur, ar fi transformarea planetei Marte intr-un habitat locuibil, in conditiile in care acelasi fenomen de incalzire globala ar putea afecta ireversibil viata pe Pamant. „Nu excludem posibilitatea ca peste cateva generatii, urmasii nostri sa paraseasca definitiv Terra, devenita o planeta lipsita de vegetatie, pentru a se stabili pe Marte, unde viata ar putea inflori”, spune Abdussamatov.

GABRIEL TUDOR - magazin.ro

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 - UPDATE:
DUE TO TECHNICAL DIFFICULTIES, ZEITGEIST: MOVING FORWARD'S OFFICIAL ONLINE RELEASE IS DELAYED FOR A NUMBER OF HOURS.

SADLY, AN INTERNAL, INCOMPLETE COPY OF THE WORK HAS BEEN LEAKED. IF YOU HAVE THIS VERSION, PLEASE DO NOT UPLOAD IT. IF YOU DO, IT WILL BE REMOVED EVENTUALLY VIA OUR AGENTS TO ALLOW FOR THE  OFFICIAL VERSION TO SPREAD PROPERLY.

AGAIN, IF YOU UPLOAD THE INCORRECT VERSION, A COPYRIGHT CLAIM WILL OCCUR AGAINST YOU SO THE INCORRECT VERSION IS REMOVED, SO PLEASE DO NOT UPLOAD.

THE OFFICIAL (FREE) RELEASE WILL OCCUR ONLY THROUGH VIMEO AND TZM OFFICIAL CHANNEL.

http://www.youtube.com/user/TZMOfficialChannel

ALSO, THE FREE, FULL QUALITY DVD DOWNLOAD WITH 30 SUBTITLES WILL BE ONLINE SOON AFTER.

Zeitgeist: Moving Forward, by director Peter Joseph, is a feature length documentary work which will present a case for a needed transition out of the current socioeconomic monetary paradigm which governs the entire world society.

This subject matter will transcend the issues of cultural relativism and traditional ideology and move to relate the core, empirical "life ground" attributes of human and social survival, extrapolating those immutable natural laws into a new sustainable social paradigm called a "Resource-Based Economy".

One voice can make a difference........a million voices can change the world!

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By Admin (from 25/01/2011 @ 12:00:58, in ro - Observator Global, read 2378 times)

  „Chiar si ce e frumos trebuie sa moara”, afirma un dicton german. E un adevar cutremurator si sublim totodata, relevat de altfel, in felul lor, de toate religiile lumii. Dar, fiindca omul instruit a dorit intotdeauna sa aiba tot mai multe dovezi palpabile, le-a cautat prin mijloacele stiintelor considerate frecvent a se situa pe pozitii ireconciliabile fata de dimensiunea mistica a existentei.

Si iata ca in ultima perioada religiile si stiintele tind sa se apropie impreuna de Adevar, relevand implicit o fata a realitatii pe care nu ne place sa o privim: tocmai nechibzuinta patrunderii grabite in tainele Universului face ca omul sa-si pregateasca singur, cu tenacitate, propriul esafod.

Omul supus legilor universale...

Geofizicianul si scriitorul Stefan SGANDAR, nemeritat de putin facut cunoscut in aceste doua domenii, a avut interesanta idee de a repertoria - ca sa folosim un termen mai simplu - posibilele catastrofe care ar putea duce la disparitia actualei civilizatii umane. Am folosit sintagma „actualei civilizatii”, deoarece astazi, numai scepticii care nu accepta din principiu alte argumente decat pe ale lor contesta faptul ca pe Terra s-au succedat de-a lungul erelor mai multe civilizatii, „stratificate” doar intr-o memorie obscura, la care omenirea in ansamblul ei nu are acces direct.

In curajoasa sa intreprindere, St. Sgandar realizeaza si o clasificare a celor 21 de potentiale cataclisme, care spune foarte multe atunci cand incercam sa citim printre randuri. Folosindu-ne de spatiul fatalmente redus, vom enumera aceste posibile sfarsituri, oprindu-ne doar succint asupra celor ce par intr-un fel mai relevante.

Se pot identifica, astfel: 

* cataclisme terestre naturale (glaciatia totala; disparitia campului magnetic terestru; activarea puternica a fenomenului de deplasare a placilor tectonice si a vulcanismului; disparitia ozonului din atmosfera)

* cataclisme cosmice (coliziunea Pamantului cu un asteroid de mari dimensiuni sau cu o cometa, modificarea orbitei terestre; modificarea orbitei Lunii; intensificarea activitatii solare; incetarea activitatii solare; coliziunea Pamantului cu un corp de antimaterie; coliziunea Pamantului cu o „gaura neagra” - Black Hole; intersectarea Sistemului Solar cu un nor de praf cosmic; contractarea sau implozia Universului) ä cataclisme imaginare. Dar nu este totul!

...Si vocatia lui sinucigasa

Nu intamplator, am lasat pe un plan separat, desi ocupa primul loc din punct de vedere al „greutatii”, ceea ce geofizicianul Stefan Sgandar a numit cataclisme ce pot fi provocate de civilizatia umana. Oricine poate constata astazi ca, desi vrem sa impunem naturii si Universului vointa si regulile noastre, raman situatii incontrolabile care se intorc si ne lovesc ca un bumerang.

Ploi masive si inundatii, uragane, cutremure si valuri seismice, desertificarea rapida sau topirea gheturilor (foste) vesnice: iata cateva fenomene asupra carora nici politicienii, nici militarii, nici marii bogatasi nu mai pot impune un control real. Sunt insa altele care, din pacate, ne duc pe toti la pieire, la originea lor aflandu-se diferite actiuni umane: poluarea si efectul de sera; epuizarea combustibililor fosili; declansarea unui conflict nuclear; folosirea armelor biologice; interventii genetice scapate de sub control.

„Toate catastrofele pe care deja le-am declansat sau suntem pe cale de a le dezlantui vor avea ca rezultat disparitia celor mai multe dintre fiintele vii ale Pamantului, fiind posibil sa mai ramana ici, colo, infime insule de viata. Odata distrus insa echilibrul ecologic, este greu de spus ce se va intampla ulterior.” - lanseaza St. Sgandar semnalul sau, intrebandu-se retoric: „Unde este greseala?”

Si nu e o provocare cu nuante de senzational, catre vreo comunitate cvasi-abstracta din prezent, ci o problematica ascunsa omenirii sub orgolii si perdele de fum, care nu ne poate duce decat pe buza prapastiei. Nu 21 de Apocalipse, ci unul singur este suficient, ca din actuala civilizatie umana sa nu ramana nici macar o amintire coerenta. Cui foloseste?

ADRIAN-NICOLAE POPESCU - magazin.ro

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By Admin (from 25/01/2011 @ 10:00:01, in it - Osservatorio Globale, read 2715 times)

È uno dei periodi storici più bui per la Santa Sede. Scandali sessuali ed economici, legami con politica ed imprenditoria annessa al malaffare, scivoloni mediatici, fino ai recenti fischi recapitati a Benedetto XVI in terra di Spagna, stanno turbando la Chiesa, causando altresì una grave emorragia di fedeli. Una violenta burrasca che imperversa con onde invisibili, si sta abbattendo adesso sul colonnato di piazza San Pietro. È Radio Vaticana, accusata di aver già mietuto dozzine di vittime. Con la conclusione dell'incidente probatorio, si è appena archiviata la fase preliminare del processo che vede indagati i responsabili dell'emittente.

 

"In Italia è impossibile comandare senza la Chiesa"

Lo sapeva bene Benito Mussolini, anticlericale di ferro, quando nel 1929 controfirmò i Patti Lateranensi. Atto aggiornato da Bettino Craxi nel 1985, quando rattificò l'accordo di Villa di Madama (il Concordato bis), insieme al Cardinale Segretario di Stato, Agostino Casaroli. Forte di cotanta esperienza, anche l'attuale premier Silvio Berlusconi, sempre più nel rigagnolo dopo l'uscita dei finiani dal governo che lo avvicina pericolosamente alla tagliola della magistratura, corre ai ripari. Il quasi pluridivorziato di Arcore, per porre rimedio al salasso di voti cattolici, sta creando con i suoi potenti mezzi imprenditoriali una campana di vetro ad impermeabilizzare questo scandalo legato alla Chiesa, quello relativo all'emittente vaticana.

 

"Come una bomba atomica"

Sabato 13 novembre, nel silenzio pressoché assoluto dei media, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, Zaira Secchi, dall'aula 1 della palazzina A, tenuta rigorosamente al riparo dai cronisti, ha dichiarato concluso l'incidente probatorio richiesto nel 2006 dalla Procura della Repubblica di Roma nell'ambito del procedimento penale indiziario in corso nei confronti dei responsabili di Radio Vaticana. Gli atti sono stati rimessi al sostituto Procuratore della Repubblica, Stefano Pesci, che al più tardi della prossima settimana si pronuncerà se istituire o meno il processo penale formale ed eventualmente con quale capo d'accusa. A difendere il Cardinale Roberto Tucci (direttore negli anni 1985 - 2001), Costantino Pacifici (responsabile della gestione tecnica) e padre Pasquale Borgomeo (storico redattore dell'emittente, quindi direttore, morto nel luglio 2009) c'è un pool di avvocati tra i quali spicca il principe del foro Franco Coppi, già difensore del senatore a vita Giulio Andreotti durante il processo Pecorelli. In attesa di giustizia, vi sono decine di famiglie che hanno perso i propri cari, spesso bambini, a causa di tumori che potrebbero essere stati scatenati dalle radiazioni. All'epoca del primo processo contro l'emittente, istituito nel 2000 con l'accusa di "getto pericoloso di cose" a chiedere la testa dei responsabili c'erano circa seicento persone riunitesi in comitati. Nel tempo, tuttavia, la maggior parte ha misteriosamente abbandonato la causa  lasciando l'incombenza di scontrarsi contro le sfere più alte dell'istituzione ecclesiastica a pochi irriducibili. Il perito epidemiologo Andrea Micheli, dirigente dell'istituto nazionale tumori di Milano, ha condotto uno studio durato ben quattro anni, scontrandosi spesso contro l'ostracismo degli ospedali cattolici che non fornivano dati: "L'indagine" - ha affermato Micheli in aula - "dimostra un'associazione coerente, importante e significativa di rischio di morte per leucemia o di rischio di ammalarsi di leucemia, linfoma e mieloma per lunga esposizione residenziale alla Radio Vaticana fino a  dodici chilometri di distanza da questa. L'eccesso di rischio è clamorosamente alto" - continua lo scienziato - "l'effetto è molto importante e non può essere dovuto al caso. I risultati ottenuti sono assolutamente impressionanti, non siamo stati in grado di trovare un fattore di causa diverso dalla Radio Vaticana". La chiosa è shoccante: "Livelli così elevati di rischio si riscontrano, nella letteratura scientifica, soltanto negli studi epidemiologici relativi alle zone che hanno subito gli effetti dell'esplosione di una bomba atomica."

Il dossier ha analizzato i decessi per tutte le età avvenuti negli anni 1997 - 2003 ed ha evidenziato un fattore di rischio di morte per leucemia 4,9 volte superiore al valore atteso oltre i 12 chilometri di distanza ed un fattore di rischio pari a 1,7 volte se si considerano tutte le patologie tumorali del sistema emolinfopoietico (leucemie, linfomi, mielomi). Tale incidenza sale rispettivamente a 6,6 ed a 2,2 volte fra 6 e 12 chilometri. E' stata chiamata in causa anche una base della marina militare, Maritele, che insiste nella località La Storta. La struttura, però, secondo i dati non presenta livelli allarmanti di inquinamento elettromagnetico.

 

Prove di consapevolezza

Dalla perizia del dottor Micheli, un faldone di centoquaranta pagine, c'è da domandarsi se i responsabili della radio o gli apparati dello Stato, fossero o meno a conoscenza della pericolosità delle emissioni. Due documenti, fin'ora inediti, gettano un po' di luce. Il primo è una raccomandata A.R. con carta  intestata al Pontificum Collegium Germanicum et Hungaricum con sede a Roma in via San Nicola da Tolentino 13, scritta il 26 ottobre 1987. E' una delle missive con cui il Collegio Germanico, dopo esattamente trent'anni, risolveva i contratti con i braccianti che vivevano e lavoravano all'interno dell'area di Santa Maria di Galiera dove sono dislocate le antenne. Il numero dei tralicci, alla fine degli anni Ottanta, pochi mesi dopo la stipula del Concordato bis che sancì anche l'extraterritorialità della zona, subì un significativo incremento fino ad arrivare a quello attuale di cinquantotto.

 

"(...) Nel frattempo" - si legge nella missiva - "furono installate due grandi antenne rotanti ed una per onde medie con quattro tralicci di una impressionante intensità di trasmissione. In breve tempo sarà, notevolmente, aumentata anche l'intensità della Stazione Trasmittente. (...) Tutto questo porta con sé costruzioni di nuove strade, posa in opera di nuovi cavi sotterranei e condutture elettriche in aria che traversano ed intersecano il terreno ostacolando il nostro lavoro di agricoltori e rendono l'attività svolta anche pericolosa per le radiazioni emesse. Gli specialisti raccomandano prudenza, vietano l'accesso a chi porta apparecchi speciali per il cuore. Quanto mi risulta anche la Rai ha allontanato tutti dal terreno della sua Stazione Radio (...)".

 

La firma in calce è quella di padre Alessandro Csele, allora procuratore del Collegio Germanico. Nel "Bollettino per l'Occidente Cristiano", diretto da Pierre Fautrad a Fye, numero 12, risalente al luglio 1976, risulta che padre Csele è massone dal 25 marzo 1960 e possessore della tessera numero 1354-09 col nome di battaglia di Alcse. Il secondo documento  proviene dalla Scuola di Fanteria di Cesano, distante pochi chilometri dalle antenne. La comunicazione, avente come oggetto "Inquinamento elettromagnetico ambientale" è protocollata 5493/50008 ed è indirizzata agli utenti degli alloggi demaniali/palazzine 48 e 49. La data è quella del 6 novembre 1996: "Per questioni di sicurezza dispongo che, a partire dal 6 novembre 1996, è vietato a chiunque permanere sul terrazzo condominiale delle palazzine n. 48 e n. 49 per più di sessanta minuti". La firma, in omissis, è quella di un generale.

 

C'è da chiedersi cosa sarebbe accaduto ai militari nel caso di una permanenza prolungata. A questa domanda, ahìloro, potrebbero rispondere le anime dei carabinieri chiamati a prestare servizio all'interno dell'area dove sorgono i tralicci. Il loro compito è quello di proteggere il perimetro, anche a costo della vita. Negli ultimi decenni, infatti, si è avuto un significativo tasso di mortalità tra le divise. Le cause ovviamente, sono tutte riconducibili ai tumori. Per tacere dei citofoni, i piccoli elettrodomestici ed i telefoni che avevano la sinistra abitudine di recitare il rosario a tutte le ore del giorno, come fossero posseduti.

 

MassonerIor

Il 12 settembre 1978, il settimanale Osservatore Politico, diretto da Mino Pecorelli, giornalista iscritto alla P2, pubblicò un articolo intitolato "La grande loggia vaticana", un elenco di centoventuno esponenti vaticani indicati quali affiliati alla massoneria. Nella famosa lista Pecorelli, in posizione 111, è inciso il nome di Roberto Tucci, iscritto dal 21 giugno 1957 col nome in codice di Turo. "Turo" è stato dal 1985 al 2001 il direttore di Radio Vaticana, braccio destro di Giovanni Paolo II che lo proclamò cardinale nel 2001. Ben peggior sorte è toccata, invece, a Pecorelli, ammazzato il 20 marzo 1979 nel quartiere Prati di Roma, poco distante dalla sua redazione, con quattro colpi di pistola calibro 7,65. Tra i responsabili dell'omicidio, spuntò il nome di Giulio Andreotti, indicato dai pentiti di mafia. A difenderlo c'era l'avvocato Coppi, lo stesso che ora prende le parti di Radio Vaticana.

 

Torniamo ad oggi. Durante l'indagine preliminare, la difesa ha riferito che quando furono erette le antenne a Santa Maria di Galeria, la zona adiacente non era popolata come adesso. Riscontro tanto veritiero quanto faziosamente incompleto poiché fu lo stesso Ior ad inaugurare gli insediamenti di Roma nord. L'emittente nasce il 12 febbraio 1931, esattamente due anni dopo i patti Lateranensi. Il taglio del nastro dell'attuale centro trasmittente, ampio circa 430 ettari, è invece datato 27 ottobre 1957, grazie ad un accordo tra governo e Santa Sede risalente al 1952. Nei primi anni Trenta, il pacchetto azionario di controllo della storica Società Generale Immobiliare passò all'Amministrazione Speciale della Santa Sede, guidata dal banchiere cattolico Bernardino Nogara ("il banchiere di Dio") che investì nel mattone parte del denaro vaticano. Il periodo più florido della società coincise con la fine della Seconda guerra mondiale. L'Immobiliare, con la copertura dello Ior, si impegnò nello sviluppo di Roma, edificando vari quartieri tra cui l'Olgiata (distante un tiro di schioppo dai tralicci) la quale, secondo perizia, è uno dei territori maggiormente falciati dalle radiazioni. Nel 1968 (a pochi anni dal completamento del comprensorio), l'Immobiliare passa sotto al controllo dell'avvocato affiliato alla loggia P2, Michele Sindona, uno dei più famigerati criminali del tempo, che in breve distruggerà il patrimonio aziendale fino al fallimento. Sindona morirà da mano ignota il 22 marzo 1986, dopo essere stato avvelenato nel supercarcere di Voghera dove scontava l'ergastolo per l'omicidio Ambrosoli. Ad essergli fatale fu il cianuro di potassio.

 

"Male non fa". O forse sì.

Di seguito, una serie di dichiarazioni su Radio Vaticana. "Non credo che abitare sotto i tralicci sia rischioso e chi ci vive accanto deve solo stare tranquillo" (Umberto Veronesi, oncologo e Ministro della Sanità 2000 - 2001); "Non risulta in nessun modo un nesso tra le emissioni elettromagnetiche della radio ed i casi di leucemia. Questa allarme, dal punto di vista razionale, è esagerato e non si basa su dati scientifici seri. I residenti possono stare tranquilli, le emissioni non provocano nessun danno" (padre Federico Lombardi, responsabile dei programmi); "Ciò che minaccia realmente è la campagna stampa che rischia di creare una psicosi artificialmente indotta, questa sì preoccupante" (padre Pasquale Borgomeo, ex direttore); "La maggior parte dei certificati di morte che redigo sono a causa di patologie tumorali (dottor Antonio Santi, medico condotto di Cesano); "Chiudete quella radio" (Il Coordinamento dei Comitati contro l'elettrosmog); "Si sono venduti le anime dei propri figli" (un genitore che commenta l'abbandono della causa di chi, come lui, ha perso un figlio morto di leucemia).

Fonte: americaoggi.info - Autore: Sergio Campofiorito

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... CONTINUES.

Yawning will relax you and bring you into a state of alertness faster than any other meditation technique I know of, and because it is neurologically contagious, it’s particularly easy to teach in a group setting. One of my former students used yawning to bring her argumentative board of directors back to order in less than 60 seconds. Why? Because it helps people synchronize their behavior with others. 

Yawning, as a mechanism for alertness, begins within the first 20 weeks after conception. It helps regulate the circadian rhythms of newborns, and this adds to the evidence that yawning is involved in the regulation of wakefulness and sleep. Since circadian rhythms become asynchronous when a person’s normal sleep cycle is disturbed, yawning should help the late-night partygoer reset the brain’s internal clock. Yawning may also ward off the effects of jet lag and ease the discomfort caused by high altitudes. 

So what is the underlying mechanism that makes yawning such an essential tool? Besides activating the precuneus, it regulates the temperature and metabolism of your brain. It takes a lot of neural energy to stay consciously alert, and as you work your way up the evolutionary ladder, brains become less energy efficient. Yawning probably evolved as a way to cool down the overly active mammalian brain, especially in the areas of the frontal lobe. Some have even argued that it is a primitive form of empathy. Most vertebrates yawn, but it is only contagious among humans, great apes, macaque monkeys, and chimpanzees. In fact, it’s so contagious for humans that even reading about it will cause a person to yawn. 

Dogs yawn before attacking, Olympic athletes yawn before performing, and fish yawn before they change activities. Evidence even exists that yawning helps individuals on military assignment perform their tasks with greater accuracy and ease. Indeed, yawning may be one of the most important mechanisms for regulating the survival-related behaviors in mammals. So if you want to maintain an optimally healthy brain, it is essential that you yawn. It is true that excessive yawning can be a sign that an underlying neurological disorder (such as migraine, multiple sclerosis, stroke, or drug reaction) is occurring. However, I and other researchers suspect that yawning may be the brain’s attempt to eliminate symptoms by readjusting neural functioning. 

Numerous neurochemicals are involved in the yawning experience, including dopamine, which activates oxytocin production in your hypothalamus and hippocampus, areas essential for memory recall, voluntary control, and temperature regulation. These neurotransmitters regulate pleasure, sensuality, and relationship bonding between individuals, so if you want to enhance your intimacy and stay together, then yawn together. Other neurochemicals and molecules involved with yawning include acetylcholine, nitric oxide, glutamate, GABA, serotonin, ACTH, MSH, sexual hormones, and opium derivate peptides. In fact, it’s hard to find another activity that positively influences so many functions of the brain. 

My advice is simple. Yawn as many times a day as possible: when you wake up, when you’re confronting a difficult problem at work, when you prepare to go to sleep, and whenever you feel anger, anxiety, or stress. Yawn before giving an important talk, yawn before you take a test, and yawn while you meditate or pray because it will intensify your spiritual experience. 

Conscious yawning takes a little practice and discipline to get over the unconscious social inhibitions, but people often come up with three other excuses not to yawn: “I don’t feel like it,” “I’m not tired,” and my favorite, “I can’t.” Of course you can. All you have to do to trigger a deep yawn is to fake it six or seven times. Try it right now, and you should discover by the fifth false yawn, a real one will begin to emerge. But don’t stop there, because by the tenth or twelfth yawn, you’ll feel the power of this seductive little trick. Your eyes may start watering and your nose may begin to run, but you’ll also feel utterly present, incredibly relaxed, and highly alert. Not bad for something that takes less than a minute to do. And if you find that you can’t stop yawning—I’ve seen some people yawn for thirty minutes—you’ll know that you’ve been depriving yourself of an important neurological treat. 


Andrew Newburg is director of Penn’s Center for Spirituality and the Mind. This essay is from the book: HOW GOD CHANGES YOUR BRAIN by Andrew Newberg, M.D. and Mark Robert Waldman. Copyright © 2009 by Andrew Newberg and Mark Robert Waldman. Published by arrangement with Ballantine books, an imprint of The Random House Publishing Group, a division of Random House, Inc.

Source: upenn.edu

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By Admin (from 24/01/2011 @ 12:00:35, in ro - Stiinta si Societate, read 2049 times)

 Cu decenii in urma, Ihtiandros - nefericitul om-peste nascut din fantezia autorului rus de literatura de anticipatie Alexandr R. Beleaev - era un personaj mai mult decat fascinant, dar totusi, o fiinta utopica. In mod bizar insa, imposibila faptura revine in actualitate. De fapt, nu un anume individ mutant, ci orice om care s-ar putea folosi de un gen de branhii artificiale pentru a respira sub apa.

Capcana pentru aer

Dispozitivul a fost conceput de inginerul israelian Alon Bodner, ideea venindu-i in urma vizionarii episodului „Amenintarea fantomei”, din celebrul „Star Wars”. Fara sa se complice prea mult, el s-a gandit ca pestii nu ies la suprafata pentru o gura de oxigen si nu folosesc... echipamente de scufundatori, ci recupereaza aerul din apa marii, pentru a respira. Despre ce e vorba? Provenind direct din atmosfera, acesta este dizolvat in oceanul planetar. De pilda, la adancimea de 10 metri, amestecul contine 34% oxigen si 63% azot. Un „cocteil” ceva mai bogat in oxigen decat cel cu care narile noastre sunt obisnuite, dar perfect respirabil.

Exista, fireste, si o problema majora, in faptul ca acest aer e de fapt captiv al uriasei mase de lichid. Pentru a-l elibera, trebuie sa-si intre in rol branhiile artificiale. In conceperea lor, Bodner a facut apel la cursurile de fizica din scoala, amintindu-si de cercetarile englezului Henry, care acum mai bine de doua secole a studiat dizolvarea gazelor in lichide. Astfel, a demonstrat ca pe masura ce scade presiunea exercitata asupra unui lichid, acesta elibereaza gazele dizolvate din componenta sa.

Terenul de tenis din... plamani

Inginerul israelian s-a gandit ca, pentru a separa aerul de un volum de apa, ar fi „suficient” sa fie supus lichidul unei scaderi de presiune. Pentru aceasta, a folosit binecunoscuta centrifuga: apa a fost astfel proiectata catre peretii aparatului, in timp ce in depresiunea aparuta in mijloc s-a adunat aerul eliberat si de unde a putut fi recuperat. Experimentul l-a repetat intr-un acvariu, folosindu-se de mijloace simple (o centrifuga, o pompa pentru apa si un balon pentru captarea aerului) si rezultatul a fost iarasi pozitiv.

Adevarata problema insa abia acum apare: cum sa fie construit prototipul care sa poata fi purtat pe corp de un scafandru? Mai ales ca omul, se stie, e mare consumator de aer si deci ar avea nevoie de un sistem de „branhii” foarte mare. Ca sa ne facem o imagine asupra acestui amanunt, sa ne gandim ca, in corpul nostru, alveolele pulmonare au sarcina de a recupera oxigenul din aerul inspirat. Daca acestea ar fi desfacute si etalate, ar atinge dimensiunile unei jumatati de teren de tenis! Suprafata capabila sa extraga intr-un minut oxigenul din 10 litri de aer. Or, un litru de apa marina nu contine decat circa 2% oxigen, ceea ce inseamna ca prototipul lui Bodner ar trebui sa prelucreze 200 litri de apa pe minut. Inseamna ceva, nu?

Pregatiti-va de concedii subacvatice!

Fara sa se dea batut, temerarul inventator s-a gandit iarasi ca miniaturizarea branhiilor artificiale este, intr-adevar, dificila, dar nu imposibila. In prezent, cu o prudenta explicabila, dar si surprinzator de optimist, el a marturisit ca un asemenea prototip de purtat pe corp se afla deja intr-un stadiu de fabricatie avansat. Pana la dezvaluirea intregului secret, a intrat totusi, fatalmente, pe bursa zvonurilor.

Va fi dispozitivul respectiv ceva de dimensiuni XXL? Nu-i chiar atat de grav, pentru ca va putea fi folosit pe submarine, cu avantaje imense. Mai mult, Bodner se gandeste si la o alta destinatie pentru inventia sa: echiparea statiilor de cercetari submarine, cum este laboratorul Aquarius, din largul coastelor Floridei. Aici, la 15 metri adancime, cercetatorii nu sunt autonomi, intrucat respira datorita unor compresoare instalate pe uscat. Cu „branhiile” lui Bodner insa, sejurul submarin ar deveni o lunga vacanta. Si totul a pornit de la „Star Wars”. Sa fie oare acest film un fel de privire in viitor?

ADRIAN-NICOLAE POPESCU - magazin.ro

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By Admin (from 24/01/2011 @ 10:00:00, in it - Osservatorio Globale, read 2532 times)

Negli Stati Uniti la produzione di energia solare costa meno di quella nucleare. Lo afferma un'analisi pubblicata quest'estate sul New York Times che cita uno studio della Duke University, intitolato «Solar and nuclear costs - The historic crossover».
Secondo gli analisti, in particolare, se si confrontano i prezzi attuali del fotovoltaico con quelli delle future centrali atomiche previste nel Nord Carolina, il vantaggio del solare è evidente: il sorpasso è avvenuto al prezzo di 0,16 dollari al kWh (12,3 centesimi di euro/kWh). «Senza contare – si legge nello studio – che il nucleare necessita di grossi investimenti pubblici e trasferisce il rischio finanziario sulle spalle dei consumatori che pagano le tasse».
Sono dati frutto di un preciso trend: l'analisi, difatti, ricorda che negli ultimi otto anni il costo del fotovoltaico è sempre diminuito, mentre quello di un singolo reattore nucleare è passato da 3 miliardi di dollari nel 2002 a 10 nel 2010.

Enne, la newsletter di Sorgenia, evidenzia nell'ultimo numero i falsi miti sull'eolico: un'energia costosa, poco efficace, rumorosa. Tutti luoghi comuni sull'eolico che l'ANEV, l'Associazione Nazionale Energia del Vento, sfata in un decalogo ad hoc, ripreso dalla newsletter.

L'82% degli italiani, si dice, reclama infatti maggiori informazioni sulla «risorsa-vento» e sulle opportunità che offre. E la guida serve proprio a questo. Per fare qualche esempio, ricorda che l'energia prodotta da fonte eolica ha costi variabili tra i 115 e i 148 euro/MWh . L'eolico, inoltre, è efficace perché sfrutta una risorsa sempre disponibile (la sua continuità è garantita da studi preventivi sui siti potenziali). E fra l'altro darà lavoro a circa 67.000 persone entro dieci anni.

Per quanto riguarda il rumore, di norma il sibilo prodotto da una pala è di circa 45,3 decibel a 150 metri di distanza dall'impianto, fino ad arrivare a 36,9 decibel a 400 metri: molto meno intenso di quello cui siamo abituati in un contesto abitativo, in un ufficio o nell'abitacolo di un'automobile.

A Venezia, nell'isola La Certosa della Laguna, nasce l’edificio del futuro, un progetto per rivoluzionare gli edifici in cui viviamo e il modo in cui si alimentano, staccandoli dalla rete, rendendoli off-grid. Il progetto è mirato alla riqualificazione di alcune costruzioni già esistenti, in modo da portarle alla massima compatibilità ambientale, anche grazie all'impiego esclusivo di materiali naturali.
Il restauro prevede la costruzione di una parete a due livelli, con quello più interno realizzato a partire dai resti dell'edificio pre-esistente. La struttura garantirà elevato isolamento termico e acustico, e sarà in tutto e per tutto autosufficiente, non collegata ad alcuna rete ma ugualmente in grado di gestire i normali fabbisogni di energia, gas, acqua, reflui, connettività e così via.

In pratica, l'edificio scambia con l'ecosistema che lo circonda soltanto sole, vento e pioggia, senza consumare altre risorse né, ovviamente, inquinare. Un prototipo di casa del futuro, dal nucleo multifunzionale che sfrutta l'elettrolisi per la produzione dell'idrogeno e i bacini sotterranei per la raccolta delle acque piovane, è munito di dispositivi di solar cooling, ha un sistema chiuso di recupero e depurazione delle acque reflue e una connessione in banda larga tramite ponte radio.

L'approvvigionamento energetico è garantito da dispositivi fotovoltaici e solari termici integrati sulla superficie e dislocati in alcune aree dell'isola, così come microturbine eoliche e impianti geotermici. Un progetto che rappresenta un vero e proprio sistema, domani applicabile anche a una città o a un intero territorio.

Fonte: sergiofumich.com

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Go ahead: Laugh if you want (though you’ll benefit your brain more if you smile), but in my professional opinion, yawning is one of the best-kept secrets in neuroscience. Even my colleagues who are researching meditation, relaxation, and stress reduction at other universities have overlooked this powerful neural-enhancing tool. However, yawning has been used for many decades in voice therapy as an effective means for reducing performance anxiety and hypertension in the throat. 

Several recent brain-scan studies have shown that yawning evokes a unique neural activity in the areas of the brain that are directly involved in generating social awareness and creating feelings of empathy. One of those areas is the precuneus, a tiny structure hidden within the folds of the parietal lobe. According to researchers at the Institute of Neurology in London, the precuneus appears to play a central role in consciousness, self-reflection, and memory retrieval. The precuneus is also stimulated by yogic breathing, which helps explain why different forms of meditation contribute to an increased sense of self-awareness. It is also one of the areas hardest hit by age-related diseases and attention deficit problems, so it’s possible that deliberate yawning may actually strengthen this important part of the brain. 

For these reasons I believe that yawning should be integrated into exercise and stress reduction programs, cognitive and memory enhancement training, psychotherapy, and contemplative spiritual practice. And, because the precuneus has recently been associated with the mirror-neuron system in the brain (which allows us to resonate to the feelings and behaviors of others), yawning may even help us to enhance social awareness, compassion, and effective communication with others. 

Why am I so insistent? Because if I were to ask you to put this magazine down right now and yawn 10 times to experience this fabulous technique, you probably won’t do it. Even at seminars, after presenting the overwhelmingly positive evidence, when I ask people to yawn, half of the audience will hesitate. I have to coax them so they can feel the immediate relaxing effects. There’s an unexplained stigma in our society implying that it’s rude to yawn, and most of us were taught this when we were young. 

As a young medical student, I was once “caught” yawning and actually scolded by my professor. He said that it was inappropriate to appear tired in front of patients, even though I was actually standing in a hallway outside of the patient’s room. Indeed, yawning does increase when you’re tired, and it may be the brain’s way of gently telling you that a little rejuvenating sleep is needed. On the other hand, exposure to light will also make you yawn, suggesting that it is part of the process of waking up. 

But yawning doesn’t just relax you—it quickly brings you into a heightened state of cognitive awareness. Students yawn in class, not because the teacher is boring (although that will make you yawn as well, as you try to stay focused on the monotonous speech), but because it rids the brain of sleepiness, thus helping you stay focused on important concepts and ideas. It regulates consciousness and our sense of self, and helps us become more introspective and self-aware. Of course, if you happen to find yourself trapped in a room with a dull, boring, monotonous teacher, yawning will help keep you awake.

TO BE CONTINUED ...

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By Admin (from 23/01/2011 @ 12:00:58, in ro - Observator Global, read 3226 times)

 In ultimii ani, coroborand informatiile transmise de sateliti cu propriile lor observatii, specialistii in geodinamica a ajuns la concluzia ca Pamantul isi mareste volumul intr-un ritm tot mai accelerat. Unii ar spune ca fenomenul este benefic, data fiind cresterea demografica, intrucat am avea astfel mai mult spatiu locuibil... Lasand gluma deoparte, trebuie insa sa recunoastem ca lucrurile nu stau deloc pe roze si ca, daca aceasta dilatatie accelerata continua, nu peste multa vreme se va produce o incalzire puternica in adancurile si la suprafata planetei, care va atinge temperaturi de mii de grade, precum cele de pe Soare.

Recent, o echipa de geologi rusi a dat publicitatii un raport ce demonstreaza fara echivoc ca Peninsula Crimeea se apropie de continent (in speta de Rusia) intr-un ritm mult mai rapid decat pana acum. Ultimele masuratori, efectuate in 1982, dovedisera ca viteza de deplasare este de 0,9 cm pe an. Acum, viteza a crescut la 3 cm pe an, fapt ce demonstreaza accelerarea proceselor tectonice pe Terra, fenomen ce nu va aduce nimic bun, in perspectiva, pentru viata pe planeta.

 Cine este responsabil de aceasta accelerare? Cu siguranta catastrofele naturale din ultimele decenii. De pilda, eruptia vulcanului Pinatubo, de la mijlocul anilor '90, a avut asupra mediului un efect mai devastator decat cel al tuturor emisiilor poluante eliberate de activitatea umana de un secol incoace! Si mai devastator a fost cutremurul produs in decembrie 2004, in Asia, urmat de cel mai puternic tsunami din istoria cunoscuta, care a provocat, spun specialistii, o modificare in inclinarea axei de rotatie a Pamantului.

Pe de alta parte, expertii NASA, centralizand datele obtinute de la satelitii geostationari, au ajuns la concluzia ca raza planetei creste cu un milimetru pe an iar nivelul apei din oceanul planetar se ridica, la randul sau. Cea mai spectaculoasa crestere a fost observata la lacul Baikal, care se extinde cu doi centimetri pe an. Volumul Pamantului creste cu o rata anuala de 515 kilometri cubi, rata ce ii stupefiaza, realmente, pe oamenii de stiinta.

Cu alte cuvinte, Terra se umfla intr-un ritm trepidant iar acest lucru duce, spune profesorul moscovit Serghei Novikov, la o incetinire a rotatiei in jurul Soarelui. Consecinta este ca zilele vor fi mai lungi iar distanta fata de astrul central al Sistemului Solar creste in medie cu 22,6 metri pe an. In acest ritm si pe baza simularilor efectuate pe computer, ce au dovedit ca, in urma cu 3 miliarde de ani ziua avea doar 19 ore, specialistii rusi considera ca peste cateva milioane de ani ziua terestra va avea 25 de ore.

Pe atunci insa, planeta se va fi transformat deja intr-o uriasa sfera de foc, caci procese termonucleare similare celor produse pe Soare vor incepe sa se declanseze, in maruntaiele planetei, de indata ce masa acesteia va depasi pragul critic. Efectele colosalei presiuni vor transforma Pamantul intr-o uriasa bomba cu hidrogen. Unde se vor afla atunci urmasii oamenilor? Asta nici Nostradamus n-ar fi putut spune...

GABRIEL TUDOR - magazin.ro

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