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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 

La Nasa ha annunciato la scoperta di una nuova forma di vita caratterizzata da una biochimica completamente nuova e sconosciuta che si nutre di arsenico. Ritrovata in un lago salino della California, potrebbe rivoluzionare  il concetto di vita. Sulla Terra, ma anche altrove.

Avranno trovato ET? Oppure SETI avrà finalmente captato un segnale di indubbia origine aliena? E la Casa Bianca? Sarà già stata informata? L’annuncio pubblicato sul sito della NASA lasciava ben sperare: una conferenza stampa programmata per le 11.00, ora della costa orientale, nella quale sarebbero state presentate delle evidenze scientifiche destinate a cambiare il nostro modo di cercare la vita extraterrestre. Roba grossa insomma…
E in effetti gli scienziati americani, anche se nemmeno questa volta hanno portato davanti ai media omini verdi o dischi volanti, non hanno deluso le aspettative.

Arsenico... e nuovi batteri

Un team di astrobiologi guidato da Felisa Wolfe-Simon ha isolato per la prima volta nel Mono Lake, un lago salino della California, un microrganismo capace di svilupparsi e riprodursi utilizzando come elemento base l’arsenico al posto del fosforo. La notizia è rivoluzionaria perché il fosforo è uno degli elementi chimici che compone l’ossatura di DNA e RNA, le strutture che portano le informazioni genetiche indispensabili alla vita. Fino a oggi era considerato uno degli elementi indispensabili per tutte le cellule viventi, insieme a carbonio, idrogeno, ossigeno, zolfo e nitrati. Anche la cellula sintetica realizzata qualche mese fa da Craig Venter ha una biochimica fondata su queste sostanze.
"Il concetto di vita si è ampliato" dichiara durante la conferenza stampa Ed Weiler, dirigente dell’ente spaziale americano, "dato che i nostri sforzi sono finalizzati alla ricerca di tracce di vita nel Sistema Solare, ora dobbiamo pensare in modo diverso e considerare la vita come non siamo abituati a fare".

Il fosforo è un elemento fondamentale dell’ATP (adenosina trifosfato), il composto ad alta energia richiesto dalla stragrande maggioranza delle reazioni metaboliche cellulari, e dei fosfolipidi che compongono tutte le membrane cellulari. L’arsenico, chimicamente molto simile al fosforo, è invece tossico per quasi tutte le forme di vita terrestri.
"Sappiamo che alcuni microbi possono respirare arsenico", spiega la Wolfe-Simon "ma ciò che abbiamo trovato qui è del tutto nuovo: questo microrganismo utilizza l’arsenico per costruire parti di se stesso. E se qualcosa sulla Terra può comportarsi in modo così sorprendente, cosa potrebbe succedere su altri pianeti?"

Dieta velenosa

Il nuovo microbo, del ceppo GFAJ-1, appartiene alla famiglia dei Gammaprotobatteri: i ricercatori lo hanno prelevato dal lago e lo hanno "allevato" in laboratorio eliminando progressivamente dal suo ambiente il fosforo fino a somministrargli esclusivamente arsenico. E il batterio sembra aver apprezzato, visto che ha continuato a crescere e riprodursi. Le analisi hanno indicato che il veleno veniva utilizzato per sintetizzare gli elementi costitutivi di nuove cellule di GFAJ-1.
Il punto chiave della ricerca è stato capire se l’arsenico veniva effettivamente incorporato nel batterio: con grande sorpresa degli scienziati, molecole di arsenico sono state trovate nel DNA del microrganismo al posto del fosforo.

C'è chi dice no

La notizia ha sollevato un gran polverone in tutta la comunità scientifica: Steve Benner, un chimico della Foundation for Applied Molecular Evolution di Gainsville (Florida) ha dichiarato a New Scientist di non essere convinto della validità dei risultati della ricerca: "Per analizzare il DNA del batterio avrebbero dovuto metterlo a bagno in un gel a base di acqua, che avrebbe rapidamente dissolto ogni molecola di arsenico".
E anche Robert Shapiro della New York University, uno dei massimi esperti mondiali su DNA e origini della vita, si mostra scettico: "Molti esperti sono concordi nel ritenere che questi microrganismi non siano poi così strani" ha spiegato al Wall Street Journal , "sono solo dei cugini di forme di vita ben note [gli organismi estremofili, ndr], con abitudini singolari".

Fonte: Focus.it

 
By Admin (from 15/05/2011 @ 14:00:56, in it - Osservatorio Globale, read 2873 times)

L'inquinamento da mercurio minaccia la sopravvivenza dell'ibis bianco. Come? Rendendo omossessuali i maschi di questa specie che non fanno più il loro dovere coniugale.

Il mercurio, anche a dosi contenute, è estremamente pericoloso per i maschi di ibis bianco (Eudocimus albus), non solo perché li avvelena, ma perché cambia le loro preferenze sessuali mettendo a rischio la continuazione della specie. Sì, avete capito bene: il mercurio, o meglio il metilmercurio (CH3Hg+), rende omosessuali i maschi di questo volatile, che iniziano così ad accoppiarsi tra loro trascurando le femmine. È il primo elemento chimico a manifestare questa strana proprietà: altre sostanze, per esempio il cadmio, sono note per rendere poco fertili gli animali oppure per renderne femminili alcune caratteristiche senza però modificare l’orientamento sessuale degli individui.

Le pesanti conseguenze del metallo pesante

Peter Frederick dell’ Università della Florida e Nilmini Jayasena dell'Università di Peradeniya, Sri Lanka, hanno studiato una colonia di ibis bianchi che mangiavano cibo contaminato da basse dosi di mercurio e hanno notato che gran parte dei maschi, più del 55%, si corteggiavano tra loro, costruivano i nidi insieme e si accoppiavano per intere settimane.

Non solo, il mercurio ha danneggiato anche le coppie di uccelli che sono rimaste eterosessuali: ha ridotto il periodo di corteggiamento e sembra aver influito negativamente sulle cure parentali che i genitori riservano ai propri piccoli. Secondo Frederick la combinazione di questi due fattori potrebbe ridurre del 50% la popolazione di ibis di quella colonia in poco tempo.
Ma questi effetti del mercurio si manifestano solo sugli ibis? Secondo i ricercatori ne sono vittime anche altri animali, ma non è chiaro quali. In particolare non ci sono prove, nonostante i numerosi studi, dell’aumentata tendenza all’omosessualità degli uomini in seguito a contaminazione da mercurio.

Fonte: Focus.it

 
By Admin (from 16/05/2011 @ 08:00:30, in it - Osservatorio Globale, read 2311 times)

Sembra una spy story, ma al massimo è... storia dell'arte: il protagonista è un'artista americano che 20 anni fa ha realizzato una scultura capace di mettere in crisi gli esperti della CIA e dell'NSA. Come? Sviluppando un codice apparentemente inviolabile...

L'arte a volte può essere... critptica. E può esserlo al punto da risultare indecifrabile, nel senso più letterale del termine, anche per i più esperti. È il caso di Kryptos, una scultura realizzata nel 1990 dall'artista Jim Sanborn che abbellisce un cortile della sede CIA di Langley, in Virginia. Si tratta di una grande lastra di rame che ospita un'iscrizione di 865 caratteri in codice: negli ultimi 20 anni nessuno degli esperti di cifratura dell'intelligence americana è riuscito a tradurla per intero.

Arte in codice

Per mettere a punto il codice che nasconde il messaggio di Kryptos, Sanborn si è avvalso della collaborazione di Ed Scheidt, responsabile del centro di crittografia della CIA, ormai pensionato. L'opera è divisa in 4 aree: la prima è stata tradotta dopo 8 anni di lavoro da David Stein, un impiegato dell'agenzia che ha fatto tutto il lavoro di codifica manualmente. Le altre due sezioni del codice sono state violate nel 2000 da un altro criptoanalista della CIA grazie ad alcuni software di sua realizzazione (Vuoi sapere come funziona, e come si vìola, un sistema di cifratura? Te lo spieghiamo qui)

Ogni sezione di Kryptos è codificata con un codice specifico, ma il criterio è sempre quello della sostituzione: ogni lettera è stata sostituita con un'altra in base a precise regole. Ciò che rende questi codici difficile da violare sono gli errori di scrittura e le omissioni volutamente inserite dall'artista con lo specifico intento di mettere in crisi i software di decriptazione (qui trovi un approfondimento sul sistema di cifratura di Kryptos. In inglese).

Dopo Berlino, il mistero

La quarta e ultima parte di Krytpos, 98 caratteri, è ancora avvolta nel mistero. Pochi giorni fa l'artista ha fornito un indizio, dicendo che una delle parole contenute nel quarto passaggio è "BERLIN". Ma una volta decifrate anche le ultime lettere, il gioco non sarà finito: Sanborn ha detto che il cuore di Kryptos è un'enigma che sarà possibile tentare di risolvere solo dopo aver tradotto l'intero codice.

Fonte: Focus.it

 
By Admin (from 18/05/2011 @ 08:00:50, in it - Osservatorio Globale, read 3073 times)

Da anni gli scienziati stanno lavorando, senza successo, alla realizzazione di un computer quantistico, una macchina superveloce capace di memorizzare ed elaborare le informazioni sotto forma di quanti, pariticelle di luce o onde di materia. Ma ora un gruppo di scienziati americani è riuscito a costruire una memoria quantistica che può essere utilizzata su computer convenzionali. E sembra funzionare...

Un team di ricercatori dell’Università dello Utah ha messo a punto la più piccola e veloce memoria per computer attualmente teorizzabile. Gli scienziati guidati da Dane McCamey e Christoph Boehme, fisici dell’ateneo americano, sono riusciti a immagazzinare un set di dati per 112 secondi nel campo magnetico che si trova all’interno del nucleo di un atomo e sono poi riusciti a recuperarlo, perfettamente integro, grazie a un procedimento elettronico.
In pratica hanno usato il nucleo atomico come una chiavetta USB.
Il risultato, pubblicato sull’ultimo numero di Science, è estemamente importante perchè apre la strada allo sviluppo di un’informatica di nuova concezione, completamente diversa da quella con cui interagiamo quotidianamente.
Certo, al momento la memoria atomica non è particolarmente pratica da utilizzare: funziona a temperature appena superiori allo zero assoluto e solo se circondata da un campo magnetico 200.000 volte più intenso di quello terrestre, ma McCamey,e i suoi collaboratori pensano di riuscire a risolvere questi problemi.

Dal bit al qubit

I moderni computer sono elettronici: processano e memorizzano le informazioni sottoforma di flussi elettrici, cioè di elettroni, all’interno di transistor. Questi non sono altro che interruttori capaci di immagazzinare le informazioni come sequenze di "acceso" (quando c’è carica elettrica) e spento (quando la carica è assente): in pratica sequenze di 1 e 0.
Da molti anni gli scienziati stanno cercando di sviluppare dei computer quantistici, macchine capaci di funzionare secondo le leggi della fisica quantistica che prevede la possibilità per le particelle di luce e materia di essere contemporaneamente in due posti diversi.
In questi computer il bit quantistico, o qubit, può assumere il valore di 0 e 1 nello stesso momento. Ciò significa che, in teoria , un computer di questo tipo potrebbe essere miliardi di volte più veloce di uno convenzionale.

Non c'è atomo senza spin

Ma se in un computer quantistico non ci sono nè cariche elettriche nè transistor dove vengono immagazzinate le informazioni? All’interno dei nuclei atomici che formano le unità di memoria, sottoforma di "spin", un concetto piuttosto complesso che descrive una proprietà delle particelle subatomiche.
Per capire di cosa si tratta, si può provare a immaginare che protoni ed elettroni contengano delle piccole barre magnetiche simili all’ago di una bussola, che puntano verso l’alto (up) o verso il basso (down) a seconda dello spin. Down e up sono l’equivalente quantistico dello 0-1 di un computer elettronico.

Silcio dopato

McCarmey, Boehme e i loro colleghi hanno potenziato con atomi di fosforo una memoria convenzionale al silicio di un millimetro quadrato e l’hanno collegata a dei contatti elettrici. Hanno poi messo il tutto in un supercongelatore e lo hanno circondato con un campo magnetico molto intenso.
Dopo aver allineato tutti gli spin con un campo magnetico da 8.59 Tesla (200.000 volte più intenso di quello terrestre), hanno utilizzato delle onde elettromagnetiche per scrivere le informazioni sotto forma di up e down negli spin degli elettroni che ruotano attorno ai nuclei di fosforo. Poi, grazie a onde radio, hanno trasferito gli spin ai protoni del nucleo.
Gli spin dei protoni sono più stabili rispetto a quelli degli elettroni, e quindi più affidabili per la conservazione dei dati.
Il processo di lettura delle informazioni archiviate negli spin funziona all’esatto contrario: gli spin, una volta trasferiti dai protoni agli elettroni mediante onde radio, vengono convertiti in variazioni di corrente e quindi in dati "convenzionali".

Affidabilità spintronica

Il risultato ottenuto da McCamey e dal suo staff, costruendo una sorta di ponte tra l’elettronica convenzionale e la meccanica quantistica, apre la strada a una nuova disciplina: la spintronica. "In pratica non abbiamo fatto altro che scrivere 1 nel nucleo di un atomo. Abbiamo dimostrato di poter leggere ripetutamente questo dato per 112 secondi prima che il nucleo di fosforo perda le informazioni di spin. In un tempo molto più breve di questo i fisici sono riusciti a leggere e rileggere lo stesso dato ben 2000 volte, dimostrando così che la lettura dello spin non lo deteriora. E questo rende la memoria affidabile" spiega Boehme.
Ma 112 secondi non saranno un po’ pochi per definire affidabile la memoria di un computer? "No" dice Boehme "la memoria DRAM di un comume pc conserva le informazioni per pochi millisecondi, poi vengono ri-scritte di nuovo. E in questo modo l’informazione si conserva".

Fonte: Focus.it

 
By Admin (from 20/05/2011 @ 11:00:28, in it - Osservatorio Globale, read 2522 times)

Un team di ricercatori americani sta lavorando allo sviluppo di un pannello solare che può funzionare anche al buio. Prima di parlare di rivoluzione c'è ancora da risolvere qualche problema tecnico, ma gli scienziati sono ottimisti.

Il bello dei pannelli solari è che forniscono energia a costo zero. Il brutto dei pannelli solari è che funzionano solo di giorno. Ma presto le cose potrebbero cambiare.
Steven Novack, ricercatore presso l’Idaho National Laboratory, negli Stati Uniti, sta infatti lavorando allo sviluppo di celle solari nanotecnologihe che, almeno in teoria, dovrebbero funzionare anche di notte.

L’energia vien di notte...

Più della metà dell’energia proveniente dal Sole è nello spettro dell’infrarosso: durante il giorno viene assorbita dalla superficie terrestre e di notte viene rilasciata sotto forma di calore. Dal punto di vista concettuale l’idea di Novack è semplice: catturare questo calore e covertirlo in energia. Per raggiungere questo obiettivo ha sostituito le comuni cellule fotovoltaiche in silicio, che producono energia assorbendo fotoni e rilasciando elettroni, con delle microscopiche antenne che quando vengono colpite dalla radiazione infrarossa entrano in risonanza generando corrente alternata.

Sfide tecnologiche

Si tratta però di una corrente ad altissima frequenza, che per poter essere utilizzata deve essere stabilizzata e raddrizzata, cioè trasformata in corrente continua, grazie a speciali diodi sviluppati dall’Università del Colorado.
Il vero problema sono le antenne, che poter catturare le onde dell’infrarosso devono essere di una lunghezza variabile da qualche millimetro a pochi nanometri: al momento Novack e il suo team sono in grado di produrre antenne che funzionano solo ai margini dello spettro IR, ma contano di ampliare il proprio potenziale entro breve. Il primo prototipo sarà pronto tra qualche mese.
Attorno a questo progetto c’è una grande attesa, anche perchè, sulla carta, sembra essere molto promettente: i test effettuati fino ad ora hanno dimostrato che le celle all’infrarosso hanno un’efficienza del 46% rispetto al 25% delle celle fotovoltaiche in silicio tradizionali. Non solo: non richiedendo un’esposizione e un’inclinazione specifica dovrebbero presentare meno problemi di installazione e utilizzo.
Non resta che aspettare...

Fonte: Focus.it

 
By Admin (from 22/05/2011 @ 14:00:28, in it - Osservatorio Globale, read 2873 times)

Non siete riusciti a partire per le vacanze a causa della neve e del gelo che nelle ultime settimane hanno bloccato strade e cieli di mezzo mondo? Che ci crediate o no è tutta colpa del caldo, del riscaldamento globale e dello scioglimento dei ghiacci artici. A rivelarlo uno studio tedesco.

Nevicate da record sulla East Cost, aeroporti chiusi in mezza Europa, traffico aereo in tilt e vacanze natalizie a rischio per migliaia di cittadini americani ed europei. Tutta colpa della neve che nelle ultime settimane è caduta copiosa su New York, Londra, Parigi, Berlino e delle piogge torrenziali che hanno investito zone tipicamente asciutte come la Spagna meridionale e le Isole Canarie. Ma come? Non si era detto che c’era il riscaldamento globale, che le temperature erano in costante aumento e che avremmo dovuto prepararci ad inverni sempre più miti e asciutti?

In effetti secondo la NASA il 2010 è stato l’anno più caldo dal 1879, quando sono iniziate le prime registrazioni ufficiali su temperature e clima. Non solo: la World Meteorological Organization ha recentemente confermato che il decennio 2001-2010 è stato il più rovente dal 1850. Qualcosa quindi non quadra...

Il freddo vien dal caldo

Il nodo è stato sciolto qualche settimana fa dai ricercatori dell’Institute for Climate Impact Research di Postdam (Germania), che in un articolo pubblicato su Journal Of Geophysical Research spiegano come le grandi nevicate e il freddo intenso di queste settimane siano una conseguenza del surriscaldamento del pianeta.
Vladimir Petoukhov e il suo staff hanno utilizzato un complesso software di simulazione climatica per ricostruire la circolazione dell’aria sulla zona orientale dell’Artico, tra il mare di Barents, la Norvegia e la Russia. Negli ultimi trent’anni quest’area ha subito una drastica riduzione della superficie ghiacciata, che oggi è del 20% più piccola rispetto agli anni ‘80 nonostante il freddo intenso dell’inverno 2005-2006. In questa zona il mare, non più ricoperto dal ghiaccio, durante l’estate assorbe una enorme quantità di calore, che durante l’inverno viene rilasciata. L’oceano si trasforma quindi in una specie di enorme termosifone e ciò non fa che accelerare ulteriormente il processo di riscaldamento.

Gli scienziati hanno alimentato il modello computerizzato simulando una progressiva riduzione della copertura ghiacciata di questa zona dal 100% all’ 1% e hanno poi analizzato gli effetti di questo fenomeno sul clima europeo. Secondo Petoukhov lo scioglimento del ghiaccio artico causa un surriscaldamento degli strati più bassi dell’atmosfera: sopra il mare si forma così un sistema di alta pressione anomalo che spinge verso sud turbini di aria fredda polare. Gli inverni freddi degli ultimi anni sarebbero insomma stati causati, nella maggior parte dei casi, dal riscaldamento globale.

"Gli inverni rigidi non smentiscono le teorie del surriscaldamento, ma la completano" dichiara Petoukhov. "Queste anomalie hanno triplicato la probabilità degli inverni estremanente freddi in Europa e nel nord dell’Asia".
Le teorie fino ad oggi più accreditate attribuivano la responsabilità degli inverni gelidi alla riduzione dell’attività della Corrente del Golfo e del Sole, ma secondo i fisici tedeschi la correlazione tra questi fenomeni è piuttosto debole.

La prova del... -9(°C)

La teoria di Petoukhov sembra confermata anche da alcuni dati empirici. Gli scienziati hanno osservato che nell’inverno 2005-2006 le temperature medie della Siberia e delle zone limitrofe sono state di 9 - 10°C più basse rispetto al normale. In quell’anno sul nord dell’Atlantico non si sono osservate oscillazioni anomale dei flussi di aria.
Lo stesso scienziato invita comunque a non trarre conclusioni affrettate: il suo studio riguarda infatti le probabilità di cambiamenti climatici nel lungo periodo. "Io credo che nessuno sappia," si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito dell’Intitute for Climate Impact Research di Postdam "quanto rigido potrà essere il prossimo inverno".

Fonte: Focus.it

 
By Admin (from 23/05/2011 @ 14:00:08, in it - Osservatorio Globale, read 2525 times)

In poche settimane dal Stati Uniti alla Svezia e all'Italia si sono susseguiti diversi decessi di gruppo di pesci e uccelli. Le cause di questa moria? Diverse e in gran parte naturali. Ma non hanno nulla a che vedere con la fine del mondo.

Gli appassionati di mistero e i profeti di sventura rimarranno a bocca asciutta. Le improvvise e frequenti morti collettive di animali in giro per il mondo non sono i prodromi della fine del mondo. E probabilmente neanche la conseguenza dello spostamento del polo magnetico, un fenomeno conosciuto e del tutto naturale.
Se si analizzano le cause in modo obiettivo, scientifico e caso per caso, si scopre che la moria di uccelli e di pesci verificatasi ai primi dell'anno non è dovuta a qualcosa di misterioso.

Che cosa è successo?

Andiamo con ordine e cerchiamo di fare chiarezza. Il primo caso è stato registrato in Florida: migliaia di pesci morti in un torrente; poi è il turno del Texas: 200 uccelli muoiono su un ponte; si continua nel Kentucky (storni e pettirossi) e in Arkansas (merli) per finire in Svezia, dove vari ricercatori stanno cercando una risposta alla morte improvvisa e contemporanea di circa 50 taccole trovate su una strada in prossimità di Falkoping, una morte molto simile a quella dei loro cugini deceduti negli Stati Uniti.
Se poi ci spostiamo dalla terra (o meglio, cielo), al mare, la situazione non cambia: in Brasile si arenano sardine e pesci gatto, in Inghilterra granchi diavolo, mentre in Nuova Zelanda e Vietnam la situazione è analoga con morie di centinaia di pesci.
Se poi torniamo in Italia, Faenza si è ricoperta di un tappeto di tortore. Ne hanno contate 800.

Quali sono le cause?

Per alcuni eventi c'è già una risposta, naturalmente diversa caso per caso: in Svezia la causa sono stati i fuochi d'artificio che potrebbero aver shockato i volatili peraltro già provati dal freddo. Conclusione: sono morti in massa.
Ma davvero c'è qualcosa di misterioso nell'aria e nelle acque del pianeta che sta causando stragi di animali del tutto inusuali? La risposta non è così semplice e per non fare di tutta un'erba un fascio è necessario analizzare caso per caso. sia un'eccezione, ma un fenomeno globale.
Anche per la morte delle tortore italiane ci sarebbe già una spiegazione: «È assai probabile che la loro scomparsa sia stata provocata da un'indigestione degli scarti di semi di girasole provenienti da un oleificio che sono stati ingeriti in dosi superiori alle possibilità del fabbisogno degli uccelli», afferma Rodolfo Ridolfi, dell'Istituto Zooprofilattico di Lombardia ed Emilia-Romagna.

Nessun giallo sulle "stragi"

E per le morti più "misteriose"? Prima di lanciarsi in spiegazioni alla film catastrofista occorre attendere l'autopsia degli animali. E comunque gli esperti sottolineano che le morie degli animali sono un fenomeno abbastanza normale. Nel caso delle morie di inizio 2011 c'è soltanto un aspetto strano (ma puramente casuale): sono tutti eventi accaduti in rapida successione (e peraltro intorno a capodanno) e vicino a città e dunque abbastanza verificabili. Ed è per questo che li abbiamo notati in modo più significativo.
«Non è infrequente vedere centinaia di volatili morire perché volano troppo vicino ai radar, ma non fa notizia», dice John Wiens ornitologo della PRBO Conservation Science. «Da 1970 il National Wildlife Health Center del Winsconsin ha monitorato numerose morti di massa tra gli uccelli, i pesci e altre creature, ma nessuno ne ha parlato», spiega LeAnn White, specialista di malattie che colpiscono la fauna selvatica. « La colpa sta nel fatto che alcuni casi sono stati sottolineati dai media tralasciando di ricordare che fenomeni del genere sono eventi, pur inusuali, che avvengono da sempre» ha aggiunto.

Gli ultimi casi

Soltanto negli ultimi 8 mesi del 2010 sono stati registrati 95 morti di massa negli Stati Uniti e molto probabilmente è un numero sottostimato. Tra gli eventi registrati vi sono morie di migliaia di anatre, di salamandre, di pipistrelli e di uccelli di varie specie. Mediamente ogni anno si registrano negli Stati Uniti 163 eventi del genere e in taluni casi hanno risultati drammatici, come nel 1996 quando al confine tra gli Usa e il Canada morirono in pochissimi giorni oltre 100.000 anatre.

Fonte: Focus.it

 

La Germania fermerà il suo ultimo reattore nucleare entro il 2022, diventando così la prima potenza industriale a rinunciare all'energia atomica: lo ha annunciato oggi il ministro per l'Ambiente. La maggior parte dei 17 reattori tedeschi non sarà più in servizio entro la fine dell'anno in corso; gli ultimi tre, i più recenti, funzioneranno fino al 2022 al più tardi, ha precisato il ministro Norbert Roettgen, che ha definito questa decisione "irreversibile".

La Germania conta 17 reattori nucleari sul suo territorio, di cui otto non sono più collegati alla rete di produzione dell'energia elettrica. Questi otto reattori non saranno più riattivati, ha sottolineato il ministro. La Germania dovrà trovare entro la fine del 2022 il modo di soddisfare il 22% del suo fabbisogno di elettricità, attualmente soddisfatto dalle centrali atomiche. Un arresto definitivo dei 17 reattori nucleari tedeschi nel 2022 rappresenta di fatto un ritorno al calendario fissato all'inizio degli anni 2000 dalla coalizione formata da social-democratici e verdi.

La cancelliera tedesca Angela Merkel aveva fatto approvare a fine 2010 l'estensione media di 12 anni della durata legale dello sfruttamento dei reattori del paese, contro la sua stessa opinione pubblica, provocando così l'esplosione di un sentimento anti-nucleare in Germania.

Ma dopo la catastrofe di Fukushima in Giappone, a seguito del sisma dell'11 marzo scorso, Angela Merkel aveva immediatamente fermato le centrali più vecchie ed aveva lanciato una riflessione sull'abbandono del nucleare civile, che dovrà essere ratificata formalmente in occasione del prossimo Consiglio dei ministri, il 6 giugno.

Sursa: La Stampa

 

 

Una scheda com­pleta sui quat­tro que­siti re­fe­ren­dari del 12 e 13 Giu­gno 2011, che ri­guar­dano: il le­git­timo im­pe­di­mento, la pri­va­tiz­za­zione di fatto dell’acqua pre­vi­sto dal de­creto “Ron­chi” (due que­siti) e il ri­torno all’energia nucleare.

COSA SONO I REFERENDUM

Il re­fe­ren­dum è uno stru­mento di eser­ci­zio della so­vra­nità po­po­lare, san­cita all’articolo 1 della Co­sti­tu­zione della Re­pub­blica Ita­liana, e l’esito re­fe­ren­da­rio è una fonte del di­ritto pri­ma­ria che vin­cola i le­gi­sla­tori al ri­spetto della vo­lontà del po­polo. Sono quat­tro le ti­po­lo­gie di re­fe­ren­dum con­tem­plate dalla Co­sti­tu­zione italiana:

  • il re­fe­ren­dum abro­ga­tivo di leggi e atti aventi forza di legge,
  • quello sulle leggi co­sti­tu­zio­nali e di re­vi­sione costituzionale,
  • quello ri­guar­dante la fu­sione di re­gioni esi­stenti o la crea­zione di nuove regioni,
  • quello ri­guar­dante il pas­sag­gio da una Re­gione ad un’altra di Pro­vince o Comuni.

Il re­fe­ren­dum abro­ga­tivo di leggi e atti aventi forza di legge (ar­ti­colo 75) si uti­lizza come so­lu­zione per abo­lire una legge già esi­stente o parte di questa.

DE­SCRI­ZIONE BREVE DEI RE­FE­REN­DUM DEL 12 E 13 GIU­GNO 2011

  • Il 12 e 13 giu­gno 2011 i cit­ta­dini ita­liani sono chia­mati ad espri­mere il pro­prio voto su 4 que­siti referendari.
  • L’elettore, per vo­tare, deve esi­bire al pre­si­dente del seg­gio la tes­sera elet­to­rale ed un do­cu­mento di riconoscimento.
  • L’elettore ri­ceve da un com­po­nente del seg­gio 4 schede di di­verso colore:
  • Il voto “SI”, trac­ciato sulla scheda, in­dica la vo­lontà di abro­gare la nor­ma­tiva ri­chia­mata dal que­sito referendario.
  • Il voto “NO”, trac­ciato sulla scheda, in­dica la vo­lontà di man­te­nere la vi­gente nor­ma­tiva ri­chia­mata dal que­sito referendario.

 Imagine: JULIEN BEHAL/CHERNOBYL'S CHILDREN PROJECT

QUANDO SI VOTA

Le ope­ra­zioni di voto si svolgono:

Do­me­nica 12 giu­gno 2011, dalle 8:00 alle 22:00

e

Lu­nedì 13 giu­gno 2011, dalle 7:00 alle 15:00.

Se­condo legge po­te­vano es­sere svolti tra il 15 aprile e il 15 giu­gno, ma i re­fe­ren­dum abro­ga­tivi sono stati in­fine fis­sati per il 12 e 13 giu­gno, quindi senza unire il voto con le ele­zioni am­mi­ni­stra­tive del 15–16 maggio.

Tale scelta è stata cri­ti­cata quale enorme spreco di de­naro pub­blico e come ten­ta­tivo di non far rag­giun­gere il quo­rum ai re­fe­ren­dum. Un ten­ta­tivo di boi­cot­tag­gio. In­fatti se non an­dranno a vo­tare il 50% + 1 de­gli aventi di­ritto i re­fe­ren­dum non sa­ranno validi.

referendumIl Mi­ni­stro de­gli In­terni Ro­berto Ma­roni (della Lega di “Roma la­drona”) ha scelto per la di­vi­sione delle due con­sul­ta­zioni. Di fatto que­sta de­ci­sione co­sterà alle casse dello stato, come evi­den­ziano al­cune stime ri­por­tate dalla stampa, uno spreco di 400 mi­lioni di euro in più ri­spetto ad un ipo­te­tico ac­cor­pa­mento delle ele­zioni am­mi­ni­stra­tive col referendum.

 DOVE SI VOTA

Gli elet­tori de­vono vo­tare nel pro­prio Co­mune di re­si­denza, nella se­zione elet­to­rale in­di­cata sulla prima fac­ciata della tes­sera elettorale.

 RE­FE­REN­DUM, IN CAMPO LA SO­CIETÀ CI­VILE: QUAT­TRO SÌ PER CAM­BIARE L’ITALIA

È im­por­tante – il 12–13 giu­gno – rag­giun­gere il quo­rum di 25 mi­lioni di vo­tanti ai Re­fe­ren­dum e sce­gliere il SI a tutti i que­siti. È un voto che può porre al­cuni li­miti a un mo­dello di svi­luppo in­so­ste­ni­bile, che ignora i co­sti am­bien­tali, so­ciali e i beni co­muni, e a un po­tere po­li­tico che cal­pe­sta giu­sti­zia e democrazia.

Un suc­cesso dei SI al Re­fe­ren­dum co­strin­ge­rebbe la po­li­tica – sia del go­verno che dell’opposizione – a fare i conti con la vo­lontà dei cit­ta­dini. L’impegno delle mo­bi­li­ta­zioni so­ciali non si li­mi­te­rebbe a ma­ni­fe­sta­zioni fi­nora ina­scol­tate, ma can­cel­le­rebbe al­cune delle peg­giori leggi in­tro­dotte dal governo.

[Leggi an­che: la lettera-appello di Adriano Ce­len­tano con­tro il nu­cleare, con­tro la priva­tizzazione dell’acqua, con­tro il le­git­timo im­pe­di­mento.]

QUE­SITO N. 1 – RE­FE­REN­DUM AC­QUA PUB­BLICA – ABRO­GA­ZIONE AF­FI­DA­MENTO SER­VI­ZIO AD OPE­RA­TORI PRIVATI

Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 1 – SCHEDA DI COLORE ROSSO
“Vo­lete voi che sia abro­gato l’art. 23 bis (Ser­vizi pub­blici lo­cali di ri­le­vanza eco­no­mica) del de­creto legge 25 giu­gno 2008 n.112 “Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria” con­ver­tito, con mo­di­fi­ca­zioni, in legge 6 ago­sto 2008, n.133, come mo­di­fi­cato dall’art.30, comma 26 della legge 23 lu­glio 2009, n.99 re­cante “Di­spo­si­zioni per lo svi­luppo e l’internazionalizzazione delle im­prese, non­ché in ma­te­ria di ener­gia” e dall’art.15 del de­creto legge 25 set­tem­bre 2009, n.135, re­cante “Di­spo­si­zioni ur­genti per l’attuazione di ob­bli­ghi co­mu­ni­tari e per l’esecuzione di sen­tenze della corte di giu­sti­zia della Co­mu­nità eu­ro­pea” con­ver­tito, con mo­di­fi­ca­zioni, in legge 20 no­vem­bre 2009, n.166, nel te­sto ri­sul­tante a se­guito della sen­tenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.

Nota: Il primo que­sito sulla pri­va­tiz­za­zione dell’ac­qua pub­blica ri­guarda le mo­da­lità di af­fi­da­mento e ge­stione dei ser­vizi pub­blici lo­cali di ri­le­vanza economica.

Si deve vo­tare SÌ se si è con­tro la pri­va­tiz­za­zione dell’acqua e con­tro la ge­stione dei ser­vizi idrici da parte di pri­vati.

Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione attuale.

QUE­SITO N. 2 – RE­FE­REN­DUM AC­QUA PUB­BLICA – ABRO­GA­ZIONE CAL­COLO TA­RIFFA SE­CONDO LO­GI­CHE DI “MERCATO”

Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 2 – SCHEDA DI COLORE GIALLO
“Vo­lete voi che sia abro­gato il comma 1, dell’art. 154 (Ta­riffa del ser­vi­zio idrico in­te­grato) del De­creto Le­gi­sla­tivo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in ma­te­ria am­bien­tale”, li­mi­ta­ta­mente alla se­guente parte: “dell’adeguatezza della re­mu­ne­ra­zione del ca­pi­tale investito”?”.

Nota: Il se­condo que­sito sulla pri­va­tiz­za­zione dell’ac­qua pub­blica ri­guarda la de­ter­mi­na­zione della ta­riffa del ser­vi­zio idrico in­te­grato in base all’adeguata re­mu­ne­ra­zione del ca­pi­tale in­ve­stito. In que­sto caso agli elet­tori viene pro­po­sta una abro­ga­zione par­ziale della norma.

Si deve vo­tare SÌ se si è con­tro la norma che per­met­tere il pro­fitto (non il re­cu­pero dei co­sti di ge­stione e di in­ve­sti­mento, ma il gua­da­gno d’impresa) nell’erogazione del bene Ac­qua po­ta­bile.

Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione at­tuale che am­mette tale guadagno.

QUE­SITO N. 3 – RE­FE­REN­DUM ENER­GIA NUCLEARE

Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 3 – SCHEDA DI COLORE GRIGIO
“Vo­lete voi che sia abro­gato il decreto-legge 25 giu­gno 2008, n. 112, con­ver­tito con mo­di­fi­ca­zioni, dalla legge 6 ago­sto 2008, n. 133, nel te­sto ri­sul­tante per ef­fetto di mo­di­fi­ca­zioni ed in­te­gra­zioni suc­ces­sive, re­cante Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria, li­mi­ta­ta­mente alle se­guenti parti: art. 7, comma 1, let­tera d: rea­liz­za­zione nel ter­ri­to­rio na­zio­nale di im­pianti di pro­du­zione di ener­gia nucleare?”.

Nota: Lungo e ar­ti­co­lato il que­sito re­fe­ren­da­rio per abro­gare la norma per la “rea­liz­za­zione nel ter­ri­to­rio na­zio­nale di im­pianti di pro­du­zione di ener­gia nu­cleare”. Si tratta di una parte del de­creto legge re­cante “Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria” fir­mato il 25 giu­gno 2008 e con­ver­tito in legge “con mo­di­fi­ca­zioni” il 6 ago­sto dello stesso anno. An­che que­sto que­sito è stato pre­sen­tato dall’Idv.

Si deve vo­tare SÌ se si è con­tro la co­stru­zione di Cen­trali Nu­cleari in Italia.

Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione at­tuale che le prevede.

QUE­SITO N. 4 – RE­FE­REN­DUM LE­GIT­TIMO IMPEDIMENTO

Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 4 – SCHEDA DI COLORE VERDE CHIARO

“Vo­lete voi che siano abro­gati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 non­chè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 nu­mero 51 re­cante “di­spo­si­zioni in ma­te­ria di im­pe­di­mento a com­pa­rire in udienza?”.

Nota: Que­sto que­sito, per abro­gare la legge sul le­git­timo im­pe­di­mento, è quello dalle pos­si­bili ri­per­cus­sioni po­li­ti­che più forti. A pro­porre il re­fe­ren­dum è stata l’Italia dei Va­lori. Dopo la di­chia­ra­zione di par­ziale in­co­sti­tu­zio­nale della legge sul le­git­timo im­pe­di­mento, la Corte di Cas­sa­zione ha au­to­riz­zato, con or­di­nanza, lo svol­gi­mento del referendum.

Si deve vo­tare SÌ se si è con­trari al prin­ci­pio che Pre­si­dente del con­si­glio o mi­ni­stro pos­sano de­ci­dere di non com­pa­rire in tri­bu­nale nei pro­cessi che li ri­guar­dano.

Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione at­tuale che pre­vede que­sto “scudo” nei con­fronti del si­stema giudiziario.

LE PO­SI­ZIONI

Dif­fi­cile par­lare delle po­si­zioni rac­colte da Fo­rum Ci­vico, senza ca­dere nell’espressione di pa­reri. Ci pro­viamo qui. In­vi­tiamo i let­tori ad espri­mere la loro posizione/parere nella se­zioni con­tri­buti dei let­tori a fondo pagina.

Per i “NO” si schiera chi ac­cetta, so­prat­tutto per coe­renza ad una “lo­gica” di mer­cato, sia la spe­cu­la­zione sull’acqua (pur sa­pendo che sia un bene pub­blico es­sen­ziale per la vita); sia la spe­cu­la­zione sul nu­cleare (pur sa­pendo che que­sto sia gio­care d’azzardo con il di­sa­stro nu­cleare a spese del pia­neta e delle ta­sche dei con­tri­buenti); sia la “li­bertà” di farla sem­pre franca, in quanto po­tenti, nei pa­lazzi di giustizia.

Per i 4 “SI” vo­te­ranno quei cit­ta­dini in­ter­vi­stati che cre­dono in un’Italia pu­lita, so­li­dale, giu­sta e li­bera dai ten­ta­coli an­che po­li­tici della ma­la­vita. Che cre­dono che la giu­sti­zia, per es­sere tale, deve es­sere as­so­lu­ta­mente uguale per tutti, an­che per i ric­chi e i po­tenti, e so­prat­tutto per i pro­pri am­mi­ni­stra­tori (pre­si­denti del con­si­glio in­clusi). Cit­ta­dini che, pre­vi­denti se non per sé, per i pro­pri fi­gli, vo­gliono vi­vere in un’Italia al si­curo dai di­sa­stri nu­cleari (la “pe­ste ra­dioat­tiva”), al ri­paro delle spe­cu­la­zioni dei po­chi sulla vita dei molti. E che re­cla­mano l’acqua come un bene ine­sti­ma­bile, pro­prietà ir­ri­nun­cia­bile di ogni italiano.

IL RE­FE­REN­DUM SUL NUCLEARE

No­no­stante l’approvazione della mo­ra­to­ria di un anno sul nu­cleare in Ita­lia, il re­fe­ren­dum non si ferma. An­che per que­sto si vo­terà a giugno.

Ed è as­sai pro­ba­bile che con il re­fe­ren­dum del pros­simo giu­gno gli ita­liani di­ranno ‘no’ al nu­cleare. Se­condo al­cuni son­daggi, in­fatti, il 90 per cento circa de­gli ita­liani pre­fe­ri­sce le fonti rin­no­va­bili al nu­cleare. Non solo. A quanto pare, dopo il di­sa­stro in Giap­pone il 17 per cento della po­po­la­zione ha cam­biato idea sulla si­cu­rezza delle cen­trali nu­cleari, ora è pari al 69 per cento il nu­mero di per­sone con­tra­rie a que­sta misura.

[Si noti che il go­verno giap­po­nese ha man­te­nuti se­greti i dati su li­velli di ra­dia­zioni molto mag­giori a quelli ri­ve­lati si­nora. Si veda: Giap­pone: di­sa­stro nu­cleare di Fu­ku­shima peg­gio di Cher­no­byl]

IL VOTO DEI CIT­TA­DINI ITA­LIANI RE­SI­DENTI ALL’ESTERO

I cit­ta­dini ita­liani iscritti nelle li­ste elet­to­rali e re­si­denti all’estero vo­tano, di norma, per cor­ri­spon­denza, a meno che non ab­biano eser­ci­tato il di­ritto di op­zione per il voto in Ita­lia, dan­done co­mu­ni­ca­zione alla rap­pre­sen­tanza di­plo­ma­tica o con­so­lare com­pe­tente en­tro il de­cimo giorno suc­ces­sivo alla in­di­zione dei re­fe­ren­dum. Il ter­mine per i re­fe­ren­dum 2011 è sca­duto il 14 aprile 2011. Co­loro che non hanno eser­ci­tato tale op­zione, an­che se in Ita­lia nei giorni delle vo­ta­zioni, non pos­sono in al­cun modo es­sere am­messi al voto.

Il voto per cor­ri­spon­denza non è pos­si­bile, co­mun­que, per i cit­ta­dini che ri­sie­dono in stati che non hanno sot­to­scritto con l’Italia una ap­po­sita con­ven­zione (c.d. “stati senza in­tesa”). In que­sto caso, quindi, per eser­ci­tare il loro di­ritto di voto, de­vono rien­trare in Italia.

I cit­ta­dini ita­liani re­si­denti all’estero, che vo­tano per cor­ri­spon­denza, ri­ce­vono, al pro­prio do­mi­ci­lio estero, un plico con­te­nente le quat­tro schede re­la­tive ai quat­tro que­siti re­fe­ren­dari, un cer­ti­fi­cato elet­to­rale, una bu­sta bianca, una bu­sta pre­af­fran­cata (Bu­si­ness Re­ply En­ve­lope) con l’indirizzo del Con­so­lato ed un li­bretto con­te­nente il te­sto della Legge re­cante “Norme sul di­ritto di voto dei cit­ta­dini ita­liani re­si­denti all’estero”.

I cit­ta­dini ita­liani tem­po­ra­nea­mente all’estero che ap­par­ten­gono alle se­guenti categorie:

  • mi­li­tari o ap­par­te­nenti a forze di po­li­zia in mis­sione internazionale;
  • di­pen­denti di am­mi­ni­stra­zioni pub­bli­che per mo­tivi di ser­vi­zio qua­lora la du­rata pre­vi­sta della loro per­ma­nenza all’estero sia su­pe­riore a tre mesi, e loro fa­mi­liari conviventi;
  • pro­fes­sori e ri­cer­ca­tori uni­ver­si­tari, e i ri­spet­tivi fa­mi­liari con­vi­venti, che si tro­vano all’estero per una du­rata di al­meno sei mesi e che alla data del de­creto di in­di­zione delle con­sul­ta­zioni si tro­vano all’estero da al­meno tre mesi,

pos­sono espri­mere il voto per corrispondenza.

Gli ap­par­te­nenti alle ca­te­go­rie di cui ai punti 1 e 2 (mi­li­tari o ap­par­te­nenti a forze di po­li­zia, di­pen­denti di am­mi­ni­stra­zioni pub­bli­che in ser­vi­zio e loro fa­mi­liari con­vi­venti) de­vono far ri­chie­sta al co­mando a alla am­mi­ni­stra­zione di ap­par­te­nenza en­tro e non ol­tre il tren­ta­cin­que­simo giorno an­te­ce­dente la vo­ta­zione in Ita­lia (os­sia en­tro il giorno 8 mag­gio 2011).

I cit­ta­dini ap­par­te­nenti alla ca­te­go­ria di cui al punto 3 (pro­fes­sori o ri­cer­ca­tori uni­ver­si­tari, e loro fa­mi­liari) de­vono fare ri­chie­sta di­ret­ta­mente al Con­so­lato di ap­par­te­nenza, sem­pre en­tro e non ol­tre il tren­ta­cin­que­stimo giorno an­te­ce­dente la vo­ta­zione (os­sia sem­pre en­tro il giorno 8 mag­gio 2011).

Que­sti elet­tori ri­ce­vono a do­mi­ci­lio, da parte dell’Ufficio con­so­lare com­pe­tente, il plico elet­to­rale con­te­nente le schede e le istru­zioni sulle mo­da­lità di voto. In ogni caso, en­tro il ven­ti­tree­simo giorno dalle vo­ta­zioni (os­sia en­tro 20 mag­gio 2011), la ri­chie­sta di voto per cor­ri­spon­denza può es­sere re­vo­cata tra­mite espressa di­chia­ra­zione da in­viare al pro­prio Consolato .

Chi si trova tem­po­ra­nea­mente all’estero e non ap­par­tiene alle ca­te­go­rie so­pra in­di­cate, può vo­tare per i re­fe­ren­dum so­la­mente rien­trando in Ita­lia, nelle li­ste elet­to­rali del Co­mune presso cui sono iscritti.

L’elettore che non ri­ce­vesse il plico elet­to­rale en­tro il 29 mag­gio 2011, può re­carsi di per­sona all’Ufficio con­so­lare com­pe­tente per ve­ri­fi­care la sua po­si­zione elettorale.

Con­cluse le ope­ra­zioni, le schede vo­tate da­gli ita­liani re­si­denti all’estero per­ve­nute ai Con­so­lati en­tro le ore 16:00 del 9 giu­gno 2011 ven­gono tra­smesse in Ita­lia, dove ha luogo lo scru­ti­nio a cura dell’Ufficio cen­trale per la cir­co­scri­zione estero isti­tuito presso la Corte di Ap­pello di Roma.

VO­TARE PER I RE­FE­REN­DUM DALL’ESTERO, OP­PURE NON NEL CO­MUNE DI RESIDENZA

Per in­for­ma­zioni se e come sia pos­si­bile vo­tare per gli ita­liani re­si­denti all’estero, si veda an­che (nella se­zioni com­menti): Come vo­tare ai re­fe­ren­dum dall’estero (n. 6); si no­tino an­che le pre­ci­sa­zioni al com­mento n. 19 e al n. 34.

Per in­for­ma­zioni se sia pos­si­bile vo­tare in un co­mune che non sia quello di re­si­denza, si veda an­che (nella se­zione com­menti): Per le ele­zioni o re­fe­ren­dum, posso vo­tare in una città di­versa dalla mia città di re­si­denza? (n. 32)

Per in­for­ma­zioni se sia pos­si­bile vo­tare per chi, come la si­gnora Mad­da­lena (com­mento n. 42), ha fatto la ri­chie­sta per la cit­ta­di­nanza ita­liana, ma è an­cora in at­tesa di re­sponso fi­nale, si veda: Vo­tare senza cit­ta­di­nanza ita­liana si può? (n. 43).

In caso di ma­lat­tia che com­porti l’intrasportabilità del ma­lato al seg­gio si veda an­che il com­mento n. 758.

AGE­VO­LA­ZIONI DI VIAGGIO

Gli elet­tori che de­vono re­carsi nel Co­mune nelle cui li­ste sono iscritti hanno di­ritto, in al­cuni casi, ad al­cune age­vo­la­zioni di viag­gio. Sono pre­vi­ste ri­du­zioni del 60% per l’acquisto di bi­glietto fer­ro­via­rio e sui tra­ghetti. Inol­tre, sono pre­vi­ste an­che al­cune age­vo­la­zioni per l’acquisto del bi­glietto ae­reo di an­data alla sede elet­to­rale di iscri­zione e ri­torno. Per i viaggi ae­rei ef­fet­tuati sul ter­ri­to­rio na­zio­nale, la legge in­tro­duce un’agevolazione di viag­gio nella mi­sura del 40 per cento del prezzo del bi­glietto. L’importo mas­simo rim­bor­sa­bile, co­mun­que, non può es­sere su­pe­riore a 40 euro per il viag­gio di an­data e di ri­torno per ogni elet­tore (Legge 26 mag­gio 1969, n. 241 e suc­ces­sive modifiche).

Al­tre no­ti­zie sui rim­borsi di viag­gio pos­sono es­sere re­pe­rite sul sito di Tre­ni­ta­lia www.trenitalia.com, della so­cietà di na­vi­ga­zione Tir­re­nia http://www.tirrenia.it/ e su Ali­ta­lia http://www.alitalia.it/.

VOTO AS­SI­STITO

Gli elet­tori che sof­frono di una me­no­ma­zione fi­sica tale da im­pe­dire loro di vo­tare au­to­no­ma­mente (ad esem­pio i cie­chi, gli am­pu­tati di en­trambe le mani, ecc.) pos­sono farsi as­si­stere in ca­bina da un al­tro elettore.

Per usu­fruire di que­sto di­ritto è suf­fi­ciente pre­sen­tare al pre­si­dente del seg­gio un cer­ti­fi­cato ri­la­sciato da un me­dico di­ri­gente dell’Ulss o, per i non ve­denti, il li­bretto no­mi­na­tivo ri­la­sciato dall’Istituto Na­zio­nale della Pre­vi­denza So­ciale (Inps), op­pure ri­chie­dere all’Ufficio Elet­to­rale l’apposizione di un tim­bro spe­ciale sulla tes­sera elet­to­rale, pre­sen­tando la se­guente documentazione:

  • la carta di iden­tità o al­tro do­cu­mento di ri­co­no­sci­mento (pa­tente, pas­sa­porto, ecc.)
  • la tes­sera elet­to­rale ri­la­sciata dal Comune
  • cer­ti­fi­cato me­dico che at­te­sti l’invalidità fi­sica per­ma­nente. Gli elet­tori non ve­denti, per es­sere am­messi al voto as­si­stito, è suf­fi­ciente che esi­bi­scano il li­bretto no­mi­na­tivo ri­la­sciato dall’Inps.

La tes­sera con il tim­bro del Co­mune eso­nera l’elettore dall’esibire al pre­si­dente di seg­gio il cer­ti­fi­cato me­dico in tutte le elezioni.

La ri­chie­sta del cer­ti­fi­cato me­dico per avere di­ritto ad es­sere ac­com­pa­gnati in ca­bina va fatta presso una delle sedi de­gli am­bu­la­tori me­dici, senza bi­so­gno di appuntamento.

Du­rante le gior­nate di sa­bato 11 giu­gno e di do­me­nica 12 giu­gno non sono aperti gli am­bu­la­tori; in caso di as­so­luta ne­ces­sità la ri­chie­sta della cer­ti­fi­ca­zione deve es­sere ri­volta di­ret­ta­mente al me­dico re­pe­ri­bile di pronta di­spo­ni­bi­lità – tra­mite il cen­tra­lino dell’Azienda Ospe­da­liera della pro­pria città.

L’accompagnatore deve es­sere in pos­sesso della tes­sera elet­to­rale, e non può svol­gere que­sta fun­zione di so­ste­gno per più di una persona.

Sulla tes­sera elet­to­rale, all’interno dei uno de­gli spazi per la cer­ti­fi­ca­zione del voto, il pre­si­dente del seg­gio vi ap­pone una ap­po­sita an­no­ta­zione (“ac­com­pa­gna­tore”, con data e firma del pre­si­dente, senza ap­porre il tim­bro della se­zione elettorale).

VOTO DO­MI­CI­LIARE

Per gli elet­tori che sof­frono di grave in­fer­mità e che si tro­vano in di­pen­denza vi­tale da spe­ciali mac­chi­nari me­dici (chia­mate “ap­pa­rec­chia­ture elet­tro­me­di­cali”) o che sof­frono di una ma­lat­tia che rende loro im­pos­si­bile l’allontanamento dall’abitazione, è pos­si­bile vo­tare a casa. Per po­terlo fare bi­so­gna far per­ve­nire all’ufficio elet­to­rale al­meno venti giorni prima della data delle ele­zioni (quindi en­tro il 23 mag­gio 2011) la di­chia­ra­zione at­te­stante la vo­lontà di espri­mere il voto presso la pro­pria abi­ta­zione. La di­chia­ra­zione va re­datta in carta sem­plice e deve con­te­nere i dati esatti del pro­prio do­mi­ci­lio e il re­ca­pito te­le­fo­nico. Alla di­chia­ra­zione deve es­sere al­le­gato il cer­ti­fi­cato sa­ni­ta­rio ri­la­sciato dal fun­zio­na­rio me­dico de­si­gnato dall’Azienda sa­ni­ta­ria lo­cale nel quale è at­te­stato che l’elettore, per il suo stato di sa­lute, ha il di­ritto di vo­tare presso la pro­pria abi­ta­zione e, se ne­ces­sa­rio, che ha di­ritto a es­sere as­si­stito da un al­tro elet­tore per po­ter espri­mere il suo voto.

Il cer­ti­fi­cato deve es­sere ri­la­sciato in una data non an­te­riore al qua­ran­ta­cin­que­simo giorno prima delle ele­zioni (quindi non prima del 29 aprile 2011).

ATTENZIONE: I CERTIFICATI PER IL VOTO ASSISTITO E PER IL VOTO DOMICILIARE NON POSSONO ESSERE RILASCIATI DAL MEDICO DI GUARDIA MEDICA, NÈ DAL MEDICO DI MEDICINA GENERALE.

PER I SÌ, O PER I NO, MA VO­TIAMO TUTTI


Non vo­tare, adesso che tanto è stato fatto per ga­ran­tire una scelta de­mo­cra­tica del po­polo, vor­rebbe dire per­dere un’occasione im­por­tan­tis­sima per af­fer­mare con chia­rezza che i cit­ta­dini de­vono es­sere ascol­tati. Vo­tiamo tutti. Per i Sì o per i No, cia­scuno voti a se­conda della pro­pria co­scienza. Ma vo­tiamo tutti. Non la­sciamo la de­mo­cra­zia nelle mani dei pochi.

Ri­cor­diamo inol­tre, per cor­ret­tezza, che è pos­si­bile sce­gliere quali re­fe­ren­dum vo­tare, ri­ti­rando solo le schede che in­te­res­sano. Il quo­rum in­fatti viene cal­co­lato per ogni sin­golo quesito.

NOR­MA­TIVA DI RIFERIMENTO

  • Decreto-legge 11 aprile 2011, n. 37 “Di­spo­si­zioni ur­genti per le com­mis­sioni elet­to­rali cir­con­da­riali e per il voto dei cit­ta­dini tem­po­ra­nea­mente all’estero in oc­ca­sione delle con­sul­ta­zioni re­fe­ren­da­rie che si svol­gono nei giorni 12 e 13 giu­gno 2011″.
  • Legge n. 40 del 28 aprile 2009 “Di­sci­plina tran­si­to­ria per lo svol­gi­mento dei re­fe­ren­dum pre­vi­sti dall’articolo 75 della Co­sti­tu­zione da te­nersi nell’anno 2009″.
  • Legge n. 173 del 17 mag­gio 1995 “In­di­ca­zione sulle schede di vo­ta­zione della de­no­mi­na­zione di re­fe­ren­dum popolari”.
  • De­creto del Mi­ni­stero dell’Interno del 9 mag­gio 1995 “Ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­ziali della parte esterna della scheda di vo­ta­zione in caso di svol­gi­mento di più re­fe­ren­dum po­po­lari pre­vi­sti dall’art. 75 della Costituzione”.
  • Decreto-legge n. 67 del 9 marzo 1995 “Mo­di­fi­che ur­genti alla legge 352 del 1970, re­cante norme sui re­fe­ren­dum pre­vi­sti dalla Co­sti­tu­zione e sulla ini­zia­tiva le­gi­sla­tiva del popolo”.
  • Legge n. 199 del 22 mag­gio 1978 “Mo­di­fi­ca­zioni alla legge 352 del 1970 sui re­fe­ren­dum pre­vi­sti dalla Co­sti­tu­zione e sulla ini­zia­tiva le­gi­sla­tiva del popolo”.
  • Legge n. 352 del 25 mag­gio 1970 “Norme sui re­fe­ren­dum pre­vi­sti dalla Co­sti­tu­zione e sulla ini­zia­tiva le­gi­sla­tiva del popolo”.
  • Co­sti­tu­zione della Re­pub­blica Ita­liana: ar­ti­coli 48, 71, 75, 132 e 138.

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Fonte: ForumCivico.it

 

La Corte di Cassazione ha stabilito che il 12 e 13 giugno si terrà il referendum sul nucleare. I giudici hanno accolto l’istanza dell'Idv del Pd di trasferire i quesiti refendari sul nucleare sulle nuove norme contenute nel dl omnibus, diventato legge pochi giorni fa. Si voterà il 12 e il 13 giugno.

"Il via libera della Cassazione - ha commentato il presidente dell’Assemblea Nazionale del Pd e vicepresidente della Camera Rosy Bindi - restituisce ai cittadini quel diritto al voto sul referendum contro il nucleare che il governo aveva tentato di scippare. E ora l’opinione pubblica, contrariamente a ciò che pensa il Presidente del Consiglio, potrà dimostare la sua maturità votanto sì a tutti i quesiti". "Chi la dura la vince - ha commentato Antonio Di Pietro -. Dal primo momento abbiamo creduto che la legge è legge e nessuno la può aggirare, neanche questo Parlamento che ha proposto e votato una legge truffaldina". ,"Questa mattina riceviamo una bellissima notizia" ha detto invece Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, secondo la quale "Hanno vinto la Costituzione e i diritti dei cittadini italiani. Questa decisione fa giustizia delle vergognose manovre del governo per evitare che i cittadini si esprimessero su una scelta così fondamentale. Berlusconi e la sua maggioranza, che si richiamano al popolo e alla sua volontà quando fa loro comodo, ora temono le urne e il giudizio popolare".

Sui referendum c'è stato intanto un richiamo dell'Agcom che ha bacchettato la Rai. L’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni alla Rai affinchè collochi i messaggi autogestiti sui referendum del 12 e 13 giugno in modo da "garantire l’obiettivo del maggior ascolto, come previsto dalle disposizioni vigenti". L'organismo di garanzia ha ritenuto "non conforme ai principi del regolamento" sulla par condicio la collocazione in palinsesto dei messaggi finora attuata dall’azienda.

Quanto alla Cassazione, davanti ai giudici della Suprema Corte erano presenti stamane i rappresentanti del Pd e dell’Italia dei Valori, questi ultimi i promotori del quesito che chiede l’abrogazione della legge che prevede la realizzazione sul nostro territorio di impianti nucleari. - "Si afferma la forza serena della Costituzione contro un tentativo maldestro di raggirare il corpo elettorale, 40 milioni di cittadini" ha detto l’avvocato del Pd, Gianluigi Pellegrino, che oggi ha rappresentato il comitato per il referendum alla Suprema Corte. "Abbiamo sottolineato davanti ai giudici - ha detto l’avvocato Gianluigi Pellegrino del Pd - che le nuove norme continuano a prevedere espressamente la realizzazione delle centrali nucleari. E quindi, come ha già stabilito la Corte Costituzionale, il referendum si deve fare lo stesso".

Il collegio giudicante era composto da diciassette giudici piu' il presidente Antonino Elefante. Ha confermato la validita' del referendum ritenendo che nonostante l'emendamento approvato dalla maggioranza di governo non costituisca una rinuncia definitiva alla costruzione di centrali nucleari ma un semplice rinvio della decisione a quando l'opinione pubblica sara' meno sfavorevole.

Dopo il risultato delle elezioni amministrative, la scadenza del referendum rappresenta uno scoglio sulla strada del governo. Pd, Idv e Sel hanno gia' annunciato una forte mobilitazione per il si' ai quattro quesiti referendari promossi dal partito di Antonio Di Pietro. Gli altri riguardano la non privatizzazione dell'acqua e l'abolizione della legge sul legittimo impedimento che permette al premier di essere parzialmente protetto dai procedimenti giudiziari.

Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, si e' detto convinto che proprio dall'esito dei referendum verra' ''la spallata decisiva'' per ottenere le dimissioni del governo. Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini, leader del Terzo polo, hanno gia' annunciato che andranno a votare i referendum. Anche il leader della Lega Umberto Bossi ha detto qualche giorno fa, in piena campagna elettorale, di ritenere ''attraenti'' alcuni dei quesiti, in particolare quelli sull'acqua su cui pero' il governo di centrodestra ha espresso parere contrario.

Il problema per l'opposizione e' come favorire il raggiungimento del fatidico quorum del 50% per cento piu' uno degli aventi diritto al voto previsto per i referendum abrogativi, obiettivo che non si raggiunge nelle scadenze referendarie dal 1995. Dopo quanto accaduto in Giappone alla centrale nucleare di Fukushima e la decisione della Germania di chiudere tutte le sue centrali nucleari entro il 2022, si ritiene che il quesito sul nucleare avrebbe un effetto trascinamento anche sugli altri rendendo piu' facile l'ottenimento dl quorum. Da qui anche la scelta del governo di sospendere i propri progetti sul nucleare sia per prendere atto degli orientamenti della comunita' internazionale sia per rendere inutile il pronunciamento referendario.

Fonte: La Stampa

 
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