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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 

Che il "pensare positivo" sia di aiuto a sentirsi meglio lo capiscono già i bambini della scuola materna, e questo può non stupire. Ciò che è meno ovvio è che a dettare la capacità del bambino di assumere un atteggiamento positivo anche nelle situazioni difficili sia, più che la sua indole, l'atteggiamento verso la vita e la capacità di pensare positivo dei suoi genitori.

Ad appurarlo è stato uno studio condotto da ricercatori della Jacksonville University e dell'Università della California a Davis, che lo illustrano in un articolo pubblicato su "Child Development".

Nello studio, i ricercatori hanno esaminato 90 bambini di età compresa fra i 5 e i 10 anni. I bambini ascoltavano sei storie in cui due personaggi provavano un'emozione dopo aver sperimentato qualcosa di positivo (ricevere in regalo un cucciolo), negativo (rovesciare il bricco del latte), o ambiguo (l'arrivo di un nuovo insegnante). Dopo ciascuna esperienza, un personaggio aveva un pensiero ottimista, inquadrando l'evento in una luce positiva, mentre l'altro aveva un pensiero pessimista, mettendo l'evento in una luce negativa. I ricercatori a questo punto chiedevano ai bambini di giudicare le emozioni di ogni personaggio e di fornire una spiegazione per quelle emozioni. In colloqui precedenti, i ricercatori avevano accuratamente valutato il livello di ottimismo e speranza di ogni bambino e dei suoi genitori.

Già dai 5 anni i bambini capiscono che le persone si sentono meglio dopo aver avuto pensieri positivi che non dopo aver avuto pensieri negativi, e dimostrano pure di comprendere l'importanza di avere pensieri positivi in situazioni ambigue, una comprensione quest'ultima che diventa più profonda con l'aumentare dell'età.

I bambini mostrano invece una maggiore difficoltà a comprendere come il pensiero positivo possa risollevare l'animo di qualcuno che sia coinvolto in situazioni negative, come per esempio cadere e farsi male. In queste situazioni, il livello di ottimismo e di speranza del bambino ha un ruolo significativo nella capacità di comprendere il potere del pensiero positivo, ma decisamente più grande lo ha l'atteggiamento dei genitori.

"Oltre all'età, il più forte predittore della comprensione da parte dei bambini dei benefici del pensiero positivo, non è il livello di speranza e di ottimismo del bambino stesso, ma quello dei suoi genitori", spiega Christi Bamford, che ha condotto lo studio.

I risultati, osserva la Bamford, sottolineano il ruolo dei genitori nell'aiutare i bambini a imparare a sfruttare il pensiero positivo per sentirsi meglio quando le cose si fanno difficili.

Fonte: lescienze.it

 

L’ Europa del futuro potrebbe essere questo e molto altro secondo le autorità tedesche che hanno varato la costruzione di un Centro "Crowd Riot Control", che si occuperà di mantenere ordine e pace civile in un contesto ipotetico di guerriglia urbana.

Povertà, guerre civili, disoccupazione e miseria. Potrebbe essere questo un futuro nemmeno troppo remoto per l’Europa, o almeno potrebbe essere questo uno degli scenari possibili se le cose non cambieranno.  Di questo non sono certi solamente isolati individui che pensano da tempo al peggio, ma anche gli analisti delle forze di sicurezza dei vari Stati, che avrebbero già preso in considerazione per il futuro scenari di guerriglia urbana. A questa eventualità si sta preparando la Germania, che in gran segreto ha deciso secondo diversi siti di informazione di avviare la costruzione di un Centro denominato  "Crowd Riot Control", ovvero l’insieme di operazioni volte a mantenere l’ordine e la pace civile.  Tale centro dovrebbe sorgere al fianco di una città fantasma munita di oltre 500 edifici per un budget superiore ai 100 milioni di euro.  A rivelarlo è stata ‘ la rivista internazionale Current Concerns, che cita una lettera confindenziale ottenuta dalla Svizzera. http://www.currentconcerns.ch/index.php?id=1941.

In sostanza quindi nei prossimi mesi l’esercito tedesco potrebbe avviare la costruzione su una superficie di circa 232 chilometri quadrati del più grande centro di esercitazioni d’Europa per la lotta contro le rivolte. I centri di questo tipo dovrebbero regolare tutto l’insieme delle operazioni volte a mantenere l’ordine in condizioni di guerriglia urbana e di disastro sociale. L’obiettivo sarebbe in sostanza quello di avere forze di polizia in grado di agire in caso di sollevazioni popolari. Al fine di rendere realistico il progetto i tedeschi starebbero anche costruendo nei pressi del centro una città fantasma di oltre 500 edifici. Il progetto comprendera’ degli stabilimenti industriali, il collegamento a una autostrada fittizia e un aeroporto con 1.700 metri di piste su prato. A gestire la costruzione ci penserù la Bundeswehr, l’esercito tedesco, che comincerà i lavori della città fantasma sul finire del 2012. La cosa preoccupante è che l’esercito tedesco e molti altri eserciti si preparano ormai da tempo a fronteggiare scenari di guerriglia urbana, fatto questo che implica che sono molti i governi a immaginare un futuro di questo tipo. Insomma scenari molto simili a quelli che abbiamo imparato a conoscere nel recente passato in Medio Oriente e Nord Africa.

Fonte: tribunodelpopolo.com

 

Lavorerai con sudore, partorirai con dolore". Chissà se la maledizione biblica vedeva un collegamento tra le due cose. Che sia per l'aumento della popolazione, o per la crisi economico-finanziaria, la situazione del lavoro è tragica per tutto il pianeta.

In Italia, le notizie recenti riportano come la disoccupazione stia crescendo a livelli record, e che il 2013 sarà se possibile anche peggio. Dagli USA, arrivano notiziole di poco valore che dovrebbero essere confortanti, la disoccupazione in calo per miseri 146 mila posti di lavoro creati a novembre.

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Se invece, come piace a noi, guardiamo i dati da una distanza un po' meno vicina che ieri mattina, ecco il drammatico grafico in apertura che si riferisce proprio agli States. Un crollo senza possibilità di scuse. Un Paese che, dal 95% di occupati del 1969, è passato a poco più del 58; dove un quarto della popolazione vive intorno alla soglia di povertà, dove chi lavora spesso deve fare tre lavori al giorno per arrivare a fine mese, dove i laureati lavorano gratis. La classe media è completamente distrutta.

Altrove non va meglio. In Spagna i senza lavoro sono 5 milioni, in Francia la disoccupazione è cresciuta al 10,3% nel terzo trimestre, in Grecia è al 26. Persino in Cina decine di migliaia di laureati e diplomati si affollano in file di ore per la speranza di un colloquio, mentre l'economia rallenta (guardate le foto, impressionanti).

La sensazione è che stia finendo il lavoro. Non ce n'è più per tutti, qualsiasi cosa si faccia, qualsiasi preparazione si abbia, qualsiasi capacità o conoscenza si sia in grado di offrire. E questa è probabilmente la prospettiva più agghiacciante nella fine del nostro sistema.

Fonte: crisis.blogosfere.it - Autore: Debora Billi

 

Č quanto affermato dal quotidiano israeliano Haaretz, nella sua edizione del 12 dicembre 2012 (haaretz.com) riferendosi alla situazione degli immigrati etiopi riconosciuti come ebrei da Tel Aviv, i cosiddetti “falascia”.

“Č difficile da credere ma in Israele nel 2012 le donne etiopi sono sottoposte con la forza al Depo-Provera, un’iniezione contraccettiva” si legge nell’articolo, che prosegue: “Questa iniezione non è un contraccettivo comunemente prescritto. (…) Di solito è riservato alle donne che soffrono di disabilità o che sono malate”.

Il giornale israeliano si rifà all’inchiesta pubblicata di recente dal programma “Vacuum documentary ” condotto da Gal Gabay, e trasmesso sulla Televisione Educativa israeliana, in cui si afferma che “il trattamento è imposto su un gran numero di immigrati etiopi”. Secondo il ricercatore Reuven Sava, che ha condotto l’indagine, più di quaranta donne sono state sottoposte, contro la loro volontà, all’iniezione di Depo-Provera, un medicinale molto forte che, come si può leggere tranquillamente su internet, viene usato per curare tumori, per la castrazione chimica e nelle terapie iniziali per cambiare sesso. Il Depo-Provera, che ha diverse controindicazioni, tra cui l’osteoporosi e a lungo andare la sterilità, ha una storia inquietante.

 

Secondo una relazione dell’organizzazione Sha L’Isha, l’iniezione contraccettiva è stata sperimentata, tra il 1967 e il 1978, nello Stato della Georgia, negli Stati Uniti, su più di 13mila donne povere, la metà delle quali erano nere. La maggior parte di loro, che non erano a conoscenza della sperimentazione, si sono ammalate. Molte altre sono morte. Medicinali contraccettivi come il Depo-Provera sono stati utilizzati spesso da Washington per ridurre il tasso di natalità dei poveri.

Nel 1960, gli Usa erano preoccupati per l’aumento della popolazione del Puerto Rico. Nel 1965 si è riscontrato che il 34% delle donne portoricane tra i 20 e il 49 anni erano state sterilizzate.
Nel caso di Israele, si tratta di politiche “repressive” e “razziste” contro gli immigrati e contro gli “ebrei neri”. Lo si evince dalla storia: tra il 1980 e il 1990 migliaia di ebrei etiopi hanno trascorso mesi o anni nei campi di transito in Etiopia e in Sudan. Centinaia di loro sono morti perché “la più grande democrazia del Vicino Oriente” gli ha impedito di entrare nel Paese in quanto “non era il momento giusto”, non c’erano “le condizioni per integrarli” o meglio ancora “non erano sufficientemente ebrei”. Si è mai sentito parlare di ebrei neri?

Ancora oggi, gli immigrati falascià sono intrappolati nei campi di transito a causa della contorta burocrazia israeliana che cerca di “sfiancarli” prima di farli entrare nel Paese, sistemandoli in centri di integrazione, veri e propri ghetti, dove le donne ricevono le iniezioni di Depo-Provera e i bambini vengono mandati in “strutture di educazione speciali”. Secondo l’indagine condotta da “Vacuum documentary” e ripresa da Haaretz, il tutto avviene contro la loro volontà. Secondo l’American Jewish Joint Distribution, le dichiarazioni delle donne etiopi sono “sciocchezze”. Ma diverse organizzazioni umanitarie hanno lanciato l’allarme sul razzismo che negli ultimi tempi ha preso piede in Israele.

Ai primi di giugno il parlamento israeliano ha approvato una legge che prevede fino a tre anni di reclusione senza processo per gli immigrati illegali che saranno sorpresi in Israele. Si tratta perlopiù di africani, che fuggono dalla guerra (causata quasi sempre dall’Occidente) e che cercano rifugio al di là del Sinai. Si tratta di una legge che le associazioni per i diritti umani hanno già bollato come “contrarie” alla convenzione Onu sui rifugiati e a numerosi trattati internazionali che Tel Aviv, in quanto firmatario, è chiamata a rispettare. Ma la comunità internazionale non ha proferito parola in merito, nemmeno quando Tel Aviv ha espulso 1500 sud-sudanesi dal Paese trovando una becera giustificazione: “Gli immigrati minacciano l’identità ebraica” e “prendono il lavoro degli israeliani”. Parola del ministro degli Interni, Eli Yishai, secondo cui “bisogna mettere alle sbarre tutti gli immigrati clandestini” per “consentire ai cittadini israeliani nel sud di Tel Aviv e altrove di vivere in modo appropriato... in tranquillità e sicurezza”.

Autore: Francesca Dessì - Fonte: rinascita.eu

 

E' questo il titolo che spara un blogger catastrofista d'oltreoceano. Saranno le solite esagerazioni, ho pensato. E invece pare proprio di no: gli statunitensi se la passano malissimo quanto ad ore lavorative settimanali. Lo conferma anche questa classifica mondiale che li vede sudare al quarto posto, dopo Singapore, Corea e Repubblica Ceca.

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Negli ormai mitici e mai abbastanza rimpianti anni '70 anche in USA si lavorava 35 ore a settimana, contro le 46 di oggi. E anche loro oggi, come va di moda qui, si paragonano agli inarrivabili tedeschi: 378 ore di lavoro l'anno in più, rispetto al solito operaio tedesco baciato dalla dea Fortuna. Non solo: pare che in USA si lavori anche extra orario, e gli americani sono i cittadini che godono di meno giorni di vacanza in tutto il mondo industrializzato. Molti lavorano anche 60 o 70 ore a settimana, spasso spalmate su due o tre lavori a bassissimo reddito, per riuscire ad arrivare alla fine del mese. Tanti, inoltre, pur lavorando guadagnano talmente poco da essere qualificati per ottenere i famigerati buoni alimentari offerti dallo Stato. Sono ormai oltre 40 milioni i cittadini che ne usufruiscono.

E poi, c'è la conseguenza finale che fa davvero venire i brividi: si è abbreviata la vita media negli USA, in particolare per i cittadini a basso reddito e a bassa scolarità. E questo vale non solo per le tradizionali categorie disagiate (neri e ispanici), ma per la prima volta anche per i bianchi, che oggi vivono in media 3 anni di meno rispetto al 1990. E il tasso di suicidi è aumentato di ben 15 punti percentuali, come conseguenza dei fallimenti e delle tragedie economiche che si verificano ogni giorno anche di là dell'Atlantico.

Se qualcuno crede che i guai siano solo qui da noi, insomma, si sbaglia. E prima di fare le valigie immaginando di trovare l'Eden, pensateci.

Fonte: crisis.blogosfere.it - Autore: Debora Billi

 

Gli esempi di comportamenti omosessuali negli animali non umani documentati nella letteratura scientifica sono ormai centinaia, tuttavia finora sono relativamente pochi gli studi che hanno considerato le loro conseguenze alla luce della teoria dell'evoluzione.

"Da una prospettiva evoluzionistica, il comportamento omosessuale è stato a lungo visto come un problema affascinante. Il più ovvio mistero è perché gli animali dovrebbero adottare un comportamento sessuale che non sfocia direttamente nella riproduzione", ha detto Nathan W. Bailey dell'Università della California a Riverside, che con Marlene Zuk ha condotto uno studio pubblicato sulla rivista "Trends in Ecology and Evolution" che getta luce su questo problema grazie all'esame di come queste interazioni sessuali possano alterare le dinamiche evolutive all'interno di popolazioni o specie.

Gli autori hanno esaminato diversi studi che consideravano il comportamento omosessuale in animali non umani e identificato svariate strategie di ricerca che possono essere impiegate per aumentare la comprensione delle possibili conseguenze evolutive di tali comportamenti. Per esempio, gli studi sugli albatros di Laysan hanno scoperto che circa un terzo delle coppie di albatros erano femmina-femmina. Gli autori sottolineano che queste coppie avevano un maggiore successo nell'allevare i piccoli rispetto alle femmine non in coppia. Pertanto questo tipo di coppia può avere significative conseguenze evolutive nel cambiamento delle dinamiche all'interno della popolazione.

I ricercatori hanno identificato altri esempi in cui tale comportamento costituiva potenzialmente un elemento di forza che poteva concorrere alla selezione di vari tratti.

"I comportamenti omosessuali sono dispiegati in modo flessibile in una varietà di circostanze, per esempio come tattica riproduttiva alternativa, come strategia di ibridamento cooperativo, come facilitatori dei legami sociali o come mediatori di conflitti intrasessuali. Una volta che questa flessibilità si è stabilita, diventa in sé e per sé una forza selettiva che può dirigere la selezione su altri aspetti della fisiologia, della storia della vita, del comportamento sociale e anche della morfologia", spiega Bailey.

Source: lescienze.it

 

L’ex ufficiale di polizia Dmitri Pavlyuchenkov è stato condannato a 11 anni in un carcere di massima sicurezza e al pagamento di una multa di tre milioni di rubli (pari a 100mila dollari) per il suo coinvolgimento attivo nell’omicidio su commissione della reporter investigativa di Novaya Gazeta, Anna Politkovskaya, uccisa il 7 ottobre del 2006 nel condominio in cui viveva nel centro di Mosca.


 
L'ex tenente colonnello Pavlyuchenkov, 44 anni, ha ammesso di aver seguito i movimenti della giornalista, famosa per i suoi scomodi articoli sulla violazione dei diritti umani in Cecenia e ha patteggiato con la Corte per ottenere una condanna più lieve, testimoniando contro altri cinque sospettati.
 
Pavlyuchenkov è accusato di aver ingaggiato alcuni dei suoi sottoposti, pagandoli una cifra giornaliera di 100-150 dollari, per seguire i movimenti della Politkovskaya in giro per la capitale. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato proprio Pavlyuchenkov ad acquistare la pistola con cui poi fu uccisa la giornalista e ad aver elaborato il piano, designando i ruoli nell’organizzazione ed esecuzione del delitto.

Politkovskaya, prima condanna

(Foto: Itar-Tass) 

La procura aveva chiesto 12 anni di carcere per Pavlyuchenkov, che, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto “non meno di 150mila dollari” per il suo ruolo nell’omicidio. I figli di Anna Politkovskaya avevano chiesto a Pavlyuchenkov 10 milioni di rubli (circa 330mila dollari) a titolo di risarcimento per i danni morali subiti. Il giudice ha però stabilito di ridurre la somma a tre milioni di rubli (100mila dollari).
 
“Non è ancora stata fatta giustizia del tutto, ma perlomeno abbiamo ottenuto qualcosa”, ha dichiarato Ilya Politkovsky, figlio di Anna Politkovskaya, al giornale Novaya Gazeta, nell’aula di tribunale immediatamente dopo l’annuncio del verdetto. Entrambe le parti hanno detto di volersi appellare alla Corte.
 
Karen Nersesyan, legale di Pavlyuchenkov, è stata citata da Novaya Gazeta per aver detto che la procura avrebbe violato i termini del patteggiamento, richiedendo una sentenza troppo lunga.
 
Pavlyuchenkov, che era stato imprigionato e poi messo agli arresti domiciliari per problemi di salute già nell’agosto del 2011, dovrà scontare ancora nove anni e otto mesi della pena. Secondo quanto riportato da Gazeta.ru, l’ex ufficiale di polizia avrebbe chiesto perdono alla famiglia della Politkovskaya.
 
Anna Stavitskaya, avvocato della famiglia della Politkovskaya, ha dichiarato a Novaya Gazeta di essere contenta che almeno un complice dell’omicidio sia stato assicurato alla giustizia e che Pavlyuchenkov si sarebbe meritato una condanna più lunga.
 
Gli altri cinque indagati, tra cui Rustam Makhmudov, accusato di aver premuto il grilletto, rimangono in custodia e saranno processati separatamente, ha riportato Ria Novosti. Il mandante dell’omicidio rimane a oggi ancora un mistero.

Fonte: russiaoggi.it

 

LA CANZONE NON CAMBIA, MA IL DATO CONTINUA AD AUMENTARE... SIAMO FUORI DAL TUNNEL? MA DOVE STIAMO ANDANDO E QUANDO COMINCERŔ IL PROSSIMO?

E si parla solamente e sempre di dati ufficiali, che dicono poco sulla realtà della composizione di questa "enorme platea" e che non comprendono i precari, i sottoccupati...

Se questa fosse la misura, reale, del successo di una nazione... bhè sarebbe l'assoluta vergogna. Approfondendo il dato ci si accorge che la composizione giovanile è addirittura un 36% relativo... dato terrificante, nella quale non sono compresi gli studenti eternamente fuori corso.

Il resto è composto prevalentemente di 50enni espulsi dal mondo del lavoro e senza alcuna speranza di rientrarvi il che significa povertà assoluta per le loro famiglie e disperazione. Questo il dato " dell'uscita dal tunnel" tanto decantata da Monti & C.

Ma adesso dovremo occuparci delle primarie ed immediatamente dopo delle elezioni... poi del governo e della continuità e quindi del sasso cangiante delle farfalle multicolori... insomma c'è tempo.

E l'impoverimento continua... come da progetto globale, la creazione della massa dei diseredati, che favorisca la creazione del Medio evo prossimo venturo e il " ricatto della povertà" per chi ancora s'illude d'essere borghese...

Uno spauracchio che avvalori la tesi dell'assoluta necessità di questo modello di mondo... perchè qualsiasi altro sarebbe destabilizzante e spaventevole.

http://sphotos-e.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash3/26338_1163597704687_6969812_n.jpg

Č terribile e sottile, ma senza diseredati non vi sarebbe "accettazione" del giogo e delle regole da parte di coloro che non lo sono... e per assurdo la creazione di questa massa " di manovra" crea enormi vantaggi a chi può, poi, permettersi di "svuotare" d'ogni diritto... quel poco lavoro che rimane.

Il capitalismo ha finito ora stiamo andando verso il feudalesimo tecnologico ed un alto tasso di disoccupazione piace molto a chi globalizza al ribasso. Il resto è chiacchiera, mistificazione, fumo.

Il mondo che si vuole, che i nostri governanti ci propongono è esattamente questo, quello che vediamo avanzare, non esiste uscita dal tunnel perchè non esiste tunnel... è tutta invenzione, inganno, solo le cose debbono andare esattamente così... sino a quando subiremo?

Sino a quando taceremo e permetteremo loro di farsi baroni e signorotti. Fino a quando ci inganneranno con la loro "democrazia liberale"... con la connivenza culturale assoluta. Sino a quando ci faremo ingannare da coloro che si definiscono "rappresentanti del popolo"?

Fonte: cronachelodigiane.net - Autore: Giandiego Marigo

 

Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, durante un’informativa in Senato sugli incidenti di mercoledì scorso scoppiati nelle manifestazioni contro l’austerity, ha detto che l’arresto differito è uno degli strumenti che il governo vuole emettere contro la violenza nelle piazze. Il ministro ha affermato che c’è una grande preoccupazione sulle possibili emergenze di ordine pubblico. «Ci stiamo preparando a momenti difficili, anche perché la situazione economica è difficile» ha dichiarato la Cancellieri. Agenzia Stampa Italia ha intervistato Marco Cedolin, blogger e scrittore che più volte si è occupato della questione.


E’ allarmante quanto «confessa» la Cancellieri. Lei cosa ne pensa?

A preoccuparmi non è tanto l'intenzione di applicare l'arresto differito anche a chi manifesta in piazza contro il regime. In realtà questo è già stato fatto da tempo, l'intero processo farsa imbastito contro i NO TAV della Val di Susa è partito attraverso decine di «arresti differiti», basati oltretutto su documentazioni filmate spesso pretestuose e largamente opinabili. Mi preoccupa piuttosto il fatto che un ministro dell'interno renda pubblica, senza alcun pudore, la sua intenzione di prepararsi a reprimere un'emergenza di ordine pubblico, determinata dalla terribile situazione economica creata nel paese dal governo di cui fa parte. Una constatazione del fatto che nei prossimi mesi in Italia la situazione non potrà che peggiorare ed il bastone sarà l'unica risposta che il regime è intenzionato a dare ai cittadini.


Il ministro ha anche aggiunto che sono in corso delle valutazioni per vedere se è possibile emettere il Daspo (Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) alle persone che provocano scontri durante le proteste. Personalmente credo che lo stadio sia servito come «palestra» in prospettiva di questi scenari. E’ possibile?

Senza dubbio lo stadio ha costituito una palestra estremamente utile nell'ambito della sperimentazione delle tecniche di repressione più efficaci, sia dal lato operativo che da quello normativo. I «grandi successi» attribuiti dalla Cancellieri all'arresto differito e al Daspo non sono però frutto di un'analisi aderente alla realtà. L'intero mondo del calcio è radicalmente cambiato, allo stadio vanno sempre meno persone ed ai tifosi sono spesso interdette le trasferte. Mi sembra naturale che mancando i «contendenti» si sia ridotto il numero degli incidenti.
Tornando al Daspo in realtà questa norma viene anch'essa già applicata da oltre un anno nei confronti dei cittadini che manifestano per i propri diritti, sotto forma del foglio di via (riesumato per l'occasione) che interdice l'accesso a porzioni del territorio. In Val di Susa (e non solo) da quando è stato installato il cantiere del TAV decine di persone sono incorse in questo provvedimento.


Nelle ultime proteste di piazza, molto spesso, le forze dell’ordine hanno usato il pugno duro contro i manifestanti. Le immagini che sono apparse su internet e anche su alcuni giornali, non lasciano spazio ad interpretazioni. C’è la concreta intenzione di non voler far scendere il popolo nelle strade?

Nel corso delle ultime proteste sicuramente le forze dell'ordine hanno usato il pugno duro, non lesinando in alcuni casi anche nel pestaggio collettivo di ragazzini a terra, nelle manganellate in faccia agli operai e via discorrendo. Non si tratta sicuramente della prima volta e la storia recente del nostro paese, dal G8 di Genova alla Val di Susa, ci racconta vicende anche peggiori. Senza dubbio  un atteggiamento di questo genere, frutto di ordini superiori e non certo d'intraprendenza individuale, è finalizzato a creare un clima di paura che tenga il popolo lontano dalla strada e suoni come monito per chiunque sconvolto dalla situazione economica in cui è stato gettato abbia l'intenzione di protestare fattivamente.


In un suo recente articolo dice che le ultime proteste sono state un «sussulto di dignità». Perché?


Perchè l'italiano è abituato a scendere in piazza solamente quando c'è qualcuno che lo prende per mano e lo accompagna. Dal momento che oggi nel paese tutti coloro che generalmente svolgevano la funzione di accompagnatore, prevalentemente la sinistra radicale ed i sindacati, sono stati cooptati dal «salvifico» progetto del golpe di Mario Monti, in piazza per quasi un anno non è sceso più nessuno. Con l'eccezione di singole categorie di lavoratori (penso ai pescatori o agli operai dell'Alcoa ad esempio) che sono stati repressi con estrema durezza. Nel corso delle ultime proteste, sia pur nel solco di quella che era una manifestazione a livello europeo, ho avuto la sensazione che molti cittadini di svariata estrazione sociale e sensibilità politica abbiano scelto di scendere in strada autonomamente, affrancandosi dalla necessità di una mano che li accompagnasse.


Lei crede sia possibile che il popolo, concretamente, lasci le bandiere di partito e scenda unito nelle strade come è successo in Grecia e in Spagna?


Confesso di non essere molto ottimista in questo senso. In Grecia ed in Spagna il popolo è sceso spesso in strada massicciamente, per contestare le riforme che lo privavano delle risorse economiche necessarie per sopravvivere. Non so quanto queste proteste siano state politicamente trasversali e devo constatare che non hanno minimamente inciso sulle decisioni dei governi che hanno proseguito imperterriti per la propria strada, però l'immagine sicuramente stride con quella dell'Italia dove il popolo è rimasto buonino davanti alla TV, senza disturbare il manovratore. A mio avviso il popolo italiano non è comunque assolutamente maturo per protestare in piazza unitariamente nella difesa dei propri diritti. La divisione politica fra destra e sinistra, continuamente alimentata dai coltivatori di odio, rimane ancora oggi troppo forte, perché si possa supporre che i cittadini abbandonino le bandiere di partito e si uniscano nella difesa del loro comune interesse. Anche quando le generazioni più giovani hanno fatto qualche tentativo in questo senso, penso al «nè rossi nè neri ma liberi pensieri» ai tempi dell'onda e di piazza Navona, i dispensatori dell'odio si sono prodigati affinché l'iniziativa abortisse in un battito di ciglia. Allo stato attuale delle cose il «dividi et impera» è l'unica parola d'ordine che gli italiani conoscano, per la gioia del regime dei banchieri e dei questurini come la Cancellieri che al di là dei facili allarmismi sanno bene di poter dormire sonni tranquilli.

Autore: Fabio Polese per Agenzia Stampa Italia

 
By Admin (from 06/12/2012 @ 05:08:46, in it - Osservatorio Globale, read 2172 times)

La commistione inestricabile di interessi che negli ultimi decenni ha legato sempre più indissolubilmente i governi occidentali e il sistema bancario globale, sta evidenziando a cosa stiamo andando incontro: Un disastro di proporzioni inimmaginabili, mai accaduto nella storia documentata degli ultimi 10.000 anni (non è un errore di stampa, ripeto: "storia documentata degli ultimi diecimila anni). Perchè?

Argento 10 anni storico

Semplice, l'umanità ha superato da poco i 7 miliardi di persone ed ha raggiunto livelli di capacità lavorativa e creativa unici nella storia. Con le attuali conoscenze scientifiche, umanistiche, mediche, siamo in grado OGGI di fornire una vita dignitosa a decine di  miliardi di persone, senza aumentare di un solo minuto il nostro attuale ritmo di lavoro, ma questo non sembra che stia accadendo... Perchè?

Perchè lo strumento di scambio economico (moneta) dei beni e servizi che renderebbero la terra un Paradiso lo abbiamo affidato in gestione esclusiva ad un ristretto gruppo di persone che sono proprietarie delle più grandi banche del mondo, che a loro volta sono azioniste di tutte le multinazionali, che a loro volta sono leader dei mercati della distribuzione dei beni e dei servizi e che tutte assieme pagano lautissimi benefit ai nostri "politici" per fare le leggi "ad Hoc" al fine di rafforzare ogni aspetto del loro controllo sull'umanità. Sono stato abbastanza chiaro? Se vuoi approfondire leggi i post di questo sito e avrai tutte le conferme che desideri.

Oro 10 anni storico 

Ma i tempi stanno cambiando. Nessuno vuole più saperne di andare in guerra (anche se sono oltre 10 anni che fanno di tutto per farla scoppiare), internet sta diventando uno strumento di informazione potentissimo e la moneta ormai non vale più niente. Quest'ultimo punto te lo spiego subito.

I grafici della quotazione dell'oro e dell'argento degli ultimi 10 anni sono già auto-esplicativi, l'argento è passato da 3 $ a 33 $ in 10 anni toccando anche i 50$ l'oncia, mentre l'oro è passato dai 300 $ ai 1.700 $, con punte di 1.900 $. Questo NON significa che per estrarre l'oro e l'argento e per fare qualunque altro bene, "costa sempre di più", assolutemente no! Significa che LA MONETA VALE SEMPRE MENO, in 10 anni vale il 90% in meno!!! E questo è solo la punta dell'iceberg!

Il sistema bancario mondiale vive sullo scambio di moneta (che in 10 anni ha perso il 90% del suo valore) e per questo deve aumentare di 10 volte il suo volume di scambi monetari per continuare a fare guadagni "veri". Adesso hai capito in cosa consiste la bolla che sta per scoppiare:

L'umanità sta per scoprire che LA MONETA NON POSSIENE NESSUN VALORE INTRINSECO, e che la montagna di debiti, titoli, azioni, derivati, etc, etc, sono soltanto una montagna di carta da macero o bit su alcuni computer che potrebbero essere CANCELLATI, ma i signori politici ed i signori banchieri affermano che per cancellare questi debiti (che hanno creato truffandoci) è necessario che gli cediamo la proprietà dei beni FISICI che possediamo...

La realtà invece è che l'unica Vera Ricchezza = Lavoro & Creatività

I governi e le banche crolleranno assieme appena noi

TORNEREMO SOVRANI DELLA VERA RICCHEZZA!!!

Sursa: glollo.com - Autore: Giovanni Lollo

 
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By Napasechnik
Nice read, I just passed this onto a friend who was doing some research on that. And he just bought me lunch since I found it for him smile So let me rephrase that Thank you for lunch! Whenever you ha...
21/11/2016 @ 09:41:39
By Anonimo
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21/11/2016 @ 09:40:41
By Anonimo


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19/04/2024 @ 16:28:56
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