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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 

Google colpisce ancora e porta le più grandi opere d’arte direttamente nei nostri computer. Foto da 7 Gigapixel, tecnologia Street View e oltre 1000 quadri di 17 musei per la gioia di tutti gli appassionati. Ed è meglio che dal vivo, assicurano gli esperti. Provare per credere.

E dopo Google Earth ecco che arriva... Google Art, o meglio Art Project, il nuovo prodotto dell’azienda di Mountain View che rende disponibili con un clic le collezioni di alcuni tra i più prestigiosi musei d’arte nel mondo.
Realizzato con una tecnologia analoga a quella di Street View, Art Project permette di passeggiare a colpi di mouse tra le sale e le gallerie del Museum of Modern Art di New York, dell’Hermitage di San Pietroburgo, degli Uffizi di Firenze e di altri 14 importanti musei, esplorando fin nei minimi dettagli alcuni dei capolavori dell’arte di tutti i tempi. I numeri del progetto sono impressionanti: 11 città, 9 paesi, 17 musei, 17 immagini in gigapixels, 1061 immagini di opere in alta risoluzione, 385 sale, 486 artisti, 600 panoramiche Street View.
Le opere che si possono ammirare dalle pagine di Google Art vanno dalla "Nascita di Venere" del Botticelli, icona della Galleria degli Uffizi di Firenze, a "No Woman, No cry" di Chris Offili, ai lavori post impressionisti di Cezanne sino all’iconografia bizantina. E ancora: i soffitti della Reggia di Versailles, i templi Egizi e una collezione che va da Whistler a Rembrandt.

Dalla strada alla galleria (d'arte)

Le immagini panoramiche degli ambienti sono state realizzate grazie ad uno speciale trolley Street View appositamente realizzato per questo progetto: in pratica una versione in scala ridotta della Google Car o del Google Trike, adatta a muoversi senza fare danni nei delicati spazi di un museo.

L’arte diventa giga

Ciascuno dei 17 musei che hanno aderito al progetto ha indicato un’opera da fotografare fin nei minimi dettagli, attraverso una tecnologia fotografica con risoluzione in "gigapixel". Ciascuna di queste immagini è cioè composta da circa 7 miliardi di pixel, una risoluzione 700 volte più elevata rispetto a quella di una comune reflex digitale, che permette di osservare dettagli altrimenti non visibili all’occhio umano, come i particolari delle pennellate o della patina.
Ogni opera è stata suddivisa in riquadri di pochi centimetri quadrati e ognuno di essi è stato fotografato singolarmente con un macchina professionale montata su un cavalletto motorizzato:  un computer ha gestito i microscopici spostamenti dell'apparecchiatura lungo il reticolo.
Le immagini, migliaia per ogni opera, sono state poi montate una accanto all'altro come in un gigantesco puzzle digitale, fino ad ottenere l'opera completa. Uno speciale software di compressione le ha ridimensionate in modo da renderle fruibili e zoomabili online in tempi rapidissimi.

Meglio che dal vivo

Art Project permette di apprezzare elementi solitamente invisibili quando si ammira guarda l’opera dal vivo: per esempio il piccolo distico latino che compare nell’opera "Georg Gisze, un mercante tedesco" di Hans Holbein il Giovane, oppure le persone nascoste dietro l’albero nell’ "Apparizione di Cristo al popolo" di Aleksandr Ivanov.
"Gli ultimi vent’anni hanno trasformato e reso più democratico il mondo dell’arte: un migliore accesso ai musei in molti paesi e una proliferazione di opere civiche", ha commentato Nelson Mattos, Vice President Engineering di Google. "Siamo entusiasti all’idea di avere collaborato con i più importanti musei del mondo per realizzare questa tecnologia allo stato dell’arte. Speriamo che ispiri persone di tutto il mondo ad avvicinarsi alle opere d’arte e ad esplorarle, anche nei loro dettagli più minuziosi".

Cultura digitale

Per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dopo l'accordo con Google Books per la digitalizzazione di un milione di volumi dalle Biblioteche nazionali di Roma e Firenze e quello con Street view per la mappatura delle principali aree archeologiche italiane, si tratta di una nuova collaborazione con l'azienda di Mountain View per promuovere in tutto il mondo il grande patrimonio storico artistico italiano.

Fonte: Focus.it

 

Dunque commette il reato di stampa clandestina chiunque abbia un diario in Internet e non lo registra come testata giornalistica presso il tribunale competente, come prevede la legge sulla stampa n° 47 del 1948.

La vicenda è paradossale e accade  in Italia. Lo storico e giornalista siciliano Carlo Ruta aveva un blog: si chiamava Accadeinsicilia e si occupava del delicato tema della corruzione politica e mafiosa. In seguito a una denuncia del procuratore della Repubblica di Ragusa, Agostino Fera, quel blog è stato sequestrato e chiuso nel 2004 e Ruta ha subito una condanna in primo grado nel 2008. Ora la Corte di Appello di Catania, nel 2011, ritiene che quel blog andava considerato come un giornale qualsiasi – ad esempio La Repubblica, Il Corriere della Sera o Il Giornale – è dunque doveva essere registrato presso il “registro della stampa” indicando il nome del direttore responsabile e l’editore. La notizia farà discutere a lungo la blogosfera italiana: cosa succederà ora?

Massimo Mantellini se la prende con Giuseppe Giulietti e Vannino Chiti per aver presentato in Parlamento la Legge 62 sull’editoria, che è stata poi approvata, con la quale si definisce la natura di prodotto editoriale nell’epoca di Internet. Ma il vero problema, a mio avviso, è la completa o scarsa conoscenza di cosa sia la Rete da parte di grandi pezzi dello Stato, incluso la magistratura. Migliaia di burocrati gestiscono quintali di carta e non sanno quasi nulla di cosa accade in Internet e nei social network. Questa sentenza, quindi, è un regalo alla politica cialtrona che tenterà ora di far chiudere i blog scomodi. Proveranno a imbavagliarci.

In Italia ci sono oltre 50 mila blog. Soltanto BlogBabel ne monitorizza 31 mila. Nel mondo esistono almeno 30 milioni di blog e forse sono anche di più. I blog nascono come diari liberi on line, può aprirne uno chiunque. Una casalinga. Uno studente. Un  professore universitario. Un operaio. Un filosofo. Chiunque. Ma adesso in Italia non è più possibile e possiamo dire che inizia il Medioevo Digitale. Nel mondo arabo i blog e i social network hanno acceso il vento della democrazia, il presidente americano Barack Obama plaude il valore di Internet e la libertà d’informazione, Wikileaks apre gli archivi segreti delle diplomazie, e noi, in Italia, in un polveroso palazzo di giustizia, celebriamo la morte dei blog.

Ma la vogliamo fare una rivoluzione? Vogliamo scendere in piazza come gli Indignados spagnoli e inventarci qualcosa che faccia notizia in tutto il mondo? Vogliamo innalzare una grande scritta davanti alla Corte Costituzionale con lo slogan “Io bloggo libero, non sono clandestino!”. Eggià: perché gli avvocati di Ruta faranno appello in Cassazione e a quei giudici bisognerà far sapere che in Italia ci sono 50 mila persone libere che hanno un blog e confidano nell’articolo 21 della Costituzione, che permette la libertà di espressione con qualunque mezzo.

Che ne dite? Ci proviamo?

Fonte: ilfattoquotidiano.it; Autore: Enzo Di Frenna.

Come nasce il movimento degli indignati? Quanto sta accadendo in Spagna tocca uno dei nodi della nostra societa': chi decide in una democrazia. I giovani scesi nelle piazze spagnole chiedono che a comandare non sia la finanza. Domandano pure la fine della corruzione. Sono temi attuali in tutta Europa. Le grandi banche hanno fatto in questi anni tutto quello che hanno voluto, i loro amministratori hanno ricevuto bonus stratosferici ma ora a pagare il prezzo della crisi sono soprattutto i giovani. Puo' essere considerato etico o corretto tutto questo?

 
By Admin (from 14/05/2011 @ 14:00:33, in it - Video Alerta, read 2636 times)

Un ragazzo indossa grosse cuffie audio di fronte a un mucchio di verdura e infila il jack in una rapa per sentire che suono ha. Un cacciatore si innamora perdutamente di un orso che rifiuta le sue avance. Un cavaliere valoroso cerca per lande desolate l'ultimo uomo buono sulla terra in compagnia di un cavallo senza pelle. Questo è un assaggio delle 25 opere vincitrici della biennale di video creativi YouTube Play.

Perché YouTube non è soltanto un covo di bulli pronti a mostrare al mondo la loro ultima malefatta, ma anche un tesoro della video-arte. L'ha capito perfino il Guggenheim di New York, che con il progetto YouTube Play ha deciso di aprire le sue porte alla comunità di artisti online. Si tratta della prima biennale di video creativi organizzata dal museo di arte contemporanea più famoso del mondo in collaborazione con YouTube, Intel e HP. Andy Berndt, vicepresidente del laboratorio creativo di YouTube, spiega che lo scopo del progetto è di “attrarre video innovativi, originali e sorprendenti, senza badare a genere, tecnica, contesto o budget”. Unici discrimini: originalità e valore artistico.

I 23 mila partecipanti sono stati ridotti a una lista di 125 finalisti, tra cui figurava anche un italiano. Tra questi, una giuria di esperti nominata dal museo avrebbe dovuto scegliere i venti migliori, ma i lavori sono piaciuti così tanto che si è deciso di premiarne cinque in più, racconta Nancy Spector, curatrice progetto.
 Non c'è che dire, i 25 video vincitori annunciati il 21 ottobre a New York sono davvero ciò che di meglio può offrire la rete: cortometraggi, video musicali, filmati sperimentali, brevi documentari e animazioni. E tra tecniche all'avanguardia e volutamente retrò, una cosa è certa: niente spazio al tradizionalismo. Tra i premiati, diversi artisti già affermati, molti improvvisati, per la maggior parte statunitensi e quasi tutti nati dopo il 1970.

Dopo la cerimonia di premiazione i video sono stati proiettati dal 22 al 24 ottobre nei musei Guggenheim di New York, Bilbao, Berlino e Venezia e rimarranno disponibili su YouTube e sul sito del Guggenheim. Anche noi ce li siamo goduti e vale davvero la pena vederli. Ve li mostriamo tutti, con una breve descrizione.

Clicca qui per andare all'elenco dei video.

Autore: Sara Zapponi - Fonte: Focus.it

 
By Admin (from 06/05/2011 @ 14:00:07, in it - Video Alerta, read 2112 times)

Come sarebbe una vita senza pubblicità? Se lo sono chiesto alcuni artisti moderni, un po' creativi e un po' smanettoni, che hanno sviluppato dei software capaci di eliminare, almeno virtualmente, marchi e proposte commerciali da ciò che vediamo.

Stufi della solita pubblicità? Provate con la realtà... diminuita, una nuova forma di arte digitale che applica a smartphone e videocamere le più recenti tecnologie per eliminare dal nostro campo visivo, almeno virtualmente, loghi, insegne e cartelloni pubblicitari. Č insomma l’esatto contrario della realtà aumentata, quell’insieme di applicazioni grazie che permettono a telefonini, webcam e occhi elettronici vari di farci vedere cose che nella realtà non ci sono.

Jeff Crouse, un artista newyorkese, ha sviluppato Unlogo, un programma capace di identificare i marchi aziendali all’interno di un flusso video, per esempio generato dalla telecamera di un cellulare, e sostiturli con qualcosa d’altro. L’ultima versione del suo sofware visualizza, al posto dei loghi delle aziende, la faccia del rispettivo amministratore delegato. Non male! Jeff continua comunque a sviluppare il suo codice con l’obiettivo di mettere a punto un filtro che elimini le pubblicità dai filmini domestici.

 

Julian Oliver, un designer di Berlino, si è spinto oltre e ha realizzaro Artvertiser: un paio di occhiali elettronici (vedi foto) che, una volta indossati, sostituiscono i cartelloni publicitari con opere d’arte.

Ma la realtà diminuita può essera anche uno strumento di denuncia:  Mark Skwarek, un giovane artista digitale americano particolarmente arrabbiato con la BP per il disastro del Golfo Messico,  sviluppato un application per smartphone capace di riconoscere i loghi della BP quando vengono inquadrati con la fotocamera del telefono e di visualizzare al loro posto una copiosa perdita di petrolio che sommerge tutto ciò che c’è nelle vicinanze.
"Questo modo di re-intepretare i marchi aziedali offre agli artisti e agli attivisti un modo nuovo, potente e non distruttivo per comunicare", spiega Mark ai media. Chissà cosa ne pensano gli ambientalisti...

Fonte: Focus.it

 
By Admin (from 02/05/2011 @ 11:00:59, in it - Video Alerta, read 2522 times)

Mentre saremo in sala a guardare un film, il cinema guarderà noi. Per capire se una scena - o quel nuovo gadget "trendy" che ci cambierà la vita - ci piace tanto, poco o... troppo. (Davide Sher)
 
Attraverso un sistema di telecamere a circuito chiuso, a infrarossi e in 3D stereoscopico, presto non andremo più al cinema solo per guardare un film, ma anche per farci guardare. La società inglese Aralia Systems, specializzata in sistemi di sorveglianza, sta sviluppando un sistema di digital imaging in grado di ricreare modelli tridimensionali del pubblico in sala, per studiarne le espressioni e le reazioni alla pubblicità e ai momenti salienti di un film.
È l'evoluzione di un sistema di telecamere a infrarossi già in uso per scovare le videocamere che registrano illegalmente un film per i circuiti pirata. Ma se nel caso del sistema anti-pirateria l'esigenza è comprensibile, l'analisi dettagliata delle reazioni a un film potrebbe essere più discutibile. L'idea è di utilizzare i dati raccolti per aiutare i produttori a capire cos'è che il pubblico apprezza e cosa invece trova noioso, oppure per operazioni di marketing o di product placement mirato.

Il sistema sarà infatti in grado di determinare la direzione in cui una persona sta guardando, se è scioccata, eccitata o annoiata, se è seduta in gruppo o da sola e via dicendo - anche per rapportare le reazioni alla presenza o meno di un gruppo. Per i produttori cinematografici queste sono informazioni preziose, da vendere a caro prezzo agli sponsor.

SEI ANTIAMERICANO? Ma quali sono le implicazioni se, per esempio, una persona viene colta in comportamenti imbarazzanti o potenzialmente pericolosi, come ad esempio mostrare entusiasmo durante una scena di omicidio o stupro? E, anche senza arrivare a questi estremi, quanti di noi vorrebbero le proprie espressioni studiate nei minimi dettagli davanti a una Jessica Alba che fa la doccia nel suo prossimo film Machete? O al sedere di Mel Gibson in Cosa vogliono le donne?

Per questi esempi non c'è bisogno di tanta analisi hi-tech, ma sembra che "il mercato" voglia proprio sapere se avete notato quale computer usava Jeff Goldblum in Independence Day. E forse c'è chi è interessato anche a sapere qual è stata la vostra reazione alla distruzione della Casa Bianca e della Statua della Libertà.

Fonte: Focus.it

 

Buongiorno a tutti, vorrei cominciare leggendovi due righe da un documento che risale a 32 anni fa “oggi 29 gennaio 1979 alle ore 8,30 il gruppo di fuoco Romano Tognini Valerio dell’organizzazione comunista Prima Linea ha giustiziato il sostituto Procuratore della Repubblica Emilio Alessandrini, uno dei magistrati che maggiormente ha contribuito in questi anni a rendere efficiente la Procura della Repubblica di Milano nel tentativo di ridare credibilità democratica e progressista allo Stato”.

Thyssenkrupp: una sentenza storica.

Questo è il volantino con cui i terroristi rossi di prima linea rivendicavano l’assassinio del Pubblico Ministero Alessandrini, sostituto Procuratore a Milano che stava indagando sulla strage nera di Piazza Fontana.
Perché dei terroristi rossi ammazzano un magistrato, tra l’altro esponente delle correnti progressiste della Magistratura che sta indagando su una strage neofascista? Perché lo spiegano bene, per i suoi meriti, perché è uno dei magistrati che maggiormente hanno contribuito in questi anni a rendere efficiente la Procura della Repubblica di Milano e a ridare credibilità democratica e progressista allo Stato, colpivano i magistrati bravi, onesti e li colpivano non per i loro errori o per i loro demeriti, ma per i loro meriti.
La stessa cosa sta avvenendo oggi, soltanto che a colpirli non è più un’organizzazione terroristica che si propone di sovvertire lo Stato, ma è un Presidente del Consiglio che sta sovvertendo lo Stato e che sta facendo alle istituzioni dello Stato molti più danni di quelli che hanno fatto i terroristi delle Brigate Rosse che involontariamente finirono per rafforzare le istituzioni e per conservare ai loro posti anche dei politici che invece avrebbero dovuto andarsene, proprio perché lo Stato fece fronte comune contro il terrorismo negli anni della solidarietà nazionale, oggi l’insidia è molto, molto maggiore e più pericolosa proprio perché le armi non sono più i mitra, ma sono le parole, le leggi, i proclami televisivi, i comizi, le istituzioni piegate agli interessi privati, non c’è nessuno di autorevole che lanci l’allarme, il Quirinale almeno mentre sto parlando tace e tutte le altre istituzioni che dovrebbero intervenire, tacciono a loro volta, protestano i magistrati, ma come al solito sembra una guerra personale, tra loro e Berlusconi, protestano poco per la verità le opposizioni che non hanno ancora preso l’iniziativa che avrebbero dovuto prendere, quella di abbandonare in blocco un Parlamento comprato e venduto per interessi privati, i grandi giornali, a parte rare eccezioni fanno i pesci in barile e fanno finta di non vedere e parlano di scontro mentre c’è un’aggressione direi senza precedenti perché è semplicemente l’ultimo episodio di tanti altri, ma un’aggressione forsennata, forse la battaglia finale, ultima spallata contro l’unico potere di controllo che con tutti i suoi limiti e i suoi difetti ci rimane e cioè il potere giudiziale, è interessante vedere che ancora una volta non vengono attaccati i magistrati fannulloni, i magistrati corrotti, i magistrati inefficienti, vengono attaccati esattamente come da parte dei terroristi 32 anni fa, i magistrati migliori, quelli delle Procure di Milano, di Palermo e adesso vedrete che partirà un attacco anche a Torino, perché a Torino, proprio nel giorno in cui a Milano venivano fuori questi orribili manifesti fuori le BR dalla Procura, a Torino un grande magistrato, Raffaele Guariniello otteneva da una grande Corte di Assise una sentenza memorabile in cui si condannano i vertici di un gruppo multinazionale tedesco la Thyssen Krupp, per avere scientemente messo a rischio la vita dei loro lavoratori nello stabilimento di Torino, dando origine a quel rogo stragista che ne eliminò, se non erro, 7.
Il N. 1 della Thyssen Krupp è stato condannato a 16 anni e attenzione non per il solito reato di omicidio colposo con cui ce la si cava sempre con qualche anno, da cui poi detraendo indulti, attenuanti condizionali etc. gli imprenditori assassini la fanno sempre franca e non vanno in galera, condannato a 16 anni di reclusione per omicidio volontario, avete letto sui giornali, avete sentito in televisione, volontario con dolo eventuale, cosa vuole dire? Vuole dire che sapere che gli impianti antincendio non sono a norma e non fare nulla per metterli a norma, per risparmiare qualche migliaio di Euro, perché questa è la ragione per cui sono morti gli operai della Thyssen Krupp, significa ammazzare gli operai, accettando il rischio, ecco il dolo eventuale, che gli operai possano lasciarci la vita e questo equivale a una volontà, a un dolo e quindi omicidio volontario con dolo eventuale e questa è una sentenza pilota e naturalmente adesso sta mettendo il terrore, la Confindustria non ha perso occasione per schierarsi dalla parte dei condannati e per strillare contro la presunta esagerazione della pena.
La pena è il minimo che potesse toccare ai responsabili di una strage dove sono morte molte persone, a causa della colpevole, dolosa incuria dei vertici della Thyssen Krupp, il fatto che l’organizzazione sindacale degli imprenditori italiani invece di scomunicare coloro che tradiscono la legge e mettono a repentaglio la vita dei loro lavoratori, solidarizzi con loro, la dice lunga sul culo sporco degli imprenditori italiani che si fanno rappresentare da gente così!
La dice lunga sul fatto che non si possono permettere che altre sentenze del genere vengano emesse e quindi strillano e quindi anche loro cercano di intimidire la magistratura, visto che ci sono altri processi aperti per altre stragi sul lavoro, che si spera sull’esempio di questa sentenza, potranno imboccare quando ne ricorreranno i presupposti giuridici, la stessa strada e cioè quella non dell’omicidio colposo, involontario, ma quello dell’omicidio volontario con il dolo eventuale e nel momento in cui i magistrati vengono definiti brigatisti, terroristi, cellule rosse, eversori, associazione per delinquere, dalla più alta carica di governo, purtroppo l’abbiamo sul groppone, è bene sapere da quale parte stare, dalla parte dei magistrati che hanno visto tanti loro colleghi cadere negli anni del terrorismo, mentre Berlusconi si faceva proteggere dalla mafia, non dimentichiamo mai e mentre altri magistrati si facevano corrompere da Berlusconi tramite l’Avvocato Previti, non dimentichiamolo mai!

Genchi mazziato e assolto.

Ciò premesso non ho nessuna intenzione, l’ho già detto la settimana scorsa, di inseguire questo squilibrato nei suoi deliri, essi sì, eversivi e terroristici, ma vorrei darvi una notizia che, salvo Il Fatto Quotidiano e qualche trafiletto e altri giorni nessuno ha dato, credo neanche i telegiornali che pure a suo tempo si occuparono a lungo del presunto scandalo da cui poi era scaturito quel processo.
Mi riferisco alla sentenza che è stata emessa mercoledì a carico di Gioacchino Genchi, sapete voi del blog di Beppe, voi del sito del Fatto, voi che leggete Il Fatto chi è Gioacchino Genchi, quest’ultimo è il poliziotto, il consulente informatico di decine e decine di tribunali, Procure, Corti di Assise e Corti di Appello che da 25 anni ormai mette la sua intelligenza e la sua competenza tecnica al servizio delle indagini, mai al servizio di parti private, sempre al servizio della magistratura, per fare luce su stragi, omicidi di mafia, vicende di mafia politica e che per questo dopo avere collaborato con Luigi De Magistris in una delle tante indagini alle quali ha collaborato a Catanzaro, è stato fucilato con i mezzi moderni, con le televisioni, con i giornali, con le penne assassine che si aggirano non informazione, nella disinformazione italiana e che l’altro giorno fortunatamente ha trovato un giudice che lo ha assolto.
Lo ha assolto dall’accusa di accessi abusivi Genchi ha due processi: uno è ancora in corso, l’altro è quello che si è chiuso mercoledì in primo grado con la sua piena assoluzione e attenzione, non perché il fatto non costituisce reato ma è stato commesso, oppure perché il fatto non costituisce più reato perché è stato depenalizzato, neanche per insufficienza di prove, è stato assolto perché l’accusa non stava in piedi e come nascono le accuse a Gioacchino Genchi? Forse è interessante andare a ripescare la genesi di questi processi perché è una genesi politica, la Procura di Roma aprì indagini su Gioacchino Genchi dopo una campagna martellante di attacchi a Genchi, in cui politici di quasi tutti i partiti, tranne uno, il solito, non lo nomino altrimenti dico poi che faccio pubblicità, ma è cronaca, tutti i partiti politici di destra e di sinistra, tranne uno attaccarono Genchi.
Era il gennaio 2009, per la precisione il 24 gennaio 2009, Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio terrorizzato in quel momento dalla possibile uscita di certe telefonate che minacciavano di svelare retroscena dei suoi rapporti con alcune signorine, poi diventate ministre, annunciava in televisione “sta per scoppiare uno scandalo enorme, il più grande della storia della Repubblica, c’è un signore che ha spiato 350 mila persone” il signore in questione era naturalmente Gioacchino Genchi, erano i giorni in cui si bombardava a reti e edicole unificate sul caso Genchi, l’archivio Genchi, Genchi ha sospettato di avere accumulato milioni di tabulati, di numeri di telefono, di intercettazioni telefoniche e era sospettato addirittura di usare quell’enorme archivio informatico per ricattare di qua e di là, tant’è che del caso si occupo il Copasir, il comitato per il controllo sui servizi di sicurezza, il comitato parlamentare bicamerale, all’epoca presieduto da Rutelli e oggi presieduto da Massimo D’Alema, Massimo D’Alema non c’era ancora.
A ruota tutti i garantisti a gettone o a intermittenza, quelli che intervengono solo quando c’è di mezzo il loro padrone o uno dei loro padroni, si misero a strillare all’unisono con il Cavaliere per dire che quello di Genchi era uno scandalo mai visto.
Maurizio Gasparri capogruppo del Pdl disse “roba da Corte Marziale” la Corte Marziale è il Tribunale speciale dinanzi al quale si trascinano i soldati che commettono dei crimini durante le guerre, finiscono davanti alla Corte Marziale e poi vengono fucilati, questo disse Gasparri. Rutelli per non essere da meno all’epoca stava nel PD, poi si è messo improprio, disse che quello di Genchi era un caso molto rilevante per la libertà e per la democrazia. Cicchito disse “siamo di fronte a un’inquietante Grande Fratello” e non si riferiva al Grande Fratello di Canale 5, si riferiva al Grande Fratello di Orwell al mostro spionistico che controlla tutto e tutti nelle dittature.
Lanfranco Tenaglia ex Magistrato del PD disse “vicenda grave”. Italo Bocchino ancora nel Pdl e non ancora diventato antiberlusconiano disse “è il più grande caso di spionaggio della storia repubblicana”. Clemente Mastella che da anni martellava Genchi, chiamandolo addirittura Licio Genchi lo definì quella volta “un pericolo per la democrazia” e Luciano Violante del PD disse che era un fatto intollerabile e Gaetano Quagliariello del Pdl disse “scenario inimmaginabile e preoccupante per la sicurezza dello Stato” Genchi era un nemico delle istituzioni, da respingere probabilmente a cannonate. Giuseppe Caldarola ex PD che scrive su Il Riformista disse “spioni deviati spiano migliaia di cittadini, il Parlamento e il governo” e Luigi Zanda del PD disse che Tavaroli e Genchi presentavano diverse analogie, chi è Tavaroli? E’ il capo della Security privata della Telecom, arrestato per avere accumulato dossier per conto dei vertici della Telecom, mentre Genchi lavora per conto di un’entità che si chiama Stato italiano, giustizia italiana, fa niente, Tavaroli e Genchi tante analogie!
I giornali si scatenano, non tutti naturalmente, i principali, La Stampa e Il Corriere titolano “un italiano su 10 nell’archivio di Genchi” gli italiani sono 60 milioni, quindi Genchi avrebbe nei suoi archivi dossier su 6 milioni di italiani, pensate quanto deve essere enorme la sede degli uffici di Genchi per contenere 6 milioni di schedature, forse è grossa come il Pentagono, come la sede della Cia. Il Giornale “il grande orecchio, miniera d’oro” Libero “l’intercettatore folle” Pierluigi Battista Corriere della Sera “lugubre monumento alla devastazione della privacy, nuvola potenzialmente ricattatoria” questo è una piccola antologia di quello che fu detto e fu scritto quando scoppiò il caso Genchi. La Procura di Roma, sempre molto sensibile agli umori della politica, pensò bene di fare cosa gradita aprendo indagini e processi a carico di Genchi.
Uno, quello ancora in corso, riguarda l’accusa a Genchi di avere, abuso d’ufficio, accumulato ai tempi dell’indagine Why not?, una serie di dati su cellulari intestati a parlamentari, sapete che i parlamentari non possono essere intercettati e non si può neanche acquisire informazioni sul traffico telefonico che compare nei tabulati telefonici, il tabulato è l’elenco delle telefonate che partono e arrivano a una certa scheda associata ovviamente a un telefonino e così si capisce chi telefona a chi, per quanto tempo, da dove parte la chiamata, non si sa naturalmente chi viene chiamato prima, chi viene chiamato dopo, ci sono le sequenze, gli incroci è questo che fa Genchi, non c’è il contenuto delle chiamate, ma naturalmente si può desumere dalla frequenza di certe chiamate anche il rapporto di intimità che c’è tra il chiamante e il chiamato e quindi questi dati sensibili a carico dei parlamentari non possono essere acquisiti perché il parlamentare ha l’immunità, salvo che il Parlamento autorizzi il magistrato a acquisire queste intercettazioni e questi tabulati.
Altra cosa, naturalmente, lo sappiamo benissimo, è se la voce del parlamentare viene intercettata mentre si controlla il telefono di un altro che parla con il parlamentare, in quel caso si parla di intercettazioni in diretta e è perfettamente legittima, ma per usarla contro il parlamentare, ci vuole comunque il permesso del Parlamento, lo stesso vale per i tabulati, naturalmente quando è che chiedi il permesso al Parlamento di poter usare i tabulati di un parlamentare? Quando inizia il processo perché è durante il processo che si fa un uso penale di certa documentazione.
Ma in ogni caso per mandare al Parlamento la richiesta di autorizzazione all’uso dei tabulati acquisiti, bisogna prima sapere che quei tabulati appartengono a un numero di telefono in uso a un parlamentare e come mai a sapere se un telefono lo usa un parlamentare o un normale cittadino? Mica lo individui dal prefisso, l’utente della scheda e del cellulare, quante volte uno si imbatte in un numero di telefono e come fa a riconoscere un telefono di un parlamentare dal telefono di un cittadino normale? Il prefisso è sempre lo stesso, non è che ci sono dei prefissi particolari per i parlamentari, soltanto quando sviluppi, vedi da dove partono le telefonate, vedi dove arrivano, puoi desumere che c’è un parlamentare, quindi li devi giustamente acquisire presso le compagnie telefoniche e soltanto dopo che hai cominciato a lavorarci, quindi a usarli, puoi capire che c’è un parlamentare dietro a quel numero, anche perché spessissimo sono intestati a società, altri sono intestati direttamente alla Camera, altri sono intestati direttamente addirittura a Ministeri, quindi come fai a sapere se un telefono intestato a un Ministero o a uno dei due rami del Parlamento è in uso a un segretario, a un usciere, a un agente della scorta, a un funzionario, a un dirigente, o se è in uso proprio al Ministro o al parlamentare? Devi fare delle indagini e questo è quello che hanno fatto De Magistris e Genchi e Genchi, come del resto De Magistris si trovano indagati per avere acquisito e usato tabulati di parlamentari, come se dotati di virtù divinatorie, potessero loro immaginare e già sapessero che i numeri di cui chiedevano alla Tim o alla Vodafone o a altri gestori il tabulano, erano intestati a parlamentari, è un processo totalmente incredibile, folle, paradossale, si pretende che il magistrato e il suo consulente siano lo spirito santo, riescano a individuare dal solo numero telefonico se appartiene o non appartiene a un parlamentare.

Tante inchieste, stesse ombre.

E’ un processo folle che credo finirà nel nulla anche per una semplice ragione: l’abuso in atti d’ufficio è stato riformato nel 1997 dal Parlamento italiano, una legge tra l’altro vergognosa, votata da quasi tutti i partiti, in questo modo: per essere ancora reato l’abuso d’ufficio, l’abuso commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, deve contenere una finalità patrimoniale, ci devi guadagnare dall’abuso che fai.
Se per esempio favorisci un tuo parente, la tua fidanzata, tua moglie, tuo figlio, un amico, un compagno di partito che poi ti dà in cambio un tornaconto, allora c’è l’abuso di ufficio patrimoniale, se invece fai semplicemente un atto abusivo, ma non c’è finalità patrimoniale, un atto illegale, illecito, indebito e non c’è una finalità patrimoniale, l’abuso d’ufficio non è più reato, allora anche se per assurdo e come dico è un assurdo, Genchi e De Magistris avessero disposto indebitamente l’acquisizione di quei tabulati perché già sapevano, preveggenti che i tabulati erano di telefoni intestati a parlamentari, il reato di abuso d’ufficio non può scattare perché? Perché non è che De Magistris o Genchi ci hanno guadagnato qualcosa patrimonialmente ad acquisire dei tabulati di parlamentari al massimo hanno avuto degli elementi in mano per indagare che non avrebbero potuto avere e che naturalmente se si fosse arrivati al processo, sarebbero stati immediatamente dichiarati nulli e inutilizzabili, in quanto acquisiti non secondo la legge, ma contro la legge, quindi anche se avessero fatto ciò di cui sono accusati, né Genchi, né De Magistris potrebbero mai rispondere di un reato che è iscritto completamente in maniera diversa da come invece sono andate le cose in quel caso, ma questo processo è ancora in corso e quindi si vedrà come andrà a finire davanti al Tribunale di Roma.
Invece l’altro processo nato da quella campagna forsennata contro Genchi, nemico dello Stato, nemico della Repubblica, nemico della democrazia, eversore, spione, ricattatore, raccoglitore di dossier e chi più ne ha, più ne metta, si è concluso mercoledì scorso, assoluzione piena, il più grave scandalo della storia della Repubblica come lo definì Berlusconi, per metà si è già sgonfiato ma nessuno naturalmente ha chiesto scusa a Genchi, nessuno di quelli che hanno detto o scritto quelle puttanate che vi ho letto prima, ha fatto retromarcia, ha ammesso di essersi sbagliato, ha detto di non farlo più, ha rimediato con articoli riparatori, chissà per esempio Pierluigi Battista se ci farà la grazia di riconoscere che non c’era nessun lugubre monumento alla devastazione della privacy, nuvola potenzialmente ricattatoria nel caso Genchi o quei giornali come Il Corriere e La Stampa che titolarono “un italiano su 10 nell’archivio Genchi” o altre scemate di quelle dimensioni, cosa ha stabilito il giudice?
Che Genchi è innocente, parola del Gup, del Tribunale di Roma Marina Finiti dall’accusa di accesso abusivo alla banca dati Siatel, quale era l’accusa? Che Genchi abbia interpellato abusivamente gli archivi informatici della Siatel per acquisire informazioni su Giorgio Riolo e Maddalena Carollo, chi sono? Giorgio Riolo è quel Maresciallo del Ros dei Carabinieri che fu accusato insieme a un altro, a Ciuro di essere una delle talpe nella Dda di Palermo e che fu poi arrestato e condannato in Cassazione, Maddalena Carollo era l’intestataria di una scheda telefonica che era stata fornita a Totò Cuffaro, questa era una prestanome, non si sa neanche se consapevole o meno, di quelle schede telefoniche che usava Cuffaro, sperando di non essere intercettato e chi gliele aveva date quelle schede “sicure” a Cuffaro, una delle quali intestata a questa Maddalena Carollo? Gliele aveva date Francesco Campanella, il mafioso legatissimo a Provenzano che faceva anche nei ritagli di tempo, il Presidente del Consiglio Comunale di Villa Abbate e era anche il leader dei giovani nazionali dell’Udeur, era il capo dei giovani mastelliani a livello nazionale, poi si è rivelato essere un mafioso, era quello che aveva procurato i documenti falsi a Bernardo Provenzano per la sua trasferta ospedaliera a Marsiglia per l’operazione alla prostata, poi è diventato collaboratore di Giustizia e è finito in galera.
Campanella fornisce a Cuffaro questa scheda “sicura” sicura fino a un certo punto perché poi viene smascherata nelle indagini proprio grazie alla capacità tecnica di Gioacchino Genchi e scopre che quella scheda era in uso a Cuffaro, vedete com’è difficile risalire al reale utente di un numero telefonico? Questo numero telefonico era intestato a questa Maddalena, era stato fornito da Campanella a chi? Al governatore della Regione Sicilia, immaginate quante indagini per riuscire a capire la trafila, per riuscire a capire alla fine chi era che faceva le telefonate con quella scheda. La scheda GSM serviva a coprire i contatti telefonici con Riolo e stiamo parlando, quindi, dell’inchiesta sulle talpe, un’inchiesta molto importante a cui Genchi, come a tante altre aveva collaborato, l’accusa si è rivelata infondata, assolto, interessante però capire perché ce l’avevano tanto con Genchi per avere lavorato così bene in quell’inchiesta?
Il perché lo potete capire anche voi, ci sono personaggi legati all’Udc , Cuffaro, al centro-destra sempre Cuffaro che poi è passato infatti con Berlusconi, giusto in tempo prima di finire in galera e anche a esponenti deviati delle forze dell’ ordine e l’inchiesta era nata da un rapporto del Direttore dell’Agenzia delle Entrate Stefano Crociata e del Colonnello del Ros Pasquale Angelo Santo, lo scandalo Genchi monta mentre Genchi scrive, Antonio Massari su Il Fatto, sta collaborando con De Magistris nell’inchiesta Why not?, Genchi ha ricostruito un’anomala fuga di notizie nell’inchiesta Poseidone e in questi suoi report investigativi scrive “è dalle indagini sulla strage di Capaci che non provavo un simile imbarazzo” infatti Genchi che si era occupato anche dalle indagini sulla strage di Capaci lavorando per De Magistris, sospetta che la talpa, questa volta, sia il diretto superiore di De Magistris, il Procuratore capo che guarda un po’ la combinazione, dopo un po’ sottrae l’inchiesta Poseidone a De Magistris, sottrazione illegale scopriranno poi i magistrati di Salerno che dopo averlo scoperto verranno a loro volta trasferiti lontano da Salerno dal Csm e quindi anche l’inchiesta Why not?, poco dopo viene sottratta, sempre illegalmente secondo Salerno a De Magistris.
Nel marzo 2009 lo studio di De Magistris viene perquisito dal Ros e i giornali in quell’occasione, siamo con singolare tempismo, il 24 gennaio 2009 Berlusconi urla che sta per scoppiare il più grave scandalo della storia della Repubblica italiana, quindi quegli ultimi 60 anni, due mesi dopo uomini del Ros, bisogna sempre parlare di uomini del Ros perché il Ros è una cosa grossa, seria e importante, il reparto operativo speciale dei Carabinieri, all’interno del Ros ogni tanto ci sono alcuni tipetti mica male, due mesi dopo la sparata di Berlusconi parte il Ros e va a perquisire il maxiarchivio, come veniva definito dai giornali, quello con 6 milioni di dati, su 6 milioni di persone a Palermo e nei giornali si scrive che il maxiarchivio illegale di Genchi sono state intercettate milioni di persone e il Ministro Alfano lo definisce un grave pericolo per la sicurezza della Repubblica, naturalmente l’assoluzione dell’altro giorno, dimostra che Genchi tutto quello che ha fatto lo ha fatto nell’assoluta legalità, anzi ogni volta che Genchi fa un accertamento peritale, lo fa su mandato scritto del magistrato, non è che si inventa le cose da fare, tutti gli incarichi peritali del consulente tecnico del PM devono essere richiesti per iscritto, in modo che non resti nulla di misterioso, tutto documentato.
Nel frattempo Genchi, lo sapete, un mese fa, è stato cacciato dalla Polizia di Stato per ordine del Capo della Polizia Manganelli, anche lì su richiesta pressante di molti politici che se lo volevano levare di torno e è stato destituito dalla Polizia, è la sanzione più pesante ovviamente, gli hanno levato i gradi e l’hanno buttato fuori, è un trattamento che non hanno subito neanche i poliziotti aguzzini, condannati per le violenze al G8 di Genova o condannati per altri episodi di sevizie e di torture, Genchi che non ha mai torto un capello a nessuno, ma ha fatto solo quello che gli chiedevano i magistrati, e l’ha fatto bene, è stato destituito dalla Polizia , quindi non è più un poliziotto, nel suo blog su Ilfattoquotidiano.it scrive “si è conclusa alle 15,15 un’udienza preliminare del processo a mio carico tenuta dal Gup Marina Finiti, il processo è stato aperto per i presunti accessi abusivi alla Siatel oggetto delle contestazioni della Procura di Roma, formulate nel marzo 2009, sempre 2 mesi dopo la sparata di Berlusconi in contestualità con la perquisizione del Ros, con la perquisizione e il sequestro del mio archivio. Alla base delle indagini il rapporto del direttore dell’agenzia delle entrate e gli accertamenti del Ros. Mi erano state contestate le attività di accertamento nei processi più importanti degli ultimi anni, tra questi interrogazione, interpello di quella banca dati relativa al nominativo del Maresciallo del Ros, anche esso, Giorgio Riolo, poi arrestato e condannato dalla Cassazione come talpa nella Dda di Palermo e quello su Maddalena Carollo, la fantomatica intestataria della scheda GSM coperta fornita all’allora Presidente della Regione Cuffaro da Francesco Campanella, per i contatti riservati con Riolo e con un altro ex Maresciallo dei Carabinieri, poi entrato in politica credo nell’Udc Massimo Zucchelli. Grazie alla difesa dell’Avvocato Fabio Repici, ci scrive sempre Gioacchino Genchi, ho dimostrato la legittimità di tutti gli accessi alla Siatel, necessari per l’identificazione dei soggetti poi indagati e condannati per gravissimi reati, dall’omicidio alla strage, dal traffico di stupefacenti alla mafia, dai vari tribunali e Corte d’Assise che avevano utilizzato le risultanze del mio lavoro in quasi tutta Italia, dove una breve camera di consiglio di pochi minuti e dopo un calvario giudiziario di oltre due anni, il Gup Marina Finiti ha pronunciato la sentenza “il fatto non sussiste”. Ormai anche i bambini, commenta Genchi, hanno capito che la montatura del cosiddetto caso Genchi dopo le anticipazioni del Presidente del Consiglio Berlusconi che mi aveva definito il più grande scandalo della storia della Repubblica, serviva solo a bloccare la mia collaborazione con l’autorità giudiziaria nelle più importanti inchieste che si stavano facendo in Italia, nonostante tutto non ho mai perso la mia fiducia nella giustizia, mi sono presentato al Giudice e mi sono fatto processare come loro volevano, la cosa che mi rende più orgoglioso è che anche il Pubblico Ministero di udienza che non è lo stesso evidentemente che aveva fatto quella meravigliosa indagine, la Dott. Ssa Maria Cristina Palaia ha chiesto la mia assoluzione con formula piena.” Sapete qual è il risultato? Il risultato è che Genchi non è più poliziotto in seguito alla campagna di diffamazione e di calunnia e ha perso, anche da privato cittadino, consulente tecnico, titolare di una società specializzata in consulenze tecniche delle procure, gran parte delle sue consulenze, perché? Perché ci vuole un bel coraggio da parte dei magistrati a affidare ancora le consulenze tecniche di indagine a uno che è indagato e addirittura imputato a Roma per avere violato la legge, quindi Genchi ha perso molto del suo lavoro, da un lato ha perso il lavoro in Polizia e dall’altro ha perso il lavoro che svolgeva in aspettativa della Polizia di consulente tecnico di moltissime procure e tribunali.
Dico questo non perché pensi che ci sia stato un complotto a danno di Genchi, c’è stata una campagna violentissima della politica, quasi concentrica, c’è stata un’indagine sbagliata della Procura di Roma, forse per compiacere i politici, questo non lo so perché è un processo alle intenzioni, lo penso, penso che sia stata per compiacere tutti quei politici che lo volevano sotto indagine, ma nessuno di tutti quelli che parlano di errori giudiziari, di quelli che ogni volta che viene o prescritto o magari assolto con varie formule tutt’altro che limpide un potente, urlano subito: e adesso chi paga? Chiedetegli scusa, restituitegli quello che gli è stato tolto, gli avete rovinato la vita, caso Tortora! Questo non è un caso Tortora perché per fortuna Genchi non è mai stato arrestato e per fortuna gode anche ottima salute, ma certamente ha subito un danno nella sua reputazione, ha subito un danno nel suo lavoro e ha subito un danno anche nel suo orgoglio perché immaginate un poliziotto che vede continuare a far carriera in Polizia gente condannata per avere torturato ragazzi innocenti, tipo quelli del G8, che si vede invece lui cacciato dalla Polizia, dopo avere servito né più e né meno lo Stato italiano per tutti questi anni, forse meriterebbe qualche articoletto, forse meriterebbe le scuse di qualcuno e forse chi, con tanta leggerezza parla di errori giudiziari quando riguardano sé stesso, dovrebbe cominciare a rendersi conto che i processi si fanno per vedere se uno è colpevole o è innocente, quando poi si stabilisce che tizio era innocente, bisogna andare a vedere come era nata l’indagine, perché ci sono molte indagini che nascono quando sembra che veramente uno potrebbe essere il colpevole e poi durante il corso del procedimento si scopre che invece, magari non lo era, a questo serve la giustizia, questa però non è un’indagine nata quando sembrata che Genchi avesse commesso dei reati, perché lo si sapeva benissimo anche nel gennaio 2009 quando Berlusconi lo definì il più grave scandalo della storia repubblicana che Genchi non aveva commesso nessun reato, bastava andare a vedere le carte.
Andatevi a prendere i passaparola, gli articoli che abbiamo scritto nel 2008/2009 quando partì l’attacco a Genchi in simbiosi con l’attacco a De Magistris, in simbiosi con l’attacco ai PM di Salerno Nuzzi e Verasani e Apicella che stavano indagando sul complotto, quello sì, che aveva portato a espropriare De Magistris delle sue inchieste a Catanzaro e vi renderete conto che c’erano già allora gli strumenti per capire dove stava la verità, poi non discuto, uno può anche aprire un’indagine e dopo 3 anni non presentarsi in udienza, mandarci un altro che chiede l’assoluzione dell’indagato, fa parte della fisiologia, ma se non ci fosse stato quel fuoco di sbarramento concentrico contro Genchi, probabilmente quell’indagine non sarebbe mai iniziata, probabilmente Genchi sarebbe ancora in Polizia, probabilmente continuerebbe a essere il consulente di gran parte delle Procure dei tribunali per la semplice ragione che è bravo e ci azzecca e bisognerebbe anche interrogarsi su un’altra cosa: ma se per farlo fuori hanno impiegato quell’enorme dispendio di energie e di balle, cosa c’era che non doveva saltare fuori nelle inchieste Why not?, Poseidone e limitrofe?

Guardate che nelle indagini che sono state strozzate sul nascere dopo che le hanno tolte dalle mani di De Magistris e di Genchi e anche di altri che lavoravano lì, che lavoravano in quell’indagine nazionale a De Magistris, c’erano personaggi che guarda un po’, sono venuti fuori in altre indagini! Alcuni sono venuti fuori nelle indagini sulla cricca della protezione civile, altri sono venuti fuori nelle indagini sulla P3 che hanno portato a indagare e/o a arrestare Carboni, Lombardi, Verdini, Dell’Utri, quella nuova Loggia P2 aggiornata ai giorni d’oggi e un altro personaggio sul quale stavano lavorando nell’indagine "Why not?", Luigi Bisignani già piduista, già pregiudicato per la maxitangente Enimont, ora di nuovo attenzionato dalla Procura di Napoli nell’indagine di Woodcock. Erano tutti personaggi che evidentemente fino a 3 anni fa erano molto ben coperti, al punto che appena qualche Magistrato si avvicinata o qualche consulente si avvicinava a loro e ai loro telefoni saltava immediatamente in aria, forse l’indagine Why not? e l’indagine Poseidone attendono ancora di essere scritte e sappiamo esattamente per colpa di chi non hanno potuto arrivare fino in fondo e sappiamo anche che, per non farle arrivare fino in fondo si è fatta strage dei diritti della reputazione dell’immagine dell’orgoglio, onestà, della carriera lavorativa di persone come Gioacchino Genchi, passate parola.

Fonte: beppegrillo.it

 

Buongiorno a tutti, il tempo di fare le condoglianze a Angela Merkel, l’ultima vittima delle nomination porta sfiga di Berlusconi, sapete che non appena Frattini ha annunciato un’iniziativa comune franco – tedesca sulla Libia, la Merkel ha perso rovinosamente le elezioni, la sua speranza è che si smarchi dalla linea Berlusconi, in modo che potrà garantirsi un sereno e proficuo e meraviglioso futuro politico, il tempo di avvertire che è partita la battaglia per chiudere Anno Zero e quindi altre trasmissioni di approfondimento televisivo per un mese e mezzo con la scusa delle elezioni amministrative, esattamente come era stato fatto l’anno scorso.

Figuranti al Tribunale.

Il tempo di domandarsi il perché dello stupore se la Signora Rita Dalla Chiesa a Forum utilizza una figurante, spacciandola per una terremotata de L’Aquila che in diretta spiega ai cittadini italiani come è andata bene la ricostruzione, come è completata la ricostruzione de L’Aquila, mentre basta andare a L’Aquila per rendersi conto del fatto che non hanno ricostruito neanche una capanna, neanche un canile, è tutto un paese di figuranti.
Berlusconi questa mattina ne aveva reclutati un certo numero, cioè un suo sottosegretario, un certo Mantovani che via sms aveva lanciato il reclutamento, la chiamata alle armi per assieparsi tutti quanti sulla scalinata del Palazzo di Giustizia di Milano per testimoniare la propria solidarietà a un imputato per reati gravissimi che tra l’altro è anche il Presidente del Consiglio, si sono presentati al suo ingresso in 49 e alla sua uscita, dopo l’udienza preliminare erano arrivati a 100, quindi diciamo che le capacità di reclutamento del Presidente del Consiglio che dice di avere dalla sua parte la stragrande maggioranza degli italiani, sono piuttosto scarsine e probabilmente stasera nei telegiornali ci racconteranno che una folla oceanica ha accompagnato, anzi forse ha portato in trionfo il Premier verso uno dei suoi processi, il processo Mediatrade dove è accusato di frode fiscale e appropriazione indebita, di avere derubato la sua azienda, peraltro quotata in borsa, per mettersi in tasca fondi neri insieme ai suoi manager, utilizzando le triangolazioni tra società estere e società estera nell’acquisto di diritti di film, di programmi televisivi dall’America, fatti rimbalzare da una società all’altra e a ogni rimbalzo gonfiandone artificiosamente il prezzo.

Era poca gente, tant’è che forse amichevolmente si potrebbe invitare Piero Ricca a disertare, in futuro insieme alle persone di cui Milano Libera, in futuro le manifestazioni almeno pubbliche o a assistervi in silenzio perché questo forse è il momento di lasciarlo solo Berlusconi, è di questo che volevo un po’ parlare oggi, di quello che è più utile fare per accompagnarlo alla sua tomba politica che lo sta aspettando ormai da tempo, stiamo parlando di un personaggio sfigato, ridicolo, che dice cose strane, spesso non dice cose a proposito della Libia perché ha già detto tutto e il contrario di tutto e aspetta di capire chi vince per buttarsi, tanto per cambiare, sul carro del vincitore, è un uomo disperato che annuncia decine di leggi che ben sa che non saranno mai approvate o se saranno approvate non entreranno mai in vigore perché saranno incostituzionali o bocciate dai referendum, ho l’impressione che stia cercando un nemico e quindi in questo momento forse è il caso di non farglielo trovare il nemico, lasciarlo solo, far vedere che è circondato da 4 poveracci, di solito pagati, figuranti, potrebbe essere una strategia utile da questo punto di vista sbagliano anche i magistrati a enfatizzare con una comunicazione stonata certe leggi che vengono fatte contro di loro, ma soprattutto contro di noi, come sbaglia secondo me un quotidiano come La Repubblica a titolare gli articoli sulle leggi ad personam o antigiustizia, la legge contro i giudici, ancora oggi c’era un bell’articolo del giudice scrittore Giancarlo De Cataldo che però aveva purtroppo questo brutto titolo “La cattiva legge che vuole punire le toghe” siamo alle solite, se ci sono leggi con cui il governo vuole punire i giudici, i cittadini se ne fottono perché non sono né il governo, né i giudici, se si continua a parlare di guerra tra politici e giudici, i cittadini che non sono né politici e né giudici se ne infischiano, bisognerebbe invece emettere comunicati un po’ freddi, un po’ algidi nei quali si spiega esattamente cosa cambia non per i giudici, ma per i cittadini nel caso eventuale, improbabile in cui queste leggi passassero e entrassero in vigore, in modo che si riesca a capire che non è un derby tra Berlusconi e i giudici, è una guerra di Berlusconi a noi italiani che è una cosa diversa, Berlusconi contro la guerra alla Libia ma è favorevole alla guerra contro l’Italia, questa è l’unica guerra che lui sta combattendo ininterrottamente da 17 anni perché sa benissimo che i suoi interessi sono incompatibili con i nostri e quindi tra i nostri e i suoi, ha sempre, giustamente dal suo punto di vista, scelto i suoi.
Perché oggi ha tentato anche se poi gli è andata male, questa ridicola gazzarra salendo sul Predellino e salutando una folla inesistente? Questa naturalmente dà il segno della farsa e della tragedia insieme di questo uomo ridicolo, un uomo che sale sul Predellino, si guarda intorno e saluta il nulla, una piazza praticamente vuota, sapete quanto è grande lo spazio antistante il Palazzo di Giustizia in Corso di Porta Vittoria e quanta gente ci vuole per riempirlo, lo sappiamo perché Menotti di noi hanno manifestato nel 1992/1993/1994 in difesa del pool Mani Pulite, c’erano lì sì, folle sterminate che occupavano tutto il Corso addirittura, oggi 49 quando è arrivato e 98/99 quando è uscito, immaginate la pochezza, la miseria se non ci fossero stati i giornalisti e i ragazzi di cui Milano Libera, probabilmente si sarebbe sentita anche l’eco di quello che diceva Berlusconi tanto la piazza era vuota e perché allora lui va e tenta queste prove di forza, questi bagni di folla come vengono chiamati dalla stampa e dalla televisione compiacente? Per vari motivi:

1) per dipingersi ancora una volta sotto assedio, mentre non è sotto assedio per niente, ci sono dei processi, peraltro iniziati diversi anni fa, il processo Mills è iniziato nel 2005, il processo Mediaset è iniziato addirittura prima, il processo Mediatrade è iniziato da 3 anni, l’ultimo è il processo Ruby, non c’è nessun assedio, ci sono vecchi e nuovi processi che dipendono dal fatto che lui continua imperterrito a violare le leggi e a delinquere, però gli serve far vedere che c’è un assedio, che lui è assediato.

2) ragione è quella di buttare in burla i suoi processi, definirli ridicoli, farci una risata sopra, fare le battute sul Bunga, Bunga, dire “porto le ragazze, porto le escort” è un modo per svilire la gravità di ciò di cui è accusato, di depotenziare i processi che lui sa che questa volta si terranno, non c’è modo di evitarli. 3) motivo è quello che dicevo prima, dipingersi come il soggetto di uno scontro con la magistratura, lui solo contro 9000 magistrati e dietro questi magistrati forze occulte potentissime, poteri forti, complotti internazionali, diplomazie che ce l’hanno con lui etc., quindi apparire addirittura eroico in questo sforzo titanico di resistere a cotanto urto. 4) spaventare i magistrati con la piazza, peraltro vuota e con le leggi contro la giustizia, per fare un discorso tipicamente mafioso “o mi assolvete, o vi fermate o lasciate perdere o la smettete di indagare e processarmi oppure io vi faccio del male” e intanto soprattutto faccio del male ai cittadini, questa intimidazione non è fatta soltanto pro domo sua, è fatta anche pro domo di tutti i suoi compari, tra i quali il più pulito ha la rogna!
Ci sono molti personaggi nell’entourage del Cavaliere, il vecchio entourage, la ristretta cerchia e il nuovo entourage che si è recentemente allargato addirittura ai cosiddetti responsabili che arrivano un po’ da tutte le parti, ce ne sono molti che rischiano di finire male, pensate soltanto a Dell’Utri che è in attesa della sentenza di Cassazione del suo processo per mafia che a furia di dire che i politici non vanno in galera, poi finisce che qualcuno ci va in galera, Cuffaro è in galera! Essendo stato condannato in appello a 7 anni, confermato in Cassazione, Dell’Utri è stato condannato in appello a 7 anni, se tra qualche mese, quando la Cassazione si pronuncia dovesse confermare la sentenza di appello, anche Dell’Utri finisce in galera!

Immaginate come può stare tranquillo Berlusconi con Dell’Utri in galera, con tutto quello che sa Dell’Utri. L’ultima new entry è Francesco Saverio Romano che ha fatto tutta la sua carriera politica nella Democrazia Cristiana, poi nel partito di Casini che a un certo punto si è chiamato Udc, lui era il gemello di Cuffaro, lo accompagnava da tutte le parti, anche agli incontri con i mafiosi. Tra i responsabili che sono una trentina alla Camera, Romano è l’unico che ha un’indagine per concorso esterno in associazione mafiosa, più una per corruzione aggravata dalla volontà di favorire Cosa Nostra, quella per corruzione riguarda la spartizione di una parte del tesoro di Vito Ciancimino che è il contabile di Ciancimino, il tributarista, il ragioniere Lapis ed il figlio di Ciancimino Massimo, qualche anno fa avrebbero distribuito tra alcuni politici che avevano dei crediti nei confronti del vecchio Ciancimino o per esserne stati soci o per averne favorito gli affari, ci sono delle intercettazioni che misteriosamente i Carabinieri e la vecchia Procura ai tempi di Piero Grasso e Pignatone non avevano trascritto, sono state scoperte, un paio di anni fa e adesso la Procura sta per mandare queste intercettazioni alla Camera per chiedere l’autorizzazione a utilizzarle nei confronti di chi? Nei confronti di Cuffaro, di Vizzini, di Romano.

Se la Camera desse l’autorizzazione a utilizzarle questi signori che sono indagati per corruzione aggravata dalla fattispecie mafiosa, rischierebbero ovviamente guai, grane, Romano in più ha un’inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa, qualche mese fa la Procura al termine di lungo indagine ha chiesto al G.I.P. di archiviarla, perché? Perché si sono raggiunti molti elementi per ritenere che Romano sia in rapporti con i mafiosi, ma non si sono raggiunti, secondo la Procura elementi sufficienti per garantire che poi al dibattimento Romano venga condannato e quindi cosa si fa in questi casi? Non si chiede il suo rinvio a giudizio con il rischio di vederselo assolvere o prosciogliere addirittura in udienza preliminare, si chiede l’archiviazione, si dice al G.I.P. “mettiamo in freezer questo fascicolo, se emergessero elementi nuovi lo riapriamo, cosa che invece non si potrebbe fare se si chiedesse il rinvio a giudizio e l’imputato venisse prosciolto dal G.I.P. o se si chiedesse il rinvio a giudizio lo si ottenesse e poi al dibattito l’imputato venisse assolto, nel caso in cui emergessero elementi nuovi questo signore non potrebbe più essere giudicato per gli stessi fatti per i quali è già stato prosciolto o assolto, ecco cosa vuole dire l’archiviazione, per questo la Procura ha detto “congediamo in attesa di eventuali elementi nuovi”.

Il ministro di Napolitano.

Il G.I.P. però ha tenuto lì, ha detto “aspettiamo perché nel frattempo è uscita la sentenza Cuffaro definitiva della Cassazione, nella sentenza Cuffaro, siccome Cuffaro alcuni rapporti con i mafiosi li aveva insieme a Romano, nel senso che andava a incontrarli insieme a Romano che era il suo gemellaggio, il suo braccio destro potremmo dire volgarmente, è interessante capire cosa ha stabilito la Cassazione su quello che faceva Cuffaro insieme a Romano, perché una sentenza di Cassazione ha valore di prova, anche in processi diversi, quindi anche in un eventuale processo a Romano, se la Cassazione dovesse dire qualcosa di pesante sul ruolo di Romano al fianco di Cuffaro, ecco che il G.I.P. potrebbe decidere che c’è ormai una prova cristallizzata sulle collusioni di questo personaggio e quindi invece di archiviare, dire alla Procura di chiedere il rinvio a giudizio, perché c’è un elemento nuovo.

Cosa potrebbe dire la Cassazione? Non lo sappiamo perché la Cassazione su Cuffaro ci ha già dato il dispositivo condannato a 7 anni definitivi per favoreggiamento alla mafia, ma non ci ha ancora dato le motivazioni che saranno depositate tra qualche settimana.
In Corte d’Appello però gli stessi fatti erano già stati valutati, tant’è che la sentenza d’appello è stata confermata in toto dalla Cassazione, ci mancano le motivazioni della Cassazione, ma quelle d’appello confermate dalla cassazione le sappiamo, allora per esempio si dice che nel 1991, 20 anni fa quando iniziavano la loro carriera Romano e Cuffaro, andarono da Angelo Siino che era il Ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra e gli chiesero i voti, naturalmente Siino che voti controllava, ovviamente controllava voti mafiosi, era l’uomo messo dal Dott. Riina a gestire il tavolino degli appalti con i politici e gli imprenditori siciliani.

Lo stesso tandem Romano – Cuffaro secondo i giudici d’appello lo ritroviamo nel giro Guttadauro, Giuseppe Guttadauro era il capo della mafia di Brancaccio, quello per avere avvertito il quale delle indagini, delle intercettazioni a suo carico Cuffaro è stato condannato. Guttadauro parlava con un suo uomo, un certo Mimmo Miceli, anche lui poi condannato per mafia e Miceli dice al boss Guttadauro “ho rappresentato e ricordato a Cuffaro alla presenza del candidato Senatore Saverio Romano, la disponibilità e tutto l’impegno da lui manifestati per conto di Guttadauro suo referente” questa è la sintesi che fanno i giudici, quindi Miceli riferisce al boss di avere ricordato a Cuffaro, alla presenza di Romano la disponibilità e l’impegno che lui manifestava per conto di Guttadauro che era il suo referente, quindi lui si è messo a disposizione per conto di Guttadauro nelle mani di Cuffaro e di Romano, questo dice Miceli secondo i giudici di appello e poi Miceli stesso consiglia al boss, scrivono i giudici “di assecondare la scelta del candidato Senatore fatto da Cuffaro - e chi è il candidato senatore? E’ Romano. - in modo da poter accampare specifiche richieste successivamente per le competizioni regionali”, mettiamo il cappello su Romano, sposiamocelo questo candidato fedelissimo di Cuffaro e così poi dopo quando l’abbiamo fatto eleggere gli chiediamo i favori.

Infine - e questo succedeva nel 2001 – sempre nel 2001, il 2001 è l’anno in cui Berlusconi torna trionfalmente a Palazzo Chigi per la seconda volta, ma soprattutto in cui in Sicilia la mafia fa l'enplein, 61 collegi su 61 per il centro-destra.

Nel 2001 in campagna elettorale, scrivono sempre i giudici, citando il mafioso pentito Francesco Campanella, c’è un pranzo a Roma dove ci sono: Campanella (mafioso di Villa Abbate, braccio destro del boss Nino Mandalà, boss, è stato condannato in primo grado, quindi dobbiamo dire ancora presunto boss di Villa Abbate Nino Mandalà, era quello che era amico pure di Schifani), Cuffaro, Romano e altri. A un certo punto una delle persone, dei commensali dice a Romano, ma guarda che Campanella mica ti vota? Pare che sia una battuta, uno scherzo conviviale e invece racconta Campanella, Romano si alzò e disse seriamente, rivolgendosi a me: tu mi devi votare perché noi altri siamo la stessa famiglia! E aggiunge vai a Villa Abbate e ti informi, che famiglia? Non certo la famiglia di sangue, Campanella si chiama Campanella e Romano si chiama Romano, non sono parenti, che vuole dire “siamo della stessa famiglia vai a Villa Abbate e ti informi?” siamo della stessa famiglia di Villa Abbate, evidentemente la famiglia che secondo i giudici ha come boss Mandalà e lasciò attoniti tutti i commensali, un politico che a Roma a una cena o a un pranzo dice esplicitamente a Campanella “siamo della stessa famiglia vai a Villa Abbate” persino per una città italiana, una scena del genere evidentemente lascia un po’ di stucco e poi dice Campanella che Mandalà mi spiegò che Romano era stato autorizzato a candidarsi in quel collegio, perché in quel collegio non c’è candidato che non è espressione di mafia, quindi Mandalà confermò che Romano era della famiglia giusta, la sua!

Se per caso su questi punti e su altri contenuti nella sentenza Cuffaro, la Cassazione dovesse mettere il timbro di autenticità finale, consacrerebbe questi fatti come prove, non più necessarie di dimostrazione nel processo eventuale a Romano, ecco perché il G.I.P. prima di archiviare o di decidere altrimenti sta aspettando che la Cassazione si pronunci.

Intanto però Romano è diventato Ministro, tra tutti i responsabili che sono 30, l’unico che ha un’indagine di concorso esterno in associazione mafiosa, più corruzione, è diventato Ministro, potevano farne gli altri 29? No hanno fatto lui! Gli altri avevano un handicap, non avevano indagini per concorso esterno in associazione mafiosa, Napolitano ha fatto come al solito, prima l’ha nominato Ministro, poi ha assistito al giuramento e poi mentre quello usciva ha fatto un comunicato prendendo le distanze da sé stesso anche, perché è lui che l’ha nominato, secondo l’Art. 92, mi pare, della Costituzione è il Presidente della Repubblica che nomina il Presidente del Consiglio e, su indicazione del Presidente del Consiglio, nomina i Ministri, quindi non è Berlusconi che nomina Romano Ministro dell’agricoltura, Berlusconi propone a Napolitano quel Ministro lì, Napolitano se lo nomina, vuole dire che gli sta bene!

Perché dico questo? Perché sapete che ci sono Ministri che non stavano bene a capi dello Stato e che non sono diventati Ministri, quando Berlusconi portò Previti a Scalfaro, nel 1994 Previti non aveva indagini, era solo l’Avvocato di Berlusconi, quindi era in conflitto di interessi, Scalfaro disse “no, il tuo Avvocato no” e Previti non diventò Ministro della Giustizia. Quando nel 2001 Berlusconi portò Maroni Ministro della Giustizia, io feci un pezzo dicendo “beh ma è proprio il caso di mettere un condannato per resistenza a pubblico ufficiale, un condannato alla giustizia definitivo?” non so se Ciampi abbia letto il mio articolo o si sia informato diversamente, sta di fatto che Maroni non diventò Ministro della Giustizia, ma del Welfare, c’è voluto Napolitano per nominare Ministro dell’interno Maroni condannato per avere picchiato dei poliziotti, Ministro dell’Interno, cioè della Polizia, ma Ciampi non lo fece diventare Ministro della Giustizia e Scalfaro addirittura un Premier mandò indietro, perché nel 1992 in primavera, dopo le elezioni dell’aprile, era iniziata Mani Pulite da due mesi, era finito dentro Mario Chiesa, erano stati indagati Tonioli e Pillitteri i due ex sindaci craxiani socialisti di Milano, pochi altri manager socialisti, Craxi non aveva neanche un avviso di garanzia ancora, si sapeva che l’inchiesta avrebbe potuto arrivare a lui e quando il pentapartito che aveva appena vinto le elezioni, indicò Craxi come Premier, Scalfaro disse “no, io non lo nomino, portatemene un altro e nominò Giuliano Amato” dello stesso partito di Craxi ma meno compromesso con del sistema che stava venendo fuori.

Quindi non c’è bisogno né che uno sia indagato, né che uno sia condannato per non diventare Ministro o Presidente del Consiglio, perché? Perché il Capo dello Stato può decidere se una persona è degna o meno di diventarlo e lo può decidere sulla base di criteri di opportunità, di decenza, di decoro, sentenze penali, fatti documentati, conflitti di interessi, quello che si vuole, immagine… Napolitano invece ha detto di avere preso informazioni sulla situazione giudiziaria di Romano che è quella che vi ho descritto, poi l’ha nominato, poi ha detto: ho preso informazioni sulle gravi imputazioni che pesano sul suo capo e mi auguro, cito a memoria, un chiarimento rapido, forse era il caso di non nominarlo, un Ministro indagato per mafia e corruzione, magari il prossimo giro, magari mi mandi un altro dei responsabili.

E’ anche vero che sarebbe stato difficile giustificare il fatto di negare la nomina di un Ministro indagato per concorso esterno in associazione mafiosa con richiesta di archiviazione e indagato per corruzione, dopo avere nominato Presidente del Consiglio un imputato per corruzione giudiziaria, frode fiscale, appropriazione indebita, falso in bilancio e adesso pure concussione di prostituzione minorile, e indagato a Firenze, ce lo dimentichiamo sempre per le stragi del 1993 che non è mica stata chiesta l’archiviazione, ancora no, dalla Procura di Firenze, l’anno scorso anzi è stata chiesta e ottenuta una proroga delle indagini su Berlusconi, indagato per concorso nella strage.

Forse bisognerebbe chiedere chiarimenti anche su Schifani che come ben sapete è indagato su concorso esterno a Palermo, quindi deve essere per tutto questo che Napolitano decide di nominare pure Romano, facendo però sapere che non gli era piaciuto tanto, adesso si vedrà quando uscirà la sentenza Cuffaro della Cassazione, Romano rischia grosso, quindi voi capite che Berlusconi quando deve spaventare la magistratura, non la deve spaventare soltanto per sé, la deve spaventare anche per conto e in nome di tutti di quegli che gli stanno intorno, che sono così, perché hanno capito che dura poco questa cosa, quindi si stanno giocando le ultime cartucce, una volta che non abbiano più un padrino che li copre e li protegge e lavora per tutti loro a Palazzo Chigi, saranno soli al mondo e se sono colpevoli i finiranno a trenino in galera nei prossimi anni, vedrete, sarà esattamente come quando crollò la Prima Repubblica, quando i Ministri… c’era la ressa davanti a San Vittore e a Poggio Reale, all'Ucciardone e a Regina Celi, tanti erano i Ministri che entravano in galera, vedrete quando cadrà Berlusconi quanta gente finirà in galera, perché? Perché sarà saltato il tappo che teneva tutto compresso.

Lasciamolo solo.

Quindi spaventare finché si è in tempo i magistrati sono tutte mosse disperate naturalmente, ecco perché dicevo che forse è venuto il momento di lasciarlo un po’ solo, perché si capirebbe ancora meglio che siamo di fronte a un caso umano, invece di enfatizzare questo scontro che in realtà non c’è perché è lui che sta dichiarando guerra come al solito a tutto il mondo, tranne al suo amico Gheddafi, gli dispiace non vuole disturbare.

Faccio un esempio per concludere, la legge sulla responsabilità civile dei magistrati, ne avevamo già parlato, adesso è diventata urgente perché c’è un parlamentare della Lega, di cui non mi ricordo neanche il nome perché ti spuntano come i funghi per conquistarsi 15 minuti di celebrità fanno subito una legge per il padrone, che ha infilato in una normativa europea una roba che stravolge completamente la vecchia legge sulla responsabilità civile dei giudici, cos’è la responsabilità dei giudici? E’ una norma che consente ai cittadini che hanno subito un errore giudiziario di avere un risarcimento dei danni, sacrosanto, i giudici che sbagliano devono pagare, è sacrosanto, il problema è come, l’abbiamo già detto! Oggi abbiamo una legge che è nata dal referendum del 1987 è la legge N. 117/88 firmata da un giurista, socialista, padre del nostro Codice di Procedura Penale Giuliano Vassalli, capo partigiano, figura eminente, cosa stabilisce? Se un giudice fa un errore, deve risarcire il danno, naturalmente il cittadino che ritiene di averlo subito, denuncia lo Stato, lo Stato se accerta che ha subito il danno lo risarcisce e poi se quel danno deriva da colpa grave, da un errore pesante del giudice, non da una svista, da un errore pesante fatto da un giudice incapace oppure da dolo addirittura, se il giudice l’ha fatto a posta a fargli quel torto, allora il giudice per quanto riguarda.

La legge è giusta, come fa notare l’ex Giudice Tinti su Il Fatto Quotidiano c’è un errore in quella legge, una cosa sbagliata, che il giudice restituisce allo Stato la somma che lo Stato ha già refuso alla vittima dell’errore, ma fino al massimo di 1/3 del suo stipendio, questo è sbagliato, se il giudice ha sbagliato deve pagare tutto, non fino a 1/3 del suo stipendio, peggio per lui se ha sbagliato!
Non stiamo parlando di sviste, stiamo parlando di errori marchiani dolo e colpa grave, questo dice la legge.
Adesso questo codicillo infilato da questo leghista ineffabile, cosa dice? Dice una cosa diversa: che il giudice oltre che per dolo e per colpa grave, deve pagare – si chiama Pini il leghista – di tasca sua anche nel caso di violazione manifesta del diritto, cosa vuole dire “violazione manifesta del diritto?” se tu hai interpretato o applicato male una norma della procedura, facendo il processo penale o civile.
Per le presunte violazioni del dritto, in tutti gli stati di diritto, non si denuncia il giudice, si fa ricorso in appello o in Cassazione, anzi il ricorso in Cassazione è proprio quello specifico per le presunte, ritenute violazioni del diritto fatto dal giudice che ha giudicato nel merito, c’è sempre un giudizio di merito, di appello e poi le eventuali questioni di diritto si denunciano eventualmente in Cassazione, che senso ha, dopo che tu hai già avuto un verdetto di Cassazione, favorevole o contrario a te non mi interessa, denunciare il giudice per violazione del diritto? E qual è la violazione manifesta del diritto? Chi lo decide se hai fatto una violazione manifesta del diritto, è una cosa che non sta né in cielo e né in terra, il risultato è che con questa formula ampia che non vuole dire niente “violazione manifesta del diritto” qualunque giudice o PM potrà essere denunciato o chiamato a rispondere di tasca sua non “io denuncio lo Stato e lo Stato si rivale sul giudice se ha commesso il dolo o colpa brave, ma io denuncio direttamente il giudice ogni volta che voglio” con questa scusa della violazione del diritto.

Eppure già oggi con la legge che abbiamo e che va benissimo, salvo con quella faccenda del terzo dello stipendio, lo Stato già si rivale sui giudici in caso di grave violazione di legge, dovuta a negligenza inescusabile, certo se il giudice ha fatto un abuso causa negligenza inescusabile, non ha letto un pezzo delle carte degli atti del processo, per esempio grave negligenza inescusabile, il giudice per decidere deve leggere tutte le carte, affermazione determinata da negligenza inescusabile di un fatto la cui esistenza risulta incontrastabilmente agli atti del processo, se tu dici il contrario di quello che risulta dagli atti inequivocabilmente non è una tua interpretazione è che proprio hai preso un abbaglio, negazione dovuta a negligenza inescusabile, di un fatto la cui esistenza risulta dagli atti, è certo, se affermi un fatto che è smentito dagli atti o se neghi un fatto che è inequivocabilmente affermato dai fatti, oppure se limiti la libertà di una persona al di fuori dei casi consentiti dalla legge, oppure senza motivazione, certo se non spieghi perché hai arrestato uno o se lo arresti per un reato per il quale non è previsto arrestarlo o senza i presupposti che consentono di arrestarlo, lì non è che è opinabile, li hai fatto un grave fallo!

Cosa dice questo leghista naturalmente in Commissione Giustizia questa porcata è passata con il solito voto del radicale, ci sono sempre questi radicali che quando c’è bisogno di dare una mano a Berlusconi si danno immediatamente da fare, e quindi hanno introdotto centro-destra, relazione di Pini, voto del radicale eletto con il PD che dà una mano al Cavaliere, il principio della violazione manifesta del diritto, che come vi ho detto non si sa cosa sia.
L’Avvocato Caputo di Giustizia e libertà di Torino mi fa notare che a questo punto ai giudici resteranno due strade per evitare di essere continuamente denunciati: o non condannare, non arrestare, non inquisire più nessuno, ogni volta che arriva una notizia di reato non guardarla, far finta di non vedere, darsi malati, mangiarsi le prove, mangiarsi le bobine con le intercettazioni telefoniche, oppure mettersi d’accordo per fare sentenze tutte uguali primo, secondo e terzo grado in modo che comunque se tutte le decisioni prese dai magistrati in un procedimento vengono confermate nei gradi successivi, nessuno potrà dire che c’è stata nessuna violazione e nessun torto, è questa la giustizia che vogliamo? Abbiamo vari gradi di giudizio e facciamo una legge che indurrà i giudici o a non decidere più o a decidere di darsi sempre ragione, anche quando hanno torto, per paura di essere denunciati? E’ questa la giustizia che vogliamo? Infatti lui dice maliziosamente è ovvio che sarebbero dei mascalzoni i giudici che lo facessero, ma a questo potrebbe portare la legge e se i giudici si mettessero tacitamente d’accordo nel senso che tutte le sentenze di primo grado venissero acriticamente confermate nei successivi gradi di giudizio, dove starebbe la manifesta violazione del diritto? Formalmente si metterebbero a posto gli uni con gli altri, ma il bello è quello che scrive Bruno Tinti che ha la rara capacità di fare degli esempi, su Il Fatto Bruno Tinti, andatevi a vedere il pezzo perché è molto divertente, l’abbiamo intitolato “Una boiata pazzesca” fa due esempi: rapina alle Poste, due testimoni vedono in faccia il rapinatore e in Questura lo riconoscono da una foto segnaletica, è Pippo già condannato 3 volte per lo stesso reato, il PM chiede la cattura di Pippo e il G.I.P. è d’accordo, così dopo un paio di mesi Pippo finisce in prigione, dice che è innocente e che il giorno della rapina lui era in Spagna a Marbella insieme con la sua fidanzata Lucia. Rogatoria estera; al giudice spagnolo la ragazza dice che è proprio vero, il 25 marzo stavano insieme. “Siamo andati a Porto Banus, poi abbiamo mangiato a La Moraga, poi siamo andati a fare compere al Corte Inglès, poi siamo andati a giocare a tennis al circolo di Manolo Santana e poi abbiamo cenato lì.” Il giudice chiede da quanti giorni Pippo era a Marbella. “Eh, 2 o 3”. “E il giorno prima, il 24 marzo, cosa avete fatto?” “Eh, boh, cioè, non so. Ah sì, siamo stati al mare.” “Al mare dove? Nikki Beach? Play Fantastica?” “Mah, al mare, adesso non mi ricordo.” “Tutto il giorno?” “Beh no, poi siamo andati a fare compere.” “Dove?” “Mhhh” “E il giorno dopo, il 26 marzo?” “Ma insomma, adesso non mi ricordo, e poi che c’entra con la rapina?” Il Pm non crede a Lucia, crede ai testimoni che hanno riconosciuto Pippo e chiede il rinvio a giudizio; il Gip la pensa come il Pm e anche il Tribunale: 5 anni di galera in primo grado a Pippo per la rapina. In Appello l’avvocato di Pippo dice che Lucia ha importanti rivelazioni da fare (la fidanzata), in Tribunale non era stata sentita, era irreperibile e quindi sono state accettate come prova le dichiarazioni per rogatoria in Spagna. Lucia arriva al processo d’appello e spiega tutte quelle cose che prima non ricordava adesso se le ricorda, racconta tutto per filo e per segno dove sono stati il giorno prima, il giorno stesso e il giorno successivo e allora la Corte d’Appello le crede e assolve Pippo. Chi ha sbagliato? I giudici del Tribunale che hanno creduto al G.I.P., che aveva creduto al PM che non aveva creduto a Lucia? O hanno sbagliato i giudici d’appello che hanno creduto a Lucia? Nessuno dei due, ha sbagliato dal punto di vista di Pippo, perché? Perché c’erano elementi tali, i testimoni all’accusa per ritenerlo colpevole e le titubanze della Lucia in primo grado.
In appello Lucia ha sfoderato una memoria di ferro peraltro recentissimamente riempita di quei buchi che aveva in primo grado e quindi i giudici hanno avuto dei dubbi e nel dubbio, dato che bisogna condannare solo oltre ogni ragionevole dubbio, allora hanno assolto, non hanno detto che quelli di prima avevano sbagliato, hanno detto che a loro è venuto il dubbio che avesse ragione Pippo in base a quello che ha detto la fidanzata.

Non c’è nessun errore giudiziario né prima, né dopo, per convenzione noi accettiamo la sentenza che arriva dopo, se viene confermata in Cassazione, questa sentenza di assoluzione in appello diventa definitiva, c’è stato mica un errore giudiziario? No, Pippo può essere risarcito? Assolutamente no, ci mancherebbe altro che tutti quelli che vengono prima indagati, poi arrestati o anche solo indagati e rinviati a giudizio, condannati in un grado e assolti in un altro, potessero avere il risarcimento, sarebbe la fine!

Ecco com’è facile suggestionare la gente con questa storia che il giudice deve pagare quando sbagliata e in realtà poi non sappiamo bene cosa vuole dire quando sbaglia, adesso l’altro esempio che riguarda Berlusconi, processato per prostituzione minorile.
Berlusconi è processato per prostituzione minorile, perché? Perché ritengono i giudici che sapesse che Ruby era minorenne, quando, secondo l’accusa andava a letto con lei e poi la pagava. Se i giudici lo condannano in primo grado e poi lo assolvono in appello, è semplicemente perché in primo grado hanno creduto agli elementi notevoli che ha portato l’accusa e in appello è venuto il dubbio che possa avere ragione lui, mettete per esempio che qualcuno insinui il dubbio che hanno sbagliato a registrare la data di nascita all’anagrafe in Marocco, sapete che erano anche andati alcuni emissari, come abbiamo raccontato su Il Fatto per cercare di alterare quei registri, quindi mettiamo che in questo pro e contro, processo indiziario, è chiaro che nel processo dove c’è la foto del colpevole che infila il coltello nella pancia della vittima non è un processo indiziario, ma ci sono i processi indiziari dove è importante il mosaico per rendere più probabile la tesi dell’accusa e della difesa e in quei processi la valutazione soggettiva del giudice varia, uno può essere convinto della consapevolezza e un altro può avere un dubbio in più e convincersi dell’innocenza, oppure può emergere un fatto nuovo dopo che supera la decisione che è stata presa prima o può essere valutato diversamente, quindi non c’è nessun errore se viene condannato da una parte e assolto dall’altra, semplicemente c’è una diversa valutazione del materiale.

L’errore sarebbe se ci fosse un’intercettazione negli atti in cui Emilio Fede dice a Berlusconi “guarda che ho controllato, è maggiorenne, puoi andarci a letto tranquillamente” e Berlusconi “ah grazie, io controllo sempre, mi raccomando!” in questo caso Berlusconi avrebbe la prova che era stato buggerato, avrebbe la prova che lui credeva veramente che era maggiorenne, se i giudici ignorassero questa intercettazione per condannare Berlusconi, ecco il dolo, ecco la colpa grave, ecco la negligenza inescusabile, non hanno guardato bene oppure hanno letto quell’intercettazione e l’hanno imboscata, nel primo caso colpa grave, nel secondo caso dolo, hanno fatto apposta, in quel caso sì che Berlusconi condannato in assenza di quella telefonata e poi assolto in presenza di quella telefonata avrebbe tutto il diritto di richiedere il risarcimento allo Stato che poi chiederebbe i danni ai giudici che hanno fatto quella porcata.

Forse è questo che si chiede all’informazione e anche alla Magistratura associata: meno strepiti. "Berlusconi ce l’ha con noi, ci vuole punire", lo sappiamo che vi vuole punire, ma ai cittadini non gliene frega niente, invece è molto importante far capire ai cittadini che razza di processo viene fuori, se l’imputato può far causa al suo giudice, quindi freddezza, nervi saldi da parte di tutti, anche di quelli che vogliono andare a manifestare contro quelli che manifestano per Berlusconi e possibilmente cercare di spiegare chirurgicamente e freddamente ai cittadini cosa succede a noi se passano queste leggi, ben sapendo che ormai per fortuna se Dio vuole ne passeranno ben poche. Bisogna cercare di fare questo salto, vi do solo un dato: l’altro giorno a un convegno il sondaggista Pagnoncelli ha raccontato che per gli italiani l’emergenza N. 1 non è né la Libia, né quei poveri immigrati a Lampedusa, né tanto meno il federalismo, l’emergenza vera dell’Italia è l’evasione fiscale e la corruzione e le mafie, i soldi che sfuggono allo Stato con il nero e che quindi i cittadini onesti sono costretti ogni anno a rabboccare pagandone di più di tasse. Questa è l’emergenza N. 1 per i cittadini italiani nei sondaggi, vi pare normale che il politico più votato alle ultime elezioni sia stato un signore imputato di evasione fiscale e corruzione? Bisogna cercare di unire queste due informazioni: è giusto avercela con l’evasione fiscale, con la corruzione e con le mafie finalmente siamo arrivati a avercela con questi che sono i veri problemi dell’Italia e quindi per favore non facciamoci più rappresentare da un imputato di corruzione e evasione fiscale, è questo link che manca, abbiamo le due informazioni ma non riusciamo ancora a metterle insieme, strepitare gli uni contro gli altri non serve, invece far passare questi messaggi per chi lo può fare è molto più utile, passate parola, buona settimana!

Fonte: beppegrillo.it

 
By Admin (from 31/01/2011 @ 14:00:42, in it - Video Alerta, read 3332 times)

Buongiorno a tutti intanto partiamo dalle buone notizie, Salvatore Cuffaro, già governatore della Sicilia, parlamentare della Repubblica eletto con l’Udc , poi passato con Berlusconi in una delle liste fiancheggiatrici nate negli ultimi mesi è il carcere da sabato per una condanna definitiva a 7 anni per favoreggiamento aggravato dall’intenzione di favorire Cosa Nostra per avere informato un mafioso conclamato, condannato in via definitiva già una volta, come Giuseppe Guttadauro boss di Brancaccio e un imprenditore considerato mafioso e condannato insieme a lui e che è Aiello, delle indagini a loro carico e delle intercettazioni a loro carico e quindi per averli favoriti nel cercare di sfuggire alle indagini che a suo tempo erano condotte dalla Procura di Palermo.

Cuffaro in galera.

Un reato gravissimo naturalmente, il Governatore, il Presidente della Regione Sicilia che aiuta un mafioso già all’epoca condannato e un altro che sarà poi condannato a sfuggire o a tentare di sfuggire alle indagini, li informa del fatto che sono indagati e che sono intercettati… chi gli abbia dato la notizia non si è mai saputo, sta di fatto che è accertato dall’altro giorno che lui, tramite intermediari, ha passato quella notizia ai due mafiosi.
Uno già conclamato, l’altro lo sarebbe stato in futuro, questi sono i fatti, ha destato molta sorpresa, molta emozione il fatto di vedere entrare un parlamentare in carica nel carcere di Rebibbia perché a memoria d’uomo negli ultimi anni, pure gli decenni si era visto qualcosa del genere soltanto a proposito di Previti che andò a Rebibbia a scontare i 7,5 anni delle sue due condanne per corruzione giudiziaria, caso Mondadori e Caso Mills ma poi, grazie all’indulto e grazie a una lettera che si era fatta fare da Berlusconi la ex Cirielli trascorse solo 3 comuni di quei 7 anni e mezzo in carcere, mentre il resto andò a farlo prima ai domiciliari e poi addirittura in affidamento al servizio sociale, cioè in assoluta libertà.
Cuffaro invece ha un problema rispetto a Previti, la condanna è più o meno uguale, Previti 7,5 anni, Cuffaro 7 ma il reato per via dell’Art. 7, dell’aggravamento mafiosa non è soggetto a indulto e quindi non c’è lo sconto dei 3 anni e quindi Cuffaro non può sperare che scenda il totale a 4 anni, che poi con vari benefici etc., rapidamente scenderebbe a 3, a quella soglia sotto la quale si possono scontare le condanne in affidamento al servizio sociale e quindi i primi 4 dei 7 anni, se non cambieranno le leggi, li sconterà in carcere, carriera ovviamente finita, tanto più che nei prossimi giorni dovrebbe arrivare dal Gup del Tribunale di Palermo, l’altra sentenza per l’altro processo che la Procura gli ha intentato per concorso esterno in associazione mafiosa, per avere proprio non fatto dei favoreggiamenti così episodici, ma per essere stato proprio stabilmente come politico al servizio di Cosa Nostra.
E il suo vecchio maestro Mannino non gli ha fatto un gran favore ieri quando in un’intervista a un quotidiano, ha ricordato come si incazzò moltissimo quando Cuffaro andò a chiedere i voti per lui, per Mannino a Angelo Siino che era il rappresentante della mafia nel tavolino degli appalti e che quindi ovviamente gestiva un sacco di voti.
Non è naturalmente una buona notizia il fatto di vedere una persona che va in galera, non è mai un bello spettacolo vedere una persona andare in galera, è una buona notizia il fatto che su 70 mila, ormai siamo a 70 mila, detenuti delle patrie galere, ci sia almeno un rappresentante della classe politica, classe politica che invece meriterebbe di dare ben altro tributo alla popolazione carceraria, almeno uno è finito dentro, a scontare una pena definitiva e è abbastanza triste vedere che molti, anche in buonafede fanno i complimenti a Cuffaro per il contegno, perché non si è messo a strillare contro i magistrati e perché si è consegnato alla giustizia, altri 70 mila detenuti attualmente in questo momento delle patrie galere hanno fatto nella stragrande maggioranza dei casi la stessa cosa e non hanno ricevuto nessun complimento, una volta condannati sono finiti dentro e non si sono messi a strillare contro il complotto giudiziario, la giustizia politicizzata e cazzate del genere.
Sarebbe interessante, ma questo è un quesito che lasciamo a quelli del centro-sinistra che non vedono l’ora di allearsi con Casini, sapere se Casini leader dell’Udc ha qualcosa da dire in merito, perché qualcuno di voi ricorderà, gira su You Tube il filmato, anzi magari lo potete cercare e linkare sotto il nostro Passaparola, quando andò a Anno Zero a fare una sceneggiata con la coppola in testa, ma il filmato a cui mi riferisco è un altro, qualche tempo dopo Casini andò a Anno Zero e Michele Santoro gli fece una domanda, gli disse: ma lei è pronto a giurare sull’innocenza di Cuffaro? Casini disse: sì, tant’è che aggiunse anche che lui alle elezioni non avrebbe candidato nessun inquisito o imputato, tranne Cuffaro sul quale metteva la mano sul fuoco, si impegnava lui e non essendo stato ancora condannato in via definitiva fu una posizione comprensibile, il leader del partito dice: gli altri non li candido, su questo garantisco io, attenzione però, se uno garantisce su Cuffaro e mette la mano sul fuoco, se poi Cuffaro viene condannato definitamente, quello la mano che ha messo sul fuoco se la brucia, quindi pagherà mai Casini qualche pedaggio per avere garantito con la mano sul fuoco sull’onestà di una persona che oggi è in galera per favoreggiamento della mafia?
Ci vorrebbe naturalmente un’informazione che fa queste domande a Casini e invece non c’è, speriamo che torni a Anno Zero e così Santoro o chi per esso potrà chiedergliene conto: si ricorda quando garantita per Cuffaro? Adesso quella mano? Faccia vedere le mani! E invece naturalmente Casini potrà addirittura farsi bello del fatto che Cuffaro non stava più con lui nel momento in cui è entrato in Carcere perché lui l’ha portato in Parlamento e poi Cuffaro naturalmente è passato con Berlusconi, anche perché sapete che Berlusconi è un collezionista di condannati, quando ne vede uno in un altro partito si ingelosisce e lo vuole assolutamente per sé!
Altra buona notizia, quello che è successo l’altro giorno a Lissone, vicino Monza, il Sindaco del Pdl, insieme a Stefania Craxi hanno inaugurato una piazza, Piazza Bettino Craxi nell’11° anniversario della morte, per fortuna queste cose non si possono più fare di nascosto, perché la rete è impietosa, la rete ha questo di bello, se vai a cercare trovi tutto e quindi Piero Ricca, cittadini comuni, attivisti dell’Italia dei Valori si sono dati appuntamento per partecipare anche loro all’inaugurazione della piazza e hanno cominciato a gridare così forte chi era Craxi, cioè un ladro, corrotto, latitante, che praticamente la cerimonia che si doveva tenere in piazza, ha dovuto tenersi in un teatro perché la Signora Craxi e i suoi compari sono stati costretti alla fuga, a nascondersi in un teatro dove giustamente sono andati a nascondersi e intanto in piazza, la targa con scritto “Piazza Craxi” veniva sostituta da un cartello di cartone con scritto “Piazza Sandro Pertini Presidente di tutti gli italiani” socialista anche lui, guarda caso con lo ricorda mai nessuno, forse perché era onesto e quindi non è di buon esempio, mentre invece tra i socialisti morti quello che viene sempre più ricordato è quello che ha distrutto il partito socialista e cioè Craxi, meno male che c’è la rete che certe porcherie non possono più avvenire impunemente, c’è sempre qualcuno che va a disturbare e che segnala, marca il territorio, il fatto che c’è qualcuno che non ci sta, c’è qualcuno che dice no, invece ci sarà anche uno solo che dice no, c’è speranza per tutti gli altri.
Sempre a proposito di Craxi qualcuno di voi avrà visto, spero pochi per il vostro stomaco e fegato, un’orrenda pompa funebre andata in onda ieri sera a Tv7, che è il settimanale del Tg1 diretto da Augusto “Minzolingua” un orrendo sedicente documentario condotto da un regista ex socialista che è stato appena nominato Direttore del Teatro Mercadante di Napoli dal nuovo governatore socialista pure lui e berlusconiano Caldoro, questo regista che credo si chiami De Fusco ha fatto un’operazione che era talmente encomiastica che credo abbia imbarazzato anche i craxiani, perché Craxi è stato paragonato nell’ordine a Gesù Cristo, all’adultera lapidata, a Edipo a Colonno, a Antigone, a Prometeo, una roba dell’altro mondo in un’ora e più non sono mai riusciti a pronunciare, sono riusciti a mai pronunciare la parola “tangenti” naturalmente c’era la collaborazione di alcuni noti pregiudicati che disquisivano sulla grandezza di Craxi ho calcolato che facevano una decina di anni di galera insieme c’erano Martelli, Carra, De Michelis, Di Donato, Pomicino, 10 anni di galera in totale, più 10 anni che aveva totalizzato Craxi e poi c’erano ancora incensurati anche così per cambiare un po’ che aggiungevano, due dei quali vengono dal PC, avrebbero dovuto essere orgogliosi della diversità berlingueriana rispetto al craxismo , invece no, erano molto pentiti del fatto che il loro partito avesse contrastato Craxi, uno è Ranieri che sta tentando di diventare vicinissimo a Napolitano e sta tentando di diventare Sindaco di Napoli e l’altro è Petruccioli, l’ex Presidente della RAI dormiente, comunque per dirvi quanta distanza c’è tra il paese reale che per fortuna esprime i contestatori di Piazza Craxi a Lissone e il paese partitico, il bunker come l’abbiamo chiamato su Il Fatto e si chiude sempre più in sé stesso perché tutto intorno sta franando quasi la fine del mondo, sicuramente la fine della seconda Repubblica.

Craxi beato, Berlusconi salvato.

Il fatto che si beatifichi Craxi invece di lasciarlo riposare in pace a 11 anni di distanza, fa pensare perché questa insistenza nel tentare di ribaltare le sentenze definitive, questa insistenza nel tentare di beatificare un politico, l’unico politico morto latitante nella storia d’Italia, evidentemente non lo fanno per Craxi del quale non frega niente a nessuno, a parte naturalmente i parenti stretti, lo fanno per i vivi, beatificano Craxi per legittimare gli stessi comportamenti commessi dai vivi, quindi se Craxi è un santo, allora anche Berlusconi!
In fondo si dice nei bar entrambi amanti delle donne, entrambi un po’ disinvolti con il denaro, grossi personaggi, guardate la piega che ha preso la gestione mediatica dell’inchiesta sul cosiddetto caso Ruby e vi renderete conto che si va esattamente nella stessa direzione, avevo detto la scorsa settimana “non ce ne frega niente di quello che fa Berlusconi tra le lenzuola di casa sua, a patto che tra le lenzuola non si commettano reati e che per coprire quei reati non se ne commettano degli altri anche fuori dalle lenzuola, nel qual caso naturalmente si va a processo”. Cosa hanno fatto, si sono anche riuniti a Arcore i giornalisti lecca culo della scuderia e hanno stabilito la linea, la linea la dà Alfonso Signorini che è il più intelligente di loro, del resto gli altri sono Sallusti etc., quindi anche Signorini svetta con una mente eccelsa, Signorini è abile nella gestione, nel maneggiare questo materiale, gli dice Chi, un rotocalco letto da centinaia di migliaia di persone poco attrezzate dal punto di vista dei fatti perché? Perché leggono Chi, dall’altra parte conduce un programma televisivo su Canale 5 e lì giostra la fidanzata di Berlusconi, la fidanzata poi non si è trovata, sapete che la stanno ancora cercando, bisogna trovarne una che sia disposta a dire: sono la fidanzata di Berlusconi e a pronunciare tutte queste parole senza che le venga da ridere, quindi ancora non l’hanno trovata, fanno dei provini ma non si riesce a trovarne una che riesca a dire: sono la fidanzata di Berlusconi, senza che le scappi da ridere!
Poi naturalmente non può essere una escort, altrimenti sarebbe inutile, immaginate una escort che dice: sono la fidanzata di Berlusconi, partecipo alle feste, giuro che non ci sono escort, se è una escort non ci crede nessuno, quindi infatti ultimamente stavano cercandola tra alcune bulgare e alcune russe che tra l’altro costano meno, non l’hanno trovata neanche lì, le ricerche stanno proseguendo, ma la fidanzata di Berlusconi è stata un’ottima arma di distrazione di massa perché immediatamente quella parte del popolo italiano beota che vive tutto questo come un romanzo rosa e che non ha capito qual è il senso, qual è la gravità, quali sono i punti gravi di questa storia, immediatamente tutti dietro la bufala della fidanzata di Berlusconi… titoli a caratteri cubitali su Libero, su Il Giornale che poi vengono rilanciati delle rassegne stampa, è così che si porta l’attenzione della gente fuori dal nucleo dello scandalo per farla pascolare intorno a fidanzate, gossip, quelli che dicono: se ne fa 20 o 30 alla volta, è grande, l’ha detto anche Belpietro l’altra sera, a questo proposito credo che sappiate perché alcune ragazze raccontano queste tristi file davanti alla camera del Cavaliere “avanti un’altra” ogni 5 minuti come alla mutua con il numeretto, come all’ufficio postale, stiamo parlando naturalmente non di un grande amatore, stiamo parlando di un signore che ha avuto dei problemi, un’operazione, una ricostruzione e che 5 minuti, più 5 minuti, più 5 minuti, ovviamente indicano un problema, indicano un caso patologico, non indicano virtù amatorie da vantare in televisione, eppure anche lì: hai visto se ne fa 20, 30, grande! Gli altri sono invidiosi, pensate a che livello è arrivata l’informazione in Italia!
Depistaggi soprattutto per concentrare l’attenzione sull’aspetto che interessa meno, l’aspetto del sesso a Arcore che interessa soltanto per un particolare, cioè se c’è stato sesso con una minorenne e se questo sesso è stato retribuito, nel qual caso scatta il reato di prostituzione minorile, su tutto il resto quante se ne fa, ammesso che se le faccia e per usare naturalmente la terminologia che usano questi elegantoni dei suoi servi, tutto questo riguarda esclusivamente lui, hanno il seno nudo, non hanno il seno nudo, si spogliano, la gonna corta, stretta, la mutanda, lo slip, il tanga, il reggiseno, non ce ne frega niente, l’unico punto fondamentale è: c’erano minorenni? Sì o no, ha fatto sesso con minorenni? Sì o no, le ha pagate per fare sesso? Sì o no, se non c’è questo il reato non c’è e quindi quello che succede a casa sua, ha ragione lui, è affare suo, sempre che quello che fa a casa sua anche se non fosse reato e non fosse poi dimostrato il sesso con minorenni a pagamento, non lo costringa a commettere dei reati per coprire quello che ha fatto in casa sua, nel qual caso ci interessa anche quello che ha fatto in casa sua, ma meno, perché? Perché qui il reato più grave sul quale guardate un po’ il caso, si glissa sempre nei titoli dei grandi giornali e delle grandi trasmissioni, a parte Anno Zero che infatti è di nuovo nel mirino, è la concussione e cioè quello che è accaduto in Questura la notte del 27 maggio, lì si glissa, perché? Perché lì non c’è niente da fare, lì quello che è successo è documentato, non c’è testimonianza di questa o quella mignotta che possa, più o meno prezzolata, smentirlo, Berlusconi sta pagandole tutte queste ragazze, tant’è che non si riesce più a capire se le paga ancora per quello che hanno fatto insieme a lui in casa sua o se le paga già per le testimonianze false che rilasciano in Procura!
Abbiamo documentato su Il Fatto quotidiano grazie a quel segugio memorabile che è Marco Lillo, bonifici fino a lunedì scorso, fino a una settimana fa, quando lo scandalo era già su tutti i giornali, a una certa Sorcinelli e negli stessi giorni testimoniava sullo scandalo davanti agli inquirenti, bonifici che per mesi si sono susseguiti che ammontano a un totale di 115 mila Euro in meno di un anno, stiamo parlando di uno stipendio di un manager, l’ultimo bonifico lunedì scorso, 10 mila Euro dopo che aveva parlato con gli inquirenti, è un caso Mills o sono ancora retribuzioni per i Bunga Bunga? Chi lo sa, certamente è curioso che l’indagato paghi la testimone, mentre e dopo che ha testimoniato, ma su quello che è successo in Questura non c’è verso, perché? Perché le telefonate alla Questura vengono tutte registrate e poi dopo le registrazioni ci sono i verbali, dove i poliziotti raccontano quello che è successo e allora, mi aiuto con un articolo di Piero Colaprico che fa il punto su quello che è successo in Questura, per dimostrarvi cos’è che preoccupa veramente, mediaticamente a livello internazionale a preoccupare è ovviamente la prostituzione minorile, ma giudiziariamente a preoccupare è la concussione, perché la prostituzione minorile credo sia punita con una pena massima di 4 anni, mentre la concussione è punita con una pena massima di 12 anni.
Corso Buenos Aires, scrive Piero Colaprico, ore 19,13 Hermes C. (poliziotto) cerca attraverso il 113 che registra ogni chiamata, il PM di turno dei minori, Anna Maria Fiorillo, il poliziotto è alle prese con Ruby che è stata appena fermata per una denuncia di furto e accusata di avere derubato qualche migliaia di Euro a una sua amica.
In attesa che gli passino la Fiorillo, il poliziotto dice a Ruby “poi ti spacco le gambe appena ti vedo per la strada” Ruby in sottoscritto dice “vengo con te a fare l’amore allora” il poliziotto dice “no te con me non vieni da nessuna parte” nel frattempo arriva la PM di turno, la Fiorillo, l’agente spiega la situazione, minorenne marocchina, fuggita da una comunità, accusata di furto a Milano, senza fissa dimora, senza documenti , la Fiorillo dice “potrebbe chiedere alla ragazza come faceva a pagare l’affitto?” per capire che lavoro fa, se ha almeno un lavoro fisso, il poliziotto sì “come facevi a guadagnare i soldi per l’affitto?” poi riferisce alla Fiorillo “dice che fa la ballerina di danza del ventre presso alcuni locali di Milano” la Fiorillo dice “ah ecco, la ballerina di danza del ventre, noi non siamo abituati a fare andare in giro i minorenni sì, dica a questa ragazza che non credo proprio che resterà in Italia, tra poco è maggiorenne e se va avanti così ci sarà l’ordine di espulsione, salvo che la signorina non accetti di inserirsi in un progetto educativo” quindi praticamente la smetta di scappare e di prenderci in giro.
Poliziotto “dai terminali risulta un vecchio precedente per furto” Fiorillo “vede, è una sbandata, quindi la metta in una comunità sperando che sia aperta, se non dovesse accoglierla – ormai 19,30 – se c’è una comunità ancora aperta a quell’ora che può ricevere etc., mettetela lì dice” “se non dovesse accoglierla, l’autorizzo a trattenerla fino a domani mattina, finché il pronto intervento, c’è un servizio comunale a posta che cerca le comunità per ragazzi minorenni in difficoltà, non si metterà in moto per trovarle un posto o per vedere dove è finito il padre”, le procedure fino a questo momento sono perfette e vanno avanti sì, si fa sempre così in questi casi naturalmente, nessuno sa di Berlusconi dietro a questa ragazza, quindi la trattano ovviamente come trattano tutti i casi di minorenni fermate senza fissa dimora, senza un documento di identità, senza un lavoro o comunità o trattenuta in Questura.
Le procedure sono perfette e vanno avanti così, sempre attraverso il 113 il poliziotto alle 20,43 avvisa il commissario Capo di turno in questura, Dott. Ssa Giorgia Iafrate che già sa “la teniamo qui e domani mattina eventualmente trovano la comunità” dice la Iafrate allora il poliziotto dice “consideri che la signorina è un modellino molto sole, Ruby fa un battibecco con il poliziotto perché non accetta di essere chiamata “un modellino” il poliziotto dice “no, non ho detto volgare, ho detto da sole stai calma “la Iafrate interviene “ma perché, come è vestita questa ragazzina?” il poliziotto “con un toppino tipo prendisole e dei jeans ma non ha altro addosso”, era piuttosto succinta Ruby, i poliziotti hanno il permesso di farle cercare gli abiti a casa dell’amica che la ospitava Micelle Consesao, anche lei prostituta brasiliana, ma nel frattempo Michelle è in fibrillazione, cosa fa? Chiama Giuseppe Spinelli, il ragioniere, il contabile di Berlusconi, chiama Silvino Berlusconi, la prostituta brasiliana che abita nei paraggi di Corso Buenos Aires ha il cellulare privato di Berlusconi che si trova a Parigi in missione di Stato, naturalmente Berlusconi non risponde perché è a cena con altri ospiti.

La concussione di Berlusconi.

Allora manda un sms e così arriviamo alle 23,49, mentre il poliziotto Landolfi cerca una comunità per Ruby, arriva la telefonata di Berlusconi, ora sappiamo, scrive Colaprico, che Ruby in Questura a Milano per cui è una notizia destabilizzante, ora lo sappiamo, pensate la confusione in Questura, telefona Berlusconi da Parigi, deve essere successo il finimondo!
Tutti possono pensare a tutto, tranne che stia telefonando per Ruby, dal verbale del Capo di gabinetto della Questura Pietro Ostuni “il Presidente del Consiglio mi ha detto che vi era in Questura una ragazza di origine nord – africana che gli era stata segnalata come nipote di Mubarak e che un consigliere parlamentare, la Signora Minetti si sarebbe fatta carico di questa ragazza” la Minetti in realtà è un ex soubrette, consigliere regionale che Berlusconi ha nominato su due piedi consigliere parlamentare per fare andare a prendere la ragazza, la Signora Minetti si sarebbe fatta carico di questa ragazza, la telefonata finì così, a questo punto è chiaro che Berlusconi sa che la ragazza è minorenne, altrimenti non si preoccuperebbe di mandare qualcuno che la prenda in carico, perché se fosse maggiorenne e decidessero di rilasciarla potrebbe andarsene con le sue gambe, visto che i maggiorenni, non hanno bisogno di affidatari.
Una grande di telefonate di Ostini si abbatte in seguito sulla neo poliziotta Iafratti Ostuni comincia a perseguire questa Iafratti. Dal verbale del Questore Vincenzo Indolfi “mi sono preoccupato che la gestione della minorenne fosse stata lineare, il fatto che la Presidenza del Consiglio avesse raccontato una balla per me era poco importante” il Questore di Milano mette a verbale che il Presidente del Consiglio ha raccontato una balla, che è la nipote di Mubarak e quindi ha fatto capire che si rischia un incidente diplomatico, ha messo in agitazione la Questura inducendola a fare cose che non avrebbe dovuto fare e che non avrebbe mai fatto senza quella telefonata, perché? Perché tutto stava procedendo come sempre si fa in questi casi o in una comunità o resta in Questura fino a quando non si trova una comunità.
Dice Indolfi “il fatto che Berlusconi ci ha raccontato una balla per me era ininfluente, io volevo comunque che le cose andassero regolarmente” e in realtà le cose da quel momento non vanno più regolarmente, un fax viene mandato in Sicilia alla comunità, una delle comunità dove lei era stata, una relazione delle volanti smentiscono la correttezza delle procedure, Ruby esce alle 2, accompagnata dalla Minetti che invece di prendersene carico, come ha detto Berlusconi, la sbologna a Michelle Consesao, la rimette nelle mani di un’altra prostituta e Berlusconi dice “sono intervenuto per salvare questa ragazza” lui per salvarla dai poliziotti, la fa consegnare dalla Minetti a una prostituta, è un salvataggio meraviglioso, la ributtano sul marciapiede! Per salvarla dalla polizia, non dalla prostituzione, la rimettono a fare la prostituta, il Presidente del Consiglio e una consigliere regionale delegata, consigliere parlamentare!
Mentre Ruby esce alle 2 con la Minetti in Questura continuano a fare degli accertamenti che avrebbero dovuto fare prima di lasciarla uscire, alle 4 finalmente si riescono a rintracciare i genitori che abitano a ?Letojanni? in Provincia di Messina se non erro, vengono buttati giù dal letto, dichiarano di non avere i documenti della figlia e naturalmente negano qualunque parentela con Mubarak , visto che sono marocchini e Mubarak è il Presidente egiziano.
Altro dettaglio, poco noto, la Bocassini e gli altri PM quando interrogano Ostuni gli chiedono “come mai in questa relazione non vi è traccia della telefonata ricevuta dal Presidente del Consiglio e della bugia raccontata ai poliziotti?” Ostuni non lo sa, non sa rispondere il dato di fatto, osserva Colaprico è che le relazioni sono omissive, ma se chiunque di noi avesse inventato una simile balla, cosa gli sarebbe successo dopo da parte della polizia? E’ stato o no l’abuso della sua qualità di Capo del Governo a far ottenere a Berlusconi qualcosa di impossibile per i cittadini normali?
Questo è il problema, naturalmente i fatti sono questi, l’abbiamo capito, la Questura fa una cosa che mai avrebbe fatto se non avesse telefonato Berlusconi, Belpietro che non capisce niente di diritto, l’altra sera in televisione ha detto: ma se ci fosse concussione la Procura dovrebbe incriminare quei funzionari della Questura che hanno rilasciato Ruby prima di averla identificata, contravvenendo tra l’altro agli ordini del PM di turno, se non li hanno incriminati vuole dire che tutto è avvenuto regolarmente e se tutto è avvenuto regolarmente allora vuole dire che non c’è stata nessuna concussione da parte di Berlusconi, che la concussione è quando qualcuno minaccia qualcun altro per costringerlo a fare, per indurlo a fare una cosa indebita, se la cosa non è indebita non c’è reato di conclusione.
Il problema è che la concussione non la commette chi la fa e chi la subisce, la commette chi la fa, chi la subisce è vittima di concussione, quindi se è indotto, sotto costrizione a fare qualcosa che non dovrebbe fare è vittima e quindi non può essere incriminato, è la stessa cosa di chi paga il pizzo alla mafia, la conclusione è l’estorsione commessa dal Pubblico ufficiale, Berlusconi in questo caso, se invece è un privato cittadino si chiama estorsione, se io mafioso costringo il commerciante a pagarmi il pizzo, il commerciante mi dà dei soldi, finanzia un mafioso, cos’è? Aiuto alla mafia, eppure non viene punito, perché? Perché ha agito sotto estorsione, quindi è vittima per questo i poliziotti concussi non vengono indagati per avere rilasciato Ruby.
Questi sono i fatti, fatti di un gigantesco abuso di potere che se è reato o non è reato lo deciderà il giudice, ma noi possiamo già dire che è un abuso di potere perché abbiamo tutti gli elementi per stabilire minuto per minuto quello che è successo quella notte, questo abuso di potere giustifica il fatto che la Procura di Milano se ne occupi, adesso c’è la domanda: ma è reato ministeriale o non è reato ministeriale? State molto attenti perché qui si gioca sulle parole, ma la cosa è molto chiara, il reato ministeriale è diverso dal reato ordinario perché? Perché se il reato è di tipo ministeriale, per fare il processo a chi lo ha commesso, ci vuole l’autorizzazione preventiva del Parlamento, perché i membri del governo Premier e Ministri, per essere processati per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, richiedono l'autorizzazione a procedere al Parlamento e il Parlamento già sappiamo in quali mani è, quindi se fosse così non ci sarebbe il processo perché il Parlamento negherebbe al Tribunale dei Ministri il permesso di processare Berlusconi, nell’esercizio delle sue funzioni secondo la Costituzione.
L’esercizio delle funzioni cos’è? E’ l’esercizio delle funzioni, il Presidente del Consiglio c’è tra le funzioni del Presidente del Consiglio telefonare alle questure per dire cosa devono fare delle ragazze fermate per furto senza documenti, senza fissa dimora straniere etc.? Non è tra le funzioni del Presidente del Consiglio, non so se sia tra le funzioni del Ministro dell’Interno, credo neanche ma non certamente del Presidente del Consiglio, però lui è Presidente del Consiglio quando fa quella telefonata e è ovvio che non dice “sono un passante” dice “sono il Presidente del Consiglio” quindi lui telefona in quanto Presidente del Consiglio, ma non per esercitare le funzioni di Presidente del Consiglio, perché non è tra le funzioni del Presidente del Consiglio fare quelle telefonate e allora? Allora non si chiama abuso di funzioni perché non è tra le sue funzioni fare quella telefonata, si chiama abuso di qualità, abusa della qualità di Presidente del Consiglio, se abusasse delle sue funzioni sarebbe reato ministeriale sottoposto all’autorizzazione a procedere e quindi sarebbe salvo perché negherebbe l'autorizzazione invece lì cosa ha fatto? Ha abusato della qualità di Presidente del Consiglio per fare una cosa che non rientra tra le sue funzioni, ma l’ha fatta come Presidente del Consiglio, altrimenti non si spaventava nessuno se non diceva “sono il Presidente del Consiglio” avete capito? Se io magistrato o poliziotto entro in un ristorante e dico: dammi da mangiare gratis altrimenti ti arresto , è nelle tue funzioni arrestare qualcuno, stai abusando delle tue funzioni.
Se invece entri in quello stesso ristorante e dici: sono un poliziotto, dammi dei soldi altrimenti ti do due ceffoni, dare due ceffoni non è nell’esercizio delle funzioni di poliziotto, anche se qualcuno abusandone li rifila pure i ceffoni, quindi capite la differenza tra abusare di una funzione propria e l’abusare della semplicemente qualità propria.
Quindi non c’è dubbio che non è reato ministeriale, è reato comune, ordinario, va giudicato dal Tribunale di Milano senza alcun voto della Camera.
Ultimo punto, cosa succede adesso? La curiosità è: ma lo processano, non lo processano? Come può farla franca? Come può svicolare? Cos’è questa storia del rito immediato, cosa può succedere? Concludo cercando di spiegare cosa può succedere adesso.
La Procura di Milano ha chiesto il rito immediato, ha fatto sapere che chiederà il rito immediato, la legge, Art. 453 del Codice di Procedura prevede il rito immediato per fare presto, quando si può si fa presto e si fa presto quando si può e quando è che si può? Quando si ha proprio un’evidenza della prova tale per cui non c’è bisogno di tutti i passaggi: udienza preliminare etc., si va subito a giudizio con le carte che si hanno trovato, hai trovato tutte le carte, è inutile stare lì a discutere prima, andiamo subito nel merito davanti al giudice.

Giudizio immediato per Berlusconi.

Quando la prova appare evidente, si può chiedere il giudizio immediato se la persona sottoposta alle indagini è stata interrogata sui fatti da cui emerge l’evidenza della prova, ovvero a seguito di invito a presentarsi, la stessa abbia omesso di comparire, sempre che non sia stato adottato un legittimo impedimento e che non si tratti di persona irreperibile, cosa ha fatto la Procura?
Ha mandato l’invito a comparire a Berlusconi, gli ha detto: presentatati in una data tra venerdì, sabato e domenica, stiamo parlando di 21/22/23 gennaio a tua scelta, lui ha disertato in tutte e tre le date, compresa la domenica, legittimi impedimenti non ne risultavano, l’hanno invitato a questo punto, non vuole farsi interrogare e quindi l’adempimento è stato fatto, la prova loro ritengono che è evidente, lui invitato a farsi interrogare non si è fatto interrogare, terzo e ultimo requisito, la richiesta del PM deve essere formulata entro 90 dall’iscrizione della notizia di reato, Berlusconi è stato iscritto sul registro degli indagati il 21 dicembre, entro il 21 marzo la Procura deve depositare davanti al G.I.P. la richiesta di rito immediato, quindi è passato un mese, la Procura ha tempo due mesi ancora per chiedere al G.I.P. di procedere al rito immediato, nel qual caso il G.I.P. se ravvisa che ci siano gli estremi, può accogliere questa richiesta e mandare subito Berlusconi a processo.
Il giudice entro 5 giorni dalla richiesta emette il Decreto con il quale dispone il giudizio immediato, ovvero rigetta la richiesta ordinando la trasmissione degli atti al Pubblico Ministero, se invece ritiene che la prova non è vedente, allora dice: no, facciamo il processo ordinario e quindi si fissa l’udienza preliminare e poi naturalmente si arriva eventualmente al rinvio a giudizio o al proscioglimento, il Decreto emesso dal giudice deve contenere l’avviso che l’imputato può chiedere il giudizio abbreviato, oppure il patteggiamento, all’interno del rito immediato lui può chiedere l’abbreviato, abbreviato vuole dire che si fa tutto in Camera di Consiglio, porte chiuse, senza telecamere, senza giornalisti, senza pubblico, senza nessuno e si ottiene, sulle carte si fa il processo, non c’è grande dibattimento, oppure addirittura patteggiare la pena, ma dubito che Berlusconi patteggerà la pena, ci mancherebbe altro!
Quando l’immediato è stato disposto il processo si svolge davanti al Tribunale secondo le regole di un normale processo, si fa subito semplicemente, saltando l’udienza preliminare e il deposito degli atti, a questo punto loro dicono: non è competente Milano, perché Arcore sta a Monza, ma a parte il fatto che il Tribunale di Monza non è competente per reati come prostituzione minorile che invece è competente nella Procura distrettuale, quella di Milano, mentre i fatti successi alla Questura di Milano ovviamente ricadono sotto la competenza della Procura di Milano, l’unica loro speranza è quella di cercare di battersi per mandare la cosa al Tribunale dei Ministri, ma non c’è un modo per mandarla al Tribunale dei Ministri, perché? Perché non la può mandare al Tribunale dei Ministri Berlusconi o l’Avvocato Ghedini, al Tribunale dei Ministri può rivolgersi la Procura che ha già detto che non ritiene che il reato sia ministeriale, oltretutto mi sono dimenticato di dirvi che, perché il reato sia ministeriale, la legge costituzionale N. 1/1991, prevede che il reato sia stato compiuto per la tutela di un interesse dello stato costituzionalmente rilevante, ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di governo, questo dice la legge costituzionale che regola i reati ministeriali 16 gennaio 1989 N. 1, immaginatevi mai se andare a prostitute minorenni o telefonare alle questure per farle rilasciare contro le procedure normali, è un gesto compiuto per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante, ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico, qui l’interesse è pubico, non è pubblico!
Quindi non c’è alcun motivo, ma non c’è neanche alcun modo per cui Berlusconi riesca a far arrivare il suo processo al Tribunale dei Ministri, cosa può fare? E l’ha già minacciato, può sollevare un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato davanti alla Corte Costituzionale contro i giudici di Milano che gli negano il Tribunale dei Ministri, si dirà: ma se Berlusconi o i suoi avvocati con la loro maggioranza votano un conflitto di attribuzioni tra la Camera dei Deputati e i giudici di Milano davanti alla consulta accusandoli di avere calpestato il potere legislativo e esecutivo, processandolo ordinariamente anziché chiedendo l’autorizzazione a procedere per poi andare davanti al Tribunale dei Ministri, il processo si blocca o no? Perché che la Corte Costituzionale gli possa dare ragione su una cazzata del genere è assolutamente evidente no, ma la Corte Costituzionale sapete che ha i suoi tempi e allora in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci su questo conflitto di attribuzioni, dando ragione alla Camera o dando ragione ai giudici di Milano, cosa succede del processo immediato? Continua a farsi oppure si sospende? Perché se Berlusconi con il conflitto di attribuzioni riesce a sospendere per due anni il processo immediato, il processo non è più immediato e quindi se ne riparla, campa cavallo!
Bene, per fortuna il conflitto di attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale non sospendo il processo in corso, che potrebbe andare avanti comunque, è già successo quando ci furono dei vari conflitti di attribuzioni contro i giudici di Milano nel processo a Abu Omar, il processo continuò a andare avanti, mentre la Corte aspettava di pronunciarsi, solo al momento della sentenza, ovviamente, il Tribunale si deve fermare in attesa che si pronunci la Corte, quindi il processo a Berlusconi immediato andrà avanti anche se verrà sollevato il conflitto di attribuzioni per il mancato investimento del Tribunale dei Ministri e solo al momento della sentenza i giudici si dovranno fermare attendendo il pronunciamento della Corte.

Spero di essere stato chiaro, quindi diciamo che stavolta, salvo naturalmente che si inventino qualcosa che ancora non abbiamo in mente noi ma non ce l’hanno in mente probabilmente neanche loro, Berlusconi finirà alla sbarra e dovrà difendersi non dai teoremi, dovrà difendersi da sé stesso, dalle cose che ha fatto, a cominciare da ciò che ha fatto quella notte in Questura, continuate a leggere Il Fatto Quotidiano, passate parola e ci vediamo lunedì prossimo!

Fonte: BeppeGrillo.it

 

Buongiorno a tutti e buon anno, questa è la seconda puntata registrata alla vigilia di Natale, quindi prescinde dall’attualità, non so cosa succede oggi 3 gennaio, posso immaginarlo ma evito di prevederlo, è un’occasione per fare un po’ di memoria come abbiamo fatto lunedì scorso, quindi forse è il caso di fare un po’ il resumè delle situazioni di scandalo che avvolgono da una nube tossica il Governo Berlusconi, governo che è stato lardellato di scandali nell’anno appena passato, che ha perso alcuni suoi elementi, i più compromessi con quelli scandali, a parte il Presidente del Consiglio che naturalmente è il più compromesso di tutti, ma rimane al suo posto, così vediamo da chi siamo governati, speriamo ancora per poco.

Il Presidente imputato del governo imputato.

Su Berlusconi sappiamo si attende ormai a giorni, speriamo che sia la volta buona, la decisione della Corte Costituzionale a proposito del legittimo impedimento, se dovesse esserci un voto positivo Berlusconi continuerebbe fino a ottobre a potersi infischiare dei processi in corso a Milano che lo vedono imputato nel processo Mills per corruzione giudiziaria e nel processo Mediaset per frode fiscale, appropriazione indebita e falso in bilancio, reati quasi tutti cancellati dalla prescrizione e nel processo Media Trade per gli stessi reati.
In più c’è l’inchiesta in corso a Roma per le pressioni, violenza o minaccia al corpo dello Stato fatte a suo tempo, due anni fa contro l’Agcom e la RAI per ottenere la chiusura di Anno Zero e poi ci sono indagini che non lo coinvolgono direttamente sullo scandalo Rubi e poi siamo in attesa della decisione del G.I.P. sulla richiesta di archiviazione per Berlusconi a proposito del suo ruolo nel passaggio di mano della bobina segreta con la telefonata di Fassino a Consorte che la ditta che fece l’intercettazione tramite Paolo Berlusconi, consegnò a Silvio Berlusconi l’intercettazione che poi fu trasmessa brevi manu a un cronica allora de Il Giornale Gianluigi Nuzzi che la pubblicò nel gennaio 2006 in piena campagna elettorale.
Questo è Berlusconi, se invece la Corte Costituzionale dovesse stabilire che il legittimo impedimento è incostituzionale, Berlusconi tornerebbe immediatamente imputato, se poi Berlusconi dovesse cadere e non essere più il Presidente del Consiglio, tornerebbe imputato comunque sia che il legittimo impedimento venga confermato, sia che non venga confermato perché perderebbe la qualifica che gli dà diritto a accedervi e cioè la qualifica di membro del governo.
Poi c’è il Ministro Fitto, quest’ultimo è stato rinviato a giudizio per corruzione e altri gravissimi reati a Bari a due processi: corruzione, associazione a delinquere, truffa e altre cose.
Poi c’è il Ministro Bossi, quest’ultimo ha già una condanna definitiva per finanziamento illecito nel caso Enimont, una per istituzione a delinquere per avere indotto il partito dell’amore, istigato i suoi attivisti a andare a stanare gli uomini di Alleanza Nazionale che lui all’epoca chiamava i fascisti, casa per casa e si è salvato dal processo delle Camice verdi grazie al voto immunitario del
Il Ministro Maroni condannato definitivamente a alcuni mesi di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Il Ministro Calderoli che è stato coinvolto e poi archiviato per quanto riguarda le accuse a proposito di fondi ricevuti da Giampiero Fiorani, ma ha in ballo una richiesta di sfiducia di una mozione di sfiducia individuale, perciò di cui vi parlavo lunedì scorso, per avere surrettiziamente infilato nel Decreto omnibus sul nuovo codice dell’ordinamento militare una norma che depenalizzava il reato di associazione paramilitare per scopi politici.
Il Ministro Matteoli sotto processo a Livorno per favoreggiamento nei confronti di un ex Prefetto con l’accusa di averlo avvertito delle indagini e delle intercettazioni a suo carico in un'inchiesta per abusi edilizi all’Isola d’Elba.
Il Ministro Bondi, anche lui sottoposto a una mozione di sfiducia individuale per tutti gli scandali che lo hanno coinvolto, per avere sistemato il marito della sua compagna, l’On. Rapetti (è la sua compagna, il marito ha un altro nome) come consulente nel Ministero dei beni culturali, per avere sistemato il figlio della Rapetti al centro di sperimentazione cinematografica presso il Ministero dei beni culturali in un ente finanziato dal Ministero dei beni culturali, per avere finanziato il Teatro e addirittura la banda del paese di Novi Ligure, paese natale della sua compagna e di Fivizzano, paese natale di Bondi, per avere addirittura inventato un falso premio cinematografico a Venezia per accontentare le aspirazioni di produttrici e di attrici e di Michelle Bonev, una signora bulgara molto amica del Premier bulgaro ma anche del Presidente del Consiglio italiano e per avere manifestato incapacità totale nel caso dei crolli di Pompei e nella gestione complessiva dei beni culturali.
Tra l’altro Bondi ha nominato sovrintendente a Venezia Vittorio Sgarbi, definitivamente condannato per truffa ai danni proprio della Sovrintendenza di Venezia.
Michela Vittoria Brambilla sottoposta a un procedimento della Corte dei Conti per avere sistemato parenti, amici, praticamente un bel po’ di dirigenti dei suoi circoli della libertà con ruoli importanti nel Ministero del turismo, si sa cercando di capire se c’è un danno erariale in questo comportamento incredibile.
Mara Carfagna non stiamo qui a ricordare da dove viene, perché è diventata Ministro delle Pari opportunità, poi ha minacciato le dimissioni perché a Napoli il partito era in mano illegali, così disse, poi non si sa bene come e perché si è rimangiata tutto e è rimasta Ministro.
Poi ci sono quelli che se ne sono andati, Brancher che è stato condannato in primo grado per soldi ricevuti da Fiorani che stava scalando l’Antonveneta e è stato condannato questa estate a due anni di reclusione.
Bertolaso, imputato per corruzione nel processo della cricca, della protezione civile, imputato per vicende di rifiuti a Napoli, se ne è andato e ha ceduto il passo al Prefetto Franco Gabrielli che si è subito segnalato per la mirabile gestione della cosiddetta emergenza neve, questo fatto imprevedibile la vigilia di Natale, in Italia ha nevicato e la protezione civile come al solito è stata colta di sorpresa, chi l’avrebbe mai detto che avrebbe nevicato alla vigilia di Natale, infatti Gabrielli ha detto che è colpa degli italiani, degli automobilisti, non naturalmente delle istituzioni, Gabrielli si era già segnalato come Prefetto de L’Aquila per avere brillantemente sequestrato le carriole con cui i cittadini asportavano le macerie dopo un anno che la protezione civile non le aveva neanche rimosse dal centro storico de L’Aquila, carriole sediziose.
Tremonti ha un suo strettissimo collaboratore, un certo Milanese indagato a Milano in un’indagine recentissima, poi c’è il Ministro Rotondi del Ministro Rotondi si è occupato Carlo Tecce su Il Fatto Quotidiano raccontando la sua attenzione agli amici, anche lui, Ministro per l’attuazione del programma scrive Carlo Tecce su Il Fatto, ha spedito il programma a Avellino, la sua città di nascita e residenza anche se eletto tanti chilometri più a nord, a Milano, il Segretario della neonata Democrazia Cristiana per le autonomie non dimentica gli amici di banco e di famiglia, dirigenti e funzionari di partito, il suo. Per un Ministero inutile che costa 8 milioni di Euro l’anno e registra 52% di assenteismo, dati rilevati dallo stesso collega Brunetta, Rotondi ha arruolato 17 persone in parte avellinesi come lui, per consulenze di alta professionalità, esperti a vario titolo e ricercatori di studio per un totale di 170 mila Euro per il 2010, per i consigli giuridici ha chiamato un certo Augusto Pistolesi, un suo compagno di scuola, per una consulenza in materia di politiche governative sull’integrazione europea, tema fondamentale, ha scelto Rosella Caputo, moglie di Raffaele, dentista, sempre suo ex compagno di scuola, 18 mila Euro, è una fortuna essere stati in classe con Rotondi!

L'indulto mascherato.

Doppio contratto da 12 mila a tale Roberta Piano, figlia del Segretario al Comune di Avellino, incaricata di studiare le principali politiche governative adottate dall’esecutivo, riguardanti i rapporti con i paesi europei, chissà che studio! L’ex responsabile commerciale dell’Avellino Calcio, Antonio Eder Pirrello, 7 mila Euro, analizza i provvedimenti adottati e i conseguenti risultati ottenuti nell’ambito delle azioni intraprese, vuoi mettere? Non sarà una facile analisi con un titolo così chiaro, “mbei coglioni” come dicono a Roma, un importantissimo incarico di alto concetto!
La DC sarà pure piccola ma nel Ministero per l’attuazione ha la maggioranza, ricordate Fausto Sacco, già coordinatore della DC per le autonomie a Avellino? Casco in testa, intervista sul motorino, organizzava il premio per giornalisti Balena Bianca, la balena di Rotondi naturalmente, manifestazione voluta per mettere in evidenza i giornalisti a livello di direttori responsabili di organi nazionali, curato da una giuria a 360°, Sacco si accontenta di 6 mila Euro per il monitoraggio delle politiche governative, non si sa bene la differenza con gli altri incaricati, ma lui monitora le attività governative, quindi deve avere molto tempo libero!
Non poteva mancare il superiore di Sacco, l’ex segretario provinciale della DC per le autonomie, Gianfranco Picariello, 10 mila Euro per le problematiche turistiche e il rilancio dello sviluppo, il programma c’è, il governo più o meno conclude Carlo Tecce, questo signore fa ancora il Ministro e nessuno lo ha chiamato a spiegare.
Poi ci sono i sottosegretari, qui è evidente che possiamo citare soltanto i principali, il Ministro Scotti che era già stato coinvolto nella Prima Repubblica, stiamo parlando di un dinosauro della Prima Repubblica, ebbe un problema penale poi risolto e un problema davanti alla Corte dei Conti non risolto per certe faccenduole che riguardavano i fondi riservati dei servizi di sicurezza, lui era stato Ministro dell’Interno, poi c’è Gianni Letta che risulta ancora indagato a Lago Negro per un’indagine avviata a suo tempo da Woodcock su appalti per la ristorazione, per il catering nelle mense dei centri di raccolta per i profughi giunti dall’estero, si parlava di favoritismi a aziende vicine a Comunione e Liberazione, al movimento popolare, alla Cdo .
Poi c’è Caliendo, indagato con l’accusa di far parte della P3 insieme a Dell’Utri, a Verdini che rimane coordinatore nazionale del Pdl naturalmente e Caliendo è sottosegretario alla giustizia con l’accusa di avere fatto parte della P3, un’organizzazione nata per pilotare sentenze di tribunali e della Corte Costituzionale ai tempi del sì o no al lodo Alfano.
Poi c’è Castelli condannato al primo grado dalla Corte dei Conti a risarcire lo Stato per strane, facili, consulenze date a amici suoi quando era Ministro della Giustizia, celeberrima la famosa consulenza data a un negoziante di pesce del suo paese, questo tizio avrebbe dovuto studiare l’edilizia carceraria, infatti non abbiamo visto costruire le famose nuove carceri e recentemente il governo ha varato un indultino mascherato con il quale consente ai detenuti di scontare l’ultimo anno della pena agli arresti domiciliari in un paese dove già gli ultimi anni della pena si scontano in libertà, in affidamento al servizio sociale e quindi potendo scontare un altro anno a casa, fuori dal carcere, significa che chi prende condanne di 4 anni non fa un giorno di carcere e se il delitto lo ha commesso prima del 2006, prima dell’indulto che ti sconta altri 3 anni di pena, 4 più 3 fa 7, chi ottiene condanne fino a 7 anni, sa di non scontare la pena in carcere.
Così da metà dicembre vengono liberate alcune migliaia di detenuti per cercare di sfoltire quelle carceri che avrebbero dovuto essere sollevate dal sovraffollamento con la costruzione di nuove carceri, ma ce le promettono Castelli, Mastella, Alfano, non si vedono nuove carceri e si continuano a risolvere i problemi aprendo le porte e facendo uscire qualcuno, da parte del governo della sicurezza e della tolleranza zero!
Poi abbiamo naturalmente Cosentino che si è dimesso da sottosegretario perché è sotto inchiesta per camorra e ha avuto recentemente un provvedimento in cui viene addirittura imputato per avere favorito la camorra, lasciando che l’emergenza mondezza esplodesse a Napoli, quindi è stato individuato come uno dei responsabili del non smaltimento dei rifiuti per favorire camorristi e imprese collegate.

Questo è il governo che pretende dai cittadini comuni, dagli immigrati, dagli studenti il più rigoroso rispetto delle leggi, un governo che se ne infischia delle leggi e che pretende dagli altri il rispetto delle leggi e poi si meraviglia se qualcuno non le rispetta, forse dovrebbero prima o poi rendersi conto che non si può pretendere dai cittadini un tasso di legalità superiore rispetto a quello che tengono coloro che le leggi le fanno e poi non rispettandole pretendono che le rispettino soltanto gli altri, passate parola, vi ricordo che c’è ancora qualche giorno di tempo per regalare a prezzi scontati un abbonamento de Il Fatto Quotidiano a qualche amico e ci vediamo lunedì prossimo!

Fonte: beppegrillo.it

 

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