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Sguardo in Romania sulla settimana economica, sociale e politica: 2 - 7 agosto 2010.
By Admin (from 08/08/2010 @ 06:42:12, in it - Osservatorio Globale, read 2264 times)

Al termine della missione di valutazione a Bucarest, gli esperti del Fondo Monetario Internazionale e della Commissione Europea a Bucarest hanno annunciato che la Romania ha adempiuto agli obblighi stabiliti con l’accordo stand-by firmato nel 2009 e che non sono necessari cambiamenti più duri di politiche economiche. Di conseguenza, la Romania riceverà a settembre circa 2 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi dalla CE destinati al finanziamento del deficit, e 900 milioni dal Fmi alla Banca centrale, per consolidare la riserva valutaria e mantenere il corso di cambio. Gli esperti del Fmi e della CE hanno raccomandato alle autorità di Bucarest di proseguire le riforme nella previdenza sociale e la ristrutturazione delle aziende di stato. Inoltre, Bucarest deve adottare subito la legge sulla retribuzione unica nel sistema pubblico e quella delle pensioni, e ridurre gli arretrati. Criticato, invece, lo scarso impiego dei fondi europei, vera trasfusione benefica per l’economia. D’altra parte, il Fmi ha rivisto verso il basso la prognosi di crescita economica per il 2010, anticipando una contrazione dell’1,9% del PIL, rispetto allo 0,5% previsto prima.

La Banca Nazionale Rumena ha deciso questa settimana di mantenere l’interesse di politica monetaria al 6,25% nonchè il livello dei tassi delle reserve minime obbligatorie appliccabili ai passivi in lei e valuta. La decisione di mantenere l’interesse non ha colto di sorpresa gli analisti, che la ritengono normale, dato l’aumento dell’inflazione provocato dalla crescita dell’IVA. Nel futuro, essi non escludono però la possibilità che la Banca Nazionale riprenda l’aumento dell’interesse di politica monetaria. Il governatore della Banca centrale, Mugur Isarescu, ha presentato il Rapporto sull’inflazione per il 2010. La Banca ha rivisto la prognosi dell’inflazione dal 3,7 al 7,8% fino alla fine dell’anno, in seguito all’aumento dell’IVA. Motivo per cui si stimano anche rincari dei prezzi del 3%.

La Francia riprende il discorso sull’integrazione dei rom. Il segretario di stato agli Affari Europei, Pierre Lellouche, ha dichiarato che Bucarest potrebbe pagare il modo inefficace di gestione di questo problema con la perdita dei fondi europei, che ammontano a 20 miliardi di euro fino al 2013. Il monito avviene a pochi giorni dopo che la Francia aveva placato i toni nel problema dei clandestini rom residenti sul suo territorio e contro i quali ha annunciato di recente misure severe, quali l’espulsione, ma anche all’indirizzo dei Paesi di origine. L’intento di Parigi di smantellare metà dei campi nomadi e di rimpatriare quasi subito i rom della Romania e Bulgaria che comettono reati, ha generato le critiche dell’opposizione e le proteste delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Il dovere di integrare gli etnici rom spetta prima ai Paesi di origine, e stati quali la Francia hanno solo l’obbligo di offrire assistenza, ha spiegato Lellouche. Il segretario di stato francese ha sottolineato che Parigi sta costruendo un partenariato con Bucarest e ha salutato la nomina, in Romania, di un segretario di stato al Ministero del Lavoro incaricato al reinserimento dei rom.

La Romania ha aggiunto un nuovo tassello sulla lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Il monastero Sucevita (nord) è stato inserito nella lista dei 900 siti di eccezionale valore universale di 148 Paesi. Il pezzo forte del Monastero è la Chiesa della Risurrezione, con dipinti interni ed esterni risalenti ai secoli XV-XVI, tra i meglio conservati fra il gruppo di monasteri della Bucovina, nel nord della Romania, gia’ inclusi nel patrimonio UNESCO. Sul lato settentrionale della chiesa di Sucevita, che abbina il gotico al bizantino e a elementi delle antiche chiese di legno della Moldavia, spicca “La Scala delle Virtù”, che raffigura la lotta tra il bene e il male. Inoltre, nella lista del patrimonio mondiale Unesco, la Romania vanta la Riserva della Biosfera del Delta del Danubio (sud-est), il complesso di villaggi e chiese fortificate della Transilvania (centro), il Monastero di Horezu (sud), le cittadelle daciche di Orastie (centro-ovest), le chiese di legno del Maramures (nord) e il centro storico della cittadella medioevale di Sighisoara (centro).

Dopo un breve periodo di respiro, in Romania tornano le allerte di maltempo, afa e inondazioni. Nel sud-ovest la gente si confronta con nubifragi, temporali e inondazioni, che hanno provocato in varie località l’interruzione dell’energia elettrica, danni alle abitazioni, ingorghi nel traffico. Nell’altra metà del paese domina l’afa eccessiva, con temperature che superano spesso i 35-36 gradi. A causa del caldo e dell’elevatissima umidità, molte persone sono svenute per strada e altre migliaia hanno chiamato il pronto soccorso. I medici hanno consigliato cautela alle persone che vivono nelle zone meridionali e orientali, per l’elevato grado di radiazioni. A causa del caldo la Ferrovie Romene hanno imposto restrizioni di velocità per i treni che percorrono queste regioni.

Fonte: rri.ro

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