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Sguardo in Romania sulla settimana 16 - 22 agosto 2010. Radio Romania International
By Admin (from 22/08/2010 @ 14:09:22, in it - Osservatorio Globale, read 2003 times)

Una delle più gravi tragedie della storia del sistema sanitario romeno è avvenuta all’inizio di questa settimana in un ospedale di maternità di Bucarest. Undici neonati ricoverati nel reparto terapia intensiva dell’ospedale di maternità Giulesti sono state vittime di un incendio scoppiato, il più probabilmente, in seguito ad un lavoro improvvisato al condizionatore d’aria. Alcuni dei neonati, con ustioni sul 60-70% del corpo, sono morti. Gli altri sono stabili, ma in prognosi riservata. L’indagine dull’incidente continua. Nel frattempo la direzione dell’ospedale è stata sospesa. Ulteriormente, il ministro della Sanità, Cseke Attila, ha annunciato che si cerca lo sblocco dei posti di lavoro nel sistema sanitario, dove c’è un deficit di personale di migliaia di persone.

Il Governo romeno ha approvato, mercoledì, il primo aggiustamento del bilancio di quest’anno. Stando ai governanti, nella ridistribuzione dei fondi si è tenuto conto della priorità degli investimenti pubblici, si è mirato all’assicurazione del cofinanziamento dei progetti europei, al sostegno alle Piccole e Media Imprese e al pagamento degli arretrati dello stato verso il sistema sanitario, nonchè al pagamento delle pensioni. “Esistono dei ministeri che hanno ricevuto fondi supplementari, soprattutto il Ministero del Lavoro, in tutto 4,4 miliardi, il Ministero della Sanità- 2,9 miliardi destinati al pagamento degli arretrati, il Ministero dell’Ambiente, 241 milioni per il cofinanziamento dei progetti europei. Inoltre, i Ministeri della Cultura e quello delle Comunicazioni hanno ricevuto circa 50 milioni”, ha detto il ministro delle Finanze, Sebastian Vladescu.
I soldi sono stati presi dal budget dei Ministeri dell’Istruzione, dell’Amministrazione e degli Interni e del Ministero della Difesa. Stando al premier Emil Boc, con questo aggiustamento del bilancio dello stato si mira a contenere il deficit entro il 6,8% del Pil.

Lunedì, la Russia ha dichiarato persona non grata un diplomatico romeno, intimandolo a lasciare il Paese entro 48 ore. Si tratta di Gabriel Grecu, segretario presso l’Amabasciata della Romania a Mosca, trattenuto dal Servizio Federale di Sicurezza russo con l’accusa che avrebbe tentato di ottenere informazioni militari da un cittadino russo. In risposta, il Ministero degli Esteri romeno ha espulso, dal canto suo, un diplomatico dell’Ambasciata russa a Bucarest e ha protestato contro la violazione, da parte delle autorità russe, della Convenzione di Vienna sui rapporti diplomatici. “Stando ai provvedimenti dell’articolo 29 della Convenzione di Vienna, la persona di un diplomatico è inviolabile. Egli non può essere sottoposto a nessuna forma di arresto o detenzione”, ha dichiarato Doris Mircea, direttrice comunicazioni nel Ministero degli Esteri romeno.
Mosca ha definito l’espulsione del suo diplomatico da parte della Romania un gesto “non amichevole” e ha dichiarato che si riserva il diritto di prendere anche altre misure.

In riunione straordinaria, i deputati hanno adottato questa settimana la legge sull’Agenzia Nazionale per l’Integrità (ANI). Il voto è avvenuto in assenza dei rappresentanti del principale partito di opposizione, il Partito Socialdemocratico, che hanno lasciato l’aula, scontenti dei provvedimenti dell’atto normativo. Essi affermano che il progetto di legge è incompleto, incostituzionale, e può trasformare l’Agenzia Nazionale per l’Integrità in un’arma politica. La legge sul funzionamento dell’agenzia creata per verificare la legalità dei patrimoni dei dignitari è giunta un’altra volta nel Parlamento dopo essere stata dichiarata due volte incostituzionale. “Abbiamo bisogno di questa legge per far vedere ai romeni, in modo aperto e trasparente, che non c’è nessun tipo di riserva da parte della classe politica per quanto rigurda la verifica dei patrimoni dei dignitari”, ha detto il premier Emil Boc.
Ulteriormente, le Commissioni giuridiche e Diritti Umani del Senato hanno adottato il rapporto sulla Legge ANI nella forma votata dalla Camera. Il documento andrà al vaglio del plenum del Senato, la camera decisionale, per un voto finale.

Al via da giovedì il rimpatrio da parte delle autorità francesi di circa 400 cittadini romeni di etnia rom. È la prima operazione di questo tipo dopo l’inasprimento della politica di Parigi nei confronti di questa minoranza. Di recente, il Governo francese ha annunciato di espellere i rom provenienti dalla Romania e Bulgaria che hanno commesso reati sul territorio della Francia e di smantellare i campi nomadi illegali. Parigi ha criticato Bucarest per l’inefficaccia dei programmi di reinclusione sociale dei rom e ha accennato che potrebbe bloccare l’adesione della Romania all’Area Schengen. Dal canto suo, Bucarest respinge il condizionamento della sua adesione allo spazio europeo di libera circolazione con la questione dei rom e sostiene che la minoranza rom è un problema europeo. Il presidente romeno, Traian Basescu, ha precisato che, sebbene capisca i problemi creati dai rom intorno alle città francesi, va rispettato il diritto di ciascun cittadino di circolare liberamente nell’Ue. Egli ha ricordato che la Romania ha chiesto sin dal 2008 l’elaborazione di un programma d’integrazione dei rom a livello europeo, ma ci sono stati Paesi che hanno ritenuto che questo progetto non fosse necessario.

Sursa: rri.ro