AdEntracquec’è un legame speciale tra il borgo e il paesaggio: le casette, strette strette tra loro come per scaldarsi a vicenda, sono dei rifugi sicuri contro la forza indomabile della montagna, tane rassicuranti che proteggono dal freddo e dalla neve. Allo stesso tempo, però, sono sculture in armonia col panorama, e sopravvivono da sempre grazie alla natura selvaggia circostante, che attira sul posto innumerevoli visitatori.Entracqueè un borgo piemontese di appena 800 abitanti in provincia diCuneo, incastonato tra i monti come un monile delicato. Dai suoi 904 metri di quota, a 25 km dal capoluogo provinciale, il paese vive ogni anno un incremento notevole della popolazione, che in estate e in inverno raggiunge le 5000-6000 anime, distribuite negli alberghi pittoreschi o nelle seconde case riservate alle vacanze.
Le cose non sono andate sempre così: un tempo la vocazione diEntracqueera agricola, grazie al clima alpino che favoriva la coltivazione delle patate e altri prodotti montani. Tra il Settecento e l’Ottocento prese piede l’industria tessile, che venne però abbandonata con l’avvento dell’industria moderna, cedendo il passo a una nuova risorsa economica fondamentale: appunto il turismo.
Una componente fondamentale è il turismo invernale, sviluppatosi sin dall’inizio del Novecento grazie alla vicinanza della Riserva Reale di caccia. Negli anni Sessanta vennero create le piste da discesa del monte Viver e la sciovia cosiddetta “Piccola”, subito affiancata dalla sciovia “Grande”. Il decennio successivo vide l’istallazione di nuovi skilift, e negli anni Novanta tutte le strutture godettero di un ammodernamento esclusivo. Ospitando gare di rilevanza nazionale e internazionale la stazione sciistica ha riscosso un successo sempre maggiore, sino ai risultati attuali: circa 20 km di piste, alcune utilizzate per le competizioni, in parte innevate artificialmente benché l’ottima esposizione garantisca un buon innevamento da dicembre a marzo. Nel 2006 si sono svolti su queste piste i Giochi OlimpiciTorino, regalando ulteriore lustro agli impianti diEntracque.
Se visitateEntracquein primavera o in estate non troverete le vette luccicanti di neve, ma una tavolozza di verdi lucenti, nello scenario magico del Parco delle Alpi Marittime: qui potrete intraprendere lunghe passeggiate, pedalate e vere e proprie arrampicate, in un reticolo inesauribile di sentieri di diverse difficoltà. Elemento dominante del paesaggio, riconoscibile anche nel nome del paese, è da sempre l’acqua: l’economia diEntracquesi è sempre basata sull’utilizzo intelligente del ricco patrimonio idrico a disposizione, e già nel Seicento lo sfruttamento del torrente Gesso e del Rio Busset serviva ad azionare i mulini e a far funzionare le fabbriche tessili.
A testimoniare il legame indissolubile tra il borgo e le acque ci sono, in paese, numerose fontane, che con le loro forme caratteristiche accompagnano il visitatore in un percorso affascinante attraverso i secoli. In piazza Giustizia e Libertà si legge un’iscrizione, sulla cornice della fontana, datata 1565, ma ci sono tante altre fontane realizzate in vari periodi, che costituivano veri e propri punti di incontro nel centro cittadino. I mascheroni, le decorazioni e le figure fantastiche di questi piccoli monumenti ricordano un mondo magico, artistico e tradizionale che affonda le radici in tempi lontani.
Fu Vittorio Emanuele II, nel 1836, a notare la ricchezza d’acqua nel territorio, e a stabilire nei paraggi del paese la riserva di caccia Savoia e le riserve di pesca. Oggi l’importanza di questo prezioso elemento emerge chiaramente aValdieri, la vicina località termale, dove strutture moderne e accoglienti sono pronte a regalarvi un soggiorno indimenticabile dominato dal relax e la pace.
Ma la natura circostante regala agli abitanti diEntracquetante altre cose, aldilà delle acque purissime, delle piste da scii e dai panorami mozzafiato del Parco: le montagne sono infatti generose di prodotti genuini, che finiscono sulle tavole locali sotto forma di piatti prelibati, dopo un passaggio nelle mani sapienti delle signore del posto. Particolarmente gustosi sono i formaggi, soprattutto la ricotta e i tomini freschi, ma anche il saporitissimo Castel Ariund, da accompagnare col miele di rododendro o di millefiori. Da assaggiare anche il Brus, una pasta cremosa ricavata dalla ricotta, ottima da spalmare sul pane rustico diEntracquea base di farina di malto. Immancabili le “cuiette”, ovvero gli gnocchi della tradizione, realizzate con i “bodi”, le rinomate patate diEntracque.
A proposito di prodotti tipici: all’inizio di settembre si svolge in paese la fiera della patata, in concomitanza con la festa patronale di Sant’Antonio. Un’altra occasione di festa particolarmente sentita è quella dell’Immacolata, che comprende la degustazione delle prelibatezze locali, i mercatini natalizi e tanta buona musica ad animare le vie cittadine.
Ad incorniciare il tutto c’è un clima piuttosto piacevole, mite tutto l’anno, senza sbalzi eccessivi di temperatura o valori estremi. Le temperature medie del mese più freddo, gennaio, vanno infatti da una minima di 2°C a una massima di 5°C, mentre in luglio e agosto si passa dai 17°C ai 27°C. Le precipitazioni sono scarse in estate, infatti a luglio cadono appena 43 mm di pioggia, ma si presentano con più frequenza in primavera, quando cadono in media 110-120 mm di pioggia mensili.
Per raggiungereEntracquesi possono valutare diverse possibilità. Chi viaggia in auto dovrà percorrere l’autostrada Savona-Torino, uscire aCuneoe proseguire perEntracquepassando da Borgo San Dalmazzo. Chi sceglie il treno dovrà scendere alla stazione ferroviaria di Cineo, sulle linee Torino-Cuneo o Genova-Cuneo, e raggiungere la meta con gli autobus della Nuova benese. Gli aeroporti più vicini sono invece quelli diCuneoLevaldigi e diTorinoCaselle, rispettivamente a 44 km e 148 km circa.