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 Trilingual World Observatory: italiano, english, română. GLOBAL NEWS & more... di Redazione
   
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
By Admin (from 24/03/2011 @ 11:00:42, in ro - Stiinta si Societate, read 1916 times)

 Alimentatia nesanatoasa, lipsa activitatii fizice, stresul - iata principalii factori care, in opinia medicilor de pretutindeni, duc la obezitate. Lor li se alatura insa si altii, de-a dreptul surprinzatori, cum ar fi de pilda... aerul conditionat! Cum se explica acest lucru? Aerul conditionat ajuta organismul uman sa se mentina intr-o asa-numita „zona termoneutra”, unde nu este necesar sa ne reglam temperatura corporala. „Cand corpul uman este expus unor conditii vitrege, de canicula sau ger, deci deasupra sau sub aceasta zona de temperatura, in mod automat creste cantitatea de energie consumata, prin arderea de calorii, deci de grasime. Din acest punct de vedere, aerul conditionat ofera organismului o stare de relaxare care mai mult ii dauneaza decat sa-l ajute”, precizeaza David Allison, director la Clinical Nutrition Research Center, de pe langa Universitatea Alabama. Institutia citata a efectuat, in perioada 2004-2006, un studiu pe cateva sute de voluntari, pentru a vedea care sunt efectele tehnologiilor moderne asupra starii de sanatate a omului. Concluzia la care s-a ajuns este una ingrijoratoare: aerul conditionat ingrasa mai mult decat stresul.

Sursa: magazin.ro

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By Admin (from 24/03/2011 @ 14:00:31, in en - Global Observatory, read 1982 times)

An engine development company called the Scuderi Group recently announced progress in its effort to build an engine that can reduce fuel consumption by 25 to 36 percent compared to a conventional design. Such an improvement would be roughly equal to a 50 percent increase in fuel economy.

Sal Scuderi, says that nine major automotive companies have signed nondisclosure agreements that allow them access to detailed data about the engine. Scuderi says he is hopeful that at least one of the automakers will sign a licensing deal before the year is over. Historically, major automakers have been reluctant to license engine technology because they prefer to develop the engines themselves as the core technology of their products. But as pressure mounts to meet new fuel-economy regulations, automakers have become more interested in looking at outside technology.

Although Scuderi has built a prototype engine to demonstrate the basic design, the fuel savings figures are based not on the performance of the prototype but on computer simulations that compare the Scuderi engine to the conventional engine in a 2004 Chevrolet Cavalier, a vehicle for which extensive simulation data is publicly available, Scuderi says. Since 2004, automakers have introduced significant improvements to engines, but these generally improve fuel economy in the range of something like 20 percent, compared to the approximately 50 percent improvement the Scuderi simulations show.

There's a big difference, however, between simulation results and data from engines in actual vehicles, says Larry Rinek, a senior consultant with Frost and Sullivan, an analyst firm. "So far things are looking encouraging—but will they really meet the lofty claims?" he says. Automakers should wait to see data from an actual engine installed in a vehicle before they license the technology, he says.

A conventional engine uses a four stroke cycle: air is pulled into the chamber, the air is compressed, fuel is added and a spark ignites the mixture, and finally the combustion gases are forced out of the cylinder. In the Scuderi engine, known as a split-cycle engine, these functions are divided between two adjacent cylinders. One cylinder draws in air and compresses it. The compressed air moves through a tube into a second cylinder, where fuel is added and combustion occurs.

Splitting these functions gives engineers flexibility in how they design and control the engine. In the case of the Scuderi engine, there are two main changes from what happens in a conventional internal-combustion engine. The first is a change to when combustion occurs as the piston moves up and down in the cylinder. The second is the addition of a compressed-air storage tank.

Source: TechnologyReview

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By Admin (from 25/03/2011 @ 08:00:17, in it - Scienze e Societa, read 1883 times)

Sin dall’antichità il golfo di La Ciotat ha offerto riparo alle navi che solcavano il Mediterraneo: di quei popoli dimenticati, che già avevano capito l’incanto della Costa Azzurra, rimane oggi la cittadina francese di La Ciotat, perla arenata sul litorale nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzura.
 
La popolazione, che oggi ammonta a circa 32 mila abitanti, ha iniziato a radunarsi qui in epoche molto remote: dagli scavi archeologici d’Ellianac e della grotta di Terrevaine si intuisce che le prime tribù sedentarie neolitiche si siano stabilite qui già tra il 3000 e il 2000 a.C., mentre i navigatori vi sarebbero approdati per la prima volta intorno al V secolo.
 
Fu soltanto nel XVI secolo, tuttavia, che la fortuna della località decollò davvero: in quel periodo buona parte dell’aristocrazia genovese si vide costretta ad abbandonare l’Italia, a causa delle rivoluzioni locali, e riparò proprio a La Ciotat, dove nel 1622 sorsero i primi importanti cantieri navali. Da quel momento in poi, fatta eccezione per una breve parentesi di declino nel Setteento, la città continuò ad evolversi e a reinventarsi costantemente, anche grazie alla figura dell’industriale Louis Benet che nel 1836 modernizzò notevolmente i cantieri locali, rendendoli la componente fondamentale dell’economia locale.

 
Un’economia e uno splendore che a poco a poco, nel corso degli anni, hanno iniziato a svilupparsi anche grazie al turismo: patria del cinema, dove il celebri fratelli Lumière concepirono la loro strabiliante invenzione, La Ciotat è si è mostrata nel tempo per ciò che ha da offrire. Un litorale suggestivo agghindato di calette e scorci incantevoli sulla scogliera, spiagge accoglienti e moderne e porticcioli dal sapore intimo e antico rendono la città perfetta per le vacanze balneari, mentre un ricco patrimonio storico-artistico è pronto ad accontentare anche chi preferisce una gita culturale. Nel centro storico si possono ammirare innumerevoli edifici interessanti, dalle architetture raffinate e caratteristiche, realizzati tra la fine del XV secolo e il XIX secolo. Durante la passeggiata al cospetto dei palazzi, mentre si percorrono le strade curate e graziose di La Ciotat, di tanto in tanto si incontra una bella piazza, ciascuna con una storia da raccontare.
Tra le più famose c’è la Place de la Liberté, del 1796, dominata dal monumento dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino, a cui si aggiungono molte altre piazze da non perdere: in Place Esquiros c’era un tempo l’antica porta di Cassis, che consentiva l’ingresso in città; la Place Evariste Gras ha ospitato a lungo il mercato per poi divenire sede del complesso cinematografico e della biblioteca municipale; la Place Sadi Carnot è la più vivace di tutte, privilegiata da chi passeggia per il centro senza fretta e con la voglia di chiacchierare; infine Place du 8 mai 1945 si apre verso il golfo con una splendida gradinata ad anfiteatro, particolarmente suggestiva alla luce del tramonto.
 
Tra le costruzioni più belle di La Ciotat ci sono poi gli edifici di culto, tra cui si distinguono molte cappelle e chiesette interessanti. La Chapelle des Pénitemts Bleus esiste dal 1618, e dal 1992 è tutelata come Monumento Storico: così come la Chapelle des Pénitents Noir, del 1630, si tratta di un tipico esempio di architettura della Controriforma.
 
Nella parte alta della città si può ammirare l’originalissima Chapelle Notre-Dame de la Garde, decorata da ex-voto donati da marinai e pescatori locali. Da percorrere con calma il molo del Beruard, costruito nel 1551, un tempo ingresso al porto cittadino. Il Beruard era la prigione ma, grazie al grande fanale posizionato sulla torre, veniva utilizzato anche come faro. Infine, non si può abbandonare la patria del cinematografo senza aver visitato l’Eden Théatre: realizzato nel 1889, è l’ambiente più antico ad aver mai ospitato spettacoli di cinematografo pubblici a pagamento, e vi vennero trasmessi i primi film di Luois e Auguste Lumière. Divenuto proprietà del comune nel 1992, il teatro è stato classificato come Monumento Storico nel 1996.
 
Il cinema è protagonista anche di alcuni eventi molto importanti che si svolgono a La Ciotat durante l’anno, in particolare la rassegna di cortometraggi “Best of Short Film Festival”, che si tiene nel mese di settembre. Altre occasioni interessanti sono il Festival di Arte Contemporanea, che va dalla fine di luglio alla fine di agosto, e il Festival del Jazz nel mese di agosto.
Un ultimo buon motivo per visitare La Ciotat è il suo clima, mite e soleggiato come in tutta la Costa Azzurra: le temperature medie so mantengono gradevoli per tutto l’anno, infatti in gennaio, il mese più freddo, si va da una minima di 3°C a una massima di 11°C, mentre in agosto si passa dai 18°C ai 29°C.
 
Le precipitazioni sono scarse nel periodo estivo, tanto che in luglio piove appena per due giorni sul totale, mentre si concentrano maggiormente in inverno: in gennaio, il mese più colpito, piove in media per una settimana.
 
Chi si è lasciato convincere dalle attrattive di La Ciotat e decide di visitarla, può raggiungere la meta in vari modi. L’aeroporto più vicino è quello di Marseille-Marignane, a 57 km circa, mentre la stazione ferroviaria cittadina si trova a poca distanza dal centro. Chi viaggia in auto deve percorrere l’Autostrada A50 e uscire a Saint Cyr sur Mer, per poi seguire le indicazioni verso La Ciotat.

Fonte: ilturista.info

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By Admin (from 25/03/2011 @ 11:00:49, in ro - Observator Global, read 1756 times)

 Daca pustii generatiilor trecute isi doreau sa devina fie Alexandru cel Mare, fie Napoleon, copiii epocii moderne, care s-au nascut, cum s-ar zice, cu ochii direct pe ecranul televizorului sau pe monitorul computerului, viseaza la clipa in care vor ajunge astronauti, pasind pe urmele lui Armstrong, in explorarea tainelor cosmice. Chiar si azi, multi romani spera sa reediteze cel putin performanta lui Dumitru Prunariu, primul si singurul nostru astronaut... Si totusi, ei n-ar trebui sa-si piarda speranta: un inedit program-pilot, ce se va desfasura in Rusia, ii poate aduce pe acesti temerari mai aproape de stele decat si-ar fi putut inchipui vreodata... Este vorba despre un proiect mai vechi al rusilor, amanat multa vreme din cauza dificultatilor financiare. Dar Rusia ambitiosului Putin vrea acum sa fie iarasi ce a fost, in domeniul cuceririi spatiului, ba chiar mai mult decat atat: daca tot le-au luat-o americanii inainte cu aselenizarile, macar pe planeta Marte sa trimita ei primul echipaj...

Zborul pana la vecinul nostru de Sistem Solar este insa mult mai dificil decat voiajul de cateva zile pe Luna si firesc, si riscurile sunt mai mari. Iar rusii nu vor sa riste viata oamenilor. Prin urmare, ei au pus la punct, langa Moscova, un hangar care, pe langa o naveta identica celei ce va fi trimisa spre „planeta rosie”, mai gazduieste si reproducerea fidela a unui peisaj martian.

In acest hangar, sase voluntari vor fi inchisi timp de 500 de zile (atat se estimeaza ca ar dura o calatorie pana pe Marte, cu actualele sisteme de propulsie), consumand doar hrana sterilizata si respirand aer procesat. Experimentul e menit sa-i ajute pe savanti sa inteleaga mai bine care sunt necesitatile impuse de un zbor spatial de anvergura, in pregatirea expeditiilor reale spre Marte.

 Interesant e faptul ca, daca proviziile se vor termina, participantii la experiment nu vor primi altele suplimentare: usile „navei spatiale” vor fi sigilate pe parcursul celor 18 luni ale „zborului”. Desigur, in interiorul capsulei vor fi instalate camere video si microfoane ce vor surprinde fiecare aspect din viata celor sase temerari iar daca acestia vor dori sa ia legatura cu exteriorul o vor face prin intermediul Internetului. Pentru ca realismul sa mearga pana la capat, chiar si raspunsurile pe care le vor primi vor sosi cu intarziere - la fel cum s-ar putea intampla in cazul unui zbor autentic spre Marte.

Singuri in Cosmos, timp de 500 de zile

Intrebarea la care savantii rusi vor sa afle raspunsul este una cruciala: pot sase oameni totalmente izolati sa supravietuiasca timp de 500 de zile, fara absolut nici un sprijin din exterior? Apoi exista si alte dubii, in ceea ce priveste modul cum vor rezista rutinei impuse de un zbor indelungat cei sase, intrucat experienta dobandita pana in prezent, din gestionarea statiilor spatiale, nu e de prea mare ajutor in pregatirea unei misiuni interplanetare.

„Astronautii aflati pe orbita circumterestra pot primi oricand provizii, dar echipajele ce pleaca spre Marte trebuie sa se descurce fara nici un sprijin”, spune Alexei Rodionov, de la Institutul de Cercetari Biologice si Medicale din Moscova. Deja rusii au anuntat ca primesc CV-uri, pe adresa de e-mail a institutiei mentionate. Solicitantii - va puteti numara printre ei - trebuie sa fie perfect sanatosi, cu varsta pana la 30 de ani, sa fie absolventi de facultate (preferabil cu profil tehnic) si sa vorbeasca fluent limbile rusa si engleza.

Cei selectionati intr-o prima faza vor fi supusi unor teste speciale la centrele de pregatire a cosmonautilor rusi, dupa care doar sase dintre ei vor urca treptele rachetei ce-i va purta - cel putin virtual - spre enigmatica „planeta rosie”...

Gabriel TUDOR - magazin.ro

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By Admin (from 25/03/2011 @ 14:00:10, in en - Science and Society, read 3584 times)

Excessive packaging is responsible for a lot of waste.

Because of this we were really inspired by this flat cardboard sheet that is capable of conforming to the shape of any object, saving a bundle on wasteful filler. Designed by Patrick Sung, the packaging design concept features triangulated perforations that allow it to bend around odd forms. This could also save on fuel for shipping, since all of that wasted box filler is eliminated.

We could see how the concept would not be the most practical for all applications, but it could be really great for mailing a surprise gift to a friend! Soft items like clothing or shoes, or even products that are rigid, like a funky reusable water bottle, could be perfect for this packaging. Not to mention that the perforated lines give the package an interesting graphic pattern style. There is something to be said about the efficiency of boxes that stack, which is why it is great that the sheet can also be folded into standard 6-sided boxes.

Sung has branded his concept the UPACKS (Universal Packaging System).

Source: Inhabitat

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By Admin (from 26/03/2011 @ 08:00:01, in en - Global Observatory, read 1739 times)

Scientists can now manufacture a synthetic version of the self-healing y substance that mussels use to anchor themselves to rocks in pounding ocean surf and surging tidal basins. A patent is pending on the substance, whose potential applications include use as an adhesive or coating for underwater machinery or in biomedical settings as a surgical adhesive or bonding agent for implants.

Inspiring the invention were the hair-thin holdfast fibers that mussels secrete to stick against rocks in lakes, rivers and oceans. "Everything amazingly just self-assembles underwater in a matter of minutes, which is a process that's still not understood that well," said Niels Holten-Andersen, a postdoctoral scholar with chemistry professor Ka Yee Lee at the University of Chicago.

Holten-Andersen, Lee and an international team of colleagues are publishing the details of their invention this week in the Proceedings of the National Academy of Sciences Early Edition. Holten-Andersen views the evolution of life on Earth as "this beautiful, amazingly huge experiment" in which natural selection has enabled organisms to evolve an optimal use of materials over many millions of years.

"The mussels that live right on the coast where the waves really come crashing in have had to adapt to that environment and build their materials accordingly," he said.

Many existing synthetic coatings involve a compromise between strength and brittleness. Those coatings rely on permanent covalent bonds, a common type of chemical bond that is held together by two atoms that share two or more electrons. The bonds of the mussel-inspired material, however, are linked via metals and exhibit both strength and reversibility.

"These metal bonds are stable, yet if they break, they automatically self-heal without adding any extra energy to the system," Holten-Andersen said.

A key ingredient of the material is a polymer, which consists of long chains of molecules, synthesized by co-author Phillip Messersmith of Northwestern University. When mixed with metal salts at low pH, the polymer appears as a green solution. But the solution immediately transforms into a gel when mixed with sodium hydroxide to change the pH from high acidity to high alkalinity.

"Instead of it being this green solution, it turned into this red, self-healing sticky gel that you can play with, kind of like Silly Putty," he said. Holten-Andersen and his colleagues found that the gel could repair tears within minutes.

"You can change the property of the system by dialing in a pH," said Ka Yee Lee, a professor in chemistry at UChicago and co-author of the PNAS paper. The type of metal ion (an electrically charged atom of, for example. iron, titanium or aluminum) added to the mix provides yet another knob for tuning the material's properties, even at the same pH.

The sticky material that mussels have evolved has inspired an international team of scientists to design a new artificial, self-healing gel that lends itself to underwater applications. The mussels pictured here are attached to a rock on Onetangi Beach of Waiheke Island, New Zealand. Credit: Steve Koppes

"You can tune the stiffness, the strength of the material, by now having two knobs. The question is, what other knobs are out there?" Lee said.
This week's PNAS study reports the most recent in a series of advances related to sticky mussel fibers that various research collaborations have posted in recent years. A 2006 PNAS paper by Haeshin Lee, now of the Korea Advanced Institute of Technology, Northwestern's Phillip Messersmith and UChicago's Norbert Scherer demonstrated an elusive but previously suspected fact. Using atomic-force microscopy, they established that an unusual amino acid called "dopa" was indeed the key ingredient in the adhesive protein mussels use to adhere to rocky surfaces.

Last year in the journal Science, scientists at Germany's Max Planck Institute documented still more details about mussel-fiber chemical bonds. The Max Planck collaboration included Holten-Andersen and Herbert Waite of the University of California, Santa Barbara. Holten-
Andersen began researching the hardness and composition of mussel coatings as a graduate student in Waite's laboratory.

"Our aspiration is to learn some new design principles from nature that we haven't yet actually been using in man-made materials that we can then apply to make man-made materials even better," he said.

Being able to manufacture green materials is another advantage of drawing inspiration from nature. "A lot of our traditional materials are hard to get rid of once we're done with them, whereas nature's materials are obviously made in a way that's environmentally friendly," Holten-Andersen said.

Source: Physorg

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By Admin (from 26/03/2011 @ 11:00:33, in it - Scienze e Societa, read 1723 times)

Bad Tölz (17.600 abitanti) si trova a circa 50 km a sud di Monaco ed è una nota località turistica e termale che ha avuto tra i suoi ospiti illustri Thomas Mann: il premio Nobel ha trascorso qui le vacanze estive assieme alla famiglia dal 1909 al 1917.
 
La città vecchia ha come cuore pulsante la Marktstraße, una delle vie più belle e suggestive della Baviera, scenografia del magico mercatino natalizio che si svolge durante l'Avvento: una lunga successione di case, in origine dimora di famiglie borghesi e ricchi commercianti della zona, abbellite da variopinti affreschi a tematica religiosa e contadina e realizzati con la tecnica della Lüftlmalerei, la "pittura d’aria".

 
Nella parte alta si trova la statua di Kaspar III Winzerer (1465-1542). Nativo del luogo, fu portabandiera nella battaglia di Pavia del 25 febbraio 1525, scontro decisivo nella guerra tra Francesco I di Francia e Carlo V d'Asburgo. Essa segnò la sconfitta dei re di Francia nei loro tentativi di impadronirsi dell'Italia settentrionale.
 
La chiesa principale è Mariä Himmelfahrt, la cui fondazione risale alla fine del 1200. Rifatta più volte nel corso dei secoli, deve l'attuale aspetto neogotico alla ristrutturazione del 1875-1877. Da visitare anche la Franziskanerkirche.
 
Nel Kalvarienberg (Monte Calvario), la collina che si erge a nord del centro storico, si trova la settecentesca Heilig-Kreuz-Kirche, al cui interno si trova la Scala Santa, e accanto la cappella di San Leonardo, meta della celebre cavalcata di San Leonardo (6 novembre) che si svolge ogni anno per onorare il patrono del bestiame e in particolare dei cavalli. Un corteo di carri con a bordo le donne del paese e trainati da cavalli bardati a festa percorre la Via Crucis dal centro fino alla collina.
 
Tra i vanti della città il coro di voci bianche "Tölzer Knabenchor", fondato nel 1956 e oggi di fama internazionale, e il telefilm "Der Bulle von Tölz", un mix di giallo e commedia che vede il brillante comico Ottfried Fischer nei panni del commissario capo di Bad Tölz .

Fonte: tuttobaviera.it

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By Admin (from 26/03/2011 @ 14:00:26, in ro - Observator Global, read 1994 times)

  Aflat permanent in alergare dupa „explicatii rationale” pentru absolut tot ce se misca in mod evident sau aparent nu se misca, omul se trezeste - si nu de putine ori - in fata unor contexte palpabile, care insa sfideaza fara drept de apel tiparele gandirii sale. Fapt care demonstreaza ca planeta noastra, graunte de Univers, va avea intotdeauna surprize majore, cu care sa ne socheze. Fie ca ele apartin lumii vii, fie ca ni se releva din sanul materiei minerale, fie din insasi existenta noastra.

Bacteria-alchimist

Daca fortam putin lucrurile, putem spune ca un minuscul microb a reusit sa realizeze ceea ce nenumarati alchimisti nu au facut. Adica, oricat ar parea de uluitor, sa obtina aur. Si nu framantand in mojare felurite preparate secrete, murmurand descantece vrajitoresti, ci - intocmai ca (ne)fericitul rege Midas - atingandu-l intr-un fel numai de el stiut. Desigur, din punct de vedere stiintific lucrurile sunt ceva mai clare, nu insa mai putin spectaculoase.

Ralstonia metallidurans, bacteria studiata in Australia de o echipa condusa de cercetatorul german Frank Reith, a fost intalnita in mine de aur situate la distante de peste 3000 km, in proportie de 80%. Sa fi avut aceasta un alt gen de pasiune pentru aur, decat fiinta umana? - s-au intrebat cercetatorii. Intr-adevar, se pare ca R. metallidurans actioneaza ca un sanitar microscopic, asimiland metalele grele dizolvate, pentru a le transforma si a le face sa treaca in stare solida, mai putin toxica.

 In concentratie ridicata, metalele grele sunt toxice, nu numai pentru om, ci si pentru microorganisme. Bacteria descoperita poate sa-si curete mediul de viata, in scurt timp, de acest aur toxic, ceea ce-i ofera un avantaj metabolic, motiv pentru care e prezenta in minele de aur. E insa numai o ipoteza, intrucat mecanismul exact nu se cunoaste si multi cercetatori s-au aratat sceptici la argumentele lui Reith, ei considerand ca numai un proces chimic poate da nastere grauncioarelor de aur. La urma-urmei, chiar si in mileniul trei, misterele alchimiei par mai fascinante decat explicatiile rationaliste ale stiintei...

Avem tot trecutul inainte!

Pare o exprimare gresita, din punct de vedere semantic si logic, dar nu este. Sa vorbesti despre ceea ce-ti sta in fata, pentru a evoca trecutul si viceversa se opune totalmente reperelor noastre asa-numite normale. Numai ca „normalul” europeanului se infatiseaza exact invers la populatia aymara, din America de Sud. La acesti semeni ai nostri, reprezentarea timpului este opusa fata de a noastra: trecutul se situeaza in fata, iar viitorul in urma.

 Putini supravietuitori ai acestei populatii andine (aymara traiesc in nordul statului Chile, in Bosnia si in Peru) vorbesc inca atat limba lor nativa, cat si spaniola. Astfel, referindu-se la trecut, utilizeaza cuvantul „nayra”, care desemneaza ochii, vederea, fruntea. Pentru a vorbi despre viitor, ei folosesc cuvantul „qhipa”, care inseamna spate, spinare. Acestora li se adauga gesturile: indicarea peste umar a spatiului din urma, pentru viitor, respectiv bratul intins spre inainte, pentru epocile indepartate, trecute. Ipoteza care incearca sa explice acest fenomen unic, deocamdata, este la fel de interesanta: trecutul este ceea ce a fost deja vazut, spre deosebire de viitorul necunoscut.

Pe continentul sud-american, limba aymara e inca vorbita de circa 1,5 milioane de persoane, dar viziunea lor originala asupra timpului ar putea sa dispara rapid. Motivul - tinerii vorbesc spaniola, dar aproape deloc limba lor materna, iar tendinta de a prelua gesturile si mentalitatea cuceritorilor europeni este evidenta. Sic transit gloria mundi!

ADRIAN-NICOLAE POPESCU - magazin.ro

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Peter Joseph was born in North Carolina to a middle class family. The son of a mailman and a social worker, he began his creative interests with music at a young age. Later, seeking a career in percussion, he moved to New York initially to attend a conservatory, only to drop out after an inability to afford the tuition. He lives and works in New York City and focuses on media related fields, including music composition, editing, post-production and other A/V related. He is also a former private equity trader, which he often comments upon as being his "introduction to the wasteful, destructive system known as Wall Street".


After the release of Zeitgeist: Addendum, he founded the Zeitgeist Movement, which is a social sustainability organization with members now in nearly every country. His work with the movement is now a large part of his daily activities - giving lectures and helping to produce relevant media/materials to spread the interest for a new social system called a resource-based economy.

References:

^ http://thezeitgeistmovement.com/joomla/index.php?option=com_kunena&Itemid=99999&func=view&catid=231&id=236539
^ http://www.blogtalkradio.com/peter-joseph/2010/02/24/the-zeitgeist-movement-weekly-report-22410-with-pe
^ Feuer, Alan (2009-03-17). "They've Seen the Future and Dislike the Present". The New York Times. Retrieved 2010-05-22.
^ http://thezeitgeistmovement.com/wiki/index.php?title=TZM%3AInterviews_Peter_Joseph
^ http://www.lifewithoutkeys.com/2009/07/zeitgeist-first-london-lecture/
^ http://www.whoispeterjoseph.com/

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Č con immenso piacere che annuncio ufficialmente che il Movimento Zeitgeist ha stretto una collaborazione autoriale con il programma di prima serata su Canale 5 "Il senso della vita", presentato da Paolo Bonolis e co-autorato da Michele Afferrante.

Il tutto nasce all'inizio di gennaio. Roma, il Cinema Azzurro Scipioni del regista Silvano Agosti viene gentilmente messo a disposizione per l'anteprima mondiale della proiezione del film "Zeitgeist: Moving Forward". Tra il pubblico, gli attivisti romani (grazie Paolo, Daniele, Rino, Luciano, Florindo e tutti gli altri per lo splendido lavoro!) vedono Paolo Bonolis, il quale mostra grande interesse per il film, il Venus Project e il Movimento Zeitgeist.

Da lì a breve, grazie all'aiuto di Rino e del gruppo Zeitgeist di Roma, nasce una collaborazione tra il Movimento, Paolo Bonolis e il co-autore del programma Michele Afferrante, due persone bellissime, che hanno mostrato di essere perfettamente in linea con le idee del movimento. Dall'idea iniziale di avere una breve citazione del Movimento Zeitgeist nel programma, man mano che parlavamo e discutevamo si è passati a rendere il Movimento un leitmotiv di tutta la stagione, mostrando delle clip in tutte le puntate, come un percorso formativo, per porci delle domande, dare spazio alla nostra immaginazione e al nostro spirito critico.

Non posso rivelare i dettagli, ma vi assicuro che sarà un viaggio fantastico.

Sento di volere condividere ancora una cosa con voi: dovete avere fiducia nelle persone. Il mondo è pieno di individui eccezionali, di grande umanità. Per trovarli, basta tenere una mente e un cuore aperto.

Federico Pistono,
coordinatore del Movimento Zeitgeist Italia

Fonte: zeitgeistitalia.org

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21/11/2016 @ 09:40:41
By Anonimo


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