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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 

La manovra economica in corso di approvazione da parte del governo richiede sacrifici ai cittadini e aumenterà la pressione fiscale. Il momento di difficoltà dei conti pubblici ha fatto tornare di attualità un dibattito che ciclicamente si ripresenta nell’opinione pubblica italiana: quello riguardo i benefici economici che lo Stato assicura alla Chiesa cattolica attraverso riduzioni delle imposte e diverse altre forme di contributi. Negli ultimi giorni ne hanno parlato Beppe Severgnini, Massimo Gramellini sulla Stampa e Filippo Facci su Libero. Se n’è parlato meno nel mondo politico con l’eccezione dei Radicali, che intendono presentare un emendamento alla manovra per eliminare l’esenzione dal pagamento dell’ICI dei beni ecclesiastici. Cerchiamo di capire di che cosa stiamo parlando.

Le agevolazioni fiscali

La Chiesa cattolica usufruisce di forti agevolazioni fiscali, motivate soprattutto dalle finalità assistenziali, sanitarie o educative di alcune sue attività. Ad esempio l’IRES, l’imposta sul reddito delle società introdotta nel 2003 al posto di un’imposta precedente, è ridotta del 50 per cento per tutti gli enti che hanno un fine di assistenza, beneficenza e istruzione (non solo quelli riconducibili alla Chiesa, dunque).

Quello che la Chiesa non paga

foto: CESAR MANSO/AFP/Getty Images

La Chiesa cattolica italiana non ha mai pagato l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) sui beni immobiliari che utilizzava per fini non commerciali, come previsto già dal decreto legislativo che introdusse la tassa nel 1992 e con un risparmio per la Chiesa che venne stimato dall’associazione dei comuni italiani in diverse centinaia di milioni di euro l’anno. Quanto agli immobili utilizzati per attività commerciali, la questione è stata oggetto di diversi pronunciamenti giuridici e di modifiche legislative nel corso degli anni: a partire dal 2005, la legge ha previsto l’esenzione tout court per tutti gli immobili. Questa decisione, presa dal governo Berlusconi a pochi mesi dallo scioglimento delle camere e all’inizio della campagna elettorale, fece molto discutere. Nel 2007 il governo Prodi limò la normativa, prevedendo che l’esenzione dell’ICI si potesse applicare solo agli immobili dalle finalità “non esclusivamente commerciali”. Quell’avverbio – “esclusivamente” – ha permesso alla Chiesa di usufruire dell’esenzione anche per strutture turistiche, alberghi, ospedali, centri vacanze, negozi: è sufficiente la presenza di una cappella all’interno della struttura. Il risparmio annuo per la Chiesa – e la perdita netta, per il fisco italiano – si avvicina ai due miliardi di euro. La legge in questione è da tempo oggetto di indagini da parte dell’Unione Europea.

Ci sono inoltre diverse altre agevolazioni fiscali di minor rilievo. Le merci dirette dall’estero alla Città del Vaticano e a tutti gli uffici vaticani del territorio italiano sono esenti da imposte doganali e daziarie. I lavoratori italiani che lavorano in società con sede in Vaticano, anche se la loro sede di lavoro è in territorio italiano, non pagano l’IRPEF (la tassa sul reddito delle persone fisiche).

L’otto per mille e gli altri finanziamenti alla Chiesa cattolica

Oltre alle esenzioni fiscali che abbiamo elencato, lo Stato italiano dà direttamente o indirettamente molti fondi alla Chiesa cattolica per le sue attività religiose, caritative e educative.

Il principale strumento è quello dell’otto per mille: lo Stato italiano decise, con la legge 222 del 1985, di destinare l’otto per mille del gettito raccolto tramite l’IRPEF “in parte, a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale e, in parte, a scopi di carattere religioso a diretta gestione della Chiesa cattolica” a partire dall’anno fiscale 1990. Negli anni successivi, altre confessioni religiose hanno firmato intese con lo Stato italiano, e oggi tutti i singoli cittadini (non quindi enti o aziende) che presentano la dichiarazione dei redditi possono scegliere di esprimersi sulla destinazione dell’otto per mille dell’IRPEF scegliendo tra sette opzioni: lo Stato italiano, la Chiesa cattolica, l’Unione delle Chiese cristiane avventiste del Settimo giorno, le Assemblee di Dio in Italia, l’Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, la Chiesa Evangelica Luterana in Italia oppure l’Unione Comunità Ebraiche Italiane.

Circa il 40 per cento dei cittadini decide a chi destinare l’otto per mille, e tra questi più dell’80 per cento sceglie la Chiesa cattolica. Chi dice esplicitamente che intende destinare l’otto per mille alla Chiesa cattolica è insomma circa un terzo dei contribuenti. C’è un però: stando alla legge, non è il singolo contribuente a decidere a chi destinare la sua quota di IRPEF ma è lo Stato che consulta i cittadini – facendo quindi una sorta di “sondaggio” – per decidere a chi dare l’otto per mille del gettito dell’IRPEF. In questo modo alla Chiesa cattolica va l’80 per cento di tutto l’otto per mille, non solo di quelli che l’hanno dichiarato esplicitamente: una cifra che si aggira intorno al miliardo di euro l’anno. Come dichiara la stessa Chiesa cattolica, più di un terzo della cifra viene utilizzato per pagare gli “stipendi” dei sacerdoti, mentre agli “interventi caritativi” va circa un quarto del totale. Le modalità di destinazione dell’otto per mille e il suo impiego da parte della Chiesa sono stati spesso oggetto di discussione e polemiche.

Altri fondi che lo Stato versa a vario titolo alla Chiesa cattolica o per finanziare attività confessionali cattoliche sono: i sovvenzionamenti statali alle scuole private confessionali; gli stipendi degli insegnanti di religione cattolica nelle scuole pubbliche; altre agevolazioni, una delle più curiose delle quali è forse la fornitura idrica gratuita alla Città del Vaticano, prevista dall’articolo 6 del Trattato tra il Vaticano e il Regno d’Italia del 1929 (accordo non toccato dalla revisione del Concordato del 1985).

Fonte: ilpost.it

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But there are some compounds that, although they follow the bonding and valence rules, still are thought to not exist because they have unstable structures. Scientists call these compounds "impossible compounds." Nevertheless, some of these impossible compounds have actually been fabricated (for example, single sheets of graphene were once considered impossible compounds). In a new study, scientists have synthesized another one of these impossible compounds -- periodic mesoporous hydridosilica -- which can transform into a photoluminescent material at high temperatures.

Chemists fabricate 'impossible' material

The researchers, led by Professor Geoffrey Ozin of the Chemistry Department at the University of Toronto, along with coauthors from institutions in Canada, China, Turkey, and Germany, have published their study in a recent issue of theJournal of the American Chemical Society.

Like graphene, periodic mesoporous hydridosilica (meso-HSiO1.5) consists of a honeycomb-like lattice structure. Theoretically, the structure should be so thermodynamically unstable that the mesopores (the holes in the honeycomb) should immediately collapse into a denser form, HSiO1.5, upon the removal of the template on which the material was synthesized.

In their study, the researchers synthesized the mesoporous material on an aqueous acid-catalyzed template. When they removed the template, they discovered that the impossible material remains stable up to 300 °C. The researchers attribute the stability to hydrogen bonding effects and steric effects, the latter of which are related to the distance between atoms. Together, these effects contribute to the material’s mechanical stability by making the mesopores resistant to collapse upon removal of the template.

“The prevailing view for more than 50 years in the massive field of micro-, meso-, or macroporous materials is that a four-coordinate, three-connected open framework material (called disrupted frameworks) should be thermodynamically unstable with respect to collapse of the porosity and therefore should not exist,” Ozin told PhysOrg.com. “The discovery that this class of material can indeed exist with impressive stability is not a special effect related to the choice of the template, but rather that intrinsic hydrogen bonding between the silicon hydride O3SiH units and silanol O3SiOH that pervade the pore walls is strong enough to provide the meso-HSiO1.5 open-framework material with sufficient mechanical strength for it to be able to sustain the porosity intact in the as-synthesized template-containing and template-free material. This discovery is the big scientific surprise – so never say never when it comes to chemical synthesis.”

When raising the temperature above 300 °C, the researchers discovered that the mesoporous material undergoes a “metamorphic” transformation. This transformation eventually yields a silicon-silica nanocomposite material embedded with brightly photoluminescent silicon nanocrystals. Because the novel nanocomposite material retains its periodic mesoporous structure, the nanocrystals are evenly distributed throughout the structure. According to the researchers, the origin of the photoluminescence likely arises from quantum confinement effects inside the silicon nanocrystals.

In addition, the researchers found that they could control the photoluminescent properties of the nanocrystals by changing the thermal treatment. They predict that this ability could allow the bright nanocrystals to be used in the development of light-emitting devices, solar energy devices, and biological sensors.

“Now we have a periodic mesoporous hydridosilica in which we can exploit the chemistry of the silicon-hydride bonds that permeate the entire void space of the material,” Ozin said. “Every silicon in the structure has a Si-H bond to play creative synthetic games. This is a big deal in terms of it serving as a novel solid-state reactive host material within which one can perform novel chemistry limited only by one’s imagination, and a myriad new materials will emerge with a cornucopia of opportunities for creative discovery and invention.”

Source: PhysOrg

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Computerul IBM Watson, cunoscut pentru că a învins cei mai buni jucători de "Jeopardy" din lume, va fi folosit acum pentru a răspunde rapid unor întrebări din domeniul medical, scrie Daily Mail. Compania spune că, peste maximum doi ani, Watson va oferi doctorilor diagnostice si tratamente, chiar lângă patul pacientilor.

O demonstratie recentă a arătat că Watson poate oferi pe loc date foarte detaliate despre pacienti, inclusiv unde locuiesc. Spre exemplu, când i s-a "spus" că o pacientă este însărcinată, computerul IBM Watson a modificat imediat tratamentul sugerat.

Calculatorul a "citit" mii de cărti de specialitate si a fost bombardat cu întrebări de studentii la medicină. Un doctor care lucrează cu IBM Watson spune că acesta ar putea, în curând, să preia si articolele de pe blogurile despre medicină.

IBM Watson a devenit cunoscut după ce după i-a bătut măr pe campionii jocului "Jeopardy". Numit după fostul presedinte al companiei, Thomas Watson, calculatorul are succes pentru că întelege limbajul uman si poate rezolva probleme cu ajutorul unor algoritmi complecsi.

Supercomputerul are o memorie echivalentă a 2.800 de calculatoare obisnuite. Masinăria este foarte zgomotoasă, din cauza celor două mari unităti de răcire. Inginerii de la IBM au lucrat timp de patru ani la Watson, iar compania investeste 6 miliarde de dolari anual în cercetare. Scopul este să creeze calculatoare care să înteleagă cât mai bine limbajul uman si să ofere răspunsuri satisfăcătoare.

Sursa: gandul.info - Autor: Mihai SCHIAU

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Procuratura din Manhattan va cere marti retragerea tuturor acuzatiilor formulate impotriva lui Dominique Strauss-Kahn, au declarat surse judiciare, citate de New York Post, in editia online de duminica.

Acuzarea urmeaza sa depuna o motiune in care va recunoaste ca acuzatiile nu pot fi dovedite dincolo de orice indoiala, din cauza problemelor de credibilitate ale reclamantei.

Surse din cadrul procuraturii au afirmat ca este posibil ca motiunea sa includa si detalii care nu au fost inca dezvaluite in legatura cu camerista care l-a acuzat pe Dominique Strauss-Kahn de agresiune sexuala.

Potrivit New York Post, magistratii aproba in general acest tip de motiune pe loc, ceea ce inseamna ca fostul director FMI ar putea pleca spre Franta in scurt timp.

Biroul procurorului din Manhattan a convocat-o pe Nafissatou Diallo pentru luni la pranz, cu o zi inaintea urmatoarei audieri a lui Dominique Strauss-Kahn. Avocatul ei, Kenneth Thompson, a declarat sambata ca este convins ca nu poate explica aceasta convocare decat prin faptul ca procuratura va renunta complet la acuzatii sau va retrage o parte dintre acestea.

Sursa: bzi.ro

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Ma da qualche anno, complice l’innalzamento della temperatura, ha varcato le Colonne d’Ercole del Canale di Suez, e dal Mar Rosso ha colonizzato il Mediterraneo orientale: oggi si trova di frequente, anche vicino riva, nei pressi dell’isola di Rodi, sulle coste turche, egiziane e israeliane.

Detail-pesce palla argenteo

Non bisogna lasciarsi trarre in inganno dalla sua espressione un po’ assente. L’animale in questione è pericolosissimo: perché il suo organismo produce una sostanza altamente tossica (tetrodotossina) in grado di provocare paralisi muscolari, fino alla morte, anche nella specie umana.

Quella del Lagocephalus è solo una delle oltre 900 specie aliene provenienti da habitat più caldi che stanno lentamente prendendo piede anche nel mare nostrum. Dell’avanzata tropicale fanno parte, per esempio, anche il barracuda o il pesce flauto (Fistularia commersonii). Un’invasione biologica che ha gravi conseguenze anche a livello della catena alimentare di piante e pesci locali, che ne risulta sconvolta, soprattutto quando gli invasori sono velenosi o carnivori, e diventano specie dominanti rispetto a quelle indigene. Lo conferma uno studio condotto nell’arco di quattro anni lungo le zone costiere dell’isola di Rodi da Stefan Kalogirou, del dipartimento di ecologia marina dell’Università di Goteborg.

Purtroppo, ammette Kalogirou, non è semplice definire nel breve periodo quali potrebbero essere le reali ripercussioni sul territorio: studi del genere hanno bisogno di essere valutati sul lungo periodo, e fino ad ora nessuno ha dato troppa importanza a questi fenomeni in atto nel Mediterraneo. Così il ricercatore, oltre a interpretare gli effetti di questi fenomeni, lancia un monito a livello europeo sull’importanza della valutazione dell’impatto ambientale di queste nuove specie, la cui presenza, oltre ad interferire sul presente ecosistema, potrebbe ripercuotersi sullo sviluppo socioeconomico delle popolazioni costiere.

Fonte: galileonet.it

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“Un’eternità”, secondo Joel Fajanas, membro dell’esperimento e docente di Fisica a Berkeley. Si tratta, infatti, di un record assoluto: un tempo 5mila volte superiore a quello raggiunto lo scorso novembre sempre dai ricercatori dell’Alpha. Ma soprattutto, come spiega Jeffrey Hangst, leader dello studio, è un intervallo abbastanza lungo per cominciare a studiare queste particelle. Questo risultato è stato presentato sulle pagine di Nature Physics insieme a un resoconto dettagliato di quanto ottenuto nel corso degli scorsi dodici mesi: 112 atomi di anti-idrogeno creati e catturati per un tempo variabile tra un quinto di secondo e mille secondi.

Detail-antimateria-cern

Da quando, nel 2009, atomi di anti-idrogeno sono stati catturati per la prima volta (sono stati creati per la prima volta, sempre a Ginevra, nel 2002 ma si sono istantaneamente distrutti), la possibilità di studiare l’antimateria, postulata negli anni ’30 da Paul Dirac, si sta velocemente trasformando da sogno impossibile per appassionati di Star Trek e fantascienza, a realtà. Da allora, infatti, nel centro svizzero sono stati creati e catturati 309 atomi di anti-idrogeno. Ma il Cern con il suo Lhc non è il solo istituto occuparsi di antimateria: c’è anche il Relativistic Heavy Ion Collider (Rhic), negli Usa, dove lo scorso aprile è stato catturato l’antiatomo più pesante al mondo: l’antielio-4. Inoltre, non si può dimenticare Ams 02 (Alpha Magnetic Spectrometer), il cacciatore di antimateria che è appena arrivato sulla Stazione Spaziale Internazionale per catturare le particelle elementari nello Spazio.

Le particelle di antimateria sono, secondo il Modello Standard, il corrispettivo delle particelle di materia (elettroni, neutroni, protoni, ecc). Riprodurle in laboratorio non è più un problema per i fisici del Cern o di altri laboratori dotati di un acceleratore di particelle come il Large Hadron Collider. Grazie a questi strumenti, infatti, è lavoro di tutti i giorni creare anti-protoni che vengono poi mescolati con anti-elettroni o positroni (quelli della tomografia a emissioni di positroni) in una camera a vuoto, dove alcuni di questi si combinano per dare origine ad atomi di anti-idrogeno.

È qui che comincia il lavoro più complicato per i ricercatori. Queste particelle infatti si distruggono appena entrano in contatto con la materia, devono quindi essere catturate in complicate trappole: campi magnetici molto potenti e dalle maglie molto strette, chiamati bottiglie magnetiche.
Queste particelle sono create direttamente all’interno delle trappole e individuate semplicemente interrompendo il campo magnetico e registrando la loro distruzione, che provoca un lampo.

Anzi, come ricorda il Guardian, questo processo, chiamato annichilazione, trasforma le masse delle particelle in energia secondo la famosa equazione di Albert Einstein, E=mc 2. Un Kg di antimateria che entra in contatto con altrettanta materia provoca un’esplosione circa 3000 volte superiore a quella di Hiroshima.

L’obiettivo di Hangst e colleghi, tuttavia, non è creare esplosioni (anche se questo tipo di esperimenti affascina molto gli autori di Science Fiction), quanto condurre esperimenti sull’antimateria per stabilire se essa ubbidisce alle stesse leggi della fisica della materia, e per capire perché, rispetto a quest’ultima, sembra essere così poco presente nell’Universo, sebbene durante il Big Bang se ne dovrebbe essere creata una quantità uguale.

Come riportato su Nature Physics, i ricercatori hanno già cominciato a studiare gli anti-atomi misurandone la distribuzione dell’energia. “ Potrebbe non sembrare molto emozionante”, commenta Jonathan Wurtele, coautore dello studio, “ ma si tratta del primo esperimento mai condotto su anti-idrogeno intrappolato. Quest’estate speriamo di riuscire a misurare cambiamenti indotti dalle microonde sullo stato atomico degli anti-atomi”.

Fonte: galileonet.it - Riferimenti: wired.it

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By Admin (from 23/08/2011 @ 11:00:19, in ro - Stiinta si Societate, read 1680 times)

 Depistarea precoce a maladiilor reprezinta o preocupare de prim ordin a medicilor de pretutindeni. De altfel se stie ca majoritatea bolilor considerate incurabile se pot vindeca in proportie de suta la suta daca sunt identificate la timp. Din pacate, indiferenta, ignoranta sau delasarea ii impiedica pe multi dintre noi sa ajunga la timp la medic si atunci când o fac este prea târziu. O noua metoda de depistare din pripa a bolilor a fost pusa la punct de un genetician american: o metoda care, prin ineditul ei ii va determina, spera acesta, pe oameni sa se adreseze mai des medicilor, spre a-si verifica starea de sanatate.

Transpus pe note muzicale, cancerul de colon pare o insiruire de sunete suave, ca o feerie, intrerupta din când in când de tonuri razlete. Desi pare o fraza a unui artist suprarealist, cuvintele de mai sus reflecta o realitate stiintifica, adica o descoperire a cercetatorului Gil Alterovitz, de la Harvard Medical School: aceea ca genele pot fi folosite pentru a „compune” veritabile melodii, in corpul uman. Alterovitz a realizat un program de computer care transforma genele in note muzicale si a observat ca, in traducerea sa acustica, armonia reprezinta o stare de sanatate buna iar dezacordurile indica aparitia unei boli, cu mult inainte ca aceasta sa se manifeste in plan fizic. Dupa cum se stie, in orice moment al existentei, mii de gene dau nastere unui abundent numar de produse moleculare in vreme ce alte mii au o activitate extrem de redusa. Profilul genelor active si al celor inactive se schimba constant in cazul instalarii in organism a unor anumite maladii, cum ar fi de pilda cancerul.

Corpurile sanatoase „suna” melodios

Cautând un mod mai simplu de a reprezenta complexa baza de informatii inmagazinata in expresia genetica, Alterovitz a decis sa infatiseze toate aceste schimbari sub forma unor note muzicale. Primul pas in conversia genelor in muzica a fost echivalarea unor masuri multiple in câteva semnale fundamentale, fiecare dintre acestea putând fi reprezentat de o nota diferita. Alaturate, notele formeaza un cor armonic, intr-un organism sanatos si devin tot mai stridente si dezacordate, aproape deranjante, atunci când in organism s-a instalat  boala grava.

Cercetatorul american a observat ca, la fel ca diferitele sisteme dintr-un autovehicul, multe semnale psihologice lucreaza in mod sincronizat, pentru a mentine corpul sanatos. „Aceste semnale nu sunt parti izolate. Exista o multime de corelatii intre variabilele fiziologice. Daca ritmul cardiac este mai intens, si alte variabile vor creste, ca raspuns.”

Folosind datele adunate in urma unui studiu  vizând expresia proteinelor in cancerul de colon, Alterovitz a analizat peste trei mii de molecule inrudite, implicate in declansarea acestei boli. El a transpus miile de proteine in patru retele principale, apelând la diverse baze de date generice care catalogheaza relatiile dintre gene si proteine. Apoi a desemnat o nota fiecarei retele, obtinând astfel o inlantuire de sunete si comparând „muzica” dintr-un organism sanatos cu cea dintr-un organism afectat de cancer la colon. Rezultatul? Sunetele produse de corpul bolnav sunau „dizarmonic”.

Pornind de la sistemul imaginat de Alterovitz si alte boli vor fi „transpuse in muzica”. Astfel, cercetatorii pot identifica retelele de proteine legate de maladia care-i intereseaza si le pot desemna note specifice, alcatuind ulterior melodii placute – in cazul unor oameni sanatosi – sau deranjante – in cel al unora bolnavi. In acest fel, maladiile vor fi depistate, in viitor, prematur, gratie unei simple „auditii muzicale” la cabinetul medical...

GABRIEL TUDOR - magazin.ro

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This new particle, also known as the anti-alpha, is the heaviest antinucleus ever detected, topping a discovery announced by the same collaboration just last year.
The new record will likely stand far longer, the scientists say, because the next weightier antimatter nucleus that does not undergo radioactive decay is predicted to be a million times more rare - and out of reach of today's technology.

"This discovery highlights the extraordinary capabilities of RHIC to investigate fundamental questions about the nature of matter, antimatter, and the early universe," said William F. Brinkman, Director of the DOE Office of Science.
Steven Vigdor, Brookhaven's Associate Lab Director for Nuclear and Particle Physics, who leads the RHIC program, said, "Barring a new breakthrough in accelerator technology, or the discovery of a completely new production mechanism, it is likely that antihelium-4 will remain the heaviest stable antimatter nucleus observed for the foreseeable future."
The STAR physicists describe the discovery in a paper in Nature, published online April 24, 2011.

The ability to create and study antimatter in conditions similar to those of theearly universe is no small matter: One of the great mysteries of physics is why our universe appears to be made entirely of ordinary matter when matter and antimatter are understood to have been created in equal amounts at the time of the Big Bang.

At RHIC, head-on collisions of gold ions moving at nearly the speed of light simulate conditions just after the Big Bang. In these atomic smashups, quarks and antiquarks likewise emerge with approximately equal abundance. A major fraction of the stable antimatter produced in RHIC collisions leaves a clear signal in the STAR detector before annihilating with ordinary matter in the outer part of the experimental apparatus.

By sifting through data for half a trillion charged particles emitted from almost one billion collisions, the STAR collaboration has detected 18 examples of the unique "signature" of the antihelium-4 nucleus. Consisting of two antiprotons and two antineutrons in a stable bound state that does not undergo radioactive decay, the antihelium-4 nucleus has a negative electric charge that is twice that of an electron, while its mass is very close to four times that of a proton. Data plots show that the newly discovered anti-alphas are very cleanly separated from the lighter isotopes, and are at the expected mass.

Anti-helium discovered in the heart of STAR

The scientists also measured the antihelium-4 production rate in nuclear interactions, and found that it is consistent with expectations based on a statistical coalescence of antiquarks from the soup of quarks and antiquarks generated in RHIC collisions. But the fact that 12 antiquarks combine to build such a complex antinucleus in a way that bears out these predictions is really quite remarkable considering it all takes place in the midst of rapidly expanding matter created at trillions of degrees and surviving for only ten trillionths of a trillionth of a second.

Knowing the production rate of these antinuclei is important to a wide range of scientific disciplines, including searches for new phenomena in the cosmos. For example, it ties in with the scientific goals of an experiment known as the Alpha Magnetic Spectrometer (AMS), which will be delivered to the International Space Station via one of the last space shuttle missions, currently scheduled for launch in late April 2011. This experiment will search for antimatter in space.

"If AMS were to find evidence for the existence of bulk antimatter elsewhere in the cosmos, the new measurement from the STAR experiment would provide the quantitative background rate for comparison," said Hank Crawford, a STAR collaborator from the University of California, Berkeley, Space Sciences Laboratory. "An observation of antihelium-4 by the AMS experiment could indicate the existence of large quantities of antimatter somehow segregated from the matter in our universe," he said.

Anti-helium discovered in the heart of STAR

In 2010, the Large Hadron Collider at CERN, the European laboratory for nuclear and particle physics research, began its own collisions of heavy nuclei at energies more than an order of magnitude higher than at RHIC. Experiments there also have the capability to study production of antinuclei, and it will be interesting to see what those experiments find at higher energies.

"The discovery of the antihelium-4 nucleus also has special synergy with a major scientific anniversary: the 100th anniversary of Ernest Rutherford's seminal gold foil experiments, in which he used ordinary-matter helium-4 (alpha) particles to probe the structure of matter," said Brookhaven physicist Aihong Tang, a member of the STAR collaboration and a lead author on the Nature paper. "These experiments, conducted in 1911, established the very existence of atomic nuclei for the first time, and marked the dawn of our modern understanding of atoms."

Source: PhysOrg

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Quando sentiremo un discorso del genere dai nostri rappresentati ecologici?

- cliccare su cc per avere i sottotitoli in italiano -

Diffondiamo questo video e questo discorso perfettamente condivisibile se non fosse che Nikola Aleksic sembra dimenticarsi, o non rendersi conto, di quanto la terribile questione dell’avvelenamento intenzionale della biosfera sia diffusa a livello mondiale. La cricca a cui tutti i governi hanno svenduto i propri cittadini permettendo loro di avvelenarci è quindi qualcosa di più che un gruppo di leader stranieri.

Fonte: informarexresistere.fr & scienzamarcia.blogspot.com - Video segnalato in Redazione da: Tare Om Tare

Trascrizione dell’intervento nella traduzione italiana:

" Assemblea nazionale e Governo della Serbia, i recenti avvenimenti riguardanti le intenzioni di legalizzare la coltura degli organismi geneticamente modificati (OGM) ha mostrato che che questi progetti riguardo agli OGM devono essere messi sotto il controllo e la supervisione pubblica perché tradiscono gli interessi nazionali del popolo serbo.

Non devono giocare con lo Stato e con le nostre vite, poco importa chi li vuole. La legalizzazione delle colture OGM in Serbia significherebbe aprire le nostre frontiere all’importazione di tali cibi e prodotti. Con l’importazione di questi pericolosi alimenti inizierebbe il più grande genocidio del popolo serbo.

Per questi gradassi al potere ciò non era abbastanza, o forse loro hanno davvero molta fretta, e quindi hanno iniziato ad utilizzare una nuova tecnica tramite la quale cominciano a trattarci come insetti.

Guardate il nostro cielo, cittadini serbi!

Aereo illegalmente privo di segni identificativi fotografato all’aeroporto di Ciampino

Potete vedere voi stessi! Guardate le tracce quotidiane di veleno che viene fuori quotidianamente da aerei senza alcuna insegna. Dal momento in cui il nostro governo ha firmato il cosiddetto “Partenariato per la pace” (il 14 Dicembre 2006) il cielo della Serbia è completamente sotto una rete di scie velenose, che aerei criminali spandono giornalmente come se fossimo insetti e non persone.

Sopra di noi, sono messi in opera esperimenti “in vivo” come nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale. Sopra di noi si realizza un chiaro genocidio! Il nostro governo traditore lo ha permesso. Hanno venduto il loro stesso popolo per potere restare in una posizione [di potere] nella quale sono stati piazzati dai rappresentanti criminali di organizzazioni straniere.

Pensate di avere il diritto di essere vigliacchi? Potete essere dei codardi quando voi ed i vostri figli siete costantemente spruzzati con dei veleni, dei quali nessuno nel nostro governo vi dirà cosa sono questi prodotti tossici dai quali siamo bombardati?

Potete essere vigliacchi quando sapete che questa cricca di traditori vi lasciato in balìa dell’organizzazione più criminale della terra?

Io, Nikola Aleksic, presidente del movimento ecologico della Serbia “Novi Sad”, che è la sola organizzazione che si batte e che lotta per la protezione della salute e per la vita della popolazione, NON POSSO E NON VOGLIO RIMANERE IN SILENZIO!

Pubblicamente, chiedo all’esercito serbo in nome della Costituzione di difendere il proprio popolo ed il proprio cielo.

Loro dovrebbero fermare questi aerei senza alcuna insegna ed i criminali che stanno compiendo un genocidio sulla nostra popolazione. Se l’esercito serbo nel 1991 aveva una scusa per tradire il popolo e lo Stato, spiegando di essere ai tempi l’esercito di un gruppo politico, adesso io chiedo a loro a cuore aperto: “Addeso di chi siete voi l’esercito, dal momento che permettete il completo e pubblico avvelenamento del vostro popolo con l’irrorazione dal cielo di aerei anonimi della più grande organizzazione criminale del mondo?

Siete coscienti delle conseguenze del vostro tradimento? Pensate che i vostri bambini non respirino il veleno spruzzato? Che i vostri figli saranno risparmiati dal genocidio?”

Ai soldati io dico: difendete il popolo ed i cieli della Serbia. Non rispettate gli ordini di questa amministrazione di traditori perché quando danno gli ordini noi non ci siamo più. Voi avete giurato al popolo della Serbia e non a dei leader stranieri che calpestano la Costituzione della Serbia e tradiscono il nostro popolo.

Io, Nikola Aleksic, chiedo al pubblico ministero della Serbia di iniziare a fare il suo mestiere o lo considereremo un complice del tradimento e dell’avvelenamento del suo stesso popolo. Lei deve intentare dei procedimenti contro queste persone responsabili di tradimento – anche contro il presidente della Repubblica Serba.

Qualcuno ci ha venduto a questi criminali. Qualcuno ha venduto il cielo della Serbia a questi criminali in modo che possano avvelenarci. Qualcuno in Serbia ha dato il permesso a questi criminali di utilizzare degli aerei senza contrassegni per avvelenarci ad iniziare a commettere un genocidio sulla popolazione serba. Il reato per genocidio non va mai in prescrizione.

Se il procuratore non comincia a fare il suo mestiere oggi, il popolo lo farà da solo perché è sopra le nostre teste. Noi non possiamo e non vogliamo restare in silenzio. La Serbia deve svegliarsi o presto non sarà più niente.

La Serbia sta affrontando a morte! E’ stata violentata, umiliata ed il suo avvenire è in pericolo. E soprattutto adesso anche hanno iniziato ad avvelenare il nostro ambiente, il nostro popolo e le generazioni future.

Nessuno di noi può sapere quale sarà in futuro la dimensione dei danni di questo proditorio avvelenamento da parte degli arei senza contrassegni. Nessuno di noi sa in quale generazione si verificherà la già pianificata sterilizzazione della nostra stirpe. In quale generazione ci cancelleranno dalla mappa geopolitica del mondo?

Questo avvelenamento deve essere fermato! In una maniera o in un’altra … di modo che noi non ne subiamo le fatali conseguenza. Adesso è una questione di sopravvivenza per il popolo serbo.
Di conseguenza, dico a Boris Tadic personalmente: se Lei non ferma l’avvelenamento delle persone per tramite di aerei, o se Lei non ferma l’importazione di cibo a base di OGM, allora io, Nikola Aleksic, chiamerò il popolo della Serbia a scendere in piazza, ed io sarò il primo.

Ma non per sconfiggere il sistema, semplicemente per difendere la costituzione e le leggi attualemente in vigore, ed il diritto al nostro futuro.

Popolo della Serbia, vi chiamo a difendere il nostro diritto naturale e costituzionale con tutte le risorse disponibili, il nostro diritto ad una vita sana: il nostro sacrosanto diritto al futuro ed al futuro e dei vostri nipoti.

Per difendere il nostro naturale e costituzionale diritto di esistere.

Per quanto riguardo il posto e la data delle iniziative di piazza vi terrò aggiornati pubblicamente. Potete star certi che io, Nikola Aleksic, sarò di parola – anche a costo di perdere la vita. "

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Ma allora, perché non adattare le metodologie d’indagine usate nelle telecomunicazioni allo studio di questo organo? Lo hanno fatto ricercatori del Rotman Research Institute del Baycrest Centre, in Canada, scoprendo che il tempo che intercorre tra il rilascio di un messaggio e l’altro è indicativo dell’attività delle aree cerebrali. Lo studio è pubblicato su PLoS Computational Biology.

Detail-cervello eeg

Nelle telecomunicazioni, uno degli indicatori più significativi per valutare l’efficienza della rete è il tempo che intercorre tra la partenza di due messaggi consecutivi in corrispondenza di ogni nodo. Questo intervallo temporale, che dipende dalla natura dei dati e dal modo in cui vengono elaborati, descrive il flusso di informazioni attraverso la rete. Partendo da questo modello, i ricercatori hanno registrato con l’elettroencefalogramma (Eeg) l’attività del cervello di 56 volontari a riposo in due condizioni: a occhi chiusi e a occhi aperti. Dal momento che i picchi dell’Eeg indicano l’attività dei neuroni, possono essere considerati come i momenti in cui parte un messaggio. E di conseguenza il tempo tra due picchi può dare una misura dell'attività di una determinata area.

Analizzando gli intervalli temporali tra un invio e l’altro, è emerso che i periodi dipendono sia dalla regione cerebrale sia dalla condizione. Per esempio, in chi ha tenuto gli occhi aperti, l’intervallo nella regione occipitale - che elabora gli stimoli visivi - risultava inferiore che non in chi ha tenuto gli occhi chiusi. D’altra parte, in entrambe le condizioni si sono registrati tempi simili a livello delle regioni parietali che, presiedendo a funzioni cognitive complesse come il linguaggio, non erano attive durante la sperimentazione.

Per i ricercatori, l’intervallo di tempo tra l’invio di un messaggio e l’altro è un indicatore affidabile dell’attività cerebrale e può servire ai neuroscienziati per studiare lo sviluppo del cervello, il suo invecchiamento e le patologie che compromettono il flusso di informazioni eliminando nodi o disintegrando parte della rete.

Fonte: galileonet.it - Riferimento: doi:10.1371/journal.pcbi.1002065

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