Torno sullamarea nera. La gran parte delpetrolio– circa il75%– è ancora nascostasotto le ondedel Golfo del Messico. Oltre un terzo dei genitori residenti lungo la costa ha rilevatoproblemi di salutenei figli. Fra gli adultidirettamente espostialla marea nera, il40%riferiscesintomirespiratori o irritazioni alla pelle.
Lo affermano duericerche indipendenti, rispettivamente delle Università della Georgia e della Colombia.Smentisconoi trionfali proclami delle autorità Usa secondo il quale è praticamente tutto finito e la maggior parte del petrolio versato in mare dal pozzo Bp si è dissolta come zucchero nel tè.
A proposito:non è finitoun bel niente. Anche se il pozzo è pieno di fango e cemento, gli internauti postano sempre nuovi filmati su Youtube relativi avere o presunte perdite di idrocarburidal fondale.
Bp e Guardia Costiera sono alle prese conproblemi tecnicirelativi al modo migliore per sigillare definitivamente il pozzo tramite irelief well. Ma torniamo ai due studi.
La salute, innanzitutto. Ricercatori della Mailman School of Publich Ealth della Columbia Universityhannointervistato1200 adulti residenti entro 10 miglia dalla costa del Golfo del Messico.
Hanno registratole rispostesenza effettuare diagnosi. I risultati quindi possono essere distorti (esagerati, o anche sottostimati) a causa della percezione soggettiva.
Ma sembra proprio che le cose non vadano bene. I problemi disalutesono stati evidenziati soprattutto da persone con i redditi più bassi. E a proposito: datol’impatto della marea nera su pesca e turismo, l’8%degli intervistati ha perso illavoro. Il25% delle famiglie ha subito una consistente flessione dei redditi.
Quanto al petrolio nel Golfo del Messico, le autorità americane pochi giorni fa hanno fatto squillare le trombe: il 50% è statobruciatoin mare (come se questo trattamento lo facesse magicamente sparire, invece di trasformarlo in cenere e fumo), il 25% è evaporatoe il restante 25% non costituisce più una minaccia.
Invece un gruppo di scienziati che fa capo all’Office of Public Affairs dellaGeorgia Universityha analizzato i dati ufficiali fo e ha concluso che non è vero: è ancora nel Golfo del Messico il70-79%del petrolio sversato in mare.
Gli scienziati dicono anche cherimarràlì per un bel po’. Per evaporare o per degradarsi il petrolio deve galleggiare in superficie. E’ noto invece che il massiccio uso di disperdenti lo hadistribuitolungo tutta la colonna d’acqua.
Ammerikkani del piffero, al posto di mandare i vostri "davvy crochett" con i loro archibugi a seminare guerre in giro per il mondo, regolarmente tornati a casa con la coda fra le gambe (corea del nord,vietnam,iraq, afganistan) perche non usate le vostre armi, ne avete una montagna, e fate piazza pulita di tutti i ghengter borghesi finanzieri banchieri corrotti vhe avete a casa vostra.
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