NON SOLO FASCISMO: I twit potranno essere oscurati, a seconda della provenienza geografica, seguendo i diversi principi di libertŕ di espressione delle varie nazioni.
“Quasi tutti i paesi nel mondo sono d’accordo nel dire che la libertà di espressione è un diritto umano. Molti sono altresì d’accordo che la libertà di espressione implica delle responsabilità e ha dei limiti”. Comincia così l’annuncio lanciato ieri nel suo blog ufficiale, con cui Twitter comunica (e al tempo stesso giustifica) la decisione di eliminare, ma solo in alcuni paesi, quei twit il cui contenuto possa essere ritenuto in qualche modo inappropriato. Praticando così una sorta di censura selettiva, come la chiama la Bbc.
Finora, infatti, l’unico modo in cui Twitter poteva bandire i propri contenuti era quello di eliminarli completamente dal proprio sito. Adesso invece i messaggi potranno essere oscurati, ma solo in uno specifico paese, restando ancora visibili nel resto del mondo. In modo del tutto trasparente, sottolineano: comunicando cioè all’utente quando e perché un contenuto è stato rimosso. Con questa decisione Twitter vuole cercare di adattarsi ai differenti limiti di libertà di espressione nei diversi paesi, citando come esempio la Francia e la Germania - che bandiscono contenuti pronazisti - senza influenzare però il resto del mondo. " Tweets still must flow" (i twit devono ancora scorrere), ribadiscono dal sito di microblogging.
Eppure c’è chi intravede nel cambio di rotta molto di più. Come spiega a Mashable il corrispondente di guerra dall’Afghanistan Mustafa Kazemi: le nuove policy di censura potrebbero essere la risposta alle recenti richieste di un senatore americano di rimuovere da Twitter gli account filo-talebani. “Questa censura può essere un colpo all’indipendenza e alla libertà di espressione online e certamente avrà delle ripercussioni sul mercato globale dell’utilizzo di Twitter, in modo particolare in quei paesi in cui c’è un’alta presenza di attività web anti-Usa”, spiga Kazemi.
E intanto gli utenti si scatenano. Basta seguire gli hashtag di #TwitterCensored per rendersi conto del malcontento generato dalle nuove policy di Twitter, che sabato potrebbe ritrovarsi piuttosto povero di contenuti, in risposta alla protesta di non twittare per tutto il giorno ( #TwitterBlackout).
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