Di sogni al Massachusetts Institute of Technology ne hanno tanti.
Centinaia di studenti e insegnanti, costantemente impegnati a studiare le scienze di domani, un autentico concentrato di tecnologia proiettato al futuro, per migliorare la nostra vita, quella delle nostre città e quella dell’intero pianeta.
Su Smarter City abbiamo già visto alcuni progetti interessanti, come le celle fotovoltaiche che hanno catturato l’attenzione dell’ENI o la Copenaghen Wheel, la ruota intelligente a servizio delle nostre bici e dell’ambiente.
Ora il sogno si sposta verso le nostre case, immaginandole come delle piccole e autonome centrali energetiche del tutto autosufficienti, capaci di produrre energia 24 ore al giorno, tutti i giorni, qualunque siano le condizioni termiche o atmosferiche. Il tutto semplicemente grazie all’energia di un pannello solare. E stop.
Il sistema – presentato recentemente all’American Chemical Society – prevede che una parte dell’energia erogata dal pannello solare venga sfruttata per scindere l’acqua in idrogeno e ossigeno, poi recuperati e conservati in appositi contenitori. Una pratica diventata meno dispendiosa e conseguentemente più economica grazie a un nuovo catalizzatore a base di nichel e cobalto, sviluppato direttamente all’interno del MIT e che verrà reso disponibile alla grande produzione fra un paio di anni.
Questo è il processo che avviene nel corso del giorno. La notte, invece, la reazione inversa permette di continuare a produrre energia grazie ad una cella a combustibile, la quale avrà come sottoprodotto acqua dolce, mentre per il processo di partenza e “alla luce del sole” potrà essere utilizzata anche acqua salata.
Come spiega uno degli sviluppatori, Daniel Nocera: