Gravedona è un incantevole comune lombardo di poco meno di 3.000 abitanti situato sulla sponda nord-occidentale del lago di Como, distante 52 chilometri dal capoluogo comasco. Dal punto di vista geografico, il paesino sorge all’interno della pianura alluvionale del torrente Liro, esattamente di fronte rispetto al lago alla penisola di Piona ed al Monte Legnone, l’ultima grande altura lariana prima dell’inizio della Valtellina. Dall’1 settembre 2009 Gravedona è divenuta capoluogo della Comunità Montana Valli del Lario e del Cereso, nata dall’accorpamento di due piccole entità preesistenti: la Comunità Montana dell’Alto Lario Occidentale e la Comunità Montana delle Alpi Lepontine. L’offerta turistica del comune è ricca e variegata, potendo contare sulle numerose testimonianze di carattere storico e artistico, oltre che su un paesaggio contraddistinto da scenari paradisiaci nel quale convivono il fascino delle montagne ed i divertimenti del litorale del lago.
Abitata fin dalla preistoria, la zona di Gravedona fu segnata profondamente dall’occupazione romana, con la quale cominciò a radicarsi sul territorio il cristianesimo. Attorno al 550 d.C. tutta la provincia di Como cadde sotto l’influenza dei Franchi, dei quali sono visibili tutt’oggi alcuni splendidi monasteri. Con la progressiva disgregazione dell’impero Carolingio, buona parte dei territori circostanti al lago di Como finirono per essere contesi tra le città di Como e Milano, che diedero vita alla decennale guerra che si combatté tra il 1118 e il 1127 concludendosi con la celebre pace di Costanza. Dopo la successiva reggenza dei Visconti, Gravedona venne amministrata prima dagli svizzeri e poi dagli spagnoli, fino a quando la guerra di Indipendenza, alla quale parteciparono anche numerosi gravedonesi, ne sancì il definitivo ingresso nel Regno d’Italia. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale qui si rifugiarono numerosi partigiani, ed il 25 aprile 1945, proprio in queste zone, venne fermata la carovana nazista che scortava il Duce e i suoi ufficiali.
Cullato da un meraviglioso golfo verdeggiante e protetto a nord da un’impenetrabile distesa di montagne, il centro di Gravedona è un libro aperto sul passato della provincia, con le piazzette e gli stretti vicoli acciottolati che si diramano tra chiese e monumenti di grande valore architettonico. Il cuore della città antica è la piccolissima Piazza di Prà Castello, anche se tutta la zona conosciuta come il “Castello” è ricca di edifici storici.
Tra le attrattive principali del comune spicca lo splendido Palazzo Gallio, l’architettura civile più rinomata della zona, edificato nel 1582 e da alcuni anni riconosciuto come monumento nazionale. A disegnare il progetto, commissionato dal Cardinale Tolomeo Gallio, fu Pellegrino De’Pellegrini, che optò per una struttura imponente e chiaramente distinguibile anche da molto lontano in quanto posta su un promontorio roccioso tra i monti e le acque del lago. Rimanendo nelle immediate vicinanze di Gravedona ricordiamo le splendide chiese costruite prevalentemente tra l’XI ed il XV secolo; tra le più suggestive vi sono: S. Maria del Tiglio, maestosa testimonianza del medioevo comasco; la parrocchiale di San Vincenzo, innalzata secondo i classici canoni romanici nel 1072; S. Maria delle Grazie, che comprende la chiesa ed il convento agostiniano completato nel 1467; e SS. Guemeo e Matteo, una fabbrica romanica immersa in un fitto parco di platani.
Gravedona offre anche svariate possibilità in termini di svago e sport, sia estivi che invernali. Da maggio a settembre a monopolizzare l’attenzione dei turisti è il lido comunale, presso il quale si trovano anche due piscine; in alternativa c’è il campo sportivo, dove si possono praticare indifferentemente tennis, calcio e atletica. Molto inflazionati sono gli sport acquatici, wind-surf, vela e sci nautico su tutti, tenendo conto che per i principianti vi sono i corsi organizzati da scuole altamente specializzate. Le alture circostanti sono invece il terreno di conquista di escursionisti e appassionati di mountain-bike, con la quale inerpicarsi lungo irti sentieri tra i boschi. Particolarmente suggestivo, anche se adatto ad escursionisti esperti, è il sentiero del lago Darengo, mentre gli appassionati di bici da strada hanno solo l’imbarazzo della scelta tra le tante salite impegnative della zona.