Oggi il senato argentino vota la proposta di legge per legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Il dibattito, che ha fatto salire la tensione tra governo e chiesa cattolica, sarà all’ultimo voto.
“Qualunque sarà il risultato, la società argentina è di fronte a un voto storico”, scriveLa Nación. Anche perché l’Argentina diventerebbe il primo paese dell’America Latina ad approvare il matrimonio omosessuale.
Il paese sembra diviso in due, ma, come sottolineano i commenti diJoaquín Morales SoláeLuis Majul, il problema è che il dibattito è stato inquinato da interessi politici e religiosi.
Ieri migliaia di persone provenienti da ogni angolo del paese sono arrivate a Buenos Aires chiedendo di bocciare la legge e difendere la famiglia e i bambini, che “devono avere una mamma e un papà”. “Il matrimonio gay è una mancanza di rispetto per i cattolici”, ha dichiarato Eliana, una liceale di quindici anni, “Se vogliono stare insieme nessun problema, ma che non si facciano vedere”.
Secondo ilClarín, che ha intervistato gli autisti che hanno trasportato i manifestanti, la maggior parte delle persone ha ricevuto dei soldi per partecipare: cinquecento dollari per gli abitanti dalla periferia e tremila per chi arrivava da più lontano.
Anche il governo cerca di sfruttare la polemica a suo vantaggio. La proposta di legge era partita da una deputata di un piccolo gruppo di sinistra, Nuevo encuentro, e la presidente Cristina Fernández de Kirchner avrebbe scelto di appoggiarla per compiacere l’opinione pubblica, per lo più favorevole ai matrimoni omosessuali.
Secondo ilNew York Timesè anche il tentativo dell’ex presidente Néstor Kirchner di riconquistare consensi in vista delle presidenziali del 2011.
BUENOS AIRES (Repubblica.it) Voto storico in Argentina: sì a matrimoni omosessuali.
Il Senato, in diretta tv, approva la legge che autorizza le unioni tra persone dello stesso sesso. La decisione è stata preceduta da manifestazioni e incidenti davanti al Parlamento.
BUENOS AIRES - L'Argentina, la cui popolazione cattolica è stimata al 91 per cento, è diventata questa mattina all'alba il primo paese dell'America latina ad autorizzare i matrimoni omosessuali in seguito a un voto storico al Senato trasmesso in diretta tv. Il voto è stato preceduto da incidenti e tensioni davanti al Parlamento dove, convocate da organizzazioni cattoliche, oltre 60mila persone si sono radunate per opporsi all'iniziativa. Davanti alla sede del Congresso ci sono stati scontri e sono volati insulti tra i gruppi a favore e quelli contrari. Per dividerli è dovuta intervenire la polizia. Il disegno di legge, sostenuto dal governo di centro-sinistra della presidente Cristina Fernandez de Kirchner, è stato approvato con 33 voti a favore e 27 contrari dopo più di 15 ore di dibattito in aula.
La discussione al Senato ha visto il confronto tra i partiti di sinistra e gruppi "kichneristi", che sostengono cioè la presidente Kirchner, e organizzazioni cattoliche, che si sono opposte alla legge approvata lo scorso 5 maggio dai deputati che consente alle coppie omosessuali di sposarsi. Claudio Morgado, responsabile dell'organismo nazionale contro le discriminazioni (Inadi), ha criticato "coloro i quali hanno invocato la 'guerra di Dio'" contro il progetto del matrimonio gay, riferendosi ai vertici della chiesa cattolica argentina. Sulla stessa piazza, i manifestanti cattolici sventolavano d'altra parte cartelli con testi quali "Né unione né adozione, uomo e donna", "Sodoma uguale Argentina", oppure "Voglio una madre e un padre".
Attualmente le nozze gay sono possibili solo in alcuni municipi, tra cui quello di Buenos Aires, pur se la decina di coppie che si sono già sposate hanno dovuto far fronte a vari ricorsi giudiziari, presentati da organizzazioni cattoliche. "E' un giorno storico", ha detto il capogruppo del partito al potere, Miguel Pichetto, ricordando che il dibattito è stato messo in calendario per il 14 luglio, giorno di commemorazione della Rivoluzione francese. "E' la prima volta che si vota per una legge a favore delle minoranze", ha aggiunto. "La società argentina è cambiata: ci sono dei nuovi modelli famigliari, ha detto il capogruppo al Senato dei radicali all'opposizione, Gerardo Morales, spiegando come questa legge sia pensata per tutelare i diritti delle minoranze.
Il nuovo provvedimento modifica il codice civile: la formula "marito e moglie" sarà sostituita dal termine "i contraenti". Le coppie gay sposate potranno inoltre adottare bambini ed avere accesso a sicurezza sociale e congedo famigliare. L'Argentina è quindi diventata il primo Paese dell'America latina ad autorizzare le nozze gay, e il decimo al mondo dopo Olanda, Belgio, Spagna, Canada, Africa del sud, Norvegia, Svezia, Portogallo e Islanda.
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