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" LA PRIMA STELLA " LA RECENSIONE.
By Admin (from 26/07/2010 @ 14:00:06, in it - Video Alerta, read 1691 times)

Bell'esempio di come esistano modi molto diversi di fare e di concepire il cinema.
Il regista e attore Lucien Jean Baptiste esordisce sul grande schermo, dopo aver lavorato molto in televisione, con una commedia divertente, lineare ma che apre interessanti spunti di riflessione.

Il tutto con un badget abbastanza ridotto e attori non certo di primo grido ma che risulteranno essere decisivi per le sorti del film: il protagonista della vicenda è lo stesso Jean Baptiste, supportato egregiamente da Firmin Richard ( vista anche nel film di Dino Risi Tolgo il disturbo ) esilarante e spassosa con la sua vitalità e le sue battute; in più c'è anche l' Anne Consigny de Lo scafandro e la farfalla ma con una parte decisamente minore.

La commedia, campione d'incassi in Francia e di cui si sta già allestendo un sequel i cui diritti sono stati acquistati dagli Usa, affronta con leggerezza, ilarità e uno humor intelligente i conflitti razziali in Francia negli anni '80. La storia narra le vicende della famiglia Elisabeth, padre madre e tre figli, che non se la passano bene economicamente, anche perchè il padre di colore, Jean Gabriel, è uno scansafatiche immaturo che non ha voglia di lavorare e passa molto tempo alle agenzie ippiche, sperperando quel poco denaro che ha a disposizione. Promette ai figli una vacanza sulla neve, troppo dispendiosa per le loro tasche, e per dimostrare alla moglie, sempre più stanca degli atteggiamenti del marito, di potercela fare, ne combina di tutti i colori, riuscendo alla fine però nel suo intento di far godere anche ai suoi figli di un tipo di vacanza solo per bianchi ( e ricchi ).

Divertente quindi già la situazione di partenza, con una famiglia di neri alle prese con la classica "settimana bianca", da sempre territorio solo per bianchi che infatti guardano spassosi le rocambolesche avventure sulla neve della strampalata famiglia, priva di qualunque attrezzatura adeguata, dall'abbigliamento alle attrezzature sportive.

Il film si snoda piacevolmente lungo la rotaia del genere commedia leggera, nonostante qualche banalità e luogo comune di troppo come il conflitto tra un adolescente nero che gioca a basket e il ragazzo bianco che scia e che si "lottano" la bella parigina di turno, alternando momenti di pacata riflessione ad altri di assoluto divertimento.

Il problema dell'integrazione razziale, sebbene sia diminuito rispetto a 20-30 anni fa, è tutt'ora presente in Francia e riguarda soprattutto quelle persone native di vecchie colonie francesi, in questo caso le Isole delle Antille, come appunto la famiglia protagonista della pellicola e come la vera famiglia del regista.
La questione sociale non viene peraltro molto approfondita nel film (che però non partiva con queste pretese) ma rimane in superficie allo svolgimento della storia che scorre via tranquilla e senza sussulti e che solo grazie alle ottime performance attoriali si riesce a rendere più che godibile per un pubblico di tutte le età. ( Fonte. cinemalia.it)

Autore: Mario Missimi

Redazioneonline- Cinema e Spettacoli