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L'Onu proclama il 2011 anno delle foreste. Una risorsa – in tutti i sensi, ecologica ed econonomica - sempre in pericolo.
By Admin (from 13/06/2011 @ 08:00:10, in it - Osservatorio Globale, read 2472 times)

Appena terminato l’anno della biodiversità (a dire la verità senza troppi risultati positivi), l’Onu proclama il 2011 anno delle foreste. Le distese di alberi sono in tutto il mondo tra gli ambienti più minacciati dall’attività, nonostante la loro indubbia importanza nell’ecologia mondiale.

Quanto vale una foresta? Non solo gli studiosi di dinamiche ambientali, ma anche gli economisti infatti hanno cominciato a fare i conti e capire quanto “valga” una foresta, in termini di servizi agli ecosistemi; per esempio quanto costerebbe racchiudere in un serbatoio tutta l’acqua che una foresta accumula nella stagione piovosa per poi rilasciarla in quella secca. O quanto sarebbe il budget per un impianto di depurazione grande come un intero bosco. Ma la funzione più indispensabile delle foreste è quella di agire da enormi serbatoi di carbonio per il pianeta. Quando sono abbattute, questo gas va a aumentare la quantità di anidride carbonica che è un potentissimo gas serra; è per questo che l’abbattimento delle foreste contribuisce circa per il 15% all’aumento del riscaldamento globale. In occasione dell’Anno delle foreste, l’associazione Conservation international ha steso così una lista delle foreste più ricche di specie e più minacciate del pianeta.

Punti caldi. Queste distese sono anche 10 hotspot di biodiversità, punti cioè dove il numero di specie animali e vegetali e le loro interazioni sono particolarmente elevate. A parte un paio di casi, quasi tutte queste foreste sono nei Paesi tropicali sia in Asia sia in Africa sia nell’America meridionale. Ogni hotspot ha le sue caratteristiche peculiari e le sue specie presenti, spesso endemiche e rarissime.

Fonte: Focus.it