I diritti degli animali? Si promuovono con contenuti hard sul Web. Ma arrivano le critiche del movimento femminista. Peta, animalisti a luci rosse con un sito porno.
Gli attivisti della Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) ci avevano già abituati a trovate propagandistiche basate sul nudo femminile (ne sa qualcosa anche Elisabetta Canalis), ma ora hanno deciso di osare ancora di più. L’idea è quella di lanciare sfruttare al volo la nuova possibilità dei domini .xxx per creare un vero e proprio sito a luci rosse. Ma nel nome dei diritti degli animali.
PETA distributed images of the monkeys with the caption, "This is vivisection. Don't let anyone tell you different."
L’ennesimo tentativo di campagna shock prevede l’accostamento di materiale pornografico e immagini di animali maltrattati. Una trovata che, prima ancora della realizzazione, ha già attirato le ire dei movimenti per i diritti delle donne.
" Speriamo di raggiungere una nuova audience, e di colpirli con immagini che non si aspettavano di vedere su un sito XXX," ha detto Lindsay Rajt, direttore delle campagne della società non profit.
Ma è giusto sfruttare e strumentalizzare il corpo femminile, per sensibilizzare invece gli spettatori sulla questione dei diritti degli animali? Facebook pullula di gruppi contrari e anche Jennifer Pozner, fondatrice di Women in Media and News (Wimn) non fa mancare una replica piccata: “ Peta ha sempre usato il sessismo come strategia di marketing per richiamare una forte attenzione, facendone un uso sempre più estremo e degradante”.
I documenti per aprire un dominio .xxx sono però già stati depositati e l’indirizzo sarà attivato a inizio dicembre. Il dibattito, nel frattempo, continua, e alla Peta questo non può che far piacere.
Fonte: daily.wired.it - Credit per la foto: Peta
|