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157 anni fa muore lo scienziato Carl Gauss. Tanto perfezionista da essere isolato dal resto del mondo, ma da capire al volo quanto fa la somma dei numeri tra 1 e 100
By Admin (from 02/05/2012 @ 14:46:54, in it - Osservatorio Globale, read 2538 times)

“Fa esattamente 5.050”. A quella risposta così precisa e rapida, il maestro era probabilmente restato di stucco. In pochi minuti, il piccolo genio aveva trovato la soluzione alla domanda fatta per metterlo in punizione: trova la somma di tutti i numeri compresi tra 1 e 100. Niente di più facile per il giovane Carl Friedrich Gauss, che già da bambino era un asso in matematica.

Altro che addizioni

Per rispondere a quell’indovinello, un alunno normale avrebbe preso carta e penna e sommato i cento numeri uno a uno. Ma per la mente plastica di Gauss, le addizioni erano davvero banali: bastava accorgersi che la somma dei numeri agli estremi della serie dà sempre 101 (1+100, 2+99 fino a 50+51). Insomma 50 coppie che sommate danno 101. Bastava insomma una semplice moltiplicazione (50x101) per ottenere la risposta esatta: 5050, appunto.

Un genio

Questo è solo uno dei tanti aneddoti sulla vita di Gauss, segno del fatto che la sua storia è tutt'altro che banale. Era nato nel 1777, in Germania, da una famiglia molto povera che difficilmente avrebbe potuto garantirgli un'educazione scolastica. Nonostante tutto, il piccolo aveva dato prova fin da subito di eccezionale intelligenza. Fu la sua più grande fortuna, visto che il duca di Brunswick rimase tanto colpito dalle qualità del piccolo genio da finanziare i suoi studi.

L'ultimo scatto

Grazie all'aiuto del suo benefattore, Gauss completò il percorso universitario presso l' università di Gottinga  nel 1798. I suoi studi di matematica – che intraprese fino al giorno della morte, avvenuta il 23 febbraio 1855 – produssero fin dai primi anni risultati sorprendenti. A soli 21 anni pubblicò il suo primo trattato in latino, le Disquisitiones Arithmeticae. Si trattava di una raccolta senza precedenti di teoremi dei numeri fino ad allora sparsi in miriadi di testi minori.

Ma il vero grande successo di Gauss arrivò due anni più tardi, quando si trattò di risolvere un problema che attanagliava gli scienziati dell'epoca. L'astronomo Giuseppe Piazzi aveva individuato per la prima volta l' asteroide Cerere, ma ne aveva perduto la traiettoria una volta che questa era entrata in congiunzione con il Sole.

Il giovane matematico tedesco si rimboccò le maniche e si mise a calcolare con esattezza la posizione in cui sarebbe riapparso l'asteroide. Dopo 3 mesi di lavoro sui dati di appena l'1% dell'orbita di Cerere, Gauss ottenne delle coordinate precise che furono confermate dagli astronomi. L'impresa lo rese molto famoso in ambito accademico, tanto da garantirgli una cattedra di Astronomia a Gottinga all'età di 30 anni.

Per tutto il resto della vita, Gauss condusse numerosi studi nel campo della matematica ma non fu sempre ben disposto a pubblicare le sue grandi scoperte. Pare che avesse scoperto prima di altri colleghi i fondamenti della geometria non euclidea, ma che si fosse rifiutato di diffonderli per paura di dover affrontare le enormi discussioni che avrebbe sollevato.

Inoltre, non amò mai l'insegnamento e proibì tassativamente ai propri figli di intraprendere gli studi matematici per paura che potessero sminuire il suo nome. La matematica era tutto per lui, tanto da avere la precedenza persino sulla morte. Come racconta Isaac Asimov, un giorno Gauss venne interrotto mentre stava risolvendo un problema numerico. Sua moglie stava morendo. Avrebbe risposto: “Ditele di aspettare finché non ho finito”.

Fonte: wired.it