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Livelli di glicemia inferiori del 16% per i consumatori. Studio Usa: cannabis per il controllo del diabete!
By Admins (from 27/01/2015 @ 11:24:16, in it - Scienze e Societa, read 2068 times)

L'American Journal of Medicine pubblica uno nuovo studio sugli effetti dei cannabinoidi (LINK): i principi attivi della Cannabis potrebbero essere associati, infatti, a più bassi livelli di insulina a digiuno e auna minore resistenza all'insulina. Lo dimostra una ricerca dell'Università del Nebraska, dal Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston e dalla Harvard School of Public Health che ha esaminato i dati di 4.657 persone che tra il 2005 e il 2010 hanno risposto a un questionario sull'uso di droghe, tra le quali la marijuana. Di questi, 579 erano consumatori abituali, 1.975 avevano usato marijuana in passato e 2.103 non ne avevano mai fatto uso. Tutto il campione è stato sottoposto a esami del sangue che hanno dimostrato una minore predisposizione al diabete dei consumatori regolari della sostanza, confermata dal fatto che la glicemia a digiuno era inferiore fino al 16% rispetto ai non consumatori, che il girovita, indicatore di malattie metaboliche, era più contenuto e si manifestavano livelli più alti di colesterolo "buono", HDL.  Dati confermati anche escludendo i pazienti con una diagnosi di diabete di tipo 2.
 


Una correlazione che, secondo i ricercatori, potrebbe portare a studiare con più attenzione il potenziale medico del THC, il cui uso è stato già approvato come antidolorifico e per il trattamento di effetti collaterali di chemioterapia, Aids, Sclerosi Multipla e di altre condizioni come nausea e anoressia, considerato che tra le sue azioni c'è quella di aumentare l'appetito. "Precedenti studi epidemiologici hanno trovato tassi di prevalenza più bassi di obesità e di diabete mellito nei consumatori di marijuana rispetto alle persone che non hanno mai usato marijuana, suggerendo una relazione tra cannabinoidi e i processi metabolici periferici", afferma uno degli autori, Murray A. Mittleman del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston.


 
Sugli effetti dei cannabinoidi le conclusioni sono ancora aperte: alcuni studi confermano la riduzione del rischio di cancro alla vescica fino al 45% - considerato che i consumatori di sigarette hanno un rischio più elevato del 52%.

Fonte: IlSole24ore (17/05/2013)