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Chi decide cosa leggiamo?
By Admin (from 24/10/2010 @ 08:00:42, in it - Scienze e Societa, read 2561 times)

E’ risaputo che la libertà d’informazione passa attraverso una pluralità di vedute cui venga concessa una concreta possibilità di esprimersi. Ne abbiamo avuto un esempio con la tanto discussa ed esecrata "legge bavaglio" che ha scatenato il (meritato) vespaio mediatico.

 

Di recente tuttavia a picconare questa pluralità di vedute hanno contribuito altri due sassi lanciati in una piccionaia ahinoi rimasta pressoché inerte.

 

Ci riferiamo ai recenti danni subiti dalla piccola editoria indipendente, i cui prodotti spesso contribuiscono a immettere nel panorama culturale  – così solerte a promuovere letture “usa e getta” – buoni elementi di riflessione. Il primo di questi sassi lo ha lanciato quatto quatto la scorsa primavera il decreto interministeriale che sopprime le tariffe agevolate per l'editoria (eccezion fatta per le onlus, la cui sorte è tuttavia ancora incerta ).

 

Questo significa che i piccoli editori – i quali non possono avvalersi di un sistema di distribuzione capillare ed esclusivo – sono costretti a mettere in conto un aumento non proprio irrisorio delle spese di spedizione, a danno loro, del lettore e dell’offerta in generale.

Il secondo sasso è una pasticciata "legge sul prezzo del libro" (il cui primo firmatario è, guarda caso, colui che già nel precedente governo vagheggiava di bavagli ), che ufficialmente avrebbe lo scopo di contribuire allo sviluppo della lettura e della cultura libraria nel Paese, ma che di fatto allo stato attuale liberalizza le campagne promozionali del prodotto-libro a vantaggio dei grandi gruppi editoriali (con annesse catene) e a detrimento di piccoli editori e librai indipendenti (che non possono permettersi una perenne promozione), arrecando in ultima analisi un danno anche al lettore, che pur beneficiando di promozioni per undici mesi all’anno, correrà il rischio di veder minato l’accesso a una varietà culturale già sofferente.

 

Spiega infatti una libraia indipendente: “Il problema ovviamente non è solo quello degli sconti, gli sconti illudono il lettore di potersi avvicinare ai libri — e in parte è così – ma il dramma è che i lettori in questo modo si avvicinano in realtà solo ai libri che decidono gli editori“.

 

La proposta di legge verrà discussa in Senato il prossimo 21 settembre.

 

Fonte: minitrue.it