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Veritometro: Bossi, intercettazioni e legge bavaglio. Umberto Bossi si dice favorevole alla proposta di estendere il lodo Alfano ai processi avviati prima dell'insediamento.
By Admin (from 16/07/2010 @ 08:08:30, in it - Osservatorio Globale, read 2394 times)
Sulle intercettazioni: “”La gente non vuole essere ascoltata questo è sicuro e noi abbiamo sempre marciato con la gente”"

 

Umberto Bossi

Affermazione doppiamente falsa e ritorno su Veritometro con la lancetta puntata sul rosso per il leader della Lega Umberto Bossi (date un’occhiata ai precedenti su Italia-Slovacchia, i milioni pronti a battersi per la Padania, gli immigrati italiani all’estero e le minoranze cristiane in Egitto).

A dimostrare perchè sia falso sostenere che gli italiani sostengono la cosiddetta “legge Bavaglio” ho già dedicato un precedente Veritometro su Berlusconi, e non mi ripeterò qui. Interessante è invece constatare l’uso ricorrente che Bossi e la Lega fanno di questo genere di affermazioni.

Ogni presa di posizione del Carroccio viene giustificata come espressione diretta dellavolontà della “gente”, di cui i dirigenti padani - dall’alto del loro 11% - sembrano ritenersi gli unici interpreti autorizzati. Peccato che questo accada anche quando gli italiani sono su posizioni diametralmente opposte alle loro: come sul voto agli immigrati o la legge bavaglio.

Fonte: Polisblog.it


Boss(ol)i vuole bloccare le intercettazioni senza se e senza ma. Lo vogliono "la gente" e la 'ndrangheta.

"Interviene anche Umberto Bossi sul ddl intercettazioni, che dovrebbe essere discusso alla Camera il prossimo 29 luglio. Ed è una sferzata, quella del Senatur, appena uscito da un incontro col Ministro delle Finanze Giulio Tremonti: bisogna approvare subito il provvedimento altrimenti ogni giorno si inventano una P2 o una P6. Sono cose che fanno ridere, ma la gente non vuole essere ascoltata, questo è sicuro. E noi abbiamo sempre marciato con la gente".

Decisione che potrebbe essere vista come una semplice riaffermazione della fedeltà del Carroccio al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ma c'è una strana coincidenza: le dichiarazioni avvengono due giorni dopo la maxiretata fatta contro la 'ndrangheta, che ha visto colpire anche gli aderenti della Lombardia. E tra le prove accumulate dai magistrati pare ci siano anche telefonate compromettenti intercorsi tra esponenti della 'ndrangheta ed amministratori locali della Lega Nord.

Ora, è chiaro che neanche un partito che si proclama fortemente radicato sul territorio può controllare tutti i propri esponenti, ed una mela marcia ci può sempre essere.

Ma è solamente questo? O c'è altro, in qualche intercettazione che può fare paura alla Lega Nord?"

Autore: Mario L., bari - Fonte: BeppeGrillo.it