Il governo rumeno ha approvato la lettera supplementare di intenti verso il Fondo Monetario Internazionale, con cui Bucarest ha firmato nel 2009 un accordo di prestito. Nel documento, le autorità di Bucarest si impegnano a licenziare entro fine anno 74.000 pubblici dipendenti, oltre ai 27.000 già mandati a casa. Inoltre, le spese per beni e servizi sarano diminuite del 10%. Le misure sono volte a rispettare il deficit del 6,8%. Per il 2011, Bucarest ha come target un deficit del 4,4%, ciò che richiederebbe, tra l’altro, il proseguimento dei licenziamenti nel settore pubblico. Altre restrizioni consistono nel congelamento delle pensioni nel 2011, l’eliminazione della tredicesima e la modifica del sistema di previdenza sociale.
L’Esecutivo di Bucarest ha modificato il modo di pagamento delle assicurazioni per le persone che ottengono dei redditi dai diritti d’autore. Il ministro del Lavoro, Ioan Botis, ha annunciato che l’ordinanza entrerà in vigore all’inizio della prossima settimana. “Il datore di lavoro dovrà fare la dichiarazione di reddito e pagherà i contributi mensilmente. Così, eliminiamo i problemi creati dal fatto che erano i contribuenti a dover inoltrare la dichiarazione. Il valore totale dei contributi individuali resta al 16,5%”, ha spiegato il ministro. Il mese scorso, la maniera in cui venivano raccolti i contributi dalle persone che incassavano diritti d’autore, introdotti di recente nel Codice fiscale, ha generato malconteto tra gli interessati, costretti a ore di file davanti a più sportelli.
Entro fine anno, le autorità romene elaboreranno una strategia per l’integrazione dei rrom e collaboreranno con quelle francesi ad un piano in base al quale siano ottenuti dei fondi europei per l’inclusione sociale di questa minoranza. Le decisioni sono state annunciate giovedì, dopo i colloqui svolti con le autorità di Bucarest dal segretario di stato agli Affari Europei francese Pierre Lellouche e dal ministro per l’Immigrazione Eric Besson. I due ministri hanno detto, d’altra parte, che “non è neppure in discussione” che Parigi sospenda i rimpatri, come richiesto in una risoluzione votata dal Parlamento Europeo.
Bruxelles ha condannato le azioni del governo francese di rimpatriare alcuni gruppi di rrom, provenienti dalla Romania e Bulgaria, e ha chiesto l’immediata cessazione di queste misure. Il documento menziona, inoltre, che la problematica dei rrom non deve influenzare l’ingresso dei due Paesi nell’area Schengen. A Bucarest, il capo della diplomazia romena, Teodor Baconschi, ha dichiarato che desidera evitare le polemiche. “Non leggiamo la risoluzione adottata nel Parlamento Europeo come una mano porsa alla Romania. Abbiamo degli obiettivi da raggiungere, dobbiamo mobilitarci di più e lo faremo”, ha sottolineato Teodor Baconschi.
I deputati romeni hanno bocciato una mozione sull’agricoltura promossa dall’opposizione socialdemocratica, che accusava il governo di non avere un programma di investimenti coerente. Un’altra critica era che gli agricoltori romeni non hanno ricevuto sostegno, motivo per cui la maggior parte delle colture agricole di quest’anno sono andate perse. Il Governo, tramite il ministro dell’agricoltura, Valeriu Tabara, che ha assunto di recente questo dicastero, considera che la responsabilità per la situazione è di tutti i partiti, della maggioranza o all’opposizione. Il ministro ha ricordato che i problemi sottolineati nella mozione sono stati sollevati periodicamente negli ultimi 20 anni e sinora non ne sono state trovate delle soluzioni.
Fonte: rri.ro
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