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" TRA LE NUVOLE " LA RECENSIONE .
By Admin (from 04/08/2010 @ 12:53:36, in it - Video Alerta, read 1667 times)

Il regista e sceneggiatore Jason Reitman fa tre centri consecutivi. La sua prima regia di lungometraggi è con “Thank you for smoking” (2005), poi è la volta di “Juno” (2008), entrambi hanno ricevuto premi e interesse da parte di critica e pubblico per il particolare stile nel raccontare storie cariche di umanità e portando sullo schermo persone più che normali, che sfidano le convenzioni. Tra le nuvole mantiene questo stile e racconta una storia originale e interessante.

Ryan Bingham svolge un lavoro aziendale molto particolare, in quanto si occupa di licenziare gli impiegati di aziende che intendono ridurre il personale, licenziamenti che le aziende, per svariati motivi, non sono in grado o non vogliono attuare in prima persona.

Questo lavoro lo porta a viaggiare per 300 giorni l’anno, periodo che passa tra uffici aziendali, aeroporti e alberghi di varie città. Tra un volo e l’altro conosce Alex, una viaggiatrice d’affari con la quale condivide la stessa filosofia di vita: niente legami a lunga scadenza. Un giorno il suo capo convoca tutti i viaggiatori per annunciare un cambiamento radicale, l’esperta di numeri Natalie propone di licenziare il personale in video conferenza. Si ammortizzerebbero, così, i costi e non ci sarebbe più bisogno per gli impiegati di spostarsi da casa. Ryan mostra subito il suo disappunto, ama il suo stile di vita e inoltre sa che non è semplice licenziare una persona, che può avere le più disparate reazioni. Il capo affianca Natalie a Ryan affinchè gli mostri il tipo di lavoro che svolge e testare la video conferenza. Il tempo che trascorreranno insieme sarà utile a entrambi e Ryan inizierà anche a mettere in dubbio le sue convinzioni filosofiche, riguardo il suo rapporto con Alex.

Il film trae l’ispirazione dal romanzo omonimo di Walter Kirn, dal quale Reitman ha preso spunto per la figura di Ryan.

La sceneggiatura ha subito diverse modifiche dalla prima scrittura di Sheldon Turner, Reitman ci ha messo del suo, ampliando maggiormente il personaggio di Ryan e il contesto nel quale si muove. Ha messo in primo piano la difficoltà che gli individui possiedono nel comunicare e nello stringere legami concreti e duraturi nel mondo odierno.

Il paradosso risiede nel fatto che oggi c’è la tecnologia che elimina le distanze, si ha ogni sorta di strumento tecnologico all’avanguardia per comunicare da una parte all’altra del globo, ma i rapporti umani si vanno man mano esaurendo.

Nel comunicare utilizziamo sempre qualche filtro che invece di unirci ci allontana, così è più facile parlare di problemi personali o situazioni intime tramite i social network o una telecamera, piuttosto che dialogare a tu per tu, ascoltare cosa gli altri hanno da dire. Si è presi talmente da se stessi, da perdere il contatto umano, che è insostituibile. Si creano così individui soli, convinti che la propria solitudine sia per scelta.

Ryan è una persona in gamba, sa far bene il suo lavoro, abbracciando positivamente i benefici e le comodà che quest’era dà. Conduce una vita tranquilla e piacevole, il suo obiettivo è quello di raggiungere 10 milioni di miglia, per assaporare i benefici del vincitiore. Ryan, tuttavia, non ha amici, con le sue sorelle si sente di rado, quasi non le conosce più, non ha una donna, solo qualche fugace incontro in un albergo di una città qualsiasi, perché ciò che Ryan vede di ogni città si somiglia tutto, gli aereoporti e gli alberghi hanno la medesima estetica, si dà così l’impressione al viaggiatore di trovarsi nel familiare, ma non è casa.
Ryan gradualmente comprende quanto siano piacevoli i legami affettivi e quanto possano arricchire un individuo, renderlo appagato e felice. Questo cambiamento si attua grazie all’incontro con Alex, una donna attraente e intelligente e con la quale inizia a pensare a un futuro, e a Natalie, la giovane collega che crede profondamente nel matrimonio, nel condividere una vita con la persona che si ama. Entrambe con atteggiamenti diversi lo fanno crescere emotivamente, sgretolando poco a poco il suo individualismo.

Un elemento importante, che sta alla base del film, è l’esplorazione profonda, che Reitman fa, dei sentimenti più svariati che si provano per la perdita di un lavoro. Il regista ha voluto delle reazioni vere e dirette di americani comuni che hanno vissuto questa dolorosa esperienza in un momento in cui la situazione economica del paese non è delle migliori. Reitman e i suoi collaboratori si sono recati a Detroit e a St. Louis, le due città più colpite dalla disocupazione, e hanno pubblicato annunci in cui si dichiarava che stavano facendo un film sull’argomento e si cercava gente disposta a parlare del proprio vissuto, questo per dare voce alla dura realtà. Per Reitman non serviva inventare storie, quando si ha la realtà davanti agli occhi, più sconcertante e toccante di quanto si possa pensare. Spesso le persone licenziate sono solo dei numeri, si sente parlare di percentuali in cui non si ravvisa l’essere umano.

Tra le nuvole possiede una vena umoristica molto netta, George Clooney conferisce al suo personaggio Ryan un umorismo sottilmente dark mai eccessivo, incarnando in modo perfetto i lati del suo carattere.
Per ciò che riguarda l’ambientazione, le riprese sono state fatte in cinque città, che sono servite per mostrare tutte le altre presenti nel film. La base della produzione è stata St Louis. Inoltre Reitman ha voluto girare all’interno di aeroporti veri per catturarne la vera atmosfera.

La fotografia segue l’evoluzione del personaggio e la diversa ambientazione in cui ogni volta si trova. Le tonalità calde associate al Sud si contrappongono a quelle violacee di Wichita, per esempio.
Reitman voleva un’atmosfera romantica che accompagnasse Ryan nei suoi viaggi, per sottolineare l’amore per il suo stile di vita e come apprezzi il senso di precarietà nel quale vive.

Le luci sono costruite e artificiose, rispecchiando l’atteggiamento freddo e distaccato di Ryan, poi nel corso del racconto diventano morbide e calde, seguendone il cambiamento interiore.

Tra le nuvole mostra un uomo, come ce ne sono tanti, e il suo percorso di crescita emotiva, è una storia ricca d’umanità che dà voce a tematiche poco trattate e lo fa con delicatezza, nei momenti in cui il protagonista si ferma a riflettere coinvolge anche la riflessione dello spettatore.

È un film ricco sotto tanti punti di vista, senza dimenticare un umorismo fresco e leggero. ( Fonte: cinemalia.it)

Autore della Recensione: Francesca Caruso