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Alla scoperta del Nido dell'Aquila, il rifugio di Adolf Hitler.
By Admin (from 14/04/2011 @ 11:00:15, in it - Osservatorio Globale, read 3145 times)

Nei dintorni di Berchtesgaden si trova la zona di Obersalzberg, famosa per la villeggiatura alpina, luogo ameno di cui si innamorò Hitler negli anni '20 e dove costituì con i gerarchi del partito - Göring, Hess, Bormann, Speer e Göbbels - una sorta di quartier generale-bunker per le vacanze.
 
Questo villaggio a circa 1.000 metri d'altezza, dove era ambitissimo essere invitati, è stato bombardato alla fine del '45 e raso al suolo nel 1952. Nell'area si trova oggi un centro di documentazione sul nazismo. Hitler soggiornò qui con Eva Braun in una villetta da lui battezzata "Berghof". Nel 1938 ebbe in dono dai gerarchi del partito per il suo 50.mo compleanno (che compirà il 20 aprile 1939) il celeberrimo "Nido dell'Aquila", uno chalet-fortezza costruito sul Kehlstein, un picco di 1.834 metri sovrastante il villaggio di Obersalzberg.

Percorrendo una strada tortuosa lunga 7 km (Kehlsteinstraße) scavata sui fianchi della montagna e attraversando un tunnel di 124 metri si giunge ad un avveniristico ascensore che porta all'interno dello chalet - il cui nome ufficiale è Kehlsteinhaus - dopo 124 metri di salita all'interno della montagna.
 
La costruzione fu completata in due anni di intenso lavoro, di enormi difficoltà tecniche e con un notevole dispendio di risorse umane (circa un migliaio le persone coinvolte nel progetto).
Questa residenza di montagna (oggi è un ristorante-belvedere), circondata da balconate che permettono una stupenda vista sul Königssee e sul Watzmann (che con 2713 metri di altezza è la seconda vetta più alta della Germania), fu arredata utilizzando marmi e legni pregiati. Nel grande atrio ottagonale fu installato un camino di marmo rosso cupo con venature bianche, dono di Mussolini al Führer.

 
Hitler visitò ufficialmente questa fortezza nel 1938 (16, 17, 19 settembre; 16, 17, 18, 21, 23, 24 ottobre) e nel 1939 (4 gennaio; 15 luglio; 11 e 12 agosto). Le cronache riportano anche tre visite non ufficiali, anche se è ignoto il loro numero totale. Pur colpito dall'edificio e dal panorama, Hitler non nutrì un sentimento speciale per il luogo, anche a causa dell'aria troppo rarefatta. Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale il Führer non soggiornò più nella Kehlsteinhaus, mentre continuò a frequentare il sottostante Berghof.
 
Per raggiungere il Nido dell'Aquila, salvato dal bombardamento degli alleati nel 1945 e dalla distruzione del '52 ed aperto al pubblico da metà maggio a metà ottobre, si deve arrivare ad Obersalzberg (presso Berchtesgaden) dove con dei bus si può giungere sul piazzale antistante l'ingresso al tunnel che porta al sopraccitato ascensore - decorato con specchi, ottoni e sedili in pelle verde - che tuttora permette ai turisti di salire in 41 secondi là dove si rilassava con la sua Eva Braun l'uomo più odiato del XX secolo.

Fonte: tuttobaviera.it