Georges Nagelmackers (1845-1905) aveva pensato a tutto. Fondando la Compagnie Internationaledes Wagons-Lits aveva fatto molto di più di George Pullman, l’uomo cui aveva scippato l’idea delle sleeper cars: il giorno di inaugurazione del suo Orient Express, il 4 ottobre 1883, Nagelmackers aveva chiamato a Parigi una folla di giornalisti, da ospitare a bordo del suo treno delle meraviglie. E aveva completato la sua strategia pubblicitaria affiancando l’immagine dei suoi vagoni luccicanti alle malconce carrozze di Pullman. Il nome Orient Express, fu, in effetti, proprio una trovata dei giornalisti.
Qualche anno dopo, Nagelmackers avrebbe fatto dimenticare del tutto la paternità dell’idea delle cuccette di lusso, facendo costruire a Istanbul, tappa finale del suo Wagons-Lits, il Pera Palas, l’hotel dove i passeggeri dell’esclusivo treno potevano riposare una volta giunti a destinazione. Lì, nella camera 411, la stessa Agatha Christie avrebbe scritto buona parte del suo Assassinio sull’Orient Express.
All’inizio, in realtà, la Parigi-Istanbul non era interamente su rotaie. Dopo aver toccato Monaco e Vienna, i facoltosi passeggeri del “re dei treni e del treno dei re” lasciavano il comfort delle loro cuccette ai confini della Romania, dove salivano su un traghetto per raggiungere la sponda destra del Danubio, in Bulgaria. Poi di nuovo sulle rotaie, ma solo fino a Varna. Per arrivare nell’ Estremo Oriente, bisognava infatti scendere di nuovo e oltrepassare il Mar Nero con la nave.
L’intera tratta a rotaie venne completata nel 1889 - come era nei sogni di Nagelmackers che immaginava “un treno che attraversasse un continente correndo su un unico nastro di metallo per più di 1.500 miglia”. Anche allora, il viaggio durava circa 80 ore. Da passare, però, tra lenzuola di seta, tappeti orientali, salottini di pelle, rifiniture in legno e le prelibatezze degli chef del vagone ristorante: per i passeggeri dell’ Orient Express, tutti accomodati nelle loro camere con bagno privato, la vera fatica era forse quella di scendere dal treno.
Sembra che il viaggio fosse così piacevole da attrarre anche chi al lusso e alla vita sfarzosa doveva essere abituato, come le teste coronate di Ferdinando di Bulgaria e lo zar Nicola II, oltre che personaggi enigmatici come l’affascinante spia Mata Hari.
La storia dell’Orient Express continuò tra alti e bassi (nelle due guerre mondiali), spesso con nomi e tratte diverse dall’originale (si ricordano infatti il Nostalgic Orient Express, il Simplon Orient Expresse e il Direct Orient Express), e abbassando gli standard, fino al 1977, quando corse l’ultima Parigi-Istanbul. Solo nel 2009, comunque, l’originale treno di Nagelmackers compì il suo ultimo viaggio: era il 469 Orient-Express, nella tratta tra Strasburgo e Vienna.
Fine della storia? Non proprio: per i nostalgici o i curiosi c’è il Venice-Simplon Orient Express, un treno decisamente in vecchio stile.
Fonte: wired.it