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57 anni fa, Whirlwind inizia a far girare i primi programmi di calcolo interamente automatizzati. Da lì, sarà tutta in discesa
By Admin (from 21/05/2012 @ 08:02:28, in it - Scienze e Societa, read 1655 times)

Anni '50: uomini dalle camicie bianche inamidate ronzano intorno a un grande calcolatore, attivando contatti e registrando ogni ronzio della macchina. I primi computer della storia, grandi come intere stanze, avevano bisogno del continuo intervento umano per funzionare. Niente di più stressante, visto che i cervelli elettronici impiegavano ore, se non giorni, a elaborare tutti i dati. Ma l' 8 marzo 1955 l'informatico Doug Ross rivoluzionò il mondo presentando il primo programma completamente automatico.

Il cervellone elettronico Forza valvolare Quel che resta del cervellone

È successo tutto nei laboratori del Massachusetts Institute of Technology, dove nel 1951 era stato inaugurato il calcolatore Whirlwind. Si trattava di una macchina che occupava un'area di 300 metri quadri. Un vero e proprio gigante formato da 5mila valvole che elaboravano i dati a una velocità di 20mila istruzioni al secondo (Kips). Un record per l'epoca, che però oggi impallidisce davanti alle prestazioni dei computer da scrivania che ne processano vari miliardi (Gips).

Ross, che era programmatore capo del progetto, aveva deciso di introdurre un sistema che permettesse ai tecnici di laboratorio di immettere le istruzioni direttamente all'interno di Whirlwind. Infatti, prima di allora c'era sempre bisogno di un tecnico specializzato che inserisse i dati manualmente nel calcolatore. Un lavoro assai lungo e complicato che non rendeva certo più fluide le lunghe sessioni di calcolo.

Così, quando il primo insieme di istruzioni automatiche – si chiamava Director, ed era stato scritto dagli informatici John Frankovich e Frank Helwig – entrò finalmente in funzione, ai tecnici del Mit bastò premere un tasto e lasciar fare tutto il resto al cervellone valvolare di Whirlwind. Un bel risparmio di tempo e risorse che non deve essere affatto dispiaciuto al principale investitore del progetto, la Us Air Force.

Le origini militari di questo primo grande calcolatore non devono sorprendere. In origine, Whirlwind era nato alla fine della Seconda Guerra Mondiale come un progetto accademico sotto il controllo e la tutela dell'Office of Naval Research. L'idea era quella di realizzare un simulatore di volo in grado di far risparmiare all'esercito le costosissime prove dal vivo.

Tutto sommato, il costo del progetto Whirlwind si rivelò talmente alto da far desistere la Marina dopo appena tre anni (e tre milioni di dollari) di esperimenti. Ma per fortuna le valvole del calcolatore non rimasero inattive a prendere polvere. L'Air Force capì subito che dentro la pancia di quel gigante c'era il futuro, e lo impiegò senza esitare per i suoi progetti di intercettazione radar.

Fonte: wired.it