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Sguardo in Romania con la Turismo Associati sulla settimana 18 – 23 ottobre 2010.
By Admin (from 23/10/2010 @ 13:06:12, in it - Osservatorio Globale, read 2822 times)

Fino all'1 novembre, una missione del Fondo monetario internazionale si trova a Bucarest per esaminare il livello degli impegni assunti negli accordi con le istituzioni finanziarie internazionali. Si contempla un deficit del 6,8% del pil per il 2010 e saranno delineate le linee del bilancio per il prossimo anno. Il Governo si è impegnato ad assicurare nel 2011 una crescita economica dell’1,5 % e un deficit del 4,4% del pil. Il capo missione Jeffrey Franks ha spiegato che le stime sull’economia romena potrebbero essere riviste, ma non in modo sostanzioso. Anche le nuove leggi della retribuzione unitaria e delle pensioni sono contemplate dal Fmi che sembra non gradire le misure sociali prese. Si tratta di proposte giunte da parte del premier Emil Boc, tra cui l’aumento del salario minimo e la riduzione della flat tax.

I responsabili del del Fondo affermano che simili proposte vanno esaminate attentamente per vedere se non fanno più male che bene, dal momento che le eventuali misure di previdenza sociale aumenterebbero il deficit. Si svolgono anche negoziati preliminari per la firma di nuove intese. Il nuovo accordo che la Romania intende firmare con il Fmi, avrà, il più probabilmente, un valore inferiore al presente prestito che tocca i 13 miliardi di dollari, ed è di tipo preventivo. La visita della delegazione Fmi a Bucarest si svolge in un contesto agitato dal punto di vista politico e sociale, segnato da proteste dei pubblici dipendenti, scontenti per i redditi ridotti in seguito alle dure misure di austerità adottate dal governo.

Misure sociali, molto attese dalla popolazione, sono state adottate questa settimana dal Parlamento di Bucarest: la riduzione dell’Iva per gli alimenti di base al 5% e la detassazione delle pensioni inferiori ai 2.000 lei (circa 470 euro). Accolte con gioia dalle persone con redditi bassi, ma anche dall’opposizione, le misure sono state adottate “per errore” dicono i rappresentanti della maggioranza, spiegando ora che l’applicazione delle misure non è possibile, in quanto costerebbero troppo il budget di crisi e hanno già avviato passi per rimediare la situazione. Parallelamente, l’opposizione tenta di rimuovere il governo presieduto da Emil Boc, che accusano della situazione in cui si trova il Paese. I socialdemocratici, i liberali e i conservatori hanno inoltrato una mozione di sfiducia e affermano che, se il governo sarà sfiduciato, negozieranno gli impegni convenuti dalla Romania nell’accordo di prestito con il Fmi, la Banca mondiale e l’Ue, rivedranno le politiche economiche e sociali che il governo Boc vuole applicare dal 1 gennaio 2011 e torneranno sulla misura di ridurre del 25% gli stipendi degli statali. I firmatari della sfiducia sostengono che provvederanno alla detassazione delle pensioni inferiori ai 1.000 lei, e si impegneranno per contrastare la corruzione. In più, i prestiti saranno orientati, in modo prioritario, verso gli investimenti, aumenterà il livello di impiego dei fondi strutturali, grazie alla semplificazione delle procedure di accesso. Il voto sulla sfiducia si terrà il 27 ottobre, giorno in cui i pubblici dipendenti si preparano a scendere in piazza per un grande comizio.

L’Ungheria, attualmente confine dello spazio Schengen e che assumerà dal 1 gennaio prossimo la presidenza di turno dell’Ue, può aiutare molto la Romania. Lo ha dichiarato a Bucarest il capo dello stato ungherese, Pal Schmitt, assicurando che il suo Paese sosterrà l'ingresso della aderire allo spazio Schengen a marzo 2011, come previsto, il che sarà una cosa positiva per i romeni e gli ungheresi della Transilvania. In riferimento all’autonomia, Pal Schmitt ha ricordato che il presidente romeno Traian Basescu e altri politici romeni sono d’accordo con l’applicazione del principio della sussidiarietà.

Anche la Spagna sostiene l’ingresso della Romania a Schengen e apprezza i progressi tecnici compiuti in tal senso dalle autorità di Bucarest. E' quanto è emerso durante la visita del capo della diplomazia romena Teodor Baconschi a Madrid, dove è stato firmato anche un accordo di collaborazione che regola il funzionamento dell’Istituto Culturale Romeno di Madrid e dell’Istituto Cervantes di Bucarest. Inoltre sono state gettate le basi di un partenariato strategico tra la Spagna e la Romania che sarà firmato all’inizio del prossimo anno.

Fonte: rri.ro