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 Trilingual World Observatory: italiano, english, română. GLOBAL NEWS & more... di Redazione
   
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
By Admin (from 28/09/2010 @ 11:02:00, in it - Osservatorio Globale, read 1596 times)

Benedetto XVI visiterà Palermo il prossimo 3 ottobre. La spesa prevista è di 2,5 milioni di euro: i fondi saranno stanziati quasi tutti dalla Regione, anche se gli organizzatori sperano che all’ultimo momento la visita sia classificata come “Grande evento” dalla Protezione Civile, in modo da spostare i costi sulla contabilità statale.

 

L’arcivescovo di Palermo, mons. Paolo Romeo, ha giustificato la spesa come “accorgimenti necessari” per non correre il rischio di “trasformare Palermo in una nuova Duisburg”, e ha polemicamente respinto le critiche sull’entità dei costi domandando “perché nessuno si chiede quanto costa alla cittadinanza la cena di un magistrato con gli uomini di scorta o quella di un politico? O ancora un concerto in pompa magna come quello di Morricone?”

 

Le polemiche per la visita sono anche legate al blocco della circolazione che in alcune strade durerà ben quattro giorni e per i probabili danni, irreversibili per gli agronomi, che subirà   il prato del Foro Italico.

 

Tutto ciò mentre nel Regno Unito  continua a crescere la protesta per i costi – lievitati a circa 20 milioni di sterline (di cui solo 1,5 legati alla sicurezza ) – sostenuti dal governo  britannico per la visita di Benedetto XVI il prossimo 16 settembre.

Fonte: minitrue.it - Autore: Jaques M. Hotteterre

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By Admin (from 28/09/2010 @ 10:17:22, in it - Scienze e Societa, read 1634 times)

La moda per le adolescenti torna ad essere pericolosa, non solo sul piano educativo bensì proprio a livello di fisico.

 

Attenzione infatti alle lenti a contatto utilizzate per fini estetici, colorare o modificare la forma delle pupille.

 

L’idea arriva dal video di Lady Gaga, "Bad Romance", che spopola tra le più giovani fans della cantante americana, tutte in corsa per imitare gli occhi grandi e spalancati che la "star" mostra nel video.

 

Ma gli oculisti lanciano un serio allarme relativo al pericolo per la salute degli occhi che l’uso di tali lenti può provocare.

 

Si rischiano congiuntiviti, infezioni e altri guai seri che possono addirittura arrivare a compromettere, anche in modo irrimediabile, la vista, nel giro di 24 ore.

 

Questi accessori arrivano dall’Oriente e pure se gli Usa li hanno messi al bando raggiungono i comodini delle ragazzine che le acquistano, al costo di circa 20 dollari, su internet. Urge  il controllo dei genitori...

Fonte: milanoweb.com - Autore: Max Marinelli

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Quando il sole accarezza la terra con la giusta angolazione, l’Altopiano dello Sciliar sembra un lago di luce, costellato di borghi come di pepite preziose e incorniciato da una cinta di guglie frastagliate, le vette imponenti delle Alpi. Qui, a 1004 metri di quota, sorge Siusi allo Sciliar, in tedesco Seis am Schlern, frazione del comune di Castelrotto nella provincia autonoma di Bolzano.

Siusi allo Sciliar, nel cuore del Trentino Alto Adige, è un piccolo centro a misura di bambola, ma è così affascinante e importante da dare il nome all’alpe più grande d’Europa, la maestosa Alpe di Siusi, che lo sovrasta con la sua mole spettacolare. Boschi folti e profumati, campi e pascoli teneri sono gli ingredienti di un paesaggio magico, che verso nord e verso ovest si trasforma, laddove le Alpi superano i tremila metri, in un paradiso di ghiacci, nevi fragranti e vedute sublimi. A est, invece, la visione stupenda e rassicurante del Parco Naturale Sciliar-Cantinaccio, a cui si può accedere direttamente da Siusi.

Siusi è oggi una meta turistica rinomata, che non ha però dimenticato la timidezza e l’autenticità di un tempo: del passato rimangono le tradizioni più squisite, la cucina deliziosa, la cortesia e l’amore per la propria terra; di nuovo ci sono invece l’efficienza delle strutture turistiche e le stazioni sciistiche all’avanguardia, studiate per il divertimento più puro. Escursioni nel paesaggio incontaminato, ferrate e arrampicate, scivolate sulla neve con gli sci o lo snowboard e magiche gite in carrozza sono solo alcune delle attività proposte dal borgo ai piedi delle Alpi.

Per conquistare le prime vette e raggiungere la zona sciistica potete prendere la funivia dell’Alpe di Siusi direttamente dal centro del paese, e scoprire ben 26 impianti di risalita per un totale di 58 km di piste, in attesa di essere assaggiate dai veri amanti della montagna. La zona è inclusa nel comprensorio del Dolomiti-Superski, e offre tante piste di difficoltà differenti, perfette per principianti, professionisti e attrezzate anche per i più piccoli. Chi vuole imparare da zero potrà frequentare l’animazione dello “Ski Fun Park”, mentre i patiti della tavola troveranno pane per i loro denti allo Snow Park, lungo ben 1500 metri.

Se poi non vi accontentate di questo scenario idilliaco, ricordate che l’Alpe di Siusi è da anni collegata all’area sciistica della Val Gardena, con altri 176 km di piste servite da oltre 80 impianti di risalita. Se amate la montagna e la vita all’aria aperta, ma non siete estimatori degli sport invernali, apprezzerete le innumerevoli attività che Siusi e l’Alpe di Siusi offrono durante l’estate. I sentieri per le escursioni e le pedalate formano, sui lati delle montagne e nell’altopiano, un dedalo di percorsi affascinanti, immersi in una natura incontaminata e agghindati di panorami insuperabili. Inoltre ai piedi delle montagne, tra antichi masi e mulini tradizionali, si estende il campo da golf più bello dell’Alto Adige, comodamente raggiungibile dal paese. A proposito di masi, invece, vale la pena di visitare il Maso Biologico Pflegerhof, dove si coltivano tante varietà di erbe selvatiche e aromatiche e si vendono prodotti naturali di prima scelta.

Chi non rinuncia a un pizzico di cultura troverà a 
Siusi allo Sciliar alcune testimonianze storiche accattivanti. In paese si trovano tre chiese significative: quella di Santa Maria Ausiliatrice è la più antica, fondata nel XVII secolo, mentre la più grande è quella di Santa Croce, nella Piazza Oswald von Wolkenstein; per finire c’è la chiesa di San Valentino, splendido esempio del gotico tirolese.

Fanno parte del territorio comunale anche alcuni ruderi interessanti, come quelli di Castel
Rovereto, Castel Salego e Castelvecchio. Castelvecchio, nonostante gli acciacchi del tempo, è tuttora una dimora sontuosa, appartenuta un tempo al grande viaggiatore e spadaccino Oswald von Wolkenstein. I resti dell’antico castello Salego, invece, immersi nel fitto bosco di Hauenstein, risalgono probabilmente al XII secolo e negli anni hanno conosciuto diversi signori, fino alla caduta in rovina del XVII secolo. Oggi le vestigia appartengono alla Diocesi di Bolzano-Bressanone e nel 2001, dopo mesi di lavoro, sono state consolidate, abbellite da una zona alberata e rese accessibili al pubblico. Un’antica leggenda narra che un tempo i due castelli erano uniti da un tunnel sotterraneo, percorribile in circa mezz’ora, abitato da una splendida fanciulla bionda che custodiva uno scrigno pieno d’oro e d’argento.

Ma una vacanza nell’altopiano dello Sciliar, e in particolare un soggiorno a Siusi, non sarebbe completa senza la magia delle tradizioni, delle ricette gastronomiche immortali e delle manifestazioni popolari organizzate in paese nell’arco dell’anno. Tra le occasioni più caratteristiche e golose c’è la Festa dello Strudel, che dalla fine di agosto a meta settembre coinvolge le pasticcerie e i ristoranti di vari comuni della zona, compreso
Siusi allo Sciliar. Il tipico dolce a base di mele viene preparato secondo la ricetta tradizionale, ma proposto anche in nuove versioni, a seconda della fantasia dello chef: prugne, albicocche, lamponi e ananas vanno a comporre i caldi ripieni alla frutta, ma trovano spazio anche reinvenzioni salate a base di ricotta, verdure, crauti o salmone. A conclusione della festa si tiene una grande manifestazione finale, proprio nella piazza Oswald von Wolkenstein nel centro di Siusi: le degustazioni di strudel si accompagnano all’assaggio di succhi di frutta naturali e altri prodotti fatti in casa, mentre le bancarelle vendono prodotti tipici della gastronomia locale e dell’artigianato.

Per raggiungere questo paradiso dell’ospitalità, immerso tra i pascoli e le montagne, si possono valutare diverse opzioni. Chi viaggia in auto deve percorrere l’Autostrada del Brennero A22, uscire a 
Bolzano Nord-Altopiano dello Sciliar e proseguire per circa 19 km fino alla meta, seguendo le indicazioni. Se viaggiate in aereo potete atterrare a Milano, prendere il treno fino a Bressanone e continuare il viaggio con gli autobus di linea. L’abitato di Siusi è ben collegato tramite l’autobus a Selva di Val Gardena, e la cabinovia nel centro del paese consente di raggiungere la vetta dell’Alpe di Siusi.

Giunti a destinazione si viene accolti dal tipico clima alpino, caratterizzato da inverni freddi e estati fresche: le temperature medie del mese più rigido, gennaio, vanno da una minima di -5°C a una massima di 6°C, mentre in luglio e agosto si passa dai 15°C ai 29°C. Il mese più colpito dalle precipitazioni è maggio, con una media di 10 giorni piovosi sul totale, mentre da dicembre a febbraio si contano in media 4 giorni di maltempo al mese, spesso sotto forma di neve. ( Fonte: ilturista.info)
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Singurul consilier pentru locurile de muncă disponibile în spatiul Uniunii Europene din Iasi nu mai face fată solicitărilor somerilor care abia asteaptă să-si găsească de muncă în străinătate. Ar pleca oriunde si ar face orice în speranta că asa vor putea trăi decent.

Zilnic, usa consilierului Eures, din cadrul Agentiei Judetene pentru Ocuparea Fortei de Muncă (AJOFM), este deschisă de iesenii care s-au săturat să astepte revenirea pietei muncii locale. „De la începutul anului, 325 de persoane s-au interesat de ofertele puse la dispozitie prin reteaua Eures, iar peste 170 de persoane au depus dosare pentru a fi luati în evidentele AJOFM Iasi”, a declarat Adriana Sârghie, purtătorul de cuvânt al agentiei. Numărul celor care trăiesc mirajul străinătătii este cu mult mai mare decât cel din raportările oficiale, în conditiile în care oricine poate aplica individual pentru job-urile din spatiul european. Disperarea somerilor creste de la o zi la alta, dacă luăm în considerare că în tot anul 2009 numărul celor care s-au interesat de locurile de muncă peste hotare a fost de doar 150.

Tinerii fac slalom printre slujbele străinilor

Până în prezent, peste 30 de persoane au comunicat că si-au găsit de lucru prin intermediul ofertelor Eures, însă nu toti cei care au obtinut o slujbă au anuntat si Agentia de somaj. Anul trecut, doar opt persoane au fost angajate ca urmare a ofertelor de muncă postate pe site-ul serviciilor de angajare europene. „Majoritatea persoanelor interesate să plece la lucru în tările din spatiul Uniunii Europene, mai precis 123 de ieseni, sunt cei din categoria 25 si 35 de ani. Urmează apoi categoria 35 – 45 de ani, cu 85 de persoane interesate si cei sub 25 de ani, cu 81 de persoane interesate”, a adăugat Adriana Sârghie. Consilierul sustine că nu există ofertă care să nu prezinte interes si că se aplică într-un număr mare pentru orice job vacant. Domeniile cele mai solicitate sunt cel agricol si cel al constructiilor, iar tările cu cele mai multe aplicatii sunt Spania, Italia, Marea Britanie si Danemarca. De altfel, acestea sunt si tările în care angajatorii pun la bătaie cele mai numeroase locuri de muncă.

Vin tot mai multe oferte din străinătate

Cei care aplică pentru posturile vacante din UE au mai mari sanse de angajare dacă vorbesc cel putin o limbă de circulatie internatională si dacă au experientă în domeniul pentru care au depus dosarele. O importantă majoră o are si modul de întocmire a CV-urilor. „S-au angajat mai multe persoane, pentru că interesul este ridicat, dar si pentru că angajatorii ne-au comunicat oferte foarte bogate, care se pliază pe multe domenii de activitate si pentru care pot aplica persoane care au calificări diverse”, sustine purtătorul de cuvânt al AJOFM Iasi. De la muncitori în agricultură, ingineri, asistenti medicali, până la medici, toti sunt pregătiti să lase în urmă traiul mizer cu câteva sute de lei pentru lefuri care se ridică si la câteva mii de euro.

Sursa: evenimentul.ro; Autor: Adelina Isachi

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By Admin (from 27/09/2010 @ 14:38:11, in en - Global Observatory, read 1671 times)

President Barack Obama's administration has invoked the state secret privilege to avoid a lawsuit on behalf of Yemeni-American cleric Anwar al-Awlaki, whose father charges the US government of targeting him for assassination.

Nasser al-Awlaki last month asked two civil rights groups to sue the White House and the Central Intelligence Agency for placing his son on a list of people targeted for killing.

The younger Awlaki is considered a dangerous terrorist by the US government and is currently believed to be hiding in Yemen.

The American Civil Liberties Union (ACLU) and the Center for Constitutional Rights (CCR) filed the court action seeking to force the US government to say how it decides to target US citizens for murder far from any armed conflict without due process.

The lawsuit names Obama, CIA director Leon Panetta and Defense Secretary Robert Gates, and seeks an order to "prohibit the government from carrying out targeted killings outside of armed conflict."

Panetta filed a declaration Friday before a federal court in Washington "to formally assert and claim the state secrets privilege... to protect intelligence sources, methods and activities" that may be implicated in the Awlaki case.

"It is my belief that... this case cannot be litigated without risking or requiring the disclosure of classified and privileged intelligence information that must not be disclosed," wrote Panetta.

The ACLU and CCR, in an email to AFP Saturday slammed Panetta's reasoning.

"The idea that courts should have no role whatsoever in determining the criteria by which the executive branch can kill its own citizens is unacceptable in a democracy.

"In matters of life and death, no executive should have a blank check."

Born in the southwestern US state of New Mexico, Awlaki, 39, rose to prominence last year after he was linked a US army major who shot dead 13 people in Fort Hood, Texas, and to a Nigerian student accused of trying to blow up a Northwest Airlines flight on December 25.

In April, a US official said the Obama administration had authorized the targeted killing of Awlaki, after American intelligence agencies concluded the Muslim cleric was directly involved in anti-US plots.

In July, the US government said Awlaki was a key leader of Al-Qaeda in the Arabian Peninsula, placing him on its list of terrorism supporters, freezing his financial assets and banning any transactions with him.

Source: michaelmoore.com

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Divertimento puro su 35 km di piste da sogno - per ognuno il suo: dalla discesa lunga 8 km fino alle piste adatte a famiglie. Lo snowboarder trova una vasta area con Funparc e Half-pipe. Fino a 20 km di piste per lo sci da fondo in valle e sul ghiacciaio e la pista per slittini lunga 5 km, completano l'offerta invernale. La neve perfetta e garantita e la vista mozzafiato sulle montagne circostanti sono i nostri gioielli. I locali qualificati invitano ad una sosta, mentre non ci sono tempi d'attesa agli impianti di risalita.

La 
Val Senales giace a sud delle Alpi ed è piacevolmente influenzata dal clima mite meridionale. Prova ne è che Merano, un'isola mediterranea nel cuore delle Alpi, sia conosciutissima per le sue cure termali. Dalla Val Senales dista solo trenta minuti. La presenza della neve in valle dipende naturalmente dalle zone; più si va in alto, più consistente sarà il manto nevoso. Infatti gli impianti si trovano a fine valle e sul ghiacciaio del Giogo Alto, dove è possibile sciare e fare fondo durante tutto l'anno. Lo sbalzo di temperatura tra inverno e estate è mlnlmo. A Madonna di Senales (1500 m) abbiamo una temperatura media a gennaio di -2,7 °C. Tenendo conto dell'altezza é solo un pò più freddo che Monaco di Baviera (-2,3 °C).

Maso Corto (2.011 m) - Circondato da alte montagne, è il paese situato più alto rispetto alle altre quattro località della valle. Quello che una volta era un grande maso è diventato negli ultimi trent'anni un centro sciistico modernissimo. Hotel ed appartamenti ben attrezzati, moderni impianti sportivi ed una ricca offerta per il tempo libero attirano numerosi ospiti da tutto il mondo. E' il luogo ideale per chi ama immergersi al completo nell'ebrezza delle discese su piste perfette. Anche la scuola di sci e lo snowboard, l'asilo nido ed il servizio di noleggio ed assistenza si trovano sul posto. Maso Corto è anche l'ideale punto di partenza per escursioni d'alta montagna, sia con gli sci d'alpinismo, che con le racchette da neve.

Vernago al lago (1.700 m) - Il paesino di Vernago si trova sulla sponda del lago artificiale omonimo.Quest'ultimo è stato costruito tra il 1956 e il 1964. Il fertile fondovalle insieme ai masi ed alla chiesetta hanno dovuto cedere il posto all'acqua. Piano piano si è sviluppato sulle rive del lago un nuovo insediamento. L'esposizione al sole piace a molti vacanzieri. Da qui, per chi va con gli sci o usa lo snowboard, è facile raggiungere Maso Corto, dove si scia tutto l'anno.La breve passeggiata pamoramica che raggiunge il maso Raffein (posto di ristoro) è percorribile tutto l'anno.Anche Vernago si possono intrapprendere escursioni con gli sci d'alpinismo al rifugio Similaun e al luogo di ritrovamento della mumia.

Certosa (1.327 m) - Lì, dove un tempo vivevano i monaci certosini, (dal 1326 fino al 1782) ancora oggi si percepisce la loro presenza tra le mura del chiostro. Con l'incendio scoppiato nel 1924 il paese venne quasi interamente distrutto, tuttavia non sono state cancellate tutte le tracce del convento. Una parte del muro di cinta è conservato molto bene, così come il chiostro restaurato, la grotta con il sepolcro e la cucina. Tutte testimonianze del passato, che anche d'inverno possono essere visitate. Certosa è la sede amministrativa della valle. Nella piacevole e bella piazzetta in inverno al centro del paese, c'è un piccolo campo per il pattinaggio e il curling. Da qui parte una bellissima passeggiata invernale che raggiunge i masi Raindl e la località Madonna di Senales.

Madonna di Senales (1.500 m) - Nel fondovalle intorno alla chiesa barocca, si estende l'insediamento pru grande della valle. Le origini di questo luogo di pellegrinaggio risalgono al lontano 1304. L'attrazione più spettacolare del paese pero, é il nuovo ArcheoParc, aperto dall'l aprile al 2 novembre. Da ammirare ci sono anche i masi centenari all'interno ed intorno al paese, in particolare il maso "Oberniederhof" che risale al dodicesimo secolo. Gli amanti degli sport invernali possono usufruire di una pista per lo sci da fondo, di un campo del ghiaccio all'aperto per il pattinaggio e il curling e di sentieri per escursioni invernali etc. e tutto ci6 ad appena 9 km.dagli impianti sciistici di Maso Corto.

Monte S. Caterina (1.245 m) - Dove un tempo vivevano i monaci certosini, (dal 1326 fino al 1782) ancora oggi si percepisce la loro presenza tra le mura del chiostro. Con l'incendio scoppiato nel 1924 il paese venne quasi interamente distrutto, tuttavia non sono state cancellate tutte le tracce del convento. Una parte del muro di cinta è conservato molto bene, così come il chiostro restaurato, la grotta con il sepolcro e la cucina. Tutte testimonianze del passato, che anche d'inverno possono essere visitate. Certosa è la sede amministrativa della valle.Nelia piacevole e bella piazzetta in inverno al centro del paese, c'è un piccolo campo per il pattinaggio e il curling. Da qui parte una bellissima passeggiata invernale che raggiunge i masi Raindl e la località Madonna di Senales.

 

La Val di Fosse è una valle laterale della Val Senales e porta il visitatore al centro di un ambiente ancora vergine e cioè il Parco Naturale del Gruppo di Tessa che al contempo è anche la riserva di caccia piu grande della provincia di Bolzano. Da inizio primavera ad estate innoltrata il parco è molto frequentato da escursionisti, mentre d'inverno è preferito da chi pratica lo sci alpinismo. Percorrere la parte alta della Valdi Fosse d'inverno è piuttosto pericoloso a causa della caduta di valanghe. Fonte: Associazione Turistica Val Senales

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By Admin (from 27/09/2010 @ 12:05:52, in it - Scienze e Societa, read 1976 times)

Vivere senza neppure un centesimo in tasca e, allo stesso tempo, concedersi ‘lussi’ come un tetto, un telefono cellulare, la luce elettrica e persino un personal computer. Sembra una boutade invece è la trovata, obiettivamente un po’ stravagante, di Marc Boyle, inglese di 31 anni che, dal 2008 ha deciso di dare un taglio netto a sterline, euro e carte di credito. L’idea, però, il ragazzo l’ha presa sul serio, e non solo lui: alla vicenda, già raccontata in un blog e destinata a diventare un libro,  il quotidiano inglese Telegraph dedica un lungo articolo.

 

La “soluzione Boyle” in un Paese come il nostro dove tanto si parla di crisi della quarta settimana, ha indubbiamente degli aspetti accattivanti. Eppure, nonostante qualche autentico colpo di genio, non proprio tutto torna.

 

Il progetto è semplice: due anni fa Boyle francescanamente si spoglia di tutti i suoi contanti e si ritira in un caravan alle porte di Bristol decidendo che si può fare a meno di qualsiasi cosa abbia a che fare con il vile denaro: via tutto, dai contratti di luce e gas, fino ai piccoli prodotti per l’igiene personale.

 

Già vegetariano da tempo, l’inglese attrezza il suo orticello per vivere dei frutti della terra. Quanto alle piccole operazioni di pulizia della persona  per il bucato bastano le prugne secche bollite e lo spazzolino da denti e il  dentifricio sono sostituiti da ossi di seppia. Eppure Boyle riesce a non farsi mancare le più moderne tecnologie: un pannello solare montato sul caravan gli garantisce la luce e l’energia solare gli “accende” il suo pc portatile. Quanto al cellulare Boyle ce l’ha, anche se può solo ricevere. Del resto, avere un cellulare sempre senza credito è una prassi diffusa tra tanti dei nostri adolescenti. E non solo.

La casa – caravan, invece, è un gentile omaggio: a Boyle ha pensato Freecycle, organizzazione inglese di persone che si scambiano oggetti gratuitamente in cui il trentunenne fa il volontario tre volte alla settimana.

 

Tutto, insomma, sembra funzionare a meraviglia nel mondo gratuito di Boyle. Qualche precisazione è d’obbligo: l’uomo, senza denaro, ha vissuto e a lungo, anche prima di Boyle. Purtroppo aveva l’infausta tendenza a vivere circa la metà di oggi: si ammalava e moriva molto prima. Non solo: il suo modello non è esportabile, per funzionare ha bisogno di una società che usa i soldi. Quei prodotti che il ragazzo scambia, qualcuno deve averli pure prodotti, venduti e comprati.

 

Infine c’è un dettaglio. Lo racconta lo stesso Boyle al Telegraph che ha intervistato “l’uomo che vive senza denaro”: “Al momento sono single”. Il giovane l0 spiega dicendo che è normale, visto che è squattrinato e viene dal Nord Irlanda dove offrire una cena ad una signora al primo appuntamento è simbolo di virilità. Ci permettiamo, sommessamente, di aggiungere che l’odore di uno che si lava con un distillato di prugne bollite invece che con un volgare bagnoschiuma potrebbe non essere poi il massimo del sex appeal.

 

Boyle, però, è sicuro: “Grazie al mio libro e al blog alcune donne sembrano iniziare a nutrire qualche interesse nei miei confronti. Certo, non sono un tipo facile: vegetariano e senza un soldo. Ma in tutta la Nazione ci sarà almeno una donna che la vede come me”. Che dire? In bocca al lupo.

Fonte: blitzquotidiano.it

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In Italia l'immigrazione può dare una mano ad aprire il mondo del lavoro alle donne: nelle province dove è maggiore la presenza di straniere specializzate in servizi domestici e assistenziali l'offerta lavorativa da parte delle italiane risulta più elevata. A fare i conti e a dimostrare con i numeri il fenomeno sono due economisti della Banca d'Italia, Guglielmo Barone e Sauro Mocetti, in uno studio che certifica come una lieve crescita della quota di colf e badanti immigrate determini un rialzo delle ore dedicate dalle italiane alla propria occupazione.

 

Venendo alle cifre, nel ‘working paper' messo a punto da Via nazionale su ‘Gli effetti dell'immigrazione poco qualificata sull'offerta di lavoro femminile' si legge che, in base a dati Istat relativi al periodo 2006-2008, "un incremento dell'1% dell'incidenza delle donne straniere specializzate in servizi domestici sulla popolazione femminile complessiva determina un aumento medio delle ore lavorate dalle italiane di circa 20 minuti a settimana, a fronte di una media di 33 ore. E "il risultato è più forte per le più istruite, circa mezz'ora in più, corrispondente all'1,6% delle ore lavorative lavorate". Sempre secondo i risultati dell'analisi condotta da Palazzo Koch, per chi ricopre gli incarichi più alti (componenti degli organi legislativi, avvocati, dirigenti, imprenditrici) il guadagno di minuti dedicati alla propria occupazione sale a 40. Al contrario, per le donne con livelli d'istruzione bassi l'impatto è poco significativo.

Insomma, per l'indagine "le immigrate rimpiazzano il lavoro casalingo e le donne italiane con elevati livelli d'istruzione possono lavorare per un più alto numero di ore, specializzandosi nella produzione di beni e servizi che meglio si addicono alle loro competenze". Guardando ad altri aspetti, l'effetto positivo per le donne italiane è più marcato per quelle con figli piccoli con meno di tre anni o con a carico persone disabili. E si rafforza anche laddove l'offerta di servizi assistenziali del settore pubblico, tra cui la cura di bambini e anziani, è meno sviluppata.

 

Il fenomeno, invece, svanisce se si fa conto sulle straniere meno propense a lavorare nei servizi domestici e assistenziali.

 

D'altra parte le donne italiane passano molto tempo ad occuparsi della casa, da un minimo di un ora e mezza a un massimo di 5 ore a settimana . Una quantità "ampiamente superiore a quelle registrate negli altri principali paesi europei".

Fonte: AmericaOggi.info

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By Admin (from 26/09/2010 @ 14:14:52, in en - Video Alert, read 1753 times)

Cartoon: Something in her eyes told me I couldn't trust her.

Source: smbc-comics.com

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In what federal officials described as the largest human-trafficking case ever brought by the government, Mordechai Orian, president and chief operating officer of Global Horizons, was indicted by the U.S. Department of Justice for "engaging in a conspiracy to commit forced labor and document servitude."

The alleged victims of the Los Angeles-based labor recruiter are some 400 Thai citizens who were brought to work on farms in the U.S. between May 2004 through September 2005. They were hired under H-2A visas which allow farm workers into the country for seasonal work.


In late 2006, after CorpWatch published an article and a cartoon about the recruitment and abuse of Thai farm workers, Orian sued the non-profit. Orian stated that our reporter, Kari Lydersen was "part of (a) campaign against the H-2A program and [was trying] to protect illegal immigrant and the legal groups who stand to profit from the representation of illegal aliens." CorpWatch refused to retract the article or the cartoon but the two parties came to an out-of-court settlement in April 2007 to correct a few disputed facts in the story. No money was paid by either side.

Orian, himself an immigrant from Israel, was formally charged on September 1st along with five others -- Pranee Tubchumpol, Shane Germann and Sam Wongsesanit of Global Horizons Manpower Inc. as well as Thai labor recruiters Ratawan Chunharutai and Podjanee Sinchai. Federal agents raided Orian's Malibu home at dawn the next day only to discover that he was in Texas.

On September 2nd, Orian "deceived and evaded federal FBI agents for approximately 24 hours by providing sporadic, misleading, and conflicting information concerning his location, willingness to surrender in Dallas, and failing to report," government lawyers stated in documents filed with the federal court. They further charged that Orian "flew to Hawaii on another flight to avoid contact with federal agents at the airport."

Today Orian is sitting in a Honolulu jail awaiting Judge Leslie Kobayashi's decision on a government request to deny Orian's release on $1 million bail secured on his exclusive West Moonshadows Drive home in Malibu. Susan Cushman, assistant U.S. Attorney for Hawaii, has filed documents stating that Orian is a flight risk, noting that he had used 26 different aliases and four different Social Security numbers in the past. "The Pretrial Services' report found the defendant posed a risk of danger to the community because of the nature of the offense and similar allegations in Israel and Canada," wrote Cushman.

Multiple Court Cases

Cushman's request to keep Orian locked up until trial also described numerous violations of the law, according to a filing delivered to the Honolulu court on September 9.

The documents show that in 2000, Orian attempted to enter the U.S. from Mexico even though his visa had been revoked "based on false representations the Defendant made about his employment in Israel and the United States."

Cushman provided the court with a copy of a 2003 report, "Migrant Workers in Israel -- A Contemporary Form of Slavery," published the Euro-Mediterranean Human Rights Network and the International Federation for Human Rights. It states that Orian took $3,000 from each of 19 Chinese workers for the "privilege" of working in Israel for two years.

"By the end of February Mr. Orian owed each of the workers between 2-3 months wages," the report concluded. "Instead of paying the workers, he sent ten armed guards to surprise the workers in their sleep, beat them and drive them to the airport, where they were forcibly deported."

In another document filed by Cushman, U.S. Department of Labor Judge William Dorsey concluded on November 30, 2006, that Global Horizons Manpower, Inc. had "willfully and fraudulently represented it had contracts with Taft Farms" [in Bakersfield, California] to obtain visas for more than 200 workers between August 1, 2003 and April 30, 2004 under the H-2A program. The non-immigrant visas, granted to more than 50,000 temporary farm laborers in 2007, are a mainstay -- along with undocumented labor -- of the U.S. agricultural system.

Dorsey found that the company had neither a contract nor jobs for the 200 workers. Unable to find them paid employment, Global Horizons fired the workers "for poor performance, when in fact, they were terminated for lack of work," Dorsey wrote in his final decision. He ordered that Orian be barred for three years from bringing guest workers into the U.S.

On September 7, 2007, Philipda Modrakee, a U.S. Department of Labor investigator, filed a report on 156 Global Horizons workers employed at the Maui Pineapple Farm in Hawaii. Modrakee estimated that Global Horizons owed $459,256 in fines for failure to pay wages at the minimum rate and on time, for illegally deducting money from the workers' pay checks for housing, and for failing to provide them with transportation to their work sites.

Immigration attorney Melissa Vincenty of Honolulu, who is representing 80 clients with claims against Global Horizon, told the Maui News last week that the company had confiscated the workers' passports and visas. "It is called document servitude," Vincenty told the newspaper, noting that passports are required for travel between the islands that make up the state of Hawaii.

Orian bought a twin-engine aircraft for inter-island transport of the Thai workers, thereby avoiding the necessity of presenting identification/passport to government officials, according to the documents filed before the court. Cushman noted that the airplane was recently seized as evidence.

Orian has drawn legal scrutiny in other states and nations. On July 2, 2008, Judge James Hutton in the Eastern District Court, ordered Orian to appear before his court in Spokane, Washington to explain why Global Horizons had failed to pay multiple court fines running into thousands of dollars. At the hearing Orian testified that the company was insolvent, although the court found that seven employees, including Orian, were still being paid salaries.

On July 29, 2009, immigration judge Christine Bither ordered Orian, who is an Israeli citizen, deported from the U.S. for falsely claiming five times to be a U.S. citizen when signing documents to hire farm workers under the H-2A visa program.
Finally, Cushman provided the court with a March 26, 2010 ruling by Judge John Madden IV in Denver, Colorado, ordering Global Horizons to pay a Nepali man named Rajan Gurung $108,257 to settle a dispute over the hiring of 24 workers from Nepal. In 2008, Gurung said he paid Global Horizons Canada $72,000 to arrange work visas for the 24 people in Canada, but that the company was unable to produce any evidence that it had actually applied for the visas.

Instead, Orian appeared before the court and claimed that he had not applied for the visas because all the workers had the same last name, Gurung, which indicated a potential violation of Canadian immigration law that does not allow family members to be employed in temporary jobs. (Gurung is one of the most common family names in Nepal.) Madden found Orian's claim to be without merit and ordered him to repay Gurung with interest as well as pay his court costs.

Responding to the Government

It was against this history of questionable dealings that Orian's attorney Mark Werksman, asked for his client to be released on bail. Werksman's September 10 filing presented a series of arguments and documents to prove that his client was not a flight risk.

For example, Werksman says that the 2009 deportation order was being appealed and that his client, "a busy business owner" had inadvertently checked boxes claiming to be a citizen. Werksman also noted that since Orian was "vigorously" contesting the deportation order, he was not a flight risk. Rather, he had a "desperate yearning to remain in the United States."

The 26 alleged aliases (such as O'Ryan and Moty) were "insignificant misspellings or typographical errors," Werksman said,

"The government appears to be asking the court to detain Mr. Orian because it thinks he is a bad employer and a chronic lawbreaker and deserves to be punished," wrote Werksman. "There is no evidence of this outside of the government's cherry-picked examples of adverse administrative rulings." And the government's immigration and labor bureaucracies are bound to have "disagreements, legal snafus and paperwork hassles."

Orian never intended to deceive the FBI, but simply took a lower-priced flight to Hawaii Werksman says. "What Mr. Orian did not know, is that the FBI intended to make a high-profile arrest at the airport," he charges in the court documents.

This claim is backed up by Kara Lujan, a public relations executive who represents musicians including soul artist Kelly Price and the rhythm & blues band "Heads of State" who told CorpWatch that she negotiated Orian's "surrender with the FBI agent Tom Simon."

"He is not a flight risk, he is not a danger to society," Lujan told Haaretz, an Israeli newspaper. "He pleaded not guilty on Friday, denying the charges. He never threatened Thai workers, never took their passports, and there is no evidence of that."

Werksman also submitted documents from Orian's friends. Lisa Machenberg, who lists herself as a certified hypotherapist, says that her son went to the same pre-school as Orian's son Dillon, and that she believes that Orian is a "fair and good man."

Thai Workers Stand Up

But while Cushman and Werksman were filing competing documents in Honolulu, some of Orian's former employees were playing out a parallel drama in Los Angeles.

There, on September 8, in front of the Wat Thai Buddhist temple some 25 Thai farm workers lined up wearing sunglasses, baseball caps, and traditional Thai scarves to disguise themselves for fear of retaliation, they said. One-by-one they told media assembled at a press conference organized by the Thai Community Development Center about their treatment at the hands of Global Horizons.

One 42-year-old man told reporters that recruiters promised him a fulltime job for $1,000 a month -- ten times more than he made as a rice farmer. The recruiters told that him that Global Horizons could find him work picking apples in Washington and pineapples in Hawaii. Lee, a pseudonym, arrived in Seattle on July 4, 2004 to discover that he would have to pay $18,000 to the recruiters.

"I thought I would find freedom and jobs here," Lee said at the news conference. "I thought the United States was a civilized nation, the highest in the world. I never imagined this kind of thing could happen here."

Like the Thai workers that CorpWatch reported on in
our 2006 article who were housed in trailers and crowded motel rooms, Lee says he was housed in a wooden shack. Lee says he was also threatened with violence and deportation if he tried to escape or to speak to any outsiders. In September 2005, Lee says he escaped one night by running through pineapple fields.

Lee's story was confirmed by Chanchanit Martorell, Executive Director of the Thai Community Development Center. Martorell and her staff say they have interviewed more than 200 farmworkers and filed civil charges against Global Horizons. She noted that some of the farm workers were so badly treated that they had to survive on eating leaves from plants or fish they caught in a nearby river.

Damrong Kraikruan, the consul general of Thailand in Los Angeles, told the Los Angeles Times newspaper that Thailand had revoked Global Horizons' license to work there in 2005, and convicted one of the firm's Thai associates of operating a job procurement business without a license.

Jorge Guzman, of U.S. Immigration and Customs Enforcement, also appeared at the Thai Community Development Center news conference to praise the organization for raising awareness about the problem. "Awareness is crucial to making this shameful practice a thing of the past," Guzman said, urging the public to report any suspicions about human trafficking.

The FBI says it is taking the Global Horizons case very seriously. "In the old days, they used to keep slaves in their place with whips and chains," FBI Special Agent Tom Simon told the Beverly Hills Courier. "Today, it is done with economic threats and intimidation."

* This article was produced in partnership with Inter Press Service News Agency. Pratap Chatterjee may be reached at “pchatterjee (at) igc.org.”

Source: corpwatch.org

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