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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 

Buongiorno a tutti, siamo agli sgoccioli, non del berlusconismo perché ci ha abituati a avere 7 vite come i gatti, siamo agli sgoccioli di questo governo, perché questo governo come l’abbiamo visto non ha più la maggioranza.

La mossa di Fini

Il discorso di Fini di ieri è uscito dai tatticismi e ha annunciato due possibili soluzioni: o Berlusconi si dimette, va al Quirinale per farsi reincaricare per un nuovo governo, con una nuova maggioranza meno sbilanciata sulla Lega, per questo Fini vorrebbe imbarcare l’Udc, oppure se Berlusconi non vuole cambiare governo e naturalmente programma di governo, Fini ritira i suoi uomini, il Ministro Ronchi, i viceministri e sottosegretari Urso, Meni e Bonfiglio e da quel momento i finiani che sono 35 alla Camera, sono in grado di mandare sotto la maggioranza ogni volta che vogliono.
E naturalmente non avendo più uomini al governo, sono svincolati da qualunque fedeltà al governo e si riservano di votare sì e no legge per legge, Berlusconi è nel sacco, come ha detto Tremonti nell’ultimo Consiglio dei Ministri “il vero Presidente del Consiglio è Fini” che praticamente tiene Berlusconi per le palle, nel senso che a questo punto il Cavaliere ha due strade: o rompe con Fini, va alla crisi di governo e accetta quello che Fini gli ha chiesto, cambiare maggioranza, cambiare programma e da quel momento è ovvio che si troverebbe nelle mani di Fini e di Casini che lo farebbero ballare per i prossimi 3 anni di legislatura logorandolo e consumandolo, oppure non accetta i diktat di Fini quindi va al Quirinale dicendo di non essere disponibile a un governo con una maggioranza diversa, a quel punto potrebbe chiedere e sperare che gli vengano concesse, le elezioni anticipate, oppure, terza strada, restare in piedi con questo governo e naturalmente sottoporsi alle periodiche imboscate primari dei finiani.
Quindi nel primo caso sarebbe nelle mani di Fini, nel terzo caso sarebbe nelle mani di Fini, nel secondo caso, quello delle dimissioni e della richiesta delle elezioni anticipate, potrebbe essere la strada per liberarsi di Fini e per andare davanti agli elettori nella speranza che gli diano, a causa dei meccanismi, dei premi di maggioranza di questa legge elettorale, la porcata di Calderoli che è attualmente in vigore, sperare di avere i numeri sufficienti nella prossima legislatura per governare anche senza i finiani, per renderli ininfluenti, per ottenere quel 30% o più che gli consente di far scattare il premio di maggioranza e quindi di ottenere il 55% dei seggi alla Camera, anche se non ha neanche il 50 e neanche il 40% dei voti.
Però se questa è la sua speranza non è detto che riesca a coronarla, intanto perché le elezioni potrebbero andargli male e quindi potrebbe non ottenere il numero sufficiente di voti per far scattare quel premio famoso di maggioranza e quindi potrebbe, se si va al voto, ottenere una maggioranza relativa che con gli serve a niente, essere semplicemente il primo partito in Italia, ma non avere i numeri, insieme alla Lega per governare. Potrebbe avere la maggioranza che gli serve per governare solo in uno dei due rami del Parlamento, solo alla Camera, sapete che al Senato c’è un altro meccanismo e quindi secondo le proiezioni che si fanno in questi giorni, stante così le cose, Berlusconi potrebbe avere il premio di maggioranza alla Camera, ma non avere la maggioranza al Senato, naturalmente senza uno dei due rami del Parlamento il suo governo cadrebbe lo stesso giorno in cui si apre con la richiesta di fiducia.
Ma potrebbe anche, non arrivarci neanche alle elezioni, perché Berlusconi e lo sa bene, potrebbe, dimettendosi al Quirinale, passare la palla a Napolitano e trovarsi di fronte un Napolitano che fa di punto per non interrompere prematuramente la legislatura e quindi come è prassi consolidata, costituzionale come hanno fatto tutti i suoi predecessori sempre, Napolitano potrebbe andare a cercare una nuova maggioranza in Parlamento, maggioranza che, su certi punti, potrebbe anche esserci, non una maggioranza che sia in grado di governare per i prossimi 3 anni di legislatura, questo credo sia da escludere, perché? Perché questa maggioranza senza Berlusconi e la Lega, dovrebbe andare da Fini all’Udc, al PD, a Di Pietro e naturalmente se si tratta di rifare la legge elettorale potrebbero anche mettersi d’accordo, se si tratta di risolvere il conflitto di interessi potrebbero anche mettersi d’accordo, se si tratta di fare due o tre misure economico – finanziarie a richiesta dell’Europa potrebbero anche mettersi d’accordo, ma su tante altre cose molto meno e poi sarebbe legittimo, intentiamoci, un governo che nasce da una maggioranza parlamentare è sempre un governo legittimo, non esiste il concetto di ribaltone per la nostra Costituzione, ogni parlamentare rappresenta tutto l’elettorato e vota senza vincolo di mandato, quindi il ribaltone è un’espressione giornalistica, polemica, politica ma non c’entra niente con la nostra Costituzione, tutti i governi che hanno un voto in più del 50% dei parlamentari, sono legittimi.
Bisogna vedere se tutti i governi legittimi sono anche buoni e sono anche soprattutto convenienti a quelli che li fanno, immaginate se in Italia andasse al governo per 3 anni uno schieramento, un’ammucchiata, un’armata brancaleone che raduna il partito di destra come quello di Fini, i partiti di centro-sinistra come quelli di Di Pietro e di Bersani e il partito di centro come quello di Casini, 3 su 4 dei quali hanno perso le elezioni nel 2006, Berlusconi avrebbe 3 anni di immense sconfinate praterie per lanciare la sua campagna vittimistica contro coloro che a tavolino con i metodi della vecchia repubblica hanno sovvertito il voto, perché una cosa è sicura, gli italiani nel 2006 hanno dato la maggioranza al centro-destra, è vero che gli italiani che hanno votato per i partiti delle opposizioni: Udc, i Dv, PD con l’aggiunta della sinistra radicale che poi non fece il quorum e quindi non entrò in Parlamento erano più numerosi degli italiani che hanno votato per il Pdl e per la Lega, però Pdl e Lega si presentavano insieme, coalizzati, mentre sinistra radicale, Pd, Idv e Casini non si presentavano coalizzati, quindi non si può stabilire che gli italiani volessero un governo che andava da Casini a Bertinotti all’epoca, né oggi si può ipotizzare che gli italiani in maggioranza vogliano un governo che vada da Fini a Vendola e escluda Berlusconi e Bossi, quindi è evidente che, sia pure legittimo, un governo del genere, se dovesse proporsi di durare per 3 anni, sarebbe dal punto di vista del diritto costituzionale legittimato, ma non sarebbe né opportuno né probabilmente decente, né etico da questo punto di vista però Berlusconi non teme questo, sa che non nascerà un governo senza di lui, prima di andare alle elezioni che duri 3 anni, sa però che potrebbe nascere un governo, un governino, un governicchio balneare, tecnico, provvisorio di pochi mesi e fare alcune cose che non lo preveda, che non lo comprenda, che non lo inglobi, un governo senza di lui, perché? Perché è evidente che questa nuova maggioranza che non può durare 3 anni, né credo se lo proponga, potrebbe però durare 6 mesi, un anno.
Berlusconi sa anche che il Capo dello Stato non vuole tra i piedi elezioni anticipate nei mesi di marzo e aprile, se venisse ufficializzata la crisi di governo oggi, si andrebbe a votare inevitabilmente tra febbraio – marzo – aprile, ma a febbraio – marzo – aprile cade il 150° dell’Unità d’Italia e Napolitano magari è molto spento quando si tratta di questioni molto attuali come le leggi vergogna e tutto quanto, lì dorme sonni profondi, ma quando ci sono anniversari, operazioni storico – archeologiche, operazioni nostalgia è piuttosto attivo e quindi è tutto pronto, lanciato verso questo centocinquantenario che sicuramente sarà un’orgia di retorica infinita e insopportabile, però questo è, verranno tagliati molti nastri, si faranno molti convegni, si faranno molti concerti, ci saranno molti comizi, molte commemorazioni e tutti si proclameranno eredi universali di Cavour, Vittorio Emanuele II, Garibaldi, Mazzini e chi più ne ha più ne metta, quindi in primavera Napolitano si farebbe tagliare una mano pur di non andare alle elezioni quindi è probabile che tenti un governo non presieduto da Berlusconi perché presieduto da Berlusconi non avrebbe la maggioranza, presieduto da qualcun altro che cerchi di mettere insieme il maggior numero di forze politiche e se conosciamo un po’ Berlusconi, sappiamo che tutti i governi non presieduti da lui non gli piacciono e quindi statisticamente sappiamo che Berlusconi non ha mai appoggiato nessun governo che non fosse presieduto da lui, neanche nel 1995 quando fu addirittura lui a scegliere Dini come suo successore, dopo che era successa la stessa cosa che succede oggi, che uno degli esponenti cardine della sua maggioranza era venuto meno, all’epoca era Bossi, lui a ogni legislatura perde un allenato, nel 1994 perse Bossi, nella legislatura iniziata nel 2001 perse Casini e Follini e adesso ha perso Fini.
Nel 1994 quando cadde il suo governo Scalfaro diede vita scoprendo che c’era una maggioranza che lo voleva a un governo provvisorio che doveva fare la manovra finanziaria correttiva e alcune altre cose, Berlusconi designò Dini come leader della maggioranza parlamentare che era stato il suo Ministro del Tesoro nel suo primo governo, gli promise la fiducia ma all’ultimo momento quando Dini si presentò in Parlamento per chiederla, Berlusconi cambiò idea proprio perché lui non ce la fa a vedere qualcun altro a Palazzo Chigi al posto suo, essendo anche convinto di essere il miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni e quindi Dini non ottenne la sua fiducia, la ebbe poi dalla Lega, dal centro-sinistra e dalla Sinistra Radicale.
Oggi un governo simile presieduto da un tecnico, tecnici poi sulla piazza non è che siano molti ovviamente, lo sappiamo benissimo, otterrebbe una maggioranza che andrebbe da Fini a Casini, a Bersani, a Di Pietro e quindi Berlusconi non ci starebbe perché Berlusconi non avrebbe più il Ministero della Giustizia, non avrebbe più il Ministero delle comunicazioni, sviluppo economico con delega alle comunicazioni e soprattutto non sarebbe lui a gestire la campagna elettorale con inevitabili possibili contraccolpi sulla RAI, con possibili e inevitabili contraccolpi sulla gestione dei servizi di sicurezza delle forze dell’ ordine, delle prefetture e poi sapete che conta chi ha il Ministero dell’Interno e chi controlla le prefetture quando ci sono le elezioni, sapendo poi l’uso che viene fatto di spezzoni di servizi segreti con dossieraggi etc., i servizi segreti fanno capo al governo in carica e la RAI, sappiamo benissimo, che per quanto abusivamente, risponde agli ordini del governo in carica, quindi Berlusconi oltre a perdere il controllo del Ministro della Giustizia e delle comunicazioni, non avrebbe più di che mettere le mani, se non tramite i suoi uomini sulla RAI in campagna elettorale, non potrebbe più ordinare alla Commissione di vigilanza di far chiudere i programmi sgraditi, come avvenne alle ultime elezioni regionali, perdere il pallino della Presidenza del Consiglio, tanto più se si va a votare di qui a pochi mesi, evidentemente gli creerebbe dei seri problemi, questo è il quadro della situazione che si è aperta ieri con il discorso di Gianfranco Fini, quindi capite che in questo momento Fini ancora una volta è riuscito a passare la palla, il cerino nel campo del Cavaliere e spetta al Cavaliere decidere come liberarsene, perché è evidente che le scelte a questo punto spettano a lui e l’alternativa che gli ha posto Fini è chiara.

Cosa succede ora

Molti mi chiedono cosa ne penso di Fini, anche sui siti vogliono un commento, quello che penso l’ho sempre detto, non credo sia particolarmente interessante cosa ne pensa una persona di Fini, nel senso che ciascuno ha gli strumenti per farsene un’idea, è ora di finirla, attendere che qualche giornalista ti dica cosa devi pensare, semmai i giornalisti ti devono dire cosa succede, poi tu decidi a partire da quello che succede come la devi pensare o come non la devi pensare.
Penso che quindi sia molto più interessante anziché fare un commento di quello che è successo ieri, fare un’analisi, vedere qual è la situazione in Italia dopo che Fini ha compiuto l’ultimo strappo che precede la caduta del governo, poteva dichiarare caduto il governo ieri? Certo che poteva farlo, gli conveniva farlo? No, non gli conveniva farlo perché il gioco del cerino non è soltanto un tatticismo, noi sappiamo benissimo che le campagne elettorali da quando c’è Berlusconi non si giocano sulle cose che succedono, ma si giocano su come i mezzi di comunicazione presentano le cose che succedono, Fini ha un grosso punto di forza, non è stato lui a abbandonare Berlusconi ma è stato Berlusconi a farlo cacciare nelle ai sui fedelissimi alla fine di luglio di questa estate con l’accusa di deviazionismo, di essere incompatibile con i valori fondanti del Pdl che lui aveva fondato insieme a Berlusconi, perché era incompatibile? Perché si era messo a difendere la magistratura e a parlare di legalità, veniva accusato di intelligenza con il nemico perché “colluso con la magistratura” come se si potesse essere collusi con le guardie, semmai si è collusi con i ladri di solito, ma naturalmente chi è colluso con i ladri o è un ladro, guarda con sospetto chi è colluso con i magistrati e con le guardie.
Quindi Fini è stato cacciato di fatto, i suoi sono stati deferiti ai probiviri e lui è stato definito incompatibile, anche se non c’è stato un provvedimento esplicito di espulsione che non avrebbe potuto essere emesso se non previo passaggio davanti ai probiviri di fatto Fini il 29 luglio è stato cacciato, è stato poi manganellato per la storia di Montecarlo dai giornali e dalle televisioni, quindi oggi non è indifferente vedere chi si assumerà la responsabilità della caduta del governo, perché dato che la caduta del governo Berlusconi a metà esatta del percorso dei 5 anni di legislatura è il fallimento del Popolo delle Libertà che aveva ottenuto la maggioranza più ampia mai vista nella storia repubblicana e pur con quella maggioranza gigantesca con è riuscito a combinare nulla, se uno dovesse dire cosa hanno fatto questi nei primi due anni e mezzo, la risposta è: niente, zero! Anzi ha fatto danni, come si vede dai crolli di Pompei che sono anche simbolici, gli ultimi giorni di Pompei, voi sapete che a Pompei anziché affidare gli scavi e le zone archeologiche a esperti, a storici dell’arte, a archeologici, a restauratori, anche Pompei è stata affidata una protezione civile, come se la protezione civile ne sapesse qualcosa di Pompei.
Bertolaso continua a fare danni anche dopo le sue dimissioni, Bertolaso e Bondi insieme poi costituiscono un cocktail veramente esplosivo, devastante, non bastava Bertolaso, pure Bondi, quindi questo è un governo che non ha fatto nulla, pur avendo una maggioranza enorme, pur non avendo nessun alibi, ecco perché è importante vedere chi verrà individuato dall’opinione pubblica, dalla propaganda mediatica come il colpevole di questo disastroso fallimento e ecco perché Fini vuole che sia Berlusconi a prendersi la responsabilità di questo fallimento, perché? Perché è a causa di Berlusconi che non si è fatto niente, non è mica colpa di altri se in questi due anni e mezzo il Parlamento e il governo sono stati permanentemente sequestrati per approvare leggi che abolissero i processi al Cavaliere, anziché leggi che si occupassero dei problemi dei cittadini e quindi è molto importante che sia il Cavaliere, non è un tatticismo, è fondamentale a essere individuato come il responsabile del fallimento del Popolo della Libertà.
Quindi questa è la mossa che secondo me è una mossa che dal punto di vista di Fini è molto astuta, quella di dire che è finita, ma di dire i Berlusconi: la responsabilità è tua, prenditela, altrimenti se pensi di poter realizzare quel cosa, dicci quel qualcosa, fai un nuovo programma visto che questo non è più un governo ma è un’agonia, un verminaio!
Il discorso di Fini poi conteneva alcuni punti interessanti, per esempio l’insistenza ossessiva per la legalità, legalità che non è più il vecchio ciarpame neofascista o postfascista di sicurezza, tolleranza zero e ordine, non è un concetto poliziesco di legalità, è un concetto molto più moderno e molto più trasversale, nel senso che è legge uguale per tutti, è la Costituzione repubblicana, questo lo ha ripetuto più volte, non vuole dire ripulire le strade, certo bisogna ripulire le strade, ma non è più quel modo vecchio e un po’ sbrigativo, forcaiolo di intendere la legalità, semplicemente retate, espulsioni, manganelli, brutalità, legalità vuole dire legge uguale per tutti e è un valore costituzionale che non è né di destra né di destra, dovrebbe essere di tutti ma in questi ultimi anni non è stato di nessuno, chi parlava di legalità? A parte Di Pietro che era considerato un fissato, la legge uguale per tutti è a tutela dei deboli, non dei forti, legge uguale per tutti è chi è debole non sente di avere tutele o diritti, sa che esiste una legge che lo difende e se qualcuno viola quella legge che c’è un posto dove andare a far valere i propri diritti, a ottenere giustizia, quindi come diceva Vaclav Halev la legge è la magistratura che la fa rispettare in maniera uguale per tutti, sono il potere di quelli che non hanno potere, il potere dei senza potere, è molto importante il fatto che dal concetto di tolleranza zero, legge e ordine si sia passati al concetto di legge uguale per tutti e di legalità, è un grosso salto da una destra vecchia, muffita, a una destra che tenta di diventare qualcosa di moderno, questo è molto positivo.
Un’altra cosa, una mia soddisfazione personale è che su Il Fatto Quotidiano proprio due giorni prima dell’incontro di Perugia, mi ero permesso di scrivere un articoletto, manca soltanto Gimmy il fenomeno dove prendevo un po’ in giro Fini e Futuro e libertà per certe scelte che mi sembravano poco coerenti, un partito soprattutto se nasce ora ma non nasce dal nulla, nasce da una costola di altre esperienze politiche, deve avere molto chiare le proprie finalità, i propri obiettivi, il proprio programma, perché? Perché poi le idee camminano sulle gambe degli uomini e quindi gli uomini devono essere scelti sulla base delle idee che devono andare a rappresentare, se faccio un partito contro i gay non chiedo di entrare a Vendola, se faccio un partito contro le donne, non chiedo di entrare a una donna, se faccio un partito contro gli immigrati non chiedo di entrare agli immigrati, se faccio un partito contro la corruzione, non chiedo ai corrotti di entrare, anzi li tengo fuori!
Quindi è molto importante capire per cos’è e contro cos’è questo partito, se la legalità è quella che Fini ha raccontato ieri a Perugia, deve domandarsi se le persone che gli stanno al fianco sono tutte coerenti con quell’idea di legalità e lo deve anche dire a quelli che stanno alla porta del partito perché in questo momento la porta di quel partito è affollatissima di gente che chiede di entrare, che spinge per entrare, perché? Perché è evidente, Fini ha 20 anni meno di Berlusconi, a destra si sente che l’aria tira per quella parte, per la prima volta Berlusconi è diventato il passato, sta passando di moda, quindi ci sono molti che per ragioni non di convinzione, ma di moda, opportunismo, arrampicamento o di acqua alla gola, tentano di riciclarsi dall’altra parte, molti potrebbero essere in sintonia con il nuovo partito di Fini, ma non tutti, se i topi scappano dalla nave che affonda, devi mettere qualcuno alla porta per selezionare i topi, per vedere topo e topo, dire a questo: no tu non entri perché non mi piaci, tu entri perché mi piaci oppure magari chiedere al topo che vuole entrare come la pensa su certi temi che tu hai deciso essere fondamentali per il tuo partito.
Negli ultimi giorni, per questo ho scritto “manca solo Gimmy il fenomeno” è entrato di tutto in Futuro e libertà o meglio: c’era già un po’ di tutto prima, i 33 finiani alla Camera e i 13/14 al Senato non è che fossero tutti proprio omogenei con il disegno che Fini ha esposto più volte a Mirabello ma soprattutto a Perugia, la figura di Fabio Granata o di Giulia Buongiorno molto sparati sui temi della legalità e sulla difesa dell’indipendenza della magistratura, con figure come l’Avvocato Consolo, artefice della proposta del Lodo Consolo per l’impunità assoluta dei Ministri, in conflitto di interessi perché anche l’Avvocato del Ministro Matteoli nel processo che Matteoli ha a Livorno non è che siano molto compatibili.
La stessa Chiara Moroni, persona per benissimo etc., perché è diventata parlamentare? Perché è la figlia di un imputato di Tangentopoli che si è suicidato dopo che si è scoperto che prendeva le tangenti e da allora non ha fatto altro che essere utilizzata da Berlusconi per attaccare la magistratura con un volto che naturalmente incute rispetto perché è comunque la figlia di una persona che è morta suicida, che c’entra con chi si propone di difendere la magistratura anticorruzione? Non quando sbaglia, quando ha ragione, stiamo parlando dell’indagine Tangentopoli, non di un’indagine campata per aria, oltre al fatto che già c’era qualcuno che forse era meglio che non ci fosse, poi ne sono arrivati degli altri negli ultimi tempi, c’è una discreta transumanza dal Pdl ai finiani, quindi dovrebbero stare molto attenti, mettere dei cerberi, dei mastini, dei buttafuori all’ingresso per scremare il grano dall’olio, cosa che finora non mi pare abbiano fatto, tant’è che l’altro giorno mentre si vedeva questo fiume in piena di gente che entrava, spingeva, sgomitava etc., il nostro collega de Il Fatto Quotidiano ha chiesto ai colonnelli di Fini che hanno un po’ il compito di dirigere il traffico: avete mai mandato indietro qualcuno o prendete tutti? Loro hanno risposto: Lunardi ci aveva fatto sapere di essere interessato, ma gli abbiamo detto di restare pure dove stava.

Chi si imbarca Fini?

E’ un’ottima cosa naturalmente avere respinto le avance di Lunardi, ma non è che c’è solo Lunardi, non è che bisogna proprio essere Lunardi per diventare impresentabili in un partito che sventola la bandiera della legalità, forse c’è anche un fatto di coerenza, oltre che di storie personali, non è che basta essere incensurati.
Per esempio è entrata Tiziana Maiolo, quest’ultima secondo me è una persona dal punto di vista penale assolutamente ineccepibile, non credo che abbia mai rubato neanche un bottone, la Maiolo è portatrice di una cultura che è completamente antitetica rispetto a quello che dice di voler essere Futuro e Libertà è un ex redattrice de Il Manifesto, è una che ce l’ha sempre avuta con la magistratura, è una che è stata usata proprio per questo da Berlusconi al servizio del proprio garantismo peloso, passata da Rifondazione Comunista a Forza Italia nel 1994, un bel saltino senza neanche passaggi intermedi, anzi neanche qualche camera di compensazione, è diventata subito Presidente della Commissione parlamentare antimafia e lì ha passato il suo tempo a insultare i magistrati, i pentiti e a difendere tutti gli imputati eccellenti di mafia, dopodiché ha chiesto di abolire non il concorso esterno in associazione mafiosa, di abolire il reato di associazione mafiosa, il 416 bis, quello che martiri come La Torre, come Dalla Chiesa, come Chinnici hanno pagato con la vita perché è stato dopo il loro omicidi che è stata varata quella legge che ha istituito il reato specifico di mafia in Italia, credo nel 1982.
Ha chiesto l’abolizione della legge sui pentiti, perché evidentemente i mafiosi le piacciono zitti e poi ha chiesto l’abolizione della custodia cautelare, se uno ammazza un altro bisogna aspettare che venga condannato in Cassazione per poterlo ficcare dentro, questa è la conseguenza se viene abolita la custodia cautelare, la carcerazione prima della sentenza definitiva, cosa c’entra una che la pensa così, è legittimo che la pensi così, ci mancherebbe, è dagli anni 60 che la pensa così, cosa c’entra con Futuro e Libertà non si capisce, oltretutto che beneficio può portare la Maiolo, una che credo non la voterebbe neanche un parente stretto, non è neanche una portatrice di voti, tant’è che Berlusconi l’ha scaricata senza particolari conseguenze.
E’ entrato Alfredo Biondi alla sua veneranda età, Biondi credo sia in Parlamento dal 1964, mentre io nascevo lui entrava in Parlamento, ho 46 anni, è stato Ministro della Giustizia del primo governo Berlusconi, è l’autore e ha dato il suo nome alla prima legge vergogna dell’era berlusconiana, il Decreto Biondi che aboliva la custodia cautelare per Tangentopoli, proprio alla vigilia degli arresti per le tangenti della Fininvest alla Guardia di Finanza e fu proprio Fini insieme a Bossi a far ritirare quel Decreto a furor di popolo e subito dopo furono arrestati i dirigenti della Fininvest e i finanzieri corrotti in quello scandalo e Bossi rivelò che il Decreto era stato fatto a posta per salvare il fratello di Berlusconi dal carcere e lo so benissimo che Biondi è un vecchio liberale, però le cose fatte conteranno pur qualcosa, cosa c’entra Fini con Biondi? E'entrato l'ex coordinatore regionale in Piemonte di Forza Italia Roberto Rosso, quest’ultimo si era appena dimesso questa estate perché amico intimo di quel Cazzago, credo si chiami così, coinvolto nello scandalo di Phonemedia già me lo ricordo qualche anno fa quando coordinava Forza Italia in Piemonte e fu arrestato Luigi Odasso, il direttore generale dell’Ospedale Molinette che prendeva le tangenti in ufficio, come Mario Chiesa, Odasso disse la stessa cosa che aveva detto Chiesa e cioè: non rubo per arricchirmi, rubo per comprare tessere fasulle di Forza Italia e scalare il partito perché voglio diventare Ministro o sottosegretario della sanità, Rosso era il coordinatore regionale del partito che questo Odasso stava scalando a suon di tessere gonfiate, almeno accorgersi che questo stava diventando come la rana che ci gonfia nella fiaba, avrebbe dovuto accorgersene, invece dice tranquillamente: quello stava scalando il nostro partito e non me ne ero neanche accorto, complimenti, chissà che gestione allegra in quel partito!
Possibile che uno che è stato nella Democrazia Cristiana con Vito Bonsignore, non dico con De Gasperi, nel 1992 appena scoppia Mani Pulite si innamora dei magistrati e fa il movimento Mani Pulite, 1994 Forza Italia, adesso appena vedi che Berlusconi è un po’ in difficoltà, Fini Roberto Rosso, possibile? E’ diventato subito il N. 1 dei finiani in Piemonte, non è così che nasce un partito che si propone, legalità è anche coerenza, non è soltanto fedina penale pulita e poi a proposito di fedine penali… poi c’è un altro meraviglioso esemplare di riciclo, ve lo ricordate Valerio Carrara? Fu eletto nel 2001, fu l’unico per sbaglio eletto con Di Pietro in quella tornata perché Di Pietro non fece il quorum per un soffio, l’unico che risultò eletto, credo per il meccanismo dei resti, fu questo bergamasco Carrara, appena mette piede alla Camera, in meno di 24 ore è già passato con Forza Italia, uno che si è candidato nel partito più antiberlusconiano che esista, quello di Di Pietro, zac in meno di 24 ore era già berlusconiano e da allora è sempre rimasto berlusconiano, adesso è dato in avvicinamento, spero che qualcuno lo fermi prima che entri lì dentro!
Anche perché chi ha tradito, può tradire ancora, sono vocazioni queste, adulte tra l’altro, si sono presi Giampiero Catone, quest’ultimo nel 2001 fu arrestato e poi fu coinvolto in varie inchieste, a Roma per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, al falso, alle false comunicazioni sociali, alla bancarotta fraudolenta pluriaggravata, questa è la ragione per cui lo fece arrestare la Procura di Roma nel 2001 mentre era candidato con Buttiglione, perché lui ha cambiato partiti ogni due minuti.
Era già indagato per il fallimento di un’azienda di pannolini, la Abatec, è stato rinviato a giudizio per estorsione ai danni di una multinazionale, poi per la Abatec nel 2008 è stato assolto e recentemente ha detto di avere risolto tutti i suoi problemi giudiziari, ho l’impressione che ci sia ancora qualche processo aperto, ma stiamo verificando, ma si può prendere uno con questo curriculum? Poi c’è Nino Strano, quest’ultimo, qualcuno se lo ricorderà, è quel senatore un po’ strano che nel 2008 quando Prodi cadde, gennaio 2008 festeggiò stappando una bottiglia di Champagne in pieno Palazzo Madama e tirando fuori anche una fetta di Mortadella sventolandola e mangiandosela così con quel gesto molto elegante, poi cominciò a urlare mafioso, culattone di tutto a un tale Cusumano che aveva osato votare a favore del governo Prodi, dato che Cusumano era nell’Udeur, era suo preciso dovere votare per il Governo Prodi, visto che era stato eletto nella stessa coalizione, ma dato che Mastella aveva tradito Prodi, allora uno che tradiva il tradimento di Mastella era considerato un traditore, quindi si prese anche gli insulti e fu poi sputacchiato da quell’altro Barbato.

Fini, Nino Strano e la giunta Lombardo

Questo Strano, Fini disse che non avrebbe più dovuto essere rieletto, invece fu ricandidato, fu trombato allora fu sistemato come Assessore regionale in Sicilia, nella Giunta Lombardo, non l’ultima, la penultima, al turismo, nel frattempo è stato condannato a due anni e due mesi per abuso d’ufficio con il Sindaco Scapagnini e altri 5 assessori perché era assessore in una Giunta Comunale di Catania di Scapagnini e alla vigilia delle elezioni cosa hanno fatto?

Hanno regalato una barcata di soldi ai dipendenti comunali, concedendo loro così all’improvviso il giorno prima o due giorni prima delle elezioni, contributi previdenziali per i danni causati dalla cenere lavica dell’eruzioni dell’Etna, si sono comprati i dipendenti comunali, che in Sicilia come sapete sono molti, anche quelli regionali, con un’elargizione che configura un chiarissimo voto di scambio, visto che è stato fo alla vigilia del voto, condannato con Scapagnini in primo grado, adesso è in corso l’appello, con la legalità uno condannato in primo grado, non è che c’entri molto, oltretutto recentemente i finiani sono diventati insieme al PD e a un po’ di partiti centristi, il perno della nuova ultima Giunta Lombardo che è la quarta, credo, che è fatta da tecnici, quindi Strano non c’è, ma è comunque nell’assemblea regionale siciliana e è il più potenziaro dei finiani in assemblea regionale, possibile che i finiani appoggino, peraltro con il PD la Giunta di Raffaele Lombardo che è indagato per mafia a Catania? Adesso dal rapporto del Ros sul caso Lombardo e sul caso di molti altri, alcuni sono stati arrestati l’altro giorno, risulta che Strano ha dei rapporti con la famiglia Marsiglione che è considerata la reggente del gruppo del clan Santa Paola e gli uomini del Ros parlano tra stretti legami tra Strano e uno degli indagati principali dell’inchiesta, un certo Francesco Marsiglione.
Per esempio scrive il Ros, il 25 dicembre 2007, a Natale di 3 anni fa, Strano si recava presso il carcere di Bicocca, ove utilizzando le sue facoltà di parlamentare, aveva un colloquio con il detenuto Francesco Marsiglione, posto che l’On. Strano è amico di Francesco Marsiglione e la facoltà data ai parlamentari di incontrare i detenuti è funzionale a un controllo delle condizioni degli stessi, non a una visita ai propri elettori o amici.
Dopo l’incontro in carcere Marsiglione nei successivi dialoghi con i propri familiari intercettati, faceva più volte riferimento a tale visita, indicando Strano come frate Nino, le conservazioni, scrivono i magistrati, nelle quali il Marsiglione dialogando con il fratello e con il figlio parla di Nino Strano, denota una disponibilità del politico nei confronti di tutta la famiglia Marsiglione e un interesse dello stesso politico per l’apporto che potrà ricevere in occasione di competizioni elettorali.
Una delle tante intercettazioni immortala Marsiglione che dice “quello, Nino è venuto qua, mi ha salutato, mi ha abbracciato, dice, ma perché non vengono i tuoi, mi fai cercare? Fammi cercare perché ora sono qua questo periodo”, oppure Girolamo Marsiglione che dice “lo zio Nino – che sarebbe secondo gli inquirenti sempre Strano – mi ha detto il giorno 22, ci sentiamo che dobbiamo parlare 10 minuti” oppure “per te papà fatti il curriculum – dice Francesco Marsiglione - senza data e senza niente in modo che tu poi, fammi sapere con tuo frate Nino etc." per gli inquirenti si tratta di ovviamente un possibile voto di scambio, favori, sistemazione di figli in cambio di voti e di aiuti elettorali.
Non sappiamo se Strano sia indagato, ma certamente queste indagini aggravano non giudiziariamente per ora, ma politicamente la posizione di Strano, un partito che si ispira alla legalità non deve cacciare nessuno senza ovviamente neanche un rinvio a giudizio per reati gravi e qui peraltro abbiamo addirittura una condanna in primo grado per abuso d’ufficio, ma dovrebbe almeno porsi il problema di sospendere questo signore, si attende da Fini qualche gesto conseguente dopo il discorso, il bel discorso che ha tenuto ieri a Perugia, un discorso che è stato sottolineato dalle ovazioni del pubblico, ogni qualvolta Fini parlava male di Berlusconi, dopo anni che ci hanno detto che l’antiberlusconismo era una cosa brutta e era una cosa di sinistra, adesso scopriamo che per fortuna sta nascendo, anzi c’è già clandestino perché nessuno se ne è mai voluto accorgere, un antiberlusconismo di destra e questo è molto interessante e è molto importante.

Fini deve essere chiaro e coerente, conviene a tutti noi italiani sia che siamo di destra, sia che siamo di sinistra, la nascita di un centro-destra normale, non berlusconiano che parli di legalità, ma che poi la pratichi anche quotidianamente, noi de Il Fatto Quotidiano ogni tanto veniamo accusati di stare con Di Pietro, ogni tanto con Grillo, ogni tanto con Fini, ogni tanto con questo, con quell’altro, noi semplicemente abbiamo le nostre posizioni, l’abbiamo detto fin dal primo giorno, la nostra linea politica è la Costituzione repubblicana, chi si avvicina una Costituzione repubblicana ci piace, naturalmente non basta che ne parli, bisogna poi che la Costituzione la attui nei fatti e quindi dai fatti giudicheremo Fini come giudichiamo tutti gli altri, passate parola e ricordatevi l’abbonamento a Il Fatto Quotidiano, grazie e buona settimana!

Autore: Marco Travaglio - Fonte: beppegrillo.it

 

Buongiorno a tutti, il nano bollito ha appena parlato al Senato, discorso miserello, promesse, autoelogi, autoimbrodature, “abbiamo fatto cose straordinarie”: non si spiegherebbe, se fosse vero, per quale motivo un pezzo importante della sua maggioranza se ne è andato e da oggi, come ha annunciato ieri Fini, passa decisamente all’opposizione, quindi non è più un alleato critico dall’esterno, ma Futuro e Libertà è un oppositore.

La politica dilaga, il Paese si ribella.

Più che quello che succede al Senato però sarebbe interessante vedere quello che succede in Italia, cioè nel mondo reale, nel mondo dei vivi e, da questo punto di vista, ci sono due bei segnali che indicano proprio come il berlusconismo sia finito come forza in grado di ottenere un consenso maggioritario nel Paese.
I segnali si sono verificati questa mattina fuori dal Parlamento e l’altro ieri fuori dalla villa di Arcore: in entrambi i luoghi simbolici dell’attuale potere delegazioni di agenti di Polizia e delle forze dell’ordine hanno manifestato contro il governo, fuori da Arcore ha manifestato la Polizia contro i tagli alla sicurezza da parte del governo che prometteva sicurezza e oggi il Ministro La Russa, il Ministro della Difesa, uno dei due Ministri cruciali per quanto riguarda le politiche di sicurezza, perché è quello che ha la responsabilità dei Carabinieri e delle forze armate, è stato fischiato dalle forze dell’ordine e dai rappresentanti delle forze dell’ordine sempre per i tagli che sono stati imposti alle forze dell’ordine. Quando le forze dell’ordine fischiano e contestano il governo - è un fatto piuttosto raro - significa, soprattutto se quel governo è il governo della cosiddetta destra, un campanello d’allarme o forse di più, significa proprio una catastrofe dal punto di vista mediatico e anche dell’efficacia delle politiche di questo governo. Non stiamo parlando di metalmeccanici politicizzati, non stiamo parlando di intellettuali, di attori di sinistra, non stiamo parlando del Popolo Viola, non stiamo parlando dei grillini, non stiamo parlando dei dipietristi, non stiamo parlando di pidini, non stiamo parlando di finiani, ma stiamo parlando di agenti delle forze dell’ordine contro questo governo. Credo che quello sia molto più importante per quanto riguarda il Paese reale di quello che avviene nel mondo a parte del Senato, dove invece per strane alchimie, per probabili corruzioni e per sicure compravendite il governo Berlusconi probabilmente domani ce la farà a ottenere, sia pure per uno o due voti di maggioranza, la fiducia. Questa almeno è la previsione che si fa, poi naturalmente speriamo - almeno io spero - di essere smentiti dai fatti. Sembra abbastanza incredibile che ce la faccia, quando il Cavaliere un mese fa era dato per morto anche dentro il regno dei morti, cioè il Parlamento. Che cosa è successo in questo mese? Beh, come al solito siamo lesti a dimenticarci le cose, ma un mese fa il capo dello Stato e il Presidente del Senato e quindi Napolitano e Schifani convinsero il Presidente della Camera Fini a aspettare per la presentazione della mozione di sfiducia, anzi per il voto sulla mozione di sfiducia dopo l’approvazione della Legge Finanziaria, dando così a Berlusconi un mese di tempo per comprarsi i parlamentari che gli mancavano. Non dimentichiamo che Berlusconi sta cercando di comprarseli da quest’estate, quando scoprì che l’espulsione dei finiani non significava perdere quattro gatti: significava perderne 44, tra Camera e Senato; 44 che poi sono diventati anche di più e conseguentemente non c’era più la maggioranza a Montecitorio. Berlusconi per settimane ha cercato di comprarseli, per settimane ha cercato di rendere ininfluente la posizione dei finiani: in realtà, invece quando si è andati a votare in Parlamento, alla Camera si è scoperto che il voto dei finiani era decisivo, perché? Perché Berlusconi non era riuscito a comprarsi tutti quelli che gli occorreva comprare. In quest’ultimo mese invece è riuscito a comprare anche quelli che gli occorrevano per rendere ininfluente l’apporto dei finiani alla sua maggioranza, o almeno per arrivare a uno in più. Ha sbagliato Fini, che per un misto di ingenuità e di responsabilità istituzionale ha accettato il pressante invito del capo dello Stato e dell’infiltrato che c’è nelle istituzioni per conto di Berlusconi, cioè Schifani, a rinviare. E’ stato un grande regalo, l’ennesimo grande regalo che il Presidente della Repubblica ha fatto a Berlusconi in un momento di difficoltà. “L’Italia sta attraversando un momento piuttosto difficile”, ha detto il capo dello Stato con grande presenza di spirito, l’altro giorno e quindi, se si fosse votata la mozione di sfiducia un mese fa, Berlusconi sarebbe spacciato, non sarebbe più al governo, avrebbe già dovuto dimettersi, probabilmente avremmo già qualcun altro al suo posto per un governo provvisorio tecnico che per pochi mesi gestisca l’ordinaria amministrazione e porti l’Italia alle elezioni anticipate. L’attesa di quel mese è stata fatale, perché sappiamo benissimo di che cosa è capace Berlusconi, che è una persona capace di tutto, pronta a tutto, capace di tutto anche in termini economici. Non solo, ma una settimana fa il capo dello Stato ha fatto un appello al Consiglio Superiore della Magistratura, che si apprestava a votare una pratica a tutela dei magistrati che Berlusconi aveva definito “ associazione per delinquere”, in particolare di uno, il Pubblico Ministero Fabio De Pasquale, che Berlusconi aveva definito “ il famigerato De Pasquale”, accusandolo addirittura di aver indotto al suicidio il povero Gabriele Cagliari, Presidente dell’Eni, tangentaro. Il capo dello Stato ha raccomandato ufficialmente prudenza e riserbo al Consiglio Superiore della Magistratura nel difendere i magistrati, perché ha detto che “ in una fase politica delicatissima bisogna evitare tensioni”: non l’ha detto a Berlusconi per intimargli di smetterla di insultare la magistratura, l’ha detto al Consiglio Superiore della Magistratura che, per suo dovere istituzionale, ha il compito di tutelare la magistratura dagli attacchi esterni. Quel messaggio, quello del momento delicatissimo in cui non bisogna creare tensioni fatto a suocera e a nuora perché suocera intenda, è stato recepito anche dalla Corte Costituzionale, che l’altro giorno ha incredibilmente deciso di rinviare l’udienza prevista da mesi per il 14 dicembre, cioè per domani sulla legge che consente a Berlusconi di non essere processato (il legittimo impedimento). Chi ha fissato la data del 14 dicembre prima? L’ha fissata la Corte per decidere sul legittimo impedimento, o l’ha fissata il vertice del Parlamento per decidere sulla fiducia? Naturalmente ha deciso la Corte prima: perché hanno deciso proprio di votare la fiducia lo stesso giorno in cui la Corte avrebbe dovuto riunirsi per decidere sul legittimo impedimento? Per fare spostare in avanti la decisione, naturalmente la Corte non è un organo politico, la Corte non deve minimamente interessarsi degli appuntamenti politici che avvengono durante le sue decisioni, o prima o dopo, perché? Perché non deve essere influenzata, deve essere impermeabile ai venti della politica sulla carta: in realtà il Presidente De Siervo, appena eletto con una maggioranza minuscola (otto a sette), sventando tra l’altro una specie di colpo di mano che tentava il centrodestra dentro la Corte Costituzionale, dove sette esponenti giudici costituzionali vicini al governo hanno tentato di eleggere Presidente un certo Quaranta, che è molto meno anziano di De Siervo, mentre invece il Presidente è sempre il più anziano della Corte, anziano come servizio e non come anagrafe, quel Quaranta che tra l’altro era relatore nella sentenza, secondo me scandalosa, che la Corte fece avallando il segreto di Stato sul sequestro di Abu Omar, mandando praticamente in fumo il processo ai dirigenti del Sismi che avevano partecipato o favorito quel sequestro sul nostro territorio nazionale da parte di agenti della Cia. Quaranta ha preso un voto in meno di De Siervo, De Siervo appena eletto ha immediatamente deciso di spostare l’udienza sul legittimo impedimento dal 14 dicembre all’11 o addirittura al 25 gennaio e l’ha spiegato in un’incredibile conferenza stampa, dicendo che il momento politico è surriscaldato e bisogna evitare che ogni decisione della Corte possa essere scambiata per la decisione di un organo politico: in realtà il rinvio è proprio una decisione politica, perché risente di un appuntamento politico che è stato fissato dopo che la Corte aveva fissato la sua data al 14 dicembre e quindi ha ceduto evidentemente, platealmente a una pressione politica del governo, dando a Berlusconi un altro mese di respiro con il suo bel legittimo impedimento per evitare che faccia il matto, perché poi questa è la ragione per cui hanno rinviato. Qualunque sia la decisione che prenderanno a gennaio purtroppo dobbiamo trarne la conseguenza che la Corte Costituzionale si è messa nel gioco politico, ha accettato le regole del gioco politico addirittura nella fissazione del suo calendario, speriamo non anche nella fissazione o nella decisione sul merito. Merito che tutti i giuristi danno per scontato, se la decisione sarà giuridica e non politica e cioè, siccome la legge è uguale per tutti, non ci possono essere il Presidente del Consiglio e i suoi Ministri che non rispondono alla giustizia per i reati non connessi alle funzioni parlamentari, perché sapete che il legittimo impedimento li copre per i reati non connessi alle funzioni di governo: perché? Perché sono già coperti dall’istituto dell’autorizzazione a procedere per i reati commessi nell’esercizio delle funzioni di governo.
Allontanata la Corte Costituzionale a fra un mese o a quando sarà, perché poi può essere pure che a gennaio il clima sia ancora surriscaldato, e allora che cosa farà la Corte? Continuerà a rinviare sine die, in attesa che il clima politico italiano si raffreddi, o ci farà finalmente sapere se questa porcata del legittimo impedimento è conforme o no alla Costituzione? Allontanata la decisione della Corte, regalato un mese di tempo a Berlusconi per comprarsi i parlamentari che gli mancavano per ottenere la maggioranza, silenzio assoluto del capo dello Stato sullo sconcio che sta scandalizzando il mondo dell’asta dei parlamentari, che si vendono un tanto al chilo e lo dicono addirittura, lo fanno alla luce del sole, dobbiamo parlare del perché questo avviene. Questo avviene perché Di Pietro sceglie male certi suoi candidati, tipo Razzi, Scilipoti e prima De Gregorio, prima ancora Carrara e poi Pisicchio e poi Porfidia, che hanno abbandonato il suo gruppo consiliare in questa e nella precedente legislatura?

Saldi di fine impero.

Beh, non c’è partito che sia immune dalle fuoriuscite, il PD ne ha persi 18: è vero che è più grosso, ma ne ha persi parecchi, l’Udc ne ha persi parecchi, il PDL ha perso i finiani, forse il partito più monolitico è l’ultimo partito leninista che c’è in Italia, ossia la Lega Nord, ma perché la Lega Nord?
Perché è l’unico partito che è in grado di garantire ai suoi eletti la ricandidatura e la rielezione sicura, in base a questa legge elettorale: perché? Perché nei sondaggi è l’unico partito, tra quelli rappresentati in Parlamento, che è dato più avanti rispetto ai voti che ha preso due anni fa e conseguentemente ha dei seggi non solo da garantire a quelli che già ce li hanno, ma ha dei seggi in più da promettere, per cui la Lega Nord ci sta larga con l’attuale rappresentanza parlamentare. Ecco perché questa volta rispetto a altre non c’è nessuno che va cercando un posto al sole: perché? Perché non c’è posto al sole più sicuro, più illuminato e più caldo di quello della Lega Nord. Per il resto gli altri partiti, che nei sondaggi sono tutti al di sotto o più o meno in pari.. l’Udc è più o meno in pari, Di Pietro è un po’ al di sopra rispetto alle elezioni del 2008, il PD è dieci punti sotto rispetto alle elezioni del 2008, il PDL è dieci punti sotto rispetto alle elezioni del 2008, ecco perché queste transumanze, questo formicaio, questo termitaio di gente che freneticamente cerca un approdo più sicuro, perché si sa che si va a votare tra poco e non si ha la garanzia di essere ricandidati, rinominati e rieletti. Il problema non è tanto.. sì, è anche la selezione dei candidati, ma è soprattutto che cosa c’è nella testa dei candidati con l’attuale legge elettorale: il candidato eletto in un collegio uninominale, dove di solito si fronteggiano il candidato del centrodestra e il candidato del centrosinistra e gli elettori di quel collegio possono votare o uno o l’altro, beh, quando viene eletto sa di averci messo del suo, sa di aver fatto una campagna elettorale, sa di averci messo la faccia, sa di aver schivato eventuali colpi bassi dell’avversario, sa di avere un consenso. Perché? Perché i voti li hanno dati proprio a lui, alla sua faccia, alla sua persona. La stessa cosa avviene quando si vota con il proporzionale e con le preferenze, che è un sistema molto esposto ai voti di scambio, alle infiltrazioni mafiose etc., quello delle preferenze, ma anche lì quando uno prende la preferenza, o perché l’hanno votato per simpatia, o perché l’hanno votato per competenza, o perché l’hanno votato perché li ha comprati, in ogni caso il parlamentare sa che i voti sono suoi e quindi sa che il partito deve dire grazie a lui e non soltanto e non tanto lui deve dire grazie al partito. Se invece il parlamentare è nominato dal segretario del suo partito, che l’ha sistemato nelle prime posizioni della lista in quella quota che sicuramente viene eletta, visto che il voto più o meno è prevedibile, allora lui sa di essere una nullità assoluta, sa di non aver fatto nulla per essere eletto, sa di dover ringraziare non migliaia o centinaia di migliaia di elettori, ma una sola persona, ossia il segretario del suo partito che l’ha messo in lista. Il che cosa significa? Beh, significa che in un sistema come questo lui non deve rispondere agli elettori: se il suo leader lo ricandida lui si può ripresentare con lo stesso partito, ma se quel partito è un po’ sotto nei sondaggi allora lui comincia a rischiare e, se viene lusingato da un altro partito, che magari invece sta andando meglio nei sondaggi, allora - tanto non deve mica rendere conto ai suoi elettori! - può anche spostarsi da destra a sinistra, dal comunismo al nazismo senza dover rendere conto a nessuno, perché? Perché c’è solo lui con la sua ansia di conservare la poltrona e nessuno potrà chiedergli conto, perché lui manco l’hanno visto in faccia gli elettori, manco ha fatto la campagna elettorale. Ecco il perché di questi spostamenti senza il minimo scrupolo di coscienza, un po’ perché c’è gente che la coscienza non ce l’ha, un po’ perché c’è gente che giustamente se ne infischia degli elettori: perché? Perché sta lì grazie a una persona e, se ne trova un’altra che gli garantisce il seggio, “Francia o Spagna pur che se magna”, questo è lo sconcio vero, l’aspetto politico istituzionale e morale vero di questa compravendita, cioè una legge elettorale che la favorisce e che spesso la rende addirittura inutile, se parliamo di compravendita di soldi, perché molto spesso non sono i soldi che vengono offerti, molto spesso sono i posti e come fai a processare uno che è stato nominato da un segretario di partito a parlamentare e che cambia bandiera, casacca - idee no, perché non ne ha mai avute né gliene hanno mai chieste, né ha mai avuto la possibilità di esporle a qualcuno - perché c’è un altro che gli garantisce lo stesso posto con maggiori probabilità di ottenerlo, rispetto a rimanere nel posto precedente? Questa è la cosa oscenamente antidemocratica di questa legge elettorale: che non puoi neanche prendertela con quelli che hanno tradito i loro elettori, perché non hanno elettori, a tradire un segretario di partito per un altro ci impieghi poco e non ti crea grandi crisi di coscienza, se devi dire qualcosa ai tuoi elettori magari ci pensi due volte. Il problema è che il tradimento è insito in questa legge elettorale e questi signori sono già comprati e già venduti nel momento in cui vengono portati in Parlamento dai segretari dei partiti: perché? Perché a loro non è stato chiesto come la pensano, non è stata chiesta loro neanche la coerenza, non è stato chiesto loro neanche di restare fedeli al partito e di non farsi comprare da altri, è stato chiesto loro semplicemente di essere fedeli al segretario che li ha portati lì, al leader che li ha portati lì, non per evitare che vadano in un altro partito, ma per evitare che nelle guerre per bande interne ai partiti il parlamentare si schieri con un altro rivale del segretario. E’ così che vengono scelti i parlamentari, per la fedeltà alla persona del loro segretario, non al partito, non agli elettori. Per cui se ne stanno andando da una parte all’altra perché nessuno ha mai verificato se credono nel progetto del partito: sono di solito i portaborse, gli amici e i parenti del segretario che in quel momento fa le liste del partito, il quale è molto sensibile a mantenere la maggioranza dentro il suo partito, non a mantenere un certo numero di parlamentari, possibilmente gli stessi che sono andati in Parlamento, per evitare che se ne vadano in un altro partito; quello che importa è che non si schierino con il suo rivale interno. Se invece si schierano con un altro partito chi se ne frega: l’importante è che gli equilibri interni ai partiti non cambino mai, questa è la logica, è per questo che i partiti hanno sempre le stesse classi dirigenti, è per questo che nessuno ha mai messo in discussione il politburo del PD , dove il massimo dell’alternanza è tra un dalemiano e un veltroniano, nessuno ha mai messo in discussione la leadership di Casini e Cesa nell’Udc, nessuno ha mai messo in discussione la leadership di altri partiti: lasciamo perdere i partiti come quello di Di Pietro, quello di Bossi e quello di Berlusconi, che senza il loro leader non esisterebbero e quindi è evidente che sono partiti quasi personali, ovviamente non possono immaginare di perdere il leader, che è anche il loro marchio di qualità. Ma questo è quello che sta succedendo: sono già venduti nel momento in cui entrano in Parlamento, il fatto che poi si rivendano una seconda o una terza volta è assolutamente consequenziale al fatto che sono entrati già comprati e già venduti, mediante un meccanismo che è quello che ho cercato di descrivere. Se a ciò aggiungete che in Parlamento regna sovrano il conflitto d’interessi avrete la spiegazione di quello che è successo in quest’ultimo mese. Il conflitto d’interessi in questi quindici anni ha consentito a Berlusconi di fare il bello e il cattivo tempo e di ottenere sempre molto di più di quello che avrebbe ottenuto sulla base del famoso consenso popolare. L’altro giorno su Il Fatto Quotidiano Gianni Barbacetto ha scritto un ottimo pezzo per spiegare come Berlusconi sta utilizzando tutto il suo conflitto d’interessi per comprarsi la gente. Il modo di comprare un parlamentare non è soltanto quello di dargli una mazzetta o di promettergli una mazzetta dopo che avrà votato bene, come faceva Achille Lauro, che ai suoi elettori dava una scarpa prima delle elezioni e poi, se veniva eletto, dava la seconda scarpa, la scarpa destra e la scarpa sinistra, dopo che era stato eletto: no, qui c’è una cosa molto più raffinata, ossia Berlusconi, ogni volta che chiama qualcuno a parlare con lui, mette sul tavolo non la pistola, ma un impero da 6 miliardi di Euro - 6 miliardi di Euro! - e 6 miliardi di Euro vogliono dire un quarto della Finanziaria, vogliono dire mezzo punto di Pil, forse. Potrei sbagliare, ma credo che ci siamo vicini. Un impero da 6 miliardi di Euro è un patrimonio che dal 94 ad oggi in sedici anni si è decuplicato: stiamo parlando di 220 milioni di Euro di utili delle holding di famiglia l’anno scorso, di cui 120 se li è messi in tasca lui soltanto l’anno scorso di utili (120 milioni!). Senza contare che nelle holding che controllano il suo impero riposano - scrive Barbacetto - 623 milioni pronti in cassa per lui all’occorrenza. Che cosa volete che siano i 500. 000 Euro che, secondo Calearo, vengono offerti, sono stati offerti in questi giorni? Fino a venerdì, eh, figuratevi come è salito il prezzario nel weekend e nella giornata di oggi! Per Berlusconi, come disse lui un giorno, è fare così: li guadagna nello spazio in cui schiocca le dita 500. 000 Euro per comprarsi un parlamentare prêt à porter. Ma non c’è soltanto il vile danaro, che comunque è stato offerto: Razzi, ex Italia dei Valori, che pare voterà per Berlusconi, dice “ mi hanno proposto di pagare il mutuo e di cambiarmi la vita molto in meglio”, e te credo! Razzi è un ex operaio italiano emigrato in Svizzera, eletto nel collegio estero e sono mesi che gli fanno capire che gli pagano il mutuo; “se mi offrissero una bella somma potrei anche accettarla per fare opere sociali”, dice Giampiero Catone, che ha cambiato una serie di partiti da fare impressione e che attualmente è stato imbarcato da Futuro e Libertà, ma forse è già uscito, forse domani vota la fiducia e c’è chi dice che, dato che è il vero padrone della Discussione, che è il giornale che faceva capo all’Udc quando lui stava con Buttiglione.. fu anche arrestato Catone, poi dice di essere stato assolto da tutto: credo che abbia ancora qualche processo aperto, ma dobbiamo verificare, essendo il vero padrone della Discussione c’è chi ha scritto in questi giorni - lui ha smentito - che Publitalia potrebbe fargli avere dei lauti contratti pubblicitari.

Poltrone e contratti: B. prova a salvarsi.

Come si fa a stabilire se un contratto pubblicitario ha il valore giusto o è sopravvalutato? Quanto ti possono dare per una pagina di pubblicità o per una campagna pubblicitaria?
Quanto vale una pubblicità sulla discussione? Non so se c’è qualcuno di voi, tra quelli che stanno vedendo Passaparola, che ha mai avuto tra le mani una copia della discussione: potete immaginare la diffusione che ha, il fatto stesso che ci sia qualcuno che fa pubblicità lì sopra è già curioso e quanto vale quella pubblicità? Non mi interessa se poi gliela fanno o non gliela fanno, lui dice che non è vero, che fa tutto per nobili scopi ideali e perché cambia un partito dopo l’altro, in quanto è continuamente tormentato da crisi di coscienza: può essere, il problema è che è possibile, quando ti siedi davanti a Berlusconi sai che, se hai un giornale o una radio, o una qualche attività, ti possono fare delle campagne pubblicitarie e portarti dei soldi senza il bisogno di dover giustificare una mazzetta, naturalmente, perché un contratto pubblicitario è regolarmente fatturato. Il problema è che magari la controprestazione vale zero. Ma c’è dell’altro: abbiamo Paolo Guzzanti, grande giornalista berlusconiano, turboberlusconiano fino a un anno fa, poi rompe furibondo con Berlusconi a causa della sua liason con Putin, adesso si scopre che però, siccome era vicedirettore del Giornale di Berlusconi, di Paolo Berlusconi, ha ancora un contratto da 7. 000 Euro al mese: io non penso che Paolo Guzzanti deciderà il suo voto al Senato in base all’interesse di conservare o meno questo contratto, anche perché poi i contratti non è che possano essere rescissi così, i contratti, se vengono firmati, devono seguire un iter giuridico, siamo in uno Stato di diritto per fortuna, ma soprattutto perché Guzzanti, essendo parlamentare e essendo un grande giornalista, avendo guadagnato bene per tutta la vita, non ha bisogno pure dei 7.000 Euro del Giornale, però intanto vedete come quando uno si siede lì davanti può essere già dipendente o potrebbe diventarlo subito dopo: consulente, collaboratore. Cosa ci impiega uno che ha un patrimonio come quello che abbiamo descritto e decine di giornali, televisioni, aziende, una banca, un’assicurazione etc. a farti un contrattino, una consulenza o una presentazione? Lo sai quando ti siedi lì, quando ti siedi davanti a Prodi non ti fa niente, non ti può dare niente, quando ti siedi davanti a Berlusconi ti può dare, ti può cambiare la vita, se tu cambi il voto lui fa così e ti cambia la vita. Pensate a quello che venne fuori nelle intercettazioni per l’inchiesta sulla precedente compravendita dei voti, quella dei Senatori dell’Unione che, nel 2006, nei desideri del Cavaliere dovevano rovesciare il governo Prodi con la spallata al Senato: all’epoca il centrosinistra era al Senato che aveva debole, aveva un solo voto o due voti al massimo, spesso erano necessari i senatori a vita, quando c’era qualche assenza. E allora Berlusconi cominciò la compravendita e come faceva? A uno mandò avanti un tizio a offrirgli dei soldi, a un altro, Bordon.. lo dico senza dire che Bordon è stato comprato, perché poi Bordon non è stato comprato, nel senso che non ha votato contro il governo, ma loro ci stavano tentando e come volevano fare? Volevano, speravano di accaparrarselo dando delle buone parti alla moglie di Bordon, che fa l’attrice e parlavano di questa cosa il membro dell’autorità per le comunicazioni (Agcom) Innocenzi, uomo fedelissimo di Berlusconi e vari produttori o personaggi impegnati nelle fiction RAI e Mediaset. A un certo punto, quando pensavano di averlo conquistato e poi lui invece votò a favore del governo Prodi, allora Innocenzi disse al produttore Guido De Angelis “ sai, lui (Bordon) ora va quattro sere su sei da Fede, Mimun lo chiama, l’ho mandato da Panorama, gli faccio fare l’intervista dal Giornale, insomma sono tutti a disposizione. Bisogna che gli facciamo capire che, se lui ha un percorso vicino al nostro, noi possiamo continuare con questo supporto: se invece lui fa un po’.. se strumentalizza e usa troppo questa cosa per sé allora niente più interviste, niente più comparsate in televisione” e voi capite che, quando uno si siede davanti a Berlusconi, non c’è bisogno che Berlusconi gli offra qualcosa, già sai che se vai con lui Fede comincerà a intervistarti, il TG5 comincerà a intervistarti, il TG1 comincerà a parlare bene di te, sarai ospite nei programmi Mediaset e anche RAI, che ormai è diventata la stessa cosa, salvo rare eccezioni, se invece dici di no sono affari tuoi, non ti fila nessuno, non ti chiama nessuno, nessuno ti conosce, non potrai soddisfare la tua vanità e soprattutto entri nel cono d’ombra, anziché nel cono di luce. Quindi pensate a che ventaglio di possibilità corruttive ha Berlusconi, quasi tutte legittime, quasi tutte lecite: quando si parla di corruzione non si parla sempre di mazzette, penalmente rilevanti, ma quando uno si siede davanti a Berlusconi sa anche che i suoi giornali e le sue televisioni, come li può usare per dare parti a tua moglie, ospitate a te, consulenze etc., può usarli anche per massacrarti, dipende da come ti comporti. Può usarli anche per bastonarti: vedi quello che si è scoperto sulle minacce alla Marcegaglia, che aveva parlato male del governo Berlusconi da parte dei giornalisti del Giornale, vedi il caso Boffo, vedi tanti altri casi, tra cui Fini, Di Pietro, L’Ariosto, Veronica, tutto il pool di Milano, la Boccassini e il pool di Palermo massacrati di botte a reti unificate e a edicole quasi unificate. Quando uno si siede lì sa benissimo che cosa gli succede se dice di sì e che razza di vita infernale fa se dice di no, senza contare che in questi giorni, per fare capire ancora meglio che c’è il conflitto di interessi e che l’azienda di Berlusconi è disposta a dare a quelli che vanno con Berlusconi tutto quello che chiedono, cioè che il conflitto di interessi è consustanziale mai come in questo momento di difficoltà, è sceso a Roma il signor Confalonieri. Perché Confalonieri sta a Roma, incontra Casini, fa dichiarazioni politiche? Cosa c’entra Confalonieri? E’ una bella spia luminosa che gira e dice “ signori, guardate che qua c’è Mediaset, eh, sapete che cosa è Mediaset, fatevi due conti” e non c’è bisogno di mazzette in un sistema come questo, basta fare capire, basta ricordare, basta fare balenare, fare annusare i vantaggi che si otterrebbero in un modo e gli svantaggi che si subirebbero in un altro. Poi naturalmente ci sono anche i reati: se si scopre che qualcuno ha avuto denaro o altra utilità in cambio del suo voto non c’è tutela costituzionale che tenga, eh. Guardate che l’articolo 67 della Costituzione dice che il parlamentare è eletto senza vincolo di mandato: il che significa che può votare in Parlamento come gli pare, perché? Perché è libero rispetto ai suoi elettori, in quanto rappresentando tutto l’elettorato può decidere in coscienza che è meglio per l’elettorato votare contro il partito che l’ha fatto eleggere. Poi c’è l’articolo 68 della Costituzione, che dice che il parlamentare non può essere chiamato a rispondere in giudizio per le opinioni che dà in Parlamento e per i voti che esprime in Parlamento. Quindi nessun parlamentare può essere incriminato per aver votato la sfiducia a Berlusconi dopo essere stato eletto nel partito di Berlusconi, ma può essere chiamato a rispondere del fatto di aver ricevuto delle mazzette per votare in quel modo lì. E’ una totale follia l’idea che il parlamentare, visto che è insindacabile quando vota, sia insindacabile anche quando prende dei soldi o delle prebende in cambio del suo voto! Il voto deve essere libero dagli elettori, ma anche a maggior ragione dalle mazzette, ovviamente.

Cosa succede domani.

La Costituzione non tutela affatto la corruzione in cambio di un voto in Parlamento, tutela il voto, ma la corruzione la punisce, la corruzione continua a essere punita dal Codice Penale.
Naturalmente bisogna dimostrarla, o si trovano le tracce della mazzetta, o chi l’ha presa o chi l’ha pagata la confessa, o c’è un’intercettazione non sul telefono del parlamentare, che non può essere intercettato e quindi da parte del corruttore, sempre che non sia parlamentare, perché se il corruttore e il corrotto sono entrambi parlamentari la corruzione non si può scoprire con le intercettazioni, perché nessuno dei due parlamentari può essere intercettato, c’è da sperare che il corruttore sia un esterno, uno intercettabile. Se invece uno viene ricompensato con un posto, con un posto a sua moglie, con un posto a suo figlio, con un posto alla sua amante o con un posto per lui.. perché ci sono anche quelli a cui non garantiscono la rielezione, perché non la possono garantire e allora gli garantiscono che, nella successiva legislatura, lavoreranno per il partito con uno stipendio pari a quello che prendono adesso come parlamentari, ce ne sono due del PDL che hanno votato contro Prodi e che adesso lavorano con un contratto di? consulenza? lavorano: prendono gli stessi soldi che prendevano prima, l’ha scritto qualche mese fa Repubblica e non l’ha smentito nessuno. Lì è difficile dimostrare il do ut des, perché? Perché basta dire “ ho votato secondo coscienza e poi loro, gentili, mi hanno fatto questo contratto” e salta la corruzione, perché la corruzione presuppone un accordo prima che tu faccia una cosa, anche se poi il contraccambio arriva dopo, per cui è molto difficile da dimostrare e questo è il vero problema, non è che non sia punibile. Naturalmente - e ho finito - Berlusconi ha fatto tutto questo- immaginate quanto gli è costato, perché ne ha dovuti comprare parecchi, eh, stiamo parlando almeno da una quindicina - perché deve restare a Palazzo Chigi e perché deve restare ossessivamente a Palazzo Chigi? L’ha spiegato Fini ieri nell’intervista a Lucia Annunziata, avendo il coraggio di dire quello che tutti sanno in Parlamento, che tutti sanno nei giorni, ma nessuno ha mai il coraggio di dire, ossia che Berlusconi deve restare a Palazzo Chigi per il legittimo impedimento, perché se il Premier è un altro e lui non fa quantomeno il Ministro non c’è legittimo impedimento, perché il legittimo impedimento è riservato al Premier o ai Ministri, quindi va nuovamente sotto processo, anche se la Corte Costituzionale dovesse ritenere legittimo il legittimo impedimento lui non ne avrebbe più diritto, perché non sarebbe più né Premier né Ministro, è per quello che vuole restare lì, non perché abbia paura delle speculazioni finanziarie o perché deve fare le grandi opere o il federalismo fiscale, sono tutte stronzate: vuole rimanere lì per salvarsi le chiappe dai processi e è incredibile che sabato alla manifestazione del PD non abbia avuto il coraggio di dirlo nessuno, per cui abbiamo dovuto aspettare Fini per sentircelo dire papale papale. Che cosa succede domani? Ci sono quattro varianti, tre su quattro dicono che Berlusconi ce la fa: potrebbe vincere addirittura 316 contro 308, se le tre partorienti, che purtroppo sono tutte e tre all’opposizione, cioè una del PD e due di Futuro e Libertà, mi pare di ricordare, fossero assenti. In quel caso, se le tre partorienti sono assenti e Guzzanti, un certo Merlo dell’Udc in transito e Moffa, il finiano malpancista votano anche loro con Berlusconi, Berlusconi vince 316 a 308. Se le partorienti riescono a andare a votare e votano no - e voteranno no, se ci vanno, ovviamente - e Moffa, il finiano, si convince a restare fedele a Fini e Merlo a restare fedele a Casini, allora Berlusconi vince ma di un solo voto, 314 a 313. Se invece Calearo, che oggi sembra orientato a votare la fiducia, si dovesse astenere allora ci sarebbe il pareggio, 313 a 313, ma Berlusconi vincerebbe lo stesso, perché con il pareggio la mozione di sfiducia verrebbe respinta e quindi lui, sebbene non abbia neanche un voto in più in Parlamento, scantonerebbe la mozione di sfiducia e resterebbe lì in piedi galleggiante. L’unica possibilità che Berlusconi vada sotto è che gli voti contro anche Paolo Guzzanti, che le partorienti riescano a andare a votare e a votare no, che Moffa, Merlo e Calearo gli votino contro o almeno che uno dei tre si astenga e gli altri due gli votino contro. Quindi diciamo che oggi i bookmaker dicono che Berlusconi ce la fa a arrivare fino a dopodomani, dopodiché è ovvio che, con un voto di maggioranza, la Lega Nord lo impallinerà immediatamente e lo costringerà immediatamente a andare alle elezioni e quindi paradossalmente, se Berlusconi ce la fa con un voto di maggioranza o poco più, le elezioni sono più vicine, perché lui potrà dire “ io ho un voto in più e quindi non c’è spazio per un nuovo governo” e allora vorrebbe dire che si va a votare con lui che gestisce la fase intermedia per le elezioni. Se invece non ce la fa, allora cominceranno manovre di ogni genere per fare governi tecnici che però comunque, anche se inglobassero tutti gli altri tranne Berlusconi e Bossi, avrebbero sempre uno o due voti di maggioranza e quindi non sarebbero in grado di stare in piedi o per stare in piedi dovrebbero non fare assolutamente nulla, per cui credo che comunque vada in questa legislatura questo governo abbia i giorni contati e si vada alle elezioni, a meno che naturalmente Fini impazzisca e torni indietro, ma non credo sia capace di tanto, oppure che Casini decida di portare il soccorso bianco al Cavaliere morente, ma di questo naturalmente è inutile parlare, perché per adesso siamo nel futurismo, nella fantascienza, nel futuribile e quindi ne parliamo la settimana prossima.

 Passate parola, buona serata.

Fonte: beppegrillo.it

 

Turismo Associati has shared a video with you on YouTube: "Who is Silvio Berlusconi?"

 

Buongiorno a tutti e buon anno, questa è la seconda puntata registrata alla vigilia di Natale, quindi prescinde dall’attualità, non so cosa succede oggi 3 gennaio, posso immaginarlo ma evito di prevederlo, è un’occasione per fare un po’ di memoria come abbiamo fatto lunedì scorso, quindi forse è il caso di fare un po’ il resumè delle situazioni di scandalo che avvolgono da una nube tossica il Governo Berlusconi, governo che è stato lardellato di scandali nell’anno appena passato, che ha perso alcuni suoi elementi, i più compromessi con quelli scandali, a parte il Presidente del Consiglio che naturalmente è il più compromesso di tutti, ma rimane al suo posto, così vediamo da chi siamo governati, speriamo ancora per poco.

Il Presidente imputato del governo imputato.

Su Berlusconi sappiamo si attende ormai a giorni, speriamo che sia la volta buona, la decisione della Corte Costituzionale a proposito del legittimo impedimento, se dovesse esserci un voto positivo Berlusconi continuerebbe fino a ottobre a potersi infischiare dei processi in corso a Milano che lo vedono imputato nel processo Mills per corruzione giudiziaria e nel processo Mediaset per frode fiscale, appropriazione indebita e falso in bilancio, reati quasi tutti cancellati dalla prescrizione e nel processo Media Trade per gli stessi reati.
In più c’è l’inchiesta in corso a Roma per le pressioni, violenza o minaccia al corpo dello Stato fatte a suo tempo, due anni fa contro l’Agcom e la RAI per ottenere la chiusura di Anno Zero e poi ci sono indagini che non lo coinvolgono direttamente sullo scandalo Rubi e poi siamo in attesa della decisione del G.I.P. sulla richiesta di archiviazione per Berlusconi a proposito del suo ruolo nel passaggio di mano della bobina segreta con la telefonata di Fassino a Consorte che la ditta che fece l’intercettazione tramite Paolo Berlusconi, consegnò a Silvio Berlusconi l’intercettazione che poi fu trasmessa brevi manu a un cronica allora de Il Giornale Gianluigi Nuzzi che la pubblicò nel gennaio 2006 in piena campagna elettorale.
Questo è Berlusconi, se invece la Corte Costituzionale dovesse stabilire che il legittimo impedimento è incostituzionale, Berlusconi tornerebbe immediatamente imputato, se poi Berlusconi dovesse cadere e non essere più il Presidente del Consiglio, tornerebbe imputato comunque sia che il legittimo impedimento venga confermato, sia che non venga confermato perché perderebbe la qualifica che gli dà diritto a accedervi e cioè la qualifica di membro del governo.
Poi c’è il Ministro Fitto, quest’ultimo è stato rinviato a giudizio per corruzione e altri gravissimi reati a Bari a due processi: corruzione, associazione a delinquere, truffa e altre cose.
Poi c’è il Ministro Bossi, quest’ultimo ha già una condanna definitiva per finanziamento illecito nel caso Enimont, una per istituzione a delinquere per avere indotto il partito dell’amore, istigato i suoi attivisti a andare a stanare gli uomini di Alleanza Nazionale che lui all’epoca chiamava i fascisti, casa per casa e si è salvato dal processo delle Camice verdi grazie al voto immunitario del
Il Ministro Maroni condannato definitivamente a alcuni mesi di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Il Ministro Calderoli che è stato coinvolto e poi archiviato per quanto riguarda le accuse a proposito di fondi ricevuti da Giampiero Fiorani, ma ha in ballo una richiesta di sfiducia di una mozione di sfiducia individuale, perciò di cui vi parlavo lunedì scorso, per avere surrettiziamente infilato nel Decreto omnibus sul nuovo codice dell’ordinamento militare una norma che depenalizzava il reato di associazione paramilitare per scopi politici.
Il Ministro Matteoli sotto processo a Livorno per favoreggiamento nei confronti di un ex Prefetto con l’accusa di averlo avvertito delle indagini e delle intercettazioni a suo carico in un'inchiesta per abusi edilizi all’Isola d’Elba.
Il Ministro Bondi, anche lui sottoposto a una mozione di sfiducia individuale per tutti gli scandali che lo hanno coinvolto, per avere sistemato il marito della sua compagna, l’On. Rapetti (è la sua compagna, il marito ha un altro nome) come consulente nel Ministero dei beni culturali, per avere sistemato il figlio della Rapetti al centro di sperimentazione cinematografica presso il Ministero dei beni culturali in un ente finanziato dal Ministero dei beni culturali, per avere finanziato il Teatro e addirittura la banda del paese di Novi Ligure, paese natale della sua compagna e di Fivizzano, paese natale di Bondi, per avere addirittura inventato un falso premio cinematografico a Venezia per accontentare le aspirazioni di produttrici e di attrici e di Michelle Bonev, una signora bulgara molto amica del Premier bulgaro ma anche del Presidente del Consiglio italiano e per avere manifestato incapacità totale nel caso dei crolli di Pompei e nella gestione complessiva dei beni culturali.
Tra l’altro Bondi ha nominato sovrintendente a Venezia Vittorio Sgarbi, definitivamente condannato per truffa ai danni proprio della Sovrintendenza di Venezia.
Michela Vittoria Brambilla sottoposta a un procedimento della Corte dei Conti per avere sistemato parenti, amici, praticamente un bel po’ di dirigenti dei suoi circoli della libertà con ruoli importanti nel Ministero del turismo, si sa cercando di capire se c’è un danno erariale in questo comportamento incredibile.
Mara Carfagna non stiamo qui a ricordare da dove viene, perché è diventata Ministro delle Pari opportunità, poi ha minacciato le dimissioni perché a Napoli il partito era in mano illegali, così disse, poi non si sa bene come e perché si è rimangiata tutto e è rimasta Ministro.
Poi ci sono quelli che se ne sono andati, Brancher che è stato condannato in primo grado per soldi ricevuti da Fiorani che stava scalando l’Antonveneta e è stato condannato questa estate a due anni di reclusione.
Bertolaso, imputato per corruzione nel processo della cricca, della protezione civile, imputato per vicende di rifiuti a Napoli, se ne è andato e ha ceduto il passo al Prefetto Franco Gabrielli che si è subito segnalato per la mirabile gestione della cosiddetta emergenza neve, questo fatto imprevedibile la vigilia di Natale, in Italia ha nevicato e la protezione civile come al solito è stata colta di sorpresa, chi l’avrebbe mai detto che avrebbe nevicato alla vigilia di Natale, infatti Gabrielli ha detto che è colpa degli italiani, degli automobilisti, non naturalmente delle istituzioni, Gabrielli si era già segnalato come Prefetto de L’Aquila per avere brillantemente sequestrato le carriole con cui i cittadini asportavano le macerie dopo un anno che la protezione civile non le aveva neanche rimosse dal centro storico de L’Aquila, carriole sediziose.
Tremonti ha un suo strettissimo collaboratore, un certo Milanese indagato a Milano in un’indagine recentissima, poi c’è il Ministro Rotondi del Ministro Rotondi si è occupato Carlo Tecce su Il Fatto Quotidiano raccontando la sua attenzione agli amici, anche lui, Ministro per l’attuazione del programma scrive Carlo Tecce su Il Fatto, ha spedito il programma a Avellino, la sua città di nascita e residenza anche se eletto tanti chilometri più a nord, a Milano, il Segretario della neonata Democrazia Cristiana per le autonomie non dimentica gli amici di banco e di famiglia, dirigenti e funzionari di partito, il suo. Per un Ministero inutile che costa 8 milioni di Euro l’anno e registra 52% di assenteismo, dati rilevati dallo stesso collega Brunetta, Rotondi ha arruolato 17 persone in parte avellinesi come lui, per consulenze di alta professionalità, esperti a vario titolo e ricercatori di studio per un totale di 170 mila Euro per il 2010, per i consigli giuridici ha chiamato un certo Augusto Pistolesi, un suo compagno di scuola, per una consulenza in materia di politiche governative sull’integrazione europea, tema fondamentale, ha scelto Rosella Caputo, moglie di Raffaele, dentista, sempre suo ex compagno di scuola, 18 mila Euro, è una fortuna essere stati in classe con Rotondi!

L'indulto mascherato.

Doppio contratto da 12 mila a tale Roberta Piano, figlia del Segretario al Comune di Avellino, incaricata di studiare le principali politiche governative adottate dall’esecutivo, riguardanti i rapporti con i paesi europei, chissà che studio! L’ex responsabile commerciale dell’Avellino Calcio, Antonio Eder Pirrello, 7 mila Euro, analizza i provvedimenti adottati e i conseguenti risultati ottenuti nell’ambito delle azioni intraprese, vuoi mettere? Non sarà una facile analisi con un titolo così chiaro, “mbei coglioni” come dicono a Roma, un importantissimo incarico di alto concetto!
La DC sarà pure piccola ma nel Ministero per l’attuazione ha la maggioranza, ricordate Fausto Sacco, già coordinatore della DC per le autonomie a Avellino? Casco in testa, intervista sul motorino, organizzava il premio per giornalisti Balena Bianca, la balena di Rotondi naturalmente, manifestazione voluta per mettere in evidenza i giornalisti a livello di direttori responsabili di organi nazionali, curato da una giuria a 360°, Sacco si accontenta di 6 mila Euro per il monitoraggio delle politiche governative, non si sa bene la differenza con gli altri incaricati, ma lui monitora le attività governative, quindi deve avere molto tempo libero!
Non poteva mancare il superiore di Sacco, l’ex segretario provinciale della DC per le autonomie, Gianfranco Picariello, 10 mila Euro per le problematiche turistiche e il rilancio dello sviluppo, il programma c’è, il governo più o meno conclude Carlo Tecce, questo signore fa ancora il Ministro e nessuno lo ha chiamato a spiegare.
Poi ci sono i sottosegretari, qui è evidente che possiamo citare soltanto i principali, il Ministro Scotti che era già stato coinvolto nella Prima Repubblica, stiamo parlando di un dinosauro della Prima Repubblica, ebbe un problema penale poi risolto e un problema davanti alla Corte dei Conti non risolto per certe faccenduole che riguardavano i fondi riservati dei servizi di sicurezza, lui era stato Ministro dell’Interno, poi c’è Gianni Letta che risulta ancora indagato a Lago Negro per un’indagine avviata a suo tempo da Woodcock su appalti per la ristorazione, per il catering nelle mense dei centri di raccolta per i profughi giunti dall’estero, si parlava di favoritismi a aziende vicine a Comunione e Liberazione, al movimento popolare, alla Cdo .
Poi c’è Caliendo, indagato con l’accusa di far parte della P3 insieme a Dell’Utri, a Verdini che rimane coordinatore nazionale del Pdl naturalmente e Caliendo è sottosegretario alla giustizia con l’accusa di avere fatto parte della P3, un’organizzazione nata per pilotare sentenze di tribunali e della Corte Costituzionale ai tempi del sì o no al lodo Alfano.
Poi c’è Castelli condannato al primo grado dalla Corte dei Conti a risarcire lo Stato per strane, facili, consulenze date a amici suoi quando era Ministro della Giustizia, celeberrima la famosa consulenza data a un negoziante di pesce del suo paese, questo tizio avrebbe dovuto studiare l’edilizia carceraria, infatti non abbiamo visto costruire le famose nuove carceri e recentemente il governo ha varato un indultino mascherato con il quale consente ai detenuti di scontare l’ultimo anno della pena agli arresti domiciliari in un paese dove già gli ultimi anni della pena si scontano in libertà, in affidamento al servizio sociale e quindi potendo scontare un altro anno a casa, fuori dal carcere, significa che chi prende condanne di 4 anni non fa un giorno di carcere e se il delitto lo ha commesso prima del 2006, prima dell’indulto che ti sconta altri 3 anni di pena, 4 più 3 fa 7, chi ottiene condanne fino a 7 anni, sa di non scontare la pena in carcere.
Così da metà dicembre vengono liberate alcune migliaia di detenuti per cercare di sfoltire quelle carceri che avrebbero dovuto essere sollevate dal sovraffollamento con la costruzione di nuove carceri, ma ce le promettono Castelli, Mastella, Alfano, non si vedono nuove carceri e si continuano a risolvere i problemi aprendo le porte e facendo uscire qualcuno, da parte del governo della sicurezza e della tolleranza zero!
Poi abbiamo naturalmente Cosentino che si è dimesso da sottosegretario perché è sotto inchiesta per camorra e ha avuto recentemente un provvedimento in cui viene addirittura imputato per avere favorito la camorra, lasciando che l’emergenza mondezza esplodesse a Napoli, quindi è stato individuato come uno dei responsabili del non smaltimento dei rifiuti per favorire camorristi e imprese collegate.

Questo è il governo che pretende dai cittadini comuni, dagli immigrati, dagli studenti il più rigoroso rispetto delle leggi, un governo che se ne infischia delle leggi e che pretende dagli altri il rispetto delle leggi e poi si meraviglia se qualcuno non le rispetta, forse dovrebbero prima o poi rendersi conto che non si può pretendere dai cittadini un tasso di legalità superiore rispetto a quello che tengono coloro che le leggi le fanno e poi non rispettandole pretendono che le rispettino soltanto gli altri, passate parola, vi ricordo che c’è ancora qualche giorno di tempo per regalare a prezzi scontati un abbonamento de Il Fatto Quotidiano a qualche amico e ci vediamo lunedì prossimo!

Fonte: beppegrillo.it

 
By Admin (from 31/01/2011 @ 14:00:42, in it - Video Alerta, read 3345 times)

Buongiorno a tutti intanto partiamo dalle buone notizie, Salvatore Cuffaro, già governatore della Sicilia, parlamentare della Repubblica eletto con l’Udc , poi passato con Berlusconi in una delle liste fiancheggiatrici nate negli ultimi mesi è il carcere da sabato per una condanna definitiva a 7 anni per favoreggiamento aggravato dall’intenzione di favorire Cosa Nostra per avere informato un mafioso conclamato, condannato in via definitiva già una volta, come Giuseppe Guttadauro boss di Brancaccio e un imprenditore considerato mafioso e condannato insieme a lui e che è Aiello, delle indagini a loro carico e delle intercettazioni a loro carico e quindi per averli favoriti nel cercare di sfuggire alle indagini che a suo tempo erano condotte dalla Procura di Palermo.

Cuffaro in galera.

Un reato gravissimo naturalmente, il Governatore, il Presidente della Regione Sicilia che aiuta un mafioso già all’epoca condannato e un altro che sarà poi condannato a sfuggire o a tentare di sfuggire alle indagini, li informa del fatto che sono indagati e che sono intercettati… chi gli abbia dato la notizia non si è mai saputo, sta di fatto che è accertato dall’altro giorno che lui, tramite intermediari, ha passato quella notizia ai due mafiosi.
Uno già conclamato, l’altro lo sarebbe stato in futuro, questi sono i fatti, ha destato molta sorpresa, molta emozione il fatto di vedere entrare un parlamentare in carica nel carcere di Rebibbia perché a memoria d’uomo negli ultimi anni, pure gli decenni si era visto qualcosa del genere soltanto a proposito di Previti che andò a Rebibbia a scontare i 7,5 anni delle sue due condanne per corruzione giudiziaria, caso Mondadori e Caso Mills ma poi, grazie all’indulto e grazie a una lettera che si era fatta fare da Berlusconi la ex Cirielli trascorse solo 3 comuni di quei 7 anni e mezzo in carcere, mentre il resto andò a farlo prima ai domiciliari e poi addirittura in affidamento al servizio sociale, cioè in assoluta libertà.
Cuffaro invece ha un problema rispetto a Previti, la condanna è più o meno uguale, Previti 7,5 anni, Cuffaro 7 ma il reato per via dell’Art. 7, dell’aggravamento mafiosa non è soggetto a indulto e quindi non c’è lo sconto dei 3 anni e quindi Cuffaro non può sperare che scenda il totale a 4 anni, che poi con vari benefici etc., rapidamente scenderebbe a 3, a quella soglia sotto la quale si possono scontare le condanne in affidamento al servizio sociale e quindi i primi 4 dei 7 anni, se non cambieranno le leggi, li sconterà in carcere, carriera ovviamente finita, tanto più che nei prossimi giorni dovrebbe arrivare dal Gup del Tribunale di Palermo, l’altra sentenza per l’altro processo che la Procura gli ha intentato per concorso esterno in associazione mafiosa, per avere proprio non fatto dei favoreggiamenti così episodici, ma per essere stato proprio stabilmente come politico al servizio di Cosa Nostra.
E il suo vecchio maestro Mannino non gli ha fatto un gran favore ieri quando in un’intervista a un quotidiano, ha ricordato come si incazzò moltissimo quando Cuffaro andò a chiedere i voti per lui, per Mannino a Angelo Siino che era il rappresentante della mafia nel tavolino degli appalti e che quindi ovviamente gestiva un sacco di voti.
Non è naturalmente una buona notizia il fatto di vedere una persona che va in galera, non è mai un bello spettacolo vedere una persona andare in galera, è una buona notizia il fatto che su 70 mila, ormai siamo a 70 mila, detenuti delle patrie galere, ci sia almeno un rappresentante della classe politica, classe politica che invece meriterebbe di dare ben altro tributo alla popolazione carceraria, almeno uno è finito dentro, a scontare una pena definitiva e è abbastanza triste vedere che molti, anche in buonafede fanno i complimenti a Cuffaro per il contegno, perché non si è messo a strillare contro i magistrati e perché si è consegnato alla giustizia, altri 70 mila detenuti attualmente in questo momento delle patrie galere hanno fatto nella stragrande maggioranza dei casi la stessa cosa e non hanno ricevuto nessun complimento, una volta condannati sono finiti dentro e non si sono messi a strillare contro il complotto giudiziario, la giustizia politicizzata e cazzate del genere.
Sarebbe interessante, ma questo è un quesito che lasciamo a quelli del centro-sinistra che non vedono l’ora di allearsi con Casini, sapere se Casini leader dell’Udc ha qualcosa da dire in merito, perché qualcuno di voi ricorderà, gira su You Tube il filmato, anzi magari lo potete cercare e linkare sotto il nostro Passaparola, quando andò a Anno Zero a fare una sceneggiata con la coppola in testa, ma il filmato a cui mi riferisco è un altro, qualche tempo dopo Casini andò a Anno Zero e Michele Santoro gli fece una domanda, gli disse: ma lei è pronto a giurare sull’innocenza di Cuffaro? Casini disse: sì, tant’è che aggiunse anche che lui alle elezioni non avrebbe candidato nessun inquisito o imputato, tranne Cuffaro sul quale metteva la mano sul fuoco, si impegnava lui e non essendo stato ancora condannato in via definitiva fu una posizione comprensibile, il leader del partito dice: gli altri non li candido, su questo garantisco io, attenzione però, se uno garantisce su Cuffaro e mette la mano sul fuoco, se poi Cuffaro viene condannato definitamente, quello la mano che ha messo sul fuoco se la brucia, quindi pagherà mai Casini qualche pedaggio per avere garantito con la mano sul fuoco sull’onestà di una persona che oggi è in galera per favoreggiamento della mafia?
Ci vorrebbe naturalmente un’informazione che fa queste domande a Casini e invece non c’è, speriamo che torni a Anno Zero e così Santoro o chi per esso potrà chiedergliene conto: si ricorda quando garantita per Cuffaro? Adesso quella mano? Faccia vedere le mani! E invece naturalmente Casini potrà addirittura farsi bello del fatto che Cuffaro non stava più con lui nel momento in cui è entrato in Carcere perché lui l’ha portato in Parlamento e poi Cuffaro naturalmente è passato con Berlusconi, anche perché sapete che Berlusconi è un collezionista di condannati, quando ne vede uno in un altro partito si ingelosisce e lo vuole assolutamente per sé!
Altra buona notizia, quello che è successo l’altro giorno a Lissone, vicino Monza, il Sindaco del Pdl, insieme a Stefania Craxi hanno inaugurato una piazza, Piazza Bettino Craxi nell’11° anniversario della morte, per fortuna queste cose non si possono più fare di nascosto, perché la rete è impietosa, la rete ha questo di bello, se vai a cercare trovi tutto e quindi Piero Ricca, cittadini comuni, attivisti dell’Italia dei Valori si sono dati appuntamento per partecipare anche loro all’inaugurazione della piazza e hanno cominciato a gridare così forte chi era Craxi, cioè un ladro, corrotto, latitante, che praticamente la cerimonia che si doveva tenere in piazza, ha dovuto tenersi in un teatro perché la Signora Craxi e i suoi compari sono stati costretti alla fuga, a nascondersi in un teatro dove giustamente sono andati a nascondersi e intanto in piazza, la targa con scritto “Piazza Craxi” veniva sostituta da un cartello di cartone con scritto “Piazza Sandro Pertini Presidente di tutti gli italiani” socialista anche lui, guarda caso con lo ricorda mai nessuno, forse perché era onesto e quindi non è di buon esempio, mentre invece tra i socialisti morti quello che viene sempre più ricordato è quello che ha distrutto il partito socialista e cioè Craxi, meno male che c’è la rete che certe porcherie non possono più avvenire impunemente, c’è sempre qualcuno che va a disturbare e che segnala, marca il territorio, il fatto che c’è qualcuno che non ci sta, c’è qualcuno che dice no, invece ci sarà anche uno solo che dice no, c’è speranza per tutti gli altri.
Sempre a proposito di Craxi qualcuno di voi avrà visto, spero pochi per il vostro stomaco e fegato, un’orrenda pompa funebre andata in onda ieri sera a Tv7, che è il settimanale del Tg1 diretto da Augusto “Minzolingua” un orrendo sedicente documentario condotto da un regista ex socialista che è stato appena nominato Direttore del Teatro Mercadante di Napoli dal nuovo governatore socialista pure lui e berlusconiano Caldoro, questo regista che credo si chiami De Fusco ha fatto un’operazione che era talmente encomiastica che credo abbia imbarazzato anche i craxiani, perché Craxi è stato paragonato nell’ordine a Gesù Cristo, all’adultera lapidata, a Edipo a Colonno, a Antigone, a Prometeo, una roba dell’altro mondo in un’ora e più non sono mai riusciti a pronunciare, sono riusciti a mai pronunciare la parola “tangenti” naturalmente c’era la collaborazione di alcuni noti pregiudicati che disquisivano sulla grandezza di Craxi ho calcolato che facevano una decina di anni di galera insieme c’erano Martelli, Carra, De Michelis, Di Donato, Pomicino, 10 anni di galera in totale, più 10 anni che aveva totalizzato Craxi e poi c’erano ancora incensurati anche così per cambiare un po’ che aggiungevano, due dei quali vengono dal PC, avrebbero dovuto essere orgogliosi della diversità berlingueriana rispetto al craxismo , invece no, erano molto pentiti del fatto che il loro partito avesse contrastato Craxi, uno è Ranieri che sta tentando di diventare vicinissimo a Napolitano e sta tentando di diventare Sindaco di Napoli e l’altro è Petruccioli, l’ex Presidente della RAI dormiente, comunque per dirvi quanta distanza c’è tra il paese reale che per fortuna esprime i contestatori di Piazza Craxi a Lissone e il paese partitico, il bunker come l’abbiamo chiamato su Il Fatto e si chiude sempre più in sé stesso perché tutto intorno sta franando quasi la fine del mondo, sicuramente la fine della seconda Repubblica.

Craxi beato, Berlusconi salvato.

Il fatto che si beatifichi Craxi invece di lasciarlo riposare in pace a 11 anni di distanza, fa pensare perché questa insistenza nel tentare di ribaltare le sentenze definitive, questa insistenza nel tentare di beatificare un politico, l’unico politico morto latitante nella storia d’Italia, evidentemente non lo fanno per Craxi del quale non frega niente a nessuno, a parte naturalmente i parenti stretti, lo fanno per i vivi, beatificano Craxi per legittimare gli stessi comportamenti commessi dai vivi, quindi se Craxi è un santo, allora anche Berlusconi!
In fondo si dice nei bar entrambi amanti delle donne, entrambi un po’ disinvolti con il denaro, grossi personaggi, guardate la piega che ha preso la gestione mediatica dell’inchiesta sul cosiddetto caso Ruby e vi renderete conto che si va esattamente nella stessa direzione, avevo detto la scorsa settimana “non ce ne frega niente di quello che fa Berlusconi tra le lenzuola di casa sua, a patto che tra le lenzuola non si commettano reati e che per coprire quei reati non se ne commettano degli altri anche fuori dalle lenzuola, nel qual caso naturalmente si va a processo”. Cosa hanno fatto, si sono anche riuniti a Arcore i giornalisti lecca culo della scuderia e hanno stabilito la linea, la linea la dà Alfonso Signorini che è il più intelligente di loro, del resto gli altri sono Sallusti etc., quindi anche Signorini svetta con una mente eccelsa, Signorini è abile nella gestione, nel maneggiare questo materiale, gli dice Chi, un rotocalco letto da centinaia di migliaia di persone poco attrezzate dal punto di vista dei fatti perché? Perché leggono Chi, dall’altra parte conduce un programma televisivo su Canale 5 e lì giostra la fidanzata di Berlusconi, la fidanzata poi non si è trovata, sapete che la stanno ancora cercando, bisogna trovarne una che sia disposta a dire: sono la fidanzata di Berlusconi e a pronunciare tutte queste parole senza che le venga da ridere, quindi ancora non l’hanno trovata, fanno dei provini ma non si riesce a trovarne una che riesca a dire: sono la fidanzata di Berlusconi, senza che le scappi da ridere!
Poi naturalmente non può essere una escort, altrimenti sarebbe inutile, immaginate una escort che dice: sono la fidanzata di Berlusconi, partecipo alle feste, giuro che non ci sono escort, se è una escort non ci crede nessuno, quindi infatti ultimamente stavano cercandola tra alcune bulgare e alcune russe che tra l’altro costano meno, non l’hanno trovata neanche lì, le ricerche stanno proseguendo, ma la fidanzata di Berlusconi è stata un’ottima arma di distrazione di massa perché immediatamente quella parte del popolo italiano beota che vive tutto questo come un romanzo rosa e che non ha capito qual è il senso, qual è la gravità, quali sono i punti gravi di questa storia, immediatamente tutti dietro la bufala della fidanzata di Berlusconi… titoli a caratteri cubitali su Libero, su Il Giornale che poi vengono rilanciati delle rassegne stampa, è così che si porta l’attenzione della gente fuori dal nucleo dello scandalo per farla pascolare intorno a fidanzate, gossip, quelli che dicono: se ne fa 20 o 30 alla volta, è grande, l’ha detto anche Belpietro l’altra sera, a questo proposito credo che sappiate perché alcune ragazze raccontano queste tristi file davanti alla camera del Cavaliere “avanti un’altra” ogni 5 minuti come alla mutua con il numeretto, come all’ufficio postale, stiamo parlando naturalmente non di un grande amatore, stiamo parlando di un signore che ha avuto dei problemi, un’operazione, una ricostruzione e che 5 minuti, più 5 minuti, più 5 minuti, ovviamente indicano un problema, indicano un caso patologico, non indicano virtù amatorie da vantare in televisione, eppure anche lì: hai visto se ne fa 20, 30, grande! Gli altri sono invidiosi, pensate a che livello è arrivata l’informazione in Italia!
Depistaggi soprattutto per concentrare l’attenzione sull’aspetto che interessa meno, l’aspetto del sesso a Arcore che interessa soltanto per un particolare, cioè se c’è stato sesso con una minorenne e se questo sesso è stato retribuito, nel qual caso scatta il reato di prostituzione minorile, su tutto il resto quante se ne fa, ammesso che se le faccia e per usare naturalmente la terminologia che usano questi elegantoni dei suoi servi, tutto questo riguarda esclusivamente lui, hanno il seno nudo, non hanno il seno nudo, si spogliano, la gonna corta, stretta, la mutanda, lo slip, il tanga, il reggiseno, non ce ne frega niente, l’unico punto fondamentale è: c’erano minorenni? Sì o no, ha fatto sesso con minorenni? Sì o no, le ha pagate per fare sesso? Sì o no, se non c’è questo il reato non c’è e quindi quello che succede a casa sua, ha ragione lui, è affare suo, sempre che quello che fa a casa sua anche se non fosse reato e non fosse poi dimostrato il sesso con minorenni a pagamento, non lo costringa a commettere dei reati per coprire quello che ha fatto in casa sua, nel qual caso ci interessa anche quello che ha fatto in casa sua, ma meno, perché? Perché qui il reato più grave sul quale guardate un po’ il caso, si glissa sempre nei titoli dei grandi giornali e delle grandi trasmissioni, a parte Anno Zero che infatti è di nuovo nel mirino, è la concussione e cioè quello che è accaduto in Questura la notte del 27 maggio, lì si glissa, perché? Perché lì non c’è niente da fare, lì quello che è successo è documentato, non c’è testimonianza di questa o quella mignotta che possa, più o meno prezzolata, smentirlo, Berlusconi sta pagandole tutte queste ragazze, tant’è che non si riesce più a capire se le paga ancora per quello che hanno fatto insieme a lui in casa sua o se le paga già per le testimonianze false che rilasciano in Procura!
Abbiamo documentato su Il Fatto quotidiano grazie a quel segugio memorabile che è Marco Lillo, bonifici fino a lunedì scorso, fino a una settimana fa, quando lo scandalo era già su tutti i giornali, a una certa Sorcinelli e negli stessi giorni testimoniava sullo scandalo davanti agli inquirenti, bonifici che per mesi si sono susseguiti che ammontano a un totale di 115 mila Euro in meno di un anno, stiamo parlando di uno stipendio di un manager, l’ultimo bonifico lunedì scorso, 10 mila Euro dopo che aveva parlato con gli inquirenti, è un caso Mills o sono ancora retribuzioni per i Bunga Bunga? Chi lo sa, certamente è curioso che l’indagato paghi la testimone, mentre e dopo che ha testimoniato, ma su quello che è successo in Questura non c’è verso, perché? Perché le telefonate alla Questura vengono tutte registrate e poi dopo le registrazioni ci sono i verbali, dove i poliziotti raccontano quello che è successo e allora, mi aiuto con un articolo di Piero Colaprico che fa il punto su quello che è successo in Questura, per dimostrarvi cos’è che preoccupa veramente, mediaticamente a livello internazionale a preoccupare è ovviamente la prostituzione minorile, ma giudiziariamente a preoccupare è la concussione, perché la prostituzione minorile credo sia punita con una pena massima di 4 anni, mentre la concussione è punita con una pena massima di 12 anni.
Corso Buenos Aires, scrive Piero Colaprico, ore 19,13 Hermes C. (poliziotto) cerca attraverso il 113 che registra ogni chiamata, il PM di turno dei minori, Anna Maria Fiorillo, il poliziotto è alle prese con Ruby che è stata appena fermata per una denuncia di furto e accusata di avere derubato qualche migliaia di Euro a una sua amica.
In attesa che gli passino la Fiorillo, il poliziotto dice a Ruby “poi ti spacco le gambe appena ti vedo per la strada” Ruby in sottoscritto dice “vengo con te a fare l’amore allora” il poliziotto dice “no te con me non vieni da nessuna parte” nel frattempo arriva la PM di turno, la Fiorillo, l’agente spiega la situazione, minorenne marocchina, fuggita da una comunità, accusata di furto a Milano, senza fissa dimora, senza documenti , la Fiorillo dice “potrebbe chiedere alla ragazza come faceva a pagare l’affitto?” per capire che lavoro fa, se ha almeno un lavoro fisso, il poliziotto sì “come facevi a guadagnare i soldi per l’affitto?” poi riferisce alla Fiorillo “dice che fa la ballerina di danza del ventre presso alcuni locali di Milano” la Fiorillo dice “ah ecco, la ballerina di danza del ventre, noi non siamo abituati a fare andare in giro i minorenni sì, dica a questa ragazza che non credo proprio che resterà in Italia, tra poco è maggiorenne e se va avanti così ci sarà l’ordine di espulsione, salvo che la signorina non accetti di inserirsi in un progetto educativo” quindi praticamente la smetta di scappare e di prenderci in giro.
Poliziotto “dai terminali risulta un vecchio precedente per furto” Fiorillo “vede, è una sbandata, quindi la metta in una comunità sperando che sia aperta, se non dovesse accoglierla – ormai 19,30 – se c’è una comunità ancora aperta a quell’ora che può ricevere etc., mettetela lì dice” “se non dovesse accoglierla, l’autorizzo a trattenerla fino a domani mattina, finché il pronto intervento, c’è un servizio comunale a posta che cerca le comunità per ragazzi minorenni in difficoltà, non si metterà in moto per trovarle un posto o per vedere dove è finito il padre”, le procedure fino a questo momento sono perfette e vanno avanti sì, si fa sempre così in questi casi naturalmente, nessuno sa di Berlusconi dietro a questa ragazza, quindi la trattano ovviamente come trattano tutti i casi di minorenni fermate senza fissa dimora, senza un documento di identità, senza un lavoro o comunità o trattenuta in Questura.
Le procedure sono perfette e vanno avanti così, sempre attraverso il 113 il poliziotto alle 20,43 avvisa il commissario Capo di turno in questura, Dott. Ssa Giorgia Iafrate che già sa “la teniamo qui e domani mattina eventualmente trovano la comunità” dice la Iafrate allora il poliziotto dice “consideri che la signorina è un modellino molto sole, Ruby fa un battibecco con il poliziotto perché non accetta di essere chiamata “un modellino” il poliziotto dice “no, non ho detto volgare, ho detto da sole stai calma “la Iafrate interviene “ma perché, come è vestita questa ragazzina?” il poliziotto “con un toppino tipo prendisole e dei jeans ma non ha altro addosso”, era piuttosto succinta Ruby, i poliziotti hanno il permesso di farle cercare gli abiti a casa dell’amica che la ospitava Micelle Consesao, anche lei prostituta brasiliana, ma nel frattempo Michelle è in fibrillazione, cosa fa? Chiama Giuseppe Spinelli, il ragioniere, il contabile di Berlusconi, chiama Silvino Berlusconi, la prostituta brasiliana che abita nei paraggi di Corso Buenos Aires ha il cellulare privato di Berlusconi che si trova a Parigi in missione di Stato, naturalmente Berlusconi non risponde perché è a cena con altri ospiti.

La concussione di Berlusconi.

Allora manda un sms e così arriviamo alle 23,49, mentre il poliziotto Landolfi cerca una comunità per Ruby, arriva la telefonata di Berlusconi, ora sappiamo, scrive Colaprico, che Ruby in Questura a Milano per cui è una notizia destabilizzante, ora lo sappiamo, pensate la confusione in Questura, telefona Berlusconi da Parigi, deve essere successo il finimondo!
Tutti possono pensare a tutto, tranne che stia telefonando per Ruby, dal verbale del Capo di gabinetto della Questura Pietro Ostuni “il Presidente del Consiglio mi ha detto che vi era in Questura una ragazza di origine nord – africana che gli era stata segnalata come nipote di Mubarak e che un consigliere parlamentare, la Signora Minetti si sarebbe fatta carico di questa ragazza” la Minetti in realtà è un ex soubrette, consigliere regionale che Berlusconi ha nominato su due piedi consigliere parlamentare per fare andare a prendere la ragazza, la Signora Minetti si sarebbe fatta carico di questa ragazza, la telefonata finì così, a questo punto è chiaro che Berlusconi sa che la ragazza è minorenne, altrimenti non si preoccuperebbe di mandare qualcuno che la prenda in carico, perché se fosse maggiorenne e decidessero di rilasciarla potrebbe andarsene con le sue gambe, visto che i maggiorenni, non hanno bisogno di affidatari.
Una grande di telefonate di Ostini si abbatte in seguito sulla neo poliziotta Iafratti Ostuni comincia a perseguire questa Iafratti. Dal verbale del Questore Vincenzo Indolfi “mi sono preoccupato che la gestione della minorenne fosse stata lineare, il fatto che la Presidenza del Consiglio avesse raccontato una balla per me era poco importante” il Questore di Milano mette a verbale che il Presidente del Consiglio ha raccontato una balla, che è la nipote di Mubarak e quindi ha fatto capire che si rischia un incidente diplomatico, ha messo in agitazione la Questura inducendola a fare cose che non avrebbe dovuto fare e che non avrebbe mai fatto senza quella telefonata, perché? Perché tutto stava procedendo come sempre si fa in questi casi o in una comunità o resta in Questura fino a quando non si trova una comunità.
Dice Indolfi “il fatto che Berlusconi ci ha raccontato una balla per me era ininfluente, io volevo comunque che le cose andassero regolarmente” e in realtà le cose da quel momento non vanno più regolarmente, un fax viene mandato in Sicilia alla comunità, una delle comunità dove lei era stata, una relazione delle volanti smentiscono la correttezza delle procedure, Ruby esce alle 2, accompagnata dalla Minetti che invece di prendersene carico, come ha detto Berlusconi, la sbologna a Michelle Consesao, la rimette nelle mani di un’altra prostituta e Berlusconi dice “sono intervenuto per salvare questa ragazza” lui per salvarla dai poliziotti, la fa consegnare dalla Minetti a una prostituta, è un salvataggio meraviglioso, la ributtano sul marciapiede! Per salvarla dalla polizia, non dalla prostituzione, la rimettono a fare la prostituta, il Presidente del Consiglio e una consigliere regionale delegata, consigliere parlamentare!
Mentre Ruby esce alle 2 con la Minetti in Questura continuano a fare degli accertamenti che avrebbero dovuto fare prima di lasciarla uscire, alle 4 finalmente si riescono a rintracciare i genitori che abitano a ?Letojanni? in Provincia di Messina se non erro, vengono buttati giù dal letto, dichiarano di non avere i documenti della figlia e naturalmente negano qualunque parentela con Mubarak , visto che sono marocchini e Mubarak è il Presidente egiziano.
Altro dettaglio, poco noto, la Bocassini e gli altri PM quando interrogano Ostuni gli chiedono “come mai in questa relazione non vi è traccia della telefonata ricevuta dal Presidente del Consiglio e della bugia raccontata ai poliziotti?” Ostuni non lo sa, non sa rispondere il dato di fatto, osserva Colaprico è che le relazioni sono omissive, ma se chiunque di noi avesse inventato una simile balla, cosa gli sarebbe successo dopo da parte della polizia? E’ stato o no l’abuso della sua qualità di Capo del Governo a far ottenere a Berlusconi qualcosa di impossibile per i cittadini normali?
Questo è il problema, naturalmente i fatti sono questi, l’abbiamo capito, la Questura fa una cosa che mai avrebbe fatto se non avesse telefonato Berlusconi, Belpietro che non capisce niente di diritto, l’altra sera in televisione ha detto: ma se ci fosse concussione la Procura dovrebbe incriminare quei funzionari della Questura che hanno rilasciato Ruby prima di averla identificata, contravvenendo tra l’altro agli ordini del PM di turno, se non li hanno incriminati vuole dire che tutto è avvenuto regolarmente e se tutto è avvenuto regolarmente allora vuole dire che non c’è stata nessuna concussione da parte di Berlusconi, che la concussione è quando qualcuno minaccia qualcun altro per costringerlo a fare, per indurlo a fare una cosa indebita, se la cosa non è indebita non c’è reato di conclusione.
Il problema è che la concussione non la commette chi la fa e chi la subisce, la commette chi la fa, chi la subisce è vittima di concussione, quindi se è indotto, sotto costrizione a fare qualcosa che non dovrebbe fare è vittima e quindi non può essere incriminato, è la stessa cosa di chi paga il pizzo alla mafia, la conclusione è l’estorsione commessa dal Pubblico ufficiale, Berlusconi in questo caso, se invece è un privato cittadino si chiama estorsione, se io mafioso costringo il commerciante a pagarmi il pizzo, il commerciante mi dà dei soldi, finanzia un mafioso, cos’è? Aiuto alla mafia, eppure non viene punito, perché? Perché ha agito sotto estorsione, quindi è vittima per questo i poliziotti concussi non vengono indagati per avere rilasciato Ruby.
Questi sono i fatti, fatti di un gigantesco abuso di potere che se è reato o non è reato lo deciderà il giudice, ma noi possiamo già dire che è un abuso di potere perché abbiamo tutti gli elementi per stabilire minuto per minuto quello che è successo quella notte, questo abuso di potere giustifica il fatto che la Procura di Milano se ne occupi, adesso c’è la domanda: ma è reato ministeriale o non è reato ministeriale? State molto attenti perché qui si gioca sulle parole, ma la cosa è molto chiara, il reato ministeriale è diverso dal reato ordinario perché? Perché se il reato è di tipo ministeriale, per fare il processo a chi lo ha commesso, ci vuole l’autorizzazione preventiva del Parlamento, perché i membri del governo Premier e Ministri, per essere processati per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, richiedono l'autorizzazione a procedere al Parlamento e il Parlamento già sappiamo in quali mani è, quindi se fosse così non ci sarebbe il processo perché il Parlamento negherebbe al Tribunale dei Ministri il permesso di processare Berlusconi, nell’esercizio delle sue funzioni secondo la Costituzione.
L’esercizio delle funzioni cos’è? E’ l’esercizio delle funzioni, il Presidente del Consiglio c’è tra le funzioni del Presidente del Consiglio telefonare alle questure per dire cosa devono fare delle ragazze fermate per furto senza documenti, senza fissa dimora straniere etc.? Non è tra le funzioni del Presidente del Consiglio, non so se sia tra le funzioni del Ministro dell’Interno, credo neanche ma non certamente del Presidente del Consiglio, però lui è Presidente del Consiglio quando fa quella telefonata e è ovvio che non dice “sono un passante” dice “sono il Presidente del Consiglio” quindi lui telefona in quanto Presidente del Consiglio, ma non per esercitare le funzioni di Presidente del Consiglio, perché non è tra le funzioni del Presidente del Consiglio fare quelle telefonate e allora? Allora non si chiama abuso di funzioni perché non è tra le sue funzioni fare quella telefonata, si chiama abuso di qualità, abusa della qualità di Presidente del Consiglio, se abusasse delle sue funzioni sarebbe reato ministeriale sottoposto all’autorizzazione a procedere e quindi sarebbe salvo perché negherebbe l'autorizzazione invece lì cosa ha fatto? Ha abusato della qualità di Presidente del Consiglio per fare una cosa che non rientra tra le sue funzioni, ma l’ha fatta come Presidente del Consiglio, altrimenti non si spaventava nessuno se non diceva “sono il Presidente del Consiglio” avete capito? Se io magistrato o poliziotto entro in un ristorante e dico: dammi da mangiare gratis altrimenti ti arresto , è nelle tue funzioni arrestare qualcuno, stai abusando delle tue funzioni.
Se invece entri in quello stesso ristorante e dici: sono un poliziotto, dammi dei soldi altrimenti ti do due ceffoni, dare due ceffoni non è nell’esercizio delle funzioni di poliziotto, anche se qualcuno abusandone li rifila pure i ceffoni, quindi capite la differenza tra abusare di una funzione propria e l’abusare della semplicemente qualità propria.
Quindi non c’è dubbio che non è reato ministeriale, è reato comune, ordinario, va giudicato dal Tribunale di Milano senza alcun voto della Camera.
Ultimo punto, cosa succede adesso? La curiosità è: ma lo processano, non lo processano? Come può farla franca? Come può svicolare? Cos’è questa storia del rito immediato, cosa può succedere? Concludo cercando di spiegare cosa può succedere adesso.
La Procura di Milano ha chiesto il rito immediato, ha fatto sapere che chiederà il rito immediato, la legge, Art. 453 del Codice di Procedura prevede il rito immediato per fare presto, quando si può si fa presto e si fa presto quando si può e quando è che si può? Quando si ha proprio un’evidenza della prova tale per cui non c’è bisogno di tutti i passaggi: udienza preliminare etc., si va subito a giudizio con le carte che si hanno trovato, hai trovato tutte le carte, è inutile stare lì a discutere prima, andiamo subito nel merito davanti al giudice.

Giudizio immediato per Berlusconi.

Quando la prova appare evidente, si può chiedere il giudizio immediato se la persona sottoposta alle indagini è stata interrogata sui fatti da cui emerge l’evidenza della prova, ovvero a seguito di invito a presentarsi, la stessa abbia omesso di comparire, sempre che non sia stato adottato un legittimo impedimento e che non si tratti di persona irreperibile, cosa ha fatto la Procura?
Ha mandato l’invito a comparire a Berlusconi, gli ha detto: presentatati in una data tra venerdì, sabato e domenica, stiamo parlando di 21/22/23 gennaio a tua scelta, lui ha disertato in tutte e tre le date, compresa la domenica, legittimi impedimenti non ne risultavano, l’hanno invitato a questo punto, non vuole farsi interrogare e quindi l’adempimento è stato fatto, la prova loro ritengono che è evidente, lui invitato a farsi interrogare non si è fatto interrogare, terzo e ultimo requisito, la richiesta del PM deve essere formulata entro 90 dall’iscrizione della notizia di reato, Berlusconi è stato iscritto sul registro degli indagati il 21 dicembre, entro il 21 marzo la Procura deve depositare davanti al G.I.P. la richiesta di rito immediato, quindi è passato un mese, la Procura ha tempo due mesi ancora per chiedere al G.I.P. di procedere al rito immediato, nel qual caso il G.I.P. se ravvisa che ci siano gli estremi, può accogliere questa richiesta e mandare subito Berlusconi a processo.
Il giudice entro 5 giorni dalla richiesta emette il Decreto con il quale dispone il giudizio immediato, ovvero rigetta la richiesta ordinando la trasmissione degli atti al Pubblico Ministero, se invece ritiene che la prova non è vedente, allora dice: no, facciamo il processo ordinario e quindi si fissa l’udienza preliminare e poi naturalmente si arriva eventualmente al rinvio a giudizio o al proscioglimento, il Decreto emesso dal giudice deve contenere l’avviso che l’imputato può chiedere il giudizio abbreviato, oppure il patteggiamento, all’interno del rito immediato lui può chiedere l’abbreviato, abbreviato vuole dire che si fa tutto in Camera di Consiglio, porte chiuse, senza telecamere, senza giornalisti, senza pubblico, senza nessuno e si ottiene, sulle carte si fa il processo, non c’è grande dibattimento, oppure addirittura patteggiare la pena, ma dubito che Berlusconi patteggerà la pena, ci mancherebbe altro!
Quando l’immediato è stato disposto il processo si svolge davanti al Tribunale secondo le regole di un normale processo, si fa subito semplicemente, saltando l’udienza preliminare e il deposito degli atti, a questo punto loro dicono: non è competente Milano, perché Arcore sta a Monza, ma a parte il fatto che il Tribunale di Monza non è competente per reati come prostituzione minorile che invece è competente nella Procura distrettuale, quella di Milano, mentre i fatti successi alla Questura di Milano ovviamente ricadono sotto la competenza della Procura di Milano, l’unica loro speranza è quella di cercare di battersi per mandare la cosa al Tribunale dei Ministri, ma non c’è un modo per mandarla al Tribunale dei Ministri, perché? Perché non la può mandare al Tribunale dei Ministri Berlusconi o l’Avvocato Ghedini, al Tribunale dei Ministri può rivolgersi la Procura che ha già detto che non ritiene che il reato sia ministeriale, oltretutto mi sono dimenticato di dirvi che, perché il reato sia ministeriale, la legge costituzionale N. 1/1991, prevede che il reato sia stato compiuto per la tutela di un interesse dello stato costituzionalmente rilevante, ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di governo, questo dice la legge costituzionale che regola i reati ministeriali 16 gennaio 1989 N. 1, immaginatevi mai se andare a prostitute minorenni o telefonare alle questure per farle rilasciare contro le procedure normali, è un gesto compiuto per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante, ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico, qui l’interesse è pubico, non è pubblico!
Quindi non c’è alcun motivo, ma non c’è neanche alcun modo per cui Berlusconi riesca a far arrivare il suo processo al Tribunale dei Ministri, cosa può fare? E l’ha già minacciato, può sollevare un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato davanti alla Corte Costituzionale contro i giudici di Milano che gli negano il Tribunale dei Ministri, si dirà: ma se Berlusconi o i suoi avvocati con la loro maggioranza votano un conflitto di attribuzioni tra la Camera dei Deputati e i giudici di Milano davanti alla consulta accusandoli di avere calpestato il potere legislativo e esecutivo, processandolo ordinariamente anziché chiedendo l’autorizzazione a procedere per poi andare davanti al Tribunale dei Ministri, il processo si blocca o no? Perché che la Corte Costituzionale gli possa dare ragione su una cazzata del genere è assolutamente evidente no, ma la Corte Costituzionale sapete che ha i suoi tempi e allora in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci su questo conflitto di attribuzioni, dando ragione alla Camera o dando ragione ai giudici di Milano, cosa succede del processo immediato? Continua a farsi oppure si sospende? Perché se Berlusconi con il conflitto di attribuzioni riesce a sospendere per due anni il processo immediato, il processo non è più immediato e quindi se ne riparla, campa cavallo!
Bene, per fortuna il conflitto di attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale non sospendo il processo in corso, che potrebbe andare avanti comunque, è già successo quando ci furono dei vari conflitti di attribuzioni contro i giudici di Milano nel processo a Abu Omar, il processo continuò a andare avanti, mentre la Corte aspettava di pronunciarsi, solo al momento della sentenza, ovviamente, il Tribunale si deve fermare in attesa che si pronunci la Corte, quindi il processo a Berlusconi immediato andrà avanti anche se verrà sollevato il conflitto di attribuzioni per il mancato investimento del Tribunale dei Ministri e solo al momento della sentenza i giudici si dovranno fermare attendendo il pronunciamento della Corte.

Spero di essere stato chiaro, quindi diciamo che stavolta, salvo naturalmente che si inventino qualcosa che ancora non abbiamo in mente noi ma non ce l’hanno in mente probabilmente neanche loro, Berlusconi finirà alla sbarra e dovrà difendersi non dai teoremi, dovrà difendersi da sé stesso, dalle cose che ha fatto, a cominciare da ciò che ha fatto quella notte in Questura, continuate a leggere Il Fatto Quotidiano, passate parola e ci vediamo lunedì prossimo!

Fonte: BeppeGrillo.it

 

Buongiorno a tutti, il tempo di fare le condoglianze a Angela Merkel, l’ultima vittima delle nomination porta sfiga di Berlusconi, sapete che non appena Frattini ha annunciato un’iniziativa comune franco – tedesca sulla Libia, la Merkel ha perso rovinosamente le elezioni, la sua speranza è che si smarchi dalla linea Berlusconi, in modo che potrà garantirsi un sereno e proficuo e meraviglioso futuro politico, il tempo di avvertire che è partita la battaglia per chiudere Anno Zero e quindi altre trasmissioni di approfondimento televisivo per un mese e mezzo con la scusa delle elezioni amministrative, esattamente come era stato fatto l’anno scorso.

Figuranti al Tribunale.

Il tempo di domandarsi il perché dello stupore se la Signora Rita Dalla Chiesa a Forum utilizza una figurante, spacciandola per una terremotata de L’Aquila che in diretta spiega ai cittadini italiani come è andata bene la ricostruzione, come è completata la ricostruzione de L’Aquila, mentre basta andare a L’Aquila per rendersi conto del fatto che non hanno ricostruito neanche una capanna, neanche un canile, è tutto un paese di figuranti.
Berlusconi questa mattina ne aveva reclutati un certo numero, cioè un suo sottosegretario, un certo Mantovani che via sms aveva lanciato il reclutamento, la chiamata alle armi per assieparsi tutti quanti sulla scalinata del Palazzo di Giustizia di Milano per testimoniare la propria solidarietà a un imputato per reati gravissimi che tra l’altro è anche il Presidente del Consiglio, si sono presentati al suo ingresso in 49 e alla sua uscita, dopo l’udienza preliminare erano arrivati a 100, quindi diciamo che le capacità di reclutamento del Presidente del Consiglio che dice di avere dalla sua parte la stragrande maggioranza degli italiani, sono piuttosto scarsine e probabilmente stasera nei telegiornali ci racconteranno che una folla oceanica ha accompagnato, anzi forse ha portato in trionfo il Premier verso uno dei suoi processi, il processo Mediatrade dove è accusato di frode fiscale e appropriazione indebita, di avere derubato la sua azienda, peraltro quotata in borsa, per mettersi in tasca fondi neri insieme ai suoi manager, utilizzando le triangolazioni tra società estere e società estera nell’acquisto di diritti di film, di programmi televisivi dall’America, fatti rimbalzare da una società all’altra e a ogni rimbalzo gonfiandone artificiosamente il prezzo.

Era poca gente, tant’è che forse amichevolmente si potrebbe invitare Piero Ricca a disertare, in futuro insieme alle persone di cui Milano Libera, in futuro le manifestazioni almeno pubbliche o a assistervi in silenzio perché questo forse è il momento di lasciarlo solo Berlusconi, è di questo che volevo un po’ parlare oggi, di quello che è più utile fare per accompagnarlo alla sua tomba politica che lo sta aspettando ormai da tempo, stiamo parlando di un personaggio sfigato, ridicolo, che dice cose strane, spesso non dice cose a proposito della Libia perché ha già detto tutto e il contrario di tutto e aspetta di capire chi vince per buttarsi, tanto per cambiare, sul carro del vincitore, è un uomo disperato che annuncia decine di leggi che ben sa che non saranno mai approvate o se saranno approvate non entreranno mai in vigore perché saranno incostituzionali o bocciate dai referendum, ho l’impressione che stia cercando un nemico e quindi in questo momento forse è il caso di non farglielo trovare il nemico, lasciarlo solo, far vedere che è circondato da 4 poveracci, di solito pagati, figuranti, potrebbe essere una strategia utile da questo punto di vista sbagliano anche i magistrati a enfatizzare con una comunicazione stonata certe leggi che vengono fatte contro di loro, ma soprattutto contro di noi, come sbaglia secondo me un quotidiano come La Repubblica a titolare gli articoli sulle leggi ad personam o antigiustizia, la legge contro i giudici, ancora oggi c’era un bell’articolo del giudice scrittore Giancarlo De Cataldo che però aveva purtroppo questo brutto titolo “La cattiva legge che vuole punire le toghe” siamo alle solite, se ci sono leggi con cui il governo vuole punire i giudici, i cittadini se ne fottono perché non sono né il governo, né i giudici, se si continua a parlare di guerra tra politici e giudici, i cittadini che non sono né politici e né giudici se ne infischiano, bisognerebbe invece emettere comunicati un po’ freddi, un po’ algidi nei quali si spiega esattamente cosa cambia non per i giudici, ma per i cittadini nel caso eventuale, improbabile in cui queste leggi passassero e entrassero in vigore, in modo che si riesca a capire che non è un derby tra Berlusconi e i giudici, è una guerra di Berlusconi a noi italiani che è una cosa diversa, Berlusconi contro la guerra alla Libia ma è favorevole alla guerra contro l’Italia, questa è l’unica guerra che lui sta combattendo ininterrottamente da 17 anni perché sa benissimo che i suoi interessi sono incompatibili con i nostri e quindi tra i nostri e i suoi, ha sempre, giustamente dal suo punto di vista, scelto i suoi.
Perché oggi ha tentato anche se poi gli è andata male, questa ridicola gazzarra salendo sul Predellino e salutando una folla inesistente? Questa naturalmente dà il segno della farsa e della tragedia insieme di questo uomo ridicolo, un uomo che sale sul Predellino, si guarda intorno e saluta il nulla, una piazza praticamente vuota, sapete quanto è grande lo spazio antistante il Palazzo di Giustizia in Corso di Porta Vittoria e quanta gente ci vuole per riempirlo, lo sappiamo perché Menotti di noi hanno manifestato nel 1992/1993/1994 in difesa del pool Mani Pulite, c’erano lì sì, folle sterminate che occupavano tutto il Corso addirittura, oggi 49 quando è arrivato e 98/99 quando è uscito, immaginate la pochezza, la miseria se non ci fossero stati i giornalisti e i ragazzi di cui Milano Libera, probabilmente si sarebbe sentita anche l’eco di quello che diceva Berlusconi tanto la piazza era vuota e perché allora lui va e tenta queste prove di forza, questi bagni di folla come vengono chiamati dalla stampa e dalla televisione compiacente? Per vari motivi:

1) per dipingersi ancora una volta sotto assedio, mentre non è sotto assedio per niente, ci sono dei processi, peraltro iniziati diversi anni fa, il processo Mills è iniziato nel 2005, il processo Mediaset è iniziato addirittura prima, il processo Mediatrade è iniziato da 3 anni, l’ultimo è il processo Ruby, non c’è nessun assedio, ci sono vecchi e nuovi processi che dipendono dal fatto che lui continua imperterrito a violare le leggi e a delinquere, però gli serve far vedere che c’è un assedio, che lui è assediato.

2) ragione è quella di buttare in burla i suoi processi, definirli ridicoli, farci una risata sopra, fare le battute sul Bunga, Bunga, dire “porto le ragazze, porto le escort” è un modo per svilire la gravità di ciò di cui è accusato, di depotenziare i processi che lui sa che questa volta si terranno, non c’è modo di evitarli. 3) motivo è quello che dicevo prima, dipingersi come il soggetto di uno scontro con la magistratura, lui solo contro 9000 magistrati e dietro questi magistrati forze occulte potentissime, poteri forti, complotti internazionali, diplomazie che ce l’hanno con lui etc., quindi apparire addirittura eroico in questo sforzo titanico di resistere a cotanto urto. 4) spaventare i magistrati con la piazza, peraltro vuota e con le leggi contro la giustizia, per fare un discorso tipicamente mafioso “o mi assolvete, o vi fermate o lasciate perdere o la smettete di indagare e processarmi oppure io vi faccio del male” e intanto soprattutto faccio del male ai cittadini, questa intimidazione non è fatta soltanto pro domo sua, è fatta anche pro domo di tutti i suoi compari, tra i quali il più pulito ha la rogna!
Ci sono molti personaggi nell’entourage del Cavaliere, il vecchio entourage, la ristretta cerchia e il nuovo entourage che si è recentemente allargato addirittura ai cosiddetti responsabili che arrivano un po’ da tutte le parti, ce ne sono molti che rischiano di finire male, pensate soltanto a Dell’Utri che è in attesa della sentenza di Cassazione del suo processo per mafia che a furia di dire che i politici non vanno in galera, poi finisce che qualcuno ci va in galera, Cuffaro è in galera! Essendo stato condannato in appello a 7 anni, confermato in Cassazione, Dell’Utri è stato condannato in appello a 7 anni, se tra qualche mese, quando la Cassazione si pronuncia dovesse confermare la sentenza di appello, anche Dell’Utri finisce in galera!

Immaginate come può stare tranquillo Berlusconi con Dell’Utri in galera, con tutto quello che sa Dell’Utri. L’ultima new entry è Francesco Saverio Romano che ha fatto tutta la sua carriera politica nella Democrazia Cristiana, poi nel partito di Casini che a un certo punto si è chiamato Udc, lui era il gemello di Cuffaro, lo accompagnava da tutte le parti, anche agli incontri con i mafiosi. Tra i responsabili che sono una trentina alla Camera, Romano è l’unico che ha un’indagine per concorso esterno in associazione mafiosa, più una per corruzione aggravata dalla volontà di favorire Cosa Nostra, quella per corruzione riguarda la spartizione di una parte del tesoro di Vito Ciancimino che è il contabile di Ciancimino, il tributarista, il ragioniere Lapis ed il figlio di Ciancimino Massimo, qualche anno fa avrebbero distribuito tra alcuni politici che avevano dei crediti nei confronti del vecchio Ciancimino o per esserne stati soci o per averne favorito gli affari, ci sono delle intercettazioni che misteriosamente i Carabinieri e la vecchia Procura ai tempi di Piero Grasso e Pignatone non avevano trascritto, sono state scoperte, un paio di anni fa e adesso la Procura sta per mandare queste intercettazioni alla Camera per chiedere l’autorizzazione a utilizzarle nei confronti di chi? Nei confronti di Cuffaro, di Vizzini, di Romano.

Se la Camera desse l’autorizzazione a utilizzarle questi signori che sono indagati per corruzione aggravata dalla fattispecie mafiosa, rischierebbero ovviamente guai, grane, Romano in più ha un’inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa, qualche mese fa la Procura al termine di lungo indagine ha chiesto al G.I.P. di archiviarla, perché? Perché si sono raggiunti molti elementi per ritenere che Romano sia in rapporti con i mafiosi, ma non si sono raggiunti, secondo la Procura elementi sufficienti per garantire che poi al dibattimento Romano venga condannato e quindi cosa si fa in questi casi? Non si chiede il suo rinvio a giudizio con il rischio di vederselo assolvere o prosciogliere addirittura in udienza preliminare, si chiede l’archiviazione, si dice al G.I.P. “mettiamo in freezer questo fascicolo, se emergessero elementi nuovi lo riapriamo, cosa che invece non si potrebbe fare se si chiedesse il rinvio a giudizio e l’imputato venisse prosciolto dal G.I.P. o se si chiedesse il rinvio a giudizio lo si ottenesse e poi al dibattito l’imputato venisse assolto, nel caso in cui emergessero elementi nuovi questo signore non potrebbe più essere giudicato per gli stessi fatti per i quali è già stato prosciolto o assolto, ecco cosa vuole dire l’archiviazione, per questo la Procura ha detto “congediamo in attesa di eventuali elementi nuovi”.

Il ministro di Napolitano.

Il G.I.P. però ha tenuto lì, ha detto “aspettiamo perché nel frattempo è uscita la sentenza Cuffaro definitiva della Cassazione, nella sentenza Cuffaro, siccome Cuffaro alcuni rapporti con i mafiosi li aveva insieme a Romano, nel senso che andava a incontrarli insieme a Romano che era il suo gemellaggio, il suo braccio destro potremmo dire volgarmente, è interessante capire cosa ha stabilito la Cassazione su quello che faceva Cuffaro insieme a Romano, perché una sentenza di Cassazione ha valore di prova, anche in processi diversi, quindi anche in un eventuale processo a Romano, se la Cassazione dovesse dire qualcosa di pesante sul ruolo di Romano al fianco di Cuffaro, ecco che il G.I.P. potrebbe decidere che c’è ormai una prova cristallizzata sulle collusioni di questo personaggio e quindi invece di archiviare, dire alla Procura di chiedere il rinvio a giudizio, perché c’è un elemento nuovo.

Cosa potrebbe dire la Cassazione? Non lo sappiamo perché la Cassazione su Cuffaro ci ha già dato il dispositivo condannato a 7 anni definitivi per favoreggiamento alla mafia, ma non ci ha ancora dato le motivazioni che saranno depositate tra qualche settimana.
In Corte d’Appello però gli stessi fatti erano già stati valutati, tant’è che la sentenza d’appello è stata confermata in toto dalla Cassazione, ci mancano le motivazioni della Cassazione, ma quelle d’appello confermate dalla cassazione le sappiamo, allora per esempio si dice che nel 1991, 20 anni fa quando iniziavano la loro carriera Romano e Cuffaro, andarono da Angelo Siino che era il Ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra e gli chiesero i voti, naturalmente Siino che voti controllava, ovviamente controllava voti mafiosi, era l’uomo messo dal Dott. Riina a gestire il tavolino degli appalti con i politici e gli imprenditori siciliani.

Lo stesso tandem Romano – Cuffaro secondo i giudici d’appello lo ritroviamo nel giro Guttadauro, Giuseppe Guttadauro era il capo della mafia di Brancaccio, quello per avere avvertito il quale delle indagini, delle intercettazioni a suo carico Cuffaro è stato condannato. Guttadauro parlava con un suo uomo, un certo Mimmo Miceli, anche lui poi condannato per mafia e Miceli dice al boss Guttadauro “ho rappresentato e ricordato a Cuffaro alla presenza del candidato Senatore Saverio Romano, la disponibilità e tutto l’impegno da lui manifestati per conto di Guttadauro suo referente” questa è la sintesi che fanno i giudici, quindi Miceli riferisce al boss di avere ricordato a Cuffaro, alla presenza di Romano la disponibilità e l’impegno che lui manifestava per conto di Guttadauro che era il suo referente, quindi lui si è messo a disposizione per conto di Guttadauro nelle mani di Cuffaro e di Romano, questo dice Miceli secondo i giudici di appello e poi Miceli stesso consiglia al boss, scrivono i giudici “di assecondare la scelta del candidato Senatore fatto da Cuffaro - e chi è il candidato senatore? E’ Romano. - in modo da poter accampare specifiche richieste successivamente per le competizioni regionali”, mettiamo il cappello su Romano, sposiamocelo questo candidato fedelissimo di Cuffaro e così poi dopo quando l’abbiamo fatto eleggere gli chiediamo i favori.

Infine - e questo succedeva nel 2001 – sempre nel 2001, il 2001 è l’anno in cui Berlusconi torna trionfalmente a Palazzo Chigi per la seconda volta, ma soprattutto in cui in Sicilia la mafia fa l'enplein, 61 collegi su 61 per il centro-destra.

Nel 2001 in campagna elettorale, scrivono sempre i giudici, citando il mafioso pentito Francesco Campanella, c’è un pranzo a Roma dove ci sono: Campanella (mafioso di Villa Abbate, braccio destro del boss Nino Mandalà, boss, è stato condannato in primo grado, quindi dobbiamo dire ancora presunto boss di Villa Abbate Nino Mandalà, era quello che era amico pure di Schifani), Cuffaro, Romano e altri. A un certo punto una delle persone, dei commensali dice a Romano, ma guarda che Campanella mica ti vota? Pare che sia una battuta, uno scherzo conviviale e invece racconta Campanella, Romano si alzò e disse seriamente, rivolgendosi a me: tu mi devi votare perché noi altri siamo la stessa famiglia! E aggiunge vai a Villa Abbate e ti informi, che famiglia? Non certo la famiglia di sangue, Campanella si chiama Campanella e Romano si chiama Romano, non sono parenti, che vuole dire “siamo della stessa famiglia vai a Villa Abbate e ti informi?” siamo della stessa famiglia di Villa Abbate, evidentemente la famiglia che secondo i giudici ha come boss Mandalà e lasciò attoniti tutti i commensali, un politico che a Roma a una cena o a un pranzo dice esplicitamente a Campanella “siamo della stessa famiglia vai a Villa Abbate” persino per una città italiana, una scena del genere evidentemente lascia un po’ di stucco e poi dice Campanella che Mandalà mi spiegò che Romano era stato autorizzato a candidarsi in quel collegio, perché in quel collegio non c’è candidato che non è espressione di mafia, quindi Mandalà confermò che Romano era della famiglia giusta, la sua!

Se per caso su questi punti e su altri contenuti nella sentenza Cuffaro, la Cassazione dovesse mettere il timbro di autenticità finale, consacrerebbe questi fatti come prove, non più necessarie di dimostrazione nel processo eventuale a Romano, ecco perché il G.I.P. prima di archiviare o di decidere altrimenti sta aspettando che la Cassazione si pronunci.

Intanto però Romano è diventato Ministro, tra tutti i responsabili che sono 30, l’unico che ha un’indagine di concorso esterno in associazione mafiosa, più corruzione, è diventato Ministro, potevano farne gli altri 29? No hanno fatto lui! Gli altri avevano un handicap, non avevano indagini per concorso esterno in associazione mafiosa, Napolitano ha fatto come al solito, prima l’ha nominato Ministro, poi ha assistito al giuramento e poi mentre quello usciva ha fatto un comunicato prendendo le distanze da sé stesso anche, perché è lui che l’ha nominato, secondo l’Art. 92, mi pare, della Costituzione è il Presidente della Repubblica che nomina il Presidente del Consiglio e, su indicazione del Presidente del Consiglio, nomina i Ministri, quindi non è Berlusconi che nomina Romano Ministro dell’agricoltura, Berlusconi propone a Napolitano quel Ministro lì, Napolitano se lo nomina, vuole dire che gli sta bene!

Perché dico questo? Perché sapete che ci sono Ministri che non stavano bene a capi dello Stato e che non sono diventati Ministri, quando Berlusconi portò Previti a Scalfaro, nel 1994 Previti non aveva indagini, era solo l’Avvocato di Berlusconi, quindi era in conflitto di interessi, Scalfaro disse “no, il tuo Avvocato no” e Previti non diventò Ministro della Giustizia. Quando nel 2001 Berlusconi portò Maroni Ministro della Giustizia, io feci un pezzo dicendo “beh ma è proprio il caso di mettere un condannato per resistenza a pubblico ufficiale, un condannato alla giustizia definitivo?” non so se Ciampi abbia letto il mio articolo o si sia informato diversamente, sta di fatto che Maroni non diventò Ministro della Giustizia, ma del Welfare, c’è voluto Napolitano per nominare Ministro dell’interno Maroni condannato per avere picchiato dei poliziotti, Ministro dell’Interno, cioè della Polizia, ma Ciampi non lo fece diventare Ministro della Giustizia e Scalfaro addirittura un Premier mandò indietro, perché nel 1992 in primavera, dopo le elezioni dell’aprile, era iniziata Mani Pulite da due mesi, era finito dentro Mario Chiesa, erano stati indagati Tonioli e Pillitteri i due ex sindaci craxiani socialisti di Milano, pochi altri manager socialisti, Craxi non aveva neanche un avviso di garanzia ancora, si sapeva che l’inchiesta avrebbe potuto arrivare a lui e quando il pentapartito che aveva appena vinto le elezioni, indicò Craxi come Premier, Scalfaro disse “no, io non lo nomino, portatemene un altro e nominò Giuliano Amato” dello stesso partito di Craxi ma meno compromesso con del sistema che stava venendo fuori.

Quindi non c’è bisogno né che uno sia indagato, né che uno sia condannato per non diventare Ministro o Presidente del Consiglio, perché? Perché il Capo dello Stato può decidere se una persona è degna o meno di diventarlo e lo può decidere sulla base di criteri di opportunità, di decenza, di decoro, sentenze penali, fatti documentati, conflitti di interessi, quello che si vuole, immagine… Napolitano invece ha detto di avere preso informazioni sulla situazione giudiziaria di Romano che è quella che vi ho descritto, poi l’ha nominato, poi ha detto: ho preso informazioni sulle gravi imputazioni che pesano sul suo capo e mi auguro, cito a memoria, un chiarimento rapido, forse era il caso di non nominarlo, un Ministro indagato per mafia e corruzione, magari il prossimo giro, magari mi mandi un altro dei responsabili.

E’ anche vero che sarebbe stato difficile giustificare il fatto di negare la nomina di un Ministro indagato per concorso esterno in associazione mafiosa con richiesta di archiviazione e indagato per corruzione, dopo avere nominato Presidente del Consiglio un imputato per corruzione giudiziaria, frode fiscale, appropriazione indebita, falso in bilancio e adesso pure concussione di prostituzione minorile, e indagato a Firenze, ce lo dimentichiamo sempre per le stragi del 1993 che non è mica stata chiesta l’archiviazione, ancora no, dalla Procura di Firenze, l’anno scorso anzi è stata chiesta e ottenuta una proroga delle indagini su Berlusconi, indagato per concorso nella strage.

Forse bisognerebbe chiedere chiarimenti anche su Schifani che come ben sapete è indagato su concorso esterno a Palermo, quindi deve essere per tutto questo che Napolitano decide di nominare pure Romano, facendo però sapere che non gli era piaciuto tanto, adesso si vedrà quando uscirà la sentenza Cuffaro della Cassazione, Romano rischia grosso, quindi voi capite che Berlusconi quando deve spaventare la magistratura, non la deve spaventare soltanto per sé, la deve spaventare anche per conto e in nome di tutti di quegli che gli stanno intorno, che sono così, perché hanno capito che dura poco questa cosa, quindi si stanno giocando le ultime cartucce, una volta che non abbiano più un padrino che li copre e li protegge e lavora per tutti loro a Palazzo Chigi, saranno soli al mondo e se sono colpevoli i finiranno a trenino in galera nei prossimi anni, vedrete, sarà esattamente come quando crollò la Prima Repubblica, quando i Ministri… c’era la ressa davanti a San Vittore e a Poggio Reale, all'Ucciardone e a Regina Celi, tanti erano i Ministri che entravano in galera, vedrete quando cadrà Berlusconi quanta gente finirà in galera, perché? Perché sarà saltato il tappo che teneva tutto compresso.

Lasciamolo solo.

Quindi spaventare finché si è in tempo i magistrati sono tutte mosse disperate naturalmente, ecco perché dicevo che forse è venuto il momento di lasciarlo un po’ solo, perché si capirebbe ancora meglio che siamo di fronte a un caso umano, invece di enfatizzare questo scontro che in realtà non c’è perché è lui che sta dichiarando guerra come al solito a tutto il mondo, tranne al suo amico Gheddafi, gli dispiace non vuole disturbare.

Faccio un esempio per concludere, la legge sulla responsabilità civile dei magistrati, ne avevamo già parlato, adesso è diventata urgente perché c’è un parlamentare della Lega, di cui non mi ricordo neanche il nome perché ti spuntano come i funghi per conquistarsi 15 minuti di celebrità fanno subito una legge per il padrone, che ha infilato in una normativa europea una roba che stravolge completamente la vecchia legge sulla responsabilità civile dei giudici, cos’è la responsabilità dei giudici? E’ una norma che consente ai cittadini che hanno subito un errore giudiziario di avere un risarcimento dei danni, sacrosanto, i giudici che sbagliano devono pagare, è sacrosanto, il problema è come, l’abbiamo già detto! Oggi abbiamo una legge che è nata dal referendum del 1987 è la legge N. 117/88 firmata da un giurista, socialista, padre del nostro Codice di Procedura Penale Giuliano Vassalli, capo partigiano, figura eminente, cosa stabilisce? Se un giudice fa un errore, deve risarcire il danno, naturalmente il cittadino che ritiene di averlo subito, denuncia lo Stato, lo Stato se accerta che ha subito il danno lo risarcisce e poi se quel danno deriva da colpa grave, da un errore pesante del giudice, non da una svista, da un errore pesante fatto da un giudice incapace oppure da dolo addirittura, se il giudice l’ha fatto a posta a fargli quel torto, allora il giudice per quanto riguarda.

La legge è giusta, come fa notare l’ex Giudice Tinti su Il Fatto Quotidiano c’è un errore in quella legge, una cosa sbagliata, che il giudice restituisce allo Stato la somma che lo Stato ha già refuso alla vittima dell’errore, ma fino al massimo di 1/3 del suo stipendio, questo è sbagliato, se il giudice ha sbagliato deve pagare tutto, non fino a 1/3 del suo stipendio, peggio per lui se ha sbagliato!
Non stiamo parlando di sviste, stiamo parlando di errori marchiani dolo e colpa grave, questo dice la legge.
Adesso questo codicillo infilato da questo leghista ineffabile, cosa dice? Dice una cosa diversa: che il giudice oltre che per dolo e per colpa grave, deve pagare – si chiama Pini il leghista – di tasca sua anche nel caso di violazione manifesta del diritto, cosa vuole dire “violazione manifesta del diritto?” se tu hai interpretato o applicato male una norma della procedura, facendo il processo penale o civile.
Per le presunte violazioni del dritto, in tutti gli stati di diritto, non si denuncia il giudice, si fa ricorso in appello o in Cassazione, anzi il ricorso in Cassazione è proprio quello specifico per le presunte, ritenute violazioni del diritto fatto dal giudice che ha giudicato nel merito, c’è sempre un giudizio di merito, di appello e poi le eventuali questioni di diritto si denunciano eventualmente in Cassazione, che senso ha, dopo che tu hai già avuto un verdetto di Cassazione, favorevole o contrario a te non mi interessa, denunciare il giudice per violazione del diritto? E qual è la violazione manifesta del diritto? Chi lo decide se hai fatto una violazione manifesta del diritto, è una cosa che non sta né in cielo e né in terra, il risultato è che con questa formula ampia che non vuole dire niente “violazione manifesta del diritto” qualunque giudice o PM potrà essere denunciato o chiamato a rispondere di tasca sua non “io denuncio lo Stato e lo Stato si rivale sul giudice se ha commesso il dolo o colpa brave, ma io denuncio direttamente il giudice ogni volta che voglio” con questa scusa della violazione del diritto.

Eppure già oggi con la legge che abbiamo e che va benissimo, salvo con quella faccenda del terzo dello stipendio, lo Stato già si rivale sui giudici in caso di grave violazione di legge, dovuta a negligenza inescusabile, certo se il giudice ha fatto un abuso causa negligenza inescusabile, non ha letto un pezzo delle carte degli atti del processo, per esempio grave negligenza inescusabile, il giudice per decidere deve leggere tutte le carte, affermazione determinata da negligenza inescusabile di un fatto la cui esistenza risulta incontrastabilmente agli atti del processo, se tu dici il contrario di quello che risulta dagli atti inequivocabilmente non è una tua interpretazione è che proprio hai preso un abbaglio, negazione dovuta a negligenza inescusabile, di un fatto la cui esistenza risulta dagli atti, è certo, se affermi un fatto che è smentito dagli atti o se neghi un fatto che è inequivocabilmente affermato dai fatti, oppure se limiti la libertà di una persona al di fuori dei casi consentiti dalla legge, oppure senza motivazione, certo se non spieghi perché hai arrestato uno o se lo arresti per un reato per il quale non è previsto arrestarlo o senza i presupposti che consentono di arrestarlo, lì non è che è opinabile, li hai fatto un grave fallo!

Cosa dice questo leghista naturalmente in Commissione Giustizia questa porcata è passata con il solito voto del radicale, ci sono sempre questi radicali che quando c’è bisogno di dare una mano a Berlusconi si danno immediatamente da fare, e quindi hanno introdotto centro-destra, relazione di Pini, voto del radicale eletto con il PD che dà una mano al Cavaliere, il principio della violazione manifesta del diritto, che come vi ho detto non si sa cosa sia.
L’Avvocato Caputo di Giustizia e libertà di Torino mi fa notare che a questo punto ai giudici resteranno due strade per evitare di essere continuamente denunciati: o non condannare, non arrestare, non inquisire più nessuno, ogni volta che arriva una notizia di reato non guardarla, far finta di non vedere, darsi malati, mangiarsi le prove, mangiarsi le bobine con le intercettazioni telefoniche, oppure mettersi d’accordo per fare sentenze tutte uguali primo, secondo e terzo grado in modo che comunque se tutte le decisioni prese dai magistrati in un procedimento vengono confermate nei gradi successivi, nessuno potrà dire che c’è stata nessuna violazione e nessun torto, è questa la giustizia che vogliamo? Abbiamo vari gradi di giudizio e facciamo una legge che indurrà i giudici o a non decidere più o a decidere di darsi sempre ragione, anche quando hanno torto, per paura di essere denunciati? E’ questa la giustizia che vogliamo? Infatti lui dice maliziosamente è ovvio che sarebbero dei mascalzoni i giudici che lo facessero, ma a questo potrebbe portare la legge e se i giudici si mettessero tacitamente d’accordo nel senso che tutte le sentenze di primo grado venissero acriticamente confermate nei successivi gradi di giudizio, dove starebbe la manifesta violazione del diritto? Formalmente si metterebbero a posto gli uni con gli altri, ma il bello è quello che scrive Bruno Tinti che ha la rara capacità di fare degli esempi, su Il Fatto Bruno Tinti, andatevi a vedere il pezzo perché è molto divertente, l’abbiamo intitolato “Una boiata pazzesca” fa due esempi: rapina alle Poste, due testimoni vedono in faccia il rapinatore e in Questura lo riconoscono da una foto segnaletica, è Pippo già condannato 3 volte per lo stesso reato, il PM chiede la cattura di Pippo e il G.I.P. è d’accordo, così dopo un paio di mesi Pippo finisce in prigione, dice che è innocente e che il giorno della rapina lui era in Spagna a Marbella insieme con la sua fidanzata Lucia. Rogatoria estera; al giudice spagnolo la ragazza dice che è proprio vero, il 25 marzo stavano insieme. “Siamo andati a Porto Banus, poi abbiamo mangiato a La Moraga, poi siamo andati a fare compere al Corte Inglès, poi siamo andati a giocare a tennis al circolo di Manolo Santana e poi abbiamo cenato lì.” Il giudice chiede da quanti giorni Pippo era a Marbella. “Eh, 2 o 3”. “E il giorno prima, il 24 marzo, cosa avete fatto?” “Eh, boh, cioè, non so. Ah sì, siamo stati al mare.” “Al mare dove? Nikki Beach? Play Fantastica?” “Mah, al mare, adesso non mi ricordo.” “Tutto il giorno?” “Beh no, poi siamo andati a fare compere.” “Dove?” “Mhhh” “E il giorno dopo, il 26 marzo?” “Ma insomma, adesso non mi ricordo, e poi che c’entra con la rapina?” Il Pm non crede a Lucia, crede ai testimoni che hanno riconosciuto Pippo e chiede il rinvio a giudizio; il Gip la pensa come il Pm e anche il Tribunale: 5 anni di galera in primo grado a Pippo per la rapina. In Appello l’avvocato di Pippo dice che Lucia ha importanti rivelazioni da fare (la fidanzata), in Tribunale non era stata sentita, era irreperibile e quindi sono state accettate come prova le dichiarazioni per rogatoria in Spagna. Lucia arriva al processo d’appello e spiega tutte quelle cose che prima non ricordava adesso se le ricorda, racconta tutto per filo e per segno dove sono stati il giorno prima, il giorno stesso e il giorno successivo e allora la Corte d’Appello le crede e assolve Pippo. Chi ha sbagliato? I giudici del Tribunale che hanno creduto al G.I.P., che aveva creduto al PM che non aveva creduto a Lucia? O hanno sbagliato i giudici d’appello che hanno creduto a Lucia? Nessuno dei due, ha sbagliato dal punto di vista di Pippo, perché? Perché c’erano elementi tali, i testimoni all’accusa per ritenerlo colpevole e le titubanze della Lucia in primo grado.
In appello Lucia ha sfoderato una memoria di ferro peraltro recentissimamente riempita di quei buchi che aveva in primo grado e quindi i giudici hanno avuto dei dubbi e nel dubbio, dato che bisogna condannare solo oltre ogni ragionevole dubbio, allora hanno assolto, non hanno detto che quelli di prima avevano sbagliato, hanno detto che a loro è venuto il dubbio che avesse ragione Pippo in base a quello che ha detto la fidanzata.

Non c’è nessun errore giudiziario né prima, né dopo, per convenzione noi accettiamo la sentenza che arriva dopo, se viene confermata in Cassazione, questa sentenza di assoluzione in appello diventa definitiva, c’è stato mica un errore giudiziario? No, Pippo può essere risarcito? Assolutamente no, ci mancherebbe altro che tutti quelli che vengono prima indagati, poi arrestati o anche solo indagati e rinviati a giudizio, condannati in un grado e assolti in un altro, potessero avere il risarcimento, sarebbe la fine!

Ecco com’è facile suggestionare la gente con questa storia che il giudice deve pagare quando sbagliata e in realtà poi non sappiamo bene cosa vuole dire quando sbaglia, adesso l’altro esempio che riguarda Berlusconi, processato per prostituzione minorile.
Berlusconi è processato per prostituzione minorile, perché? Perché ritengono i giudici che sapesse che Ruby era minorenne, quando, secondo l’accusa andava a letto con lei e poi la pagava. Se i giudici lo condannano in primo grado e poi lo assolvono in appello, è semplicemente perché in primo grado hanno creduto agli elementi notevoli che ha portato l’accusa e in appello è venuto il dubbio che possa avere ragione lui, mettete per esempio che qualcuno insinui il dubbio che hanno sbagliato a registrare la data di nascita all’anagrafe in Marocco, sapete che erano anche andati alcuni emissari, come abbiamo raccontato su Il Fatto per cercare di alterare quei registri, quindi mettiamo che in questo pro e contro, processo indiziario, è chiaro che nel processo dove c’è la foto del colpevole che infila il coltello nella pancia della vittima non è un processo indiziario, ma ci sono i processi indiziari dove è importante il mosaico per rendere più probabile la tesi dell’accusa e della difesa e in quei processi la valutazione soggettiva del giudice varia, uno può essere convinto della consapevolezza e un altro può avere un dubbio in più e convincersi dell’innocenza, oppure può emergere un fatto nuovo dopo che supera la decisione che è stata presa prima o può essere valutato diversamente, quindi non c’è nessun errore se viene condannato da una parte e assolto dall’altra, semplicemente c’è una diversa valutazione del materiale.

L’errore sarebbe se ci fosse un’intercettazione negli atti in cui Emilio Fede dice a Berlusconi “guarda che ho controllato, è maggiorenne, puoi andarci a letto tranquillamente” e Berlusconi “ah grazie, io controllo sempre, mi raccomando!” in questo caso Berlusconi avrebbe la prova che era stato buggerato, avrebbe la prova che lui credeva veramente che era maggiorenne, se i giudici ignorassero questa intercettazione per condannare Berlusconi, ecco il dolo, ecco la colpa grave, ecco la negligenza inescusabile, non hanno guardato bene oppure hanno letto quell’intercettazione e l’hanno imboscata, nel primo caso colpa grave, nel secondo caso dolo, hanno fatto apposta, in quel caso sì che Berlusconi condannato in assenza di quella telefonata e poi assolto in presenza di quella telefonata avrebbe tutto il diritto di richiedere il risarcimento allo Stato che poi chiederebbe i danni ai giudici che hanno fatto quella porcata.

Forse è questo che si chiede all’informazione e anche alla Magistratura associata: meno strepiti. "Berlusconi ce l’ha con noi, ci vuole punire", lo sappiamo che vi vuole punire, ma ai cittadini non gliene frega niente, invece è molto importante far capire ai cittadini che razza di processo viene fuori, se l’imputato può far causa al suo giudice, quindi freddezza, nervi saldi da parte di tutti, anche di quelli che vogliono andare a manifestare contro quelli che manifestano per Berlusconi e possibilmente cercare di spiegare chirurgicamente e freddamente ai cittadini cosa succede a noi se passano queste leggi, ben sapendo che ormai per fortuna se Dio vuole ne passeranno ben poche. Bisogna cercare di fare questo salto, vi do solo un dato: l’altro giorno a un convegno il sondaggista Pagnoncelli ha raccontato che per gli italiani l’emergenza N. 1 non è né la Libia, né quei poveri immigrati a Lampedusa, né tanto meno il federalismo, l’emergenza vera dell’Italia è l’evasione fiscale e la corruzione e le mafie, i soldi che sfuggono allo Stato con il nero e che quindi i cittadini onesti sono costretti ogni anno a rabboccare pagandone di più di tasse. Questa è l’emergenza N. 1 per i cittadini italiani nei sondaggi, vi pare normale che il politico più votato alle ultime elezioni sia stato un signore imputato di evasione fiscale e corruzione? Bisogna cercare di unire queste due informazioni: è giusto avercela con l’evasione fiscale, con la corruzione e con le mafie finalmente siamo arrivati a avercela con questi che sono i veri problemi dell’Italia e quindi per favore non facciamoci più rappresentare da un imputato di corruzione e evasione fiscale, è questo link che manca, abbiamo le due informazioni ma non riusciamo ancora a metterle insieme, strepitare gli uni contro gli altri non serve, invece far passare questi messaggi per chi lo può fare è molto più utile, passate parola, buona settimana!

Fonte: beppegrillo.it

 

Buongiorno a tutti, vorrei cominciare leggendovi due righe da un documento che risale a 32 anni fa “oggi 29 gennaio 1979 alle ore 8,30 il gruppo di fuoco Romano Tognini Valerio dell’organizzazione comunista Prima Linea ha giustiziato il sostituto Procuratore della Repubblica Emilio Alessandrini, uno dei magistrati che maggiormente ha contribuito in questi anni a rendere efficiente la Procura della Repubblica di Milano nel tentativo di ridare credibilità democratica e progressista allo Stato”.

Thyssenkrupp: una sentenza storica.

Questo è il volantino con cui i terroristi rossi di prima linea rivendicavano l’assassinio del Pubblico Ministero Alessandrini, sostituto Procuratore a Milano che stava indagando sulla strage nera di Piazza Fontana.
Perché dei terroristi rossi ammazzano un magistrato, tra l’altro esponente delle correnti progressiste della Magistratura che sta indagando su una strage neofascista? Perché lo spiegano bene, per i suoi meriti, perché è uno dei magistrati che maggiormente hanno contribuito in questi anni a rendere efficiente la Procura della Repubblica di Milano e a ridare credibilità democratica e progressista allo Stato, colpivano i magistrati bravi, onesti e li colpivano non per i loro errori o per i loro demeriti, ma per i loro meriti.
La stessa cosa sta avvenendo oggi, soltanto che a colpirli non è più un’organizzazione terroristica che si propone di sovvertire lo Stato, ma è un Presidente del Consiglio che sta sovvertendo lo Stato e che sta facendo alle istituzioni dello Stato molti più danni di quelli che hanno fatto i terroristi delle Brigate Rosse che involontariamente finirono per rafforzare le istituzioni e per conservare ai loro posti anche dei politici che invece avrebbero dovuto andarsene, proprio perché lo Stato fece fronte comune contro il terrorismo negli anni della solidarietà nazionale, oggi l’insidia è molto, molto maggiore e più pericolosa proprio perché le armi non sono più i mitra, ma sono le parole, le leggi, i proclami televisivi, i comizi, le istituzioni piegate agli interessi privati, non c’è nessuno di autorevole che lanci l’allarme, il Quirinale almeno mentre sto parlando tace e tutte le altre istituzioni che dovrebbero intervenire, tacciono a loro volta, protestano i magistrati, ma come al solito sembra una guerra personale, tra loro e Berlusconi, protestano poco per la verità le opposizioni che non hanno ancora preso l’iniziativa che avrebbero dovuto prendere, quella di abbandonare in blocco un Parlamento comprato e venduto per interessi privati, i grandi giornali, a parte rare eccezioni fanno i pesci in barile e fanno finta di non vedere e parlano di scontro mentre c’è un’aggressione direi senza precedenti perché è semplicemente l’ultimo episodio di tanti altri, ma un’aggressione forsennata, forse la battaglia finale, ultima spallata contro l’unico potere di controllo che con tutti i suoi limiti e i suoi difetti ci rimane e cioè il potere giudiziale, è interessante vedere che ancora una volta non vengono attaccati i magistrati fannulloni, i magistrati corrotti, i magistrati inefficienti, vengono attaccati esattamente come da parte dei terroristi 32 anni fa, i magistrati migliori, quelli delle Procure di Milano, di Palermo e adesso vedrete che partirà un attacco anche a Torino, perché a Torino, proprio nel giorno in cui a Milano venivano fuori questi orribili manifesti fuori le BR dalla Procura, a Torino un grande magistrato, Raffaele Guariniello otteneva da una grande Corte di Assise una sentenza memorabile in cui si condannano i vertici di un gruppo multinazionale tedesco la Thyssen Krupp, per avere scientemente messo a rischio la vita dei loro lavoratori nello stabilimento di Torino, dando origine a quel rogo stragista che ne eliminò, se non erro, 7.
Il N. 1 della Thyssen Krupp è stato condannato a 16 anni e attenzione non per il solito reato di omicidio colposo con cui ce la si cava sempre con qualche anno, da cui poi detraendo indulti, attenuanti condizionali etc. gli imprenditori assassini la fanno sempre franca e non vanno in galera, condannato a 16 anni di reclusione per omicidio volontario, avete letto sui giornali, avete sentito in televisione, volontario con dolo eventuale, cosa vuole dire? Vuole dire che sapere che gli impianti antincendio non sono a norma e non fare nulla per metterli a norma, per risparmiare qualche migliaio di Euro, perché questa è la ragione per cui sono morti gli operai della Thyssen Krupp, significa ammazzare gli operai, accettando il rischio, ecco il dolo eventuale, che gli operai possano lasciarci la vita e questo equivale a una volontà, a un dolo e quindi omicidio volontario con dolo eventuale e questa è una sentenza pilota e naturalmente adesso sta mettendo il terrore, la Confindustria non ha perso occasione per schierarsi dalla parte dei condannati e per strillare contro la presunta esagerazione della pena.
La pena è il minimo che potesse toccare ai responsabili di una strage dove sono morte molte persone, a causa della colpevole, dolosa incuria dei vertici della Thyssen Krupp, il fatto che l’organizzazione sindacale degli imprenditori italiani invece di scomunicare coloro che tradiscono la legge e mettono a repentaglio la vita dei loro lavoratori, solidarizzi con loro, la dice lunga sul culo sporco degli imprenditori italiani che si fanno rappresentare da gente così!
La dice lunga sul fatto che non si possono permettere che altre sentenze del genere vengano emesse e quindi strillano e quindi anche loro cercano di intimidire la magistratura, visto che ci sono altri processi aperti per altre stragi sul lavoro, che si spera sull’esempio di questa sentenza, potranno imboccare quando ne ricorreranno i presupposti giuridici, la stessa strada e cioè quella non dell’omicidio colposo, involontario, ma quello dell’omicidio volontario con il dolo eventuale e nel momento in cui i magistrati vengono definiti brigatisti, terroristi, cellule rosse, eversori, associazione per delinquere, dalla più alta carica di governo, purtroppo l’abbiamo sul groppone, è bene sapere da quale parte stare, dalla parte dei magistrati che hanno visto tanti loro colleghi cadere negli anni del terrorismo, mentre Berlusconi si faceva proteggere dalla mafia, non dimentichiamo mai e mentre altri magistrati si facevano corrompere da Berlusconi tramite l’Avvocato Previti, non dimentichiamolo mai!

Genchi mazziato e assolto.

Ciò premesso non ho nessuna intenzione, l’ho già detto la settimana scorsa, di inseguire questo squilibrato nei suoi deliri, essi sì, eversivi e terroristici, ma vorrei darvi una notizia che, salvo Il Fatto Quotidiano e qualche trafiletto e altri giorni nessuno ha dato, credo neanche i telegiornali che pure a suo tempo si occuparono a lungo del presunto scandalo da cui poi era scaturito quel processo.
Mi riferisco alla sentenza che è stata emessa mercoledì a carico di Gioacchino Genchi, sapete voi del blog di Beppe, voi del sito del Fatto, voi che leggete Il Fatto chi è Gioacchino Genchi, quest’ultimo è il poliziotto, il consulente informatico di decine e decine di tribunali, Procure, Corti di Assise e Corti di Appello che da 25 anni ormai mette la sua intelligenza e la sua competenza tecnica al servizio delle indagini, mai al servizio di parti private, sempre al servizio della magistratura, per fare luce su stragi, omicidi di mafia, vicende di mafia politica e che per questo dopo avere collaborato con Luigi De Magistris in una delle tante indagini alle quali ha collaborato a Catanzaro, è stato fucilato con i mezzi moderni, con le televisioni, con i giornali, con le penne assassine che si aggirano non informazione, nella disinformazione italiana e che l’altro giorno fortunatamente ha trovato un giudice che lo ha assolto.
Lo ha assolto dall’accusa di accessi abusivi Genchi ha due processi: uno è ancora in corso, l’altro è quello che si è chiuso mercoledì in primo grado con la sua piena assoluzione e attenzione, non perché il fatto non costituisce reato ma è stato commesso, oppure perché il fatto non costituisce più reato perché è stato depenalizzato, neanche per insufficienza di prove, è stato assolto perché l’accusa non stava in piedi e come nascono le accuse a Gioacchino Genchi? Forse è interessante andare a ripescare la genesi di questi processi perché è una genesi politica, la Procura di Roma aprì indagini su Gioacchino Genchi dopo una campagna martellante di attacchi a Genchi, in cui politici di quasi tutti i partiti, tranne uno, il solito, non lo nomino altrimenti dico poi che faccio pubblicità, ma è cronaca, tutti i partiti politici di destra e di sinistra, tranne uno attaccarono Genchi.
Era il gennaio 2009, per la precisione il 24 gennaio 2009, Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio terrorizzato in quel momento dalla possibile uscita di certe telefonate che minacciavano di svelare retroscena dei suoi rapporti con alcune signorine, poi diventate ministre, annunciava in televisione “sta per scoppiare uno scandalo enorme, il più grande della storia della Repubblica, c’è un signore che ha spiato 350 mila persone” il signore in questione era naturalmente Gioacchino Genchi, erano i giorni in cui si bombardava a reti e edicole unificate sul caso Genchi, l’archivio Genchi, Genchi ha sospettato di avere accumulato milioni di tabulati, di numeri di telefono, di intercettazioni telefoniche e era sospettato addirittura di usare quell’enorme archivio informatico per ricattare di qua e di là, tant’è che del caso si occupo il Copasir, il comitato per il controllo sui servizi di sicurezza, il comitato parlamentare bicamerale, all’epoca presieduto da Rutelli e oggi presieduto da Massimo D’Alema, Massimo D’Alema non c’era ancora.
A ruota tutti i garantisti a gettone o a intermittenza, quelli che intervengono solo quando c’è di mezzo il loro padrone o uno dei loro padroni, si misero a strillare all’unisono con il Cavaliere per dire che quello di Genchi era uno scandalo mai visto.
Maurizio Gasparri capogruppo del Pdl disse “roba da Corte Marziale” la Corte Marziale è il Tribunale speciale dinanzi al quale si trascinano i soldati che commettono dei crimini durante le guerre, finiscono davanti alla Corte Marziale e poi vengono fucilati, questo disse Gasparri. Rutelli per non essere da meno all’epoca stava nel PD, poi si è messo improprio, disse che quello di Genchi era un caso molto rilevante per la libertà e per la democrazia. Cicchito disse “siamo di fronte a un’inquietante Grande Fratello” e non si riferiva al Grande Fratello di Canale 5, si riferiva al Grande Fratello di Orwell al mostro spionistico che controlla tutto e tutti nelle dittature.
Lanfranco Tenaglia ex Magistrato del PD disse “vicenda grave”. Italo Bocchino ancora nel Pdl e non ancora diventato antiberlusconiano disse “è il più grande caso di spionaggio della storia repubblicana”. Clemente Mastella che da anni martellava Genchi, chiamandolo addirittura Licio Genchi lo definì quella volta “un pericolo per la democrazia” e Luciano Violante del PD disse che era un fatto intollerabile e Gaetano Quagliariello del Pdl disse “scenario inimmaginabile e preoccupante per la sicurezza dello Stato” Genchi era un nemico delle istituzioni, da respingere probabilmente a cannonate. Giuseppe Caldarola ex PD che scrive su Il Riformista disse “spioni deviati spiano migliaia di cittadini, il Parlamento e il governo” e Luigi Zanda del PD disse che Tavaroli e Genchi presentavano diverse analogie, chi è Tavaroli? E’ il capo della Security privata della Telecom, arrestato per avere accumulato dossier per conto dei vertici della Telecom, mentre Genchi lavora per conto di un’entità che si chiama Stato italiano, giustizia italiana, fa niente, Tavaroli e Genchi tante analogie!
I giornali si scatenano, non tutti naturalmente, i principali, La Stampa e Il Corriere titolano “un italiano su 10 nell’archivio di Genchi” gli italiani sono 60 milioni, quindi Genchi avrebbe nei suoi archivi dossier su 6 milioni di italiani, pensate quanto deve essere enorme la sede degli uffici di Genchi per contenere 6 milioni di schedature, forse è grossa come il Pentagono, come la sede della Cia. Il Giornale “il grande orecchio, miniera d’oro” Libero “l’intercettatore folle” Pierluigi Battista Corriere della Sera “lugubre monumento alla devastazione della privacy, nuvola potenzialmente ricattatoria” questo è una piccola antologia di quello che fu detto e fu scritto quando scoppiò il caso Genchi. La Procura di Roma, sempre molto sensibile agli umori della politica, pensò bene di fare cosa gradita aprendo indagini e processi a carico di Genchi.
Uno, quello ancora in corso, riguarda l’accusa a Genchi di avere, abuso d’ufficio, accumulato ai tempi dell’indagine Why not?, una serie di dati su cellulari intestati a parlamentari, sapete che i parlamentari non possono essere intercettati e non si può neanche acquisire informazioni sul traffico telefonico che compare nei tabulati telefonici, il tabulato è l’elenco delle telefonate che partono e arrivano a una certa scheda associata ovviamente a un telefonino e così si capisce chi telefona a chi, per quanto tempo, da dove parte la chiamata, non si sa naturalmente chi viene chiamato prima, chi viene chiamato dopo, ci sono le sequenze, gli incroci è questo che fa Genchi, non c’è il contenuto delle chiamate, ma naturalmente si può desumere dalla frequenza di certe chiamate anche il rapporto di intimità che c’è tra il chiamante e il chiamato e quindi questi dati sensibili a carico dei parlamentari non possono essere acquisiti perché il parlamentare ha l’immunità, salvo che il Parlamento autorizzi il magistrato a acquisire queste intercettazioni e questi tabulati.
Altra cosa, naturalmente, lo sappiamo benissimo, è se la voce del parlamentare viene intercettata mentre si controlla il telefono di un altro che parla con il parlamentare, in quel caso si parla di intercettazioni in diretta e è perfettamente legittima, ma per usarla contro il parlamentare, ci vuole comunque il permesso del Parlamento, lo stesso vale per i tabulati, naturalmente quando è che chiedi il permesso al Parlamento di poter usare i tabulati di un parlamentare? Quando inizia il processo perché è durante il processo che si fa un uso penale di certa documentazione.
Ma in ogni caso per mandare al Parlamento la richiesta di autorizzazione all’uso dei tabulati acquisiti, bisogna prima sapere che quei tabulati appartengono a un numero di telefono in uso a un parlamentare e come mai a sapere se un telefono lo usa un parlamentare o un normale cittadino? Mica lo individui dal prefisso, l’utente della scheda e del cellulare, quante volte uno si imbatte in un numero di telefono e come fa a riconoscere un telefono di un parlamentare dal telefono di un cittadino normale? Il prefisso è sempre lo stesso, non è che ci sono dei prefissi particolari per i parlamentari, soltanto quando sviluppi, vedi da dove partono le telefonate, vedi dove arrivano, puoi desumere che c’è un parlamentare, quindi li devi giustamente acquisire presso le compagnie telefoniche e soltanto dopo che hai cominciato a lavorarci, quindi a usarli, puoi capire che c’è un parlamentare dietro a quel numero, anche perché spessissimo sono intestati a società, altri sono intestati direttamente alla Camera, altri sono intestati direttamente addirittura a Ministeri, quindi come fai a sapere se un telefono intestato a un Ministero o a uno dei due rami del Parlamento è in uso a un segretario, a un usciere, a un agente della scorta, a un funzionario, a un dirigente, o se è in uso proprio al Ministro o al parlamentare? Devi fare delle indagini e questo è quello che hanno fatto De Magistris e Genchi e Genchi, come del resto De Magistris si trovano indagati per avere acquisito e usato tabulati di parlamentari, come se dotati di virtù divinatorie, potessero loro immaginare e già sapessero che i numeri di cui chiedevano alla Tim o alla Vodafone o a altri gestori il tabulano, erano intestati a parlamentari, è un processo totalmente incredibile, folle, paradossale, si pretende che il magistrato e il suo consulente siano lo spirito santo, riescano a individuare dal solo numero telefonico se appartiene o non appartiene a un parlamentare.

Tante inchieste, stesse ombre.

E’ un processo folle che credo finirà nel nulla anche per una semplice ragione: l’abuso in atti d’ufficio è stato riformato nel 1997 dal Parlamento italiano, una legge tra l’altro vergognosa, votata da quasi tutti i partiti, in questo modo: per essere ancora reato l’abuso d’ufficio, l’abuso commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, deve contenere una finalità patrimoniale, ci devi guadagnare dall’abuso che fai.
Se per esempio favorisci un tuo parente, la tua fidanzata, tua moglie, tuo figlio, un amico, un compagno di partito che poi ti dà in cambio un tornaconto, allora c’è l’abuso di ufficio patrimoniale, se invece fai semplicemente un atto abusivo, ma non c’è finalità patrimoniale, un atto illegale, illecito, indebito e non c’è una finalità patrimoniale, l’abuso d’ufficio non è più reato, allora anche se per assurdo e come dico è un assurdo, Genchi e De Magistris avessero disposto indebitamente l’acquisizione di quei tabulati perché già sapevano, preveggenti che i tabulati erano di telefoni intestati a parlamentari, il reato di abuso d’ufficio non può scattare perché? Perché non è che De Magistris o Genchi ci hanno guadagnato qualcosa patrimonialmente ad acquisire dei tabulati di parlamentari al massimo hanno avuto degli elementi in mano per indagare che non avrebbero potuto avere e che naturalmente se si fosse arrivati al processo, sarebbero stati immediatamente dichiarati nulli e inutilizzabili, in quanto acquisiti non secondo la legge, ma contro la legge, quindi anche se avessero fatto ciò di cui sono accusati, né Genchi, né De Magistris potrebbero mai rispondere di un reato che è iscritto completamente in maniera diversa da come invece sono andate le cose in quel caso, ma questo processo è ancora in corso e quindi si vedrà come andrà a finire davanti al Tribunale di Roma.
Invece l’altro processo nato da quella campagna forsennata contro Genchi, nemico dello Stato, nemico della Repubblica, nemico della democrazia, eversore, spione, ricattatore, raccoglitore di dossier e chi più ne ha, più ne metta, si è concluso mercoledì scorso, assoluzione piena, il più grave scandalo della storia della Repubblica come lo definì Berlusconi, per metà si è già sgonfiato ma nessuno naturalmente ha chiesto scusa a Genchi, nessuno di quelli che hanno detto o scritto quelle puttanate che vi ho letto prima, ha fatto retromarcia, ha ammesso di essersi sbagliato, ha detto di non farlo più, ha rimediato con articoli riparatori, chissà per esempio Pierluigi Battista se ci farà la grazia di riconoscere che non c’era nessun lugubre monumento alla devastazione della privacy, nuvola potenzialmente ricattatoria nel caso Genchi o quei giornali come Il Corriere e La Stampa che titolarono “un italiano su 10 nell’archivio Genchi” o altre scemate di quelle dimensioni, cosa ha stabilito il giudice?
Che Genchi è innocente, parola del Gup, del Tribunale di Roma Marina Finiti dall’accusa di accesso abusivo alla banca dati Siatel, quale era l’accusa? Che Genchi abbia interpellato abusivamente gli archivi informatici della Siatel per acquisire informazioni su Giorgio Riolo e Maddalena Carollo, chi sono? Giorgio Riolo è quel Maresciallo del Ros dei Carabinieri che fu accusato insieme a un altro, a Ciuro di essere una delle talpe nella Dda di Palermo e che fu poi arrestato e condannato in Cassazione, Maddalena Carollo era l’intestataria di una scheda telefonica che era stata fornita a Totò Cuffaro, questa era una prestanome, non si sa neanche se consapevole o meno, di quelle schede telefoniche che usava Cuffaro, sperando di non essere intercettato e chi gliele aveva date quelle schede “sicure” a Cuffaro, una delle quali intestata a questa Maddalena Carollo? Gliele aveva date Francesco Campanella, il mafioso legatissimo a Provenzano che faceva anche nei ritagli di tempo, il Presidente del Consiglio Comunale di Villa Abbate e era anche il leader dei giovani nazionali dell’Udeur, era il capo dei giovani mastelliani a livello nazionale, poi si è rivelato essere un mafioso, era quello che aveva procurato i documenti falsi a Bernardo Provenzano per la sua trasferta ospedaliera a Marsiglia per l’operazione alla prostata, poi è diventato collaboratore di Giustizia e è finito in galera.
Campanella fornisce a Cuffaro questa scheda “sicura” sicura fino a un certo punto perché poi viene smascherata nelle indagini proprio grazie alla capacità tecnica di Gioacchino Genchi e scopre che quella scheda era in uso a Cuffaro, vedete com’è difficile risalire al reale utente di un numero telefonico? Questo numero telefonico era intestato a questa Maddalena, era stato fornito da Campanella a chi? Al governatore della Regione Sicilia, immaginate quante indagini per riuscire a capire la trafila, per riuscire a capire alla fine chi era che faceva le telefonate con quella scheda. La scheda GSM serviva a coprire i contatti telefonici con Riolo e stiamo parlando, quindi, dell’inchiesta sulle talpe, un’inchiesta molto importante a cui Genchi, come a tante altre aveva collaborato, l’accusa si è rivelata infondata, assolto, interessante però capire perché ce l’avevano tanto con Genchi per avere lavorato così bene in quell’inchiesta?
Il perché lo potete capire anche voi, ci sono personaggi legati all’Udc , Cuffaro, al centro-destra sempre Cuffaro che poi è passato infatti con Berlusconi, giusto in tempo prima di finire in galera e anche a esponenti deviati delle forze dell’ ordine e l’inchiesta era nata da un rapporto del Direttore dell’Agenzia delle Entrate Stefano Crociata e del Colonnello del Ros Pasquale Angelo Santo, lo scandalo Genchi monta mentre Genchi scrive, Antonio Massari su Il Fatto, sta collaborando con De Magistris nell’inchiesta Why not?, Genchi ha ricostruito un’anomala fuga di notizie nell’inchiesta Poseidone e in questi suoi report investigativi scrive “è dalle indagini sulla strage di Capaci che non provavo un simile imbarazzo” infatti Genchi che si era occupato anche dalle indagini sulla strage di Capaci lavorando per De Magistris, sospetta che la talpa, questa volta, sia il diretto superiore di De Magistris, il Procuratore capo che guarda un po’ la combinazione, dopo un po’ sottrae l’inchiesta Poseidone a De Magistris, sottrazione illegale scopriranno poi i magistrati di Salerno che dopo averlo scoperto verranno a loro volta trasferiti lontano da Salerno dal Csm e quindi anche l’inchiesta Why not?, poco dopo viene sottratta, sempre illegalmente secondo Salerno a De Magistris.
Nel marzo 2009 lo studio di De Magistris viene perquisito dal Ros e i giornali in quell’occasione, siamo con singolare tempismo, il 24 gennaio 2009 Berlusconi urla che sta per scoppiare il più grave scandalo della storia della Repubblica italiana, quindi quegli ultimi 60 anni, due mesi dopo uomini del Ros, bisogna sempre parlare di uomini del Ros perché il Ros è una cosa grossa, seria e importante, il reparto operativo speciale dei Carabinieri, all’interno del Ros ogni tanto ci sono alcuni tipetti mica male, due mesi dopo la sparata di Berlusconi parte il Ros e va a perquisire il maxiarchivio, come veniva definito dai giornali, quello con 6 milioni di dati, su 6 milioni di persone a Palermo e nei giornali si scrive che il maxiarchivio illegale di Genchi sono state intercettate milioni di persone e il Ministro Alfano lo definisce un grave pericolo per la sicurezza della Repubblica, naturalmente l’assoluzione dell’altro giorno, dimostra che Genchi tutto quello che ha fatto lo ha fatto nell’assoluta legalità, anzi ogni volta che Genchi fa un accertamento peritale, lo fa su mandato scritto del magistrato, non è che si inventa le cose da fare, tutti gli incarichi peritali del consulente tecnico del PM devono essere richiesti per iscritto, in modo che non resti nulla di misterioso, tutto documentato.
Nel frattempo Genchi, lo sapete, un mese fa, è stato cacciato dalla Polizia di Stato per ordine del Capo della Polizia Manganelli, anche lì su richiesta pressante di molti politici che se lo volevano levare di torno e è stato destituito dalla Polizia, è la sanzione più pesante ovviamente, gli hanno levato i gradi e l’hanno buttato fuori, è un trattamento che non hanno subito neanche i poliziotti aguzzini, condannati per le violenze al G8 di Genova o condannati per altri episodi di sevizie e di torture, Genchi che non ha mai torto un capello a nessuno, ma ha fatto solo quello che gli chiedevano i magistrati, e l’ha fatto bene, è stato destituito dalla Polizia , quindi non è più un poliziotto, nel suo blog su Ilfattoquotidiano.it scrive “si è conclusa alle 15,15 un’udienza preliminare del processo a mio carico tenuta dal Gup Marina Finiti, il processo è stato aperto per i presunti accessi abusivi alla Siatel oggetto delle contestazioni della Procura di Roma, formulate nel marzo 2009, sempre 2 mesi dopo la sparata di Berlusconi in contestualità con la perquisizione del Ros, con la perquisizione e il sequestro del mio archivio. Alla base delle indagini il rapporto del direttore dell’agenzia delle entrate e gli accertamenti del Ros. Mi erano state contestate le attività di accertamento nei processi più importanti degli ultimi anni, tra questi interrogazione, interpello di quella banca dati relativa al nominativo del Maresciallo del Ros, anche esso, Giorgio Riolo, poi arrestato e condannato dalla Cassazione come talpa nella Dda di Palermo e quello su Maddalena Carollo, la fantomatica intestataria della scheda GSM coperta fornita all’allora Presidente della Regione Cuffaro da Francesco Campanella, per i contatti riservati con Riolo e con un altro ex Maresciallo dei Carabinieri, poi entrato in politica credo nell’Udc Massimo Zucchelli. Grazie alla difesa dell’Avvocato Fabio Repici, ci scrive sempre Gioacchino Genchi, ho dimostrato la legittimità di tutti gli accessi alla Siatel, necessari per l’identificazione dei soggetti poi indagati e condannati per gravissimi reati, dall’omicidio alla strage, dal traffico di stupefacenti alla mafia, dai vari tribunali e Corte d’Assise che avevano utilizzato le risultanze del mio lavoro in quasi tutta Italia, dove una breve camera di consiglio di pochi minuti e dopo un calvario giudiziario di oltre due anni, il Gup Marina Finiti ha pronunciato la sentenza “il fatto non sussiste”. Ormai anche i bambini, commenta Genchi, hanno capito che la montatura del cosiddetto caso Genchi dopo le anticipazioni del Presidente del Consiglio Berlusconi che mi aveva definito il più grande scandalo della storia della Repubblica, serviva solo a bloccare la mia collaborazione con l’autorità giudiziaria nelle più importanti inchieste che si stavano facendo in Italia, nonostante tutto non ho mai perso la mia fiducia nella giustizia, mi sono presentato al Giudice e mi sono fatto processare come loro volevano, la cosa che mi rende più orgoglioso è che anche il Pubblico Ministero di udienza che non è lo stesso evidentemente che aveva fatto quella meravigliosa indagine, la Dott. Ssa Maria Cristina Palaia ha chiesto la mia assoluzione con formula piena.” Sapete qual è il risultato? Il risultato è che Genchi non è più poliziotto in seguito alla campagna di diffamazione e di calunnia e ha perso, anche da privato cittadino, consulente tecnico, titolare di una società specializzata in consulenze tecniche delle procure, gran parte delle sue consulenze, perché? Perché ci vuole un bel coraggio da parte dei magistrati a affidare ancora le consulenze tecniche di indagine a uno che è indagato e addirittura imputato a Roma per avere violato la legge, quindi Genchi ha perso molto del suo lavoro, da un lato ha perso il lavoro in Polizia e dall’altro ha perso il lavoro che svolgeva in aspettativa della Polizia di consulente tecnico di moltissime procure e tribunali.
Dico questo non perché pensi che ci sia stato un complotto a danno di Genchi, c’è stata una campagna violentissima della politica, quasi concentrica, c’è stata un’indagine sbagliata della Procura di Roma, forse per compiacere i politici, questo non lo so perché è un processo alle intenzioni, lo penso, penso che sia stata per compiacere tutti quei politici che lo volevano sotto indagine, ma nessuno di tutti quelli che parlano di errori giudiziari, di quelli che ogni volta che viene o prescritto o magari assolto con varie formule tutt’altro che limpide un potente, urlano subito: e adesso chi paga? Chiedetegli scusa, restituitegli quello che gli è stato tolto, gli avete rovinato la vita, caso Tortora! Questo non è un caso Tortora perché per fortuna Genchi non è mai stato arrestato e per fortuna gode anche ottima salute, ma certamente ha subito un danno nella sua reputazione, ha subito un danno nel suo lavoro e ha subito un danno anche nel suo orgoglio perché immaginate un poliziotto che vede continuare a far carriera in Polizia gente condannata per avere torturato ragazzi innocenti, tipo quelli del G8, che si vede invece lui cacciato dalla Polizia, dopo avere servito né più e né meno lo Stato italiano per tutti questi anni, forse meriterebbe qualche articoletto, forse meriterebbe le scuse di qualcuno e forse chi, con tanta leggerezza parla di errori giudiziari quando riguardano sé stesso, dovrebbe cominciare a rendersi conto che i processi si fanno per vedere se uno è colpevole o è innocente, quando poi si stabilisce che tizio era innocente, bisogna andare a vedere come era nata l’indagine, perché ci sono molte indagini che nascono quando sembra che veramente uno potrebbe essere il colpevole e poi durante il corso del procedimento si scopre che invece, magari non lo era, a questo serve la giustizia, questa però non è un’indagine nata quando sembrata che Genchi avesse commesso dei reati, perché lo si sapeva benissimo anche nel gennaio 2009 quando Berlusconi lo definì il più grave scandalo della storia repubblicana che Genchi non aveva commesso nessun reato, bastava andare a vedere le carte.
Andatevi a prendere i passaparola, gli articoli che abbiamo scritto nel 2008/2009 quando partì l’attacco a Genchi in simbiosi con l’attacco a De Magistris, in simbiosi con l’attacco ai PM di Salerno Nuzzi e Verasani e Apicella che stavano indagando sul complotto, quello sì, che aveva portato a espropriare De Magistris delle sue inchieste a Catanzaro e vi renderete conto che c’erano già allora gli strumenti per capire dove stava la verità, poi non discuto, uno può anche aprire un’indagine e dopo 3 anni non presentarsi in udienza, mandarci un altro che chiede l’assoluzione dell’indagato, fa parte della fisiologia, ma se non ci fosse stato quel fuoco di sbarramento concentrico contro Genchi, probabilmente quell’indagine non sarebbe mai iniziata, probabilmente Genchi sarebbe ancora in Polizia, probabilmente continuerebbe a essere il consulente di gran parte delle Procure dei tribunali per la semplice ragione che è bravo e ci azzecca e bisognerebbe anche interrogarsi su un’altra cosa: ma se per farlo fuori hanno impiegato quell’enorme dispendio di energie e di balle, cosa c’era che non doveva saltare fuori nelle inchieste Why not?, Poseidone e limitrofe?

Guardate che nelle indagini che sono state strozzate sul nascere dopo che le hanno tolte dalle mani di De Magistris e di Genchi e anche di altri che lavoravano lì, che lavoravano in quell’indagine nazionale a De Magistris, c’erano personaggi che guarda un po’, sono venuti fuori in altre indagini! Alcuni sono venuti fuori nelle indagini sulla cricca della protezione civile, altri sono venuti fuori nelle indagini sulla P3 che hanno portato a indagare e/o a arrestare Carboni, Lombardi, Verdini, Dell’Utri, quella nuova Loggia P2 aggiornata ai giorni d’oggi e un altro personaggio sul quale stavano lavorando nell’indagine "Why not?", Luigi Bisignani già piduista, già pregiudicato per la maxitangente Enimont, ora di nuovo attenzionato dalla Procura di Napoli nell’indagine di Woodcock. Erano tutti personaggi che evidentemente fino a 3 anni fa erano molto ben coperti, al punto che appena qualche Magistrato si avvicinata o qualche consulente si avvicinava a loro e ai loro telefoni saltava immediatamente in aria, forse l’indagine Why not? e l’indagine Poseidone attendono ancora di essere scritte e sappiamo esattamente per colpa di chi non hanno potuto arrivare fino in fondo e sappiamo anche che, per non farle arrivare fino in fondo si è fatta strage dei diritti della reputazione dell’immagine dell’orgoglio, onestà, della carriera lavorativa di persone come Gioacchino Genchi, passate parola.

Fonte: beppegrillo.it

 
By Admin (from 02/05/2011 @ 11:00:59, in it - Video Alerta, read 2533 times)

Mentre saremo in sala a guardare un film, il cinema guarderà noi. Per capire se una scena - o quel nuovo gadget "trendy" che ci cambierà la vita - ci piace tanto, poco o... troppo. (Davide Sher)
 
Attraverso un sistema di telecamere a circuito chiuso, a infrarossi e in 3D stereoscopico, presto non andremo più al cinema solo per guardare un film, ma anche per farci guardare. La società inglese Aralia Systems, specializzata in sistemi di sorveglianza, sta sviluppando un sistema di digital imaging in grado di ricreare modelli tridimensionali del pubblico in sala, per studiarne le espressioni e le reazioni alla pubblicità e ai momenti salienti di un film.
È l'evoluzione di un sistema di telecamere a infrarossi già in uso per scovare le videocamere che registrano illegalmente un film per i circuiti pirata. Ma se nel caso del sistema anti-pirateria l'esigenza è comprensibile, l'analisi dettagliata delle reazioni a un film potrebbe essere più discutibile. L'idea è di utilizzare i dati raccolti per aiutare i produttori a capire cos'è che il pubblico apprezza e cosa invece trova noioso, oppure per operazioni di marketing o di product placement mirato.

Il sistema sarà infatti in grado di determinare la direzione in cui una persona sta guardando, se è scioccata, eccitata o annoiata, se è seduta in gruppo o da sola e via dicendo - anche per rapportare le reazioni alla presenza o meno di un gruppo. Per i produttori cinematografici queste sono informazioni preziose, da vendere a caro prezzo agli sponsor.

SEI ANTIAMERICANO? Ma quali sono le implicazioni se, per esempio, una persona viene colta in comportamenti imbarazzanti o potenzialmente pericolosi, come ad esempio mostrare entusiasmo durante una scena di omicidio o stupro? E, anche senza arrivare a questi estremi, quanti di noi vorrebbero le proprie espressioni studiate nei minimi dettagli davanti a una Jessica Alba che fa la doccia nel suo prossimo film Machete? O al sedere di Mel Gibson in Cosa vogliono le donne?

Per questi esempi non c'è bisogno di tanta analisi hi-tech, ma sembra che "il mercato" voglia proprio sapere se avete notato quale computer usava Jeff Goldblum in Independence Day. E forse c'è chi è interessato anche a sapere qual è stata la vostra reazione alla distruzione della Casa Bianca e della Statua della Libertà.

Fonte: Focus.it

 
By Admin (from 06/05/2011 @ 14:00:07, in it - Video Alerta, read 2122 times)

Come sarebbe una vita senza pubblicità? Se lo sono chiesto alcuni artisti moderni, un po' creativi e un po' smanettoni, che hanno sviluppato dei software capaci di eliminare, almeno virtualmente, marchi e proposte commerciali da ciò che vediamo.

Stufi della solita pubblicità? Provate con la realtà... diminuita, una nuova forma di arte digitale che applica a smartphone e videocamere le più recenti tecnologie per eliminare dal nostro campo visivo, almeno virtualmente, loghi, insegne e cartelloni pubblicitari. È insomma l’esatto contrario della realtà aumentata, quell’insieme di applicazioni grazie che permettono a telefonini, webcam e occhi elettronici vari di farci vedere cose che nella realtà non ci sono.

Jeff Crouse, un artista newyorkese, ha sviluppato Unlogo, un programma capace di identificare i marchi aziendali all’interno di un flusso video, per esempio generato dalla telecamera di un cellulare, e sostiturli con qualcosa d’altro. L’ultima versione del suo sofware visualizza, al posto dei loghi delle aziende, la faccia del rispettivo amministratore delegato. Non male! Jeff continua comunque a sviluppare il suo codice con l’obiettivo di mettere a punto un filtro che elimini le pubblicità dai filmini domestici.

 

Julian Oliver, un designer di Berlino, si è spinto oltre e ha realizzaro Artvertiser: un paio di occhiali elettronici (vedi foto) che, una volta indossati, sostituiscono i cartelloni publicitari con opere d’arte.

Ma la realtà diminuita può essera anche uno strumento di denuncia:  Mark Skwarek, un giovane artista digitale americano particolarmente arrabbiato con la BP per il disastro del Golfo Messico,  sviluppato un application per smartphone capace di riconoscere i loghi della BP quando vengono inquadrati con la fotocamera del telefono e di visualizzare al loro posto una copiosa perdita di petrolio che sommerge tutto ciò che c’è nelle vicinanze.
"Questo modo di re-intepretare i marchi aziedali offre agli artisti e agli attivisti un modo nuovo, potente e non distruttivo per comunicare", spiega Mark ai media. Chissà cosa ne pensano gli ambientalisti...

Fonte: Focus.it

 
By Admin (from 14/05/2011 @ 14:00:33, in it - Video Alerta, read 2645 times)

Un ragazzo indossa grosse cuffie audio di fronte a un mucchio di verdura e infila il jack in una rapa per sentire che suono ha. Un cacciatore si innamora perdutamente di un orso che rifiuta le sue avance. Un cavaliere valoroso cerca per lande desolate l'ultimo uomo buono sulla terra in compagnia di un cavallo senza pelle. Questo è un assaggio delle 25 opere vincitrici della biennale di video creativi YouTube Play.

Perché YouTube non è soltanto un covo di bulli pronti a mostrare al mondo la loro ultima malefatta, ma anche un tesoro della video-arte. L'ha capito perfino il Guggenheim di New York, che con il progetto YouTube Play ha deciso di aprire le sue porte alla comunità di artisti online. Si tratta della prima biennale di video creativi organizzata dal museo di arte contemporanea più famoso del mondo in collaborazione con YouTube, Intel e HP. Andy Berndt, vicepresidente del laboratorio creativo di YouTube, spiega che lo scopo del progetto è di “attrarre video innovativi, originali e sorprendenti, senza badare a genere, tecnica, contesto o budget”. Unici discrimini: originalità e valore artistico.

I 23 mila partecipanti sono stati ridotti a una lista di 125 finalisti, tra cui figurava anche un italiano. Tra questi, una giuria di esperti nominata dal museo avrebbe dovuto scegliere i venti migliori, ma i lavori sono piaciuti così tanto che si è deciso di premiarne cinque in più, racconta Nancy Spector, curatrice progetto.
 Non c'è che dire, i 25 video vincitori annunciati il 21 ottobre a New York sono davvero ciò che di meglio può offrire la rete: cortometraggi, video musicali, filmati sperimentali, brevi documentari e animazioni. E tra tecniche all'avanguardia e volutamente retrò, una cosa è certa: niente spazio al tradizionalismo. Tra i premiati, diversi artisti già affermati, molti improvvisati, per la maggior parte statunitensi e quasi tutti nati dopo il 1970.

Dopo la cerimonia di premiazione i video sono stati proiettati dal 22 al 24 ottobre nei musei Guggenheim di New York, Bilbao, Berlino e Venezia e rimarranno disponibili su YouTube e sul sito del Guggenheim. Anche noi ce li siamo goduti e vale davvero la pena vederli. Ve li mostriamo tutti, con una breve descrizione.

Clicca qui per andare all'elenco dei video.

Autore: Sara Zapponi - Fonte: Focus.it

 
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