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Un artista americano si trasformato in cyborg per realizzare una curiosa, e dolorosa, performance artistica: Wafaa Bilaal: la webcam umana.
By Admin (from 08/06/2011 @ 11:00:56, in it - Video Alerta, read 1855 times)

Wafaa Bilal è un 45enne artista newyorkese che vent’anni fa è fuggito dall’ Iraq per cercare nuove opportunità nella Grande Mela. Da allora ha spesso rimpianto ciò che si è lasciato alle spalle, ma da vero artista è riuscito a trasformare questo suo malessere in una impressionante forma espressiva.

Chiodo fisso, per la tecnologia. Anzi, perno.

Lo scorso 15 dicembre Bilaal si è sottoposto a un singolare intervento chirurgico e si è fatto impiantare nella nuca una... telecamera. Da allora l’apparecchio scatta ogni minuto un’immagine di ciò che c’è dietro le spalle di Wafaa e la invia in tempo reale al sito reale www.3rdi.me.
La piccola videocamera è attaccata con 3 perni in titanio a una placca metallica posizionata qualche millimetro sotto la pelle della nuca: l’intervento, piuttosto doloroso perchè Bilaal ha rifiutato l’anestesia totale, è durato più di due ore. L’apparecchio è collegato con un cavo USB a minicomputer che Bilaal porta sempre con sè. Una connessione 3G permette l’invio in tempo reale delle immagini al sito.
Oltre che dolorosa, l’espressione artistica scelta da Bilaal è anche piuttosto scomoda, perchè costringe l’artista a dormire seduto.

La performance di Bilaal è il pezzo forte di Told/Untold/Retold, la mostra d’arte contemporanea che ha inaugurato il nuovo museo arabo di arte moderna di Doha, nel Quatar.

Il corpo si ribella

Criticato da molti per la sua forma d’arte così estrema, Bilaal sostiene che è solo un assaggio di come saremo tra non molti anni: sempre più controllati, sorvegliati e vittime di un Grande Fratello globale.
L’esperimento sarebbe dovuto durare un anno, ma lo scorso 4 febbraio una crisi di rigetto ha costretto Billaal a sottoporsi a un nuovo intervento per la rimozione dell’impianto. L’artista è però determinato a portare a termine la sua prova, anche se in modo meno eclatante, per esempio legandosi la webcam alla testa con uno strap.

Fonte: Focus.it