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 Trilingual World Observatory: italiano, english, română. GLOBAL NEWS & more... di Redazione
   
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
By Admin (from 06/11/2011 @ 08:01:16, in it - Video Alerta, read 2435 times)

12 giugno 2005 il discorso di auguri ai laureandi di Stanford, una delle più famose università al mondo, venne tenuto da Steve Jobs. Il suo intervento è una sorta di testamento spirituale con cui ci piace ricordarlo ora che non c'è più.

Ecco la trascrizione dell'intervento.

Sono onorato di essere qui con voi oggi alle vostre lauree in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Anzi, per dire la verità, questa è la cosa più vicina a una laurea che mi sia mai capitata. Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, niente di eccezionale: solo tre storie.

 

La prima storia è sull'unire i puntini. Ho lasciato il Reed College dopo il primo semestre, ma poi ho continuato a frequentare in maniera ufficiosa per altri 18 mesi circa prima di lasciare veramente. Allora, perché ho mollato? E' cominciato tutto prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa di college non sposata, e decise di lasciarmi in adozione. Riteneva con determinazione che avrei dovuto essere adottato da laureati, e fece in modo che tutto fosse organizzato per farmi adottare fin dalla nascita da un avvocato e sua moglie. Però quando arrivai io loro decisero all'ultimo minuto che avrebbero voluto adottare una bambina.
Così quelli che poi sono diventati i miei genitori adottivi e che erano in lista d'attesa, ricevettero una chiamata nel bel mezzo della notte che gli diceva: "C'è un bambino, un maschietto, non previsto. Lo volete voi?" Loro risposero: "Certamente".
Più tardi mia madre biologica scoprì che mia madre non si era mai laureata al college e che mio padre non aveva neanche finito il liceo. Rifiutò di firmare le ultime carte per l'adozione. Poi accetto di farlo, mesi dopo, solo quando i miei genitori adottivi promisero formalmente che un giorno io sarei andato al college. Diciassette anni dopo andai al college. Ma ingenuamente ne scelsi uno altrettanto costoso di Stanford, e tutti i risparmi dei miei genitori finirono per pagarmi l'ammissione e i corsi.
Dopo sei mesi, non riuscivo a vederci nessuna vera opportunità. Non avevo idea di quello che avrei voluto fare della mia vita e non vedevo come il college potesse aiutarmi a capirlo.
Eppure ero là, che spendevo tutti quei soldi che i miei genitori avevano messo da parte lavorando per tutta la loro vita. Così decisi di mollare e avere fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. Era molto difficile all'epoca, ma guardandomi indietro ritengo che sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell'attimo che mollai il college, potei anche smettere di seguire i corsi che non mi interessavano e cominciai invece a capitare nelle classi che trovavo più interessanti. Non è stato tutto rose e fiori, però. Non avevo più una camera nel dormitorio, ed ero costretto a dormire sul pavimento delle camere dei miei amici. Guadagnavo soldi riportando al venditore le bottiglie di Coca cola vuote per avere i cinque centesimi di deposito e poter comprare da mangiare.
Una volta la settimana, alla domenica sera, camminavo per sette miglia attraverso la città per avere finalmente un buon pasto al tempio Hare Krishna: l'unico della settimana. Ma tutto quel che ho trovato seguendo la mia curiosità e la mia intuizione è risultato essere senza prezzo, dopo.
Vi faccio subito un esempio. Il Reed College all'epoca offriva probabilmente la miglior formazione del Paese relativamente alla calligrafia. Attraverso tutto il campus ogni poster, ogni etichetta, ogni cartello era scritto a mano con calligrafie meravigliose. Dato che avevo mollato i corsi ufficiali, decisi che avrei seguito la classe di calligrafia per imparare a scrivere così.
Fu lì che imparai dei caratteri serif e san serif, della differenza tra gli spazi che dividono le differenti combinazioni di lettere, di che cosa rende grande una stampa tipografica del testo. Fu meraviglioso, in un modo che la scienza non è in grado di offrire, perché era artistico, bello, storico e io ne fui assolutamente affascinato. Nessuna di queste cose però aveva alcuna speranza di trovare una applicazione pratica nella mia vita. Ma poi, dieci anni dopo, quando ci trovammo a progettare il primo Macintosh, mi tornò tutto utile. E lo utilizzammo tutto per il Mac. E' stato il primo computer dotato di una meravigliosa capacità tipografica.
Se non avessi mai lasciato il college e non avessi poi partecipato a quel singolo corso, il Mac non avrebbe probabilmente mai avuto la possibilità di gestire caratteri differenti o font spaziati in maniera proporzionale. E dato che Windows ha copiato il Mac, è probabile che non ci sarebbe stato nessun personal computer con quelle capacità.
Se non avessi mollato il college, non sarei mai riuscito a frequentare quel corso di calligrafia e i persona computer potrebbero non avere quelle stupende capacità di tipografia che invece hanno. Certamente all'epoca in cui ero al college era impossibile unire i puntini guardando il futuro. Ma è diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho potuto guardare all'indietro.
Di nuovo, non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi all'indietro. Così, dovete aver fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete credere in qualcosa - il vostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo tipo di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e invece ha sempre fatto la differenza nella mia vita.

La mia seconda storia è a proposito dell'amore e della perdita Sono stato fortunato: ho trovato molto presto che cosa amo fare nella mia vita. Woz e io abbiamo fondato Apple nel garage della casa dei miei genitori quando avevo appena 20 anni. Abbiamo lavorato duramente e in 10 anni Apple è cresciuta da un'azienda con noi due e un garage in una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. L'anno prima avevamo appena realizzato la nostra migliore creazione - il Macintosh - e io avevo appena compiuto 30 anni, e in quel momento sono stato licenziato.
Come si fa a venir licenziati dall'azienda che hai creato? Beh, quando Apple era cresciuta avevamo assunto qualcuno che ritenevo avesse molto talento e capacità per guidare l'azienda insieme a me, e per il primo anno le cose sono andate molto bene. Ma poi le nostre visioni del futuro hanno cominciato a divergere e alla fine abbiamo avuto uno scontro. Quando questo successe, il Board dei direttori si schierò dalla sua parte.
Quindi, a 30 anni io ero fuori. E in maniera plateale. Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era andato e io ero devastato da questa cosa. Non ho saputo davvero cosa fare per alcun imesi. Mi sentivo come se avessi tradito la generazione di imprenditori prima di me - come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era stata passata. Incontrai David Packard e Bob Noyce e tentai di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente. Era stato un fallimento pubblico e io presi anche in considerazione l'ipotesi di scappare via dalla Silicon Valley. Ma qualcosa lentamente cominciò a crescere in me: ancora amavo quello che avevo fatto. L'evolvere degli eventi con Apple non avevano cambiato di un bit questa cosa.
Ero stato respinto, ma ero sempre innamorato. E per questo decisi di ricominciare da capo. Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse succedere. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti consentendomi di entrare in uno dei periodi più creatvi della mia vita. Durante i cinque anni successivi fondai un'azienda chiamata NeXT e poi un'altra azienda, chiamata Pixar, e mi innamorai di una donna meravigliosa che sarebbe diventata mia moglie. Pixar si è rivelata in grado di creare il primo film in animazione digitale, Toy Story, e adesso è lo studio di animazione più di successo al mondo. In un significativo susseguirsi degli eventi, Apple ha comprato NeXT, io sono ritornato ad Apple e la tecnologia sviluppata da NeXT è nel cuore dell'attuale rinascimento di Apple. E Laurene e io abbiamo una meravigliosa famiglia.
Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato da Apple. E' stata una medicina molto amara, ma ritengo che fosse necessaria per il paziente. Qualche volta la vita ti colpisce come un mattone in testa. Non perdete la fede, però. Sono convinto che l'unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia stato l'amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quel che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l'unico modo per essere realimente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l'avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre migliore mano a mano che gli anni passano. Perciò, continuate a cercare sino a che non lo avrete trovato. Non vi accontentate.

La mia terza storia è a proposto della morte Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: "Se vivrai ogni giorno come se fosse l'ultimo, sicuramente una volta avrai ragione". Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni qualvolta la risposta è "no" per troppi giorni di fila, capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato. Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose - tutte le aspettative di eternità, tutto l'orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire - semplicemente svaniscono di fronte all'idea della morte, lasciando solo quello che c'è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che avete qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è ragione per non seguire il vostro cuore. Più o meno un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto la scansione alle sette e mezzo del mattino e questa ha mostrato chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche che cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava di un cancro che era quasi sicuramente di tipo incurabile e che sarebbe stato meglio se avessi messo ordine nei miei affari (che è il codice dei dottori per dirti di prepararti a morire). Questo significa prepararsi a dire ai tuoi figli in pochi mesi tutto quello che pensavi avresti avuto ancora dieci anni di tempo per dirglielo. Questo significa essere sicuri che tutto sia stato organizzato in modo tale che per la tua famiglia sia il più semplice possibile. Questo significa prepararsi a dire i tuoi "addio". Ho vissuto con il responso di quella diagnosi tutto il giorno. La sera tardi è arrivata la biopsia, cioè il risultato dell'analisi effettuata infilando un endoscopio giù per la mia gola, attraverso lo stomaco sino agli intestini per inserire un ago nel mio pancreas e catturare poche cellule del mio tumore. Ero sotto anestesia ma mia moglie - che era là - mi ha detto che quando i medici hanno visto le cellule sotto il microscopio hanno cominciato a gridare, perché è saltato fuori che si trattava di un cancro al pancreas molto raro e curabile con un intervento chirurgico. Ho fatto l'intervento chirurgico e adesso sto bene. Questa è stata la volta in cui sono andato più vicino alla morte e spero che sia anche la più vicina per qualche decennio. Essendoci passato attraverso posso parlarvi adesso con un po' più di cognizione di causa di quando la morte era per me solo un concetto astratto e dirvi: Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E anche che la morte è la destinazione ultima che tutti abbiamo in comune. Nessuno gli è mai sfuggito. Ed è così come deve essere, perché la Morte è con tutta probabilità la più grande invenzione della Vita. E' l'agente di cambiamento della Vita. Spazza via il vecchio per far posto al nuovo. Adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati via. Mi dispiace essere così drammatico ma è la pura verità. Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario. Quando ero un ragazzo c'era una incredibile rivista che si chiamava The Whole Earth Catalog, praticamente una delle bibbie della mia generazione. E' stata creata da Stewart Brand non molto lontano da qui, a Menlo Park, e Stewart ci ha messo dentro tutto il suo tocco poetico. E' stato alla fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer e del desktop publishing, quando tutto era fato con macchine da scrivere, forbici e foto polaroid. E' stata una specie di Google in formato cartaceo tascabile, 35 anni prima che ci fosse Google: era idealistica e sconvolgente, traboccante di concetti chiari e fantastiche nozioni. Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di The Whole Earth Catalog e quando arrivarono alla fine del loro percorso, pubblicarono il numero finale. Era più o meno la metà degli anni Settanta e io avevo la vostra età. Nell'ultima pagina del numero finale c'era una fotografia di una strada di campagna di prima mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l'autostop se siete dei tipi abbastanza avventurosi. Sotto la foto c'erano le parole: "Stay Hungry. Stay Foolish.", siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish. Io me lo sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per cominciare una nuova vita, lo auguro a voi. Stay Hungry. Stay Foolish. Grazie a tutti.

Fonte: focus.it

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We had a chance to sit down with Tom Hadfield from Andrea to talk about how this amazing gadget is able to clean the air in your home 1,000 times better than a normal houseplant.

Andrea was invented by French designer Mathieu Lehanneur and Harvard professor David Edwards as a part of a artistic science experiment in 2007. The purifier, which hit the shelves of stores in North America in January of 2010, is able to amplify the air cleaning ability of a plant with the help of a mechanical fan that moves air past the plant’s leaves, through the soil and roots and out through a water tray that collects toxins.

Andrea can work with many a species of house plants and combines stylish design with proven functionality to not only take away toxins from your home but to also add a sense of style. Andrea’s unique multi-stage, all-natural cleaning system ensures a safe and healthy home for your family. “Today people buy air purifiers and then they go out and they buy a vase,” Tom Hadfield told us. “We think the future of indoor air purification might be somewhere in between those two.”

Source: InHabitat - via: Zeitnews.org

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By Admin (from 06/11/2011 @ 14:00:31, in ro - Observator Global, read 1910 times)

In lume, există oameni care s-au născut fără amprente, datorită unei mutatii, aceasta fiind o situatie care creează probleme la controlul de frontieră, dar si o provocare pentru geneticieni.

A fost descoperita mutația genetică ce determină lipsa amprentelor

Amprentele - linii cu un desen specific pe partea inferioară a mâinii - se formează, in mod normal, la jumătatea perioadei de sarcina, fiecare individ având un set unic (chiar si gemenii identici), ceea ce le face un mod ideal, usor si rapid, de identificare a persoanelor.

Functia biologică a amprentelor rămâne una controversată. Mult timp s-a crezut că acestea ajută la îmbunătătirea capacitatii de apucare a mâinii, dar un studiu recent sugerează mai degrabă că ele reduc frecarea dintre piele si o suprafată si pot creste sensibilitatea tactilă.

Până în prezent, membrii a cinci familii au fost diagnosticati cu adermatoglifie (absenta totală a amprentelor).

Eli Sprecher de la Universitatea din Tel Aviv, Israel, a studiat, alături de colegii săi, trei generatii ale unei astfel de familii si a descoperit că toti membrii familiei care suferă de această afectiune prezintă o mutatie a genei SMARCAD1.

Gabriele Richard, care cercetează dermatologia si genetica în cadrul companiei GeneDX din Gaithersburg, SUA, consideră că este putin probabil ca aceste descoperiri să îi ajute pe cei care suferă de adermatoglifie să îsi dezvolte amprente.

Dar Sprecher crede că identificarea genei SMARCAD1 s-ar putea dovedi utilă sub alte aspecte. Gena codifică sinteza anumitor proteine, iar studiul acestora ar putea duce la descoperirea unor tratamente pentru afectiuni mai comune decât adermatoglifia.

Sursa: New Scientist

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Li immaginiamo vestiti di pesanti scafandri, muoversi a stento sui fondali marini. Ma i palombari moderni non appartengono più a questo cliché: superaddestrati, attrezzati con tecnologie avanzatissime, sono inquadrati in corpi d’élite nelle Marine di 40 Paesi del mondo.

Sono impegnati in compiti delicati, dalla neutralizzazione di ordigni subacquei al soccorso di sommergibili in avaria, fino a profondità di 300 metri, dove l’oscurità è totale e occorre un notevole sangue freddo per rimanere lucidi.

L’Italia è stata la prima a impiegare palombari per scopi militari, nella 2a guerra mondiale, ma la sua tradizione è ancora più antica: nel 1849 a Genova fu fondato il primo gruppo palombari della Marina sarda. Oggi il Gos, Gruppo operativo subacquei, è inquadrato nel Comsubin, Comando subacquei e incursori della Marina.

Focus è entrato nel loro centro di addestramento, a Le Grazie sul Varignano (La Spezia), per scoprirne i segreti.

Fonte: focus.it

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By scavenging this ambient energy from the air around us, the technique could provide a new way to power networks of wireless sensors, microprocessors and communications chips.

"There is a large amount of electromagnetic energy all around us, but nobody has been able to tap into it," said Manos Tentzeris, a professor in the Georgia Tech School of Electrical and Computer Engineering who is leading the research. "We are using an ultra-wideband antenna that lets us exploit a variety of signals in different frequency ranges, giving us greatly increased power-gathering capability."

Tentzeris and his team are using inkjet printers to combine sensors, antennas and energy scavenging capabilities on paper or flexible polymers. The resulting self powered wireless sensors could be used for chemical, biological, heat and stress sensing for defense and industry; radio frequency identification (RFID) tagging for manufacturing and shipping, and monitoring tasks in many fields including communications and power usage.

Caption: Georgia Tech School of Electrical and Computer Engineering professor Manos Tentzeris holds a sensor (left) and an ultra-broadband spiral antenna for wearable energy-scavenging applications. Both were printed on paper using inkjet technology. - Credit: Georgia Tech Photo: Gary Meek

A presentation on this energy scavenging technology was given July 6 at the IEEE Antennas and Propagation Symposium in Spokane, Wash. The discovery is based on research supported by multiple sponsors, including the National Science Foundation, the Federal Highway Administration and Japan's New Energy and Industrial Technology Development Organization (NEDO).

Communications devices transmit energy in many different frequency ranges, or bands. The team's scavenging devices can capture this energy, convert it from AC to DC, and then store it in capacitors and batteries. The scavenging technology can take advantage presently of frequencies from FM radio to radar, a range spanning 100 megahertz (MHz) to 15 gigahertz (GHz) or higher.

Scavenging experiments utilizing TV bands have already yielded power amounting to hundreds of microwatts, and multi-band systems are expected to generate one milliwatt or more. That amount of power is enough to operate many small electronic devices, including a variety of sensors and microprocessors.

And by combining energy scavenging technology with supercapacitors and cycled operation, the Georgia Tech team expects to power devices requiring above 50 milliwatts. In this approach, energy builds up in a battery-like supercapacitor and is utilized when the required power level is reached.

The researchers have already successfully operated a temperature sensor using electromagnetic energy captured from a television station that was half a kilometer distant. They are preparing another demonstration in which a microprocessor-based microcontroller would be activated simply by holding it in the air.

Exploiting a range of electromagnetic bands increases the dependability of energy scavenging devices, explained Tentzeris, who is also a faculty researcher in the Georgia Electronic Design Center at Georgia Tech. If one frequency range fades temporarily due to usage variations, the system can still exploit other frequencies.

The scavenging device could be used by itself or in tandem with other generating technologies. For example, scavenged energy could assist a solar element to charge a battery during the day. At night, when solar cells don't provide power, scavenged energy would continue to increase the battery charge or would prevent discharging.

Utilizing ambient electromagnetic energy could also provide a form of system backup. If a battery or a solar-collector/battery package failed completely, scavenged energy could allow the system to transmit a wireless distress signal while also potentially maintaining critical functionalities.

The researchers are utilizing inkjet technology to print these energy scavenging devices on paper or flexible paper-like polymers – a technique they already using to produce sensors and antennas. The result would be paper-based wireless sensors that are self powered, low cost and able to function independently almost anywhere.

To print electrical components and circuits, the Georgia Tech researchers use a standard materials inkjet printer. However, they add what Tentzeris calls "a unique in house recipe" containing silver nanoparticles and/or other nanoparticles in an emulsion. This approach enables the team to print not only RF components and circuits, but also novel sensing devices based on such nanomaterials as carbon nanotubes.

When Tentzeris and his research group began inkjet printing of antennas in 2006, the paper-based circuits only functioned at frequencies of 100 or 200 MHz, recalled Rushi Vyas, a graduate student who is working with Tentzeris and graduate student Vasileios Lakafosis on several projects.

"We can now print circuits that are capable of functioning at up to 15 GHz -- 60 GHz if we print on a polymer," Vyas said. "So we have seen a frequency operation improvement of two orders of magnitude."

The researchers believe that self-powered, wireless paper-based sensors will soon be widely available at very low cost. The resulting proliferation of autonomous, inexpensive sensors could be used for applications that include:

Airport security: Airports have both multiple security concerns and vast amounts of available ambient energy from radar and communications sources. These dual factors make them a natural environment for large numbers of wireless sensors capable of detecting potential threats such as explosives or smuggled nuclear material.

Energy savings: Self-powered wireless sensing devices placed throughout a home could provide continuous monitoring of temperature and humidity conditions, leading to highly significant savings on heating and air conditioning costs. And unlike many of today's sensing devices, environmentally friendly paper-based sensors would degrade quickly in landfills.

Structural integrity: Paper or polymer-based sensors could be placed throughout various types of structures to monitor stress. Self powered sensors on buildings, bridges or aircraft could quietly watch for problems, perhaps for many years, and then transmit a signal when they detected an unusual condition.

Food and perishable material storage and quality monitoring: Inexpensive sensors on foods could scan for chemicals that indicate spoilage and send out an early warning if they encountered problems.

Wearable bio-monitoring devices: This emerging wireless technology could become widely used for autonomous observation of patient medical issues.

Source: EurekAlert

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By Admin (from 07/11/2011 @ 14:00:57, in ro - Stiinta si Societate, read 1650 times)

Oamenii de stiintă au folosit spermatozoizi creati artificial pentru a restabili fertilitatea, o realizare care, în viitor, ar putea permite multor bărbati să-si îndeplinească visul de a fi tată.

În premieră: spermatozoizi “fabricați” în laborator!

Cercetătorii de la Universitatea Kyoto au reusit să creeze spermatozoizi pe care i-au implantat în testiculele unor soareci infertili care, după tratament, au putut avea mostenitori. Uimitor a fost faptul că soarecii născuti prin acest experiment au putut avea, la rândul lor, urmasi.

Cercetarea va deschide calea pentru crearea unor noi tratamente împotriva inferilitătii, o problemă care, la nivel modial, afectează 1 din 6 cupluri.

De asemenea, specialistii cred că tratamentul poate functiona si în cazul persoanelor care au rămas sterile în urma tratamentului pentru cancer.

In experimentele anterioare, soarecii rezultati muriseră la scurt timp după nastere. Acum, cercetătorii japonezi au descoperit o metodă care pare să dea roade. Prelevând celule stem de la embrionii de soarece si folosind un "cocktail" de substante chimice si vitamine, cercetătorii au creat spermatozoizi aflati în primele stadii de dezvoltare. Transferati în testiculele soarecilor, aceste celule au devenit spermatozoizi pe deplin functionali.

Specialistii de la Universitatea Kyoto speră acum ca succesul lor să se repete, într-un experiment asemănător în care vor folosi celule din piele ca materie primă atât pentru spermatozoizi, cât si pentru ovule.

Desigur, cercetarea ridică multe probleme legate de etică. Criticii spun că nu este normal să dai nastere unor copii prin metode aproape în totalitate artificiale. "Cine mai are nevoie de bărbati? Cine mai are nevoie de femei? Tot ce ne mai trebuie este să creăm un uter artificial si vom schimba în totalitate reproducerea umană," a spus Josephine Quintavalle de la Comment on Reproductive Ethics, o organizatie crestină din Marea Britanie.

Sursa: Mail Online

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Autoritatile sunt pur si simplu depasite de situatie.

Primarul din Genova (Marta Vincenzi: partid politic centru-stanga, in functie din 28/05/2007 - nota T.A.), orasul cel mai afectat, a fost huduit de italieni, care i-au lovit masina cu picioarele. Genovezii sunt disperati - orasul lor arata ca dupa razboi. Nu au caldura, nu au apa potabila si sunt furiosi din cale-afara pentru ca autoritatile nu au dat alerta de vreme extrema mai devreme. Nici macar nu au închis scolile si astfel au murit copii nevinovati.

Alertă de gradul zero în Italia, unde plouă torențial de peste 40 de ore. Inundații, și în Franța și Thailanda

Situatia e disperata în mai multe zone din Peninsula, în special în nord, în centrul si vestul tarii. Liguria, Toscana, Sardinia si Piemonte, toate au fost maturate de ape. 20.000 de oameni nu au apa potabila, iar 300 de italieni au fost evacuati din casele care stau sa cada pe ei.

E înca alerta si pe mai multe râuri importante. La Torino si Genova, scolile vor fi închise luni, iar autoritatile au pus la dispozitia oamenilor un numar de urgenta. Papa Benedict al XVI-lea a transmis si el un mesaj la slujba duminicala (acum sigur, imediat, se intampla un miracol si invie toate victimele - nota T.A.).

În tara vecina, Franta, situatia e la fel de grava. 11 regiuni sunt sub incidenta codului de vreme extrema si 750 de oameni au fost deja evacuati.

Si în Thailanda, peste 500 de persoane si-au pierdut viata în urma inundatiilor care au avut loc în ultimele saptamâni, iar apele continua si acum sa ameninte centrul capitalei Bangkok.

Sursa: Antena3

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Detail-spigelia genuflexa

L’hanno chiamata Spigelia genuflexa, perché piega i suoi steli fino a terra, come a inginocchiarsi, e sotterra i propri frutti: in pratica, pianta i propri semi.

La nuova specie appartiene alle Loganiaceae, una famiglia di piante diffuse nelle regioni tropicali ed equatoriali di tutto il mondo, ed è stata rinvenuta nella foresta atlantica dello Stato di Bahia, una zona ricca di biodiversità che accoglie ben nove delle quarantatre specie di Spigelia presenti in Brasile. Alex Popovkin, un botanico amatoriale che ha catalogato e fotografato più di 800 specie nella regione (le foto sono postate su Flickr), ha trovato il nuovo esemplare nei pressi della propria abitazione, ma non riusciva a identificarlo. Si è quindi rivolto ad esperti di diversi paesi, tra cui Lena Struwe, della Rutgers University, nel New Jersey. Alla fine, Popovkin, Struwe e un team di studiosi hanno concluso che si trattava di una nuova specie e l’hanno descritta in uno studio pubblicato su PhytoKeys.

Il termine genuflexa è stato scelto perché la pianta sembra davvero genuflettersi quando piega i propri steli verso il suolo, per “piantare” i frutti. Questo fenomeno prende il nome di geocarpia ed è possibile osservarlo in varie piante, ad esempio nell’arachide (Arachis hypogaea L.) che subito dopo la fecondazione introduce i fiori nel terreno dove avviene la maturazione del frutto. Nel caso della piccola pianta di Bahia, questo comportamento favorisce la sopravvivenza della specie.
La Spigelia genuflexa ha  vita breve (solo alcuni mesi nella stagione delle piogge) e il suo habitat è limitato a piccoli frammenti di suolo sabbioso. La pianta madre rilascia accanto a sé i semi che germogliano nelle vicinanze, sfruttando le caratteristiche del suo  stesso ambiente.

“Nuove specie vengono scoperte ogni giorno, ma tante altre non sono ancora note”, ha ricordato Struwe: “La scoperta mette in evidenza, ancora una volta, l'urgenza di proteggere la Foresta Atlantica, che è minacciata dalla deforestazione. Quest’area, infatti, presenta il più elevato grado di biodiversità rispetto a qualsiasi altra nel mondo, con molte specie endemiche, ma vaste zone sono già state trasformate in terreni agricoli”.

Riferimento: doi: 10.3897/phytokeys.6.1654 - Credit per l'immagine: Alex Popovkin

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Their findings are reported in the journal Nature Nanotechnology.

The U of T researchers, led by Professors Shana Kelley and Ted Sargent, report the construction of what they term "artificial molecules."

"Nanotechnologists have for many years been captivated by quantum dots -- particles of semiconductor that can absorb and emit light efficiently, and at custom-chosen wavelengths," explained co-author Kelley, a Professor at the Leslie Dan Faculty of Pharmacy, the Department of Biochemistry in the Faculty of Medicine, and the Department of Chemistry in the Faculty of Arts & Science. "What the community has lacked -- until now -- is a strategy to build higher-order structures, or complexes, out of multiple different types of quantum dots. This discovery fills that gap."

The team combined its expertise in DNA and in semiconductors to invent a generalized strategy to bind certain classes of nanoparticles to one another.

Illustration of a nanoantenna complex. Right: Actual image of the complex as visualized by transmission electron microscopy. (Credit: Image courtesy of University of Toronto Faculty of Applied Science & Engineering)

"The credit for this remarkable result actually goes to DNA: its high degree of specificity -- its willingness to bind only to a complementary sequence -- enabled us to build rationally-engineered, designer structures out of nanomaterials," said Sargent, a Professor in The Edward S. Rogers Sr. Department of Electrical & Computer Engineering at the University of Toronto, who is also the Canada Research Chair in Nanotechnology. "The amazing thing is that our antennas built themselves -- we coated different classes of nanoparticles with selected sequences of DNA, combined the different families in one beaker, and nature took its course. The result is a beautiful new set of self-assembled materials with exciting properties."

Traditional antennas increase the amount of an electromagnetic wave -- such as a radio frequency -- that is absorbed, and then funnel that energy to a circuit. The U of T nanoantennas instead increased the amount of light that is absorbed and funneled it to a single site within their molecule-like complexes. This concept is already used in nature in light harvesting antennas, constituents of leaves that make photosynthesis efficient. "Like the antennas in radios and mobile phones, our complexes captured dispersed energy and concentrated it to a desired location. Like the light harvesting antennas in the leaves of a tree, our complexes do so using wavelengths found in sunlight," explained Sargent.

"Professors Kelley and Sargent have invented a novel class of materials with entirely new properties. Their insight and innovative research demonstrates why the University of Toronto leads in the field of nanotechnology," said Professor Henry Mann, Dean of the Leslie Dan Faculty of Pharmacy.

"This is a terrific piece of work that demonstrates our growing ability to assemble precise structures, to tailor their properties, and to build in the capability to control these properties using external stimuli," noted Paul S. Weiss, Fred Kavli Chair in NanoSystems Sciences at UCLA and Director of the California NanoSystems Institute.

Kelley explained that the concept published in the Nature Nanotechnology paper is a broad one that goes beyond light antennas alone.

"What this work shows is that our capacity to manipulate materials at the nanoscale is limited only by human imagination. If semiconductor quantum dots are artificial atoms, then we have rationally synthesized artificial molecules from these versatile building blocks."

Also contributing to the paper were researchers Sjoerd Hoogland and Armin Fischer of The Edward S. Rogers Sr. Department of Electrical & Computer Engineering, and Grigory Tikhomirov and P. E. Lee of the Leslie Dan Faculty of Pharmacy.

The publication was based in part on work supported by the Ontario Research Fund Research Excellence Program, the Natural Sciences and Engineering Research Council of Canada (NSERC), Canada Research Chairs program and the National Institutes of Health (NIH).

Source: University of Toronto

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By Admin (from 08/11/2011 @ 14:00:13, in ro - Observator Global, read 1931 times)

Ultimele imagini surprinse de navele trimise să "spioneze" Planeta Rosie înfătisează linii închise la culoare, ce par să fie urmele unor revărsări de ape sărate. Iarna aceste linii sunt mai sterse, dar devin mai evidente odată cu începerea primăverii. Fotografiile au fost făcute de nava Mars Reconnaissance Orbiter la sud de linia Ecuatorului planetei Marte. Aceste caracteristici ar putea deveni dovada clară a faptului că pe Marte există apă în stare lichidă, iar următorul pas ar fi căutarea formelor de viată de pe Planeta Rosie.

Marte, o planetă cu izvoare sărate?

"Cea mai bună interpretare pe care o putem da acestor imagini este aceea că reprezintă curgerea unor ape sărate, în ciuda faptului că studiul nu dovedeste aceasta", a declarat doctorul Alfred McEwen de la Universitatea din Arizona. Conform cercetătorilor, apa nu trebuie neapărat să curgă la suprafata solului; există indicii care i-au făcut să creadă că este vorba de un izvor subteran care, totusi, afectează aspectul suprafetei planetei.

Liniile au de la 0.5 până la 5 metri lătime, însă se extind pe sute de metri, iar în unele locuri, cercetătorii spun că au descoperit mai mult de 1.000 de fluxuri individuale. "Am fost surprins când am văzut acele caracteristici si foarte rapid am realizat că sunt diferite fată de cele pe care le observasem înainte. Acestea erau sezoniere si am observat că unele dintre ele au crescut cu mai bine de 200 de metri în aproximativ două luni", a declarat Lujendra Ojha, student la Universitatea din Arizona. Aceste linii sunt mai lungi si mai închise la culoare de la finalul primăverii până la începutul toamnei.

Atunci când oamenii de stiintă au analizat de la distantă, cu ajutorul unui spectrometru, compozitia chimică a solului în zonele mai întunecate, aparatul nu a indicat prezenta apei. Doctorul McEwen a spus că acest lucru s-a întâmplat datorită faptului că apa seacă foarte repede si în momentul analizei nu se găsea în locul respectiv. Totusi, apa ar putea exista în subteran.

Un firicel de apă ascuns în sol rearanjează particulele de nisip, ceea ce modifică rugozitatea suprafetei, reyultând zone de culoare mai închisă în imaginile primite. "Pentru moment este un mister, dar cred că este unul rezolvabil prin experimente si observatii viitoare", a completat McEwen.

Surse: Mail Online, NASA

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