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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 

Dispozitivul de iluminat a fost premiat la competitia Bright Tomorrow, organizata de Departamentul Energiei din SUA, fiind singurul care a putut îndeplini standardele extrem de riguroase cerute de organizatori.

Competitia a avut ca scop identificarea unei alternative a becului incandescent de 60 de wati, înca utilizat pe scara larga în SUA, dar care urmeaza sa fie scos din productie în curând. (Fabricarea becurilor de 100 wati a fost deja sistata în SUA si Europa; în Europa a fost oprita si cea a becurilor de 60 de wati.)

„Becul” care durează 20 de ani va fi pus în vânzare în SUA

Organizatorii au cerut participantilor sa fabrice un dispozitiv care sa dea aceeasi lumina calda ca si cea a unui bec incandescent, dar sa fie mult mai efcieinte din punct de vedere energetic.

Produsul prezentat de compania olandeza Philips a fost singurul care a corespuns standardelor de performanta impuse, iar premiul a fost acordat abia dupa 18 luni de testari.

Dispozitivul realizat de Philips foloseste capacitatile LED-urilor (diode emitatoare de lumina) în locul filamentelor incandescente; la o durata de functionare de peste 4 ore pe zi, durata sa de viata este de 20 de ani.

Performanta are un pret: un asemenea "bec" costa, în prezent, 60 USD, desi firma Philips a facut, cu anumite magazine, aranjamente financiare care vor permite vinderea dispozitivelor la pretul redus de 20 USD.

Sursa: BBC News - via Descopera.ro

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Cosa è stato davvero fatto dopo il terremoto?

C’è un ritornello spettrale che aleggia sopra il terzo anniversario del terremoto che ha sconvolto L’Aquila, una frase che rimbalza cristallina dall’Aquila nella Rete e nell’Italia tutta: “ Tre anni dopo, nulla è cambiato”. Si tratta di un frase piuttosto vera, soprattutto se si concentra l’attenzione sul centro storico della città e sui cittadini che lì avevano le proprie case e che da quello sciagurato 6 aprile 2009 non ci sono più potuti tornare. Per questo Wired Italia ha deciso di organizzare la campagna #occupylaquila.


A 36 mesi di distanza dal terribile sisma che ha sfregiato per sempre il volto dell’Aquila almeno 26.787 persone non hanno ancora fatto ritorno alle proprie case (più della metà dei 45mila sfollati iniziali). Di questi 13mila vivono attualmente nelle abitazione del progetto C.A.S.E. (organizzate nelle famose 19 new town volute dal Governo Berlusconi), 2.700 occupano moduli abitativi prefabbricati, mentre altri 380 ancora tirano avanti negli alberghi.

Con una situazione del genere verrebbe da pensare a una mancanza di fondi. E invece i fondi ci sono, in tre anni il Governo Italiano ha stanziato la bellezza di 10,6 miliardi di euro, dei quali 2,9 sono stati utilizzati per gestire l’emergenza nell’immediato, rimangono 7,7 miliardi ancora da sbloccare. Per ricostruire le abitazioni del centro storico servirebbero quasi 4 miliardi di euro, eppure lo stato di attuazione dei lavori è ancora ai primordi. Perché? Secondo alcuni esperti urbanisti è in parte colpa di rallentamenti burocratici, e della scelta di attende la realizzazione di Piani di Ricostruzione non sempre necessari e che hanno chiesto tempi lunghissimi per essere approvato.

L'Aquila L'Aquila

“ Tre anni dopo, nulla cambiato” è dunque una frase vera, ma solo in parte. Se il centro storico versa ancora in condizioni di devasto, qualcosa è stato ricostruito. Merito delle attività autonome di ricostruzione dei beni culturali che, stando ai dati forniti dal Ministro Fabrizio Barca, hanno portato alla ristrutturazione di 119 chiese e all’apertura di 40 cantieri per altrettanti edifici adibiti al culto.

Cosa è cambiato, dunque? O per formulare meglio l’interrogativo: quanti lavori sono stati effettuati in questi tre anni, quali edifici e quali monumenti sono stati messi in sicurezza, e quanti cantieri devono ancora essere aperti?

In un cronoprogramma pubblicato dal sindaco Massimo Cialente intorno a gennaio, viene fatta una stima (da alcuni considerata volutamente ottimista) della tabella di marcia per i lavori pubblici (sia ordinari che di ricostruzione post-terremoto). Secondo il cronoprogramma, a inizio dell’anno i cantieri aperti ammontavano al 39% di quelli previsti, i lavori portati a compimento invece costituivano una fetta minima della torta.

Nelle previsioni di Sindaco e Amministrazione Comunale di qui a giugno la percentuale di lavori terminati potrebbe raggiungere quota 47%, lasciando un 41% di lavori in esecuzione e solo il 12% in fase di bando di gara o contratto.

Nell’ambito di una parziale operazione di trasparenza, sul sito del Commissario delegato per la Ricostruzione, la Presidenza della Regione Abbruzzo ha recentemente pubblicato una planimetria che consente di farsi un’idea chiara degli interventi pubblici eseguiti, quelli in corso d’opera e quelli ancora inchiodati sulla linea di partenza. È interessante notare come dei 38 interventi pianificati, solo 6 siano stati portati a termine e solo 8 cantieri siano tuttora in attività. Gli altri 24 interventi sono ancora in attesa di superare la fase d’appalto o della formalizzazione di un progetto esecutivo.

Uno dei primi lavori portati è a termine è stato il restauro della Fontana delle 99 cannelle, uno dei monumenti più antichi e memorabili della città. Grazie ai 500mila euro del Fai (Fondo Ambiente Italiano), la ristrutturazione è stata terminata nel dicembre del 2010. Un altro importante lavoro consegnato è la ristrutturazione delle Mura Urbiche a Borgo Rivera, mentre i lavori di restauro di Porta Rivera sono ancora in fase di esecuzione, il costo dei due interventi ammonta a 800mila euro.

Tra le Porte colpite dal sisma ci sono poi Porta Castello e Porta Napoli. Porta Castello, edificata nel Cinquecento e distrutta già in precedenza da un terremoto nel 1703, ha già subito l’intervento necessario: riportava danni diffusi in tutta la struttura e ci sono voluti 25mila euro (donati da Lions Club – L’Aquila Host) per rimetterla in sesto. Porta Napoli invece è stata interessata da diversi crolli e la sua ricostruzione ha richiesto oltre 260mila euro (Fondazione Carispaq), i lavori sono ancora in corso.

Altri due interventi completati sono quelli che hanno interessato Caserma Campomizzi (13 milioni di euro) e la Casa della Giovane Italiana – Ex Isef che ora ospiterà gli uffici della struttura commissariale per la ricostruzione (1,9 milioni di euro).

Passando agli edifici religiosi, sono stati già smantellati i cantieri per la ricostruzione del Complesso di Sant’Amico, un ex-convento che per i danni riportati in seguito al sisma ha richiesto lavori per un totale di un milione di euro.

Tra i cantieri aperti ci sono quello della Chiesa di San Biagio d’Aminterum (termine previsto per il 18 luglio 2012, con 2,9 milioni di euro di finanziamento) e la Chiesa di San Giuseppe dei Minimi (chiusura cantiere prevista per fine 2012, con 1,7 milioni stanziati dal Governo del Lazio). Procedono anche i lavori alla Chiesa di San Pietro di Coppito, il luogo di culto fu edificato intorno alla fine del 1200 e in seguito al terremoto ha riportato gravi lesioni alle strutture portanti, con il conseguente crollo del campanile e di parte della facciata. Per l’intervento sono stati erogati 750mila euro.

Per la Chiesa di Cristo Re invece sono stati stanziati 720mila euro e anche in questo caso il cantiere è ancora aperto.

Sono stati poi completati i lavori preliminari di messa in sicurezza della cupola e del tamburo della Basilica di San Bernardino, le cui condizioni sono ora favorevoli all’inizio dei lavori previsti per Luglio 2012, per cui il Cipe ha stanziato 25 milioni di euro. Quasi ultimata invece la ristrutturazione della Basilica di Santa Maria di Collemaggio che ha richiesto finora oltre tre milioni di euro.

Tra gli edifici non adibiti al culto, quelli attualmente in fase di effettiva ricostruzione sono il Palazzetto dei Nobili (1,1 milioni di euro donati dalla Camera dei Deputati), l’edificio della Questura, per cui il Cipe ha stanziato quasi 13 milioni di euro (conclusione prevista per settembre 2012) e il Palazzo di Giustizia. In quest’ultimo caso, i 40 milioni stanziati dal Cipe sono stati in parte impiegati per i lavori sul corpo centrale, che verranno indicativamente portati a termine entro fine estate 2012. I lavori relativi all’Ala Uffici sono invece ancora in corso d’appalto e dovrebbero essere terminati entro l’estate del 2013.

In alcuni casi, agli interventi di ricostruzione sono stati affiancati lavori di costruzione di nuovi edifici, è il caso del complesso che oggi ospita la Procura Generale e la Corte D’Appello, i 7 milioni di euro stanziati dal Cipe hanno consentito di riqualificare la palazzina dell’ex-stazione ferroviaria e di procedere alla costruzione di un nuovo edificio circolare inaugurato lo scorso 23 settembre.

Tra i progetti ancora fermi è il caso di menzionare il Teatro San Filippo, la Scuola De Amicis e il Conservatorio Alfredo Casella. Al Teatro San Filippo i lavori sarebbero dovuti partire lo scorso Agosto e durare in tutto quattro mesi, a otto mesi di distanza il Teatro San Filippo è ancora inagibile e la Compagnia dell’Uovo ha lamentato il rischio di perdere i finanziamenti ministeriali

I lavori di ricostruzione alla Scuola De Amicis sono ancora fermi, nonostante sul sito CommissarioPerLaRicostruzione.it l’inizio fosse stato previsto per febbraio/marzo. Parte del finanziamento per questo cantiere era stato raccolto nella cornice dell’iniziativa Amiche Per l’Abruzzo, patrocinate da una serie di star femminili della musica italiana. Una sorte simile è toccata a un’altra iniziativa, patrocinata da Jovanotti, che a due settimane dal terremoto aveva raccolto 1,2 milioni di euro con la canzone all-star “Domani”: gran parte dei fondi sono stati allocati per la ricostruzione del Conservatorio Alfredo Casella, i lavori però non sono ancora partiti.

Una piccola parte delle donazioni raccolte con “Domani” erano invece destinati alla ricostruzione del Teatro Comunale, per il quale l’avvio dei lavori è previsto per inizio maggio.

Ma al di là delle cifre e dei progetti che abbiamo elencato, la situazione intorno alla ricostruzione de l’Aquila rimane tuttaltro che trasparente, e a tre anni di distanza i cittadini non possono più attendere. Per questo nelle scorse settimane un gruppo di cittadini ha lanciato un’operazione di trasparenza chiamata Appello Per L’Aquila. L’obbiettivo: la diffusione dei dati che le istituzioni possiedono e la costituzione di un osservatorio partecipato per vegliare sulla ricostruzione.

Fonte: Wired.it

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Completing one orbit in only 18 hours, the alien planet is 26 times closer to its parent star than Mercury is to the Sun. If Earth were in the same position, the soil beneath our feet would heat up to about 3200 F. Researchers have long thought that 55 Cancri e must be a wasteland of parched rock.

Now they’re thinking again. New observations by NASA's Spitzer Space Telescope suggest that 55 Cancri e may be wetter and weirder than anyone imagined.

Spitzer recently measured the extraordinarily small amount of light 55 Cancri e blocks when it crosses in front of its star. These transits occur every 18 hours, giving researchers repeated opportunities to gather the data they need to estimate the width, volume and density of the planet.

According to the new observations, 55 Cancri e has a mass 7.8 times and a radius just over twice that of Earth. Those properties place 55 Cancri e in the "super-Earth" class of exoplanets, a few dozen of which have been found. Only a handful of known super-Earths, however, cross the face of their stars as viewed from our vantage point in the cosmos, so 55 Cancri e is better understood than most.

When 55 Cancri e was discovered in 2004, initial estimates of its size and mass were consistent with a dense planet of solid rock. Spitzer data suggest otherwise: About a fifth of the planet's mass must be made of light elements and compounds--including water. Given the intense heat and high pressure these materials likely experience, researchers think the compounds likely exist in a "supercritical" fluid state.

A supercritical fluid is a high-pressure, high-temperature state of matter best described as a liquid-like gas, and a marvelous solvent. Water becomes supercritical in some steam turbines--and it tends to dissolve the tips of the turbine blades. Supercritical carbon dioxide is used to remove caffeine from coffee beans, and sometimes to dry-clean clothes. Liquid-fueled rocket propellant is also supercritical when it emerges from the tail of a spaceship.

On 55 Cancri e, this stuff may be literally oozing--or is it steaming?--out of the rocks.

With supercritical solvents rising from the planet’s surface, a star of terrifying proportions filling much of the daytime sky, and whole years rushing past in a matter of hours, 55 Cancri e teaches a valuable lesson: Just because a planet is similar in size to Earth does not mean the planet is like Earth.

It’s something to re-think about.

Provided by Science@NASA - via ZeitNews.org

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Procesul de „crestere” dureaza doar câteva saptamâni; se porneste de la celule prelevate din mâna pacientului, rezultând formatiuni tubulare ce pot fi folosite într-o variatate de proceduri medicale: pentru realizarea operatiei de bypass cardiac, pentru ameliorarea starii pacientilor cu boli de rinichi si care necesita dializa sau pentru repararea defectelor congenitale ale inimii la copii.

„Piese de schimb” pentru corpul uman: au fost obţinute în laborator vase de sânge necesare pentru operaţiile pe inimă

Încercarile precedente utilizau în general materiale sintetice (care maresc riscul de infectie),iar putinele încercari cu materiale naturale produsesera tuburi care nu erau suficient de rezistente.

Actuala metoda, dezvoltata de cercetatorii firmei americane Cytograft Tissue Engineering, se bazeaza pe cultivarea în laborator a celuleleor extrase chiar de la viitorul pacient.

Mostra de tesut este prelevata de pe dosul mâinii; celulele producatoare de colagen (o proteina ce formeaza fibrele elastice, rezistente, din piele) , sunt mentinute într-un mediu de cultura special, unde se înmultesc, dând nastere unei pelicule subtiri - un strat de celule.

Pelicula este apoi rulata, iar celulele fuzioneaza, formând un tub; tubul este captusit în interior cu un strat format dintr-un alt tip de celule, provenit din vasele de sânge superficiale prelevate odata cu pielea de pe mâna pacientului.

Alternativ, pelicula de celule poate fi taiata în fâsii subtiri, care sunt apoi tesute pe un razboi de tesut miniatural, în mediu steril.

Prin aceasta metoda, pot fi produse, în numai doua luni, tuburi lungi de 20 centimetri.

Tuburile astfel obtinute au fost testate, deocamdata, pe trei pacienti, cu rezultate foarte bune. Nu au existat probleme legate de respingerea transplantului.

Totusi, sunt necesare înca multe cercetari, astfel încât tehnologia ar putea fi disponibila pe piata în 5-10 ani, estimeaza oamenii de stiinta.

Sursa: Mail Online - Sursa foto: Cytograft Tissue Engineering - via Descopera.ro

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Imensa constructie atinge dimensiunile partii de sud a insulei Manhattan. Dupa o serie de pregatiri prealabile, care au durat circa 14 luni, centrala a fost pusa în functiune si poate furniza 605 Megawati - o cantitate de energie suficienta pentru a alimenta un oras de marime medie.

Centrala a fost pusa în functiune pe data de 19 aprilie, anul curent, iar planurile de extindere continua, astfel încât autoritatile spera ca, în anul 2013, centrala sa furnizeze 1.000 Megawati. Centrala a fost construita pe o suprafata de peste 2.000 hectare, în apropierea satului Charanka, districtul Patan, din nordul statului Gujarat.

India a inaugurat cea mai mare centrală solară din lume

India intentioneaza ca, pâna în anul 2020, circa 15 % din totalul de energie necesara tarii sa provina din surse nepoluante. Prin comparatie, la ora actuala doar 6% din energia necesara Indiei provine din surse "verzi".

Cu toate acestea, India este deja pe cale sa fie detronata de catre Tunisia. Acest stat nord-african intentioneaza sa inaugureze în anul 2016 o centrala similara, care sa furnizeze energie în cantitate de 2.000 de Megawati.

Centrala din Charanka a costat circa 280 milioane USD si produce aceesi cantitate de energie precum o termocentrala care ar arde anual o cantitate de 900.000 tone de carbuni si gaze. Centrala solara din Gujarat salveaza astfel atmosfera de poluarea anuala cu circa 8 milioane tone de dioxid de carbon.

Sursa: Grist - via Descopera.ro

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Verrà usato per le pentole, ma era pensato per le armi nucleari.

Gli inizi di carriera per il Teflon non furono dei più gloriosi, anzi. Prima di invadere le cucine come rivestimento antiaderente di pentole e padelle l’ultimo prodotto di casa DuPont era arrivato nei laboratori dove, durante la Seconda guerra mondiale, si stavano fabbricando le bombe atomiche. C’era finito proprio grazie alle sorprendenti proprietà che lo avevano contraddistinto da subito: era un buon isolante elettrico, chimicamente inerte, impermeabile, resistente alle alte e basse temperature, e soprattutto particolarmente scivoloso. Tutte caratteristiche che lo rendevano il materiale ideale da impiegare negli oggetti con cui maneggiare l' esafluoruro di uranio, corrosivo, usato per la costruzione delle bombe atomiche. Perché invece diventasse un prodotto di uso comune ci sarebbe voluto ancora qualche anno.

Il boom sarebbe arrivato solo nel dopoguerra, consolidandosi poi intorno agli anni Sessanta. Quando ormai erano passati più di vent’anni da quella mattina del  6 aprile 1938, quando il giovane chimico della DuPont, Roy J. Plunkett prendeva nota che le cose, con quell’esperimento, non erano andate esattamente nel modo in cui avrebbero dovuto. E per fortuna.

La scoperta del teflon fu infatti come spesso accade del tutto casuale. Plunkett nei laboratori del New Jersey della DuPont si occupava di sviluppare analoghi di un altro prodotto di punta dell’azienda statunitense: il Freon, cercando di produrre un altro fluido refrigerante. Era convinto che ci sarebbe riuscito servendosi di tetrafluoroetilene (TFE) come prodotto di partenza, fatto reagire con acido cloridrico. Il punto di partenza era innanzi tutto procurarsi il gas, tanto gas, così da averne abbastanza a disposizione per i suoi esperimenti. Una volta ottenuto il TFE lo immagazzinò in un contenitore pressurizzato e lo mise per una notte nel ghiaccio secco.

Ma la mattina successiva aprendo la valvola nessun gas uscì dal contenitore, quasi come fosse vuoto. Eppure quel contenitore pesava. Incuriosito Plunkett sbirciò all’interno, trovandoci dentro della polvere bianca, piuttosto cerosa. I test di laboratorio rivelarono che quella sostanza era estremamente resistente al calore e chimicamente inerte, era il prodotto della polimerizzazione del TFE, ovvero il politetrafluoroetilene (PTFE).

Fu così che quell’ incidente di percorso si trasformò in un vero colpo di fortuna, che la DuPont, la casa del freon ma anche del nylon, seppe trasformare in una miniera d’oro. Plunkett così si mise al lavoro, cercando di riprodurre e ottimizzare le condizioni in cui era avvenuta la polimerizzazione, e ottenne il brevetto della sua fortuita invenzione nel 1941.

Lasciando da parte gli impieghi per la costruzione di armi nucleari, il trampolino di lancio per il teflon furono in parte, così come per il velcro, le missioni spaziali. Il politetrafluoroetilene fu infatti impiegato come sistema di rivestimento delle taniche di carburante dei razzi e perfino nelle divise degli astronauti del programma Apollo. Il successo spaziale avrebbe aperto le porte a quello casalingo.

Ma, intorno agli anni Duemila, il teflon cominciò a essere guardato con sospetto, dopo che negli Usa una sostanza utilizzata per la sua fabbricazione era stata classificata come potenziale cancerogena. Un rischio che avrebbe spinto a rimarcare il corretto uso delle pentole rivestite di teflon: buttandole via e non utilizzandole più nel momento in cui il materiale, da molti definito come il più scivoloso al mondo, si graffi e cominci a staccarsi.

Fonte: Wired.it

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"In some wealthy countries, the difference in the quality of life between the older generation and todays youth is the greatest ever recorded," said the WHO director general, speaking at the opening of the body's board meeting.

"Last year was a time when many countries realised they were losing their middle classes, the very foundation of democracy and economic productivity," she said, urging that a commitment to public health must be sustained.

In a text version of her speech Chan cited a recent Organization for Economic Cooperation and Development report showing income inequality in wealthy nations has reached the worst levels in nearly 25 years.

"That report further concluded that societies with the least inequality had the best health outcomes, regardless of the levels of spending on health," Chan said, noting, "money alone does not buy better health."

She stated: "Those who suffer or who benefit least deserve help from those who benefit most," but this is not what happened last year, particularly in well-off nations, according to numerous reports. In large parts of the developing world vast inequalities in access to health care also exist, she explained.

"But misery, for many groups, for many diseases, is actually going down. Those who benefit least are getting help from those who benefit most," said Chan.

She noted that in the first decade of the 21st century, HIV/AIDS and tuberculosis epidemics peaked, beginning a slow decline along with a turn around in a deteriorating malaria situation. "Young child mortality dropped below 10 million for the first time in nearly six decades. Compared with 12 million under-five deaths in 1990, the figure for 2010 was 7.6 million, a drop of more than 40 percent."

Chan said that in sub-Saharan Africa the fall in the under-five mortality rate was accelerating at double the rate it had shown between 1990 and 2000. Maternal deaths worldwide, "the starkest statistic in public health," have also begun to fall, she said. In addition, "In 2009 alone, an estimated 800 million people received preventive chemotherapy for at least one of the neglected tropical diseases."

Source: MedicalXpress - via ZeitNews.org

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Cercetarea publicata în jurnalul Molecular Psychiatry arata ca violenta nu lasa urme doar pe corpurile copiilor, ci si în interiorul lor, modificându-le ADN-ul.

Oamenii de stiinta au studiat extremitatile cromozomilor, unde se gasesc telomerele, structuri speciale de ADN ce au rolul de a proteja cromozomii (asemanându-se cu structurile de plastic ce se gasesc la capetele sireturilor). Telomerele se scurteaza cu ocazia fiecarei diviziuni a celulelor, pâna când nu se mai pot diviza si mor.

Violenţa îmbătrâneşte copiii cu 10 ani, modificându-le ADN-ul

Specialistii au identificat mai multi factori ce duc la scurtarea telomerelor, printre care se numara fumatul, radiatia si factori de stres psihologic precum maltratarea în copilarie sau îngrijirea unei persoane bolnave cronic.

Noua cercetare a examinat daca expunerea la violenta poate face ca telomerele copiilor sa se scurteze mai repede decât în mod normal. Oamenii de stiinta au intervievat mamele a 236 de copii în vârsta de 5, 7 si 10 ani, întrebându-i daca tinerii au fost martori la incidente de violenta domestica între mama si partener, daca au fost maltratati de catre un adult sau daca au fost expusi agresiunilor din partea altor copii. Apoi, cercetatorii au masurat telomerele copiilor la vârsta de 5 ani si la vârsta de 10 ani.

Idan Shalev, conducatorul studiului, a descoperit ca telomerele copiilor expusi la doua tipuri de violenta s-au scurtat mai rapid, ceea ce înseamna ca acesti copii vor dezvolta afectiuni tipice îmbatrânirii, precum atacuri de cord sau pierderea memoriei, cu 7-10 ani mai devreme decât ceilalti copii.

Studiul pare sa confirme concluzia rezultata din mai multe cercetari recente: dificultatile din copilarie îsi lasa amprenta în cromozomi, afectând victimele de-a lungul întregii vieti.

Într-un studiu din 2011 efectuat de specialisti de la Scoala Medicala Harvard asupra copiilor din România s-a observat ca cei care copilarisera în orfelinate prezentau telomere mai scurte decât copii care avusesera parte de asistenta maternala.

„Stim ca stresul este nociv. Acest studiu arata mecanismul prin care acest tip de stres patrunde în gene”, a explicat Nathan Fox, profesor la Universitatea din Maryland.

Sursa: USA Today - via Descopera.ro

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La Corte Suprema Usa ha respinto un ricorso avanzato da sette detenuti del carcere nella base Usa di Guantanamo Bay, a Cuba, che contestavano i termini e la legalità della loro detenzione.

La decisione fa seguito ad un pronunciamento del 2008 da parte della stessa Corte Suprema secondo cui i detenuti di Guantanamo hanno il diritto di contestare la legalità della loro detenzione.

I detenuti si erano già rivolti a una Corte d'appello di Washington, che respinse il ricorso.

Source: ansa.it - RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

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A month ago, the Connecticut Senate voted 21 to 13 in favor of HB 5389, the Palliative Use of Marijuana Act. The legislation, which allows for the limited use and distribution of cannabis as medicine, comes after federal officials ramped up enforcement actions against state-sanctioned medical marijuana dispensaries last fall, with scores of raids primarily in California.

Since October 2009, the Justice Department has conducted more than 170 SWAT-style raids in nine medical marijuana states, resulting in at least 61 federal indictments, according to data compiled by Americans for Safe Access. The latter group worked with local advocates to help pass the Connecticut law.

“We are encouraged that state officials are standing up to federal intimidation and moving ahead with the passage of important public health laws,” said Steph Sherer, executive director of Americans for Safe Access, in a statement Friday. “We hope other states follow Connecticut’s lead in passing medical marijuana laws so that patients are not left unprotected and vulnerable to law enforcement actions.”

Although advocates are celebrating the Connecticut victory, they’ve cited a number of issues with the legislation, including prohibitions against patients growing their own pot and a restrictive list of qualifying medical conditions that excludes “chronic pain,” among other commonly cited ailments.

According to the Associated Press:

Malloy said Friday that the law will allow the Department of Consumer Protection to regulate and monitor the use of marijuana in a way that will help avoid problems seen in other states.Patients will be able to obtain marijuana only from certified pharmacists. The law allows for the licensing of at least three but not more than 10 marijuana producers statewide.

Qualifying conditions for patients include cancer, glaucoma, AIDS or HIV, Parkinson’s disease and multiple sclerosis.

Connecticut is the fourth state in New England to legalize medical cannabis and the 17th state since California first made it legal in 1996. Medical marijuana is now permitted in Alaska, Arizona, California, Colorado, Connecticut, Delaware, Hawaii, Maine, Michigan, Montana, Nevada, New Jersey, New Mexico, Oregon, Rhode Island, Vermont, and Washington, as well as the District of Columbia.

Source: endalldisease.com - via Huffington Post

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Now Colorado is one love, I'm already packing suitcases;)
14/01/2018 @ 16:07:36
By Napasechnik
Nice read, I just passed this onto a friend who was doing some research on that. And he just bought me lunch since I found it for him smile So let me rephrase that Thank you for lunch! Whenever you ha...
21/11/2016 @ 09:41:39
By Anonimo
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By Anonimo


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