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 Trilingual World Observatory: italiano, english, română. GLOBAL NEWS & more... di Redazione
   
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 

All our times have come
Here, but now they're gone
Seasons don't fear the reaper
Nor do the wind, the sun, or the rain (We can be like they are)

Come on, baby (Don't fear the reaper)
Baby, take my hand (Don't fear the reaper)
We'll be able to fly (Don't fear the reaper)
Baby, I'm your man

La la la la la
La la la la la.

Valentine is done
Here, but now they're gone
Romeo and Juliet
Are together in eternity (Romeo and Juliet)
Forty-thousand men and women every day (Like Romeo and Juliet)
Forty-thousand men and women every day (Redefine happiness)
Another forty-thousand coming every day (We can be like they are)

Come on, baby (Don't fear the reaper)
Baby, take my hand (Don't fear the reaper)
We'll be able to fly (Don't fear the reaper)
Baby, I'm your man

La la la la la
La la la la la

Love of two is one
Here, but now they're gone
Came the last night of sadness
And it was clear she couldn't go on
The door was open and the wind appeared
The candles blew and then disappeared
The curtains flew and then he appeared (Saying don't be afraid)

Come on, baby (And she had no fear)
And she ran to him (Then they started to fly)
They looked backward and said goodbye (She had become like they are)
She had taken his hand (She had become like they are)
Come on, baby (Don't fear the reaper)

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COMUNICATO STAMPA


 CIPRO: PAGHERA’ MAI LA TROIKA (BCE-FMI-UE) PER PANICO CREATO IN EUROPA ? ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI STUDIANO DENUNCIA CONTRO TROIKA PER REATI DI AGGIOTTAGGIO E TURBATIVA MERCATI DA INOLTRARE A CORTE GIUSTIZIA UE.


Dopo aver provocato il panico tra i correntisti europei, specie quelli italiani già scottati nel 1992 dal prelievo forzoso del 6 per mille, si assiste ad una indecorosa retromarcia delle cancellerie europee e della Troika (Bce-Fmi-Ue) sul prelevamento dei conti correnti a Cipro, escluso definitivamente oggi dal Governo di Nicosia.    Ma la Troika, che probabilmente sarà denunciata alla Corte di Giustizia Europea per aggiotaggio e turbativa di mercato (qualora i giuristi incaricati da Adusbef e Federconsumatori ne dovessero ravvisare i presupposti legali), per il panico creato ad arte con l’imposizione del prelievo forzoso in violazione di direttive europee che salvaguardano i correntisti, specie per i depositi sotto i centomila euro, pagherà mai per i danni inferti ai mercati ed ai risparmiatori, che sono maggiori della posta in gioco di 6 miliardi di euro, guarda caso lo stesso esatto ammontare che le banche tedesche hanno affidato a Cipro ?    La strategia suicida della Troika che sta suscitando panico tra i correntisti europei, specie quelli già scottati come gli italiani, oltre a salvare le banche tedesche a spese dei depositanti, ha la finalità di rendere insicuri i depositi dei paesi a rischio, come Spagna, Grecia, Portogallo, Italia, per far trasmigrare le giacenze in approdi più sicuri come Germania, Svizzera, Austria, scavando così la fossa alla fiducia dei cittadini nell’Europa, messa a repentaglio da tecnocrazie, cleptocrazie e Governi ombra Bce, che hanno già arrecato troppi danni alla costruzione della casa comune europea.

Fonte: adusbef.it

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Il Giudice monocratico presso il Tribunale di Ferrara, dott. ATTINA', ha assolto con la formula perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato, due giovani ferraresi, NICOLA BALBONI e NICOLA GRANDINI, che nei giorni scorsi erano stati addirittura arrestati, siccome trovati in possesso di gr. 8 di hashish e di n. 4 piantine di cannabis.

I due ragazzi, che erano stati immediatamente scarcerati, hanno optato, a mezzo del loro difensore di fiducia Avv. Carlo Alberto Zaina del foro di Rimini, legale di ADUC, per la celebrazione del giudizio abbreviato.

Allo stato non si conoscono ancora le motivazioni della decisione, che verranno pubblicate entro 15 giorni, ma la lunga camera di consiglio che ha portato alla assoluzione, pare legittimare il convincimento che il giudice abbia accolto in toto la tesi della difesa in ordine alla non punibilità della coltivazione, siccome essa sarebbe stata destinata ad un uso esclusivamente personale degli interessati.

I due imputati, infatti, hanno sempre sostenuto che il prodotto della coltivazione delle 4 piantine sarebbe stato destinato a soddisfare un fabbisogno strettamente personale.

Se questa fosse la motivazione della decisione ci troveremmo, quindi, di fronte finalmente ai primi segnali di un'equiparazione giurisprudenziale della condotta coltivativa a quella detentiva, nel senso di escludere che chi coltiva per sè debba essere sottoposto a sanzione.

La decisione del Tribunale di Ferrara, per il suo carattere estremamente radicale in punto a responsabilità ed il suo contenuto assolutorio, assorbe anche la questione di costituzionalità che la difesa aveva presentato preliminarmente e che, comunque, ha avuto indubbio rilievo ai fini del felice esito della vicenda.

Fonte: aduc.it

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Con trentasei voti contrari e nessuno favorevole.

Fino ad oggi, infatti, nessuno, fra i Paesi dell’eurozona, aveva avuto il coraggio di non ottemperare agli ordini che arrivavano dai burocrati di Bruxelles. I quali hanno alimentato una sorta di terrorismo psicologico, atto ad impaurire i popoli sovrani, col fine di far loro accettare le misure imposte.

In pratica è come se uno ti dicesse: “Io ho cento bombe atomiche, se non fai ciò che ti dico te ne sgancio una addosso”. Qualcuno poteva pure pensare che non avesse le 100 bombe atomiche, ma nessuno però aveva voluto fare la prova (beh c’è da capirlo!), e quindi Grecia, Spagna, Irlanda, Portogallo e Italia avevano chinato il capo ed ubbidito.

O meglio, per la verità Grecia ed Italia avevano, timidamente, provato ad opporsi, ma in un giorno sono stati sostituiti i governi legittimamente eletti dal popolo e sostituiti con due governi fantoccio la cui prima mossa, ovviamente, è stata quella di recarsi a Bruxelles, dai loro padroni, e genuflettersi, imponendo poi, ai propri popoli, tassazioni al limite dello svenamento.

Ma la piccola Cipro, no! Il microbo Cipro ha risposto: “Bene signori! Sganciatemi pure la bomba atomica, io sono qui e non ho paura.”

Ed allora l’Europa ha dimostrato tutta la sua inconsistenza, balbettando: “Ehmmm ... ehmmm... non avevamo mai detto che ti sganciavamo addosso una bomba atomica ... vediamo ... troviamo una soluzione ... ehmmm ... dopotutto i problemi non sono così gravi ...”.

E allora?

E allora non importa se Cipro vale lo 0,2% del Pil dell’eurozona, il precedente ora c’è! E qualsiasi altro Paese, prima di accettare le imposizioni di Bruxelles, dovrà fare i conti con il proprio popolo, che sarà libero di rifiutarsi di adottare misure autolesioniste, sì, perché la sovranità popolare, in democrazia, non è molto ... è tutto!

Giancarlo Marcotti per FinanzaInChiaro.it

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L'Ente nazionale per la Valorizzazione delle Proprieta' dello Stato (Taiped, incaricato delle privatizzazioni), ha indetto la gara internazionale per la vendita e il riaffitto da parte dello stato, con il sistema 'sale & lease back', di 28 edifici demaniali che oggi sono sedi di ministeri, di Enti pubblici e anche il quartier generale della polizia di Atene.

Gli immobili in vendita saranno divisi in due gruppi di 14 immobili ciascuno, mentre il totale degli affitti che si ricavera', secondo il Taiped, ammontera' a circa ai 30 milioni di euro all'anno. Il tempo a disposizione per la presentazione delle offerte da parte degli interessati scade il prossimo 19 aprile. Per quanto riguarda il periodo di riaffitto, si parla di 20-25 anni al termine dei quali lo Stato potra' riacquistare qualsiasi immobile al prezzo di mercato. Secondo funzionari del Taiped, il problema per la vendita degli immobili non e' la mancanza di acquirenti disposti ad investire ma la diminuzione dei prezzi, in quanto la vendita avviene in un periodo di grave crisi economica che ha gia' provocato un pesante calo del valore degli immobili. Come consiglieri finanziari del Taiped sono stati nominati l'AlphaBank, la Eurobank Equities Investment, la Banca Nazionale e la Banca del Pireo.

Fonte: italian.irib.ir

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Everything you need to know that the media is not telling you...

Stefan Molyneux, host of Freedomain Radio - and winner of the 2012 Liberty Inspiration Award - breaks down the unspoken facts about the end of freedom, opportunity and trade in the modern United States. There will be no economic recovery, prepare yourself accordingly.

Freedomain Radio is the largest and most popular philosophy show on the web - http://www.freedomainradio.com

To support the show, please donate at http://www.fdrurl.com/donate

Sources: http://www.fdrurl.com/endus

Thanks to Brady Lacko for his amazing research.

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La vittima è Erika Anna Avrai, una donna rumena di 42 anni.

La donna era andata dal medico curante che le aveva prescritto un antibiotico. Il sospetto è che l'iniezione è stata fatta per via endovenosa e non intramuscolare. Sul caso è stata aperta un'inchiesta.

I carabinieri hanno trasmesso una prima informativa al magistrato inquirente, che dovrà anche stabilire se dopo aver acquistato il medicinale in farmacia, la rumena se lo sia somministrato da sola, o se sia ricorsa all'aiuto di qualcuno, che ha poi commesso il tragico errore. I primi a soccorrerla sono stati alcuni passanti, poi è arrivato il medico curante e subito dopo un'ambulanza del 118. Per la donna, però, non c'era più nulla da fare.

Fonte: informasalus.it

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By Admins (from 27/03/2013 @ 01:05:45, in it - Video Alerta, read 1909 times)

Il rimborso IMU di Berlusconi un reato altro che bufala

Perchè abbiamo lanciato questa azione ?

Tanto per cominciare abbiamo deciso di sensibilizzare l'opinione pubblica relativamente al funzionamento del sistema monetario.

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La legge sugli assegni bancari è incostituzionale: favorisce l’usura e vessa i cittadini con il bollettino dei protesti.

La situazione della Banca d’Italia e del sistema bancario quindi è identica a quella del CITTADINO che sottoscrive assegni "senza provvista": la Banca d’Italia emette titoli di credito solo apparenti in quanto privi della dovuta "provvista".

La differenza sta in un solo fatto e cioè che il CITTADINO, che è comunque il proprietario del valore monetario, è protestato, denunciato, processato e condannato alla reclusione ed all’ammenda, ed alla interdizione dall’emettere assegni ed alla pubblicazione della sentenza su tutti i giornali, il tutto in virtù della Legge 15.12.1990 N° 386 "Nuova disciplina sanzionatoria degli assegni bancari".

Il CITTADINO per avere emesso un simbolo monetario "senza provvista" diviene un criminale, mentre la Banca d’Italia ed il sistema bancario si arricchiscono proprio con l’emissione di simboli monetari "senza provvista".
Il tutto in danno del CITTADINO e per effetto dell’inversione del diritto di proprietà, violando così l’art. 832 C.C., il quale statuisce: "Il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico".

Si pone pertanto la questione di legittimità costituzionale della legge istitutiva degli assegni e di tutte le leggi relative agli stessi, in quanto violano l’art.832 C.C: in relazione agli artt. 3 e 42 della Costituzione Italiana.
La Banca d’Italia non può e non deve avere un trattamento difforme dagli altri cittadini della Repubblica (persone fisiche e persone giuridiche).

La legislazione in atto crea disparità di trattamento.
Partendo dal principio che il valore monetario appartiene alla collettività e non al sistema bancario nulla è dovuto al sistema bancario in linea di capitale, perché esse detengono illegittimamente la titolarità della moneta, essendosi il sistema bancario indebitamente appropriato del valore monetario che è di proprietà della collettività nazionale di cui il sistema bancario dovrebbe essere il cassiere.

Il sistema bancario approfittando della pubblica fede, ha compiuto un colpo di mano facendo credere alla collettività nazionale che la Banca d’Italia è la proprietaria del valore monetario e ciò perché può stampare migliaia di metri cubi di carta senza controvalore, dichiarando di essere proprietario di milioni di miliardi.

Nulla è dovuto a titolo di interessi, perchè essi sono applicati sulla proprietà della collettività, il sistema bancario non solo si è appropriato del valore monetario ma ha venduto e continua a vendere il bene altrui mostrandosi proprietario, mentre è un usurpatore che ha trasformato il proprietario in debitore.

Le leggi sugli assegni sono il frutto perverso della inversione del diritto di proprietà del valore monetario insito in tutti i simboli monetari (carta moneta, assegni, assegni circolari, carte di credito), in quanto il diritto di proprietà spetta alla collettività nazionale.
Con la legge sugli assegni si è violato il diritto fondamentale della parità fra cittadini sia sotto forma di persone fisiche sia sotto forma di persone giuridiche.
La Banca d’Italia ed il sistema bancario possono emettere indiscriminatamente carta moneta e assegni "senza provvista" senza subire alcuna restrizione legale né denuncie o processi o la gogna della pubblicità negativa o l’interdizione.

Il CITTADINO, pur proprietario del valore monetario, di cui egli ha impregnato il simbolo monetario, di valore, essendo stato espropriato del diritto di proprietà del valore monetario, allorché emette un simbolo monetario quale l’assegno "senza provvista ", è protestato.
Gli artt. 46, 50, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 124, 125 del R.D. 1736 del 1933 e gli artt. 1, 2, 3, 5, 6, 7 della Legge 386 del l990 violano l’art. 1 della Costituzione, perché essi negano il principio costituzionale che la Repubblica è fondata sul lavoro.

Il protesto, la conseguente condanna e l’interdizione ad emettere assegni costituisce un ostacolo alla piena realizzazione del dettato costituzionale: è mortificato il principio del lavoro come fondamento della Repubblica. Si protegge così il grave fenomeno dell’usura.
Il CITTADINO in difficoltà è costretto a ricorrere all’usura per evitare il protesto, che gli amputa le gambe e gli toglie il lavoro.

Il CITTADINO protestato non solo perde la possibilità di un lavoro, ma perde la dignità e la sovranità, perché non è più libero di agire.
Se non ha un lavoro da dipendente, non potrà svolgere nessun lavoro autonomo artigianale o commerciale, perché il protesto lo pone in una condizione di soggezione e di rigetto da parte dell’intera collettività.
Se si tiene conto che i protestati in Italia sono ormai circa 15.000.000= (quindicimilioni), la Repubblica, anziché essere fondata sul lavoro, è fondata sul protesto.
Il lavoratore CITTADINO, che ha perduto il lavoro a causa del protesto, è un CITTADINO che ha perduto la sovranità.
Il protesto e le conseguente ad esso legate tutelano il CITTADINO contro un altro CITTADINO e la Repubblica tutela con norme imperative un CITTADINO contro un altro.
Una questione civilistica fra cittadini diventa una questione di tutela penale della Repubblica a favore di una parte contro un’altra creando così due classi di cittadini l’una contro l’altra.

Il CITTADINO è aggredito due volte:

a) da un altro CITTADINO in virtù dell’art. 55 R.D. 21.12.1933 n. 1736 ha un titolo esecutivo che è l’assegno, il quale è un titolo cartolare, nel quale è insito il diritto della controparte: l’assegno di per se stesso anche senza il protesto è un titolo esecutivo equiparato ad una sentenza passata in giudicato e contro tale titolo esecutivo il CITTADINO debitore nulla può opporre e, comunque, anche in caso di opposizione l’esecutorietà non può essere sospesa salvo il caso di gravi motivi e soltanto dietro cauzioni (artt. 56 e 57 RD. 1736 del 1933);

b) dalla Repubblica, che ha creato norme imperative di carattere penale a tutela non della Repubblica stessa, ma di un CITTADINO già ampiamente tutelato civilisticamente contro un altro CITTADINO, che è così punito ripetutamente:

  • con l’esecuzione civilistica;
  • con il protesto, che ne fa un appestato con la pubblicazione del nome sul famigerato bollettino;
  • con il processo penale, la condanna e le pene accessorie dell’interdizione e della pubblicazione della sentenza su giornali nazionali.

Il principio dell’art. 3 della Costituzione Italiana sull’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge indipendentemente dalle "condizioni personali e sociali" è pertanto ignorato. Vi è un CITTADINO (il creditore) superprotetto ed un CITTADINO (il debitore) crocifisso.
Il secondo comma dell’art. 3 della Costituzione è violato laddove stabilisce che "è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli d’ordine economico e sociale, che, limitando, di fatto, la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica e sociale del Paese".

La Repubblica non rimuove gli ostacoli d’ordine economico e ne crea altri allo sviluppo della persona umana e alla partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione sociale del Paese.

La Repubblica avrebbe dovuto e dovrebbe astenersi da creare situazioni punitive e repressive in danno di una parte e a favore dell’altra.

La Repubblica non dovrebbe entrare nei rapporti civilistici, che nascono dall’autonomia negoziale privata. l’assegno è una promessa di pagamento, che, se non è rispettata, provoca l’esecuzione mobiliare o immobiliare o addirittura istanza di fallimento se il promittente è un imprenditore.

Sarebbe sufficiente la semplice constatazione della gravità delle azioni civilistiche, di cui dispone il creditore per non andare oltre.

La Repubblica si schiera con il CITTADINO forte e finisce di uccidere il CITTADINO debole, ponendolo così nella condizione di non lavorare più, di essere respinto dal sistema bancario e creditizio e di essere mortalmente abbracciato soltanto dall’usura.

Le norme in oggetto violano altresì l’art. 2 della Costituzione: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale".

Con il protesto e le relative conseguenze la Repubblica non garantisce e nega al CITTADINO debitore i diritti inviolabili dell’uomo e gli nega la solidarietà politica economica e sociale, affossandolo e gettandolo nel ghetto. La Repubblica può garantire i diritti inviolabili dell’uomo soltanto rispettandolo come persona e persona umana; senza umiliarlo e senza parteggiare per alcuno dei cittadini contro altri e, quando la materia è deferita all’autonomia negoziale privata, deve lasciare all’autonomia dei cittadini la regolamentazione.

Le norme in esame violano l’art. 4 della Costituzione laddove si legge che "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto".

La Repubblica dovrebbe dare un lavoro a tutti ma ciò non è possibile; deve creare le condizioni perché il diritto al lavoro sia effettivo e questo è possibile.
Con il protesto e le conseguenze ad esso connesse non si creano certo le condizioni necessarie per rendere effettivo il diritto al lavoro, anzi la Repubblica con tali leggi non crea le condizioni volute dall’art. 4., fa il contrario: distrugge le poche possibilità in mano a quei cittadini, cui deve costituzionalmente garantire il diritto al lavoro.
Le norme in esame violano l’art. 35, I° comma, della Costituzione: "La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni".
E’ il lavoratore autonomo ad essere esposto ai rischi del protesto.

Il legislatore Repubblicano ha avuto un atteggiamento discriminatorio: da un lato ha prodotto una forte ed abbondante legislazione protettiva dei lavoratori subordinati in applicazione della Costituzione mentre è sufficiente vedere le leggi in esame per rendersi conto come il legislatore abbia represso i lavoratori autonomi. La Repubblica non tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni.

Le leggi in esame violano altresì l’art. 41, I° comma, della Costituzione: "L’iniziativa economica privata è libera". La libertà dell’iniziativa economica privata risiede nella possibilità di ogni lavoratore autonomo di avere a disposizione ogni e qualsiasi mezzo economico o mezzo strumentale al fine di produrre.
L’intervento repressivo della Repubblica con il protesto e con il processo penale a favore di una parte privata contro un’altra parte privata limita la libertà dell’iniziativa privata, anzi la uccide, perché il "protestato" è un morto civile.

Il sistema bancario chiude le porte al CITTADINO protestato, gli è impedito di lavorare e quindi di vivere.
A1 II° comma dell’art. 41 della Costituzione si afferma che "L’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana".
La Repubblica consente l’esistenza di leggi repressive come quelle in esame, non è l’iniziativa economica privata ad essere in contrasto con l’utilità sociale o a recare danno alla sicurezza, alla libertà alla dignità umana, ma al contrario le leggi in esame sono in contrasto con l’utilità sociale e recano danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

Il lavoratore autonomo, titolare dell’iniziativa economica privata, nel dignitoso tentativo di creare ricchezza sociale, si ritrova con il protesto, teso a tutelare la promessa di pagamento, l’interesse del creditore di essere soddisfatto, a vedere soppressa la sua libertà di iniziativa economica e mortificata per sempre la sua dignità umana.

Al III° comma dell’art 41 della Costituzione si legge: "La legge determina i programmi e i controlli opportuni, perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali".
Le leggi in esame non determinano né i programmi nè i controlli opportuni, anzi fanno l’esatto contrario, perché affossano i programmi dei lavoratori autonomi, che non rispettano anche per una volta, anche per mala sorte. la loro promessa di pagamento.

L’attività economica privata non è indirizzata e coordinata a fini sociali: è mortificata e condotta alla distruzione Per quanto sopra esposto le violazioni costituzionali sono evidenti: la Repubblica deve garantire a tutti i cittadini il diritto al lavoro e non soltanto dei lavoratori subordinati.

Se hai subito protesti, nonostante la tua buona volontà, lotta con noi per migliorare le cose e riappropriarti dei tuoi diritti costituzionali.

Fonte: associttadini.org

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Henry Rollins is an American singer-songwriter, spoken word artist, writer, comedian,publisher, actor, and radio DJ.After performing for the short-lived Washington D.C.-based band State of Alert in 1980, Rollins fronted the California hardcore punk band Black Flag from August 1981 until mid-1986. Following the band's breakup, Rollins soon established the record label and publishing company 2.13.61 to release his spoken word albums, as well as forming the Rollins Band, which toured with a number of lineups from 1987 until 2003, and during 2006.

Since Black Flag, Rollins has embarked on projects covering a variety of media. He has hosted numerous radio shows, such as Harmony in My Head on Indie 103, and television shows such as The Henry Rollins Show, MTV's 120 Minutes, and Jackass. He had a recurring dramatic role in the second season of Sons of Anarchy and has also had roles in several films. Rollins has also campaigned for various political causes in the United States, including promoting LGBT rights, World Hunger Relief, and an end to war in particular, and tours overseas with the United Service Organizations to entertain American troops.

 

Directed / Produced by
Jonathan Fowler and Elizabeth Rodd

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Now Colorado is one love, I'm already packing suitcases;)
14/01/2018 @ 16:07:36
By Napasechnik
Nice read, I just passed this onto a friend who was doing some research on that. And he just bought me lunch since I found it for him smile So let me rephrase that Thank you for lunch! Whenever you ha...
21/11/2016 @ 09:41:39
By Anonimo
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21/11/2016 @ 09:40:41
By Anonimo


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