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 Trilingual World Observatory: italiano, english, română. GLOBAL NEWS & more... di Redazione
   
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
By Admin (from 07/08/2010 @ 13:05:52, in it - Video Alerta, read 2991 times)

Reduce da una lunga missione umanitaria in Africa, il sacerdote Carlo (Carlo Verdone) torna a Roma pieno di dubbi ed incertezze. Tuttavia dovrà affrontare una situazione familiare del tutto particolare: il padre (Sergio Fiorentini) si è appena sposato con la sua badante moldava Olga e i fratelli Beatrice (Anna Bonaiuto) e Luigi (Marco Giallini) sono convinti che la donna sia interessata soltanto agli averi del marito.
Nella tragicomica vicenda si inserisce anche Lara (Laura Chiatti), la trasgressiva figlia di Olga.

Nel vasto panorama della commedia italiana, il regista e attore Carlo Verdone si conferma figura fondamentale nel mettere in scena storie e situazioni che necessitano di una certa riflessione ancor prima della naturale ilarità arrecata dai canoni e dagli obiettivi dichiarati del genere. Con un certo stile di posa che caratterizza l’intera filmografia di Verdone, ne nasce una vicenda intimamente familiare e paradossalmente tragicomica, dove si discute di varie tematiche sfaccettate e molto attuali.

Carlo è un personaggio in conflitto con se stesso, dotato di una certa integrità ma pervaso da dubbi e paure inerenti il ruolo che ricopre, il sacerdote missionario. Il suo ritorno dall’Africa appare traumatico, poiché ove egli s’aspettava calore e serenità trova soltanto complicazioni e novità sconcertanti, dovute al matrimonio del padre con la badante Olga.

Qui si pone subito un primo tema caldo della società odierna, cioè l’inserimento di donne straniere immigrate in Italia e desiderose di sistemarsi in famiglie benestanti che possano garantir loro un certo tenore di vita a scapito del reale sentimento provato per il consorte. Ne deriva nel film una guerra testamentaria che coinvolge inevitabilmente la prole del pensionato, formata da personaggi indubbiamente pittoreschi, sui quali indugia non poco la cinepresa diretta da Verdone: Beatrice, interpretata da una bravissima Anna Bonaiuto, è una psicologa frustrata dai metodi sbrigativi e con una figlia adolescente complessata; Luigi è un agente di borsa dalla vita sregolata e con il vizietto della cocaina.

L’unico in grado di riportare una qualche forma di ordine sociale sembra essere Carlo, che però è solo in questo arduo tentativo. Verdone circonda il suo protagonista di persone che non richiedono il suo consiglio né risultano capaci di ascoltare le sue problematiche, dimostrando esse un egoismo innato che suscita quasi compassione. In più il backround della città romana è sempre stato nei film dell’attore piuttosto ostile, con comparse alquanto incisive che mostrano le consuetudini e l’arroganza di una società non più in grado di intervenire con sensibilità e senso del dovere, palesando a rinforzo di tale tesi un accento dialettale, “burino”, aggressivo quanto patetico.

Nel prologo introduttivo, il sacerdote Carlo parla indirettamente allo spettatore eleggendolo ad unico elemento, sebbene extra filmico, capace di comprenderlo. Egli è un uomo in crisi, su cui grava una missione che ritiene più grande di lui e con una fede messa in discussione.
Ciò nonostante, Verdone non vuole addentrarsi in questioni eccessivamente escatologiche e a tale proposito non parla di religione né di cariche ecclesiastiche. La figura sacerdotale messa in scena può apparire un po’ blanda, tuttavia in essa sono presenti tutti i valori e i pensieri propri di un ruolo così profondamente peculiare.

Come in ogni lavoro del regista che si rispetti, entra inevitabilmente una sorta di alter ego del protagonista: come successe in “Sono pazzo di Iris Blond”, compare la misteriosa e trasgressiva femme fatale, Lara, impersonata da un’ottima Laura Chiatti, bellissima e perfettamente in parte. Una presenza femminile libertina e così distante da Carlo sconvolge letteralmente il modo di porsi dell’uomo, che inizia a riflettere sulla sua carica religiosa e sulla sua adeguatezza, il sentimento amoroso pare cominciare a prendere il sopravvento.

Il buonismo sincero dimostrato con coscienza dai caratteri di Verdone può confondersi con l’ingenuità di un candido, poiché per il regista romano risulta essenziale raccontare con guanto di velluto, racconto che sia dolcezza ma anche determinazione drammatica ancor prima che comica, da ricercare e trovare nei suoi codici di messa in scena. Tra gag divertenti ma alquanto sobrie e sequenze burlesche, la storia approda ad un giusto finale, sebbene il processo risolutivo si possa soltanto intuire. ( Fonte: cinemalia.it)

Autore della recensione: Samuele Pasquino

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Al termine della missione di valutazione a Bucarest, gli esperti del Fondo Monetario Internazionale e della Commissione Europea a Bucarest hanno annunciato che la Romania ha adempiuto agli obblighi stabiliti con l’accordo stand-by firmato nel 2009 e che non sono necessari cambiamenti più duri di politiche economiche. Di conseguenza, la Romania riceverà a settembre circa 2 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi dalla CE destinati al finanziamento del deficit, e 900 milioni dal Fmi alla Banca centrale, per consolidare la riserva valutaria e mantenere il corso di cambio. Gli esperti del Fmi e della CE hanno raccomandato alle autorità di Bucarest di proseguire le riforme nella previdenza sociale e la ristrutturazione delle aziende di stato. Inoltre, Bucarest deve adottare subito la legge sulla retribuzione unica nel sistema pubblico e quella delle pensioni, e ridurre gli arretrati. Criticato, invece, lo scarso impiego dei fondi europei, vera trasfusione benefica per l’economia. D’altra parte, il Fmi ha rivisto verso il basso la prognosi di crescita economica per il 2010, anticipando una contrazione dell’1,9% del PIL, rispetto allo 0,5% previsto prima.

La Banca Nazionale Rumena ha deciso questa settimana di mantenere l’interesse di politica monetaria al 6,25% nonchè il livello dei tassi delle reserve minime obbligatorie appliccabili ai passivi in lei e valuta. La decisione di mantenere l’interesse non ha colto di sorpresa gli analisti, che la ritengono normale, dato l’aumento dell’inflazione provocato dalla crescita dell’IVA. Nel futuro, essi non escludono però la possibilità che la Banca Nazionale riprenda l’aumento dell’interesse di politica monetaria. Il governatore della Banca centrale, Mugur Isarescu, ha presentato il Rapporto sull’inflazione per il 2010. La Banca ha rivisto la prognosi dell’inflazione dal 3,7 al 7,8% fino alla fine dell’anno, in seguito all’aumento dell’IVA. Motivo per cui si stimano anche rincari dei prezzi del 3%.

La Francia riprende il discorso sull’integrazione dei rom. Il segretario di stato agli Affari Europei, Pierre Lellouche, ha dichiarato che Bucarest potrebbe pagare il modo inefficace di gestione di questo problema con la perdita dei fondi europei, che ammontano a 20 miliardi di euro fino al 2013. Il monito avviene a pochi giorni dopo che la Francia aveva placato i toni nel problema dei clandestini rom residenti sul suo territorio e contro i quali ha annunciato di recente misure severe, quali l’espulsione, ma anche all’indirizzo dei Paesi di origine. L’intento di Parigi di smantellare metà dei campi nomadi e di rimpatriare quasi subito i rom della Romania e Bulgaria che comettono reati, ha generato le critiche dell’opposizione e le proteste delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Il dovere di integrare gli etnici rom spetta prima ai Paesi di origine, e stati quali la Francia hanno solo l’obbligo di offrire assistenza, ha spiegato Lellouche. Il segretario di stato francese ha sottolineato che Parigi sta costruendo un partenariato con Bucarest e ha salutato la nomina, in Romania, di un segretario di stato al Ministero del Lavoro incaricato al reinserimento dei rom.

La Romania ha aggiunto un nuovo tassello sulla lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Il monastero Sucevita (nord) è stato inserito nella lista dei 900 siti di eccezionale valore universale di 148 Paesi. Il pezzo forte del Monastero è la Chiesa della Risurrezione, con dipinti interni ed esterni risalenti ai secoli XV-XVI, tra i meglio conservati fra il gruppo di monasteri della Bucovina, nel nord della Romania, gia’ inclusi nel patrimonio UNESCO. Sul lato settentrionale della chiesa di Sucevita, che abbina il gotico al bizantino e a elementi delle antiche chiese di legno della Moldavia, spicca “La Scala delle Virtù”, che raffigura la lotta tra il bene e il male. Inoltre, nella lista del patrimonio mondiale Unesco, la Romania vanta la Riserva della Biosfera del Delta del Danubio (sud-est), il complesso di villaggi e chiese fortificate della Transilvania (centro), il Monastero di Horezu (sud), le cittadelle daciche di Orastie (centro-ovest), le chiese di legno del Maramures (nord) e il centro storico della cittadella medioevale di Sighisoara (centro).

Dopo un breve periodo di respiro, in Romania tornano le allerte di maltempo, afa e inondazioni. Nel sud-ovest la gente si confronta con nubifragi, temporali e inondazioni, che hanno provocato in varie località l’interruzione dell’energia elettrica, danni alle abitazioni, ingorghi nel traffico. Nell’altra metà del paese domina l’afa eccessiva, con temperature che superano spesso i 35-36 gradi. A causa del caldo e dell’elevatissima umidità, molte persone sono svenute per strada e altre migliaia hanno chiamato il pronto soccorso. I medici hanno consigliato cautela alle persone che vivono nelle zone meridionali e orientali, per l’elevato grado di radiazioni. A causa del caldo la Ferrovie Romene hanno imposto restrizioni di velocità per i treni che percorrono queste regioni.

Fonte: rri.ro

WIE VAN DE DRIE

Sofi Iveta Julia Gordon
Sofi | Iveta | Julia
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By Admin (from 08/08/2010 @ 12:48:41, in en - Video Alert, read 2135 times)

Scrubs is an Emmy and Peabody Award-winning American situation comedy/comedy-drama created by Bill Lawrence and produced by Touchstone Television that premiered on NBC. Theme of Scrubs focuses on the professional and personal lives of several characters working at Sacred Heart Hospital, a fictional teaching hospital. It uses first-person narration, verbose characters, segues between subplots, fast pace, and surreal escapism counterpointed by poignant pieces where the characters address how doctors deal with real issues relating to the practice of medicine and their personal lives.

Source: watchshowsonline.tv

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By Admin (from 08/08/2010 @ 13:05:58, in it - Osservatorio Globale, read 1369 times)

Questa estate 6 italiani su 10 non andranno in vacanza. Chi rinuncia e' il 58% dei nostri connazionali, contro il 42% che ha invece deciso di partire.

Secondo i dati di una recente indagine del Censis, a partire sono soprattutto i giovani (18-34 anni: 53,6%), meno gli anziani (65 anni e oltre: 37%), soprattutto i residenti del Nord-Ovest (54,8%) e del Nord-Est (42,6%), meno al Sud (30,8%). Il dato di chi prevede di partire si alza ancora tra le coppie con figli (48,6%) e tra i residenti delle grandi citta' (il 45,7% nei centri con oltre 150mila abitanti).

Anche il livello economico delle famiglie conta: se solo il 17,9% di quelle con redditi bassi si permettera' una vacanza, il dato sale al 46,1% tra il ceto medio e al 69,9% tra quanti dispongono di redditi elevati.

In base alle previsioni del Censis, l'11,5% degli italiani effettuera' una vacanza lunga in Italia, il 23,6% un soggiorno breve entro i confini nazionali, il 2,6% una vacanza lunga all'estero e il 4,7% una breve oltre confine.

Rispetto alla scorsa estate, c'e' la tendenza a ridurre la durata del soggiorno, sia per i viaggi in Italia che all'estero. Aumentano solo le vacanze brevi entro i confini nazionali (si passa dal 18,1% al 23,6% degli italiani), mentre le vacanze lunghe in Italia passano dal 16,7% all'11,5%.

Fonte: asca.it

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By Admin (from 08/08/2010 @ 16:56:45, in it - Video Alerta, read 1526 times)

Bruno Michelucci è infelice. Insegnante di lettere a Milano, si addormenta al parco, fa uso di droghe e prova senza riuscirci a lasciare una fidanzata troppo entusiasta. Lontano da Livorno, città natale, sopravvive ai ricordi di un'infanzia romanzesca e alla bellezza ingombrante di una madre estroversa, malata terminale, ricoverata alle cure palliative. Valeria, sorella spigliata di Bruno, è decisa a riconciliare il fratello col passato e col genitore.

Precipitatasi a Milano alla vigilia della dipartita della madre, convince Bruno a seguirla a Livorno e in un lungo viaggio a ritroso nel tempo. Le stazioni della sua “passione” rievocano la vita e le imprese di Anna, madre esuberante e bellissima, moglie di un padre possessivo e scostante, croce e delizia degli uomini a cui si accompagna senza concedersi e a dispetto delle comari e della provincia. Domestica, segretaria, ragioniera, figurante senza mai successo, Anna passa attraverso i marosi della vita col sorriso e l'intenzione di essere soltanto la migliore delle mamme. A un giro di valzer dalla morte, sposerà “chi la conosceva bene” e accorderà Bruno alla vita.

Č cosa nota ma è bene ribadirlo. Se si cerca un erede convincente della grande tradizione della commedia all'italiana, quello è indubbiamente Paolo Virzì. Lo è per attitudine, scrittura, sguardo. Per la modalità di immergersi nell'anima vera e nera del nostro paese, producendo affreschi esemplari e spaccati sociologici precisi.

Archiviata la Roma dei call center e della solidarietà zero (Tutta la vita davanti), il regista livornese torna in provincia con una commedia drammatica e col professore depresso di Valerio Mastandrea, che spera un giorno di “ingollare” quella madre che non va né giù né su ma che ugualmente suscita un'irresistibile attrazione.

Indietro nel tempo e al centro del film c'è allora una mamma, l'affettuosa e “disponibile” Anna di Micaela Ramazzotti, idealmente prossima alla Adriana di Antonio Pietrangeli (Io la conoscevo bene), sedotta dalle persone e dagli avvenimenti ma trattenuta e contenuta dall'amore filiale. Se Adriana fosse sopravvissuta alle malignità di un cinegiornale e a un volo dalla finestra della sua camera, avrebbe adesso due figli e un cancro nella Livorno e nel cinema di Virzì.

Perché Anna, mamma negli anni Settanta, è come Adriana vittima del torpore psicologico della provincia e della diffusa incomprensione maschile, da cui non sono immuni il figlio e il marito. A interpretarla nel tempo presente e nel letto di un hospice, centro di accoglienza e ricovero per malati terminali, è appunto Stefania Sandrelli, che trova per il suo personaggio (tra)passato un destino più dolce.

La prima cosa bella nel film di Virzì è proprio il personaggio di Anna che, libera e priva di pregiudizi, vive in uno stato di perenne disponibilità nei confronti della vita, offrendo agli uomini quello che può e ai figli quello che sente.

Dotata di un'autenticità insolita e una femminilità impropria in un mondo di persone “normali”, Anna è insieme amata e invisa al figlio, che ripudia il candore scandaloso della madre e trova rifugio senza pace nella fuga.

Rientrato suo malgrado nella vita di provincia come un adolescente dopo l'ennesima evasione, Bruno indaga un'unità difficile da trovare dentro i silenzi e il dolore compresso.

La famiglia rappresenta allora il cuore della commedia, condita con robuste iniezioni di popolarità e ghiotte cadenze toscane, dentro il quale ci tuffa e si tuffa il figlio dolente di Mastandrea, incontrando i fantasmi del passato e contrattando il proprio posto nel mondo.

La prima cosa bella si appoggia su un coro di attori efficaci nel sapere stare dentro e fuori i personaggi, finendo per dare forma a una felice e insieme scriteriata idea di famiglia. Dalla meravigliosa inadeguatezza di Mastandrea deriva poi l'equilibrio tra ironia e malinconia che è la cifra di una commedia colma di sentimenti e spoglia di sentimentalismi. ( Fonte: cinemalia.it)

Autore della recensione: Marzia Gandolfi

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By Admin (from 09/08/2010 @ 09:02:21, in it - Osservatorio Globale, read 1493 times)

Crolla del 20 per cento la produzione di grano in Russia per effetto de caldo e della siccità che hanno colpito anche le altre coltivazioni costringendo il centro dell'ex impero sovietico ad estendere il bando alle esportazioni in aggiunta al grano e alla farina anche al riso, l'orzo, avena e mais per garantirsi adeguate riserve interne, dal 15 di agosto alla fine dell'anno. La Coldiretti sottolinea che mentre nelle capitale russa si soffre per lo smog, nelle campagne si contano i danni provocati dal fuoco e dall'ondata eccezionale di caldo.

La maggioranza delle perdite - precisa la Coldiretti - sono dovute alla siccità ma gli incendi che si sono diffusi anche nelle campagne fanno temere ulteriori perdite di produzione. Per far fronte all'emergenza il premier Vladimir Putin - prosegue la Coldiretti - si e' impegnato a fornire aiuti per 10 miliardi di rubli (335 milioni di dollari) e prestiti per 25 miliardi al settore agricolo. Dopo il crollo dell'impero sovietico le imprese agricole pubbliche sono state privatizzate con un aumento della produttività che - precisa la Coldiretti - ha fatto del mercato del grano sovietico un punto di riferimento a livello internazionale anche per gli elevati volumi di esportazione che sono stati pari a 21,4 milioni di tonnellate nel 2009, pari a oltre cinque volte la produzione italiana di grano tenero. La situazione in Russia ha acceso le speculazioni sul mercato internazionale con l'aumento dei prezzi di mais, orzo, riso e soprattutto del grano che in quasi due mesi è aumentato del 60 per cento facendo registrare il piu' rapido incremento degli ultimi trenta anni. La chiusura settimanale di venerdì è stata però in calo dell'8 con le quotazioni del grano per consegne a dicembre 2010 che sono scese a 7,54 dollari a bushel (0,21 euro al chilo) al Chicago Board of Trade, dove - conclude la Coldiretti - sono ora puntati gli occhi per la ripesa settimanale delle contrattazioni di oggi.

Fonte: apcom.it

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Il 28 luglio 2010 è stata una giornata storica per il movimento internazionale che da anni si batte per il riconoscimento del diritto umano all'acqua. All'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York è stata ufficialmente presentata da parte di almeno 23 co-patricinatori degli Stati membri e dal Governo della Bolivia una risoluzione intitolata "Il Diritto Umano all'Acqua e all'igiene" che appunto ieri è stata approvata con 122 voti a favore, 41 astenuti e 0 contrari.

 

L'acqua quindi è un "Diritto fondamentale, essenziale per il pieno esercizio del diritto alla vita e tutti i diritti umani". Il testo della risoluzione invita gli Stati membri e le organizzazioni internazionali a fornire risorse finanziarie, a rafforzare le competenze e trasferire tecnologie  in particolare per i Paesi in via di sviluppo. L'obiettivo è quello di aumentare gli sforzi per "fornire acqua pulita, sicura, servizi igienici accessibili e alla portata di tutti". La risoluzione, nella sua parte introduttiva, riporta quelli che soni i dati, purtroppo noti, ripetuti nella circostanza dal rappresentante della Bolivia «Una persona su  otto non ha accesso all'acqua potabile sul nostro pianeta. La mancanza di accesso all'acqua e alle strutture igienico-sanitarie provoca la morte di tre milioni di persone all'anno. 1,5 milioni di bambini muoiono ogni anno di diarrea, e un terzo di questi decessi potrebbero essere evitati attraverso la creazione di servizi igienici adeguati».

 

Anche se non ci sono stati voti contrari questa risoluzione non ha convito proprio tutti. Stati Uniti, Canada, Regno Unito, l'Australia e la Turchia ad esempio si sono astenuti: a loro avviso la risoluzione potrebbe minare l'iter in corso a Ginevra presso il Consiglio dei Diritti Umani (pare per incongruenze tra i due testi) per costruire un consenso sui diritti legati all'acqua. In realtà probabilmente l'"impegno" è stato ritenuto troppo cogente, ma c'è anche chi si è astenuto per motivi opposti come ad esempio i Paesi Bassi che hanno ritenuto la risoluzione non insistesse abbastanza sulla responsabilità degli Stati nei confronti dei loro cittadini in materia d'accesso all'acqua e alle strutture igienico-sanitarie. L'Assemblea generale ha poi accolto con favore la decisione del Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite di richiedere un esperto indipendente, che dovrà presentare una relazione annuale in cui indicare i principali problemi nella realizzazione del diritto all'acqua potabile, le carenze sui servizi igienico-sanitari e il loro impatto sulla raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (in particolare Obiettivo n°7). L'esperto, individuato in Catarina de Albuquerque, ha il compito di stabilire un dialogo con i governi, le Nazioni Unite, il settore privato, gli enti locali, le organizzazioni della società civile e istituzioni accademiche.

 

Vedremo se già dai  prossimi appuntamenti, a partire da quello di settembre sugli Obiettivi del Millennio per arrivare fino al Forum mondiale dell'acqua, previsto per marzo 2012 a Marsiglia, questa risoluzione politica molto importante, ma che non ha valore normativo, troverà ulteriore consolidamento. ( Fonte: www.greenreport.it)

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By Admin (from 09/08/2010 @ 13:24:22, in it - Scienze e Societa, read 1611 times)

ROMA. Il 40% degli italiani si considera abbastanza bravo a risparmiare quando organizza le proprie vacanze ed il 49% si dice addirittura molto bravo e capace di accaparrarsi tutti gli sconti e le migliori offerte disponibili. Ma la realtà sembra ben diversa. A rivelarlo è il portale Expedia che ha intervistato oltre 500 maggiorenni. La ricerca evidenzia però come gli italiani si caratterizzano per il minor numero di giorni a disposizione per i propri viaggi rispetto agli utenti delle altre nazionalità e per la disponibilità a spendere di più per singola notte di soggiorno in hotel.

I viaggiatori tricolori, sembrano quindi peccare di eccessiva fiducia nelle proprie capacità senza però impegnarsi troppo nell'attività di ricerca e valutazione delle soluzioni più convenienti. L'11% che confessa qualche difficoltà a riguardo, lamenta soprattutto la lunghezza e la difficoltà della ricerca delle migliori offerte all'interno dei siti, non sempre facilmente reperibili (49%). Si tratta di una problematica più sentita dalle donne (56%), rispetto al 39% degli uomini.

Interrogati sui più efficaci accorgimenti per riuscire a risparmiare nella prenotazione delle proprie vacanze, gli italiani identificano come soluzione ottimale nel 64% dei casi la prenotazione con maggiore anticipo (sebbene si distinguano in Europa per l'abitudine a prenotare molto sotto data, in media solo 25 giorni prima della partenza) e per il 61% l'attenta ricerca di offerte e sconti. Segue un 48%, che crede sia più conveniente partire in bassa stagione. A loro avviso le destinazioni più convenienti dell'estate 2010 saranno il mare europeo (39%), seguito dalle capitali europee (18%) e dalle destinazioni italiane (14%).

Fonte: americaoggi.info

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Pochi abitanti gentili, un paesaggio indeciso tra mare e montagna, alberi folti degni di una foresta e vegetazione mediterranea che profuma d’estate: sono questi gli ingredienti di Dolceacqua, componenti di una formula magica in grado di trasportare fuori dal tempo, lontani dal mondo. A popolare le case vecchie del borgo antico, fatto di sassi che sembrano rubati al fiume, ci sono poco più di 2 mila abitanti: forse per questo a Dolceacqua, paese ligure in provincia di Imperia, il silenzio è così dolce che si riesce ad ascoltare il gorgoglio del torrente.

Incastonata tra le vie del sale, la Provenza e il Mar Ligure, nel cuore splendido della Val Nervia, la cittadella medievale è infatti percorsa dall’omonimo torrente: su una riva il tempo è rimasto fermo, nella parte dell’abitato che gli abitanti locali chiamano Terra; su quella opposta, invece, si arrampicano le case più moderne del cosiddetto Borgo, lungo la strada che risale la valle.

Prima di arrivare in paese ci si immerge nel paesaggio tipico della Liguria: i gradoni lunghi e stretti carichi di uva, delimitati dai muretti a secco inventati dai contadini di una volta, si impreziosiscono di acini succosi che daranno un vino prelibato, il Rossese di Dolceacqua. Dopo aver attraversato la campagna si arriva in paese, dove un dedalo intricato di stradicciole, i cosiddetti “caruggi”, rivela da subito la funzione difensiva originaria. Le vie acciottolate si arrampicano verso monte o scivolano a valle, intrecciandosi o avventurandosi in stretti cunicoli ombreggiati. Quasi non ci si stupirebbe se si incontrasse un cavaliere, una fata o, nelle sere autunnali, una strega venuta dal bosco.

Le atmosfere tipiche del medioevo sono alimentate dalla presenza imponente del Castello Doria, in posizione dominante sul resto dell’abitato. All’inizio della sua storia, nel XII secolo, si trattava semplicemente di una torre circolare affiancata da un piccolo edificio che ospitava l’ufficio di guardia. Fu il signore locale Stefano Doria, nel XVI secolo, ad aggiungere un bastione speronato e due torri quadrate, e oggi il maniero si presenta diviso in due parti ben distinte: davanti i locali di servizio, le vecchie prigioni e i magazzini; dietro gli ambienti di rappresentanza e il cortile.

Il tessuto sassoso delle strade raggiunge anche diverse chiese suggestive, tra cui la Chiesa di Sant’Antonio Abate del XV secolo, arricchita all’interno dal pregiato polittico di Santa Devota realizzato da Ludovico Brea nel 1515. Da vedere anche la Chiesa di San Giorgio dell’XI secolo, con la cripta contenente le tombe della famiglia Doria; il Santuario dell’Addolorata e, per finire, le rovine del Convento dei Padri Agostiniani realizzato nel XVI secolo.

Un momento in cui Dolceacqua diventa ancor più suggestiva è la festa che si tiene il primo sabato dopo ferragosto: per l’occasione il borgo viene invaso da bancarelle e spettacoli musicali, ma il vero pezzo forte sono i fuochi d’artificio che esplodono nel buio e si specchiano nel torrente in un brulichio di bagliori. Un’altra importante manifestazione è la processione in onore di San Sebastiano, che si svolge la domenica più vicina al 20 di gennaio.

Un’ultima caratteristica irresistibile di Dolceacqua è il clima, di tipo cosiddetto mesomediterraneo. Nel mese più freddo dell’anno, gennaio, la temperatura media registrata si aggira intorno ai 7,6°C, mentre in quello più caldo, luglio, è di circa 22,3°C. Le precipitazioni sono moderate: mediamente piove 55 giorni all’anno e i mesi più colpiti sono ottobre e novembre, quando cadono circa 85 mm di pioggia.

Raggiungere il borgo non è difficile, qualunque mezzo di trasporto si scelga per gli spostamenti. Chi viaggia in auto deve percorrere l’Autostrada A10 Genova-Ventimiglia e uscire a ventimiglia o Bordighera. Da Ventimiglia bisognerà poi proseguire sulla SS Aurelia, quindi sulla Strada Provinciale al bivio per la Val Nervia, dopo Camporosso. Da Bordighera, invece, si continua in direzione Camporosso per poi seguire le indicazioni fino a Dolceacqua. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Ventimiglia, sulla linea Ventimiglia-Genova, mentre l’aeroporto internazionale più vicino è quello di Nizza, in Francia, a circa 50 km. ( Fonte:
 
www.ilturista.info)
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By Admin (from 09/08/2010 @ 15:57:29, in it - Video Alerta, read 2360 times)

Jack, un ex marine, viene inviato insieme a una spedizione sul pianeta Pandora, abitato da una razza umanoide e ricco di risorse minerarie. La popolazione locale vive in completa empatia col pianeta e non ha mai avuto contatti con altri. Il piano degli scienziati è quello di infiltrare militari all'interno della popolazione indigena per poi prendere possesso del pianeta. Ma Jack, e alcuni altri si innamoreranno del luogo e della sua popolazione e cercheranno di impedirne la distruzione.

Ci sono diversi modi di approcciare al commento di un film del genere.
Il primo e sicuramente quello di maggiore rilievo, riguarda il comparto tecnico e la messa in scena complessiva. Ovvio che, dato il notevole dispendio di risorse, siamo di fronte a un lavoro tecnicamente perfetto. Non c'è nulla che non sia stato curato nel più piccolo dettaglio e, di conseguenza, niente è lasciato al caso. Il pianeta e i suoi abitanti sono il meglio che ci si possa, al momento, aspettare dall'accurato lavoro in computer grafica di un manipolo di grossi esperti senza praticamente nessun limite di budget.

La poesia sottesa al concetto di un pianeta in empatia coi propri abitanti ricorda i sogni nostalgici dei figli dei fiori e, in verità rapisce anche un pochino lo spettatore dal cuore non ancora indurito del tutto dalla realtà politica attuale. Inoltre le immagini hanno quel sapore magico e leggermente onirico, che regala il brivido in 3d del videogioco totale.

Insomma siamo dentro il sogno di una natura che ha vinto, prima di svegliarci a colpi di arma da fuoco e scoprire che era solo una vittoria temporanea. Gli americani e in particolare i militari si sa, amano l'ordine e le risorse di un pianeta non possono restare là dove sono originate, devono per forza entrare a far parte di un qualche progetto per arricchire qualcuno.

A questo punto si entra nel vivo della questione se sia lecito o meno aspettarsi qualcosa di più da un siffatto capolavoro tecnico.

Forse è pretendere troppo, ma una trama degna di questo nome ci sarebbe stata più che bene.
Però è anche vero che, di fronte a tale stupita meraviglia solo lo spettatore più insensibile e ingrato si sognerebbe di chiedere anche un senso al tutto. Gli sceneggiatori americani, che non sono mai tenuti in gran conto nella realizzazione di un film, in questo caso danno il peggio nel saccheggio di tutte, ma proprio tutte, le icone storiche e fantasmatiche della storia locale.

Abbiamo nell'ordine: cinquant'anni dopo L'invasione degli ultracorpi, un gruppo di ex marine che decide di far parte di un'esperimento il quale gli consentirà di possedere il corpo di un indigeno e fingere di essere lui, ovviamente col segreto intento di colonizzare il pianeta e impossessarsi delle risorse di cui è ricco. Vi ricorda nulla?

Poi c'è un'invasione a terra con gli elicotteri, stile Vietnam, con tanto di militari cattivi, manca solo la cavalcata delle valchirie e il napalm di prima mattina. La novità in questo caso è che dietro i militari ci sono le multinazionali.

Davvero una gran novità.

Inoltre c'è uno sterminio della popolazione indigena, inizialmente pacifica, che ricorda assai da vicino quello dei nativi americani, un nome carino per definire la popolazione indiana prima che venisse cacciata dalla sua terra e ridotta a sopravvivere nelle riserve. E infine un'esportazione massiccia di democrazia mai vista neanche in Iraq, col conseguente passaggio alle ruspe della foresta amazzonica locale.

I nativi vengono prontamente addestrati alla battaglia, di cui non sospettavano neanche l'esistenza prima di essere invasi, dall'americano buono che ha perso la sua identità abitando il corpo di un indigeno e frequentando una ragazza del posto. Residui di melassa avanzati dal Titanic infestano la parte centrale del film, che però si riprende alla grande nella battaglia finale a colpi di mitragliatrici e con un bel ritorno in grande stile dell'antico eco-vengeance.

Tutto qua. Sarebbe da considerarsi un peccato, se veramente fosse mai stato possibile pensare che una parte, anche piccola, di tutto quello che è stato speso per la realizzazione, potesse andare a uno sceneggiatore. Magari europeo. Uno non così ossessionato dalla storia americana da dover ancora una volta passarla in rassegna tutta per non dimenticare.

Sperando che la gente intanto si beva il fatto che, a volte, ci sono americani buoni che contravvengono agli ordini, in nome dell'amore per qualcosa di cui manco sospettavano l'esistenza: un pianeta pacifico.
Ma tant'è. Adesso se non vogliamo passare per i soliti guastafeste ci tocca dire che comunque il film è bellissimo e merita la visione, cosa del tutto vera. Ma purtroppo questo non esime lo spettatore dal provare una leggera rabbia di fronte all'ennesima presa per i fondelli, mascherata da sentimenti buonisti, e dal desiderio di mostrare l'altra faccia dell'America.

Quella che ha votato Obama. Ma che al momento sta con le braccia incrociate aspettando che i militari finiscano con le ruspe e con l'esportazione di democrazia residua dell'amministrazione precedente. ( Fonte: cinemalia.it)

Autore della Recensione: Anna Maria Pelella

Redazioneonline- Cinema e Spettacoli

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