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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 Avete mai prestato attenzione al modo in cui i gatti bevono il latte? Uno scienziato ci ha fatto caso e ne è rimasto tanto incuriosito da studiarlo scientificamente. Scoprendo che per bere i gatti sfruttano i principi di equilibrio della fisica. (Silvia Artana)
Che i gatti siano degli acrobati lo sanno tutti. Ma che il loro innato senso dell’equilibrio non li abbandona neanche quando “lappano” il latte è una novità. Ad affermarlo è un gruppo di ricercatori di MIT, Virginia Tech e Princeton University, tre delle principali e prestigiose università statunitensi che hanno unito i loro sforzi per scoprire che… gatti domestici e grandi felini per bere sfruttano il perfetto equilibrio tra due forze fisiche, l'inerzia e la gravità, che essi stessi creano nel liquido.
Lingua "a mestolo"
L’idea di studiare la meccanica della lappata è venuta a Roman Stocker, esperto di fluidodinamica, un giorno in cui stava osservando il suo gatto Cutta Cutta leccare il latte da una ciotola. Grazie a un filmato girato nel lontano 1940, Stocker già sapeva che per bere i gatti protendono verso il basso la lingua con la punta ripiegata all’indietro come una “J” maiuscola per formare una specie di mestolo. Il filmato mostrava che la punta era la prima parte della lingua a sfiorare il latte, ma non spiegava come il gatto facesse a ingerire il liquido.
Una cannuccia virtuale
Grazie a filmati ad alta velocità i ricercatori hanno scoperto che i gatti sfiorano la superficie del latte con la punta della lingua e poi la ritraggono velocemente, creando una colonna di liquido tra la superficie e la lingua in movimento. A quel punto “bevono” l’estremità superiore della colonna, che è il risultato di un perfetto equilibrio tra la gravità che spinge il liquido verso il basso e l’inerzia che tende a mantenerne invariato lo stato.
 I gatti, e più in generale tutti i felini, sanno istintivamente la velocità con cui muovere la lingua per ottenere questo bilanciamento di forze, così come conoscono il momento giusto per inghiottire il liquido. Se sbagliassero anche solo di una frazione di secondo, la gravità supererebbe l’inerzia e la colonna si romperebbe, ricadendo nella ciotola e lasciandoli letteralmente a bocca asciutta.
I gatti masticano matematica quando bevono
Il perfetto equilibrio tra inerzia e gravità che genera la colonna di liquido è stato descritto scientificamente da Stocker sviluppando un modello matematico che utilizza il numero di Froude, un numero adimensionale che esprime il rapporto tra la forza di inerzia, uguale al prodotto della massa di un corpo per la sua accelerazione, e la forza di gravità, pari al prodotto della massa di un corpo per la gravità che su di esso agisce. Utilizzando i dati empirici relativi alla velocità di movimento e al peso della lingua, i ricercatori hanno scoperto che per tutti i felini, di qualsiasi dimensione, il numero di Froude è sempre quasi esattamente uguale a 1, a conferma di un equilibrio perfetto.
Fonte: Focus.it
For some years now, NASA has been using what are called thermoelectric materials to power its space probes. The probes travel such great distances from our sun that solar panels are no longer an efficient source of power. So NASA imbeds a nuclear material in a radioisotope thermal generator, where it decays, producing heat energy. That energy is then converted by thermoelectric materials into the electricity that powers the space probe. The same technology is now being explored for more earthly applications, for example, to capture heat lost in the exhaust of automobiles to produce electricity for the vehicle.
Thermoelectric materials are a hot new technology that is now being studied intensively by researchers funded by the U.S. Department of Energy's Energy Frontier Research Centers. Oliver Delaire, a Shull fellow at ORNL, is part of such a collaboration, this one led by an EFRC at the Massachusetts Institute of Technology. Delaire uses neutron scattering and computer simulation to investigate the microscopic structure and dynamics of thermoelectric materials so that researchers can make them more efficient for new, energy-saving applications.
Thermoelectrics are adaptable for both heating and for cooling applications. These materials can convert low-grade heat that is wasted in an industrial process, or in the exhaust system of a vehicle, into electricity. Or they can transport heat from an external source of power and manipulate it to cool a surface.
But there are limitations in the materials themselves. "Right now the materials may be on the order of 10 percent efficiency," Delaire said. "If we can make them two or three times better, if we can get 30% efficiency, that would get people very excited, and it would be much more viable economically."
The researchers want to improve their understanding of phonons, the atomic vibrations that transport heat through thermoelectric materials. "Neutron scattering is unmatched in its ability to probe the atomic vibrations in the crystals," Delaire said. "This is one of the fundamental blocks in the process that we need to understand better."
At ORNL, Delaire and his collaborators are using the Time of Flight spectrometers at SNS-ARCS and CNCS-and the HB-3 Triple-Axis Spectrometer at the High Flux Isotope Reactor.
"The SNS instruments offer more power," Delaire said. "They can sample the whole parameter space very efficiently. They offer a unique opportunity in a single experiment to sample all the types of atomic vibrations, all the phonons inside the solid. And once we have this information, we can reconstruct the microscopic thermoconductivity, which is really the property we are trying to understand."
The single crystals are grown at ORNL. There are two high-temperature materials, PbTe (lead telluride) and La3Te4 (lanthanum telluride) for heat recovery and FeSi (iron silicide) for refrigeration applications. Single crystals offer advantages in neutron science. They can be measured on the TOF instruments at a series of orientations, each orientation giving a comprehensive data set. Combining these sets gives the researchers a complete picture, much like tomography.
"By doing this experiment using the high neutron flux here at SNS we are able to really map out the space, and that is really where the big advance is," Delaire said. "Previously we were only able to look at a few points in the space, and that is like looking with a flashlight. With the flux we have at SNS, we turn on the overhead lights and see the whole room all at once."
Once they have a view of the volume of data, the researchers then use the triple-axis spectrometer at HFIR to zero in and look at pinpoints of phonon vibrations in that region. Next, ab initio computational methods simulate the data that the instruments have generated. These simulations are based on quantum mechanics, which gives the researchers a direct comparison between the neutron science measurements and fundamental theory and theoretical predictions.
In 2010, the researchers uncovered an important coupling between thermal disorder and the electronic structure of FeSi. This type of coupling between thermal disorder and electronic structure at finite temperature could prove to be important in many materials, including thermoelectrics. The research involves a dozen investigators, including Delaire and David Singh, a solid-state theorist in materials science at ORNL. Samples are also contributed by researchers at Boston College. Delaire, Singh and some of the MIT researchers are involved in the computation.
Source: PhysOrg
More information: O. Delaire , et al. Phonon softening and metallization of a narrow-gap semiconductor by thermal disorder. Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America. PNAS March 22, 2011 vol. 108 no. 12 4725-4730
Brian C. Sales, et al. "Thermoelectric properties of FeSi and Related Alloys: Evidence for Strong Electron-Phonon Coupling," PACS: 72.20.Pa, 63.20.Kd. Accepted in Phys. Rev. B.
Provided by Oak Ridge National Laboratory
... CONTINUA.
4. Buzz Aldrin - Neil Armstrong pe Luna
Exista mai multe imagini de la aselenizarea din 1969, cand Neil si Buzz s-au fotografiat folosindu-se de reflectiile de la castile lor de astronauti. Aceasta imagine celebra cu Neil Armstrong, primul om care a pus piciorul pe luna, a fost realizata de colegul lui, Buzz Aldrin.
5. Steve McCurry - fetita afgana
Realizata in 1984 in tabara de refugiati Nasir Bagh din Pakistan, dupa ce Uniunea Sovietica a bombardat Afganistanul, imaginea a aparut in iunie 1985 pe coperta revistei "National Geographic", iar identitatea fetitei afgane a ramas necunoscuta timp de 17 ani.
6. Richard Drew - om cazand de la inaltime pe 11 septembrie 2001
La ora 09:41:15, pe 11 septembrie 2001 un barbat se arunca de la inaltimea unuia dintre cele doua turnuri gemene. S-a realizat un film pornind de la aceasta imagine, iar identitatea barbatului a ramas necunoscuta.
VA URMA...
 Mentre saremo in sala a guardare un film, il cinema guarderà noi. Per capire se una scena - o quel nuovo gadget "trendy" che ci cambierà la vita - ci piace tanto, poco o... troppo. (Davide Sher)
Attraverso un sistema di telecamere a circuito chiuso, a infrarossi e in 3D stereoscopico, presto non andremo più al cinema solo per guardare un film, ma anche per farci guardare. La società inglese Aralia Systems, specializzata in sistemi di sorveglianza, sta sviluppando un sistema di digital imaging in grado di ricreare modelli tridimensionali del pubblico in sala, per studiarne le espressioni e le reazioni alla pubblicità e ai momenti salienti di un film.
È l'evoluzione di un sistema di telecamere a infrarossi già in uso per scovare le videocamere che registrano illegalmente un film per i circuiti pirata. Ma se nel caso del sistema anti-pirateria l'esigenza è comprensibile, l'analisi dettagliata delle reazioni a un film potrebbe essere più discutibile. L'idea è di utilizzare i dati raccolti per aiutare i produttori a capire cos'è che il pubblico apprezza e cosa invece trova noioso, oppure per operazioni di marketing o di product placement mirato.
Il sistema sarà infatti in grado di determinare la direzione in cui una persona sta guardando, se è scioccata, eccitata o annoiata, se è seduta in gruppo o da sola e via dicendo - anche per rapportare le reazioni alla presenza o meno di un gruppo. Per i produttori cinematografici queste sono informazioni preziose, da vendere a caro prezzo agli sponsor.
 SEI ANTIAMERICANO? Ma quali sono le implicazioni se, per esempio, una persona viene colta in comportamenti imbarazzanti o potenzialmente pericolosi, come ad esempio mostrare entusiasmo durante una scena di omicidio o stupro? E, anche senza arrivare a questi estremi, quanti di noi vorrebbero le proprie espressioni studiate nei minimi dettagli davanti a una Jessica Alba che fa la doccia nel suo prossimo film Machete? O al sedere di Mel Gibson in Cosa vogliono le donne?
Per questi esempi non c'è bisogno di tanta analisi hi-tech, ma sembra che "il mercato" voglia proprio sapere se avete notato quale computer usava Jeff Goldblum in Independence Day. E forse c'è chi è interessato anche a sapere qual è stata la vostra reazione alla distruzione della Casa Bianca e della Statua della Libertà.
Fonte: Focus.it
Researchers at the National Institute of Standards and Technology (NIST) have for the first time used an apparatus that relies on the "noise" of jiggling electrons to make highly accurate measurements of the Boltzmann constant, an important value for many scientific calculations. The technique is simpler and more compact than other methods for measuring the constant and could advance international efforts to revamp the world’s scientific measurement system.
The Boltzmann constant relates energy to temperature for individual particles such as atoms. The currently accepted value of the Boltzmann Constant is 1.380 6504 x 10-23 joules/kelvin. The accepted value of this constant is based mainly on a 1988 NIST measurement performed using acoustic gas thermometry, with a relative standard uncertainty of less than 2 parts per million (ppm). The technique is highly accurate but the experiment is complex and difficult to perform. To assure that the Boltzmann constant can be determined accurately around the world, scientists have been trying to develop different methods that can reproduce this value with comparable uncertainty.
The latest NIST experiment used an electronic technique called Johnson noise thermometry (JNT) to measure the Boltzmann constant with an uncertainty of 12 ppm. The results are consistent with the currently recommended value for this constant. NIST researchers aim to make additional JNT measurements with improved uncertainties of 5 ppm or less, a level of precision that would help update crucial underpinnings of science, including the definition of the Kelvin, the international unit of temperature.
The international metrology community is expected to soon fix the value of the Boltzmann constant, which would then redefine the Kelvin as part of a larger effort to link all units to fundamental constants. This approach would be the most stable and universal way to define measurement units, in contrast to traditional measurement unit standards based on physical objects or substances. The Kelvin is now defined in terms of the triple-point temperature of water (273.16 K, or about 0 degrees C and 32 degrees F), or the temperature and pressure at which water’s solid, liquid and vapor forms coexist in balance. This value may vary slightly depending on chemical impurities.
The NIST JNT system measures very small electrical noise in resistors, a common electronic component, when they are cooled to the water triple point temperature. This “Johnson noise” is created by the random motion of electrons, and the signals they generate are directly proportional to temperature. The electronic devices measuring the noise power are calibrated with electrical signals synthesized by a superconducting voltage source based on fundamental principles of quantum mechanics. This unique feature enables the JNT system to match electrical power and thermal-noise power at the triple point of water, and assures that copies of the system will produce identical results. NIST researchers recently improved the apparatus to reduce the statistical uncertainty, systematic errors and electromagnetic interference. Additional improvements in the electronics are expected to further reduce measurement uncertainties.
The new measurements were made in collaboration with guest researchers from the Politecnico di Torino, Italy; the National Institute of Metrology, China; the University of Twente, The Netherlands; the National Metrology Institute of Japan, Tsukuba, Japan; and the Measurement Standards Laboratory, New Zealand.
Source: PhysOrg
More information: S.P. Benz, et al. An electronic measurement of the Boltzmann Constant. Metrologia. Published online March 30, 2011.
Provided by National Institute of Standards and Technology
Imagini care au surprins momente cutremuratoare, impresionante, emblematice, imprimate in memoria noastra afectiva, au fost realizate de fotografi extraordinari ale caror nume, de obicei, nu sunt retinute. Sa ne reamintim de ei si de imaginile care au facut inconjurul lumii.
1. Jeff Widener - Omul din fata tancurilor, in piata Tienamnen, Beijing
Pe 5 iunie 1989, cand protestele de la Beijing au atins apogeul, zeci de tancuri au invadat piata Tienanmen, insa un singur om a avut curajul sa stea in fata lor. Identitatea lui a ramas necunoscuta. Se spune ca patru fotografi au imortalizat momentul, insa doar imaginea realizata de Jeff Widener a facut inconjurul lumii.
2. Kevin Carter - vultur pandind un copil sudanez mort de foame
La trei luni dupa ce a realizat aceasta imagine, pentru care a castigat un premiu Pulitzer, Kevin Carter s-a sinucis. Fotograful a fost acuzat ca a stat 20 de minute in fata acelui spectacol de cosmar, in care copilul sudanez subnutrit era pandit de un vultur, ca sa isi realizeze imaginea, in loc sa sara in ajutorul bietului neputincios.
3. Alberto Korda - Che Guevara
Imaginea simbol cu Guevara, imprimata si pe bancnota de trei pesos cubanezi, a fost realizata in timpul unui eveniment organizat in memoria victimelor exploziei de la La Coubre.
VA URMA...
 Vi avvisiamo: non provateci. O, se proprio volte farlo, affidatevi a un esperto. Di cosa stiamo parlando? Di far passare corrente elettrica nel cervello: un buon modo per diventare più bravi in matematica. Parola di ricercatore di Oxford.
Bastano 15 minuti di una leggera stimolazione elettrica del cervello per migliorare le proprie capacità matematiche per almeno 6 mesi: è la singolare conclusione di uno studio recentemente condotto nei laboratori di Oxford su alcuni volontari.
Utilizzando un metodo non invasivo noto come stimolazione elettrica transcranica diretta gli scienziati britannici hanno fatto passare una leggera corrente nel cranio di alcuni volontari, stimolando in questo modo il lobo parietale, sede dell’elaborazione numerica.
La matematica? Elettrizzante...
Ai pazienti è stato chiesto di imparare dei nuovi simboli da sostituire ai comuni numeri, poi, durante la stimolazione elettrica, è stato chiesto loro di compiere delle operazioni con le nuove cifre. Le loro performance sono state nettamente migliori di quelle fatte registrare prima della elettrizzante esperienza. Non solo: il test è stato ripetuto dopo 6 mesi e le alte performance si sono mantenute. Secondo i ricercatori la corrente aiuta le terminazioni nervose coinvolte nel ragionamento matematico ad accendersi in tempi più rapidi, rendendo più semplice la memorizzazione delle informazioni.
Il prossimo passo dello studio coinvolgerà persone con capacità matematiche più basse della media. Gli scienziati di Oxford sperano di riuscire a mettere a punto un dispositivo che consenta una pratica somministrazione della stimolazione elettrica transcranica per aiutare quel 20% della popolazione che ha difficoltà più o meno gravi nel maneggiare i numeri. Ma prima di poter parlare di una terapia passeranno ancora diversi anni.
Fonte: Focus.it
Future buildings may use heat to cool off more efficiently, using new materials developed at Pacific Northwest National Laboratory. The materials could enable compact adsorption chillers inside homes and office buildings.
Adsorption chillers are a type of air conditioner that runs on waste heat, requiring very little electricity. But they’re big and expensive, which has limited their use to large, hot places like power plants or industrial spaces, as Technology Review explains.
PNNL received a grant last summer from the DOE’s Advanced Research Projects Agency, ARPA-E, to build smaller adsorption chillers based on PNNL-developed nanostructured metal-organic heat carriers, or MOHCs. The material is more porous than existing adsorption materials, which makes them more efficient. PNNL researchers displayed the new material at a recent conference.
Adsorption is the binding of molecules or particles to a surface. In an adsorption chiller, hot water drives the cooling process instead of electricity. An evaporated refrigerant (in this case, water) binds to the surface of silica gel. The gel acts as a sponge for water vapor, and when the gel is heated, the water molecules are released, condensing into water droplets when the pressure rises.
The nanostructured MOHCs are even better sponges, trapping three or four times more water by weight, which can reduce the size of the system. They are also more efficient at releasing the water molecules, further reducing the chiller’s size; Tech Review gives the full breakdown here.
PNNL says a variety of heat sources can be used to warm up the MOHCs and free the water vapor, such as burning natural gas or other fuels, heating with solar thermal, or capturing engine or fuel cell system waste heat.
Source: Technology Review
Marijuana plants are either male or female . The male Marijuana plants produce pollen which pollinates the flowers of the female Marijuana plant, which once pollenized, produce seeds . If the female Marijuana plant isn't pollenized (if there are no male Mariuana plants nearby producing pollen), the flower/buds continue to develop and produce THC. Female Marijuana plants which are not pollenized are referred to as sinsemilla (without seeds). Usually 30-50% of the Marijuana plants are male.
What's the Difference you ask?
Males are often, but not always, tall with stout stems , sporadic branching and few leaves. Males are usually harvested except those used for breeding, after their sex has been determined, but before the pollen is shed. When harvesting, especially if close to females, cut the Marijuana plant off at the base, taking care to shake the male as little as possible. This helps prevent any accidental pollination by an unnoticed, open male flower.
When a male enters the stage of flower development, the tips of the branches where a bud would develop will start to grow what looks like a little bud (little balls) but it will have no white hairs coming out of it. Females will have no balls and will have small white hairs. Read More about Male marijuana plants.
Male marijuana plant
Cannabis in temperate climates begin to show his sexual identity by the end of July (end of January in the southern hemisphere) in different dates according to the varieties, Marijuana being the resinous flower of female cannabis plants intended for seed production, in absence of pollen buds turns out pure sensimilla weed and is gentle and sweet to smoke.
It is very important to get rid of male plants on time, as they are unwanted pollen carriers. By the early flowering stage male cannabis, if compared to female's, shows quite a different structure but the characteristic excrescencies would be the sex indicator this are called primordia and will emerge by the side of the third or fourth internodes in the main stem.
Female cannabis are completely revealed when the characteristic "V" shaped pistils become visible, all this to a close observation. Outdoors males will uncover themselves approximately three weeks before the females, indoors sexing of both males and females happens within a week to ten days according to the variety.
Female marijuana plant
We've heard of urban legends about environmental conditions, age of seeds, added chemicals and even lunar stages having an influence on sexual differentiation of Cannabis; you might take note of those suggestions as personal communications, but a good handbook or an internet surf works the best if you lack in experience when sexing.
What is a Hermaphrodite plant?
An hermaphrodite, or hermie, is a Marijuana plant of one sex that develops the sexual organs of the other sex. Most commonly, a flowering female Marijuana plant will develop staminate flowers, though the reverse is also true. Primarily male hermaphrodites are not as well recognized only because few growers let their males reach a point of flowering where the pistillate would be expressed.
Hermaphrodites are generally viewed with disfavor. First, they will release pollen and ruin a sinsemelia crop, pollinating themselves and all of the other females in the room. Second, the resulting seeds are worthless, because hermaphrodite parents tend to pass on the tendency to their offspring.
Please note that occassionally specious staminate flowers will appear in the last days of flowering of a female Marijuana plant. These do not drop pollen and their appearance is not considered evidence of deleterious hermaphroditism.
Hermaphrodite marijuana plant
Here's an image of a hermaphrodite, specifically a female Marijuana plant with staminate flowers.
Source: amsterdammarijuanaseedbank.com
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