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 Trilingual World Observatory: italiano, english, română. GLOBAL NEWS & more... di Redazione
   
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 

La Nasa ha annunciato la scoperta di una nuova forma di vita caratterizzata da una biochimica completamente nuova e sconosciuta che si nutre di arsenico. Ritrovata in un lago salino della California, potrebbe rivoluzionare  il concetto di vita. Sulla Terra, ma anche altrove.

Avranno trovato ET? Oppure SETI avrà finalmente captato un segnale di indubbia origine aliena? E la Casa Bianca? Sarà già stata informata? L’annuncio pubblicato sul sito della NASA lasciava ben sperare: una conferenza stampa programmata per le 11.00, ora della costa orientale, nella quale sarebbero state presentate delle evidenze scientifiche destinate a cambiare il nostro modo di cercare la vita extraterrestre. Roba grossa insomma…
E in effetti gli scienziati americani, anche se nemmeno questa volta hanno portato davanti ai media omini verdi o dischi volanti, non hanno deluso le aspettative.

Arsenico... e nuovi batteri

Un team di astrobiologi guidato da Felisa Wolfe-Simon ha isolato per la prima volta nel Mono Lake, un lago salino della California, un microrganismo capace di svilupparsi e riprodursi utilizzando come elemento base l’arsenico al posto del fosforo. La notizia è rivoluzionaria perché il fosforo è uno degli elementi chimici che compone l’ossatura di DNA e RNA, le strutture che portano le informazioni genetiche indispensabili alla vita. Fino a oggi era considerato uno degli elementi indispensabili per tutte le cellule viventi, insieme a carbonio, idrogeno, ossigeno, zolfo e nitrati. Anche la cellula sintetica realizzata qualche mese fa da Craig Venter ha una biochimica fondata su queste sostanze.
"Il concetto di vita si è ampliato" dichiara durante la conferenza stampa Ed Weiler, dirigente dell’ente spaziale americano, "dato che i nostri sforzi sono finalizzati alla ricerca di tracce di vita nel Sistema Solare, ora dobbiamo pensare in modo diverso e considerare la vita come non siamo abituati a fare".

Il fosforo è un elemento fondamentale dell’ATP (adenosina trifosfato), il composto ad alta energia richiesto dalla stragrande maggioranza delle reazioni metaboliche cellulari, e dei fosfolipidi che compongono tutte le membrane cellulari. L’arsenico, chimicamente molto simile al fosforo, è invece tossico per quasi tutte le forme di vita terrestri.
"Sappiamo che alcuni microbi possono respirare arsenico", spiega la Wolfe-Simon "ma ciò che abbiamo trovato qui è del tutto nuovo: questo microrganismo utilizza l’arsenico per costruire parti di se stesso. E se qualcosa sulla Terra può comportarsi in modo così sorprendente, cosa potrebbe succedere su altri pianeti?"

Dieta velenosa

Il nuovo microbo, del ceppo GFAJ-1, appartiene alla famiglia dei Gammaprotobatteri: i ricercatori lo hanno prelevato dal lago e lo hanno "allevato" in laboratorio eliminando progressivamente dal suo ambiente il fosforo fino a somministrargli esclusivamente arsenico. E il batterio sembra aver apprezzato, visto che ha continuato a crescere e riprodursi. Le analisi hanno indicato che il veleno veniva utilizzato per sintetizzare gli elementi costitutivi di nuove cellule di GFAJ-1.
Il punto chiave della ricerca è stato capire se l’arsenico veniva effettivamente incorporato nel batterio: con grande sorpresa degli scienziati, molecole di arsenico sono state trovate nel DNA del microrganismo al posto del fosforo.

C'è chi dice no

La notizia ha sollevato un gran polverone in tutta la comunità scientifica: Steve Benner, un chimico della Foundation for Applied Molecular Evolution di Gainsville (Florida) ha dichiarato a New Scientist di non essere convinto della validità dei risultati della ricerca: "Per analizzare il DNA del batterio avrebbero dovuto metterlo a bagno in un gel a base di acqua, che avrebbe rapidamente dissolto ogni molecola di arsenico".
E anche Robert Shapiro della New York University, uno dei massimi esperti mondiali su DNA e origini della vita, si mostra scettico: "Molti esperti sono concordi nel ritenere che questi microrganismi non siano poi così strani" ha spiegato al Wall Street Journal , "sono solo dei cugini di forme di vita ben note [gli organismi estremofili, ndr], con abitudini singolari".

Fonte: Focus.it

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You might think indestructible things are a figment of the imagination of advertising. Even plastic components that have to stand up to major mechanical loads can break. The reason for this are microcracks that may be found in any component part. Researchers have now come up with elastic polymers that really heal themselves to put an end to the growth of cracks.

It can be a total surprise: car tires burst, sealing rings fail and even your dearly beloved panton chair or your freely oscillating plastic chair develops cracks and the material gets fatigued. The reason for this often sudden and unforeseen material failure is triggered by microcracks that may be found in any component. You may hardly see these cracks and they may grow fast or slow. This also applies to fractures in components made of plastic that can be elastically formed. Sealing rings or tires are made of these elastomers and they can withstand mechanical loads especially well.

In the OSIRIS project of the German Federal Ministry of Education and Research BMBF, researchers at the Fraunhofer Institute for Environmental, Safety and Energy Technology UMSICHT in Oberhausen, Germany have come up with self-healing elastomers that can repair themselves autonomously, in order to put a stop to the growth of cracks already from the start while avoiding spontaneous material failure. The source of their inspiration was the caoutchouc tree hevea brasiliensis and plants that conduct latex, such as the Weeping Benjamin. This latex contains capsules that are filled with the protein hevein. If the caoutchouc tree is damaged, the latex escapes and the capsules break open to release hevein, which also links the latex particles in the latex to form a wound closure.

The scientists have applied this principle to elastomers. Dr. Anke Nellesen, who is a scientist at the Fraunhofer Institute for Environmental, Safety and Energy Technology, provides the explanation: "We loaded microcapsules with a one-component adhesive (polyisobutylene) and put it in elastomers made of synthetic caoutchouc to stimulate a self-healing process in plastics. If pressure is put on the capsules, they break open and separate this viscous material. Then this mixes with the polymer chains of the elastomers and closes the cracks. We were successful at making capsules stable to production, although they did not provide the self-healing effect we wanted." However, the researchers obtained good results by putting the self-healing component (i.e., the polyisobutylene) into the elastomer uncapsulised. Various test bodies from different synthetic caoutchoucs indicated clear self-healing properties, since the restored tension expansion was 40 percent after a healing period of 24 hours.

The experts even achieved better results by supplying elastomers with ions. Here, the caoutchouc tree also acted as the model for this method. The hevein proteins that are released when there is damage link up to each other through ions and stick in this process so that the crack closes. Therefore, if the elastomer material is damaged, the particles with opposite charges are looking for a new bonding partner – in other words, a plus ion attracts a minus ion, which makes it adhere. Anke Nellesen points out the advantage in relation to the microcapsule process: "We make sure that the wound closure is stable by charging the elastomers with ions, which means that the healing process can take place as often as needed. The scientist remarks that "there are already duromers with self-healing functions in the form of self-repairing paints in cars. We still haven't developed elastomers that can close their cracks without interference from outside."

The automobile industry could profit from this latest development, which is why you can see the prototype of self-repairing muffler suspension at the Hannover Fair in Hannover, Germany from April 4-8 at the joint Biokon stand in Hall 2.

Source: PhysOrg

Provided by Fraunhofer-Gesellschaft

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By Admin (from 13/05/2011 @ 08:00:31, in ro - Stiinta si Societate, read 3471 times)

 Un numar mare de sugari contracteaza infectii acute respiratorii, care, spre deosebire de cele ale copiilor scolari, au tendinta de a evolua sever. Ele apar în special în sezonul rece, frigul, curentii de aer si umezeala constituind factori favorizanti. Sugarul se poate îmbolnavi de boli usoare, dar si severe, ca laringita acuta sufocanta, pneumonia (bronsita capilara) sau catarul sufocant al plamânului. Mama sugarului poate fi un ajutor pretios în prevenirea îmbolnavirilor respiratorii, atunci când recunoaste primele semne ale acestora si acorda ea însasi îngrijirile initiale, pâna la venirea medicului pediatru.

 Rinofaringita acuta este cunoscuta sub denumirea de guturai sau raceala comuna si consta în inflamatia mucoasei nasului si a faringelui. Ea poate constitui o boala de sine statatoare sau poate însoti gripa, rujeola ori alta maladie infecto-contagioasa. Boala începe cu febra (38-39ºC), indispozitie, lipsa poftei de mâncare si somn agitat. Nasucul se înfunda, iar respiratia este fornaita, greoaie si pe gura.

Sugarul începe sa aiba o tuse uscata, stranuta si uneori are probleme digestive: varsaturi, diaree, refuz al mâncarii. La unii copii, mai ales când febra se ridica, pot aparea convulsii (contractii musculare involuntare). De la aparitia primelor semne, copilul trebuie tinut în casa, iar încaperea va fi bine aerisita, încalzita optim, cu aer umidificat. Pâna la sosirea medicului, mama va pune sugarului de 3-4 ori pe zi, în ambele nari, picaturi de ser fiziologic simplu sau efedrinat.

Se mai pot administra: piramidon, supozitoare cu aminofenazona, simple sau cu luminal (la sugarul agitat), asociate cu o fiola de vitamina C, pe gura. De asemenea, se dau ceaiuri calde din flori de tei, musetel, soc, îndulcite cu miere de albine; în 3-4 zile, pâna la o saptamâna, copilul se vindeca.

ADRIAN-NICOLAE POPESCU - magazin.ro

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Sono giunte alla mia attenzione alcune voci secondo cui “Zeitgeist” e, per estensione, il Movimento Zeitgeist, sarebbe un gruppo massonico satanista che vuole sterminare il 90% della popolazione mondiale tramite un piano segreto del “Nuovo Ordine Mondiale” (NWO), fare sacrifici umani a Lucifero, il tutto farcito da uno spiritualismo New Age.

Per quanto possano sembrare considerazioni idiote e non degne di nota, ho purtroppo notato che molte persone ci cascano. Vorrei prendere quindi alcuni minuti per fare chiarezza una volta per tutte su questa questione, così da non perdere più tempo in futuro a sbugiardare certe idiozie.

"Illuminati", di cui noi dovremmo fare parte. Buono a scoprisi, perché nonostante abbia fondato il movimento in Italia ed essendone coordinatore nazionale non lo sapevo!

Cominciamo dall’inizio. Da dove originano queste proposizioni alquanto bizzarre? Bastano pochi minuti su Google per tracciare tutto a due articoli, il primo del sito nwo-truthresearch intitolato “Il Comunismo New Age: Il Programma “Zeitgeist”” che altro non è che la traduzione in italiano di un articolo del blog americano Revolution Harry.

Non mi soffermo in considerazioni sulla poverissima traduzione (nomi sbagliati, accenti, etc...) e cercherò di concentrarmi sul contenuto. L’autore inizia col dire:

Sarei giunto a capire che gran parte del cosiddetto 'Movimento per la Verità' era una 'psy-op' controllata, uno dei cui principali obiettivi, in termini semplici, era quello di orientare in direzione di un governo mondiale 'buono' chi aveva compreso che era in corso di sviluppo il Nuovo Ordine Mondiale orwelliano.

Logo del "Club of Rome"

Ovviamente non viene data alcuna spiegazione del perché sia venuto a pensare una cosa simile, secondo quali criteri e quali prove l’abbiano indotto a giungere a questa conclusione. Eppure, da lì costruisce tutta la sua argomentazione, continua infatti:

Inoltre, questo governo mondiale 'buono' avrebbe avuto armonie New Age (Teosofiche). In breve, si sarebbe trattato del Nuovo Ordine Mondiale al quale il PTB aveva sempre mirato.

Da qui in poi è una lunga lista di quello che in logica viene chiamato non sequitur, ovvero una serie di considerazioni che non conseguono dalle premesse, ma che poi vengono utilizzate successivamente per costruire altri ragionamenti, invalidando tutto il discorso.

Harry non si pone minimamente il problema di spiegare nulla di tutto ciò (quello che dice è, dobbiamo credergli sulla parola), rimanda invece ad un articolo ancora più sconclusionato di Richard Evans intitolato “La Soluzione Zeitgeist è il Comunismo riconfezionato per attirare il cercatore della verità del 21mo secolo”. Evans (a parte sbagliare i nomi di Jacque Fresco e Peter Joseph, mostrando quanto abbia ricercato accuratamente per scrivere questo articolo), inizia una serie di attacchi ad personam, per poi prendere la tangente e lanciarsi in speculazioni che trovo tanto esilaranti quanto deliranti.

Per cominciare, Jacque Fresco sarebbe un “associato ONU”. Dato che l’ONU non è un’associazione non capisco come lo possa essere, immagino intenda “membro dell’organizzazione”, ma non fermiamoci sui dettagli. Come unica fonte cita un video dove Roxanne Meadows, partner di Jacque, racconta che in passato hanno partecipato ad una conferenza per parlare del Venus Project, dove erano presenti alcuni membri dell’ONU. Mi pare un po’ debole come collegamento, anche perché io posso partecipare ad una conferenza per parlare di pace ad una tavola di discussione dove è presente il capo militare di qualche esercito. Questo non significa che io faccia parte dell’esercito o che ne sostenga le sua attività, anzi, mi troverei proprio lì per il motivo opposto. Comunque, immaginiamo per assurdo che il collegamento sia giusto e che Jacque effettivamente sia un membro delle Nazioni Unite. Certamente dovrebbe comparire nei loro archivi, dato che sono pubblici. Eppure, in tutto il loro sito, non c’è una singola ricorrenza di Jacque Fresco, nemmeno una citazione. Bastano cinque secondi e un motore di ricerca per verificarlo, non è difficile.

Insomma, abbiamo stabilito che Jacque con la Nazioni Unite non ha nulla a che fare, se non aver conosciuto alcuni che ci lavorano ad una conferenza. Evans va avanti dicendo:

È associato all’ONU e promuove il familiare programma degli Illuminati.

Abbiamo già stabilito che la prima parte della frase è falsa, da qui in poi vengono commessi una caterva di errori logici. Il primo si chiama ex falso sequitur quodlibet, ovvero partendo da un presupposto falso posso far conseguire qualunque cosa. Per esempio: sono un marziano, quindi sono alto 10 metri.

Un’altra premessa, data per assunto e tutta da dimostrare, è che le Nazioni Unite sostengano dei misteriosi piani di questa élite chiamata “illuminati”, che prevedono lo sterminio del 90% della popolazione mondiale e il controllo delle menti delle persone tramite varie tecniche di manipolazione chimica e biologica. Non voglio entrare nel merito della questione e non voglio prendere posizione a riguardo, ma faccio semplicemente notare che viene dato come assunto senza dimostrare nulla.

Per spiegare la prossima falla logica immaginiamo, sempre per assurdo, che Jacque effettivamente faccia parte della Nazioni Unite, che gli illuminati abbiano questi piani diabolici segreti e che siano infiltrati nell’organizzazione. Significa forse che tutti i membri dell’ONU ne sono a conoscenza e sottoscrivono questi piani? Ho un amico che lavora all’ONU come diplomatico per la risoluzione dei conflitti in Africa e per portare la pace in quei villaggi devastati della guerra. Anche lui fa parte di questa megacospirazione, e vuole in realtà sterminare miliardi di persone innocenti? Questo si chiama in logica falso sillogismo, ovvero applicare a tutti una cosa non generalizzabile. Esempio: Marco ha gli occhi blu, Marco è un uomo, tutti gli uomini hanno gli occhi blu. Si tratta di logica basilare, nulla più.

Da qui in poi è comicità allo stato puro. Gli stessi errori logici vengono ripetuti decine di volte senza la minima verifica di fonti o ragionamenti razionali, quindi non mi dilungherò oltre. Se volete farvi due risate leggete il resto articolo.

Il secondo è scritto da Marcella Fraschi, e presenta gli stessi errori del primo, sia di forma che di contenuto. Inizia attaccando:

Questi docu-film non sono stati realizzati gratuitamente, hanno avuto finanziamenti da colossi della tecnologia come la Sony e la Siemens.

Certo, non sono stati realizzati gratuitamente. Il regista americano Peter Joseph ha messo di tasca sua centinaia di migliaia di dollari per poi distribuirli gratuitamente in rete, senza alcun profitto (cattivone!). Era stanco di lavorare per la pubblicità, e voleva scappare dai meccanismi di profitto e vendita, così ha deciso di prendere quasi tutti i suoi risparmi e di investirli in un progetto per migliorare questa società, senza chiedere nulla in cambio. Per chi vuole sostenere il progetto è possibile comunque acquistare il DVD al prezzo simbolico di 5 dollari (3 euro). Dall’uscita del primo film nel 2007, Peter ha dichiarato che è ancora ampiamente in rosso e che spera al massimo di rientrare nei costi di produzione nel lungo termine.

Anche in questo caso non viene data alcuna spiegazione. Io però ricordo che alcuni notarono una breve scena in Addendum in cui veniva mostrato uno schermo con la scritta “Siemens”. Le riprese di quella scena sono state fatte a Times square, dove sono presenti centinaia di marche di multinazionali. Peter aveva applicato un filtro gaussiano per rendere sfocate le scritte, ma quella Siemens, essendo molto più grande delle altre, risultava ancora leggibile. Questo ha dato ampio spazio ai cospiratori per partire con le loro ipotesi di complotto strampalate. Consapevole di questo, nel film successivo, Moving Forward, Peter ha voluto ironizzare girando un’altra scena in Times square, questa volta però storpiando i nomi delle aziende, come “Siemells” e “Banosonic”. Un tocco di classe.

Bene, siamo solo all’inizio del delirio. L’articolo continua dicendo:

Tra i sostenitori del PV ci sono personaggi importanti come Bill Gates (che in una conferenza rivelò il desiderio di ridurre la popolazione tramite un vaccino). Non so voi, ma io ci trovo del ridicolo, o meglio, del tragi-comico.

Anch’io ci trovo del ridicolo, o meglio del tragicomico, perché di nuovo non viene data alcuna fonte sul fatto che Bill Gates sostenga il Venus Project (per favore, smettetela di chiamarlo Progetto Venus, l’era di Mussolini è finita e non dobbiamo tradurre tutti i nomi stranieri), ma soprattutto non c’è alcuna fonte che Gates voglia sterminare la popolazione con un vaccino. Per assurdo, anche se volesse farlo e anche se sostenesse il VP, non c’è alcun collegamento tra il Movimento Zeitgeist e questo fantomatico vaccino!

Tutto il resto dell’articolo è una disquisizione su un ipotetico collegamento New Age con il Movimento Zeitgeist. Sì, non vi sto prendendo in giro, avete letto bene: non solo saremmo dei satanisti, illuminati, vaccinatori sterminatori orwelliani, ma anche New Age. Siete pronti a sentire il collegamento logico? Tenetevi forte e leggiamo:

Tra i personaggi che vengono intervistati in questi documentari spiccano: Krishnamurti, Acharya S, Michael Tsarion e Joran Maxwell.

A parte sbagliare per l’ennesima volta i nomi, gli individui citati sono presenti solo nel primo dei tre film, che come è stato spiegato più volte non ha nulla a che fare con il Movimento Zeitgeist. Si tratta infatti dell’espressione artistica del regista Peter Joseph, che aveva creato un’opera musicale in stile vaudevilliano in cui raccontava come le superstizioni si progagano nella società, con effetti disastrosi. Con il secondo film, Addendum, Joseph prende le distanze in maniera netta dal primo, non limitandosi ad analizzare i problemi della società, ma presentando anche una direzione sociale basata sulla sostenibilità ambientale, la pace e un cambiamento culturale non violento su scala globale. Nasce così il Movimento Zeitgeist, un’organizzazione senza leader a respiro globale, formata da migliaia di attivisti di tutto il mondo che mettono a disposizione il proprio tempo come volontari non pagati.

Ma non perdiamoci, ecco che arriva il punto cardine da cui consegue il resto dell’articolo:

Essi sono tra i maggiori esponenti della New Age, quindi i film e di conseguenza il Venus Project, sono basati su questa filosofia.

A questo punto non penso sia necessario dovervi spiegare cosa ci sia di sbagliato in questa frase, ho troppo rispetto per la vostra intelligenza. Vi dico solo che in una sola riga riesce a commettere tutti gli errori logici che ho citato prima. Roba da record.

Una piccola nota di forma: pare che molti, parlando del Movimento Zeitgeist, facciano riferimento a un fantomatico “Zeitgeist” e basta, come se fosse un’organizzazione o un’istituzione con un’identità propria. Zeitgeist (spirito del tempo in lingua tedesca) è un'espressione adottata nell'Ottocento che indica la tendenza culturale predominante in una determinata epoca. Come tale, è stata utilizzata in una varietà di contesti, dalla cultura popolare alle multinazionali. Per esempio, molti hanno associato il movimento al Google Zeitgeist, una collezione di elenchi delle parole chiave più ricercate di Google, affermando poi che noi saremmo finanziati da David Mayer de Rothschild. Ovviamente non esiste alcun collegamento, se non la parola Zeitgeist in comune. Comunque, il collegamento tra Google e Rothschild è nuovamente buttato a casaccio, solo perché è andato a parlare allo Zeitgeist Europe 2007. Zeitgeist è però anche un album dei The Levellers del 1995, un EP dei Frogcircus del 2002, o ancora un album dei The Smashing Pumpkins del 2007 e del nostrano Dj Nais del 2009. E ancora, Zeitgeist è un framework scritto in Python per Linux e un personaggio della Marvel Comics, ma non troviamo associazione del movimento a questi, come mai?

Il fatto che ci chiamiamo Movimento Zeitgeist non è casuale, siamo infatti un movimento spontaneo di persone e non una setta, un’azienda o un’istituzione. Fare riferimento a Zeigeist e basta per riferirsi al nostro movimento è un po’ come dire “stelle” per parlare dei ragazzi del “Movimento a 5 stelle” di Beppe Grillo, non ha molto senso.

In conclusione, non mi stupisce che certi articoli vengano scritti, e non posso di certo biasimare gli autori. Viviamo in una società di profonda ignoranza scientifica e letteraria. Secondo un articolo del linguista Tullio de Mauro, cinque italiani su cento tra i 14 e i 65 anni non sanno distinguere una lettera da un'altra, una cifra dall'altra. Trentotto lo sanno fare, ma riescono solo a leggere con difficoltà una scritta e a decifrare qualche cifra. Trentatré superano questa condizione ma qui si fermano: un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità di lettura e scrittura, pertanto, un grafico con qualche percentuale è un'icona incomprensibile. Secondo specialisti internazionali, soltanto il 20 per cento della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea. Non c’è quindi da stupirsi se questi articoli non solo vengono scritti, ma anche condivisi a spron battuto, senza il minimo spirito critico e la verifica delle fonti.

Non posso che lasciarvi con un invito: non fatevi abbindolare da qualunque cosa troviate, sia essa su Internet, in televisione o nei libri. Non è facile navigare nell’oceano delle informazioni e stimoli che ci circondano, ed è per questo che la specie umana ha perfezionato il metodo scientifico, che ci permette di raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile.

Detto ciò, lascio da parte questa attività di “debunking” per parlarvi di qualcosa di molto più rilevante. Ciò che importa di più è che, anche se per assurdo tutto quello in cui credono i complottisti si rivelasse vero, le idee e i valori proposti dal movimento non verrebbero minimamente falsificati. Si tratta di un movimento sociale non-profit, che mira ad un cambio di valori su scala globale. Lo scopo è elevare lo Zeitgeist (spirito del tempo), appunto, lo spirito culturale delle società, ad un livello più umano e sano, in modo che sia basato sulle risorse della Terra, sulle nostre conoscenze scientifiche e tecnologiche, e sulla liberazione delle persone, che possano finalmente realizzare il loro potenziale, nel rispetto della natura. Perché non si parla di queste cose, piuttosto che lanciarsi in appassionati e irrazionali attacchi a Peter e Jacque? Vi ricordo che il movimento è formato da migliaia di attivisti e che non ha alcun leader. Se un domani venisse fuori che Peter e Jacque siano davvero dei satanisti new age del nuovo ordine mondiale, non faremo altro che staccarci dall’organizzazione e cambiare il nome da movimento zeitgeist a “movimento perepepè”, oppure “movimento per la pace e sostenibilità”, oppure “movimento per l’economia delle risorse” o qualunque altro nome ci venga in mente. Quello che conta sono le idee, e di quelle dovremmo parlare. I nomi non importano, dietro ai nomi ci sono delle idee “e le idee sono a prova di proiettile”. (V)

Se volete sapere chi c’è veramente dietro al Movimento Zeitgeist, visitate la pagina di attivismo o venite a trovarci su teamspeak la domenica sera alle 21:00 (qui trovate le istruzioni su come connettervi), avrete la possibilità di parlare con noi. Non fatevi intimorire, in 47 incontri ufficiali non abbiamo mai litigato, mai ci sono mai stati insulti o attacchi ad personam per coloro che non la pensavano come noi, anzi! (ci sono le registrazioni a provarlo :P)

Siete tutti invitati a venire a parlare, discutere e soprattutto portare nuove idee e punti di vista: è l’unico modo grazie al quale riusciremo a crescere, insieme.

Federico Pistono
coordinatore del Movimento Zeitgeist

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By Admin (from 12/05/2011 @ 14:00:29, in ro - Stiinta si Societate, read 3022 times)

 Medicina traditionala a unor popoare precum indienii sau chinezii pune accent foarte mare pe rolul gandirii, al gandului, in tratarea unor boli extrem de grave, cum ar fi cardiopatia ischemica, boala coronariana, psoriazisul, arteritele, dereglari ale tensiunii arteriale, ciroza, impotenta sexuala, nevrozele, cancerul etc.

Preluand in buna parte traditia multimilenara orientala, medicina alopata occidentala de azi incearca sa combine metodele proprii cu autoterapia prin gand, dar au aparut si tehnici terapeutice complementare bazate in mod fundamental pe aceste proceduri.

Frica e o boala

Omul este inrobit de propriile ganduri. Eliberarea de sub tirania lor (ne referim la gandurile negative) confera individului respectiv puteri de esenta divina, dupa cum sustin adeptii acestor practici. De aceea, se impune sa se puna un accent special pe controlul asupra gandurilor rele. Acestea (sinonime intr-un fel cu frica) au un efect devastator asupra fiintei umane. Si alt gen de ganduri - cum ar fi cel care genereaza ingrijorarea prelungita, nesiguranta zilei de maine, suspiciunile, invidia - afecteaza organismul, dar nu-l distrug asa cum face „gandul-frica”.

Frica micsoreaza diametrul vaselor de sange, cu urmare a unui flux excesiv de noradrenalina in sange. Acest lucru duce la o subalimentare prelungita cu sange arterial a creierului si a altor organe (inima, ficatul, rinichii, maduva spinarii, pielea, sistemul nervos), deci cu oxigen si cu elemente nutritive, lucru care poate duce la boli organice, cum ar fi boala coronariana, ischemia, hepatita, boli de piele, nevroze si psihoze.

Stresul, rapus de veselie

Gandul rau sau frica pot fi datorate unor cauze individuale sau generale. Asupra celor individuale nu ne vom opri, deoarece ele sunt cauzate in mare parte de lipsa de educatie a gandului. Cauza generala o constituie stresul, mult mai frecvent intalnit in zonele urbane, stres cauzat de zgomot, de trepidatii, de vibratii, de aer infectat, plin de toxine, de amenintari foarte variate, de consumul alimentelor sintetice, de apele contaminate, de filmele de groaza si de cultura poluata, iar exemplele ar putea continua foarte mult.

Totusi, daca elementele stresante pot fi evitate prin schimbarea mediului in care sunt prezente, gandul rau nu poate fi eliminat decat prin metoda reeducarii. Metoda generala de combatere a gandului rau, a fricii, se concretizeaza prin ras, veselie, zambetul mereu prezent. Probabil va intrebati cum poate o persoana care sufera de o boala foarte grava sa fie vesela, cu zambetul pe buze. Desigur, asa ceva nu se realizeaza de la inceput, batand din palme, dar cu timpul se constata ca metoda este eficace si are nevoie de rabdarea si de perseverenta subiectului.

Autosugestia - leac sau otrava

O boala fizica va afecta mentalul, iar o boala mentala va afecta buna functionare a organismului. Gandirea viciata produce concomitent modificari distructive ale secretiilor nervoase si glandulare. Pentru organism este foarte rau, deoarece o gandire viciata genereaza stari uneori letale, celulele somatice se pot intoxica sau pot surveni dereglari sau accidente grave legate de vasele de sange. Pot surveni depresiuni ale anumitor centri nervosi sau spirituali, sangele se poate otravi cu substantele chimice elaborate in timpul socului negativ produs de gandul rau.

Toate organele aflate in tractul digestiv vor suporta o otravire cu consecinte negative greu de evaluat, care decurg din intoxicarea sucurilor digestive. Un exemplu curent despre ceea ce inseamna autosugestia: pe masura ce inainteaza in varsta, multi oameni isi spun „Sunt din ce in ce mai batran, mai bolnav si mai neputincios”. Asemenea ganduri creeaza escavatii periculoase in toate structurile lor, producand uscarea, ridarea si subtierea pielii, socuri ale glandelor care au mecanismul lor, ca de altfel toate organele interne. Acesta sunt „socate” de gandurile rele, ducand la deteriorarea brusca si uneori ireversibila a functiilor lor sau, in cel mai bun caz, la uzuri dramatice (a vaselor de sange, caderea parului, ciroza etc.).

*

Pastrarea unei bune dispozitii, a unor ganduri pline de optimism tonifica organismul clipa de clipa si il intinereste. Gandind, de pilda, ca organismul nostru are 18 ani, celulele corpului isi vor reface nucleul si vor recapata tonusul si vioiciunea unui adolescent, iar noi insine vom smti ca suntem din nou - fireste, nu chiar junii nelistiti si veseli de acum mai multi ani - mai tineri, mai vigurosi, mai sanatosi.

ADRIAN-NICOLAE POPESCU - magazin.ro

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By Admin (from 12/05/2011 @ 11:00:28, in it - Scienze e Societa, read 2895 times)

La domanda giusta per scoprire che si può "fare fisica" con Guerre Stellari, che tenere sollevata da terra una valigia da 57 chili non è assolutamente un lavoro e che sull'energia non si sa poi molto di più.
 
Sgombriamo il campo da ogni dubbio e rispondiamo subito: l'energia è la capacità di compiere un lavoro. Facile. Talmente facile che il test orale preliminare di ammissione al programma di fisica dell'Università del Minnesota inizia con questa domanda: quanta energia serve alla Morte Nera per polverizzare il pianeta Alderaan? Lo chiede regolarmente il professor Terry Jones, astronomo, agli studenti che vogliono accedere al suo corso. La domanda fa riferimento a un episodio della serie Guerre Stellari.
 
Perché proprio quella particolare situazione e non qualcosa di più pratico... per esempio l'energia necessaria (sulla Terra) per sollevare di un metro una mela da 102 grammi, oppure il suo rapporto (o equivalenza) con la massa di quella stessa mela?
 
Sorprendentemente, sulla natura dell'energia questa è l'unica domanda a cui rispondere è (abbastanza) facile: primo, bisogna leggere bene le domande prima di rispondere. La nostra è "che cos'è", non "cosa può farci fare" l'energia. E, secondo, ... bisogna ammettere che non c'è una vera risposta. O, se preferite, non c'è una risposta più vera di un'altra perché non c'è una maniera univoca per ragionare sull'energia.
L'ENERGIA NON Č UNA SOSTANZA!  Anche se non abbiamo un'idea precisa di cosa esattamente siano, nozioni come quella di energia, ma anche, per esempio, di spazio e di tempo, sono radicate intimamente nella nostra quotidianità e nelle nostre pratiche di vita.
 
Come anche è radicato il principio che non si possa produrre lavoro utile dal nulla. Il concetto era chiaro persino agli atomisti greci di 2.500 anni fa (Melisso, Empedocle, Anassagora, Democrito, Epicuro), ma "grazie" al dualismo tra spirito e materia introdotto con Platone e Socrate dovette attendere la metà dell'Ottocento per essere nuovamente formalizzato nel "principio di conservazione dell'energia" da Meyer (1842), Joule (1843) e Helmholtz (1847). Ci sono insomma voluti venticinque secoli solo per riscoprire la vecchia massima della metafisica atomista: nulla si crea e nulla si distrugge, altrimenti da qualunque cosa potrebbe nascerne qualunque altra.

Anche mettendo da parte la metafisica e limitando la questione al solo campo della scienza, le cose restano lo stesso abbastanza complicate. Oggi siamo abituati a parlare di "fonti di energia", di "energia immagazzinata" o di "trasformazione dell'energia" come se l'energia fosse una sostanza, sia pure invisibile e immateriale, facente parte di ogni cosa nel mondo, capace di assumere forme diverse e di essere trasferita da un corpo a un altro.
 
Ma per quanto efficace ai fini della comunicazione e comprensibile a livello intuitivo, questo modo di rappresentare l'energia ha solo un valore metaforico.

RELAZIONI  Proporre una vera e propria definizione di "energia" è insomma ancora un'impresa che va oltre le nostre possibilità. Persino gli scienziati preferiscono glissare e scelgono piuttosto di delineare, con sempre maggior precisione, a mano a mano che la scienza evolve, cosa fa l'energia, come si comporta, a cosa serve e quali sono i suoi effetti. Attraverso questi "filtri" possiamo affermare che per energia di un corpo o di un sistema (un insieme) di corpi si intende l'entità (la misura: si tratta quindi di una grandezza fisica) delle trasformazioni che tale sistema può indurre su altri sistemi, interagendo con essi.
 
Per esempio, un corpo che si sposta può alterare lo stato di altri: urtandoli può trasmettere loro una parte del suo moto (della sua energia cinetica) o deformarli modificandone la configurazione, a spese del proprio moto, che può venire rallentato, deviato, arrestato... Un po' come succede su un tavolo da biliardo, dove si colpisce una palla per mandarne in buca un'altra: l'energia viene trasferita dal braccio alla stecca alla prima palla e via di seguito fino all'ultima. Tuttavia nessuno dei singoli componenti è l'energia così come non lo è la catena intera dei trasferimenti.
NON DIRMI CHE QUESTO Č LAVORO!  L'energia di un corpo o di un sistema può anche essere definita come la sua capacità di produrre lavoro, ma lavoro è un'altra parola che in fisica assume un significato preciso e diverso da quello che ha nel linguaggio comune: è il prodotto di una forza per lo spostamento del suo punto di applicazione. Detto in modo più intuitivo, è l'azione di produrre un cambiamento di configurazione in un sistema. Ha quindi a che fare con il cambiamento, con il moto.
 
Ecco un esempio curioso ma efficace per comprendere il concetto fisico di lavoro. Nel linguaggio comune, per tutti un lavoro è un onere, qualcosa che costa fatica fare, come tenere sollevata una valigia pesante. Dal punto di vista della fisica, però, tenere semplicemente sollevata una valigia non è un lavoro, perché non produce alcun cambiamento nello stato delle cose. Se invece camminassimo con la valigia in mano o la sollevassimo rapidamente da terra all'altezza delle ginocchia, allora sì che staremmo producendo lavoro.

TRASFORMISTA  Chiarito che l'energia non ha una definizione univoca, che produce lavoro ma non è il lavoro, che ha a che fare con i concetti di spazio, tempo, moto e cambiamento... vediamo quali forme assume (generalmente) e in quali altre ha la tendenza a trasformarsi. 
  
Energia chimica. Č l'energia che viene sviluppata o assorbita nelle trasformazioni (reazioni) chimiche. A rigore, come energia chimica dovrebbe intendersi solo l'energia di legame, cioè quella liberata o assorbita nel corso del fenomeno chimico come conseguenza della rottura dei legami tra gli atomi delle molecole che reagiscono e della costituzione dei legami delle molecole che si formano. L'energia chimica sviluppa generalmente calore o energia raggiante, talora energia elettrica e qualche volta anche energia meccanica.
 
Energia meccanica. In fisica la si considera sotto varie forme: energia cinetica, che corrisponde al lavoro che un corpo in movimento può compiere sull'esterno; energia potenziale (cioè di posizione), che dipende da dove il corpo si trova rispetto agli altri e dal tipo di forza (gravitazionale, elettrica, magnetica...) attraverso la quale interagisce con essi. Per esempio: un corpo sopra la superficie terrestre ha un'energia di posizione gravitazionale rispetto alla Terra, perché si trova nel suo campo gravità.
 
Energia elastica. Č il lavoro che un corpo elastico (per esempio una molla) deformato dall'azione di forze esterne può restituire riprendendo la configurazione originaria. Il corpo elastico deformato possiede quindi energia "immagazzinata". La restituzione, però, non è integrale: non esistono in natura corpi perfettamente elastici, in grado cioè di restituire il 100% dell'energia immagazzinata.
 
Energia nucleare. Č l'energia di legame che tiene uniti i neutroni e i protoni nel nucleo di un atomo. Quando un nucleo pesante (di uranio, plutonio...) viene spaccato (per esempio in una centrale nucleare) o quando due nuclei leggeri si fondono insieme (come avviene nelle stelle), si libera una grande energia sotto forma di energia cinetica e termica.
 
Energia elettrica. In fisica la si considera energia del campo elettrostatico in presenza di corpi dotati di carica (positiva o negativa) e di potenziale differente. Quando la differenza di potenziale diventa molto elevata (per esempio durante un temporale) si manifesta con scariche improvvise, i fulmini, tra nuvola e nuvola e tra nuvola e terra. L'energia elettrocinetica, cioè quella prodotta da un generatore o dalle reazioni elettrochimiche in una batteria, è invece una corrente (il moto degli elettroni lungo un cavo) che, percorrendo un circuito, fornisce a un motore elettrico, una resistenza (come una lampadina a incandescenza), un lettore mp3 eccetera ciò che serve a farli funzionare.
 
Energia radiante. Č l'energia emessa dai corpi, spontaneamente o in particolari condizioni. Si tratta di irradiazioni di onde elettromagnetiche che si propagano con la velocità della luce. Le radiazioni luminose (luce, infrarosso, ultravioletto), le onde radio, i raggi X e i raggi gamma sono tutti esempi di energia radiante.
 
Energia sonora. L'energia delle vibrazioni meccaniche della sorgente sonora (voce, altoparlante...) viene parzialmente spesa producendo delle perturbazioni della densità dell'aria (o del mezzo elastico circostante) che si propagano sotto forma di onde elastiche. Se parte della vibrazione che raggiunge l'orecchio ha frequenza acustica, l'energia recepita produce una sensazione "uditiva" direttamente correlata alla natura e all'intensità della vibrazione percepita: solo parte dell'energia sonora diviene "acustica", come solo parte delle radiazioni luminose si trasforma in stimoli ottici.
 
Energia termica. Il calore è l'effetto del moto, ossia delle vibrazioni e delle collisioni, di atomi e molecole all'interno di una sostanza. Per converso, quando un oggetto viene scaldato (cioè gli si fornisce energia termica) il suo stato viene alterato: atomi e molecole, eccitati, vibrano e collidono tra loro. L'energia geotermica è generata da fonti geologiche di calore.
 
Energia di moto. Č l'energia espressa dal movimento degli oggetti. Più velocemente si muovono, maggiore era l'energia accumulata. Il vento è un esempio di questo tipo di energia.

Fonte: Focus.it

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Economic theory assumes resource scarcity as an important premise, and there is a general consensus that scarce resources are best allocated by means of a market. However, a new doctoral thesis from the University of Gothenburg, Sweden, shows that there may be alternative solutions to the allocation problem.

Economic theory generally assumes that there will never be enough food, water, cars, money etc. to satisfy people's wants. This means that inequalities, conflict and poverty are inevitable parts of society. Many economists feel that scarcity is best dealt with through the presence of a market – the highest bidders gain access to a society's scarce resources.

Yet, economic sociologists do not necessarily see resource scarcity as inevitable, and neither do they always agree with the mainstream solution to the economic problem. There are indeed enough resources, they might argue, but people are for various reasons denied access. For example, there is enough food in the world, but people are still starving. Why is that?

'The market as an allocation mechanism has not been able to distribute food to everyone – every sixth person in the world does not have access to enough food,' says Adel Daoud, author of the thesis.

So, do we need the market?

'Maybe we do, given the present economic system, but we should at the same time ask ourselves whether any alternative allocation models could help us manage the world's resources better, not least considering the climate threat. A so-called economic democracy could be one such solution. In an economic democracy, citizens get to have a say about what and how much of various products and services should be produced,' says Daoud.

One of the main contributions of the thesis is to show the importance of using alternative perspectives, such as economic sociology, to deal with the notion of resource scarcity rather than simply seeing scarcity as inevitable.

Source: EurekAlert

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By Admin (from 11/05/2011 @ 14:00:20, in ro - TV Network, read 2049 times)

 A fost ofiter roman. A fost pasa turc. Ne-a incantat pe toti cu aventurile si metodele sale de Dirty Harry in seria Comisarilor (Miclovan/ Moldovan). A fost un „nemuritor”, cutreierand Europa dupa moartea lui Mihai Viteazul. I-a dat viata principelui Carol, si toti au fost uimiti de extraordinara asemanare cu acesta. Prestanta sa aristocratica l-a recomandat drept cel mai desavarsit interpret pentru Pascalopol, sobrul personaj calinescian din „Enigma Otiliei”. A fost ofiter german in mai multe pelicule, a fost ofiter de militie, si nimanui nu i-a scapat prestanta deosebita pe care i-o dadea haina militara, ce-i venea ca turnata. A fost Mircea cel Batran si generalul Averescu, ilegalistul Andrei si printul Andrei Morudzi. Si pentru ca toti acestia trebuia sa poarte un nume, li s-a spus simplu: Sergiu Nicolaescu.

Destinul l-a ales

Nascut intr-o duminica de Florii, pe 13 aprilie 1930, Sergiu Nicolaescu a avut o viata aflata mereu sub semnul de foc al Berbecului. Personalitate titanica, dominanta, cu adevarat „incapatanat ca un berbec”, Sergiu Nicolaescu a stiut intotdeauna ce vrea si mai ales cum sa obtina. Ambitios, perfectionist, el a vrut, ca regizor, sa faca totul, si sa faca bine. Chiar si numerosii sai critici si epigoni trebuie, rusinati, sa recunoasca faptul ca „i-a iesit”...

De mic copil a iubit doua lucruri, ce vor constitui de altfel pasiunile sale pentru toata viata: filmul si istoria. Ca sa mearga la cinematograf, fugea de acasa, fascinat de magia peliculei de celuloid. Distractia favorita era sa cutreiere, cu pustii de seama lui, subteranele medievale ale Timisoarei, orasul unde a copilarit, sau sa incinga batalii „pe viata si pe moarte” cu cavaleri, regi, soldati, cowboy si indieni. Tot atatea personaje care vor popula, mai tarziu, filmele sale.

Faptul ca imaginatia sa bogata l-a facut sa para cu totul desprins de realitate - si e vorba de realitatea dura, „socialista”, a anilor de dupa razboi - n-a insemnat insa ca tanarul traia in trecut. A avut prilejul sa cunoasca din plin „binefacerile” noului regim atunci cand tatal sau a ajuns la Canal, condamnat la 7 ani de inchisoare, ca detinut politic. Greutatile prin care a trecut nu l-au impiedicat pe Sergiu Nicolaescu sa fie admis la trei facultati - Scoala de Ofiteri de Marina, Politehnica si Belle Arte.

Desi a ales-o pe prima, dosarul „necorespunzator” l-a obligat sa urmeze in cele din urma Politehnica. Ursitoarele teseau insa, harnice, la destinul sau. Proaspat absolvent de Politehnica, Sergiu urma sa se angajeze ca director tehnic la un I.A.S de langa Bucuresti. Destinul avea insa alte planuri pentru el: un coleg care avea repartitie la Buftea, in cinematografie, ii propune sa faca schimb. Drumul spre istorie era deschis...

Si extraterestrii se uita la Mihai Viteazul...

Primul sau film, care-l va aduce in atentia mondiala, nu are, paradoxal, personaje umane. „Vedetele” sale sunt florile si totusi povestea din Memoria Trandafirului este o superba parabola a conditiei umane, „spusa” de Nicolaescu in doar 7 minute. Scurt-metrajul este rasplatit in 1962 cu Premiul de Excelenta al Uniunii Mondiale a Tehnicienilor, primeste elogii la Cannes si-l recomanda pe tanarul roman ca pe un vizionar.

Imediat, cei de la studiourile Columbia ii cumpara filmul si il invita pe regizor, pentru discutii, in Statele Unite. In aceeasi perioada il va cunoaste pe Titus Popovici, „cel mai bun scenarist al filmului romanesc”, cum el insusi il va caracteriza. De altfel, echipa Popovici-Nicolaescu isi va lega numele de unele dintre cele mai vizionate si mai apreciate creatii ale cinematografiei noastre. Prima mare realizare este coproductia Dacii, din 1966, pentru care Nicolaescu primeste elogii in toata lumea.

Atmosfera grandioasa si minutiozitatea cu care a prezentat epoca antica il vor recomanda ca regizor pentru un alt film istoric, Batalia pentru Roma, unde sub bagheta sa au evoluat doi monstri sacri ai celei de-a saptea arte: Orson Welles si Laurence Harvey. In 1970, un alt succes de proportii va fi Mihai Viteazul, nominalizat la Oscar si unde Amza Pellea face rolul vietii sale. Ca un amanunt interesant, astazi Mihai Viteazul este singurul film romanesc studiat la Hollywood, alaturi de alte superproductii, precum Cleopatra sau Ben Hur, iar in filmul ET, Spielberg aduce un omagiu indirect omologului sau roman: in secventa in care simpaticul extraterestru se uita, alaturi de copii, la televizor, pe ecran ruleaza secvente din Mihai Viteazul...

Un regizor total

A urmat perioada de aur pentru Sergiu Nicolaescu: zeci de filme cu mare succes la public, cele mai cunoscute fiind, desigur, cele din seria „Comisarilor” - Cu mainile curate, Ultimul cartus, Un comisar acuza, Revansa, Duelul. In acelasi timp, pasiunea pentru istorie nu-l paraseste si regizeaza pelicule precum Nemuritorii, Pentru patrie sau Coroana de Foc. In 1989, filmul Mircea, ultima superproductie realizata inainte de Revolutie, ii confirma renumele de „monstru sacru” al cinematografiei romanesti.

Dupa evenimentele din 1989, firea sa iscoditoare repune pe tapet probleme istorice spinoase, relevand adevarul istoric cu multa acribie, in filme precum Oglinda sau Triunghiul Mortii. Pe nedrept acuzat ca nu face filme „de arta”, Sergiu Nicolaescu isi dovedeste totusi talentul total in pelicule ca Atunci i-am condamnat pe toti la moarte, Ultimul noapte de dragoste, intaia noapte de razboi si mai ales Osanda, un film zguduitor, avandu-l protagonist pe acelasi regretat Amza Pellea. Si cum am putea uita, din aceasta enumerare, comedia care-l recomanda pe Sergiu Nicolaescu drept regizor ce poate aborda toate genurile - Nea Marin Miliardar, poate cel mai vizionat film romanesc din toate timpurile.

Supravietuitorul

In ultima vreme, Sergiu Nicolaescu s-a confruntat cu grave probleme de sanatate, suportand, in urma unei caderi, doua operatii dificile pe creier. Dar el este un invingator, un supravietuitor. Asa cum il caracterizeaza de altfel si cel mai recent film al sau - Supravietuitorul. Personajul central, nimeni altul decat indragitul comisar Moldovan, este interpretat de actorul ceh Petr Falc. Dupa razboi, Moldovan este inchis, pe motive politice si obligat, de sadicul comandant al inchisorii, un colonel sovietic, sa joace ruleta ruseasca.

Norocul si instinctul de conservare il ajuta sa scape cu viata din acest iad; pentru a-si castiga existenta, fostul comisar accepta sa intre apoi intr-o retea de jocuri de ruleta ruseasca. Astfel va ajunge intr-un oras din centrul Europei unde un fost inamic din tinerete, diabolicul Goldberg, patroneaza o varianta si mai macabra a jocului: ruleta ruseasca incrucisata, in care oponentii trag unul in celalalt. Evenimentele incitante ce vor urma ne vor readuce in memorie personaje din seria „Comisarilor”, figuri familiare din lumea interlopa a Bucurestiului de dinainte de razboi. Nu ne ramane decat sa-i uram „La multi ani!” maestrului Nicolaescu, la ceas aniversar, si sa-i atragem atentia, mai in gluma, mai in serios, ca mai sunt multi voievozi viteji pe care nu i-a „adus” pe ecran...

GABRIEL TUDOR - magazin.ro

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By Admin (from 11/05/2011 @ 11:00:29, in it - Scienze e Societa, read 1946 times)

Č piccolo e gracile, ma vanta un apparato riproduttivo che farebbe schiattare di invidia qualunque altra specie vivente. Analizzando i suoi testicoli, i ricercatori hanno scoperto qualcosa che rivoluziona alcune precedenti teorie sull'accoppiamento. (Elisabetta Intini)

Chiamarlo "superdotato" è quasi riduttivo. Il grillastro affine (Platycleis affinis), un particolare tipo di grillo diffuso nella nostra penisola, è appena entrato nell'albo d'oro dei record animali per un primato molto particolare: i suoi testicoli raggiungono un peso pari al 14% della sua stazza totale (tanto per intendersi, sarebbe come se quelli di un uomo adulto pesassero 5 chili ciascuno). L'insetto si è quindi meritatamente conquistato il titolo di animale con le ghiandole genitali maschili più ingombranti - in relazione alle sue dimensioni - strappando la qualifica alla Drosophila bifurca, una mosca della frutta il cui rapporto testicoli-peso corporeo raggiunge "appena" il 10,6%.

Tanta scena, poca… "resa". Un'equipe di ricercatori dell'Università di Derby (Gran Bretagna) ha misurato le dimensioni dell'apparato riproduttivo di 21 specie di grilli, notando che la proporzione dei testicoli variava considerevolmente da specie a specie. Alle dimensioni record del Platycleis affinis tuttavia non corrisponde, come ci si potrebbe aspettare, una sovrapproduzione di liquido seminale. Gli esemplari con i testicoli più grossi infatti, producono una minore quantità di sperma, il che, hanno spiegato gli scienziati alla Bbc, lascia propendere per l'ipotesi che la grandezza dei testicoli «sia dovuta all'alto numero di partner diverse da fertilizzare, piuttosto che al tentativo di avere maggiore successo riproduttivo con una partner sola».

Regole sovvertite. La ricerca, quindi, sembrerebbe dimostrare che le dimensioni dei testicoli sono direttamente proporzionali alla promiscuità sessuale del loro "proprietario": maggiori sono gli attributi, più alto il numero di compagne con il quale potrà accoppiarsi (e più alta, pertanto, anche la possibilità di garantirsi una discendenza). Almeno per i grilli, tuttavia, non sembra valere la regola che testicoli più grandi producono anche una maggiore quantità di sperma, suffragata in precedenza da molti esperimenti sui vertebrati (tra questi, anche varie specie di primati). «Un'importante lezione da trarre è che non dobbiamo aspettarci che le stesse regole valgano allo stesso modo per tutte le specie animali, ma ci può essere un'alternativa», ha detto Karim Vahed, a capo dello studio.

Fonte: Focus.it

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Scientists from the School of Pharmacy at Queen's University Belfast and Almac Discovery Ltd have developed a new treatment for cancer which rather than attacking tumours directly, prevents the growth of new blood vessels in tumours, starving them of oxygen and nutrients, thereby preventing their growth.

Targeting tumour blood vessels is not a new concept, however, this drug attacks the blood vessels using an entirely different pathway and therefore could be useful for treating tumours which don't respond to or which are resistant to current therapies of this type.

Professor Tracy Robson and her research team at Queen's, in collaboration with researchers at Almac Discovery, developed a new drug to disrupt the tumour blood supply. They have demonstrated that this leads to highly effective inhibition of tumour growth in a number of models as reported this month in Clinical Cancer Research, a journal of the American Association for Cancer Research. Almac Discovery is developing the drug candidate and expects to start clinical trials within the next year.

Professor Tracy Robson from the School of Pharmacy at Queen's explains: "By understanding the anti-angiogenic potential of the natural protein, FKBPL, we have been able to develop small peptide-based drugs that could be delivered to prevent tumour growth by cutting off their blood supply. This is highly effective in models of prostate and breast cancer.

"However, this also has the potential for the treatment of any solid tumour and we're excited about continuing to work with Almac Discovery as this drug enters clinical trials."

Dr Stephen Barr, President and Managing Director of Almac Discovery said: "This is a first class example of a collaboration between a university and industry to produce a novel approach to cancer therapy that has a real chance of helping patients".

The Almac Discovery / Queen's University drug is currently undergoing preclinical development and may provide a first-in-class therapy for targeting tumour angiogenesis by an entirely different pathway to those agents currently approved.

Source: EurekAlert

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By Anonimo


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