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 Trilingual World Observatory: italiano, english, română. GLOBAL NEWS & more... di Redazione
   
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 

Ne parla il giornale Libero, nell’ambito della richiesta di controlli su 62mila tonnellate di carne importate dal’Olanda:

L’inchiesta è scattata nell’ambito dei controlli sul caso della carne equina spacciata come carne di manzo che ha coinvolto la Findus, l’Ikea, la Nestlè e che è diventata una piaga continentale. Sono sedici i Paesi coinvolti, quattro quelli che indagano: per ora sono stati arrestati solo i tre dirigenti della Farmbox Meats Ltd, aLlandre, nel Galles. Ma con quest’altro allarme partito dall’Olanda ora lo scandalo ha fatto un salto di qualità.

A rivelare che dietro quella dicitura burocratica – «carne non identificata», per l’appunto – potrebbero celarsi cani e gatti è stata la Coldiretti:

...che chiede immediati controlli sulle oltre 62mila tonnellate di carne che l’Olanda ha esportato nel 2012 in Italia. «La decisione dell’autorità arriva dopo l’allarme della Bbc sulla presenza di carne non identificata in cibi da asporto» sottolinea Coldiretti «e soprattutto dopo le voci, non ancora confermate, sull’uso di carne di cane e gatto morti proveniente dalla Spagna e rivenduta in Olanda e forse usata, oltre che per la preparazione di prodotti per l’alimentazione animale, anche per la preparazione di piatti a base di carne macinata come polpette. Č uno scandalo senza precedenti, di fronte al quale l’Europa mostra la sua inadeguatezza, e che ha evidenziato la presenza di un giro vorticoso di partite di carne che si spostano da un capo all’altro dell’Europa attraverso intermediazioni poco trasparenti».

Fonte: saicosamangi.org

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Dawkins' scornful tone drew strongly mixed reactions from the audience; some stood and applauded his courage. Others wondered whether his strident approach could do more harm than good. Dawkins went on to publish The God Delusion and become perhaps the world's best-known atheist.

TEDTalks is a daily video podcast of the best talks and performances from the TED Conference, where the world's leading thinkers and doers give the talk of their lives in 18 minutes. TED stands for Technology, Entertainment, Design, and TEDTalks cover these topics as well as science, business, development and the arts. Closed captions and translated subtitles in a variety of languages are now available on TED.com, at http://www.ted.com/translate.

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We can only be kept in the cages we do not see. A brief history of human enslavement - up to and including your own.

From Freedomain Radio, the largest and most popular philosophy conversation in the world. http://www.freedomainradio.com

This is The Story of Your Enslavement. Video by Stefan Molyneux - Uploaded on April 17, 2010

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Con nuovi studi a confermarne l'efficacia, aumenta tra i ricercatori la convinzione che il cannabidiolo (Cbd) presente nella marijuana rallenta la crescita delle cellule tumorali e inibisce la formazione di cellule che nutrono i tumori, contribuendo così a combattere il cancro e le metastasi. Già note, poi, le capacità di queste sostanze di ridurre il dolore, la nausea e altri effetti correlati alla malattia e alla chemioterapia.

Come riporta il Newsweek, già nel 2007 uno studio del California Pacific Medical Center mostrava come il cannabidiolo uccida le cellule tumorali nei pazienti con cancro al seno, distruggendo i tumori maligni e “spegnendo” il gene ID-1, una proteina che gioca un ruolo chiave nel diffondere il male alle altre cellule. Questo gene, nei soggetti sani, è attivo solo durante lo sviluppo embrionale. Ma nei malati di tumore al seno, e di molti altri tumori maligni in stato avanzato, si è visto che questo gene è attivo e provoca le metastasi, favorendo il passaggio della malattia alle cellule sane. “Ci sono dozzine di tumori aggressivi che attivano questo gene”, hanno spiegato i ricercatori, e il cannabidiolo riesce a fermarlo, presentandosi quindi come una cura potenzialmente senza precedenti: ferma il male come la chemioterapia ma, a differenza di quest'ultima, che uccide ogni genere di cellula che incontra e devasta il corpo e lo spirito dei malati, riesce a bloccare solo “quella” particolare cellula maligna.

“Il cannabidiolo offre la speranza di una cura non tossica per migliaia di pazienti”, ha detto lo studioso McAllister, a capo del gruppo di ricerca. Da allora però non sono ancora stati condotti test clinici, indispensabili per confermare nell'uomo l'effetto visto in laboratorio. McAllister insomma sta ancora cercando fondi per testare sui malati di tumore l'effetto di questa cura. Nel frattempo, il suo gruppo di studio sta analizzando in laboratorio se è possibile e fruttuoso combinare una cura a base di Cbd con una blanda chemioterapia. Le sue ricerche hanno già mostrato che l'effetto del cannabidiolo viene in questo modo  potenziato: i chemioterapici diventano allo stesso più potenti e meno tossici, perché è possibile ridurli drasticamente.

La scoperta dell'efficacia di queste sostanze si deve a Cristina Sanchez, una giovane biologa della Complutense University di Madrid. Stava studiando il metabolismo cellulare, analizzando le cellule tumorali del cervello, che crescono molto più velocemente delle cellule normali. Per caso, notò che queste morivano ogni volta che erano esposte ai tetracannabinoidi, il famoso Thc che provoca gli effetti psicoattivi della marijuana. Proseguì le sue ricerche e nel 1998 pubblicò i suoi studi, dimostrando che il Thc induce l'apoptosi, ovvero la morte delle cellule di una forma particolarmente aggressiva di tumore cerebrale.

Successivamente furono molte le conferme, condotte in diversi Paesi, che il Thc e altri derivati della marijuana – i cannabinoidi – hanno effetti direttamente antitumorali (eccone un esempio riguardo al tumore al polmone).

Il primo test clinico sull'uomo fu condotto in Spagna nel 2006. I ricercatori somministrarono THC a nove malati di tumore al cervello, che non avevano avuto benefici dalle terapie tradizionali, inserendolo direttamente nelle cellule malate con un catetere. Tutti e nove videro la proliferazione del tumore ridursi significativamente, e i risultati furono pubblicati su Nature. Nel frattempo gli studiosi della Harvard University trovarono gli stessi effetti per i tumori al polmone. La cosa più sorprendente che notarono fu il fatto che il Thc colpisce solo le cellule tumorali, lasciando indisturbate le cellule sane.

Recenti studi alla St. George’s University di Londra hanno poi visto effetti simili sulla leucemia, con test pre-clinici. A fine luglio, l'ultimo congresso della International Cannabinoid Research Society ha messo intorno a un tavolo tutti i maggiori esperti sul tema a Friburgo, in Germania, con interessanti contributi anche da parte di studiosi italiani, che hanno parlato dei cannabinoidi come della “più potente arma a disposizione per l'eliminazione delle cellule tumorali nel cancro alla prostata”, mentre ricercatori della Lancaster University hanno riportato simili conclusioni per quanto riguarda il tumore del colon.

Tutto questo apre nuovi e promettenti scenari nella lotta al tumore. Ma è bene specificare che le conseguenze farmacologiche e tossicologiche dell’uso “comune” di cannabis, inteso come droga psicoattiva, sono tuttavia legate non solo direttamente all’assunzione delle sostanze psicotrope, ma anche all’esposizione delle altre sostanze che si producono durante la pirolisi, ovvero il processo di combustione della sigaretta o, meglio, della “canna”. I vapori che si producono fumando marijuana e hashish, infatti, contengono ossidi di azoto, monossido di carbonio, cianuri, nitrosammine. Il particolato contiene fenoli, cresoli e vari idrocarburi aromatici, tutti potenzialmente cancerogeni.

Fonte: life.wired.it - Autore: Michela Dell'Amico - 12 settembre 2012

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Per ben due volte nell’arco degli ultimi 15 anni milioni di italiani si sono recati alle urne per dire no alla possibilità, per il nostro Paese, di sviluppare e produrre energia nucleare per scopi civili.

Questi stessi italiani però, forse, non sanno che possediamo un verso e proprio arsenale nucleare.
La cosa appare assurda e paradossale considerando che nel 1975 Roma ha sottoscritto il Trattato di non proliferazione nucleare, eppure sul nostro suolo si trovano poco meno di un centinaio di testate atomiche. Per l’esattezza sono 90 le bombe di questo tipo stipate, poco più della metà di queste ovvero 50, nella base Usa di Aviano nei pressi di Pordenone, mentre le restanti si trovano custodite nella base statunitense di Ghedi Torre nel bresciano.

Tecnicamente parlando si tratta di armi tattiche, di potenza e gittata minore rispetto a quelle strategiche quindi, denominate B61; queste sono bombe gravitazionali che per essere utilizzate devono essere lanciate da aerei appositi, o almeno compatibili, attualmente potrebbero essere lanciate solo dagli F16 o dai Tornado; hanno una potenza che varia, a secondo del tipo e della grandezza essendone state costruite almeno tre diversi tipi, da 0,3 a 170 chilotoni che se utilizzate genererebbero una distruzione 900 volte superiore a quella prodotta su Nagasaki o Hiroshima.

Nelle basi per 3 anni

A breve, all’incirca nel 2016, queste testate lasceranno l’Italia, o meglio lasceranno il posto a nuove bombe, più maneggevoli e moderne; in modo molto lento infatti sarà avviato lo smantellamento di questi ordigni e la sostituzione con le nuove testate nucleari, realizzate secondo gli ultimi progetti approvati dal Pentagono, che però non saranno pronte prima del 2019.
Nello specifico questi nuovi ordigni avranno una maggiore precisione e ridurranno il fallout radioattivo conseguente all’esplosione, mentre la carica nucleare verrà riutilizzata, con una potenza massima nell’ordine dei 50 chilotoni.

Nel frattempo inoltre inizieranno gli addestramenti di nuove truppe specializzate capaci di utilizzare questi ordigni, in Italia hanno queste facoltà solamente i militari statunitensi di stanza a Ghedi o Aviano, mentre ai nostri soldati non è concesso l’uso di questi mezzi, anche se la clausola della “doppia chiave” contenuta in alcuni documenti tra le parti prevede la possibilità che queste bombe siano utilizzate anche dalle nostre forze armate, ma solo dopo che gli Usa ne abbiano deciso l’impiego.

Omertà Ovviamente i politici italiani non hanno mai ammesso o confermato la presenza di queste bombe nel BelPaese ma sono stati gli stessi Usa a confermarla in più di una occasione.

Già l’11 luglio 1986, pur nel silenzio generale, alcune agenzie di stampa ribatterono una notizia apparsa sul Washington post in cui si riferiva che il Pentagono aveva appena annunciato il Piano WS3 il quale prevedeva che in 25 diverse basi americane sparse per il mondo, tra cui quelle italiane di Ghedi, Aviano e Rimini, sarebbero stati dislocati bombardieri atomici ed ordigni nucleari non più sotto gli hangar dei bombardieri, bensì all’interno di speciali rifugi.

Una nuova conferma arrivò nel 2005 quando la declassificazione di un rapporto statunitense sulle armi nucleari americane in Europa accertò la presenza nel vecchio continente di circa 400 testate nucleari, 90 delle quali custodite in Italia.

Altra conferma importante quelle giunta alcuni anni fa da parte Robert Norris, uno studioso del Natural resources defense council di Washington, che dopo aver esaminato alcuni documenti ufficiali del Pentagono confermò la presenza di queste bombe in Italia, quantificandole però in una trentina, la maggior parte delle quali custodite ad Aviano.

Inquietante però quanto aggiunto subito dopo dal ricercatore.
Questi infatti disse che quasi tutta la parte riguardante il nostro Paese era stata cancellata; lui e i suoi colleghi avrebbero ricostruito gli “omissis” del documento principale utilizzando altre fonti e analizzando nel minimo dettaglio tutte le tabelle allegate al foglio più importante.

Accordo Italia-Usa

Ma quando, come e perché queste armi sono arrivate in Italia?
I primi ordigni giunsero nel 1957 anche se già dalla fine dell’anno precedente i militari statunitensi di stanza nello Stivale erano equipaggiati con missili Corporal e Honest John su cui vennero montate testate nucleari tattiche da impiegare, in caso di attacco sovietico, contro i carri dell’Armata rossa.
Negli anni ’60 e ’70 vennero dispiegati altri tipi di missili, mortai da otto pollici per il lancio di ordigni nucleari, e bombe atomiche di profondità destinate agli aerei della base di Sigonella per la caccia di sottomarini sovietici nel Mediterraneo.
Successivamente sono arrivate le bombe attualmente stipate tra Ghedi e Aviano.

Gli Usa hanno portato in Italia questo tipo di armamenti grazie all’accordo bilaterale denominato Stone Ax; una prima versione di questo fu siglato negli anni ’50; successivamente tra il 2003 ed il 2004 ne dovrebbe essere stata sottoscritta una nuova versione, figlia del clima post 11 settembre, che tra le principali innovazioni prevedrebbe periodiche revisioni e conseguenti aggiornamenti. Per quanto riguarda l’accordo tra Italia ed Usa purtroppo il condizionale è d’obbligo visto che nessun patto in tal senso è mai stato sottoposto a voto parlamentare e che le uniche informazioni che si hanno le dobbiamo ad alcuni ricercatori statunitensi, come ad esempio William Arkin, un ex analista d’intelligence per l’esercito americano, che hanno diffuso tramite libri e ricerche le informazioni in loro possesso.

Fonte: lanotiziagiornale.it - Autore: Fabrizio Di Ernesto

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After 70 years at the bottom of the sea, the corroded containers risk leaking deadly poisons, warns a Polish journalist.

In 2009, the Swedish public was shocked by a public TV documentary, which revealed how the Soviets had sunk chemical weapons in the Baltic as recently as 1992. Hidden-camera footage filmed from Swedish waters showed one such operation, in which the Soviet military was seen dumping containers of paralysis inducing gas and radioactive material straight into the sea.

More than by the act itself, the Swedes were outraged by the fact, which was initially revealed by investigative journalists and later confirmed by military intelligence, that some members of the Swedish government had been informed, as early as 1999, that toxic waste was being dumped near the island of Gotland, but had done nothing to prevent it.

In the early 1990s, Russia had to decide what to do with its vast arsenals of chemical weapons that were stored in former Soviet military bases in Latvia and Estonia — in particular, the largest stockpile of lethal agents, which was stashed in the Latvian port of Liepâja. At a time when the morals and the organisation of the Red army were crumbling, and without money to move or recycle the poison, the Soviet General Staff chose to ignore any concerns about the environment or the safety of Poles or Swedes. In a decision taken for purely economic reasons, they decided to dump the arsenal in the Baltic Sea.

Toxic soup

The results of their action quickly became apparent. Starting in the mid-1990s, there was a sharp increase in the incidence of lung and skin cancer among Swedish fishermen working between the islands of Bornholm and Gotland off Sweden’s southern coast. They were suffering from typical symptoms of exposure to mustard gas (sulphur mustard). However, non-experts had virtually no chance of identifying the agent that was source of the problem in the water.

Mustard gas is a virtually colourless liquid which has a “faint garlic or horseradish-type odour”. It can remain in the containers for decades, slowly leaking out into the environment and wreaking terrible consequences. Worse still, the corroded military containers will eventually break open, releasing massive amounts of lethal chemical warfare agents, and this is what is happening in the Baltic Sea.

At the Potsdam Conference in 1945 a decision was taken to get rid of a total of 267,500 tonnes of chemical munitions. The cheapest way to do this was to dump the arsenal in the Baltic Sea, mainly in the Bornholm Basin, which plunges to a depth of 100m, and the Gotland Deep, which reaches a depth of 459m in the Landsort Deep area.

All in all, the Russians dumped some 40,000 tonnes of all kinds of canisters and containers full of adamsite, mustard gas, phosgene, tabun, cyanide salts and prussic acid in an area approximately 2,800 sq km around the island of Bornholm. In 1945 in the strait of Little Belt, the British dumped 69,000 tonnes of tabun-armed artillery munitions and 5,000 tonnes of tabun and phosgene bombs. A year later, the Americans sunk 42 ships loaded with 130,000 tonnes of German chemical warfare munitions in the Danish straits. The German coast was further doomed when in the early 1950s, Soviet and East German forces dumped 6,000 tonnes of chemical weapons there. As for the coast of Poland, its greatest hazard comes from a large Soviet dump south of Gotland.

Burning strategic question

Do the Baltic states have any plan for neutralising the underwater chemical warfare arsenal? There is nothing to suggest so. Nor do any clear-cut policies exist on how to clean the sea waters of this terrible mixture of deadly toxins. Fortunately, the issue has been given an increasingly high priority. In November 2010, EU-financed explorations of the Baltic seabed began in an effort to assess the condition of dump sites and determine what should be done to neutralise the underwater chemical arsenals and prevent an ecological disaster.

Poland is leading a supranational project called Chemsea, which includes 11 research institutes from Poland, Sweden, Finland, Lithuania and Germany. A report by Helcom Muni, an ad hoc expert group specialising in dumped chemical munitions, is expected this year. But even the best military experts cannot predict what exactly would happen if the chemical agents were rapidly released from their corroded containers. Current thinking suggests the steel canisters used for storing chemical weapons will corrode slowly and that any leaks would release only minute amounts of toxic substances, which would then undergo relatively swift hydrolysis.

Scientists stressed that, being heavier than water, any leaked toxins would settle on the sea bottom. Moreover, the Baltic is not a high seismic activity area so barring physical damage, there seemed to be no cause for alarm. It was only the Russo-German Nord Stream Baltic gas pipeline project that triggered a major public debate on the possibility of a local – but massive – ecological disaster.

Still, officers at the Polish Navy say that it is not the pipeline or the chemical warfare dumps that pose the greatest risk. We often forget that the Baltic was also used as a dumping ground for all kinds of conventional weapons, including heavy munitions, air bombs, naval mines and artillery shells. If any of those ever explode, a chain reaction could cause horror on the Baltic beaches on a scale comparable with Chernobyl.

Until the Baltic states implement a coordinated policy to recover and neutralise dumped chemical munitions, the waters of the Baltic will continue to harbour a highly toxic threat and walking on Baltic beaches will continue to be a potentially deadly sport.

Source: presseurop.eu - Author: Uwazam Rze

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I referendum hanno ad oggetto il finanziamento pubblico dei partiti, il sistema dell’otto per mille, le leggi sull’immigrazione e sugli stupefacenti, il divorzio breve.

La delegazione di firmatari, guidata da Mario Staderini e Michele De Lucia, rispettivamente segretario e tesoriere di Radicali italiani ha poi tenuto una breve conferenza stampa.

“Si tratta di riforme che – spiega Staderini – la politica non farà mai! Chiamiamo alle armi democratiche chi vuole riformare lo Stato, eliminando leggi che bloccano la giustizia e criminalizzano fenomeni sociali quali l’immigrazione e il consumo di stupefacenti e che fanno impiegare tre anni per chiedere un divorzio”. Obiettivo cinquecentomila firme.

I Radicali hanno anche attivato il sito Internet www.lisostengo.it sul quale è possibile preannunciare la propria adesione all’iniziativa e scegliere i referendum per i quali si è disposti ad impegnarsi 

Fonte: ilfattoquotidiano.it - Autore: Manolo Lanaro

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La società odierna, per effetto degli intrecci tra attività finanziarie, grandi corporations ed utilizzo delle attività scientifiche in modo strumentale rispetto gli  interessi del potere, non è più in grado di funzionare con i sistemi tradizionali con i quali è stata gestita in passato. Le cause sono spiegabili con il processo di sedimentazione dei poteri del grande capitale finanziario  e della elite circoscritta  che ne gestisce gli interessi e le finalità speculative.

Risulta necessario chiarire che i poteri dominanti , per ottenere in forma discreta la tutela dei propri  interessi , hanno programmato di articolare la società ed il sistema economico politico ordinato su più livelli.

Esiste un livello visibile dello Stato e della cosi detta “società civile” costituito dalle Istituzioni  rappresentative e previste dalla Costituzione, con le loro procedure e la apparente legalità di queste, mentre, in parallelo  a questo, sussiste invece  un livello invisibile dove operano  alcune  entità finanziarie ed agenzie di intelligence che agiscono in violazione della legalità e del diritto internazionale  su scala planetaria rispondendo a centrali di comando sovranazionali.

La speciale funzione di queste agenzie che operano in modo occulto viene coperta dal ruolo dei grandi media(i “mega media”) del sistema che manipolano le notizie e l’opinione pubblica coprendo di fatto le attività illegali e creando un mondo fittizio che viene visto come reale dall’opinione pubblica che non dubita delle apparenti notizie veritiere manipolate dai media. Gli esempi sono innumerevoli.

Questo sistema funziona come un immenso palcoscenico su scala planetaria come ci hanno dimostrato gli avvenimenti dell’11 Settembre a New York e le guerre in Irak e Afghanistan.

Da questo sistema derivano:  A) la totale scomparsa di un opinione pubblica cosciente,B) il tramonto del vecchio concetto di egemonia,C) l’esistenza di popolazioni urbanizzate che sono utilizzate come pura massa di manovra, D) il meccanismo del consenso attivo e passivo dei dominati che fornisce “ giustificazione” ai disegni della elite dominante, E) il completo svuotamento di ogni legalità costituzionale in base ad un sistema di decisionismo prevalente.

Ci si potrebbe chiedere come mai sia tanto difficile per i singoli comprendere la natura fittizia della realtà apparente e del mondo deviato costruito dalla propaganda dei media (i “mega media”) ove ad es. i carnefici sono presentati come “liberatori” e  coloro che resistono vengono tacciati quali “terroristi”.

Normalmente il sistema proclama come “verità” quelle che sono in realtà menzogne  o ricostruzioni artefatte, realizzate a volte nel loro esatto contrario con dati tangibili in modo da poter assumere sembianze di realtà. Questa la forma più sottile di manipolazione perché apparentemente coincide con il dato reale osservabile, quindi più insidiosa perché apparentemente coincidente con i fatti e più difficile da smascherare.

Non si possono d’altra parte escludere delle “finzioni” totali create dal nulla, vere menzogne per uso popolare, falsi in atti pubblici.  Le due forme distinte  tuttavia possono convivere ed essere complementari in quanto veicolate dalla propaganda.

Si possono prendere vari esempi, a livello internazionale, la costruzione artificiale di Al Quaeda, oppure le BR in Italia ed altri gruppi terroristici di estrema sinistra o di estrema destra (la RAF in Germania) durante gli anni della “strategia della tensione”.

Questi gruppi che erano quasi sempre creature della CIA e di altri servizi occidentali, funzionali rispetto ad una strategia di potere, hanno operato per anni come se fossero autentiche organizzazioni autonome con loro finalità indipendenti mentre in realtà erano tutte entità manovrate dai servizi ed erano utili per accreditare la teoria degli “opposti estremismi”.

Questa costruzione apparente ha di fatto messo in ombra i veri registi della strategia,  ha presentato gli elementi  di questi gruppi come protagonisti ed ideatori delle azioni (in realtà etero dirette) ha permesso fra l’altro di compiere le azioni criminose come assassini e predisposizione di bombe, addebitandoli alle organizzazioni terroristiche ed alle ideologie ispiratrici. Tipico esempio fu l’assassinio di Aldo Moro fatto passare come un semplice crimine delle BR e non una soppressione di uno statista “scomodo” per le centrali del potere USA.

Le varie figure minori, i fiancheggiatori e simpatizzanti i conniventi, i complici e gli esterni, sono state  tutte persone che hanno permesso di completare l’opera ed hanno consentito ai vertici di prendere tutte le decisioni importanti in nome e per conto di interessi occulti.

Questi vertici (e le centrali di comando) in realtà non si sono mai esposti ma sono sempre rimasti dietro le quinte senza comparire ed anzi resi di fatto inesistenti, visto che gli stessi loro agenti ne hanno negato l’esistenza proclamandosi autonomi  da qualsiasi legame funzionale anche nel compimento di fatti criminosi, tanto da essere classificati come “servizi deviati”.

Tutto il sistema di manipolazione  viene completato con attività di depistaggio e falsificazione di prove e di falsi indizi, confessioni di improbabili “pentiti”, occultamento di elementi comprovanti, ecc.. e si prospetta questo come un enorme meccanismo di dissimulazione che viene anche supportato attivamente dalle agenzie di intelligence autonome ed internazionali che svolgono la loro funzione di sostegno alla macchinazione.

Si tratta quasi sempre di operazioni sofisticate dove vengono mescolate notizie verosimili a quelle palesemente false e dove si intrecciano anche elementi della diplomazia, della politica, dei partiti che recitano una parte assegnata e che sono appoggiati da una informazione manipolata e controllata dai media del sistema che orientano l’opinione pubblica verso le verità di comodo ritenute utili per la macchinazione. I poteri che si muovono dietro questa macchinazione dispongono di mezzi economici illimitati e possono comprare qualsiasi testimone, corrompere politici compiacenti, assoldare qualunque killer, predisporre qualsiasi tipo di trappola utilizzando ragazze compiacenti , procurare armi ed esplosivi, fornire droga e stupefacenti per false confessioni.

Nella cultura occidentale non si può d’altra parte  considerare anomalo questo livello invisibile della realtà dominato dall’”agire in segreto”visto che, se si indaga a fondo nella Storia, scopriamo che, già durante la Repubblica di Venezia, nacque il principio degli “arcana imperi”, secondo gli storici, con data del 10 Luglio 1.310 con l’istituzione del “consiglio dei 10” a cui sono demandati gli affari segreti della sicurezza dello stato (con l’utilizzo di adeguati mezzi finanziari ed un folto gruppo di delatori, taglie, assassini ed esploratori).

http://venicexplorer.net/tradizione/consiglio-dieci.php

Il problema sta nel fatto che, nella società attuale, il livello occulto è divenuto quello di gran lunga più possente e che dispone dei più efficaci mezzi di coercizione tali da condizionare ogni altro potere incluso quello politico che, in questo contesto, è di fatto secondario e subordinato alle centrali sopranazionali e deve  attuare le direttive che gli vengono fornite sotto spinta di remunerazione, corruzione o ricatto, in pratica la classe politica ridotta ad un comitato d’affari ove  difficilmente qualche elemento dispone di autonomia decisionale e, quando accade, questo viene facilmente neutralizzato con gli stessi sistemi.

Stando così la situazione, risulta chiaro che i poteri dominanti abbisognano dell’impostura come elemento base della manipolazione, attraverso di questa ed attraverso l’inganno dell’informazione, devono organizzare il controllo e la creazione di realtà artificiali nelle quali far vivere le masse sempre meno consapevoli e costantemente distratte dalle questioni essenziali mediante apposite campagne di propaganda.

I dominanti sono ben preparati ad affrontare anche le situazioni di crisi e di malcontento e adottano la strategia di incanalare la protesta verso sbocchi già predisposti che permettono di perpetuare gli equilibri già consolidati.

Ecco quindi che subentra la tecnica dei depistaggi, le “false flags”, le finte opposizioni ed i finti tribuni delle proteste televisive, il martellamento per 24 ore al giorno fino a far apparire la finzione come reale e la tesi pubblicizzata come alternativa razionale e possibile.

“Una volta una persona poteva vivere isolata dai problemi del mondo, poi è subentrata una epoca nella quale si sapeva tutto quello che succedeva, adesso il vero problema è che sappiamo tutto di tutto tranne quello che realmente succede.”

Fonte: stampalibera.com - Autore: Luciano Lago

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Unemployment Crisis: More Jobs Are Gone Forever During This Recession

No end in sight to U.S. economic crisis as 'scariest jobs chart ever' shows post-recesion unemployment is at its worst since World World War Two.

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Everything you need to know that the media is not telling you...

Stefan Molyneux, host of Freedomain Radio - and winner of the 2012 Liberty Inspiration Award - breaks down the unspoken facts about the end of freedom, opportunity and trade in the modern United States. There will be no economic recovery, prepare yourself accordingly.

Freedomain Radio is the largest and most popular philosophy show on the web - http://www.freedomainradio.com

To support the show, please donate at http://www.fdrurl.com/donate

Sources: http://www.fdrurl.com/endus

Thanks to Brady Lacko for his amazing research.

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Now Colorado is one love, I'm already packing suitcases;)
14/01/2018 @ 16:07:36
By Napasechnik
Nice read, I just passed this onto a friend who was doing some research on that. And he just bought me lunch since I found it for him smile So let me rephrase that Thank you for lunch! Whenever you ha...
21/11/2016 @ 09:41:39
By Anonimo
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By Anonimo


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