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 Trilingual World Observatory: italiano, english, română. GLOBAL NEWS & more... di Redazione
   
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
By Admins (from 06/04/2013 @ 16:25:12, in en - Video Alert, read 1800 times)

Is it getting better, or do you feel the same?
Will it make it easier on you, now you got someone to blame?
You say one love, one life, when it's one need in the night.
One love, we get to share it
Leaves you baby if you don't care for it.

Did I disappoint you or leave a bad taste in your mouth?
You act like you never had love and you want me to go without.
Well, it's too late tonight to drag the past out into the light.
We're one, but we're not the same.
We get to carry each other, carry each other... one

Have you come here for forgiveness,
Have you come to raise the dead
Have you come here to play Jesus to the lepers in your head
Did I ask too much, more than a lot
You gave me nothing, now it's all I got.
We're one, but we're not the same.
Well, we hurt each other, then we do it again.

You say love is a temple, love a higher law
Love is a temple, love the higher law.
You ask me to enter, but then you make me crawl
And I can't be holding on to what you got, when all you got is hurt.

One love, one blood, one life, you got to do what you should.
One life with each other: sisters, brothers.
One life, but we're not the same.
We get to carry each other, carry each other.
One, one.

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Ciononostante, ogni mese, tonnellate di scorie nucleari ad altissima radioattività viaggiano sui binari ferroviari delle nostre città, senza che la popolazione ne venga messa al corrente. Ho chiesto a Stefano Ciafani, vicedirettore nazionale di Legambiente, di raccontarlo al blog.

I TRENI DELLA MORTE

intervista a Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente

 Il nostro Paese continua ad essere interessato, ormai da qualche anno, dall’esportazione soprattutto di barre di uranio irraggiato, ovvero il combustibile che veniva utilizzato nelle quattro centrali italiane che erano in funzione fino agli anni ’80, e che poi fortunatamente sono state spente grazie al referendum approvato e poi votato dalla maggioranza degli Italiani nell’’87. Quelle barre vengono esportate su rotaia, e dovrebbe essere segnalato chiaramente agli abitanti dei territori che vengono attraversati. Cosa che succede abbastanza normalmente negli altri Paesi. Noi non stiamo facendo nulla di tutto ciò.

 In questo periodo la direttrice principale è Piemonte- Francia, anche se qualche mese fa c’era stato un viaggio, di cui non si è parlato adeguatamente e che ha scatenato molte polemiche sul territorio, che dalla provincia di Vercelli doveva andare verso Trieste, perché in quel caso i rifiuti radioattivi sarebbero stati imbarcati su una nave per essere poi destinati all’esportazione via mare. Diciamo che ci sono magari differenze nelle tratte, ma la costante è la totale assenza di corretta informazione su questi viaggi molto pericolosi che, se in alcuni casi sono inevitabili, devono esser fatti nel rispetto delle norme, nel rispetto della giusta necessità da parte dei cittadini di essere informati. E questo purtroppo non si sta facendo.

 I treni con le scorie radioattive viaggiano sui binari tradizionali: quindi sulle ferrovie che vengono ogni giorno seguite dai treni dei pendolari, dai treni di chi si sposta da una città all’altra piuttosto che dai treni merci. Ed è per questo che è fondamentale informare le popolazioni, perché ad esempio quei treni passano nelle stazioni, dove magari ci sono persone che stanno aspettando il treno per andare al lavoro, o per andarsene in un’altra città o per andarsene in vacanza e magari rischiano di vedersi passare il treno coi rifiuti radioattivi davanti senza saperlo. Ecco, questo è il punto: si deve rendere consapevole la popolazione che a quell’ora, in quella stazione ferroviaria, oppure a quell’ora, a quel passaggio a livello, oppure a quell'ora, davanti a una casa, passa il treno. Si devono informare tutti che sta passando un treno coi rifiuti radioattivi. Chi non vuole starci, accanto a un treno coi rifiuti radioattivi, deve essere adeguatamente informato perché si deve allontanare quantomeno per quei minuti in cui il treno sta passando. Se non si dice a che ora e dove passerà il treno, i cittadini non potranno scegliere, saranno in qualche modo obbligati a subire il passaggio del treno con le scorie.

 La legge esiste. Viene previsto l’obbligo della corretta informazione. Il vuoto sta nella politica locale e nel network delle prefetture e dei territori che vengono interessati dal passaggio del treno, che non fanno quello che è previsto dalla norma. Questa è la cosa più grave che abbiamo denunciato per l’ennesima qualche lunedì fa. Un treno di scorie è più sicuro rispetto alle scorie che possono viaggiare su un TIR, su gomma, ma è possibile che si verifichino incidenti ferroviari. I cittadini devono essere informati sugli scenari possibili, anche quelli più catastrofici, che speriamo non si concretizzino mai. Senza un'adeguata informazione aumentano i rischi di coinvolgimento delle popolazioni o dei territori in potenziali incidenti. Dovremmo imparare dagli altri Paesi: continuiamo a gestire questa partita in maniera sbagliata, e questo finisce per creare inutili polemiche, che a loro volta producono tanti ritardi. Ma si tratta di ritardi voluti da chi decide di realizzare le opere: pensano di poter fare le cose alla chetichella, ma poi questa mancata informazione si paga. In Francia esiste una legge da diversi anni: la legge sul cosiddetto dibattito pubblico che prevede una fase di consultazione vera del territorio che sarà oggetto di questa nuova infrastruttura stradale, autostradale, ferroviaria, impiantistica eccetera... Insomma c’è una fase di discussione, a volte anche accesa, nella quale si mette in discussione il progetto o i suoi dettagli. Si perde un po’ di tempo prima, ma poi quel tempo che tu perdi prima dell’approvazione dell’impianto lo recuperi nel momento in cui l’impianto o l’infrastruttura trasportistica la devi realizzare, dopo.

 Stiamo facendo una cosa molto discutibile: inviamo i nostri rifiuti radioattivi all’estero, negli impianti di riprocessamento delle scorie. Li inviamo in quello francese piuttosto che in quello inglese di Sellafield. Poi le barre, dopo essere state trattate adeguatamente, vengono rispedite al mittente, nella loro parte, diciamo, di rifiuto, con tutto il loro contenuto altamente radioattivo. Quel tipo di radioattività decade con intervalli di tempo lunghissimi: si parla di decine di migliaia di anni. Questi rifiuti torneranno in Italia vetrificati, cementificati, ma con tutto il loro contenuto radioattivo che dovrà essere depositato nel famigerato deposito nazionale di rifiuti radioattivi che ancora ad oggi non è stato realizzato, e che ancora ad oggi non è stato neanche localizzato, dopo il folle percorso che il governo Berlusconi nel novembre del 2003 decise di imboccare quando decise la localizzazione di Scanzano Jonico in Basilicata. Volevano realizzare un deposito di rifiuti radioattivi senza aver fatto la minima condivisione con il territorio. Non lo sapevano gli enti locali, non lo sapevano i cittadini, non lo sapevano le categorie produttive, gli agricoltori e gli operatori turistici. Il risultato fu che come ricordiamo tutti la Basilicata fu bloccata dalle proteste popolari per un mese. E dopo un mese, il governo Berlusconi fece il secondo errore: dopo aver individuato un sito senza condividerlo con nessuno, decise di ritirare quella localizzazione, creando un precedente assolutamente pericoloso perché innanzitutto non abbiamo bisogno di un deposito per rifiuti ad alta attività, visto che fortunatamente dalla fine degli anni ’80 non ne produciamo più (e mi auguro non ne produrremo più, visto che il NO al nucleare detto in maniera chiara dagli Italiani nell’’87 è stato ribadito poi con altrettanta forza nel referendum del 2011).

Quei pochi rifiuti radioattivi ad alta produttività, l’Italia può stoccarli in quelli che la direttiva europea sullo smaltimento dei rifiuti radioattivi definisce depositi internazionali, nei confini europei, magari realizzati in quei Paesi che continuano a produrre elettricità dall’atomo, e che quindi continuano a produrre rifiuti radioattivi. Tuttavia, dalla fine degli anni ’80, continuiamo a produrre ogni anni circa 2 mila metri cubi di rifiuti radioattivi a media e bassa attività, che sono i rifiuti che sono prodotti nell’industria, piuttosto che negli ospedali, piuttosto che nei centri di ricerca. Ecco, li stiamo producendo anche nel 2013 e, quindi, è comunque necessario individuare uno o più siti che li possano ospitare, per le decine di anni in cui quei rifiuti continueranno ad emettere radioattività. Per questo genere di scorie in qualche modo bisognerà trovare una sistemazione nei confini nazionali. Ma  con il precedente di Scanzano ora sarà complicatissimo anche trovare una localizzazione per i rifiuti a media e bassa attività. Quindi è stato fatto un doppio disastro dall’allora governo Berlusconi, che purtroppo ancora oggi paghiamo perché, ad esempio, le scorie che stiamo inviando in Francia, le scorie che abbiano inviato nel passato in Gran Bretagna, quelle torneranno indietro, qui, con tutto il loro corico di radioattività. E noi, ad oggi, non sappiamo dove metterle. Non abbiamo neanche firmato un accordo con un altro Paese, nel rispetto della direttiva europea, per conferirli. Ad oggi, è bene ricordare che nessun Paese del mondo ha realizzato un deposito per rifiuti ad alta attività, un deposito definitivo. E non ce n’è neanche uno in attività. L'unico che c'è, negli Stati Uniti, è per rifiuti nucleari derivanti dalle attività militari, ma un deposito per rifiuti radioattivi civili non è attivo, parlo di depositi definitivi. E questo dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la follia che sta dietro a questa tecnologia per produrre elettricità, in Europa così come nel resto del mondo.

Fonte: byoblu.com - Autore: Valerio Valentini

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By Admins (from 05/04/2013 @ 23:05:01, in en - Video Alert, read 2357 times)

When I'm alone I dream of the horizon and words fail me.
There is no light in a room where there is no sun
and there is no sun if you're not here with me, with me.
From every window unfurls my heart the heart that you have won.
Into me you've poured the light,
the light that you found by the side of the road.

Time to say goodbye.
Places that I've never seen or experienced with you.
Now I shall, I'll sail with you upon ships across the seas,
seas that exist no more,
it's time to say goodbye.

Andrea Bocelli
When you're far away I dream of the horizon and words fail me.
And of course I know that you're with me, with me.
You, my moon, you are with me.
My sun, you're here with me with me, with me, with me.

Time to say goodbye.
Places that I've never seen or experienced with you.
Now I shall, I'll sail with you upon ships across the seas,
seas that exist no more,

Both:
I'll revive them with you.
I'll go with you upon ships across the seas,
seas that exist no more,
I'll revive them with you.
I'll go with you.

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In Germania il settore delle energie rinnovabili è la principale via di uscita di una politica energetica basata in precedenza sull’utilizzo del nucleare e del carbone e non sono pochi i progetti ambiziosi sviluppati in questi ultimi mesi. Oltre ad aver dichiarato l’abbandono definitivo del nucleare entro il 2022, qualcuno di voi ricorderà anche l’annuncio sulla futura conversione in senso rinnovabile del sistema ferroviario entro il 2050.

Adesso un altro importante progetto sta portando la Germania in pole position come uno dei Paesi più attenti alle politiche ambientali. Vicino alla città di Senftenberg, nel Brandeburgo in Germania, è stato inaugurato un parco solare su una vecchia miniera a cielo aperto della superficie di 200 ettari. Il terreno, da anni dismesso e inutilizzabile a scopo agricolo, è stato affidato ai lavori di tre importanti aziende leader nella costruzione degli impianti fotovoltaici: Safe Ray, Canadian Solar e GP JOULE. Sono bastati solo 3 mesi per installare 330.000 moduli solari con 62 centrali inverter necessarie per la conversione dell’energia.

Al momento si tratta del parco solare più grande del mondo, un vero e proprio fiore all’occhiello per i tedeschi a dimostrazione di come sia possibile osare con successo. Si stima che verranno prodotti 166 MW di energia che raggiungeranno le abitazioni di 50.000 famiglie. Il progetto, sviluppato dalla società berlinese Unlimited Energy GmbH, è stato possibile grazie all’intervento di tre primari istituti bancari tedeschi a sostegno dell’investimento necessario.

Ma l’impegno green della Germania non finisce qui, perchè come ha dichiarato Torsten Kash, managing director della GmbH, sono stati messi a punto dei progetti per la ripopolazione della fauna e della flora locale.

Sono stati lasciati 24 ettari al di fuori dell’area coparta dagli impianti fotovoltaici per le allodole, mentre i moduli solari sono stati integrati nel territorio garantendo un habitat il più possibile naturale per le altre specie di uccelli.

Nel complesso, un modo creativo e produttivo di recupero del territorio, a cui bisogna guardare con grande attenzione.

Fonte: tuttogreen.it

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The DIVINE Titles of ancient leaders become the Mythological Characters of the Bible & other sacred books NOT FOUND in recorded history... millennia of mistranslations languages evolution, oral traditions, interpretations, semiotics... makes TITLES to become REAL PEOPLE that nobody can find.

 

Documentary film about a linguist and a Catholic priest, who search for and find the origins of Christianity and the real historical Jesus: Julius Caesar.

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I did have a long rant typed here.

It was about opinions and their validity, the lack of growth in people, why I stay on Facebook, why the Three Gorges Dam is more important than next weeks football game, and the foolishness, naivety, narrow closed mindedness I see around me, and truth.

Seems rather pointless explaining to a Neanderthal how unevolved he is, or that he has the choice to evolve and grow, that this choice is the Gift of Free Will that Christians misinterpret as "gods mistake".

I will say this about truth.
It is subjective - this means the context used to define it makes it true.
Context is supplied by by your own biases, perceptions, experiences.
Therefore, truth is relative and true ONLY to the person claiming truth.
My context has a different background to yours so my truths are different.
This means truth is not true, nor false nor good nor bad nor evil nor ethical nor benevolent nor legal or illegal nor moral nor immoral or any other human construct.

The Neanderthals look confused. Go back to your football. The rich people who like to play chess with live pawns will think for you.

Author: Danger Foxall

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Non basta che il 30% del  reddito complessivo venga dalla dipendenza da antidepressivi delle donne bianche e che il 20% degli adulti assuma un  qualche tipo di farmaco psichiatrico. Adesso vogliono allargare trattamenti e farmaci psichiatrici a quanti più bambini possibile.

Big Pharma ha un unico obiettivo: fare profitti - non importa come. Questo può essere realizzato solo convincendo la gente comune e i medici che la soluzione ai problemi di salute siano i farmaci. Il buon senso ti dice che questo non può essere vero. Nessuno si ammala a causa di una carenza di farmaci nel corpo. In realtà le persone che assumono più farmaci da  prescrizione contemporaneamente soffrono di una serie di effetti collaterali che nel migliore dei casi sono semplicemente fastidiosi, ma talvolta debilitanti e addirittura fatali. Purtroppo la stragrande maggioranza degli americani e dei medici se la sono bevuta.

Gli americani costituiscono appena il 5% della popolazione mondiale, ma assumono oltre il 40% dei farmaci prodotti a livello mondiale. Pensi che i miliardi e miliardi di dollari che le case farmaceutiche spendono in televisione e altre pubblicità abbiano influenzato questo risultato? Quando i vostri bambini tornavano da scuola, voi probabilmente gli avete raccomandato: "Di' "no"alle droghe!" Eppure quando si guarda la televisione, le aziende di farmaci vendono sullo slogan di "Semplice, basta dire 'Sì' ai farmaci."

Solo due paesi, la Nuova Zelanda e gli Stati Uniti consentono pubblicità di farmaci alla televisione. La FDA l'ha approvato negli Stati Uniti nel 1999. Da allora le aziende farmaceutiche ci spendono ogni anno quasi 5 miliardi di dollari e l'americano medio vede quasi 16 ore di pubblicità di farmaci all'anno (circa 1920 spot). Un vero e proprio lavaggio del cervello per fargli credere che i farmaci siano la panacea per tutti i problemi, fisici ed emotivi.

Eri consapevole del fatto che i governi statali e federali stanno lavorando in concerto con le aziende farmaceutiche per promuovere l'uso di psicofarmaci sui bambini? Le aziende farmaceutiche hanno sviluppato i cosiddetti screening (test) di sanità mentale per i bambini. Così se a scuola un bambino viene valutato attraverso di essi e gli viene diagnosticato un disturbo mentale, viene indirizzato da uno psichiatra e introdotto ai farmaci psichiatrici. Questi farmaci sono in realtà  anfetamine per il trattamento del cosiddetto disturbo da Deficit di attenzione (ADD) o antidepressivi e farmaci antipsicotici per altri sintomi.

Indovinate chi escogita questi test di salute mentale e ne promuove l'uso? E sì! Le aziende farmaceutiche e i loro partner psichiatri. Indovinate chi finanzia questi programmi di test nelle scuole? Ovvio! Ancora loro: le aziende farmaceutiche.
Quasi 9 milioni di bambini in America stanno prendendo psicofarmaci da prescrizione e le compagnie farmaceutiche se la spassano. In realtà gli antidepressivi non sono più efficaci del placebo. L'unica differenza è che il placebo non causerà a te o ai bambini di avere idee o comportamenti suicidi o omicidi come invece hanno dimostrato fare gli antidepressivi. A proposito, gli antidepressivi sono proibiti in Inghilterra e nel Regno Unito per bambini sotto i 18 anni...

Gli antidepressivi possono creare tutta una serie di sintomi documentati nei bambini e negli adulti: depressione, scoppi di pianto, affaticamento, insonnia, idee suicide, pensieri omicidi, ansia, attacchi di panico, nervosismo e tremore, irritabilità, azioni impulsive, agitazione, confusione, comportamento maniacale, allucinazioni, incubi, distacco emozionale e perdita dei sentimenti. Questi sintomi si sviluppano dopo che è iniziato il trattamento con antidepressivi.
Naturalmente questo porta lo psichiatra o il medico locale ad aggiungere altri farmaci psichiatrici a regime. Questo manda spesso il paziente fuori di testa, rendendolo incapace di funzionare. Gli antidepressivi creano dipendenza, imitano l'azione della cocaina. I sintomi di cui sopra sono amplificati quando gli antidepressivi vengono interrotti bruscamente. Nessuno dovrebbe smettere antidepressivi o qualsiasi farmaco psichiatrico senza la guida di un medico. Un paziente deve esserne portato fuori molto lentamente, per diversi mesi.

Leggi l'articolo completo qui: politicaloutcast.com

Big Pharma è, però, solo un lato della medaglia. Gli psichiatri, con le loro diagnosi farlocche basate su un libro che classifica i comportamenti umani come malattie, prima conducono gli studi farsacon cui (spesso dietro lauto compenso) dimostrano l'utilità di questi psicofarmaci, poi li reclamizzano nei congressi medici e infine ne sponsorizzano la prescrizione. Gli psichiatri sono la categoria di medici che sono incorsi nel maggior numero di procedimenti disciplinari per conflitti d'interesse - in altre parole, prendevano soldi dall'azienda farmaceutica produttrice per promuovere un dato farmaco in uno studio scientifico o un congresso. D'altra parte, data la soggettività e arbitrarietà delle loro diagnosi, il settore psichiatrico è quello che più di tutti si presta al rischio di sovraprescrizione.

Fonte: disinformazione.it

Political Outcast di Stephen F. Hotze, M.D. - 22 Febbraio 2013
Tratto da CCDU

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Per la legge 267 del 1942 non vi è uguaglianza fra cittadini ed essa non tutela il risparmio.
La legge 267 colpisce gli imprenditori privati, le società di capitali e le società di persone.

Colpisce sul piano penale i cittadini, che hanno la responsabilità sociale delle imprese e delle società private.Tutela i creditori dei privati cittadini e delle società.

Non colpisce le banche, gli istituti pubblici, gli enti parastatali. Non sono colpiti con la 267 i "managers " di Stato, i lottizzati del potere pubblico, mentre i privati sono considerati dissestatori, bancarottieri ed incriminati magari per pochi soldi, nulla di fronte alle migliaia di miliardi che vengono a mancare negli istituti pubblici dissestati.

Assistiamo in silenzio alla devastazione economica degli enti e delle aziende di stato.
Il Banco di Sicilia ha perso migliaia e migliaia di miliardi (sembra oltre cinquemila miliardi) .
Per salvare il Banco di Napoli lo Stato si è accollato 12.000 miliardi di crediti e partite a rischio, più o meno il valore dell’Eurotassa.

La Federconsorzi ha perso circa centomila miliardi.
Il gruppo Ferruzzi ha perso trentaduemila miliardi.
L’INPS denuncia pubblicamente ottantamila miliardi di deficit. Il deficit dell’INPS ha distrutto in termini monetari anche il patrimonio immobiliare, valutato in circa cinquemila miliardi, mentre il deficit è indicato in ottantamila miliardi.

La BNL ad Atlanta ha perso quattromiladuecento miliardi; trentaquattro miliardi in Argentina; migliaia di miliardi con la Federconsorzi ed ha chiamato il suo socio INPS a ripianare le perdite: l’INPS poi afferma di non avere il danaro per adempiere alla sentenza della Corte Costituzionale che ha riconosciuto ai deboli cittadini il diritto a pensioni eque.

La legge 267 del 1942 non si applica a questi istituti pubblici che peraltro sono anche società per azioni.
Tali Istituti non possono fallire.

Per i loro responsabili non esiste reato di bancarotta fraudolenta neppure nel caso del Banco di Sicilia e del Banco di Napoli che con i loro debiti hanno superato e distrutto capitale sociale e patrimonio.
Non vale neppure per i managers dell’EFIM e delle altre società del Gruppo IRI, che perdono centinaia di migliaia di miliardi, anzi quei managers sono riciclati e proposti come leaders politici.

La Costituzione è palesemente violata soprattutto se si considera che, se il privato opera male lo fa a danno suo e dei suoi eventuali soci e non della collettività.
I managers delle imprese pubbliche e para pubbliche operano male in danno alla collettività ed a vantaggio personale dei loro amici lottizzatori.

La legge 267 del 1942 viola perciò l’art. 3 della Costituzione, ma viola altresì l’art. 47 della Costituzione, che prevede la tutela del risparmio, che non è tutelato, anzi ostacolato. In particolare:

illegittimità costituzionale della legge 267 del 1942, detta legge fallimentare con particolare riguardo agli artt. 216 - 217 - 218 - 219 - 220 - 221 - 222 - 223, laddove non prevede il reato di bancarotta semplice o fraudolenta nei confronti dei managers pubblici (ENEL - INPS - INA - ASSITALIA - EFIM - FEDERCONSORZI - BANCA NAZIONALE DEL LAVORO - BANCO DI SICILIA - BANCO DI NAPOLI - ITALSTAT - IRI) e laddove non prevede il fallimento di banche, industrie pubbliche, para pubbliche o istituti pubblici o para pubblici, per violazione degli artt. 3 e 47 della Costituzione Italiana.

Fonte: associttadini.org

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“Se i politici non praticheranno nuovi metodi per garantire eque opportunità economiche a tutti, i lavoratori di tutto il mondo non potranno che unirsi. E Marx potrebbe avere la sua vendetta”.

Karl Marx doveva essere morto e sepolto. Il crollo dell’Unione Sovietica e lo sviluppo capitalistico dell’economia cinese sembravano aver messo in soffitta le idee del grande filoso ed economista tedesco, autore de Il Capitale, vera e propria “bibbia” dei comunisti di tutto il mondo. Eppure, nel pieno della più feroce crisi economica della storia, le idee del grande pensatore stanno tornando in auge. La lettura delle sue opere ha visto un forte balzo, e sempre più spesso economisti anticapitalisti riescono a sviluppare interessanti ragionamenti anche sui media generalisti: cosa che fino a qualche anno fa, quando l’ideologia del libero mercato era al suo apice, sarebbe stato quasi impensabile.

Un esempio? Lo “storico” settimanale statunitense Time ha pubblicato un lungo articolo a firma del corrispondente da Pechino Michael Shuman. Di fatto, il settimanale riconosce a Marx un ruolo profetico: “Marx ha teorizzato che il sistema capitalista impoverisce le masse e concentra la ricchezza nelle mani di pochi, causando come conseguenza crisi economiche e conflitti sociali tra le classi sociali. Aveva ragione. E’ fin troppo facile trovare statistiche che dimostrano che i ricchi diventano sempre più ricchi, e i poveri sempre più poveri”. A sostegno delle tesi di Marx in effetti c’è uno studio dell’Economic Policy Institute di Washington che rivalea come nel 2011 il reddito medio di lavoratore maschio statunitense a tempo pieno era più basso rispetto al 1973. Tra il 183 e il 2010 il 74% dei guadagni in termini di ricchezza è andatato in mano al 5% della popolazione.

Secondo il Time, tuttavia, “questo non vuol dire che le teorie di Marx erano del tutto corrette. La sua ‘dittatura del proletariato’ non ha funzionato come previsto. Ma le conseguenze delle disegualianze sono esattamente quelle che aveva predetto:  il ritorno della lotta di classe. La rabbia dei lavoratori di tutto il mondo è in crescita: dagli Stati Uniti alla Grecia, passando anche per la Cina”. E ancora: “Marx aveva previsto un tale esito. I comunisti affermano apertamente che i loro fini possono essere perseguiti solo con l’abbattimento violento dell’ordine sociale esistente. ‘L’unica cosa che i proletari hanno da perdere sono le loro catene’. Ci sono segnali che i lavoratori di tutto il mondo sono sempre più impazienti. A decine di migliaia sono scesi nelle strade a Madrid e Atene, protestando contro la disoccupazione e le misure di austerità che stanno ulteriormente peggiorando le cose”.

Tuttavia, la Rivoluzione auspicata da Marx sembra essere lungi dal vedere la luce: le organizzazioni dei lavoratori sono deboli, e i movimenti sorti negli ultuimi anni (ad esempio Occupy Wall Street) si sono parzialmente sciolti. Colpa, secondo Jacques Rancière, esperto di marxismo presso l’Università di Parigi, delle reali intenzioni dei militanti, che non intenderebbero rovesciare il capitalismo, ma soltanto riformarlo. Tuttavia il Time mette in guardia: “Se i politici non praticheranno nuovi metodi per garantire eque opportunità economiche a tutti, i lavoratori di tutto il mondo non potranno che unirsi. E Marx potrebbe avere la sua vendetta”.

Fonte: fanpage.it via controlacrisi.org

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RIT Capital Partners, which is chaired by Lord Rothschild, has taken a 37pc stake in Rockefeller Financial Services, the family’s wealth advisory and asset management wing. It has snapped up the holding from French bank Société Générale for less than £100m.
The transatlantic alliance cements a five-decade acquaintance between the now ennobled Jacob Rothschild, 76, and David Rockefeller, 96, the grandson of the ruthlessly acquisitive American oilman and philanthropist John D Rockefeller.

The two patricians now plan to capitalise on their family names to buy other asset managers or their portfolios, using their networks of top-notch contacts to ensure they get a seat at the table for any deal.

“We’ve known each other for a long time, they have a good business,” said Lord Rothschild yesterday. “We haven’t got a presence in the US and this brings together two formidable names in finance.”

He said the two firms planned to capitalise on current market conditions where banks, like SocGen in this instance, are selling non-core assets to rebuild capital ratios. “At a time when big banks are destabilised, there may well be opportunities,” he said. “We could buy an asset management company or grow one. Rockefeller already has $34bn (£21.9bn) assets under administration.”

He said David Rockefeller was still “very involved” in the business, though it is run day to day by chief executive Reuben Jeffery.

The Rockefeller group goes back to 1882, set up to invest the family money made by John D Rockefeller’s Standard Oil, the forerunner for today’s Exxon Corporation, which he built with a Darwinian aggression. “Do you know the only thing that gives me pleasure? It’s to see my dividends coming in,” he once said.

The Rothschild banking dynasty has its roots in the 18th century when Mayer Amschel Rothschild set up a business in Frankfurt.
Lord Rothschild fell out three decades ago with his cousin Sir Evelyn de Rothschild, who then ran the UK branch of the family bank NM Rothschild. That sprang to fame in 1815 when it bought government bonds in anticipation of Napoleon’s defeat at Waterloo.

Lord Rothschild’s relations with the French side of the family have been better though and he likened the Rockefeller deal to RIT’s tie-up earlier this year with the Edmond de Rothschild Group, which has €150bn (£120bn) under management.

“We think that having that span of interests in Europe and America – as well as China – will give us a better chance of finding exceptional investment opportunities,” he said.

RIT, which has net assets £1.9bn, has had a tricky few months with the shares down about 14pc in the past year. They fell 6 today to £11.25.

Lord Rothschild said: “Everyone has been marked down. We didn’t have a brilliant year on the quoted side but we did do very well on the private side,” realising investments in North Sea operator Agora Oil and Gas and credit manager Harbourmaster.

Source: telegraph.co.uk - Author: Alistair Osborne, Business Editor

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Now Colorado is one love, I'm already packing suitcases;)
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By Napasechnik
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21/11/2016 @ 09:41:39
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By Anonimo


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30/04/2024 @ 09:30:01
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