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 Trilingual World Observatory: italiano, english, română. GLOBAL NEWS & more... di Redazione
   
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
By Admin (from 11/12/2010 @ 10:00:36, in ro - Stiinta si Societate, read 2896 times)

 Lumea stiintifica este astazi aproape in unanimitate de acord ca disparitia dinozaurilor, in urma cu 65 milioane de ani, ar fi fost provocata de prabusirea pe Pamânt a unui asteroid urias. Daca pâna mai deunazi, aceasta opinie era in stadiu de ipoteza, o echipa ceho-americana sustine ca ar fi reusit sa aduca si dovada concreta a dramaticului incident, identificând in sfârsit „criminalul”.

"Detectivii" care au dat de urma faptasului, in aceasta crima, ce altfel ar fi ramas perfecta, sunt americanul William Bottke si cehii David Vokrouhlicky si David Nesvorny, toti trei activând in cadrul unui institut de cercetari din Colorado. Ei au ajuns, gratie simularilor efectuate pe computer, la concluzia ca acum circa 150 milioane de ani o coliziune de proportii apocaliptice a avut loc intre doua uriase corpuri ceresti din centura de asteroizi dintre Marte si Jupiter.

Impactul a fost atât de puternic incât a abatut asupra planetelor apropiate, din cadrul Sistemului Solar, in primul rând asupra Terrei, o ploaie de meteoriti. Rezultatul? O transformare radicala a climei, urmata de disparitia, intr-un timp foarte scurt, la scara istorica, a dinozaurilor, fapt ce a permis dezvoltarea mamiferelor si, in cele din urma, a fiintei umane. Alte fragmente rezultate in urma impactului au ajuns pe Luna, Venus si Marte, producând cratere de mari dimensiuni.

Pericolul nu a trecut!

 Investigatiile oamenilor de stiinta au pornit de la un amanunt interesant: un asteroid de mari dimensiuni, Baptistina, impartasea aceeasi orbita cu a unor asteroizi mai mici. Alaturând - desigur, virtual, pe ecranul computerului - toti acesti asteroizi, savantii au observat ca ei alcatuiesc un fel de puzzle ale carui piese disparate se „imbucau” perfect unele in celelalte.

„Exista o probabilitate de 90% ca meteoritul care a dus la extinctia dinozaurilor sa fi facut parte din familia Baptistinei, spune Nesvorny, ce a exclus ipoteza ca o cometa, nu un asteroid, ar fi ciocnit Pamântul, acum 65 milioane de ani. Echipa de cercetatori ceho-americana a ajuns la concluzia ca toate aceste fragmente cosmice facusera cândva parte dintr-un asteroid, cu un diametru de aproximativ 170 km.

Acest „mamut” a fost lovit de un alt bolovan cosmic, de doar 60 km diametru. Savantii presupun ca din coliziune au rezultat mii de fragmente meteoritice, dintre care peste 300 aveau un diametru mai mare de 10 km si circa 140.000 diametrul mai mare de 1 km! De-a lungul timpului, fragmentele s-au risipit in spatiu si, influentate de efectul Yarkovsky (potrivit caruia fotonii emisi de Soare imprima o miscare lenta dar inexorabila corpurilor ceresti din Sistemul Solar) au inceput sa se deplaseze spre planetele din jur. Odata capturati de câmpul gravitational al acestora, asteroizii au sfârsit prin a se prabusi la suprafata lor, creând uriase cratere de impact.

Asa s-a intâmplat acum 65 milioane de ani, când un meteorit de peste 10 km diametru a izbit Pamântul, ridicând in atmosfera un urias nor de praf, care a impiedicat lumina solara sa mai ajunga la sol. In „iarna nucleara” ce a urmat o mare parte a vegetatiei a disparut si intregul lant trofic a fost astfel afectat. Doar animalele care s-au adaptat schimbarilor survenite sau au putut exploata nisele de mediu „sanatos” au reusit sa supravietuiasca.

Urmele acestui eveniment care a schimbat istoria vietii pe Terra au fost evidentiate in peninsula Yucatan, unde, in urma cu câteva decenii s-a descoperit uriasul crater Chicxulub, cu diametrul de 180 km. Cercetatorii au identificat, in acest crater, fragmente de condrita carbonica, substanta care a mai fost gasita doar in fragmentele meteoritice cazute pe Pamânt.

In plus, ei au evidentiat un fapt ingrijorator: desi apogeul „ploii de pietre” provenite din impactul gigantilor a fost acum 100 milioane de ani, „picaturi” din aceasta mai exista si astazi - majoritatea asteroizilor care se apropie, in zilele noastre, periculos de mult de planeta albastra fac parte din aceeasi familie cu Baptistina...

Autor: GABRIEL TUDOR - Sursa: magazin.ro

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By Admin (from 11/12/2010 @ 08:00:01, in it - Scienze e Societa, read 3720 times)

13 settembre 1786 Goethe scriveva, nel suo Viaggio in Italia, parlando di Limone sul Garda: “Il mattino era magnifico, un po’ nuvoloso, ma, al levar del sole, calmo. Passammo davanti a Limone, con i suoi giardini a terrazze su per il pendio dei monti; uno spettacolo di ricchezza e di grazia. L’intero giardino consta di file di bianchi pilastri quadrangolari che sono collocati ad una certa distanza l’uno dall’altro, su per il declivio del monte, a gradini. Sopra questi pilastri sono collocate delle robuste pertiche per coprire, in inverno, gli alberi che crescono negli intervalli. La lentezza della traversata favoriva l’osservazione e la contemplazione di questo piacevole spettacolo”.

La prima caratteristica che rimane impressa, dunque, di questo paese affacciato sulla parte nord-occidentale del Lago di Garda, sembrano essere le bellissime limonaie che splendono nell’aria limpida. Tuttavia il nome non viene dalla pianta dei limoni, come si potrebbe pensare, bensì dal termine latino “limen”, confine.

Ai confini del mondo conosciuto era relegata Limone sul Garda fino al 1932: prima di questa data, infatti, il centro era raggiungibile esclusivamente via monti o via lago, e l’economia si reggeva sulla pesca e la coltivazione di ulivi e limoni.

La vegetazione, fortunatamente, cresceva florida e rigogliosa grazie al clima mediterraneo, reso piacevole durante l’intero corso dell’anno dall’influsso mitigatore del Benaco, che fa di questo paese una meta sempre valida per trascorrere una vacanza all’insegna del relax.

Finalmente, nel 1932, venne collegata ai paesi limitrofi, in seguito al completamento della strada Gardesana Occidentale, dimenticando i lunghi anni di isolamento e di confine. L'economia locale iniziò a trasformarsi a poco a poco, nel corso del primo dopoguerra, grazie alla venuta dei primi turisti provenienti dalle regioni del Nord Europa, che si spingevano sulle rive del lago a scoprire un inatteso angolo di paradiso mediterraneo. Oggi, nonostante lo sviluppo considerevole a cui Limone è stata soggetta, è bello riconoscere ancora le antiche case dei pescatori, le viuzze tortuose e le vecchie limonaie. Aldilà del chilometro quadrato su cui si concentrano i mille abitanti del paese, ci si addentra poi in vallate impervie, boschi, rocce a picco sull’acqua, in uno scenario che toglie il fiato.

Dalle lontane terre orientali, gli agrumi giunsero in Europa portati dagli arabi, intorno al Mille, per raggiungere il Garda nel corso del XIII sec. ad opera dei frati del convento di San Francesco di Gargnano. Ad essere sinceri la produzione non è andata sempre a gonfie vele: tra Ottocento e Novecento l’economia agricola iniziò a risentire della crisi causata dalla concorrenza dei limoni provenienti dal sud, venduti a prezzi inferiori, dalla scoperta dell’acido citrico sintetico e dalle elevate spese di manutenzione delle serre. Il completamento della Gardesana risollevò le sorti di Limone, e gli abitanti inventarono un nuovo modo per far valere il loro prodotto: molti allestirono nelle piazzole lungo la strada, sotto gli strapiombi di roccia e l’ombra dolce di ulivi e cipressi, treppiedi e carretti per esporre i frutti della loro bella terra, mentre il profumo di limone saliva nell’aria e accompagnava chi solcava il lungolago.

Oltre ai famosissimi agrumi, l'olio prodotto a Limone ha particolari caratteristiche dovute al clima, al terreno, alla varietà delle piante, che lo rendono pregiato e molto apprezzato. La racolta e la lavorazione delle olive si svolgono con cura e amore, seguendo le tradizioni antiche di raccolta a mano e spremitura a freddo. Da aprile a ottobre l’oleificio può essere visitato nei giorni feriali, per vedere da vicino come nasce un prodotto tanto prezioso.

Ma le bellezze di Limone non si esauriscono con la magnificenza della natura o i frutti rigogliosi che la terra offre: numerose chiesette possono essere visitate, custodi della storia del luogo. Prima fra tutte la chiesa parrocchiale, dedicata a S. Benedetto, ricostruita nel 1691 sui resti di una precedente chiesetta romanica edificata prima del secolo XI. Nell’inverno 2006-07 è stato restaurato il campanile. All’interno sono custoditi capolavori artistici realizzati a partire dagli inizi del ‘500 fino ai giorni nostri.

La Chiesa di San Pietro, inoltre, è la chiesa più antica di Limone; secondo gli ultimi studi risalente al IX. Posta a monte della strada per Tremosine, affiorante tra l’argento degli ulivi, è detta anche S. Pietro in oliveto. Di stile romanico, ad una sola navata, è impreziosita dalla piccola acquasantiera in marmo bianco e da alcuni bellissimi affreschi venuti alla luce nel 1989 e restaurati nel 2006. La semplicità e l’essenzialità degli affreschi danno un’idea chiara di quanto la vita della comunità di un tempo fosse animata da una religiosità profonda.

Da vedere, poi, la Chiesa di San Rocco, a nord del centro storico, eretta nella prima metà del sec. XVI come ringraziamento dei Limonesi scampati alla contagiosa peste che colpì in quegli anni gran parte del Nord-Italia. Si tratta di uno dei luoghi più amati del paese: vi si accede attraverso una caratteristica scalinata sempre adornata di fiori e piante tipiche del Garda che la rendono uno degli scorci più suggestivi della zona.

Per raccogliere documenti, immagini e testimonianze riguardo allo sviluppo turistico di Limone del Garda, l’Amministrazione comunale,in collaborazione con il Consorzio turistico limonese, la Provincia di Brescia e la Regione Lombardia, ha promosso l’allestimento del “Centro di documentazione del turismo”, nell’ex-Palazzo municipale.

La fama di Limone vide una svolta positiva nel 1979, anno in cui fu scoperta la apoliproteina A-1 Milano gene limone, trovata casualmente nel sangue di un nativo.Si tratta di una proteina anomala che preserva cuore ed arterie anche in presenza di elevati valori di colesterolo e trigliceridi eliminando i grassi delle arterie. In auto, la maniera più veloce per raggiungere la zona settentrionale del Lago di Garda, è percorrere l’autostrada A22 (Modena-Brennero), imboccando l’uscita Rovereto Sud/Lago di Garda Nord, seguendo poi le indicazioni per Limone. In treno, la stazione più vicina è quella di Rovereto, a 28 km da Limone, mentre l’aeroporto più vicino è il Gabriele D’Annunizo di Brescia, a 66 km circa.

Fonte: ilturista.info

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By Admin (from 10/12/2010 @ 19:06:10, in en - Video Alert, read 2747 times)

SVT documentarySVT, Sweden's national television broadcaster, has made available an "exclusive rough-cut" of its one-hour, in-depth documentary on WikiLeaks. The video, in its current format, will be available on the SVT Play website until Monday, December 13.

From the description:

"From summer 2010 until now, SVT has been following the secretive media organization WikiLeaks and its enigmatic Editor-in-Chief Julian Assange.

Reporters Jesper Huor and Bosse Lindquist have traveled to key countries where WikiLeaks operates, interviewing top members, such as Assange, new Spokesperson Kristinn Hrafnsson, as well as people like Daniel Domscheit-Berg who now is starting his own version - Openleaks.org."

The documentary also includes interviews with Ian Overton from The Bureau of Investigative Journalism, James Ball of TBIJ and WikiLeaks, Icelandic MP Birgitta Jónsdóttir, former WikiLeaks collaborators Herbert Snorrason and Smári McCarthy, and PRQ CEO Mikael Viborg.

The documentary looks at WikiLeaks' philosophy and operations, some of its famous disclosures including the Kenya report, the Guantanamo manuals, Kaupthing, Trafigura, the Collateral Murder video, the Afghanistan and Iraq war logs, the US administration's reactions, and the lead-up to the Cablegate release.



Breaking News ...

 

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Prominent French newspaper Libération is now hosting a WikiLeaks mirror at http://wikileaks.liberation.fr . Please find below a translation of the media group's statement:

"We have chosen to help prevent the asphyxiation of WikiLeaks at a time when governments and companies try to block its operation without even a legal order. Like thousands of other sites, Libération.fr decided to participate in the support movement that is being put into place on the internet, replicating WikiLeaks content fully. These sites, called mirrors, can be hosted by anyone who has server space available. This is what we did, in order to prevent the disappearance from the public record of WikiLeaks documents selected with partner media organizations. We have therefore opened this site: wikileaks.liberation.fr"

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By Admin (from 10/12/2010 @ 12:00:43, in en - Video Alert, read 3561 times)

J.D. has a cancer patient, Aaron Simon, who's rude to him and the nurses. When Mr. Simon eventually dies from his illness, J.D. worries that he neglected the man and may have caused his death. Although a Morbidity and Mortality conference clears him of any fault, he still feels guilty, until Dr. Cox assures him that all doctors face these sorts of problems.

 

Dr. Cox's own problems come in the form of his complicated love life: he's dating and falling in love with Kristen Murphy, a surgical student, just as his ex-wife Jordan reappears demanding sex – and there's also his crush on Carla. After he sleeps with Jordan and blows off a date with Kristen to help Carla move a dresser, he decides that he has a problem and should commit himself more fully to Kristen. Shortly after this decision, however, Kristen learns about Jordan and Carla, and breaks up with Dr. Cox anyway.

 

Meanwhile, Elliot is convinced that Dr. Kelso is the one singing country songs (including one called "My Tuscaloosa Heart") on a tape given to her by a patient, but Turk doesn't believe it, until Kelso uses the phrase "my Tuscaloosa heart" in conversation. Both of them now wonder why all of the love songs star someone named "Bunny" instead of Kelso's wife. When they finally ask him, he denies being the musician on the tape, (by getting them to believe he was never a musician through telling an obviously fabricated story claiming to be Elvis Presley) However, it is later revealed that Kelso was lying; "Bunny " is his nickname for his wife.

Read more: http://scrubs.wikia.com/wiki/My_Tuscaloosa_Heart#ixzz14hHHnHhG

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By Admin (from 10/12/2010 @ 10:00:53, in ro - Stiinta si Societate, read 1728 times)

 Este destul de clar ca unii oameni ajung sa invidieze Divinitatea cea creatoare a lumii noastre si incearca sa repete ei insisi miracolul, macar la un nivel mai redus. Astfel iau nastere ecosisteme artificiale, multe dintre ele in scopul pozitiv de cercetare a limitelor vietii. In schimb, altele sunt concepute cu finalitate pur decorativa, dar trebuie sa recunoastem ca exista asemenea realizari echivalente cu performante stiintifice remarcabile.

Pluralul creatiei

Cercetatorii americani Joe Hanson si Clair Folsome au inventat ceea ce au numit ecosfera, realizare intrata in atentia NASA. Doua motive declarate au suscitat acest interes. Primul: modelul miniatural al planetei noastre poate furniza informatii pentru programul „Misiunea NASA pentru Terra”, care studiaza biosfera Pamantului. Al doilea: s-ar putea obtine informatii pretioase despre sistemele biologice necesare la construirea statiilor spatiale destinate sistemului nostru solar.

In linii mari, ecosfera reprezinta o maniera foarte simpla de interactiune intre lumea animala si cea vegetala, pe de o parte, si cel mai pretios element de pe planeta – apa – pe de alta parte. Pentru ca aceasta inventie este alcatuita din alge, creveti si cateva pietricele, toate plasate in apa de mare filtrata si inchise ermetic intr-o sfera de sticla. Un mic univers captiv, care poate trai astfel doar hranindu-se cu lumina, timp de ani de zile!

O baterie ecologica

Ecosfera constituie si un gen de experiment continuu, in cadrul caruia crevetii ar putea reprezenta rasa umana. Cu o precizare importanta: semnificatia acestei substitutii ar fi ca oamenii traiesc sub amenintarea constanta a disparitiei. De aceea, ecosfera ne ajuta sa constientizam importanta vitala a echilibrului mediului nostru. Desi comparatia e intrucatva discutabila, deoarece varietatea de creveti aleasa are particularitatea ca acestia nu se lupta intre ei; ceea ce nu e valabil pentru om, din nefericire.

Totodata, e fascinant modul de functionare a ecosferei. Ea e o baterie ecologica, acumuland energie din lumina, pentru a o transforma in energie biochimica. Prea multa lumina provoaca o consumare accelerata a substantei nutritive de catre alge, iar fara lumina nu se poate obtine hrana pentru creveti. Crevetii folosesc oxigenul din apa si se hranesc cu alge si cu bacterii. La randul lor, bacteriile transforma deseurile animale in nutrimenti consumati de alge. Crevetii si bacteriile produc oxidul de carbon de care algele au nevoie la fabricarea oxigenului. Un echilibru perfect, ce nu presupune ca elementele vii sa se manance intre ele.

Perpetuum mobile pentru viata

Intr-o ecosfera, nimic nu se pierde, totul se transforma, intr-o inlantuire perpetua, conditia fiind ca lumina sa nu lipseasca mai mult de 60 de ore si ca obiectul respectiv sa nu fie manipulat cu miscari bruste. In conditii normale, durata medie de viata este de 2 ani, dar exista si modele care au depasit 12 ani. Moartea lenta se instaleaza din momentul cand hrana devine insuficienta.

Pentru creveti, sunt foarte importante limitele de temperatura si lumina, motiv pentru care durata lor medie de viata e de 5 ani, in timp ce o ecosfera fara creveti poate depasi 18 ani. Interesant e si modul de curatare a interiorului sferei de sticla, folosindu-se doi magneti: cel aflat in apa este activat de unul manevrat pe exterior, astfel incat sa frece zonele murdarite.

Majoritatea ecosferelor construite pana in prezent sunt rotunde sau ovale si au diametrul de 10-13 centimetri, dar s-au realizat si comenzi de pana la 1,5 metri. Dincolo de spectaculozitatea unor asemenea date, aceste lumi miniaturale au calitatea de a ne transmite un mesaj tulburator despre posibilitatea reala de a trai in armonie si echilibru, oriunde pe Pamant.

ADRIAN-NICOLAE POPESCU - magazin.ro

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By Admin (from 10/12/2010 @ 08:00:17, in it - Scienze e Societa, read 3369 times)

Davanti l’acqua, il bagliore del sole sulla superficie, lo sciacquio dei flutti e quei colori accesi che ricordano il mare; alle spalle, invece, l’odore fresco del bosco, il frusciare di una vegetazione fitta e la sagoma imponente delle montagne: sono questi i contrasti favolosi che abbracciano Cannobio, ridente cittadina piemontese di circa 5 mila abitanti della provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Incastonata lungo la sponda nord-occidentale del Lago Maggiore, allo sbocco della Valle Cannobina, la località è in realtà una costellazione di frazioni più piccole, che come pepite trascinate dalla corrente se ne stanno disseminate vicine all’acqua. Il risultato d’insieme è uno scenario grazioso, pittoresco e solare, dove l’abilità dell’uomo si fonde perfettamente con la generosità del paesaggio: in effetti Cannobio ha ricevuto per molti anni, a partire dal 2002, il prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu per le acque pulite, a dimostrazione della situazione geografica idillica.

A dir poco strategica è anche la posizione di Cannobio rispetto alle altre città e attrattive della regione: il paese si trova su una direttrice stradale internazionale, la Strada Statale del Lago Maggiore, e da qui partono collegamenti importanti verso la Valle Cannobina, la Val Vigezzo, la cosiddetta Valle dei Pittori, il Santuario di Re e Domodossola. Per non parlare delle corse in aliscafo e battello, ottime per raggiungere le altre località affacciate alle sponde del lago. Non stupisce, quindi, che l’economia locale si fondi soprattutto sul turismo estivo, proveniente in gran parte dalla Germania , dalla Svizzera , dai Paesi Bassi e dalla Francia, benché anche gli italiani apprezzino sempre di più le bellezze naturali e artistiche di questa graziosa cittadina.

Molti sono i gioielli disseminati nel tessuto urbano, tra cui spicca il Santuario della Pietà edificato nel 1583 per volere di San Carlo Borromeo, progettato da Pietro Beretta e arricchito, nel 1909, con una nuova facciata. All’interno c’è un’unica navata, riccamente decorata secondo il gusto barocco, e sopra l’altare principale si trova una bella pala di Gaudenzio Ferrari raffigurante la salita al Calvario.

Da vedere anche il Palazzo del Ragione, detto Parasio, realizzato negli ultimi anni del Trecento dal podestà Ugolino Mandello ma rimesso a nuovo nel XVII secolo. Sotto il portico frontale, formato da massicci blocchi in granito, si trovano diversi stemmi, lapidi e bassorilievi trecenteschi, oltre a due antiche tombe romane. Ad affiancare l’edificio si erge la Torre Comunale del XII secolo, che costituisce in realtà il vecchio campanile della chiesa di San Vittore.

Tra gli edifici di culto c’è l’Oratorio di Santa Marta, del 1581, con uno sfarzoso altare dorato sormontato dal dipinto della Madonna con Bambino attribuito a Camillo Procaccini; di carattere civile è invece la Rocca Vitaliana, detta “castello di Cannero”, un pittoresco insieme di ruderi che occupano alcuni isolotti rocciosi affioranti dalle acque del lago, risalenti all’XI e XII secolo. Infine vale la pena di vedere il Leone, un interessante monumento appollaiato alle sponde del lago, proprio all’ingresso dell’abitato: realizzato nel 1889, il Leone vuole ricordare la difesa di Cannobio contro un attacco austriaco del 1859.

Dopo aver ammirato le testimonianze storico-artistiche che l’uomo ha regalato alla città, arriva il momento di esplorare le bellezze naturali. Oltre allo splendido panorama sul Lago Maggiore, ci sono innumerevoli sentieri e percorsi escursionistici che solcano la Valle Cannobina, accompagnando i visitatori attraverso prati, boschi, alture e scorci da cartolina. Dalle passeggiate più rilassanti alle sfide più ardue, ma anche più suggestive, tutti potranno trovare il passatempo più adatto alle proprie esigenze. Camminare da un alpeggio all’altro è un’esperienza unica e salutare, che stupisce di continuo grazie alla presenza di borghi e piccoli nuclei rurali nascosti tra i monti.

A favorire le attività all’aria aperta contribuisce il clima della zona, che in estate regala temperature miti e tantissimo sole: in luglio, il mese più caldo dell’anno, le temperature medie vanno da una minima di 15°C a una massima di 29°C, e la brezza dolce che spira dal lago è un vero toccasana per chi vuole esplorare la zona. In inverno invece il clima si fa più rigido: gennaio è il mese più freddo, con una minima media di -4°C e una massima di 6°C. Le precipitazioni si concentrano in primavera e autunno, quando cadono più di 100 mm di pioggia al mese.

Nel rigido clima invernale di Cannobio non c’è niente di meglio di una festa natalizia: la manifestazione più amata di questo periodo è la festa dell’Epifania, quando la befana giunge in paese dal lago, a bordo di una piccola imbarcazione, sbarcando in Piazza Lago e distribuendo a tutti i bambini un cesto carico di dolciumi. Per i più grandi, ad allietare i cuori e il palato, non mancano la cioccolata calda e il profumatissimo vin brulé.

Grazie alla sua posizione strategica, non è difficile raggiungere Cannobio. Chi viaggia in auto deve percorrere l’Autostrada A26 Voltri-Sempione e uscire a Gravellona Toce-Verbania, quindi proseguire sulla SS34 del Lago Maggiore da Verbania a Cannobio. Per chi preferisce il treno c’è la stazione di Verbania Fondotoce, sulla linea Milano-Domodossola, mentre l’aeroporto più vicino è quello di Milano Malpensa, a 88 km circa. Infine Cannobio è raggiungibile mediante il servizio di navigazione del Lago Maggiore, con attracco dei battelli di linea in corrispondenza del lungolago.

Fonte: ilturista.info

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By Admin (from 09/12/2010 @ 16:39:35, in ro - TV Network, read 2488 times)

In emisiunea aceasta Mircea Badea va vorbi:

- despre politia romana care condamna „spiritul civic” al romanilor care vor sa aplaneze un conflict;

- despre fiul deputatului Sorina Placinta care este acuzat de tentativa de omor si ultraj contra bunelor moravuri dupa ce si-a batut prietena in strada si a calcat cu masina un trecator ce a intervenit;

- despre fondatorul WikiLeaks, Julian Assange.

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"Magistratii de la Curtea de Apel Suceava au dispus ca angajatii Spitalului Judetean Mavromati Botosani sa beneficieze de drepturi salariale integrale, informeaza Agerpres.
Sindicatul TESA din cadrul Spitalului Judetean a obtinut in instanta suspendarea aplicarii Ordinului 1933/ 2010 a ministrului Finantelor Publice pentru aprobarea Normelor metodologice privind virarea la bugetul de stat a sumelor rezultate prin reducerea drepturilor salariale pentru personalul institutiilor prevazute la articolul 3 din Legea nr. 118/2010 privind unele masuri necesare in vederea restabilirii echilibrului bugetar.


Astfel, sindicatul a dat in judecata Guvernul, Ministerul Finantelor si Ministerul Sanatatii, cerand sa renunte la reducerea cu 25% a salariilor pentru cei aproximativ 1.000 de salariati, pe motiv ca acestia nu fac parte din categoria personalului bugetar.
Insa, Curtea de Apel Suceava a admis cererea sindicatului si a suspendat executarea Ordinului 1933 pana la pronuntarea pe fond a instantei. Sentinta este executorie si poate fi atacata cu recurs in termen de cinci zile.
"Noi nu ne incadram in categoria personalului bugetar. Noi suntem prestatori de servicii, iar veniturile noastre nu provin de la bugetul de stat, ci din serviciile prestate pentru Casa de Asigurari de Sanatate", a declarat liderul Sindicatului TESA, Victor Nitu."

Aceasta este stirea de pe paginamedicala.ro si link-ul direct la pagina cu stirea: paginamedicala.ro

Asta este ce trebuie sa facem toti.

Guvernul actual, condus direct prin interventia lui Basescu si a clanului PDL, incalca legea indirect, prin contributia Managerilor actuali ai spitalelor si de CAS, alesi tot politic, iar guvernarea actuala este astfel penala si mai penali sunt toti lacheii prin care guvernarea actuala scoate castanele fierbinti.

Guvernarea actuala este o organizatie criminala organizata si toti managerii actuali de spitale care accepta masurile ilegale sugerate de Basescu si banda sa mafiota, pentru a pupa undeva organul care i-a facut directori pe niste incompetenti si inconstienti si hoti, sunt cu totii mai rai decat tutorii lor.

O sa vina nota de plata pentru toti.

O asa denaturare a adevarului si o asemena impostura nu a mai pomenit Romania nici pe vremea fanariotilor, nici pe vremea sovieticilor, nici in cea a lui Ceausescu.

Romania poate sa isi faca parastasul deja, nu va inteleg dragi colegi cat mai trebuie sa indurati ca sa intrati in actiune. Nici un calcul actual nu mai este valabil si oricat credeti ca nu vi se va intampla nimic, astia nu se opresc din distrugere atata timp cat tacem si inghitim si ne lasam santajati.

Astia nu se vor opri din distrugere pana cand nu iese cu varsare de sange.

Toate socotelile noastre de acum cu privire la viitor nu se vor mai potrivi cu evolutia lasata in mana nenorocitilor care conduc acum Romania.

APEL CATRE TOTI MEDICII SI SUGESTIE CATRE TOTI BUGETARII: dati in judecata managerii incompetenti care isi platesc ocuparea postului prin scoaterea castanelor fierbinti si aplicarea sugestiilor ilegale ale presedintelui si bandei PDL.
Eu, ca medic, m-am saturat de scris de 3 ori medicatia zilnic si de scris retete pentru pacientii internati si sa tremur daca ajung in situatia ca pacientul sa aibe nevoie de medicamente sau alte material sanitare si ce ma fac daca apartinatorul nu mai are bani si de medicamentul cutare sau analiza cutare etc. Statul roman deturneaza actual banii de sanatate, CAS nu-si poate indeplini datoria fata de asigurat si este datoare spitalului, asiguratului medical si prestatorului de servicii medicale, a bagat in faliment spitalul si farmacia si Romania. Hai sa oprim asta. Fara actualii manageri de spitale, CAS, MS, Comisia din Parlament pentru sanatate, din care fac parte si ceva doctori, crima asta nu ar fi posibila. Hai sa terminam cu aceasta si sa prevenim urmatoarele victime ale acestori criminali in serie.
Justitia este inca cu noi, v-o spun asta si am incredere in justitie, politie, profesori, preoti si medici si putem sa ne revenim singuri daca facem ce trebuie.

Autor: Dr. Cacovean Adrian - Medic Primar Chirurgie Cardiovasculara - Doctor in Stiinte Medicale

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E’ il comune più meridionale del Friuli Venezia Giulia, unico frammento dell’Istria insieme al comune di San Dorlingo ad essere rimasto all’Italia dopo i trattati di Parigi e di Osimo, del 1947 e 1975. E’ Muggia, in dialetto triestino Muja, una cittadina italiana di quasi 14 mila abitanti che si sporge sul versante settentrionale dell’omonimo promontorio, separata da Trieste dalle acque del Vallone di Muggia.

Decorata per la Guerra di Liberazione, insignita della medaglia d’argento al valore militare per i sacrifici compiuti dai suoi cittadini, e per la partecipazione alla lotta partigiana fino alla fine della seconda guerra mondiale, Muggia subì le prime amputazioni territoriali dopo il trattato di pace del 1947. Se si considera che attualmente il territorio comunale ha un’estensione di 13 km², si deduce che la città perse in quel periodo circa la metà del territorio originario.

Dopo anni di difficoltà, legate agli esiti della guerra e alla sua posizione di confine, la Muggia di oggi è una località rinata, che punta tutto sul commercio e sul turismo: ottimo punto di partenza per visitare una regione ricca di storia, ma anche per spingersi verso l’Istria e la Croazia, Muggia è un compromesso vincente tra mare e montagna, cultura e divertimento, dove non mancano piccoli gioielli storico-artistici e tante tradizioni affascinanti.

Da vedere, ad esempio, il Parco Archeologico di Muggia Vecchia, creato alla sommità del Colle Muggia, dominato da una bella chiesetta intitolata a Maria Assunta: questo è l’unico edificio superstite dell’abitato medievale, testimone prezioso di un tempo lontano ma ancora magico. Le prime notizie sulla chiesa risalgono al XIII secolo, ma la realizzazione dell’edificio affonda le radici qualche secolo prima, probabilmente nel X secolo. Divisa in tre navate per mezzo di archi, che poggiano su una serie di pilastri, la costruzione presenta varie cappelle al culmine delle navate laterali. Da vedere in particolare gli affreschi del XIV e XV secolo. Altri resti medievali del borgo sono emersi dagli scavi archeologici, come un tratto di strada costellato di case: da un lato si colgono le vestigia di case poggiate alle mura di cinta, e un’abitazione conserva tuttora i resti del piano superiore, raggiungibile per mezzo di una scala interna in muratura: si trattava probabilmente della sede dell’officina di un fabbro.

Ma gli edifici più interessanti di Muggia sono il Castello e il Duomo. Il Castello di Muggia è un maniero affacciato al porto, proprietà dello scultore Villi Bossi e di Gabriella, sua moglie, aperto al pubblico in occasioni speciali per lo svolgimento di eventi culturali e musicali. La prima parte dell’edificio ad essere costruita fu una torre, fatta realizzare dal Patriarca di Aquileia Marquardo nel 1374, poi vennero aggiunti un quadrilatero e delle torri di guardia in pietra, per ospitare una guarnigione di soldati. Il primo progetto di restauro fu avviato nel 1701, ad opera del conte Giovanni Polcenigo, ma partì solo nel 1735 per volere del governo veneziano. Caduto in uno stato di degrado nell’Ottocento, il maniero fu riportato allo splendore di un tempo all’inizio del Terzo Millennio.

L’imponente Duomo di Muggia è invece un’elegante costruzione bianca, dedicata ai Santi Giovanni e Paolo, con una facciata dalle linee sinuose dominata da un rosone prezioso, che sembra fatto di pizzo.

Se vi state chiedendo qual è la stagione migliore per scoprire le meraviglie di Muggia, sappiate che il clima locale è generalmente piacevole, caratterizzato da temperature miti in ogni momento dell’anno. Le temperature medie del mese più freddo, gennaio, vanno da una minima di 3°C a una massima di 7°C, mentre in luglio e agosto oscillano tra i 20°C e i 28°C. Le precipitazioni si distribuiscono in maniera abbastanza equilibrata nell’arco dell’anno, ma il mese più colpito è novembre, con una media di 114 mm di pioggia.

Se i dati climatici non vi bastano per scegliere il periodo del vostro soggiorno, potete scegliere di visitare Muggia nel momento più vivace: in febbraio si svolge qui il famoso Carnevale Muggesano (Carnevale di Mujia), che secondo alcune fonti risalirebbe addirittura al XV secolo. Da quel momento le caratteristiche della festa sono mutate al passo coi tempi, ad esempio sono scomparsi gli spettacoli improvvisati e gli scherzi satirici, ma si sono diffusi sempre di più i carri allegorici e le maschere tradizionali. Oggi si tiene anche un concorso a premi per i carri più belli e i costumi più originali, che sfilano per le vie cittadine e si fanno ammirare dalla folla in festa.

Una volta scelto il periodo più indicato per la vacanza basterà pianificare il viaggio sino a Muggia, scegliendo tra le varie possibilità. Chi viaggia in auto può prendere l’autostrada A4 Venezia-Trieste: da qui si può uscire a Sistiana, passando per la via panoramica Costiera poi attraversando il centro di Trieste, per seguire le indicazioni fino a Muggia; in alternativa si può incontrare sull’autostrada fino alle indicazioni per Muggia: quest’ultima è la strada più comoda e veloce, nonostante sia meno suggestiva della prima.

Chi sceglie il treno dovrà arrivare a Trieste e dalla stazione prendere la linea di autobus numero 20, che in mezz’ora conduce direttamente a destinazione. Trieste è collegata a Muggia anche tramite la linea marittima di traghetti, che partono circa ogni ora. Infine l’aeroporto più vicino è quello di Trieste, che garantisce collegamenti diretti giornalieri con le città principali italiane, e con gli aeroporti di Monaco di Baviera e Londra.

Fonte: ilturista.info

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... CONTINUES.

The isolation is helped to a degree by simply communicating to the youngster that someone else understands the issues that he/she is grappling with. Even though your experience is not exactly the same as mine, I feel far less alone if I know that you have had experiences that are reasonably similar. This is why relationships are so extremely important in the long-term adjustment of gifted children (Webb, Meckstroth and Tolan, 1982).

A particular way of breaking through the sense of isolation is through touch. In the same way that infants need to be held and touched, so do persons who are experiencing existential aloneness. Touch seems to be a fundamental and instinctual aspect of existence, as evidenced by mother-infant bonding or "failure to thrive" syndrome. Often, I have "prescribed" daily hugs for a youngster suffering existential depression and have advised parents of reluctant teenagers to say, "I know that you may not want a hug, but I need a hug." A hug, a touch on the arm, playful jostling, or even a "high five" can be very important to such a youngster, because it establishes at least some physical connection.

The issues and choices involved in managing one's freedom are more intellectual, as opposed to the reassuring aspects of touch as a sensory solution to an emotional crisis. Gifted children who feel overwhelmed by the myriad choices of an unstructured world can find a great deal of comfort in studying and exploring alternate ways in which other people have structured their lives. Through reading about people who have chosen specific paths to greatness and fulfillment, these youngsters can begin to use bibliotherapy as a method of understanding that choices are merely forks in the road of life, each of which can lead them to their own sense of fulfillment and accomplishment (Halsted, 1994). We all need to build our own personal philosophy of beliefs and values which will form meaningful frameworks for our lives.

It is such existential issues that lead many of our gifted individuals to bury themselves so intensively in "causes" (whether these causes are academics, political or social causes, or cults). Unfortunately, these existential issues can also prompt periods of depression, often mixed with desperate, thrashing attempts to "belong." Helping these individuals to recognize the basic existential issues may help, but only if done in a kind and accepting way. In addition, these youngsters will need to understand that existential issues are not ones that can be dealt with only once, but rather ones that will need frequent revisiting and reconsideration.

In essence, then, we can help many persons with existential depressions if we can get them to realize that they are not so alone and if we can encourage them to adopt the message of hope written by the African-American poet, Langston Hughes:

Dreams

Hold fast to dreams, 
For if dreams die,
Life is a broken-winged bird
That cannot fly.

Hold fast to dreams. 
For if dreams go, 
Life is a barren field 
Covered with snow
.

- Langston Hughes

References

Dabrowski, K. (1966). The Theory of Positive Disintegration. International Journal of Psychiatry, 2(2), 229-244.

Halsted, J. (1994). Some of My Best Friends Are Books: Guiding Gifted Readers from Pre-School through High School. Scottsdale, AZ: Great Potential Press, Inc. (Formerly Ohio Psychology Press).

Webb, J. T., Meckstroth, E. A. and Tolan, S. S. (1982). Guiding the Gifted Child: A Practical Source for Parents and Teachers. Scottsdale, AZ: Great Potential Press, Inc. (formerly Ohio Psychology Press).

Yalom, I. D. (1980). Existential Psychotherapy. New York: Basic Books. 

Source: giftedbooks.com

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