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 Trilingual World Observatory: italiano, english, română. GLOBAL NEWS & more... di Redazione
   
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 

Platts, il sito internet di informazioni sui mercati energetici e dei metalli della McGraw-Hill Companies, scrive che secondo Standard & Poor's (S&P) «Il nuovo sviluppo nucleare degli Stati Uniti dipende da sostegni federali come prestiti di garanzia (loan guarantees), tanto più che i prezzi del gas naturale restano depressi».

 

Il 16 agosto S & P ha pubblicato una serie di rapporti sull'industria nucleare statunitense e mondiale e secondo Swami Venkataraman e Aneesh Prabhu, due analisti dalla S&P «Le loan guarantees federali, con le quali governo sostiene il finanziamento della maggior parte di un nuovo progetto nucleare , migliorano "significativamente" le economie della costruzione del reattore».

 

Sul mercato la costruzione di una centrale nucleare costa 6.500 dollari/ kW e non sarebbe competitiva con una centrale a gas senza le garanzie di prestito federali. «I bassi prezzi del gas naturale rappresentano un enigma per gli operatori del mercato nucleare - dicono gli analisti di S & P - I contratti a lungo termine di acquisto di energia da parte degli operatori di mercato nucleari possono essere necessariamente difficile da ottenere a causa dei dei prezzi del gas naturale a livello di $ 5/MMBtu» Un MMBtu a un milione di British thermal unit (Btu) che definisce la quantità di calore richiesta per aumentare la temperatura di 1 pound (0.454 kg) di acqua liquida di 1° F (0.556° C) alla pressione costante di un'atmosfera.

La S&P dice che « Per le regulated utilities, la costruzione del reattore può essere più facile, dal momento che può fare affidamento sulle autorità di regolamentazione nucleare perché i costi siano più stabili delle unità a gas e sostengano che le emissions regulations favoriscono il nucleare sarebbero imminenti. Secondo la migliore delle ipotesi, che include i sussidi governativi e dei costi del carbonio a 20 dollari/tonnnellata, i reattori potrebbero essere competitivi con il gas naturale a prezzi più bassi».

 

Uno dei rapporti della S&P ricorda che in tutto il mondo un altro ostacolo alla costruzione di centrali nucleari sono gli alti costi di capitale: «I nuovi progetti di sicurezza passiva - che utilizzano la gravità, la condensazione e altre proprietà naturali per aumentare la di sicurezza - possono richiedere più tempo per le licenze e potrebbero essere meno attraenti per le utility non regolamentate che cercando una maggiore affidabilità. Toshiba è più disposti di altri fornitori dei reattori , come Areva e GE ad offrire engineering, approvvigionamento e contratti di costruzione per i suoi Advanced boiling water reactor (Abwr) che trasferiscono il del rischio al venditore. Il motivo può essere l'esperienza della Toshiba nella costruzione e progettazione di unità Abwr in Giappone».

 

Il rapporto della S&P sui costi di costruzione delle centrali nucleari evidenzia che è più costoso costruire un reattore negli Stati Uniti che in Cina e in Europa a causa della mancanza di una stabile supply chain e di una forza lavoro qualificata. Secondo Standard & Poor's il pool di construction managers e operai specializzati a disposizione oggi «resta superficiale» a causa dei decenni nei quali gli usa non hanno realizzato progetti di nuove centrali nucleari. «Inoltre, i costi sono più elevati negli Stati Uniti perché i contratti fixed-price turnkey (chiavi in mano a prezzo bloccato) Epc sono disponibili. Alcuni progetti di costruzione di nucleare all'estero sono stati contrattati quando le commodities delle materie prime erano meno costose. I progetti negli Stati Uniti devono pagare costi più elevati per cemento e acciaio. Il power plant capital cost index più del 20% negli ultimi dieci anni sia negli Stati Uniti che in Europa». 

Fonte: GreenReport.it

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By Admin (from 26/09/2010 @ 08:03:10, in it - Scienze e Societa, read 3543 times)
Tra Brunico e Dobbiaco, nel paesaggio selvaggio dell’Alto Adige, deviando verso destra ci si immerge in una costellazione di borgate montane: sono i frammenti preziosi che, nella Provincia Autonoma di Bolzano, compongono il comune sparso di Valdaora. Popolato da poco più di tremila abitanti, centro rinomato della Val Pusterla, il paese è in gran parte di madrelingua tedesca, e per la maggioranza della gente locale è conosciuto come Olang.

A comporre 
Valdaora, un quadrifoglio affascinante e ricco di attrattive turistiche, ci sono le quattro frazioni di Valdaora di Sopra,Valdaora di Mezzo, Valdaora di Sotto e Sorafurcia: le prime tre se ne stanno adagiate tra prati e campi, verdeggianti e vellutati nella bella stagione e zuccherati di neve quando si fa più freddo; Sorafurcia invece è la sorella più avventurosa del gruppo, l’unica ad essersi arrampicata sulle pendici del Plan de Corones. Ad abbracciare il territorio comunale ci sono gli scorci pittoreschi del Parco Naturale Fanes-Sennes e Braies, e dai nuclei abitati si diramano due vallate lussureggianti: a nord si estende la valle di Anterselva, a sud la valle di Marebbe si apre oltre il passo Furcia e poco sopra Valdaora, nei pressi della vicina Monguelfo, il lago artificiale diValdaora brilla come uno zaffiro rubato dal cielo.

In mezzo a tante meraviglie le borgate si fanno timide, discrete, come per non disturbare la bellezza della natura. Nel corso dei secoli la storia ha modellato il paese con garbo, perché restasse in armonia con l’ambiente, e ancora oggi
 
Valdaora è un piccolo gioiello dai tratti gentili. Come altri comuni dell’Alto Adige, tuttavia, nel periodo fascista ha visto la creazione delle fortificazioni del Vallo Alpino, precisamente dello Sbarramento Rasun-Valdaora. Ma ciò che fa innamorare i visitatori resta il paesaggio circostante, tutto da ammirare e da godere con gli sci ai piedi o gli scarponcini da escursione: le foreste scure e le colline sinuose celano un reticolo di sentieri panoramici, e i pendii più aspri ospitano le piste da sci. Passeggiando nei pressi del borgo si vedono la Valle di Anterselva con il Gruppo delle Vedrette di Ries, il ghiacciaio del Collalto e tutta la Val Pusterla, e avventurandosi in escursione si possono esplorare i parchi naturali Fanes-Senes Braies, Vedrette e Dolomiti di Braies.

L’inverno è la stagione preferita dagli sportivi: all’aria frizzante e al cielo limpido si aggiunge il candore abbagliante delle nevi, che come una glassa invitante riveste 105 km di piste. Il paradiso degli sciatori e degli snowboarder è il già citato
 
Plan de Corones, una montagna alta 2275 metri, priva di alberi, incastonata tra le Alpi Aurine e le Dolomiti. Per accedervi ci si può servire di 31 impianti di risalita all’avanguardia, e una volta saliti ad alta quota ci si può lanciare verso valle su tracciati di varie difficoltà, oppure sostare sulla cima soleggiata.

Mentre il versante nord, in direzione Riscone, è dominato dalle discese sportive, il lato orientale rivolto verso 
Valdaora privilegia le piste da carving, con condizioni ottimali per sciatori e snowboarder, punti di ristoro accoglienti distribuiti lungo le piste e campi scuola per i piccoli o gli inesperti. Spostandosi ad ovest l’offerta è completata dall’affascinante versante di San Vigilio di Marebbe.

Tuttavia sarebbe un peccato soggiornare a
Valdaora e dimenticarsi il borgo, dedicandosi soltanto allo sport, oppure trascurare la località nella stagione estiva: ogni periodo dell’anno, infatti, regala momenti magici grazie alle feste della tradizione popolare, e ad ogni ora del giorno il paese offre svago e occasioni culturali. Tra le numerose manifestazioni popolari, religiose e sportive, ce n’è una che incontra il favore di tutti i buongustai: è la sagra gastronomica “Standlschmaus”, che si ripete ogni anno nei mesi di luglio e agosto.

Prima di partire alla volta di
 
Valdaora, un piccolo paradiso in ogni momento dell’anno, è però necessario prepararsi al clima che vi accoglierà: in inverno le temperature possono raggiungere valori molto bassi, e benché le estati siano decisamente piacevoli nelle ore centrali del giorno, le serate si fanno piuttosto fresche. Le temperature medie del mese più freddo, gennaio, vanno infatti da una minima di -9°C a una massima di 0°C, mentre in luglio e agosto, i mese più caldi, si va dai 9°C ai 21°C. Le precipitazioni, a carattere nevoso da novembre a marzo, si fanno più frequenti in luglio e agosto, quando cadono mediamente 102-109 mm di pioggia mensili.

Per raggiungere il paese ci sono diverse possibilità. Chi viaggia in auto deve percorrere l’autostrada A22 del Brennero, uscire a Bressanone-Varna, continuare sulla statale 49 della Val Pusterla e seguire le indicazioni fino alla meta. Se preferite il treno potrete contare si collegamenti efficienti, infatti l’Alto Adige è connesso in maniera impeccabile con la rete ferroviaria nazionale, con treni diretti a 
Bolzano dalle principali città italiane e coincidenze agevoli a Bologna e Verona. Se invece scegliete l’aereo, il piccolo aeroporto di Bolzano prevede collegamenti giornalieri con Roma; l’aeroporto di Verona, in alternativa, è a un’ora e 15 minuti d’auto da Bolzano, e quello di Innsbruck, in Austria, è a un’ora e mezza circa. ( Fonte: ilturista.info)
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Pământul este în pericol să fie prăjit! Deja nu mai este doar un avertisment stiintific. Autoritătile britanice încearcă disperate să caute solutii ca să-si protejeze sistemul electric de tsunami-ul solar care este asteptat să lovească Pământul în 2013.

Toată infrastructura care sustine vietile noastre se bazează pe electricitate. Nu doar în Marea Britanie, ci în toată lumea. Dacă se întâmplă asa ceva, toată lumea va fi prăjită, inclusiv infrastructura, consideră oamenii de stiintă.

Liam Fox, ministrul britanic al Apărării, a înteles că o lume fără electricitate este o lume fără alimentare cu apă, fără mâncare si fără servicii medicale. Oficialul a vorbit, în timpul unei conferinte internationale, despre pericolul unei furtuni cosmise. Iar oamenii de stiintă s-au grăbit să-i dea dreptate.

Singura solutie pe care o întrevăd britanicii este un mecanism complex de protectie a sistemului de electricitate. Tradusă în bani, ar fi o investitie de sute de milioane de lire.

Sursa: Antena3.ro

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By Admin (from 25/09/2010 @ 11:30:00, in ro - Stiinta si Societate, read 3604 times)

Un control oftalmologic minutios este acum la îndemâna oricui. Cercetătorii de la Universitatea din Massachusetts au inventat un dispozitiv care, atasat unui telefon mobil si apoi pus la ochi, poate înlocui un control oftalmologic foarte complex. Rezultatele testului sunt apoi trimise unui doctor, care le interpretează.

Grupul de firme TROFIN,"Moldoptic Invest" si "Smart Optical Glasses", prin vasta experienta dobindita incepind cu anul 1986 sub indrumarea profesorului universitar doctor Sergiu Buiuc, confectioneaza proteze oculare de o calitate recunoscuta in tara si peste hotare.

Inventia cercetătorilor americani poate înlocui cu succes un consult oftalmologic de specialitate si oferă exact aceleasi rezultate.

"Nectra este un dispozitiv pentru ochi care se pune pe telefonul mobil si îti permite să măsori vederea de aproape, vederea la distantă si astigmatismul", sustine unul dintre cercetători.

Grupul de firme TROFIN,

Grupul de firme TROFIN,
"Moldoptic Invest"
si
"Smart Optical Glasses",

prin vasta experienta dobindita
incepind cu anul 1986 sub indrumarea profesorului universitar doctor Sergiu Buiuc, confectioneaza proteze oculare de o calitate recunoscuta in tara si peste hotare.

Sos. Nationala, nr. 180
Bloc: A 3, sc. E, parter
IASI - Romania


Telefon:
0040 / 232 / 266 039

Totul durează doar câteva minute. După ce rezultatele sunt trimise si analizate de un oftalmolog, pacientul află dacă are nevoie de ochelari sau nu.

Inventatorii spun că un astfel de dispozitiv este mult mai convenabil decât varianta clasică a consultului la oftalmolog.

Cercetătorii mai spun că au ales să folosească telefoanele mobile pentru conceperea dispozitivului, datorită tehnologiei avansate de care acestea dispun.

Sursa: Antena3.ro

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Basta un nome solo per racchiudere un’infinità di bellezze naturali ed artistiche: Valle di Casies, infatti, indica sia un grazioso borgo alpino della Provincia Autonoma di Bolzano, sia la verdeggiante vallata che racchiude l’abitato, e ospita una costellazione di paesi di lunga tradizione e impareggiabile ospitalità. Il comune di Valle di Casies ha una popolazione di circa 2000 abitanti, in gran parte tedeschi, che chiamano il borgo Gsies. Tutt’intorno ad esso si estendono gli spazi incontaminati della valle, formata nei secoli dal corso del Rio Casies, punteggiata di borghi come fossero pepite preziose: da Monguelfo si raggiungono quasi i confini con l’Austria, passando per Masi, Planca, Durna in Selva, San Martino e tante altre località incantevoli.

Chi ha voglia di dimenticare, per un momento, i ritmi frenetici della città, qui troverà un’atmosfera quieta e serena, fatta di dettagli curati e tradizioni autentiche: si tratta di un’area incontaminata, tra le più suggestive dell’Alto Adige, che come in passato si regge prevalentemente sull’agricoltura. Il rispetto del passato emerge immediatamente, lanciando lo sguardo sulla
 
Valle di Casies: gli antichi masi e i tipici rifugi di montagna, pittoreschi e affascinanti, raccontano la cultura contadina, accompagnando i visitatori in un viaggio senza tempo. In particolare la malga Kaser è una delle mete favorite dagli escursionisti.

A dire il vero ci sono innumerevoli tracciati, sentieri e percorsi panoramici, da assaporare in ogni stagione dell’anno: in primavera e in estate la natura è un tripudio di colori e profumi, e passeggiando si può respirare a pieni polmoni l’aria cristallina delle Alpi. Le temperature sono fresche, ideali per vivere all’aria aperta: in effetti i valori medi del mese più caldo, luglio, vanno da una minima di 15°C a una massima di 29°C. In autunno e inverno si può continuare ad esplorare il paesaggio, ma munendosi dell’abbigliamento adatto e, in caso di neve, delle pratiche ciaspole: il mese più rigido è gennaio, con una minima media di -5°C e una massima di 6°C. Unico neo, per chi ama passeggiare, sono le precipitazioni: il periodo più piovoso è quello che va da maggio a settembre, e maggio è il mese più colpito dal maltempo, con una media di 10 giorni piovosi sul totale.

Altre mete interessanti per chi ama le escursioni sono la malga Laxiden, i vari rifugi distribuiti tra le pieghe delle montagne, e il magnifico sentiero panoramico Talblick. Se vi trovate nella 
Valle di Casies durante l’inverno non potete lasciarvi scappare gli oltre 40 km di piste da fondo, per non parlare dei tracciati riservati allo slittino, la pista di pattinaggio e il comprensorio sciistico del Plan de Corones, a pochi chilometri di distanza dalla vallata. Qui troverete discese per tutti i gusti, dalle più ripide e adrenaliniche a quelle ampie e rilassanti, con vedute panoramiche che fanno innamorare.

Lo sport invernale è protagonista anche di una importante manifestazione locale, organizzata ogni anno nel mese di febbraio.

 

E’ la Gran Fondo della Val di Casies, famosa competizione di sci di fondo che si snoda per 42 km lungo l’intera vallata, la terza delle gare classiche di gran fondo nella Val Pusteria.

 

Le manifestazioni e le occasioni divertenti non finiscono qui: a Valle di Casies, nel mese di settembre, si tiene la colorita Festa delle Malghe.

 

Le 40 malghe della zona si riempiono di vita e risate, con gli spettacoli musicali delle bande locali, i canti popolari, i balli della tradizione e la possibilità di assaggiare le prelibatezze della gastronomia tipica.

Raggiungere questo piccolo paradiso di pace, immerso in una trama fittissima di meraviglie naturali, non è difficile grazie ai collegamenti efficaci e moderni. Chi viaggia in auto può arrivare a 
Valle di Casies tramite l’Autostrada A22 del Brennero, uscendo a Bressanone/Val Pusteria e continuando sulla statale SS49-E66 seguendo le indicazioni. Chi preferisce il treno può contare su collegamenti nazionali e internazionali fino a Fortezza: da qui si prendono le coincidenze per la Val Pusteria, con fermata a Monguelfo, e si raggiunge Valle di Casies in autobus. Gli aeroporti più vicini sono quelli di VeneziaVerona Villafranca e Bergamo Orio al Serio, rispettivamente a 200 km, 253 km e 350 km circa. ( Fonte: ilturista.info)

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Pope or Hitler ?

 

 Who Said This?

 

" General moral instruction without a religious foundation is built on air; consequently, all character training must be derived from faith. "

 

" In this world him who does not abandon himself the Almighty will not desert. Him who helps himself will the Almighty always also help; He will show him the way by which he can gain his rights, his freedom, and therefore his future. "

 

This is a response to the Pope's claim that the Nazi movement was atheist. When it was nothing of the sort.

Even in our own lifetime, we can recall how Britain and her leaders stood against a Nazi tyranny that wished to eradicate God from society and denied our common humanity to many, especially the Jews, who were thought unfit to live. I also recall the regime's attitude to Christian pastors and religious who spoke the truth in love, opposed the Nazis and paid for that opposition with their lives. As we reflect on the sobering lessons of the atheist extremism of the twentieth century, let us never forget how the exclusion of God, religion and virtue from public life leads ultimately to a truncated vision of man and of society and thus to a "reductive vision of the person and his destiny"

Quotes are from:

http://en.wikipedia.org/wiki/Adolf_Hitler's_religious_beliefs

http://www.nobeliefs.com/hitler.htm

The point of this is not to imply that the Pope is or ever was a Nazi but instead to simply imply that he is either purposely trying to associate atheism with Nazism or he is a complete idiot.

Source: popeorhitler.com

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I Maya lo avevano predetto, il mondo così come lo conosciamo finirà nel 2012, a causa di inondazioni e terremoti che segneranno la fine dell’umanità. Che la profezia si avveri o meno è cosa ignota ancora, anche se c’è chi per non saper nè leggere nè scrivere ha deciso di mettere le mani avanti, avvantaggiandosi con il lavoro di “sopravvivenza”. In che modo?

 

Semplice, comprandosi un bunker in grado di salvargli la vita.

 

L’anticamera della salvezza è praticamente una botola corazzata. Un rifugio antiatomico contro inondazioni, attacchi chimici e batteriologici. Con tutti i comfort per grandi e piccini e persino lo spazio per l’albero di Natale.

 

A costruirlo ci ha pensato la Matex Security Projects di Pontedera, che dopo un’esperienza di un quarto di secolo in costruzioni militari e impianti di sicurezza ha realizzato il bunker dei desideri anche per i privati. Bello naturalmente, ma quanto costa? Una famiglia di quattro persone deve prepararsi a spendere almeno 140mila euro.

 Per chi invece non vuole rinunciare a socializzare nemmeno durante la fine del mondo la ditta californiana Vivos progetta condomini della sopravvivenza in grado di ospitare fino a 200 persone all’insegna del lusso, in posti rigorosamente top secret in angoli sperduti del pianeta. Cinquantamila dollari a testa il prezzo, la metà per gli under 16, ma almeno gli animali non pagano. Una soluzione che ha già tentato un migliaio di persone, assicurano dalla società, con prenotazioni anche dall’Italia.

All’appuntamento con la fatidica data mancano ancora più di ottocento giorni. Che peccato sapere di aver speso migliaia di euro per poi scoprire che il mondo vivrà ancora. Ma questo i Maya non l’avevano predetto.

 

Fonte: blitzquotidiano.it

WIE VAN DE DRIE

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La polemica tra Bruxelles e Parigi sui rimpatri dalla Francia dei rrom oriundi della Romania e Bulgaria ha dominato i lavori del Consiglio Europeo svoltosi, giovedì, a Bruxelles, sebbene sull’agenda i principali temi fossero stati inizialmente la politica economica ed estera dell’Ue. Presente alla riunione, il presidente romeno Traian Basescu ha proposto a nome della Romania l’elaborazione di una strategia d’integrazione dei rrom nomadi, con due obiettivi: “Cerchiamo di dar loro due cose: la possibilità di guadagnare soldi lavorando e la possibilità di educare i propri figli. Ma faccio una menzione: essi devono voler lavorare. Allo stesso tempo, anche i rrom, come qualsiasi altri cittadini dell’Ue, devono rispettare le leggi dello stato sul cui territorio si trovano”, ha detto il presidente.


Nonostante le critiche all’interno dell’Ue e l’idea avanzata dalla commissaria europea alla Giustizia, Viviane Reding, di chiamare la Francia davanti alla Corte Europea di Giustizia per aver violato il diritto europeo alla libera circolazione, il presidente Nicolas Sarkozy ha affermato che Parigi continuerà lo smantellamento di tutti i campi rrom abusivi, a prescindere dall’origine di chi vi risiede. D’altra parte, il Consiglio Europeo ha accettato la proposta della Romania sull’armonizzazione della politica estera dell’Ue. Bucarest ha proposto che le riunioni al vertice che riguardano partner strategici o, ad esempio, problemi legati all’energia, siano precedute dall’elborazione di un mandato, approvato dal Consiglio Europeo, cosicchè l’Ue abbia una politica estera coerente.

Il Parlamento romeno ha adottato, al limite, con soli due voti oltre la soglia minima obbligatoria, la nuova legge sulle pensioni. Il progetto è stato votato dai deputati dei partiti al governo – Partito Democratico-liberale, Unione Democratica Magiari di Romania e indipendenti-, mentre l’opposizione –liberali e socialdemocratici- si sono ritirati dal plenum in segno di protesta contro la bocciatura del loro emendamento sull’aumento dell’indice pensionistico al 45% del salario medio lordo. I deputati hanno stabilito, tra l’altro, che il valore dell’indice pensionistico sia di 732,8 lei (pari a 175 euro), e l’equiparazione, entro il 2030, dell’età pensionabile a 65 anni per donne e uomini. Inoltre, si è deciso, l’inclusione nel sistema unitario delle pensioni dei militari, poliziotti e di quelli che riscuotono diritti d’autore. Il premier Emil Boc ha precisato che con l’adozione di questa legge si mira ad assicurare il pagamento delle pensioni a medio e lungo termine. I partiti all’opposizione hanno annunciato di contestare, separatamente, la nuova legge sulle pensioni alla Corte Costituzionale, e i sindacati di chiedere al capo dello stato di non promulgare l’atto normativo.

I presidenti della Romania, Traian Basescu, dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, e della Georgia, Mikail Sakasvili, e il premier ungherese, Viktor Orban, hanno firmato a Baku la dichiarazione congiunta di sostegno politico al progetto Agri (Azerbaigian, Georgia, Romania Interconnector) che assicurerebbe il transito del gas naturale dal Caspio verso l’Europa, aggirando la Russia. Traian Basescu ritiene che il progetto Agri sia il più competitivo dal punto di vista economico tra tutti i progetti di trasporto del gas caspico verso l’Europa, sia che si tratta del progetto dell’Ue Nabucco, che di quello russo Southstream. Stando a Traian Basescu, il progetto Agri avrà tre tappe: “Una prima tappa, che prevede il transito di 10 miliardi metri cubi all’anno per il terminal di Costanza (porto romeno sul Mar Nero). Una seconda tappa che prevede il transito di altri 10, e la terza che vi aggiunge altri 10 miliardi di metri cubi. Quindi è un progetto flessibile, i cui costi saranno regolati a seconda della domanda sul mercato dell’Ue, e d’altra parte, a seconda delle fonti di aproviggionamento. Ma, sicuramente, la prima fase del progetto può essere assicurata con gas dall’Azerbaigian”.

Oltre tre milioni di allievi e bambini di età prescolastica hanno cominciato in Romania, il 13 settembre, le lezioni, nel contesto del malcontento degli insegnanti alle prese con licenziamenti e tagli salariali. Il Ministero dell’Istruzione ritiene, tuttavia, che il nuovo anno scolastico sia iniziato bene. Oltre il 90% degli allievi studia in scuole che hanno ricevuto le autorizzazioni di agibilità e sanitarie, e dopo le ristrutturazioni, soprattutto tra i supplenti, sono rimasti nel sistema insegnati competenti. Per i sindacati, invece, l’anno scolastico è cominciato male, in seguito ai licenziamenti e tagli salariali del 25% nel settore pubblico applicati dal 1 luglio. Dal 1 settembre sono state chiuse o accorpate oltre 1600 unità scolastiche, sono stati licenziati 15 sul totale di 370 mila insegnanti e chi è rimasto deve sopravvivere con meno soldi. I sindacalisti hanno annunciato che organizzeranno nel successivo periodo azioni di protesta nel Paese e a Bruxelles, per richiamare l’attenzione sul continuo degrado dell’insegnamento romeno.

La Corte di Appello di Bucarest ha deciso, giovedì, che Sorin Ovidiu Vantu, noto uomo d’affari romeno e proprietario di un consorzio mediatico, sia processato in stato di libertà. Nei suoi confronti era stata disposta la custodia cautelare per 29 giorni sotto l’accusa di favoreggiamento del delinquente. Stando alla Procura Generale, Sorin Ovidiu Vantu avrebbe inviato soldi ad un ex-socio, Nicolae Popa, latitante dal 2000. Popa era stato condannato, nel 2006, a 15 anni di carcere in un fascicolo su una truffa compiuta tramite un gioco di tipo piramidale, in cui lo stato romeno ha dovuto pagare risarcimenti di oltre 100 milioni di euro a centinaia di migliaia di persone ingannate. Popa è stato arrestato nel 2009 in Indonesia, da dove sarà estradato.

Nei giorni scorsi, il presidente romeno Traian Basescu dichiarava nel plenum del Parlamento, che, a causa degli squilibri macroeconomici, la Romania non può contrarre prestiti a lungo termine. In questo contesto, un nuovo accordo stand-by con il Fmi è obbligatorio e sarà firmato nel 2011, ha aggiunto il presidente. Il giorno dopo, il premier Emil Boc ha annunciato che i colloqui tra le autorità romene e gli esponenti del Fondo sulla conclusione di un nuovo accordo cominceranno ad ottobre. La forma del futuro accordo sarà decisa dal Governo e dalla Banca Centrale. Una cosa è, però, certa: il Fmi non accetterà più che i soldi che darà in prestito alla Romania siano adoperati per il pagamento dei salari e delle pensioni, come sottolineato dal presidente Traian Basescu.

“L’accordo con il Fondo sarà una realtà. Che tipo di accordo sarà, resta da decidere, e spetterà al Governo e alla Banca Centrale, ma sicuramente un accordo con il Fondo esisterà. Può essere un accordo in cui si tratti anche di finanziamento, il che è poco probabile, o, il più probabile, sarà un cosiddetto accordo di tipo preventivo che ci permetterà di rivolgerci al Fondo in situazioni eccezionali, ma, per nessuna ragione il Fondo accetterà più di finanziare il deficit di bilancio della Romania”, ha spiegato il capo dello stato.

A prescindere dal tipo di accordo convenuto con l’ente finanziario internazionale, al Fondo si affiancherà, un’altra volta, la Commissione Europea, soddisfatta dall’evoluzione del programma di assistenza concordato con la Romania, secondo quanto dichiarato da Laurent Moulin, capo dell'Unità Ue per Romania, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, precisando che Bruxelles ha erogato alla Romania una nuova tranche, pari a 1,2 miliardi di euro. Nel 2009 la Romania ha concluso un accordo per un valore di 20 miliardi di euro con il Fmi, la Commissione Europea, la Banca Mondiale e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. L’economia romena è sotto il suo potenziale. Questa è la diagnosi dell’esponente europeo, fiducioso, tuttavia, che la Romania può passare ad una crescita economica del 3% nei prossimi anni, se verranno attuate riforme. E se le riforme potranno essere sostenute dal punto di vista sociale, si potrebbe aggiungere.

I sindacati, innanzittutto quelli del settore pubblico, danno, però, sempre più segni di malcontento. Oltre 10 mila persone hanno protestato ieri a Bucarest, chiedendo al Governo di riportare i salari nel settore pubblico al livello precedente i tagli del 25%, di fermare i licenziamenti e di aggiustare il progetto di legge sul sistema salariale unitario nel settore pubblico. Emil Boc ha trasmesso ai sindacati che le misure di austerità sono dolorose, ma necessarie. Il Governo, afferma il premier, è costretto a correggere gli errori gravi e costosi esistenti nel sistema di retribuzione dei lavoratori e in quello pensionistico, nonchè quelli dei programmi di assistenza sociale, errori che hanno incoraggiato la disoccupazione e hanno determinato, nell’opinione del premier, gli attuali deficit strutturali.

Fonte: rri.ro

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Arestarea preventiva a asistentei Florentina Cirstea este este o masura exagerata. Unde e prezumtia de nevinovatie? Este pericol public? Este recidivista? Este suficienta suspendarea din functie si judecarea in libertate cu interdictia de a parasi localitatea. Cerem eliberarea imediata a Asistentei Florentina Cirstea si judecarea in libertate.

Semneaza petitia

Vezi semnaturile pentru petitia: Judecarea in libertate a asistentei Florentina Cirstea


Maternitatea „Panait Sârbu” - Giulesti, din Capitală, si-a deschis partial portile, astăzi (Luni, 20 Septembrie 2010 - n.d.R. TA), la mai bine de o lună de la incendiul care a afectat Sectia de Anestezie si Terapie Intensivă pentru nou-născuti, în urma căruia sase bebelusi au murit, iar cinci s-au ales cu arsuri grave.

În ciuda anunțului făcut de primarul general Sorin Oprescu, unitatea medicală nu a fost deschisă în totalitate


Concret, pentru moment, în unitatea medicală, pot fi făcute doar internări si investigatii de laborator, nu si operatii de cezariană sau internări în Sectia de Anestezie si Terapie Intensivă (ATI), după cum a precizat directorul Administratiei Spitalelor – Bucuresti, Marius Savu. Printre motive: unitatea medicală nu a primit aviz de functionare si din partea specialistilor Distrigaz, iar în privinta blocului operator si a Sectiei ATI se asteaptă încă rezultatele de laborator de la Directia de Sănătate Publică.

Pacientele nu s-au înghesuit însă să treacă pragul spitalului, asa cum se întâmpla în zilele care au precedat tragedia. „Am fost pacienta acestui spital, dar vreau să mă mut, pentru că nu mai am încredere în acest spital”, a subliniat o tânără însărcinată în luna a cincea. „Eu voi veni în continuare la Giulesti. Am născut băietelul aici si acum o să nasc o fată în decembrie”, i-a dat replica o femeie, care a încercat apoi să o convingă că „medicii de la Giulesti sunt foarte buni”.
În ciuda argumentelor aduse de aceasta din urmă, chiar directorul Marius Savu a admis că încrederea bucurestenilor în Maternitatea Giulesti a scăzut. „Rămâne totusi cea mai bună maternitate din tară”, a conchis acesta.

Probleme la instalatia de gaze.

Potrivit reprezentantilor Distrigaz Sud Retele, maternitatea Giulesti este alimentată prin intermediul a două instalatii de utilizare a gazelor naturale. Dintre acestea, doar una a fost afectată de incendiul produs în data de 16 august, însă, din considerente de sigurantă, a fost sistată alimentarea cu gaze naturale a întregului imobil.

Maternitatea Giulesti a contractat o firmă autorizată de Autoritatea Natională de Reglementare în domeniul Energiei pentru remedierea instalatiei de gaze naturale afectate de incendiu. Ulterior, această firmă a solicitat Distrigaz Sud Retele, în data de 19 august 2010, receptia si punerea în functiune a instalatiei, conform procedurii, însă la verificări s-au constatat neconformităti ale instalatiei, care au fost consemnate în vederea remedierii lor de către firma în cauză.

”Până la această data, firma contractată de către administratia maternitătii Giulesti nu a mai solicitat reprezentantilor Distrigaz Sud Retele o nouă programare pentru punerea în functiune a instalatiei”, au declarat pentru EVZ reprezentantii Distrigaz.
Ei au precizat că după remedierea neconformitătilor de către firma respectivă, Distrigaz Sud Retele va face în cel mai scurt timp repunerea în functiune a instalatiei interioare de gaze naturale.

Sursa: evz.ro; Autor:  Antoaneta Etves; a contribuit Teodora Vasâlca

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By Admin (from 24/09/2010 @ 10:00:16, in en - Global Observatory, read 2548 times)

The Internet age has spawned a culture in which information is rapidly assimilated and distributed around the world every second of every day. WikiLeaks, an organization that exposes classified information, has caused much controversy in recent months.

The documents that WikiLeaks publishes are leaked by individuals in corporate, religious, and government organizations.

The WikiLeaks organization states on its website that its mission is "to protect whistleblowers, journalists, and activists who have sensitive materials to communicate to the public." In effect, it is a site dedicated to the exposure of classified information and asserts a message that advocates for "better accountability by governments and other institutions."

"The Internet is wonderful but increasingly problematic. Sometimes we are kept in the dark for a reason. I would not want retaliation against innocent people due to the release of such information," said Stephanie Howell, a communications professor.

"While I do appreciate exposure of government, implications can be problematic and people can be hurt when the whole story isn't told."

In late July 2010 WikiLeaks released 77,000 documents pertaining to U.S. military operations in Afghanistan, followed by an additional 15,000 classified reports leaked illegally by Private Bradley Manning. Entitled the "Afghan War Diaries," this collection of highly sensitive military information paints a comprehensive picture of past and ongoing efforts of the war, including possible evidence of war crimes and military misconduct.

This included the release of a 2007 video entitled "Collateral Murder," filmed from the cockpit of a U.S. Army Apache helicopter. The video displays a lethal airstrike resulting in the deaths of a group of Afghan citizens and two Reuters news journalists, allegedly based on the premise of one man's possession of an artillery weapon. Various human rights groups and media organizations have lodged their support for the site, and despite some initial criticism surrounding the leak of names of Afghani informants, organizations such as Reporters Without Borders have pledged "support for WikiLeaks, its work, and its founding principles."

Critics have argued that the indiscriminate disclosure of intimate details on the war threatens both ongoing military operations in Afghanistan and the safety of its Afghani informants.

Opinions are sharply divided along ideological lines in the U.S., outlying the struggle to balance national security interests with First Amendment rights.

Benjamin Cosic, a senior majoring in communications and business, is in favor of WikiLeaks as long as it does not put peoples' lives or well-being in danger.

"WikiLeaks must take into account the ethical consequences of releasing such information to the public. However, websites like WikiLeaks could be revolutionary in terms of contributing to a more neutral, informed public," said Cosic.

"Most major news outlets are for profit corporations and possess a bias based on the need to present information in a way that turns a profit."

This debate has intensified with the Internet's capability of providing an anonymous forum for opinion and a venue in which to share information. With the rise of such technology, the notion of privacy and confidentiality, in the traditional sense, is rapidly changing.

WikiLeaks reflects a struggle between the right to free speech and the necessity to protect information critical to corporate, government, and organizational security. The question posed to modern-day society is how to draw the line between Internet freedom and necessary secrecy.

"If an open society means that people have to censor themselves, I believe people will be more cautious about what they put online," said Paul Booth, an assistant professor in the College of Communications who specializes in technology and new media.

"It's hard to say if the majority of people have a favorable opinion of WikiLeaks, but I think most people are in favor of open dialogue and debate. They don't want to compromise the safety of others, but they want to have as much information as possible."

Source: depauliaonline.com

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