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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
By Admin (from 17/07/2010 @ 10:50:54, in it - Scienze e Societa, read 2494 times)

Vip Executive Madrid Hotel 4-star Hotel 

Rua Conde Redondo, 24, 1050-106 Lisbona

Poco distante dalla piazza Marquęs de Pombal e dall'Avenida da Liberdade, il VIP Executive Madrid è un albergo 4 stelle che offre sistemazioni dall'ottimo rapporto qualità-prezzo in una posizione davvero comoda.

L'hotel dispone di 86 camere moderne, tutte dotate di aria condizionata e bagno interno. La connessione internet wireless è disponibile in tutte le camere pagando un piccolo costo aggiuntivo.

Il VIP Executive Madrid Hotel dista pochi minuti dalla fermata della metropolitana di Marquęs de Pombal, la quale è servita da 2 linee e garantisce ottimi collegamenti con il resto di Lisbona. Il centro di Lisbona è raggiungibile con una piacevole passeggiata di 20 minuti.

Camere: 86. Catena Alberghiera : VIP Hotels.

Generale

Bar, Reception 24 ore su 24, Camere non-fumatori, Camere/strutture per ospiti disabili, Ascensore, Cassetta di sicurezza, Camere insonorizzate, Deposito bagagli, Gay-friendly, Struttura interamente non-fumatori, Aria condizionata.

Servizi

Servizio in camera, Sale riunioni/banchetti, Servizio lavanderia, Lavaggio a secco, Prima colazione in camera, Servizio stireria, Cambio valuta, Lustrascarpe, Autonoleggio, Banco escursioni, Fax/fotocopiatrice.

Internet

La connessione Internet wireless è disponibile in tutta la struttura e costa 3,00 EUR ogni ora.

La connessione Internet wireless è disponibile in tutta la struttura e costa 10,00 EUR ogni 24 ore.

Parcheggio

Parcheggio pubblico disponibile in loco e costa 10,50 EUR a giorno .

CONDIZIONI DELL'HOTEL

Queste sono le norme generali di Vip Executive Madrid Hotel. Poiché possono variare in base alla tipologia di sistemazione, ti consigliamo di verificare anche la descrizione delle camere.

Check-in

Dalle 14:00 ore

Check-out

Dalle ore 07:00 alle ore 12:00

Cancellazione

Gratis! Le cancellazioni effettuate fino a 1 giorno prima della data prevista di arrivo non comportano alcun costo.

Le cancellazioni tardive e la mancata presentazione comportano l'addebito del costo della prima notte.

Bambini e Letti Supplementari

Non sono disponibili letti supplementari.

Gratis! Tutti i bambini di età inferiore a 2 anni soggiornano gratuitamente (pernottando in culla).

Il numero massimo consentito di culle in camera è pari a 1.

Qualsiasi tipo di letto o culla supplementare è disponibile su richiesta e previa conferma da parte dell'hotel.

Animali Domestici

Gli animali non sono ammessi.

Carte di credito accettate

American Express, Visa, Euro/Mastercard, Diners, Maestro, Altre carte di credito

L'hotel si riserva il diritto di controllare la validità della carta di credito prima dell'arrivo (richiedendo l'autorizzazione al circuito di appartenenza).

TERMINI & CONDIZIONI GENERALI

La prenotazione è assolutamente sicura. Tutti i dati personali verranno crittografati e trattati con riserbo.
Booking.com e TurismoAssociati.it attribuiscono la massima importanza alla riservatezza dei vostri dati personali. Le vostre informazioni personali verranno utilizzate solo per l'elaborazione della prenotazione.
Booking.com o TurismoAssociati.it non addebiteranno alcuna commissione di prenotazione, né addebiteranno alcun costo sulla vostra carta di credito. Pagherete semplicemente l'importo del vostro soggiorno presso l'hotel.
La cancellazione è gratuita purché venga effettuata entro il periodo di preavviso indicato nelle norme di cancellazione dell'hotel (si vedano le "Condizioni dell'Hotel").

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Se esiste un mare per tutte le stagioni questo è il mare di Liguria. Con il suo clima particolare, protetta d'inverno dalla cerchia di montagne appenniniche, e gradevole d'estate grazie alle brezze che scorrono sopra le acque fresche del Tirreno, la riviera ligure richiama folle di turisti a tutte le stagioni.

Genova è una città a parte, centro storico della regione, dalla storia millenaria e dominatrice dei mare al tempo delle repubbliche marinare, si è ritagliata una dimensione che esula dal turismo, con una attività industriale che gravita sulle fortune alterne del porto. Il simbolo della città è di fatti il faro, chiamato la Lanterna, mentre il simbolo moderno dell'antico legame tra la città e il mare è sicuramente l'Acquario di Genova, molto ben attrezzato che richiama milioni di visitatori ogni anno. Ma se vi piace il mare vero, le spiagge esclusive e le scogliere mozzafiato allora i vostri luoghi sono altri, la Riviera di Ponente e la Riviera di Levante.

 

Riviera di Ponente.
Esplorando la costa che da Ventimiglia conduce a Genova, si trovano moltissimi luoghi entusiasmanti e degni di un week-end o una intera vacanza: i balzi rossi a Ventimiglia, per esempio, o la vicina Villa Hambury dai raffinati giardini, eppoi la fcelebre San Remo che non ha più bisogno di presentazioni. La provincia di Imperia offre altre località interessanti: Arma di Taggia, Diano Marina e Andora. Proseguendo verso est, entrando nella provincia di Savona s'inconta lo splendifo borgo marinaro di Laigueglia, collegato con una lunga spiaggia con Alassio.

Ad Albenga si può ammirare uno dei centro storici meglio conservati di tutta la riviera di Ponente. La Cattedrale di Sam Michele con l'adiacente battistero a pianta decagonale sono i pezzi più pregiati di un comunque notevole impianto urbanistico. Risalendo la riviera incontriamo altre famose città balneari: Loano, Finale Ligure, Noli, Spotorno, l'esclusiva Bergeggi arroccata sulle pendici del monte Sant'Elena e con l'isolotto di Bergeggi che si trova a soli 200 m della costa, Vado Ligure con una bella spiaggia e Savona dove antico e moderno convivono in una città da sempre in perenne competizione con Genova. Risalendo ancora la costa incontriamo Celle Ligure altro esempio di coesistenza di storia e modernità, e Varazze città balneare in costante crescita. Da segnalare il percorso che porta a Punta Invrea. Nell'interno del litorale domina il Monte Beigua, si può risalire una strada asfaltata che conduce agli oltre 1.200 metri di quota da dove si gode di un panorama eccezionale. In basso, le cittadine di Cogoleto, Arenzano, Pegli e Sestri Ponente che di fatto è ormai un quartiere di Genova e dove termina la riviera occidentale.

 

Riviera di Levante.
E' Nervi la prima vera località della riviera di Levante, sebbene l'espansione di Genova l'abbia ormai assorbita ancora intatta mantiene una sua identità oltre che la popolarità per il suo clima particolarmente mite, adatto alle villeggiature invernali. Poco oltre si trova Bogliasco, con le sue case colorate e una piccola ma spettacolare insenatura, e con analoghe caratteristiche si presenta Sori, qualche km più ad est. Superata Recco si giunge poi ad una delle più celebri località rivierasche: Camogli. Di origine antichissime Camogli si affaccia con le sue case ordinate e ricche di colri su golfo Paradiso con a fianco il promontorio di Portofino, in uno scorso di rara suggestione. Il promontorio nasconde un luogo di straordinaria bellezza, l'abbazzia di San Fruttuoso, raggiungibile solo a piedi e con la barca. Situata in un caletta riparata con bellissima macchia mediterranea tutto intorno è sicuramente un "must" per chi viene in Liguria.


Se si vuole arrivare dall'altra parte del promontorio di Portofino, la strada da Camogli si dirge verso Santa Margherita Ligure, e pocco prima di Rapallo c'è il bivio a destra per Portofino. La strada diventa spettacolare, si passano i borghi di pedale e Paraggi (quest'ultimo strepitoso) fino ad arrivare al capolinea: Portofino è uno dei luoghi magici di Liguria, raccolto intorno alla baia con le case dei pescatori che sfiorano quasi il mare, e la punta del promontorio che si protende nel mare con pini secolari e chiazze di macchia mediterranea.

Da Rapallo, che merita una sosta prolungata per gustarne i monumenti e la cucina a base di pesce, si prosegue lungo il golfo del Tigullio per Zoagli e Chiavari, città che vive anche di artigianato e industria oltre che al turismo. Non lontano si trova il borgo di Lavagna, nella zona della roccia nera chiamata ardesia, faciel da tagliare a lastre, che appunto fece conoscere Lavagna in tutto il mondo.

Sestri Levante è una bella località do ve termina il golfo di Tigulio e inizia la costiera più selvaggia della regione che prosegue fino a La Spezia dopo aver toccato le Cinque Terre e Portovenere.

Moneglia, Deva Marina, Levassola e Levanto rimangono al di fuori delle Cinque Terre ma non per questo vanno considerate meno importanti, offrono infatti monumenti da scopreire e paesaggi interessanti.

Le Cinque Terre iniziano a Monterosso al Mare e sono un luogo dove la natura ha creato un connubio tra rocce e mare unico al mondo. Non esista strada che le percorre, qualsiasi tracciato avrebbe deturpato una così primitiva bellezza. Attraverso sentieri spettacolarei oppure grazie al treno è possibile accedere agli altri paesi che come presepi si affacciano sula mare: Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore.

Portovenere è una altra località da non perdere, sulla punta occidentale del Golfo di La Spezia, con a fianco l'isola Palmaria. La chiesa di San Pietro è uno di quei luoghi magici che l'Italia può offrire al mondo. La pulizia della facciata con i marmi bianco e verde a bande alterne, e la posizione a picco dsul mare rendono la visita assolutamente entusiasmante, come da non perdere è la passeggiata tra le viuzze e scalinate del centro storico.

La Spezia non offre molto dal punto di vista del turismo, allora conviene spostarsi a Lerici sul lato orientale del golfo con maestoso in posizione strategica il maestoso castello. Nelle vicinanze Tellaro arroccato sulla punta del golfo e più in alto Montemarcello, uno degli ultimi avamposti della riviere di levante, prima della foce del fiume Magra,. punto di ingresso nella regione Toscana. ( Fonte: ilturista.info)

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Donne, politica e cittadinanza: storia dei movimenti sociali.


Brigitte Studer è professoressa di storia svizzera e storia generale contemporanea all'Università di Berna e si dedica allo studio della storia dei sessi, della cittadinanza, della formazione dell'identità collettiva e della storia sociale.

La ricercatrice di origine mira a un rinnovamento della storia politica, ma insiste nel sostenere che la politica è interessante solo se inserita in un contesto sociale e culturale. (Fonte: Sciencesuisse/ serie nazionale della SRG SSR idée suisse)

 
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By Admin (from 18/07/2010 @ 12:00:28, in it - Scienze e Societa, read 3364 times)
Chi scivola sull’autostrada da un lembo all’altro della Liguria, con il mare da un lato e le montagne dall’altro, ha l’impressione di scorrere con gli occhi un nastro continuo di bellezze concatenate, che si materializzano sotto forma di borgate pittoresche, spiagge e scogliere a picco sul mare. Nella Riviera di Ponente, tra le serre variopinte dei floricoltori, si rimane rapiti di fronte a un borgo pittoresco, che ricopre completamente una montagnola affacciata verso le onde, dominato da una chiesa imponente. E’ Porto Maurizio, che insieme ad Oneglia costituisce una delle due parti in cui è suddivisa la città di Imperia.

Comune autonomo fino al 1923, quando venne accorpato alla località adiacente creando l’attuale capoluogo provinciale, Porto Maurizio è un antico borgo fortificato che dalla collina scivola sino al mare, abbracciando ambienti diversi e variopinti, intrisi di atmosfere mediterranee con un tocco di verde e roccia. La parte più bassa del paese è dominata ovviamente dal porto, con le sue imbarcazioni a riposo e il via vai dei pescatori all’opera, ma anche dalle suggestive spiaggette che si susseguono sul litorale ligure per la gioia dei turisti amanti del mare.

Inoltrandosi invece nel cuore antico del paese si scoprono notevoli testimonianze storico-artistiche, che raccontano il ricco passato di questo borgo di mare. Straordinario è il Duomo, iniziato nel 1781 ad opera di Gaetano Cantoni, caratterizzato dalle linee auliche e preziose del neoclassico precedente alla rivoluzione francese, e terminato soltanto nel 1831. Le ampie cappelle laterali, di forma circolare, disegnano delle navate movimentate, creando un edificio originale e sorprendente, unico nel suo genere.

A destra della Cattedrale si estende il centro storico, di piccole dimensioni ma di grande fascino, costellato di edifici e scorci interessanti. Percorrendo un ampio vicolo costeggiato di palazzi medievali si raggiunge l’archivolto “della Tina”, da cui si accede all’antica cinta muraria. Continuando sul medesimo viottolo si percorrono gli spalti della cerchia cinquecentesca, sino al bastione cosiddetto “delle Erbe” su cui si affaccia piazza Raineri.

Dopo poco si giunge all’oratorio di San Pietro, con l’elegante loggiato a tre arcate, e dal vicolo sul lato della costruzione si sbocca sulla via San Leonardo, un tempo chiamata “carruggio dei soldi” perché dominata da vari edifici monumentali sei e settecenteschi appartenenti a personaggi facoltosi. In fondo alla strada si possono ammirare i palazzi Gandolfo e del Capitano, mentre il palazzo Lercari-Pagliari si erge in una piazzetta graziosa su un piano sopraelevato, con un’elegante loggia medievale ad archi acuti.

Passeggiando ci si sposta sul lato cittadino rivolto al mare, dove ci si imbatte nell’oratorio di San Leonardo e nel convento di Santa Caterina, con il loggiato affacciato al panorama costiero.

Per conoscere davvero lo spirito di Porto Maurizio non è però sufficiente un esplorazione del centro, né una sosta rilassante sulle spiagge o gli scogli: per apprezzare al meglio il folclore del luogo vale la pena di partecipare a una delle manifestazioni popolari organizzate nell’arco dell’anno, in particolare alle tradizionali celebrazioni della Settimana Santa. Rimaste inalterate col passare dei secolo, iniziano il Giovedì Santo con i cosiddetti Sepolcri, che ricordano l’Ultima Cena, quando in tutte le chiese del centro gli altari vengono agghindati di fiori e ortaggi colorati. La sera del giovedì c’è una solenne processione, accompagnata dai canti a cappella in latino, mente il Venerdì Santo, nel Duomo debitamente allestito, si rievoca la Deposizione di Cristo.

Per raggiungere Porto Maurizio si possono valutare diverse possibilità. Chi viaggia in auto, che provenga da Genova o dalla Francia, può percorrere l’Aurelia oppure l’Autostrada dei Fiori A10 Genova-Ventimiglia, uscendo allo svincolo di Imperia Ovest-Porto Maurizio. Per chi preferisce il treno la stazione di Porto Maurizio è una delle due stazioni ferroviarie di Imperia, mentre l’aeroporto più vicino è quello di Villanova d’Albenga. A breve distanza ci sono i più importanti scali di Nizza (Francia) e di Genova. In alternativa si può raggiungere la cittadina via mare, attraccando proprio a Porto Maurizio.

Giunti a destinazione si assapora immediatamente il clima piacevole della Liguria, di tipo mediterraneo, con temperature sempre miti e tante giornate di sole. I valori medi di gennaio, il mese più freddo, vanno da una minima di 5°C a una massima di 11°C, mentre in luglio, il mese più caldo, si passa dai 21°C ai 27°C. Le precipitazioni, scarse in estate, si concentrano in primavera e in autunno, quando piove in media per 8 giorni al mese. ( Fonte: ilturista.info)
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By Admin (from 19/07/2010 @ 10:11:25, in it - Scienze e Societa, read 1807 times)

Viaggio sul tetto d'Europa.


Lo Jungfraujoch, a 3'454 metri sul livello del mare, è raggiungibile con la ferrovia più alta d'Europa. Dalla cima la vista si estende fino alle vette della catena montuosa delle Vosges, in Francia, e alla Foresta nera in Germania.

Dallo Jungfraujoch si può anche ammirare l'Aletsch, il ghiacciaio più lungo d'Europa.(Fonte: Julie Hunt/ swissinfo.ch)

 
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By Admin (from 19/07/2010 @ 10:41:00, in it - Video Alerta, read 2700 times)

http://nova100.typepad.com/.a/6a00d8341c684553ef0120a584f94f970b-800wi

La madonna del terzo reich, opera di Giuseppe Veneziano, gira in italia da un po' [QUI altre interessanti opere dello stesso autore]. Lo scorso anno subiva la cacciata da Verona, con tanto di commento inorridito del sindaco Tosi, e ora se la ritrovano a Lucca, con un lasciapassare del sindaco del Pd, il quale dichiara di aver dato l'ok senza sapere a cosa (meraviglia delle abilità amministrative con gli occhi bendati), e con i commenti negativi del parroco locale e delle vittime dell'olocausto.

Cosa può voler dire questo quadro? Che Hitler in realtà era una specie di messia e che come il messia è finito in croce? Che Hitler è stato considerato un messia da istituzioni e da religiosi? Che Hitler è stato trattato con familiarità da istituzioni religiose a tal punto da meritarsi una postazione in braccio ad una delle icone più popolari tra i credenti? O è solo l'ennesimo tentativo di sdoganamento di un volto, un simbolo, che altrimenti sarebbe considerato apologia del nazismo e in questo caso può barricarsi dietro l'arte per invocare l'uso degli argomenti contro la censura?

Non lo sappiamo. Quello che sappiamo è che nell'arte italiana, vedi anche Max Papeschi, autore di quella donna/topo sacrificata sull'altare nazista, mai come in questo momento si sta usando la parola "provocazione" per giustificare uno sdoganamento che colpisce l'immaginario di tante persone e recupera "artisticamente" loghi dei quali evidentemente non riusciamo a liberarci.

Tutte le culture conservatrici si servono di stratagemmi di diffusione della propaganda nazista quali l'arte, la cultura, la satira, per insinuare, colpire, sdoganare, realizzare immaginari dove non sarebbe possibile farlo in modo evidente, chiaro, diverso. Basta ricordare il grosso investimento sulla comunicazione, gli artisti, la cultura, gli intellettuali che fecero Hitler e Mussolini. Tutti metodi che regalano appeal, finanche un tocco di santità, al nazismo invece che ridicolizzarlo.

Non ci interessa se questa opera, in particolare, sia blasfema o no. Ci interessa che quel simbolo possa essere giudicato offensivo anche quando lo vediamo sugli spalti dei campi di calcio, per le strade di quella verona retta da Tosi, nelle sfilate milanesi dell'estrema destra, nei servizi fotografici fashion-nazi in cui giornalisti e giornaliste sedicenti di sinistra vanno a curiosare per guardare più da vicino un bicipite o un tricipite di svastica guarnito.

Ci interessa che la cultura nazista sia considerata una cattiva cultura nelle leggi che determina, nel pensiero unico che costruisce, nelle dittature che realizza, prescindendo dai simboli. Perchè i simboli cambiano ma il nazismo resta sempre uguale.

Ps: che sarebbe successo se in braccio alla madonna un artista avesse piazzato un partigiano con la bandiera della resistenza italiana? Cosa succederebbe se cominciassimo anche noi a usare la parola "provocazione" per veicolare simboli e pensieri, tutti legittimi, che secondo alcuni - potere del revisionismo fascista - dovremmo perfino vergognarci di esporre? A partire dal femminismo che esattamente come il pacifismo coltiva eguaglianza tra i generi...

Fonte: femminismo-a-sud.noblogs.org

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By Admin (from 19/07/2010 @ 12:02:00, in it - Scienze e Societa, read 1962 times)
Alture di velluto verde costellate di fiori, spiagge dorate lambite dal turchese e cime aguzze spruzzate di neve: dalle postazioni panoramiche di Seborga, piccolo centro ligure in provincia di Imperia, sembra di poter abbracciare il mondo intero con un solo sguardo, tanto è variegato il paesaggio che si scorge in lontananza. In realtà si tratta semplicemente dello scenario costiero ligure, un concentrato fantastico di colline, città, montagne, borgate tranquille e spiagge rinomate.

Seborga è un agglomerato timido di casette popolate da meno di 400 abitanti, adagiato nell’entroterra tra Ospedaletti e Bordighera, e distante 46 km dal capoluogo. L’atmosfera che si respira nelle viuzze del centro è quella tipica dei villaggi antichi, infatti Seborga affonda le radici ancora prima del X secolo. Proprietà del conte di Ventimiglia, il paese venne acquistato dai monaci benedettini di Lerino, che ne diventarono i principi.

A proposito di principi, non si può visitare Seborga senza notare alcuni tratti originali, dovuti a una trovata che dagli anni Cinquanta del XX secolo ha fatto molto discutere gli abitanti del luogo e non solo. In quel periodo, infatti, alcuni cittadini iniziarono a rivendicare l’indipendenza del comune dalla Repubblica Italiana, in base all’antico status di principato e a un’ipotetica invalidità dell’annessione al Regno di Sardegna.

Nonostante l’Italia non abbia mai concesso tale indipendenza, i cittadini hanno dato vita a un Principato vero e proprio, con l’elezione di un principe per il governo, il conio di una moneta detta Luigino, e l’utilizzo di speciali targhe automobilistiche accanto a quelle tradizionali. Che si tratti di una convinzione reale o di una trovata pubblicitaria ben riuscita, studiata ad hoc per incuriosire i turisti, certo è che a Seborga si respira un’aria particolare, intrisa di tradizioni suggestive e appassionanti.

Ma l’aspetto più affascinante sono senza dubbio i monumenti del centro storico, ad esempio la splendida chiesa parrocchiale di San Martino. Collocata nel cuore del borgo, eretta tra il XVI e il XVII secolo, la struttura ha una facciata barocca restaurata di recente e un interno di dimensioni modeste, dotato di tre altari e opere d’arte pregevoli. Al di fuori della chiesa, a cingere il sagrato, ci sono gli eleganti archi a tutto sesto e l’ingresso al palazzo dei monaci, utilizzato come residenza durante i loro soggiorni a Seborga. Acquistato da un abitante del luogo nel 1607, l’edificio ospita oggi una residenza privata, e in una delle sale si può ancora ammirare la lastra di ardesia che reca l’iscrizione riguardante il conio delle monete locali.

Proprio nella parte bassa dello stesso palazzo, infatti, tra il 1666 e il 1686 si produssero le famose monete, di cui oggi rimangono pochissimi esemplari preziosissimi, fatti d’argento e incisi accuratamente su entrambi i lati. Su una faccia c’è il busto di San Benedetto, e sull’altra si vedono due rami di palma, una mitra, un pastorale, e una scritta in latino che si riferisce al Monastero di Lerino. Interessanti anche le antiche porte d’accesso a Seborga, che in origine erano quattro ma di cui soltanto tre si sono ben conservate: si tratta della porta San Martino, della porta San Sebastiano e della porta del Sole, mentre dell’ingresso a nord del paese restano soltanto gli antichi cardini.

Infine, disseminati per il paese, si possono vedere vari monumenti commemorativi, innalzati in epoche diverse: in un bel giardino all’entrata di Seborga c’è il monumento a Umberto I fatto costruire nel 1929 da sua moglie, la regina Margherita, che aveva soggiornato nel borgo; accanto all’oratorio di San Bernardo si erge in monumento agli Alpini caduti in guerra, mentre nella piazza dedicata ai martiri patrioti c’è una lapide per i partigiani morti tra il 1943 e il ’45.

Un ultimo buon motivo per conoscere Seborga è la sua indole vivace, che si manifesta soprattutto durante le feste e gli eventi culturali organizzati in paese nel corso dell’anno. Tra le occasioni da non perdere ci sono la Notte BiancAzzurra, la Festa del Principato, la Festa della Birra e la Festa patronale di San Bernardo che ricorre il 20 di agosto.

Il tutto si svolge in un’atmosfera ridente, nelle viuzze pittoresche del borgo, immerse in un clima piacevolissimo dai tratti mediterranei temperati. Estati calde ma allietate da una leggera brezza, inverni miti e precipitazioni scarse sono gli ingredienti per la vacanza perfetta: in gennaio, il mese più freddo, le temperature medie vanno infatti da una minima di 7°C a una massima di 13°C, mentre in luglio si passa dai 20°C ai 27°C. Le precipitazioni, scarse in estate, si concentrano tra ottobre e novembre, quando cadono in media 83-87 mm di pioggia mensili.

Per raggiungere Seborga si può scegliere tra diverse opzioni. Chi viaggia in auto deve percorrere l’autostrada A10 Genova-Ventimiglia e uscire a Bordighera, per poi seguire le indicazioni fino alla meta. Per chi preferisce il treno c’è la stazione del paese, situata in una postazione strategica in pieno centro storico, mentre gli aeroporti più vicini sono quelli di Villanova d’Albenga e Genova, rispettivamente a 82 km e 155 km. Ancora più vicino, ma in territorio francese, è l’aeroporto di Nizza, a soli 60 km da Seborga. ( Fonte. ilturista.info)
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Buongiorno a tutti, siamo a Palermo, all’Hotel delle Palme, ieri sera abbiamo presentato il film in Dvd curato da Marco Canestrari che è qua dirimpetto a me dietro alla telecamera e Salvatore Borsellino, su Paolo Borsellino e si intitola “Via d’Amelio una strage di Stato”.

Via D'Amelio, strage di Stato.

Oggi è il 18° anniversario della strage di Via d’Amelio e non possiamo che parlare di questo argomento, argomento che trovate sui giornali di stamattina con dei titoli sulla delusione o sul fallimento delle manifestazioni di ieri per la vigilia dell’anniversario, in realtà non c’è stato nessun fallimento, c’è stato un corteo silenzioso al Castello Utveggio, il Castello da cui, secondo molti esperti, partì prima l’osservazione del momento in cui Borsellino si avvicinava alla pulsantiera dei citofoni di casa di sua madre e in quel momento partì poi l’input elettronico per la detonazione dell’intera piazza.


La nuova lettera di Vito Ciancimino.

Dice: il regime sta tentando il suo capolavoro finale l’operazione gattopardesca, cambiare tutto perché non cambi nulla, infatti Ciancimino è servito per catturare Riina e per poter esibire il trofeo della testa di Riina e intanto dietro quella testa si nasconde il fatto che lo Stato si è affidato nelle mani di Provenzano, non ha perquisito il covo di Riina, non ha voluto trovare le prove della trattativa.

La trattativa c'è stata .

Se questa lettera sarà dimostrata autentica e avrà la datazione che si pensa che abbia, è un documento dell’epoca, di pochi mesi dopo quei fatti in cui Vito Ciancimino tenta di dire al Presidente del Consiglio che sta arrivando, finalmente un tecnico, quindi magari un po’ fuori dai giochi di potere dei governi politici e alla Commissione antimafia di Violante che non lo vorrà sentire mai, che lui sa e chi meglio di lui lo può sapere quando il Gen. Mori ha iniziato la trattativa.


Credo che questo sia il quadro che noi oggi possiamo fare, aspettiamo che i magistrati diano i nomi e i cognomi al trait d’union di quella trattativa e scoprano tutto quello che c’è da scoprire, ma il quadro di insieme di queste stragi l’abbiamo capito e credo che possa essere ben sintetizzato dal film che ieri sera è stato presentato dal movimento delle Agende rosse a Palermo e cioè “Via d’Amelio una strage di Stato” buona settimana, passate parola!

Fonte: BeppeGrillo.it

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By Admin (from 20/07/2010 @ 10:16:07, in it - Scienze e Societa, read 1290 times)

La cremagliera più ripida del mondo per scalare il Pilatus.


Il tragitto che dalle sponde del lago dei Quattro Cantoni, nella Svizzera centrale, porta in cima al monte Pilatus (2'100 m) non è soltanto panoramico, ma pure unico nel suo genere.

Con una pendenza massima del 48%, la ferrovia a cremagliera del Pilatus è la più ripida del mondo. Raffaella Rossello di swissinfo.ch ha accompagnato il macchinista nella cabina di comando.

 
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By Admin (from 20/07/2010 @ 13:26:57, in it - Osservatorio Globale, read 2290 times)

 Sono iniziati i lavori per la costruzione della torre 3 del nuovo World Trade Center. Si tratta del primo grattacielo dei quattro che dovranno essere costruiti dalle Silverstein Properties all'interno del sito del World Trade Center.

"Questo è un momento emozionante", ha dichiarato Janno Lieber presidente del World Trade Center Properties, "ora abbiamo l'intero sito del World Trade Center in costruzione".

Il progetto dovrebbe essere completato in quattro anni. La prima cosa che si andrà a realizzare saranno le vie di fuga, un piano di evacuazione per rendere il complesso il più sicuro possibile, e una volta conclusa questa parte si potrà allora pensare alla realizzazione delle fondamenta dove sorgerà l'edificio.

Non si sa bene quanto tempo occorrerà per la realizzazione di questa sezione, ma nel corso della conferenza stampa Lieber ha sottolineato il fatto che il grattacielo sarà pronto entro dicembre 2014, mentre l'apertura della Torre 4 è prevista per il 2013.

La Torre 3, vincolata a destra da Greenwich Street, ad est da Church Street, a nord da Dey Street e a sud da Cortlandt Street, sorgerà proprio al centro del complesso del World Trade Center. Avrà 54 piani di uffici in una superficie di quasi 800.000 metri quadrati. Tra il piano terra e il terzo piano saranno realizzati spazi commerciali. La torre è dotata inoltre di una particolare struttura rinforzata con colonne di cememto armato e travi d'acciaio.

Il valore del complesso una volta terminato si aggirerà intorno al miliardo di dollari.

L'ingresso si troverà al 175 di Greenwich Street, con vista sull'intero memoriale del World Trade Center.

In seguito all'annuncio dei tempi di realizzazione sono parecchi i commenti negativi che paragonano i lavori della Torre 3 a quelli dell'Empire State Building. "Quattro anni per costruire un grattacielo di 50 piani sono troppi", commenta Anthony, "l'Empire State Building, il doppio dei piani, è stato realizzato in poco più di un anno ed erano gli anni '30". "Bisogna però considerare che adesso si stanno rispettando degli standard che nel 1930 non vennero neanche presi in considerazione", ribadisce Simon, "durante la costruzione dell'Empire State Building non c'erano sindacati, standard di sicurezza e non dimentichiamoci della morte di alcuni operai.

Commenti a parte, la cosa importante è comunque il progredire dei lavori che, magari anche se lentamente, stanno riportando alla vita Lower Manhattan.

Fonte: nyc-site.com; Autore: Giampietro Dedola

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Now Colorado is one love, I'm already packing suitcases;)
14/01/2018 @ 16:07:36
By Napasechnik
Nice read, I just passed this onto a friend who was doing some research on that. And he just bought me lunch since I found it for him smile So let me rephrase that Thank you for lunch! Whenever you ha...
21/11/2016 @ 09:41:39
By Anonimo
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21/11/2016 @ 09:40:41
By Anonimo


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26/04/2024 @ 22:18:06
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