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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 

... CONTINUES.

Consider, for example, the wheel. Mary Bellis, credited by Forbes Best of the Web for her contribution of information about inventors and inventions, states in an article at about.com that the wheel was very likely first invented in 3500 BC in Mesopotamia (Bellis). Inventions prior to this had, for the most part, been very basic extensions of the human being such as bone, stone, or wooden tools used to carry out tasks the fingernails or arms alone could not. As such, the inventor of the wheel did not have a previous model to work from. As Ricky Gervais says in his comedy special “Animals”, “…it’s not like he saw some on holiday and went ‘that would be good …’ he made it up!” Despite the comedic nature of Gervais’s comments, he makes an astute point about the basis of original thought. A truly novel concept does not draw from previous findings and does not have a parallel in precedent. While the wheel was also “invented” by other civilizations, the precedent had already been set in Mesopotamia, nullifying the novelty in the larger scheme of things. These latter inventors are akin to children, who believe that they are the original creators of ways to get around the rules, in that they perceive themselves to be thinking originally in that respect. In a closed system, certainly they may be thinking quite originally. However, as is often stated by the children’s parents, the concepts are not in and of themselves novel. The phrase used by my parents around my house when I was a child was “I pulled the same stunts at your age; don’t think you’re so smart.”

In considering scientific discovery in the light of these definitions and examples, a marked distinction is made: the difference between the aforementioned concepts, and that of the connection of ideas associated with scientific discovery itself. This process is neither truly original as in the case of the invention of the wheel, nor is it original in perception as in the case of the child’s isolated system. While Merriam-Webster defines discovery as “the act or process of obtaining sight or knowledge of for the first time”, implying that discovery is a process based in originality, I believe this definition to be imprecise when applied to the products of science. I am referring to the body of scientific discoveries which, whether by accident as in the case of chewing gum, or by the fruition of directed and applied research as in the case of the laser, are made by following the scientific method. Merriam-Webster defines this method as “principles and procedures for the systematic pursuit of knowledge involving the recognition and formulation of a problem, the collection of data through observation and experiment, and the formulation and testing of hypotheses”. This definition, along with several examples, will help to further illustrate the difference to which I refer.

TO BE CONTINUED ...

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By Admin (from 16/11/2010 @ 08:00:19, in it - Scienze e Societa, read 4062 times)

In posizione spettacolare, dominata dalla imponente parete nord del monte Civetta, Alleghe ridente località dell'Agordino è uno dei centri turistici più importanti delle Dolomiti, forte di una ottima posizione geografica, equidistante tra Cortina, Canazei e San Martino di Castrozza, in grado di soddisfare la voglia di montagna di tutti gli appassionati, sia per l'estate che per la sua offerta di piste ed impianti della stagione invernale. Alleghe si trova a poco meno di mille metri d'altitudine, nella vallata del Torrente Cordevole che proprio in questa parte del suo percorso si allarga a formare un pittoresco lago, formatosi nel lontano 1771 a causa di una catastrofica frana che ostruì il percorso del torrente.

Sicuramente il lago è oggi un motivo di attrazione e richiamo turistico, ma è indubbio che l'11 gennaio del 1771 l'evento franoso fu una vera catastrofe per alleghe che subì gravi danni. La stessa parrocchiale che possiamo ammirare oggi fu ricostruita proprio dopo l'evento franoso del 18° secolo. L'aspetto che colpisce maggiormente il visitatore è comunque il versante nord del Civetta, la “parete delle pareti” come amano chiamarla i locali, e non stupisce che la tradizione più radicata di Alleghe sia proprio l'alpinismo, e il primo sviluppo turistico della città fu proprio con la creazione degli alberghi con vista lago, che accoglievano gli appassionati di montagna che volevano cimentarsi con la grande parete nord del Civetta.

La parete nord della montagna chiamata la Zuita, in dialetto locale, è una cascata verticale di roccia che compie un balzo di oltre un chilometro di altezza ed un fronte di circa 4.000 metri. Fu conquistata verso la metà dell'800 ed è attraversata da alcune vie famose ed impegnative che richiamano numerosi appassionati di montagna. Se la parete nord è pane per gli alpinisti più esperti, l'ascesa pur impegnativa, può essere compiuta sul lato orientale e la ferrata degli Alleghesi è una di queste, che conduce con un percorso attrezzato fino alla cima della montagna posta a 3.220 di altitudine. Da qui passa anche l' Alta via delle Dolomiti n°1 e non distante dalla vetta si trova il rifugio Torrani posto a 2.984 metri di quota.

Se d'estate Alleghe è il regno degli alpinisti e degli amanti del trekking, in inverno arrivano gli appassionati della neve che qui trovano il Comprensorio Sciistico del Civetta, con una offerta di quasi 100 km di piste che collegano le località di Alleghe con Zoldo Alto, e le altre località della Valzoldana- Val Fiorentina con Selva di Cadore e Palafavera e. Il centro sciistico è collegato al Dolomiti Superski e l'offerta comprende 27 impianti di risalita, con ottime portate orarie e quindi con ridotto problema di code ed affollamento agli impianti. Le piste vanno da una quota minima di 1.000 metri fino ai 2100 metri del monte Fernazza. Da Alleghe si sale sui Piani di Pezze e poi da li ci si collega alle altre piste del comprensorio. Presso la cima La Tiezza si trova uno Snow Park. Alleghe comunque non rimane distante da Arabba e ci collega quindi facilmente al celebre Sella Ronda Tour.

Il centro città offre un dopo sci con un parecchie possibilità. Molto noto è il Palaghiaccio di Alleghe, in riva al lago, dove trascorrere serate pattinando, oppure assistendo agli spettacolari incontri di hockey su ghiaccio, o partecipare alle escursioni notturne in motoslitta con cena in rifugio. Ovviamente, se non sapete rinunciare allo sci anche nel dopo cena, il comprensorio offre 5 km di pista perfettamente illuminate fino alle 23.

Appuntamenti e manifestazioni ad Alleghe.
Alcuni eventi sportivi richiamano numerosi visitatori durante la stagione estiva: sono la Transcivetta, una competizione di corsa in montagna con un dislivello totale di 1.950 m, che la rende davvero impegnativa. Ad essa, per gli appassionati di mountain bike si è aggiunta la gran fondo internazionale della Civetta Superbike, che si tiene ad agosto, con un percorso di 45 km, ridotti a 21 nella pedalata non competitiva.

Alleghe, clima e meteorologia.
L'inverno ad Alleghe presenta temperature rigide, e non stupisce che il lago si presenti ghiacciato. La temperatura media tra dicembre e febbraio rimane sempre negativa, e le minime più basse si raggiungono a gennaio, con una media di -9 °C. In primavera si ha un rapido recupero delle temperature che a fine aprile raggiungono già valori massimi prossimi ai 15 °C. L'apeci del caldo si ha in estate ed in particolare nel mese di luglio con massime intorno ai 24 °C e minime comprese tra i 10-11 °C. L'estate è il periodo più piovoso, anche se le piogge abbondanti si concentrano in episodi temporaleschi in genere di breve durata. Anche l'autunno è abbastanza piovoso, con peggioramenti in genere di più lunga durata.

E' facile e veloce arrivare ad Alleghe, se si proviene da sud basta seguire l'autostrada A27 che collega Venezia a Belluno. Arrivati a Ponte nelle Alpi si esce per il capoluogo di provincia e per la strada regionale 204 in direzione di Agordo. Una volta raggiunta la valle del Cordevole si segue la SR 203 in direzione nord oltrepassando Agordo e Ciancenighe, arrivando quindi ad Alleghe. Un percorso alternativo è quello che si segue dall'autostrada del Brennero A22, seguendo poi per la Val di Fassa. Da Moena, il percorso più rapido, si utilizza il passo S. Pellegrino, da Canazei si sale sul passo Fedaia (Marmolada) e si scende ad Arabba, Caprile (Colle Santa Lucia) fino ad arrivare ad Alleghe. Per chi proviene da Cortina d'Ampezzo il percorso più diretto è dato dal passo di Giau, in alternativa si può utilizzare il passo Falzarego.

Fonte: ilturista.info

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Multi cunoscuti ne-au întrebat, pe mine si pe Mircea Badea, ce am urmărit prin organizarea de nebuni, fără suport logistic ori sustinere institutională, a mitingului de protest împotriva CNA si, mai ales, la finalul manifestatiei, dacă ne-am atins scopul. Ce-am urmărit e simplu: să arătăm că, dacă altii nu dau o para chioară pe libertatea de exprimare si (în general) pe democratie, nouă ne pasă. Pentru că, desi suntem dezamăgiti, n-am murit sufleteste. Am vrută să se vadă si să se simtă că, într-o tară din ce în ce mai inertă, unde drepturile si libertătile cetătenesti (recâstigate cu sânge prin Revolutia din Decembrie ’89) sunt tratate ca un moft, avem puterea să strigăm pentru ele, să ni le apărăm când le simtim amenintate si, pe deasupra, că suntem în stare să mai si mobilizăm alti oameni. Nu neapărat pentru noi, fiindcă suntem băieti mari si am demonstrat că stim să ne descurcăm cu succes în jungla care a devenit mass-media, ci mai ales pentru ei. Fiindcă la dreptul lor de a-si alege emisiunile si realizatorii preferati atentează CNA. For care, asa cum se apără vinovat, într-adevăr, nu cenzurează direct; deocamdată, fiindcă nu are încă instrumentul legal. Dar care a încercat (slavă Domnului, fără succes) să desfiinteze, pe cale administrativă, o televiziune si îneacă în amenzi nesimtite, întru sufocare financiară si intimidare, posturile tv care nu se prosternează în fata puterii portocalii.

N-avem valente de lideri politici, nici măcar intentii de a ne îndrepta către acea lume. Dacă am fi vrut asta, ne plictiseam, amândoi, demult, prin Casa Poporului ascultând cuvântările căznit responsabile ale presedintelui Băsescu si numărând în paralel cu fenomenul mondial al matematicii Alma-Roberta voturile absentilor. Dar, asa nepriceputi în ale aglomerărilor cum suntem noi, considerăm o realizare faptul că o mare de oameni (în nici un caz 500, asa cum eficient a lansat în media propaganda pixelului albastru, care, în căutarea drogurilor din subsoluri, a descoperit autocare cu pensionari si elevi) a demonstrat, în Piata Constitutiei, că nu suntem în integralitate un popor de oi, că nu se poate scrie cu toti oamenii din tara asta, în tarcuri bine izolate, “Trăiască Băsescu”. Si, da, din punctul ăsta de vedere, ne-am atins scopul. Fiindcă am reusit să mobilizăm, în mijlocul săptămânii, la orele prânzului, într-o perioadă mohorâtă din punct de vedere social, la o adunare populară curată, unde nu s-au avansat revendicări salariale si nu s-au împărtit cupoane de mici si bere, ci s-a strigat anti-cenzură si pentru libertate, oameni frumosi. Multi său putini? Depinde de baza de raportare. Noi zicem că măcar atâtia câti aducea cu autocarele Mantog, pe bani si zile libere, de la complexurile energetice, la mitingurile electorale ale candidatului Băsescu.

Pentru prima oară după intrarea-n democratie, lumea s-a strâns într-un loc public exclusiv pentru apărarea unor drepturi si principii, nu mânată de vreo revendicare de natură economico-socială concretă. A fost civism, a fost decentă, a fost curătenie, s-a respectat legea, iar autoritătile s-au comportat asa cum ar trebui să o facă de obicei: discret si eficient. Cei care dau măcar două parale pe cuplul Badea-Ciutacu s-au manifestat exact asa cum ne-am dorit: impecabil, ireprosabil. Motiv pentru care facem o reverentă publică în fata lor si le multumim pentru că au făcut ca, măcar o zi, să ne simtim bine în tara noastră.

Sursa: VictorCiutacu.ro

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By Admin (from 15/11/2010 @ 15:00:21, in it - Osservatorio Globale, read 2728 times)

maurizio-gasparri

C’è qualcosa di incredibile, dal punto di vista logico e culturale, nella reazione di Gasparri e di altri allo spot che chiede la legalizzazione dell’eutanasia.

Leggetele bene, le dichiarazioni originali, su un sito che non possono certo smentire, quello del loro partito. Dice Gasparri che vuole «un intervento immediato per sospendere la messa in onda in Italia dello spot» in quanto «l’eutanasia nel nostro paese é un reato». Gli fa eco l’onorevole Bertolini che pure vuole proibire la diffusione del video perché «non si puo’ propagandare quello che in Italia é vietato dalla legge».

Attenzione, perché è una logica allucinante. Lo spot chiede appunto che sia cambiata la legge. Non invita a praticare di nascosto l’eutanasia, a compiere un reato: lancia una campagna pubblica per cambiare una legge.

Con la logica di Gasparri e Bertolini, dovrebbe essere proibita qualsiasi campagna per modificare una legge. Se è vietata la fecondazione eterologa, ad esempio, con questa logica non si può fare uno spot per la liberalizzazione delle fecondazione eterologa, perché la fecondazione eterologa è reato.

In pratica, si confonde il divieto all’azione (l’eutanasia) con il divieto a chiedere una modifica legislativa che renda legale l’azione.

Silenziare e censurare chi vuole cambiare una legge è semplicemente, banalmente, fascista.

Fonte: gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it

Per concludere vi lasciamo con queste parole di Bertold Brecht:

"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare."

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By Admin (from 15/11/2010 @ 13:00:45, in ro - Stiinta si Societate, read 2072 times)

 Anaconda e un sarpe acvatic constrictor neveninos din familia boa, ce-si are habitatul in regiunilor tropicale din America de Sud. Etimologia cuvantului anaconda e incerta. Se presupune ca ar fi vorba de o alterare a cuvintelor de origine indiana henakanday (sarpele trasnet) sau anaikondran (ucigas de elefanti). E ciudat faptul ca originile sunt atat de indepartate de habitatele animalului. Unii specialisti considera ca numele de anaconda a fost dat de indienii din Amazonia, insemnand „sarpele vindecator”.

Mai este cunoscut si sub alte denumiri: sucuri, yakumana sau jiboia. Spaniolii din America il numeau matatoro, „ucigasul de tauri”. Doar doua specii sunt mai cunoscute: Anaconda verde sau marele anaconda ajunge la cea mai mare greutate: 250 kg, cu un diametru de 30 cm. Femelele sunt mai grele si mai lungi decat masculii, ajungand la 6-8 metri in timp ce masculii nu depasesc 5,5 metri. Vietuiesc in nordul Americii de Nord, in Venezuela, Columbia, Brazilia, Ecuator, in nordul Boliviei, in nord-estul statului Peru, in Guyana, in Suriman si Trinidad. Anaconda galben atinge o lungime de 3 metri. Traieste in Bolivia, Paraguay, Uruguay, in vestul Braziliei si in nord-estul Argentinei.

Anaconda verde (maro-oliv) traieste atat in mediul arboricol cat si acvatic. Se odihneste scufundat in apa, lasand doar o mica parte a capului la suprafata, pandind prazile din imediata apropiere. Pe uscat se deplaseaza pastrandu-si corpul drept, parcurgand un traseu rectiliniu si asta datorita puternicilor muschi ventrali. Nu rezista insa multa vreme in mediul uscat intrucat pielea sa se umple de capuse. Se hraneste cu rozatoare, pesti, reptile acvatice, broaste testoase, pasari, oi, caini, cervidee, tapiri etc. Rareori ataca jaguarii si oamenii.

Cel mai adesea, in monumentul in care simte prezenta umana in imediata apropiere, se indeparteaza in directie opusa. Inspaimantatoarea reptila poate cadea prada jaguarilor, marilor caimani si altor serpi anaconda. Daca e ranit, poate deveni o prada sigura pentru pestii piranha. Mediile mlastinoase si malurile raurilor sunt cele mai confortabile.

Aici gaseste prazile predilecte pe care le ataca muscandu-le cu dintii ascutiti, prinzandu-le intre maxilarele puternice si tarandu-le in apa unde isi gasesc sfarsitul prin inec sau asfixiate de trupul incolacit al sarpelui. Victima e apoi inghitita chiar daca e mai mare decat gura sa intrucat maxilarul se poate dezarticula. In timp ce inghite prada, muschii sarpelui se contracta in valuri zdrobind-o si impingand-o in corpul animalului. Prada e digerata datorita puternicelor sucuri digestive. Pentru a inghiti pana la capat o prada de mari dimensiuni, are nevoie de 5-6 ore. Digestia dureaza aproape o saptamana, alteori, cateva saptamani, timp in care anaconda somnoleaza devenind vulnerabil pentru pradatori.

In viata sexuala, masculul atrage femela emitand sunete specifice. Se presupune ca femela difuzeaza in aer substante chimice pentru a-si atrage partenerii. Pentru a-si mangaia partenera, masculul dispune de un organ sexual, un vestigiu al membrelor posterioare ale stramosilor sai soparle. Asemenea serpilor boa, anaconda e vivipar. Fiecare nastere presupune un numar de 10-15 pui care masoara intre 60-90 cm. Doar cativa dintre ei supravietuiesc pana la varsta adulta, restul cazand victime pradatorilor.

Cel mai mare anaconda cunoscut, masura 10 metri dar exista marturii care „atesta” existenta unor serpi cu o lungime mai mare. Exemplarul de 10 metri a fost descoperit in timpul unei expeditii geologice efectuate in Venezuela in 1944. Soldatii care ii insoteau pe geologi si-au descarcat armele asupra sarpelui care a fost purtat apoi pe bratele a 20 de barbati pana in tabara. Din pacate, nu a putut fi si cantarit. Dimineata, membrii expeditiei s-au deplasat in apropiere iar la intoarcere n-au mai gasit sarpele care desi ranit grav, a reusit sa se intoarca in apele fluviului.

Autor: DORIN MARAN - Sursa: magazin.ro

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“If I have seen further, it is only by standing on the shoulders of giants.” – Sir Isaac Newton

Inventions and discoveries today are often treated as property, and in most cases, a single person or team is given credit for, or ownership of, the invention or discovery in question. While this may be an unfortunate necessity in the face of today’s capitalist society, it is in direct opposition to the true nature of science. Sir Isaac Newton knew when preparing to write what would become his defining work, the Principia, that he alone was not responsible for the ideas contained within it. Just as an artist draws from previous works for inspiration, so do scientists draw from the entire body of prior scientific discovery. To the layman, great leaps in scientific discovery may seem to be completely original, especially when considering some of the earliest discoveries such as the Heliocentric Theory. In such cases, the prevailing attitudes of the time period were quite nearly opposite in nature to the discoveries themselves. In the earliest periods, these ideals were so widespread and so dogmatically believed that such discoveries were initially decried as blasphemy (Hewitt 3). However, in each case, the advances were made based upon the use of both methods and knowledge of discoveries past. Such theories, as they lay outside the bounds of common thought, would be considered by all but those privy to knowledge of both their precursors and the relationships used to form them as original thought. While the average person, untrained and unmotivated to think in the same manner as those who made these discoveries, might think them entirely novel, the fact is that each scientific discovery after the inception of the scientific method has been an addition or amendment to, and thus derived from, a pre-existing body of knowledge. Scientific discovery, as it is based in expanding, narrowing, or contradicting prior discovery, cannot be defined as original thought.

What, then, is original thought? The online version of the Merriam-Webster Dictionary defines thought as “the action or process of thinking”, thinking being defined as “to exercise the powers of judgment, conception, or inference”. It defines original as “not secondary, derivative, or imitative”. Combining these literal definitions, original thought can be defined likewise as “the action or process of exercising the powers of judgment or conception in a manner not secondary, derivative, or imitative”. I will exclude inference from the combined definition, as it directly refers to derivation of a general idea from specifics, and thus requires a predefined set of examples from which to draw a conclusion, being in opposition to the definition of original. Using this definition, the very existence of modern original thought is debatable. It could be argued that unless something external to our accumulated body of knowledge were introduced (for example, by extraterrestrial life forms), it is highly unlikely that anything thought of by any person could be without influence or precedent. However, this is only to say that it is improbable, and not that it is impossible. From another point of view, specifically that of certain monotheistic religions, original thought has never been possible as God is defined in part by his omniscience, and thus all human knowledge is mere duplication. Considering a human-only frame of reference, I believe that original thought can and does exist, but that one must be careful to make a distinction between true originality, and perceived originality.

TO BE CONTINUED ...

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By Admin (from 14/11/2010 @ 13:00:46, in it - Scienze e Societa, read 4027 times)

Il grande boom di Cortina risale ad appena sessanta anni fa, eppure questo nome è ora diventato il sinonimo naturale di Dolomiti che, proprio in questa area, raggiungono l’apice assoluto della magnificenza dei paesaggi montani. Ma fino all’inizio del diciannovesimo secolo qui erano solo pascoli e vita agreste, semplice e tranquilla, e neanche durante la dominazione austriaca tutto l’ampezzano aveva avuto quella notorietà che un luogo così incantevole doveva possedere. Solo negli ultimo 80 anni il mondo s‘accorge dei tesori di Cortina, di quella valle remota circondata da bastioni imponenti, di quelle cime maestose che ogni hanno richiamano centinaia di migliaia di turisti, sia in inverno a caccia delle piste da sci e snowbord, sia in estate, tra vie ferrate mozzafiato, sentieri e rifugi d’alta quota.

 

Per arrivare a Cortina la strada quasi obbligata risale la valle del Fiume Piave prima attraverso l’A27, l’autostrada che termina poco dopo Ponte delle Alpi, e di li proseguire lungo la statale di fondovalle che attraversa il Cadore prima di giungere a Cortina. Altri percorsi da nord e da ovest richiedono molto più tempo e l’attraversamento di passi di montagna che, seppur allietati da panorami splendidi, richiedono lunghi tempi di percorrenza.

 

A Cortina non c’è molto fa vedere dal punto di vista artistico o architettonico, ma se siete giunti fin qua lo avete fatto sicuramente per il richiamo della natura e per quel pizzico di mondanità che arricchisce la vita sociale e notturna della città. Il centro si sviluppa principalmente in sinistra idrografica del torrente Boite e tra gli edifici più antichi si può ricordare la chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, del diciottesimo secolo, e la Casa delle regole, detta in lingua ladina Ciasa de ra Regoles. Per il resto invece ottima scelta di hotel, anche esclusivi e di lusso, negozi d’abbigliamento, sport, artigianato e tutto quanto serve per rendere più interessante e piacevole il soggiorno dei turisti.

 

Ciò che comunque colpisce è lo sfondo di rara bellezza che fa da palcoscenico alle giornate Cortinesi, specie quando il cielo terso e limpido aggiunge spazio e profondità alla vista che si goda dalla conca di Cortina: le Tofane, la Croda da Lago, le Cinque Torri, il Cristallo, e il Sorapiss vegliano da milioni di anni sulle valli ampezzane e costituiscono gli obiettivi principali degli appassionati di alpinismo e trekking che giungono qui da tutto il mondo. Nel 1956 Cortina fu sede dei giochi Olimpici invernali, e la manifestazione ha lasciato un edificio che fa parte della storia della città, lo Stadio Olimpico del Ghiaccio, dotato di una grande pista. Nelle vicinanze un monumento ricorda il geologo francese Deodat de Dolomieu, che per primo descrisse le rocce che formano queste montagne, che poi furono denominate Dolomiti in suo onore. Ed è proprio al tramonto e all’alba che questi monti detti anche “pallidi” acquistano la magnifica colorazione rosa che tinge il paesaggio di un atmosfera da sogno , quasi surreale.

Cortina, un'autentica regina: a farle da corona i monti che la cingono, e da morbida veste la conca di prati e boschi su cui è adagiata. Un patrimonio di piante e animali protetti, racchiuso dal Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, istituito il 22 marzo 1990 per preservare questo tesoro meraviglioso quanto delicato. Esteso su un'area di 11.200 ettari a nord del centro di Cortina, al confine tra Veneto e Alto Adige, il parco è amministrato dalla Comunanza delle Regole d’Ampezzo che ha saputo mantenere integra questa oasi naturalistica. Nelle diverse stagioni dell’anno stupisce la varietà di fiori dai mille colori, che a volte crescono in condizioni estreme. Non a caso come simbolo del Parco è stato scelto un piccolo fiore, il 'sempervivum Dolomiticum', pianta grassa dal colore rosso a forma di stella. Armati di binocolo e di un buon paio di scarponi si possono percorrere numerosi sentieri per tutti i livelli, ben segnalati e corredati da cartelli informativi.

Avvicinandosi in punta di piedi, si possono ammirare da vicino gli animali nel loro habitat naturale: stambecchi, caprioli, cervi e il camoscio, l’ungulato più rappresentativo delle Dolomiti ampezzane. Tra gli abitanti più difficili da scorgere, la volpe, la donnola, l’ermellino, la martora, il gufo reale, la civetta, il falco e l’aquila reale. Alcuni di loro non si vedono ma si sentono, come le simpatiche marmotte che scorazzano sui prati emettendo un acuto fischio in caso di presunto pericolo. E non si possono dimenticare il francolino di monte, la pernice bianca, il gallo cedrone e il gallo forcello. Nei boschi del piano montano e subalpino domina l’abete rosso che forma delle stupende foreste secolari nelle zone di Ra Stua e Antruìles. I cembri e gli abeti centenari, veri monumenti naturali, troneggiano nell’Alpe di Leròsa. Uno degli spettacoli naturali assolutamente da non perdere è costituito dalle cascate originate dalle abbondanti acque del rio Fanes. La più famosa si trova presso la forra del Travenànzes ed è composta da tre salti successivi di oltre 50 metri ciascuno.

Fonte: ilturista.info

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By Admin (from 14/11/2010 @ 11:00:42, in ro - Stiinta si Societate, read 2251 times)

 Cautarea elixirului tineretii a reprezentat o preocupare constanta pentru oameni, absolut toti, de la cersetori la regi, dorindu-si sa traiasca vesnic. Dar daca odinioara acest deziderat ii implica pe ocultisti, astrologi si vrajitori, astazi chiar oamenii de stiinta, mai ales cei din industria farmaceutica, par preocupati de problema prelungirii vietii, facand apel nu doar la terapii genice, ci si la virtutile curative ale unor „ierburi de leac”. O speranta in acest sens ar putea-o constitui utilizarea in scopuri medicale a unei plante numita stiintific Rhodiola rosea si pe care multi cercetatori o considera deja solutia ideala pentru a deveni centenari...

Gratie miraculoaselor ei proprietati, planta a fost privita, de-a lungul secolelor, ca o veritabila „mana a vietii” de catre eschimosi si alte populatii nordice. Din pacate, planta este inca o mare necunoscuta pentru medicina moderna, din cauza faptului ca nu traieste decat in zonele subpolare si polare din Siberia, Canada, nordul Scandinaviei si Alaska si nu a putut fi transplantata in regiuni mai sudice. Prima mentionare documentara a „radacinii aurii”, cum mai este numita Rhodiola rosea, dateaza din 1755, cand planta a fost inclusa in primul tratat farmaceutic realizat in Suedia, dar ea era probabil folosita de sute de ani de catre populatiile scandinave si cele din nordul Rusiei.

Mai eficienta decat ginsengul!

 In ultimele decenii oamenii de stiinta rusi si americani au efectuat zeci de studii vizand utilizarea plantei in scopuri medicale si pentru imbunatatirea performantelor psihice si intelectuale.  Oferind animalelor de laborator diete bogate in suplimente alimentare pe baza de radacina de Rhodiola, cercetatorii de la universitatea americana UC Irvine au ajuns la concluzia ca rozatoarele care primisera aceste diete traiau cu 10% mai mult decat cobaii cu alimentatie normala. Interesant este si faptul ca in paralel, savantii americani au hranit loturi separate de cobai cu extracte din ierburi de leac renumite in China ca „radacini ale vietii”, anume Lu Duo Wei, Bu Zhong Yi Qi Tang si San Zhi Pian, despre care se credea ca ar fi chiar mai eficiente, in acest domeniu, decat ginsengul.

Spre surpriza generala, „radacina aurie” din taramurile gheturilor s-a dovedit mai buna decat toate celelalte plante! „Cercetarile noastre dovedesc ca aceasta planta poate fi un candidat serios pentru cercetarile ulterioare vizand procesele de incetinire a imbatranirii si degradarii organismului. Am putea-o considera un elixir al vietii si probabil ca tratamentele intensive aplicate in viitor vor duce la prelungirea sensibila a sperantei de viata. Rhodiola rosea este poate planta care ne va ajuta sa devenim centenari”, spune Mahtab Jafari, profesor de stiinte farmaceutice la institutia mentionata.

Specialistii din industria farmaceutica au evidentiat faptul ca aceasta planta poate creste puterea mitocondriilor, „motorasele” care asigura energia celulelor vii. In plus, ea accelereaza metabolismul grasimilor, determinand arderea lor mai rapida si mai eficienta si imbunatateste metabolismul general al creierului. Se pare ca prin acest aport energetic, planta ajuta celulele sa functioneze mai bine in conditii de stress. Grupul sau de compusi antioxidanti, unic in lumea vegetala, protejeaza celulele si ADN-ul de deteriorarile cauzate de oxizii instabili.

Rhodiola pare sa stimuleze si producerea unei varietati de neurotransmitatori in creier, inclusiv a endorfinelor si serotoninei – fapt care explica de ce este recomandata in tratarea depresiilor si a anxietatii. De altfel, un studiu publicat la sfarsitul anului trecut in Nordic Journal of Psychiatry a relevat ca persoanele suferinde de depresie moderata au scapat de simptomele bolii dupa o cura de doar doua luni cu un extract de radacina de Rhodiola, numit SHR-5.

Autor: GABRIEL TUDOR - Sursa: magazin.ro

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By Admin (from 14/11/2010 @ 08:00:33, in en - Video Alert, read 2445 times)

During J.D.'s rare day off, he visits the Bar. While he and Turk have drinks, J.D. tries to hit on a girl named Jennifer. He passes out and is admitted to Sacred Heart. There, J.D. recieves an uncomfortable physical from Elliot. During rounds, his symptoms lead Elliot to believe he has appendicitis. When he learns that Turk will be performing the surgery, J.D. asks Dr. Wenfor another surgeon. On Thanksgiving evening, his fever rises and he is immediately admitted into surgery. Turk performs the surgery, and J.D. later apologizes to Turk for not trusting him. When there is still twenty minutes left in Thanksgiving, J.D., Carla, Turk, Elliot, and Dr. Cox meet at the bar for drinks.

 

Meanwhile, after hearing from J.D. that the physical she gave him was rough, Elliot attempts to be more touchy-feely with her patients, which backfires. Her hands are very cold, due to poor circulation, which eventually turn out to be a great icepack for Mike Davis's head.

 

Carla introduces Dr. Cox to a new patient, whom Dr. Cox calls "dad". He then smothers the patient with a pillow and Carla freaks out. It turns out to be a joke, and the patient is the old Chief of Medicine at Sacred Heart - Dr. Benson. The two get along well, but when Dr. Cox tries to show off J.D. to him, Dr. Kelso is talking to Dr. Benson. This ultimately upsets Cox, who tries to make Dr. Benson like him more than Dr. Kelso. After making a fool out of Dr. Kelso in front of Dr. Benson, Dr. Benson tells Cox that he is upset with him for not understanding that he doesn't need to make people realize Kelso is an ass - that he does it on his own.

Read more: http://scrubs.wikia.com/wiki/My_Day_Off#ixzz13SpP6Wdr

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fascismo [fa-scì-smo] s.m. 1 Movimento e partito politico fondato da B. Mussolini nel 1919 che detenne un potere totalitario fino al 1943 (nel Nord Italia fino al 1945). 2 Ideologia e organizzazione di tale movimento; complesso degli aderenti e dei sostenitori del regime fascista. 3 estens. Ogni movimento politico o regime di estrema destra.

Ricifari ha fatto carriera non per merito, ma perchè sposato ad un pezzo grosso della scuola di polizia!!! 
QUANTO ACCADUTO A BRESCIA RAPPRESENTA, AHIMČ, L'USO CHE LO STATO FASCISTA FA DELLE FORZE DELL'ORDINE: MANGANELLARE LA POPOLAZIONE CHE LECITAMENTE MANIFESTA IL PROPRIO DISSENSO ... ANCHE PER GLI AQUILANI E PER GLI ABITANTI DI BOSCOREALE E TERZIGNO Č CAPITATA LA STESSA COSA... E FARE LA SCORTA ALLE ESCORT DEL TIRANNONANO DON SILVIO DA HARDCORE!!!

Ma chi è Ricifari?
Quando era di stanza a Piacenza, nel 2003, Ricifari era delegato del Siulp, un sindacato di polizia, e fu uno dei due membri della commissione che sanzionarono con la "deplorazione" e poi espulsero un allievo perchè aveva sostenuto semplicemente di essere "di sinistra" e che a Genova 2001 "non tutti i manifestanti erano cattivi".
Insomma quello che ora è vice questore a Brescia, come ha avuto modo di mostrare sulla pelle dei cittadini in via San Faustino, è un gran fascistone!!

QUESTO PERSONAGGIO ANDREBBE RIMOSSO ALL'ISTANTE PERCHE' INCAPACE E, INOLTRE, DOVREBBE ESSERE INDAGATO PER LE INSENSATE ED IMMOTIVATE VIOLENZE DA LUI ORDINATE E GUIDATE, E PERCHE' CON IL SUO AGIRE METTE VERGOGNA A COLORO CHE INVECE SVOLGONO IL SUO STESSO RUOLO CON SPIRITO DI SACRIFICIO E DI SENSO DELLO STATO!!!

Altre informazioni su:
- http://www.nuovaresistenza.org/2010/1...
- http://lombardia.indymedia.org/node/3...

FONTE VIDEO: http://www.youtube.com/user/basilicataexpress - whitesharck71

Il manganello è un'arma ignobile e classista. Ignobile perché colpisce cittadini inermi che hanno il solo torto di manifestare. Classista perché è usato solo su studenti, operai, persone comuni che protestano a favore degli immigrati come a Brescia o della propria terra come a Terzigno e in Val di Susa. Mai il manganello si è abbattuto su un politico, un banchiere, un industriale con le pezze al culo del club di Confindustria. Non ricordo neppure un mafioso che sia stato preso a manganellate in pubblico. L'uso del manganello va proibito. Come è possibile picchiare, rimanendo impuniti, sulla pubblica piazza, persone incensurate, le stesse che mantengono il poliziotto manganellatore con le loro tasse? Picchiare ragazzi e anziani senza neppure poter essere riconosciuti è incivile. Va abolito l'uso del manganello e va introdotto il numero di riconoscimento sul casco dei poliziotti come avviene nel resto d'Europa. Poliziotti con la carta di identità.

Fonte: beppegrillo.it

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